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Sanremo al via: messaggio del Papa, Jovanotti show, il grido di pace di Noa e Mira Awad e tante emozioni

Sanremo al via: messaggio del Papa, Jovanotti show, il grido di pace di Noa e Mira Awad e tante emozioniSanremo, 12 feb. (askanews) – Tante sorprese, colpi di scena, commozione ed emozioni. Ma un unico messaggio fa da filo conduttore alla prima serata del Festival di Sanremo: la musica strumento di pace. Lo dice Papa Francesco, e questo è il primo ‘colpo’ di Carlo Conti che torna sul palco dell’Ariston dopo tre edizioni (l’ultima nel 2017).


Ed è anche la prima, storica, volta che un Papa si connette in video direttamente con il Festival per trasmettere un messaggio a lui particolarmente caro: il grido di pace in una terra martoriata, quella in Medio Oriente. “La musica è bellezza, la musica è strumento di pace – ha osservato il Pontefice -. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli”. “Penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto. Le guerre distruggono i bambini – ha aggiunto il Pontefice -. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta”.


Il messaggio di Papa Francesco si concretizza sul palco dell’Ariston grazie alle voci di Noa e Mira Awad, artiste israeliana e palestinese, che hanno emozionato il pubblico in una commovente interpretazione di “Imagine”, in arabo, ebraico, italiano e inglese. “Speriamo di tornare tra un anno per festeggiare un vero accordo di pace”, dicono le due cantanti. Sul palco dell’Ariston, il conduttore e direttore artistico Carlo Conti porta due amici, Antonella Clerici e Gerry Scotti. “Avrei voluto con me un altro nostro amico”, dice pensando a Fabrizio Frizzi. Clerici in lacrime, Gerry Scotti nasconde lo guardo per non far vedere la commozione.


Poi i colpi di scena. Come quando Jovanotti presenta il campione olimpico Gianmarco Tamberi, pronto a dare un annuncio. Tutti si aspettano la notizia del ritiro. E invece l’atleta sorprende e dice: “Ci vediamo a Los Angeles 2028”. Momenti di commozione quando Carlo Conti ricorda Sammy Basso, il biologo di Asolo affetto da progeria (la sindrome dell’invecchiamento precoce) morto lo scorso 5 ottobre all’età di 28 anni, che proprio 10 anni fa Conti ospitò al Festival di Sanremo.


E poi l’omaggio al grande compositore Ezio Bosso, scomparso il 14 maggio 2020. La sua voce si unisce alla melodia della sua musica “Following a bird” sulla sua celebre frase che aveva pronunciato sul palco dell’Ariston prima della sua morte: “Ricordatevi una cosa, la vita come la musica si può fare solo insieme”. Un festival che scorre velocemente con una scaletta serrata e poco tempo ai fronzoli, un festival senza polemiche e normalizzato con la musica al centro. E’ Jovanotti, ovviamente non in gara,il catalizzatore musicale della serata. Il suo medley (e il nuovo brano ‘Un mondo a parte’) scatenano l’Ariston con il pubblico in delirio. Tornando alla musica, si distinguono le esibizione dei tre cantautori in concorso. Simone Cristicchi con il brano sui genitori che tornano bambini commuove l’Ariston; applausi anche per Brunori Sas e Lucio Corsi. Giorgia, perfetta nell’esibizione, incanta ma non scalda fino in fondo il pubblico che comunque le tributa una standing ovation. Dati per favoriti anche Olly e Achille Lauro, apprezzati dal pubblico. Portano canzoni intense e molto sentite. Chi si aspettava colpi di scena, dissing e scontri tra Tony Effe e Fedez è rimasto deluso, il rapper romano con il volto ripulito dai tatuaggi e un look estremamente sobrio in bianco ha portato un brano melodico e non certo l’emblema del politicamente scorretto che molti temevamo. Fedez invece in total black e con delle lenti a contatto nere che coprono l’iride ha uno sguardo intenso che descrive il suo mood, ma nessuna sporcatura e nessuna polemica. Bianco e nero per i due “cattivi ragazzi del Festival”: lo scontro continua sottile ma a distanza. Non sono infine mancati i gesti per il Fantasanremo come ad esempio gli abbracci ai conduttori o i fiori consegnati all’orchestra o ai ballerini. Di Alessandra Velluto e Serena Sartini

Il Papa si collega con il Festival di Sanremo: è la prima volta

Il Papa si collega con il Festival di Sanremo: è la prima voltaSanremo, 11 feb. (askanews) – La prima volta di un Papa in videocollegamento al Festival di Sanremo. E’ successo questa sera, con Papa Francesco che ha letto un messaggio per chiedere pace in Medio Oriente. In una lettera indirizzata a Carlo Conti, conduttore e direttore artistico, ha ricordato la Giornata Mondiale dei Bambini.


