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Ferrovie, AV/AC Napoli-Bari, Ferrante:sprint lavori, ultimata entro 25

Ferrovie, AV/AC Napoli-Bari, Ferrante:sprint lavori, ultimata entro 25Napoli, 8 nov. (askanews) – “L’Alta velocità/Alta capacità Napoli-Bari verrà realizzata nel rispetto del cronoprogramma stabilito grazie ad un nuovo sprint sui lavori. Si tratta di un’opera da 6 miliardi di euro, finanziati anche con fondi Pnrr, che rappresenta un Sud in grado di correre dopo anni di immobilismo”. L’ha detto il sottosegretario al Mit, con delega alle Opere commissariate, Tullio Ferrante, a margine del sopralluogo eseguito questa mattina sulla tratta Cancello-Frasso Telesino della linea Alta velocità/Alta capacità Napoli-Bari. “Qui stanno operando le migliori maestranze e le più avanzate capacità ingegneristiche del Paese, sorrette dalla ferma volontà istituzionale di modernizzare le infrastrutture del Mezzogiorno: la nostra politica del fare è la miglior garanzia contro l’anatema dei ritardi lanciato da chi non vuole veder crescere questo Paese”, ha aggiunto Ferrante che è stato accompagnato da Roberto Pagone, commissario straordinario dell’opera, dai dirigenti e tecnici Rfi (Gruppo FS) e dalle rappresentanze delle imprese appaltatrici.


Il sottosegretario è stato il primo a percorrere il tratto realizzato, per circa 16 km, sia all’aperto che in sotterraneo, a bordo di un carrello ferroviario. “I lavori della tratta Cancello-Frasso, grazie alle misure attuate in sinergia tra Rfi e appaltatore per superare le criticità emerse in corso d’opera, procedono spediti e saranno ultimati nel 2025, rendendo finalmente possibile il collegamento diretto tra Napoli e Bari in poco più di due ore e mezza. Nel mentre, resta confermato anche l’obiettivo di attivare l’intera linea entro l’orizzonte del 2028. La mia attenzione, così come quella del Mit e del Governo, è massima su una delle grandi infrastrutture del Paese a cui stiamo lavorando per rilanciare lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori e che potenzierà il corridoio europeo ‘Scandinavia-mediterraneo’ della rete Ten-T. L’alta velocità Napoli-Bari non fungerà solo da cerniera strategica tra i due versanti del nostro Paese, ma sarà essenziale per proiettare il Sud verso il centro dell’Europa”, ha concluso Ferrante.

Scontri Amsterdam, Meloni: spaventoso dilagare antisemitismo

Scontri Amsterdam, Meloni: spaventoso dilagare antisemitismoBudapest, 8 nov. (askanews) – A margine del Consiglio Europeo informale di Budapest, la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha espresso al primo ministro olandese Dick Schoof profonda preoccupazione per l’aggressione subita dai tifosi israeliani ad Amsterdam. Lo fa sapere Palazzo Chigi in una nota.


“L’antisemitismo dilagante è inaccettabile e spaventoso ed è nostro dovere garantire piena sicurezza ai cittadini di religione ebraica”, ha dichiarato Meloni.

Ue, prima decidere cosa fare o prima trovare le risorse? E’ il dilemma che divide Draghi e Meloni

Ue, prima decidere cosa fare o prima trovare le risorse? E’ il dilemma che divide Draghi e MeloniBudapest, 8 nov. (askanews) – La priorità è trovare prima le risorse o decidere prima cosa farne? E’ su quale delle due strade prendere per rafforzare l’Unione europea che sembrano dividersi l’ex presidente della Bce ed ex premier Mario Draghi e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Stamane, arrivando al vertice europeo informale di Budapest, l’ex premier, incaricato di redigere un rapporto sulle ricette per rafforzare la competitività Ue, tema del summit ungherese, sembra avere pochi dubbi. Parlando ad esempio della possibilità per l’Italia di riuscire a coniugare l’aumento della spesa per la difesa al 2% del Pil con il rispetto del Patto di stabilità, Draghi ha detto che “è possibile, bisognerà prendere tutta una serie di decisioni” ma in un certo senso “è inutile dire se è possibile sì o no, oggi bisogna decidere cosa fare perché questa è la nuova situazione, i soldi poi si trovano”. Quindi, parafrasando l’ex numero uno Bce, prima bisogna decidere cosa fare, poi si troveranno le risorse. Concetto ribadito poi da Draghi rispondendo a una domanda sulla necessità di fare debito comune europeo. “Non è indispensabile investire in fondi comuni” di debito. “O meglio: sì, è indispensabile ma non è la prima cosa, quello che il rapporto sulla competitività da me redatto dice è che ci sono moltissime altre decisioni che si possono prendere senza affrontare immediatamente il problema del finanziamento pubblico comune”.


