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Meloni: sui migranti Italia e Polonia sono d’accordo, fermare gli irregolari

Meloni: sui migranti Italia e Polonia sono d’accordo, fermare gli irregolariMilano, 5 lug. (askanews) – Sul tema delle migrazioni la posizione italiana e quella polacca “credo sia sostanzialmente la stessa: vogliamo fermare la migrazione illegale. Finchè l’Europa pensa di risolvere il problema discutendo di come gestire la migrazione illegale quando arriva sul territorio europeo non troveremo mai la soluzione reale. Perchè gli interessi delle nostre nazioni sono interessi diversi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa al termine dell’incontro con il premier della Polonia Morawiecki, a Varsavia.

“Quello su sui possiamo essere tutti d’accordo è fermare la migrazione illegale prima che arrivi da noi, con un lavoro diverso con l’Africa, di cooperazione non predatoria, di sostegno alle nazioni che speso sono vittime della tratta, dei trafficanti, della mafia. Capisco perfettamente la posizione polacca in materia di migrazione e asilo, capisco la difficoltà di accettare ricollocamenti da parte di nazioni che si caricano il peso dei profughi ucraini senza veder adeguatamente riconosciuto dall’Europa il loro sacrificio”, aggiunge Meloni che prosegue: “Ringrazio il popolo polacco per quello che fanno per l’Ucraina perchè lo fanno per tutti noi e andrebbe riconosciuto con maggiore forza e concretezza da parte dell’Europa interna”. Ancora più chiaramente: “Non potrei mai lamentarmi di chi difende i propri interessi nazionale, è quello che ritengo di dover fare io. Sono ammirata da come Morawiecki difende gli interessi della Polonia ma sia chiaro che non c’è tra noi divisione su questo perchè lavoriamo sullo stesso obiettivo fondamentale: non gestire ma fermare la migrazione illegale. Un cambio di passo che piano piano si sta materializzando in Consiglio Europeo, dove sappiamo di poter contare sulla Polonia. Ho rispetto per l’ipotesi di interrogare i cittadini su una materia che è sensibile per i propri cittadini”, ha aggiunto Meloni riferendosi all’ipotesi di un referendum sulla materia in Polonia. E ha concluso: “Continueremo a lavorare insieme per soluzioni efficaci per tutti”.

Patrick Zaki si è laureato (a distanza) all’Università di Bologna

Patrick Zaki si è laureato (a distanza) all’Università di BolognaRoma, 5 lug. (askanews) – Oggi, “purtroppo a distanza” come ha annunciato su Twitter l’Università di Bologna, Patrick Zaki è stato proclamato con 110 e lode dottore del Master Gemma in letterature moderne, comparate e postcoloniali. Patrick, che è ancora sotto processo in Egitto, “non è ancora libero – si spiega ancora nel tweet – ma il percorso di studi all’Università di Bologna è proseguito e si concluderà con la proclamazione alla presenza del rettore Giovanni Molari”.

E’ intervenuto in collegamento anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore.

Il calendario della serie A, ecco le date: via il 25-26 maggio

Il calendario della serie A, ecco le date: via il 25-26 maggioRoma, 5 lug. (askanews) – Il prossimo campionato di serie A avrà inizio nel week-end del 19-20 agosto e si concluderà il 25-26 maggio 2024. Per questa stagione è previsto un solo turno infrasettimanale, che si giocherà il 27 settembre, mentre saranno quattro gli stop per le nazionali: il 10 settembre 2023, il 15 ottobre 2023, il 19 novembre 2023 e il 24 marzo 2024. Per gli amanti del calcio inglese, non ci sarà il ritorno al ‘Boxing-Day’, ma la Serie A scenderà in campo il 23 dicembre, poco prima di Natale, e il 30, a due giorni dal nuovo anno. Come di consueto, si scenderà in campo anche il 6 di gennaio, a pochi giorni dalla nuova final-four di Supercoppa Italiana, che vedrà impegnate Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina.

Biennale Teatro, la cenere e le conseguenze dell’amore di Fortin

Biennale Teatro, la cenere e le conseguenze dell’amore di FortinVenezia, 5 lug. (askanews) – Un racconto per voci che si sommano, si intersecano, sviscerano dolori privati e universali, scavano nella famiglia e nel disperato tentativo di darsi amore. “Cenere” è lo spettacolo che Stefano Fortin, vicentino classe 1989, ha portato alla Biennale Teatro, risultando tra i vincitori del College per la drammaturgia under 40 per il biennio 2022-2023. Un’esperienza molto intensa, pur nella sobrietà della “mise en lecture”, che prende spunto anche dalla vicenda del vulcano islandese che nel 2010 paralizzò l’Europa, non con la potenza esplosiva della propria eruzione, ma con la cenere, con le conseguenze, potremmo dire, dell’evento in sé.