“La musica è bellezza, la musica è strumento di pace – ha osservato il Pontefice -. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli. Penso, in questo momento, a mia mamma – ha aggiunto il Papa – che mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare. Pensando al tuo invito penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto. Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta”.“Questo è quello che desidero di più – ha ribadito Francesco – vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi e dire con la vita, la musica e il canto: la pace è possibile. Oggi tu lo stai facendo e lo stai facendo dire attraverso la musica”.


E il riferimento è all’interpretazione emozionante di Noa e Mira Awad, cantante israeliana e palestinese, che hanno lanciato un grido di pace interpretando il brano “Imagine” di John Lennon. 

Ecco il 75esimo Festival di Sanremo, targato Carlo Conti. L’apertura con l’omaggio a Ezio Bosso

Ecco il 75esimo Festival di Sanremo, targato Carlo Conti. L’apertura con l’omaggio a Ezio BossoSanremo, 11 feb. (askanews) – Il Festival di Sanremo si apre con le immagini di Ezio Bosso e l’omaggio al grande compositore scomparso. La sua voce si unisce alla melodia della sua musica “Following a bird” sulla sua celebre frase che aveva pronunciato sul palco dell’Ariston prima della sua morte: “Ricordatevi una cosa, la vita come la musica si può fare solo insieme”. Applausi all’Ariston.


I “Conti” tornano e io sono tornato a Sanremo. Così il conduttore e direttore artistico Carlo Conti ha inaugurato la 75esima edizione del Festival di Sanremo. Dopo aver ringraziato i suoi predecessori Baglioni e Amadeus (“che ha fatto un lavoro incredibile”) Conti ha aperto le ‘danze’, presentando Gaia, la prima artista ad esibirsi.Il Festival di Sanremo si è aperto, in realtà, anche con un piccolo incidente tecnico per una trentina di secondi c’è stato black-out audio, mentre Carlo Conti stava salutando il pubblico in sala e casa. Il problema è stato prontamente risolto, ma sui social la cosa non è passata inosservata.


 

Si riapre canale dialogo su giudici Consulta.Ipotesi Maria Alessandra Sandulli

Si riapre canale dialogo su giudici Consulta.Ipotesi Maria Alessandra SandulliRoma, 11 feb. (askanews) – La pratica sembrava finita nel dimenticatoio, troppo lontana l’ipotesi di un accordo in un clima di così forte tensione tra maggioranza e opposizione, soprattutto dopo il caso Almasri. Eppur si muove. In queste ore, infatti, si sarebbe riaperto un canale di dialogo per cercare di raggiungere una intesa last minute sui quattro giudici costituzionali mancanti in vista della convocazione del Parlamento in seduta comune già fissata per giovedì alle 9. Le voci di corridoio parlano di una telefonata diretta tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd, Elly Schlein.


Al momento, viene spiegato da fonti sia di maggioranza che di opposizione, la quadra non è stata ancora trovata. Insomma, manca ancora il sigillo finale. Ma spunta il nome di un ‘tecnico’ che potrebbe avere il gradimento di tutti: si tratta di Maria Alessandra Sandulli, giurista e professore ordinario a Roma Tre, che già nel 2014 era finito nella rosa dei possibili candidati (anche in quel caso in una fase di stallo tra le forze politiche). Sulla carta, tuttavia, manca ancora anche il nome in quota Forza Italia: tra i più accreditati c’è quello di Gennaro Terracciano, avvocato e prorettore dell’Università del Foro Italico ma pare essere ancora in pista anche Andrea Di Porto, docente all’Università La Sapienza di Roma, già avvocato di Silvio Berlusconi e di Fininvest. Partita chiusa da tempo, invece, in casa Fratelli d’Italia, che punta sul ‘padre’ del premierato Francesco Saverio Marini, mentre il Pd ormai ha deciso di convergere su Massimo Luciani, professore emerito di Diritto pubblico dell’Università La Sapienza di Roma.