In ogni caso, ha concluso l’ex governatore di Bankitalia, con l’avvento della presidenza Trump “ci sono grandi cambiamenti in vista” nelle relazioni tra Ue ed Usa “e credo che una cosa che l’Europa non può più fare è posporre le decisioni. Come avete visto in questi anni si sono posposte tante decisioni importanti perché aspettavamo il consenso, ma poi il consenso non è venuto e abbiamo avuto solo uno sviluppo più basso, una crescita minore, e oggi una stagnazione. Quindi a questo punto – ha sottolineato Draghi -, mi auguro che ritroveremo uno spirito unitario con cui riusciremo a trovare il meglio da questi grandi cambiamenti. Andando in ordine sparso non si va da nessuna parte” perché, ha concluso, “siamo troppo piccoli”. Per la presidente del Consiglio Meloni, invece, bisogna prima individuare le risorse perché si sa già cosa bisognerebbe fare. “Sono convinta – ha detto Meloni arrivando al vertice – che l’Europa e l’Italia debbano investire di più nella propria indipendenza, nella propria autonomia e quindi investire di più ad esempio nel settore della difesa. Chiaramente servono gli strumenti per poterlo fare, questo è un grande dibattito che riguarda il Patto di stabilità che l’Italia ha posto. Nel nuovo patto di stabilità ci sono delle aperture – ha ammesso Meloni – ma secondo me va fatto molto di più e quindi penso che questo sia un altro di quei dibattiti che bisognerà prima o poi riaprire perché al di là della volontà c’è poi quello che si può fare e le risorse vanno pur individuate in qualche modo”.


“L’unica cosa che non sono disposta a fare – ha continuato la premier – è prendermela con i cittadini e i lavoratori italiani. Noi spendiamo le risorse” che abbiamo “su priorità reali, non gettiamo i soldi dalla finestra e quindi vanno trovate nuove risorse per scelte che sono strategiche, che io condivido, ma bisogna anche dire come si fa ad aiutare gli Stati membri a trovare quelle risorse”. Oggi per l’Europa, ha continuato Meloni, “ci sono molte sfide” ma “più o meno sappiamo cosa dobbiamo fare. La domanda è se vogliamo dare gli strumenti agli Stati membri” per poterle affrontare “e la questione delle risorse è la questione che va affrontata. Questo è il vero dibattito, non so se stamani si arriverà a soluzioni concrete, ma è l’elemento centrale su cui intendo concentrarmi”.


Un dilemma, quello della priorità sulle scelte o sulle risorse, emerso anche ieri dall’audizione al Parlamento europeo di conferma, come prossimo commissario Ue designato agli Affari economici e alla Produttività, dell’attuale vicepresidente esecutivo della Commissione Ue uscente, Valdis Dombrovskis. “Penso – aveva osservato Dombrovskis – che la questione principale non sia tanto il ‘come’ finanziare gli investimenti” per le nostre priorità. “Prima di tutto bisogna determinare le priorità, concordare quali sono le esigenze di finanziamento, per che cosa e di quanto abbiamo bisogno, e successivamente decidere sulle modalità di finanziamento. Con nuove ‘risorse proprie’? Con contributi degli Stati membri? Con un prestito comune? Ma il primo punto importante – aveva insistito – è decidere cosa vogliamo finanziare, e se ci mettiamo d’accordo su questo, per quali importi. A quel punto possiamo discutere su come esattamente finanziarli. E penso che nessuna opzione sia esclusa”, aveva concluso Dombrovskis contraddicendo – tra l’altro – la netta chiusura sul debito comune europeo espressa la settimana scorsa dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Cinema, al 42TFF “AmicheMai”, Maurizio Nichetti torna alla regia

Cinema, al 42TFF “AmicheMai”, Maurizio Nichetti torna alla regiaRoma, 8 nov. (askanews) – Sarà presentato nella sezione Zibaldone del 42esimo Torino Film Festival, “AmicheMai”, film che segna il ritorno dietro la macchina da presa – dopo oltre vent’anni di assenza – di Maurizio Nichetti (Ratataplan, Volere Volare, Ladri di saponette), che ne firma anche la sceneggiatura. Protagoniste di questa divertente commedia on the road sono Angela Finocchiaro e Serra Yilmaz, alle prese con il trasporto di un’ingombrante eredità. A completare il cast, le giovani interpreti Gelsomina Pascucci (Giorni felici, Gli immortali), Pia Paoletti (Anna Frank, diario di una ragazza innamorata della vita) e Astrid Casali (L’uomo sulla strada, America Latina).