“Certi avvenimenti o anche certi sentimenti – ha detto Stefano Fortin ad askanews – invece che essere più forti nel momento magari in cui li si prova, pesano di più per la loro durata nel tempo, per le loro conseguenze sul lungo termine, come la rabbia, cioè la rabbia istantanea passa, mentre se la rabbia è un continuum e quindi soffoca, diventa un sentimento che ha una presa nella vita molto più forte”. Ecco, questa dimensione di durata, evocata del drammaturgo, è quella che pervade lo spettacolo, articolato in tre momenti e in tre storie che però lo spettatore può considerare collegate, e questo amplifica ulteriormente il senso di soffocamento, di perdita, di bisogno di trovare qualcosa a cui aggrapparsi, che non sia solo cenere. E se il primo quadro riguarda un figlio che dice no alla colazione, il secondo coinvolge dei poliziotti chiamati a informare due genitori della morte del figlio, mentre il terzo dà voce proprio alla vittima. In un crescendo dirompente che mostra il potere cruciale della parola.

“Sono tre quadri distinti – ha aggiunto Fortin – in cui ci sono diversi rapporti rispetto a questa presa di parola. Nel primo magari c’è il rifiuto di prendere la parola, nel secondo l’essere costretti a farlo in un determinato momento e nel terzo invece quando si sceglie di parlare e di dire tutto, come è il titolo della terza parte. E unito a questo aspetto più tematico, se vogliamo legato ai quadri, c’è anche la parte legata alle note. Le note e quindi la voce dell’autore, la mia voce, che entra direttamente in tempi di sospensione diciamo sulla scena commentando portando il pubblico o chiamandolo direttamente in causa, in altri luoghi”. A chiamare in causa noi, alla fine, è proprio l’idea stessa di teatro. Quel palcoscenico che amplifica plasticamente la misura della realtà, per come l’avevamo conosciuta fino ad allora. (L.M.)

Migranti, Meloni: Italia e Polonia d’accordo, fermare irregolari

Migranti, Meloni: Italia e Polonia d’accordo, fermare irregolariMilano, 5 lug. (askanews) – Sul tema delle migrazioni la posizione italiana e quella polacca “credo sia sostanzialmente la stessa: vogliamo fermare la migrazione illegale. Finchè l’Europa pensa di risolvere il problema discutendo di come gestire la migrazione illegale quando arriva sul territorio europeo non troveremo mai la soluzione reale. Perchè gli interessi delle nostre nazioni sono interessi diversi”. Lo ha detto la presidente del COnsiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa al termine dell’incontro con il premier della Polonia Morawiecki, a Varsavia.

“Quello cu sui possiamo essere tutti d’accordo è fermare la migrazione illegale prima che arrivi da noi, con un lavoro diverso con l’Africa, di cooperazione non predatoria, di sostegno alle nazioni che speso sono vittime della tratta, dei trafficanti, della mafia. Capisco perfettamente la posizione polacca in materia di migrazione e asilo, capisco la difficoltà di accettare ricollocamenti da parte di nazioni che si caricano il peso dei profughi ucraini senza veder adeguatamente riconosciuto dall’Europa il loro sacrificio”, aggiunge Meloni che prosegue: “Ringrazio il popolo polacco per quello che fanno per l’Ucraina perchè lo fanno per tutti noi e andrebbe riconosciuto con maggiore forza e concretezza da parte dell’Europa interna”. Ancora più chiaramente: “Non potrei mai lamentarmi di chi difende i propri interessi nazionale, è quello che ritengo di dover fare io. Sono ammirata da come Morawiecki difende gli interessi della Polonia ma sia chiaro che non c’è tra noi divisione su questo perchè lavoriamo sullo stesso obiettivo fondamentale: non gestire ma fermare la migrazione illegale. Un cambio di passo che piano piano si sta materializzando in Consiglio Europeo, dove sappiamo di poter contare sulla Polonia. Ho rispetto per l’ipotesi di interrogare i cittadini su una materia che è sensibilie per i propri cittadini”, ha aggiunto Meloni riferendosi all’ipotesi di un referendum sulla materia in Polonia. E ha concluso: “Continueremo a lavorare insieme per soluzioni efficaci per tutti”.