Il tentativo di queste ore, dunque, è quello di evitare l’ennesima fumata nera o la sconvocazione della seduta come già accaduto le ultime due volte: il 23 e il 30 gennaio. L’ultima votazione, conclusasi con un nulla di fatto, si è tenuta ormai un mese fa, il 14 gennaio. D’altra parte, a tutte le forze politiche è nota la sensibilità di Sergio Mattarella sul tema: già a luglio, in occasione della cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare e quando il giudice mancante era solo uno, il capo dello Stato aveva rivolto un monito sferzante “con garbo ma con determinazione” affinchè i partiti sanassero il vulnus e riportassero la Consulta al plenum.

Rugby, Warren Gatland lascia la panchina del Galles

Rugby, Warren Gatland lascia la panchina del GallesRoma, 11 feb. (askanews) – Warren Gatland lascia la panchina del Galles, nazionale che sabato scorso a Roma, contro l’Italia, ha incassato la 14/a sconfitta consecutiva. L’annuncio è stato dato dal direttore esecutivo della federugby gallese (Wru), Abi Tierney, il quale ha precisato che l’accordo fra le parti è stato trovato con la formula della rescissione consensuale. Gatland aveva un contratto fino ai Mondiali del 2027 compresi, ma ora paga la sequenza di risultati negativi. “Ringrazio la federazione gallese per avermi dato fiducia – il commento di Gatland riferito da un comunicato – nonostante i risultati negativi del 2024 e per avermi fornito le risorse per tentare di invertire la situazione. Abbiamo lavorato duro, abbiamo una squadra giovane e con talento, e abbiamo tentato in ogni modo di invertire la tendenza. Ma ora è arrivato il momento di cambiare”.

Fed, Powell si impegna a non emettere una valuta digitale (Cbdc)

Fed, Powell si impegna a non emettere una valuta digitale (Cbdc)Roma, 11 feb. (askanews) – Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell si è impegnato a non lavorare per tutto il suo mandato alla creazione di una valuta digitale della banca centrale (Cbdc): niente dollaro digitale dalla Fed, quindi. Powell ha infatti risposto in maniera affermativa (con un “sì”) a chi, durante l’audizione semestrale al Congresso Usa – l’esponente repubblicano Bernie Moreno – gli chiedeva di impegnarsi affinché l’istituzione non proceda alla emissione di una valuta digitale, “come invece stanno facendo in Cina e altrove”, ha aggiunto il parlamentare.


Poco dopo l’insediamento, il presidente Usa, Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che vieta alla Fed e a tutte le agenzie federali di effettuare qualsivoglia attività verso la creazione di una valuta digitale della banca centrale. Trump invece vuole puntare a fare degli Usa il polo globale di criptoattività e stablecoin. Molti esponenti dei repubblicani Usa, che ora hanno la maggioranza al Congresso, sono ostili alle ipotesi di Cbdc. Specialmente coloro che appartenengono all’ala più vicina a Trump (Maga) ritengono che le valute digitali delle banche centrali presentino il rischio di diventare strumenti di controllo sociale sulle popolazioni nelle mani dei governi.


Invece nell’area euro la Bce sta portando avanti da anni i preparativi per l’eventuale emissione di un euro digitale, su cui la decisione non è stata ancora presa. Ieri, intervenendo al Parlamento europeo, la presidente Christine Lagarde ha ribadito di essere favorevole alla creazione di un euro digitale, che anzi ritiene necessario per preservare la sovranità Ue nel quadro di cambiamenti in corso dell’economia globale, in particolare sulle transazioni elettroniche. Oggi proprio su questo tema il Parlamento Ue ha approvato una risoluzione con una serie di raccomandazioni alla Bce. In uno dei punti chiede che l’eventuale decisione di emettere l’euro digitale “non sia adottata esclusivamente dal Consiglio direttivo della Bce” ma che sia, “in ultima analisi una decisione politica che deve essere adottata dai colegislatori dell’Ue – recita il documento – dato il profondo impatto potenziale di tale decisione su un’ampia gamma di settori dell’Ue, tra cui la vita privata, la protezione dei consumatori, la stabilità finanziaria, la politica finanziaria e altri settori che esulano dallo stretto ambito di competenze della politica monetaria”. (di Roberto Vozzi). (fonte immagine: United States Senate).