Due content creators documentano le turbolente riprese di un film on the road. La protagonista, Anna, è una veterinaria appassionata la cui vita si divide tra la gestione della fattoria e i molteplici suoi ruoli familiari che la portano ad essere, di volta in volta: una moglie innamorata, una figlia affettuosa, una madre ansiosa, una nonna paziente. La morte improvvisa di Gino, il padre infermo, offre ad Anna la possibilità di liberarsi finalmente della sua premurosa badante Aysè, con cui non era mai riuscita ad andare d’accordo. Aysè tornerà quindi in Turchia con il vecchio letto di Gino, lasciatole in eredità. Anna e Aysè affronteranno così, con un letto a bordo, un lungo viaggio attraverso i Balcani destinato a cambiare per sempre la loro vita e il loro rapporto.

Su Rai 1 torna “XXI Secolo”, Corsini: ‘Una scommessa vinta’

Su Rai 1 torna “XXI Secolo”, Corsini: ‘Una scommessa vinta’Roma, 8 nov. (askanews) – Lunedì 11 novembre, in seconda serata su Rai 1, parte la seconda edizione di “XXI Secolo, quando il presente diventa futuro”, il programma della Direzione Approfondimento ideato, condotto e coordinato da Francesco Giorgino, che ogni settimana racconterà quei temi di attualità che sono, più di altri, in grado di restituire l’idea di un Paese impegnato non solo a vivere il presente, ma anche a progettare il proprio futuro. Un racconto che avverrà attraverso interviste faccia a faccia con i protagonisti della politica, dell’economia, della cronaca, degli esteri, dello sport e della cultura, con i reportage sul campo, con la presentazione e l’analisi dei dati per una narrazione della realtà che parta sempre dalle evidenze empiriche.


“Una scommessa vinta”, come ha detto oggi in conferenza stampa il direttore dell’Approfondimento, Paolo Corsini. Un programma che intende “offrire al pubblico una interpretazione diversa di quella che è il talk politico classico. Abbiamo dato vita a un nuovo format, più in sintonia con quella che è l’evoluzione del panorama mediatico. Nel tempo ‘XXI Secolo’ ha consolidato gli ascolti e ha rafforzato la seconda serata di Rai 1”. “Punto di forza del programma”, ha sottolineato Corsini, “è il garbo e la professionalità che contraddistinguono da sempre il lavoro di Francesco, profondo conoscitore del linguaggio televisivo. Le prossime sfide che abbiamo davanti sono rappresentate dalla multicanalità. A partire da questa nuova edizione ‘XXI Secolo’, infatti, svilupperà i suoi filoni narrativi attraverso più dimensioni: una presenza più marcata all’interno del catalogo di Rai Play, con contenuti originali, e un nuovo podcast”.