Visco sui tassi di interesse avverte i “falchi” della Bce: bisogna essere cauti

Visco sui tassi di interesse avverte i “falchi” della Bce: bisogna essere cautiRoma, 5 lug. (askanews) – Sui tassi di interesse e la linea monetaria della Bce “se occorre tenere alta la guardia e dritta la barra, sono altresì necessarie buone dosi di prudenza e pazienza nel valutare e anticipare gli effetti della restrizione monetaria in atto dallo scorso anno, pure giustificata e da mantenere”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’Abi.

“Non comprendo e continuo a non condividere, a questo riguardo, osservazioni anche di recente avanzate che spingerebbero a preferire il rischio di essere più, anziché meno, restrittivi”, ha detto, apparentemente in riferimento a coloro che nel Consiglio Bce spingono invece per una linea più aggressiva e intransigente. “Ritengo che si debba essere cauti quanto basta; un atteggiamento simmetrico, in linea con le conclusioni della revisione della strategia di politica monetaria della Bce, mi sembra adeguato alle circostanze – ha detto Visco – permetterebbe anche di contenere le ricadute sul credito e preservare la stabilità finanziaria, di cui ho trattato in questo intervento e che, come ho osservato, è essa stessa condizione necessaria per la stabilità dei prezzi e la tenuta delle nostre economie”.

Secondo il governatore, infatti, pur intervenendo contro l’alta inflazione “è certamente possibile limitare le conseguenze negative sull’attività economica e sulla domanda aggregata ed evitare che esse – ha avvertito – possano finire per riflettersi in pressioni eccessive al ribasso sui prezzi nel medio termine”. “Ora che i tassi sono in territorio restrittivo, calibrare la durata della stretta monetaria, piuttosto che aumentarne eccessivamente l’ampiezza, avrebbe il vantaggio di agevolare un’analisi più informata degli effetti dell’azione fin qui condotta”, ha suggerito. Finora nell’area euro “la qualità dei prestiti ha risentito in misura contenuta del peggioramento del quadro congiunturale”. Ma “il maggiore onere del debito innescato dai notevoli rialzi dei tassi potrebbe però determinarne un progressivo deterioramento”. E “la restrizione sarebbe inoltre accentuata se il riassorbimento della liquidità da parte dell’Eurosistema portasse a un aumento del costo della raccolta bancaria più rapido e ampio di quanto oggi previsto”, ha spiegato Visco.

Ucraina, Meloni: faremo il necessario per impedire l’invasione

Ucraina, Meloni: faremo il necessario per impedire l’invasioneVarsavia, 5 lug. (askanews) – “Con la Polonia sull’Ucraina abbiamo posizioni identiche: siamo al fianco dell’Ucraina, per la difesa e la libertà di un popolo che sta stupendo il mondo contro una aggressione che non possiamo accettare e che faremo tutto il possibile per impedire. Saremo al fianco dell’Ucraina fino a quando sarà necessario, sostenendola a 360 gradi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel punto stampa insieme al primo ministro polacco Mateusz Morawiecki.

Il presidente dell’Abi Patuelli: le banche possono allungare la durata dei mutui

Il presidente dell’Abi Patuelli: le banche possono allungare la durata dei mutuiRoma, 5 lug. (askanews) – “La lotta all’inflazione è la priorità non solo delle Banche centrali” (che hanno energicamente alzato i tassi di interesse). Ma “sono evidenti i rischi per il credito a imprese e famiglie che, in dieci anni di tassi a zero, spesso non avevano previsto i rapidi aumenti dei tassi e le riduzioni della liquidità”. E’ il monito lanciato dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli in apertura della sua relazione all’Assemblea annuale. Le banche in Italia “mantengono quasi i due terzi dei mutui a tasso fisso, con tassi di raccolta in continuo aumento, e, su richiesta, possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare surroghe”, ha rivendicato il presidente dell’Abi, nella sua relazione all’Assemblea annnuale a Roma.

“Le banche sono impegnate nel garantire cospicui livelli di liquidità anche a medio e lungo termine, sempre più preziosa e costosa dopo le decisioni della Bce, quando stanno esaurendosi i divenuti più onerosi programmi europei di finanziamento Tltro, con rischi – ha avvertito – che le banche combattono, di razionamento del credito. Le banche in Italia mantengono quasi i due terzi dei mutui a tasso fisso, con tassi di raccolta in continuo aumento, e, su richiesta, possono allungare la durata dei mutui per chi è in regola con i pagamenti o realizzare surroghe”. “Le banche in Italia non hanno mai applicato tassi negativi sui depositi – ha detto – e remunerano crescentemente i risparmiatori con condizioni di mercato competitive anche con quelle offerte dagli Stati europei e da operatori non bancari, propongono ai risparmiatori, anche in difesa dall’inflazione, investimenti per la liquidità a medio e lungo termine, indispensabile, dopo la fine delle Tltro, per finanziare imprese e famiglie”.