La Toscana approva la legge sul fine vita: prima regione che regola il suicidio assistito

La Toscana approva la legge sul fine vita: prima regione che regola il suicidio assistitoFirenze, 11 feb. (askanews) – La Toscana ha da oggi una legge regionale che regolamenta il suicidio assistito. E’ stata infatti approvata dal Consiglio regionale con 27 voti a favore del centrosinistra e 13 contrari del centrodestra – nessun astenuto e un solo consigliere che non si è espresso – la proposta di legge di iniziativa popolare proposta dall’associazione Luca Coscioni, con alcune modifiche che, secondo il Pd, sostanzialmente non ne cambiano i pilastri fondamentali, in particolare la gratuità delle prestazioni e dei trattamenti effettuati dal servizio sanitario regionale nell’ambito del percorso terapeutico-assistenziale del suicidio medicalmente assistito.


I promotori, i rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, il 14 marzo scorso avevano depositato presso la presidenza del Consiglio regionale della Toscana la proposta di legge regionale supportata da oltre 10mila firme autenticate. Il testo è stato approvato con 27 voti a favore dei consiglieri Pd, Italia Viva e Cinque Stelle). Nel corso della discussione, è stato emendato il titolo in “Modalità organizzative per l’attuazione delle sentenze della Corte costituzionale 242/2019 e 135/2024”, eliminando i riferimenti diretti, della prima stesura, al “suicidio medicalmente assistito”. “Con questa legge – ha dichiarato in aula il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd) – noi affrontiamo una questione procedurale, perché le Regioni hanno una potestà legislativa concorrente sulla materia della salute, ed è chiaro che se su questa materia interviene lo Stato, lo Stato ha la precedenza. Le condizioni in cui ci muoviamo le stabilisce la Corte Costituzionale e devono essere applicate. Noi agiamo in questo ambito e non abbiamo corso il rischio di sconfinare nella pregiudiziale di costituzionalità”.


“A livello nazionale e regionale – ha detto Sostegni – non siamo intervenuti, ma sulla base della sentenza della Corte costituzionale, quando vi sono state richieste di pazienti, sono intervenuti i direttori generali delle tre Aziende sanitarie, ognuno con modalità diverse. Adesso, con la legge, stabiliamo una procedura omogenea su tutta la regione, garantendo un’assistenza sanitaria uniforme in questi casi difficili”. “Abbiamo chiesto il parere dei proponenti su ognuno dei nostri emendamenti e c’è il loro accordo”, ha specificato Sostegni. La legge ha l’obiettivo di garantire alle persone malate che intendono accedere al suicidio assistito la necessaria assistenza sanitaria nel rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019. Le aziende sanitarie locali dovranno ora istituire una Commissione multidisciplinare permanente per la verifica della sussistenza dei requisiti per l’accesso al suicidio medicalmente assistito nonché per la verifica o definizione delle relative modalità di attuazione. La Commissione sarà composta da un medico palliativista, uno psichiatra, un anestesista, uno psicologo, un medico legale e un infermiere.

Luongo (Carabinieri): operazione a Palermo “rischiosa e difficile”

Luongo (Carabinieri): operazione a Palermo “rischiosa e difficile”Milano, 11 feb. (askanews) – Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, si congratula di cuore e con grande, personale, soddisfazione, per l’operazione che, oggi, ha smantellato diversi mandamenti mafiosi di Palermo e provincia.


“Ho seguito in prima persona, dalla Sala Operativa del Comando Generale, l’operazione che ha permesso l’esecuzione di 183 provvedimenti restrittivi a Palermo. Mi sono tenuto in continuo e diretto contatto con il Comandante provinciale di Palermo, seguendo in prima persona una operazione rischiosa e difficile, eseguita in modo brillante e impeccabile”. Così il generale dei Carabinieri Salvatore Luongo, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, al termine delle operazioni, condotte da 1.200 carabinieri delle diverse articolazioni dell’Arma, che – insieme ai già noti provvedimenti restrittivi – hanno portato all’esecuzione di 200 perquisizioni.