“Le banche combattono i rischi di crescita dei crediti deteriorati, previsti dalla Bce, dal Fondo Monetario Internazionale e dal Centro studi di Confindustria, di fronte ai problemi della Germania, ai recenti cali della produzione industriale e delle esportazioni italiane e per devastanti eventi climatici. Fondamentali sono i sistemi di garanzia dei crediti – ha avvertito il presidente dell’Abi – che debbono proseguire assieme alla legislazione agevolativa per le imprese, il Mezzogiorno e per l’acquisto della prima casa soprattutto, ma non solo, per i giovani”.

Euro digitale, Visco: successo richiederà corso legale e incentivi

Euro digitale, Visco: successo richiederà corso legale e incentiviRoma, 5 lug. (askanews) – Il negoziato sull’euro digitale “è appena iniziato”, ma affinché abbia successo secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco dovrà avere “corso legale al pari delle banconote”, ma a differenza di queste ultime “un alto livello di privacy compatibile con gli interessi pubblici: tra cui la necessità di prevenirne l’utilizzo per il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo”. Nel suo intervento l’assemblea annuale dell’Abi, Visco ha aggiunto che servirà “un sistema di incentivi che favorisca l’adesione” di consumatori, imprese, banche e altri intermediari.

Visco ha ricordato che lo scorso 28 giugno la Commissione europea ha presentato la proposta di Regolamento per la possibile introduzione dell’euro digitale. L’eventuale decisione di emettere la nuova forma di moneta verrà presa dal Consiglio direttivo della BCE una volta completato il quadro normativo necessario. “L’euro digitale è un progetto importante non solo per promuovere la concorrenza e l’innovazione nel sistema dei pagamenti europeo con minori costi per gli utenti, ma anche per preservare l’autonomia strategica e la sovranità monetaria dell’area”, ha sostenuto.

“L’euro digitale dovrà essere uno strumento di pagamento, non di risparmio; andranno quindi prevenuti i rischi per la trasmissione della politica monetaria e per la stabilità finanziaria che potrebbero derivare da una eccessiva sostituzione di depositi bancari con la moneta pubblica digitale. In quanto passività della banca centrale esso sarà una forma di moneta priva di rischio come il contante, che si affiancherà a questo e agli altri strumenti di pagamento già esistenti, senza necessariamente sostituirli”. Le ipotesi che si stanno vagliando “includono in particolare l’assenza di remunerazione e una soglia alla quantità di euro digitale detenibile da ciascun utente. Esse saranno definite in modo da preservare la capacità delle banche di offrire credito all’economia e, al contempo, prevenire la possibile diffusione, come mezzi di pagamento, di strumenti altamente rischiosi – ha spiegato – quali alcune tipologie di criptoattività”.

Saldi al via (con le nuove regole), Confcommercio: 213 euro di spesa media a famiglia

Saldi al via (con le nuove regole), Confcommercio: 213 euro di spesa media a famigliaRoma, 5 lug. (askanews) – Domani partiranno i saldi in tutta Italia ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano (14 luglio). Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 213 euro – pari a 95 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.

Il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, afferma: “Sono particolarmente soddisfatto per la scelta operata per la prima volta in Italia da tutte le regioni di partire giovedì 6 luglio con i saldi estivi evitando così un’inutile concorrenza tra territori. Saranno saldi importanti per i consumatori che potranno acquistare articoli di moda a prezzi molto convenienti e rinnovare il guardaroba estivo con nuovi colori, modelli e tendenze che corrispondono ad una voglia di socialità e d’innovazione. Anche in quest’occasione i negozi di moda contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e, di conseguenza, dell’inflazione. E ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022. Inoltre, la novità di quest’anno è l’applicazione dal primo luglio del nuovo Codice del Consumo che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online. Un’importante risposta alla richiesta di Federazione Moda Italia e Confcommercio a tutela del principio ‘stesso mercato, stesse regole’. E per approfondire tutti gli aspetti legati all’introduzione delle nuove norme in questo periodo abbiamo avviato una serie di incontri sul territorio con gli imprenditori e le associazioni locali”.