“Esprimo la mia piena e assoluta soddisfazione per la professionalità e l’eccezionale livello della risposta che, alle mai sopite minacce della criminalità organizzata, hanno dimostrato le donne e gli uomini dell’Arma”, sottolinea il Generale Luongo. Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri si è, naturalmente, e immediatamente, complimentato, con una telefonata in tempo reale, con il Comandante provinciale di Palermo, Generale di Brigata Luciano Magrini. “Il brillante risultato conseguito oggi”, ha sottolineato ancora il comandante dei Carabinieri, Luongo, “è il frutto di lunghe, articolate e complesse attività investigative svolte dall’Arma territoriale e dal ROS, sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria. Attività che dimostrano, ancora una volta, la quotidiana e fondamentale azione dell’Arma a tutela dei cittadini italiani e del tessuto migliore del Paese”. “Lo Stato”, ha concluso il Comandante Generale, “attraverso l’odierno lavoro svolto dai Carabinieri e dall’Autorità Giudiziaria, ha nuovamente dimostrato che il diritto e la convivenza civile hanno la meglio sulla violenza e sulla prevaricazione mafiosa”.

L’oro sale a nuovo massimo, oncia a 2.942 dollari, poi ritraccia

L’oro sale a nuovo massimo, oncia a 2.942 dollari, poi ritracciaRoma, 11 feb. (askanews) – I prezzi dell’oro si stabilizzano nel pomeriggio, dopo che nel corso della seduta l’oncia del metallo prezioso per eccellenza ha segnato un nuovo massimo storico a quota 2.942,70 dollari. Successivamente l’oro rintraccia leggermente a 2.933 dollari, tra possibili prese di profitti.


Generalmente, secondo gli analisti ad alimentare la domanda sono i timori di tensioni sugli scambi commerciali e l’incertezza macroeconomica. L’impennata avviene alla vigilia di nuovi dati negli Stati Uniti sull’inflazione. Mentre alla prima giornata della sua audizione al Congresso, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell ha affermato che i tassi di interesse sul dollaro Wstanno bene dove si trovanoW e che l’istituzione monetaria “non ha fretta” di modificarli.

Calcio, Davide Calabria: “Via dal Milan per situazioni spiacevoli”

Calcio, Davide Calabria: “Via dal Milan per situazioni spiacevoli”Roma, 11 feb. (askanews) – “Andare via dal Milan é stata una scelta ponderata per giorni, la scelta giusta per tutte le parti in causa, e lo dico senza voler entrare nel dettaglio”. Davide Calabria racconta così il suo addio al Milan nel giorno della conferenza stampa di presentazione a Bologna. “Ovvio che é stato un addio con tristezza – continua – a Milanello sono cresciuto ma ho scelto questa piazza come nuova avventura perché credo ci sia un potenziale forte. Ho trovato un ambiente piacevole, una squadra ambiziosa che possa aiutarmi a finire al meglio questa mia nuova mezza stagione e sono contento di poterla aiutare a crescere. C’é un ambiente positivo e questo mi piace. Voglio giocare le mie carte e sono sicuro di poterle sfruttare. Penso a una rivalsa, di tornare a giocare con continuità come negli ultimi anni: là (nel Milan, ndr) si erano create situazioni anche spiacevoli, qui sono già contento per aver trovato un ambiente sano, con energia super positiva che magari negli ultimi tempi é mancata”. Il contratto è aperto: prestito fino a giugno e poi si vedrà: “Restare a Bologna? Obiettivi? Se ho scelto questa piazza é perché ho visto qualcosa di bello: spesso lo si dice ma qui c’é un ambiente sano e la scelta definitiva poi maturerà. Italiano? Ha un gioco simile a Pioli, per quel che riguarda i movimenti del laterale, ed é il gioco nel quale mi sono trovato meglio in passato. Sono qui da qualche settimana e mi pare di essere qui da mesi: l’ambizione che avevo di là l’ho voluta portare di qua. Io vorrei tornare a giocare nelle coppe, come no: siamo tutte lì, a pochi punti, ci sono club che hanno speso tanto, dobbiamo anche recuperare una gara, contro il Milan, e non vedo l’ora di poterla giocare perché sarà anche piacevole ritrovare i miei vecchi compagni ai quali auguro il meglio ma non in quell’occasione. Chi mi é piaciuto dei miei nuovi compagni? Diciamo che qualcuno farà carriera. La Nazionale? E’ un obiettivo e perché no un pensiero fisso: sono il primo a voler tanto da me stesso. Avevo sentito Pobega, ma è il fatto di aver visto come aveva lavorato il Bologna negli ultimi anni a farmi scegliere di venire qui. Ho trovato un ambiente felice, mi hanno accolto benissimo e la cosa mi è piaciuta: quel che potrò dare a livello di leadership lo vedremo”.