Giorgino, nella sua duplice veste di conduttore e direttore dell’Ufficio studi Rai, ha spiegato a sua volta come il racconto della politica in tv cambi “in ragione della necessità, assolutamente urgente e cogente, di adeguare le chiavi interpretative rispetto alla complessità del nostro tempo. Le elezioni americane ci hanno dimostrato quanto siano inadeguate certe chiavi interpretative che il giornalismo ha a disposizione. Perché un po’ per convinzione, un po’ per pregiudizio e preconcetto, in pochi avevano compreso che quello sarebbe stato l’esito elettorale (la vittoria di Trump, ndr.), soprattutto in pochi avrebbero scommesso su quel tipo di risultato dal punto di vista quantitativo oltre che qualitativo. Quindi il messaggio che ci arriva da quest’ultimo episodio, ma ne potremmo citare tantissimi altri è che bisogna essere molto equilibrati, bisogna assumere una postura istituzionale, e noi vogliamo fare un programma che abbia grande rispetto delle istituzioni del nostro Paese, nell’interesse anche della garanzia di una narrazione che sia la più equilibrata possibile, ma soprattutto la più completa e la più in linea con la complessità dell’era post-moderna”. “Il programma – ha proseguito Giorgino – segue sostanzialmente la stessa struttura narrativa dell’anno scorso ma con alcuni cambiamenti. La scommessa, dal punto di vista del formato e dei linguaggi, è quella di riuscire a contaminare elementi – nella semiotica diremmo ‘significanti’ – capaci di attivare percorsi di significazione della realtà e sulla realtà peculiari, perché si uniscono, si contaminano, si ibridano continuamente tre linguaggi: il primo è il linguaggio della parola, che sarà visibile già attraverso il monologo introduttivo, se volete lo chiamiamo anche editoriale, ma è più semplicemente l’esigenza di dare una suggestione molto forte rispetto a un tema di attualità; il linguaggio del talk, perché recupereremo naturalmente gli spazi del talk, ma con una intonazione molto pacata e finalizzata a far comprendere al massimo la complessità dei temi, a rappresentare bene gli elementi che costituiscono la polarizzazione e la dicotomizzazione dal punto di vista tematico; il linguaggio delle immagini, perché abbiamo una bella squadra di inviati, e poi il linguaggio dei dati, che è stata la scommessa dell’anno scorso e che continueremo, anzi potenzieremo sempre di più perché riteniamo che un approfondimento che voglia fare quello che ho illustrato poco fa deve partire inevitabilmente dalla fattualità, dalla dimensione pragmatica. È quella la bussola che ci deve orientare nella costruzione delle diverse chiavi interpretative, e naturalmente in modo legittimo, e sempre in modo equilibrato e istituzionale, anche nella manifestazione delle diverse opinioni. Quindi tre linguaggi che si contaminano”.


“Quest’anno abbiamo fatto delle variazioni anche dal punto di vista scenografico, e quindi narrativo, perché per esempio l’anno scorso i rappresentanti della politica, dell’economia e delle istituzioni parlavano seduti al tavolo, insieme ad altre persone coinvolte all’esterno con i servizi o con delle interviste; quest’anno invece abbiamo scelto di dare vita a un vero faccia a faccia, con ritmi molto serrati, ma andando ugualmente in profondità. E poi ci sarà una seconda parte dedicata all’approfondimento classico con il talk in studio, ma con il contributo di tanti interventi e servizi, e con i dati che rappresentano un po’ la piattaforma per poter costruire l’interlocuzione con i diversi ospiti”. “La terza parte – ha concluso Giorgino – è una parte che ci ha dato molta soddisfazione l’anno scorso. Noi l’avevamo chiamata, ‘lo spazio della tisana’, perché è l’intervista fatta al personaggio di spicco del mondo dello spettacolo, del cinema, della cultura, ma con una intonazione molto più colloquiale, se volete persino intimista, perché cerchiamo in quello spazio finale – come se stessimo prendendo una tisana con una persona a cui vogliamo bene e verso cui portiamo rispetto, prima di andare a dormire – di usare appunto un tono intimista per mettere in evidenza più la persona che il personaggio, far conoscere l’artista anche nella dimensione del privato”.

Tv, dall’11 novembre la nuova stagione di “Nuovi Eroi”

Tv, dall’11 novembre la nuova stagione di “Nuovi Eroi”Roma, 8 nov. (askanews) – Tornano le grandi storie di eroismo quotidiano di cittadine e cittadini insigniti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nella nuova stagione di “Nuovi Eroi”, il format originale prodotto da Stand by Me e Rai Approfondimento con la preziosa collaborazione del Quirinale, in onda dall’11 novembre (dal lunedì al venerdì alle 20.15 e il sabato alle 20:35) su Rai3.


Trenta nuove puntate per raccontare le storie straordinarie di persone che si sono distinte in alcuni campi professionali e non solo: eroi comuni, quasi sempre sconosciuti al grande pubblico, rappresentativi dei più alti valori umani e solidali e che si sono fatti apprezzare per l’impegno civile e per il forte senso di comunità, diventando così un esempio virtuoso. Le puntate del sabato, in onda alle 20:35, sono dedicate ai Nuovi Eroi “Young”: giovani alfieri e cavalieri che, attraverso atti di coraggio e solidarietà, si sono distinti nello studio, in attività culturali oppure hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà. Tra le storie della nuova stagione, quella di Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco (lunedì 11 novembre), che a Scampia, attraverso la fondazione di una Scuola Calcio, hanno creato un posto dove i giovani si possono ritrovare offrendo così ai ragazzi la possibilità di condividere il gioco e iniziative sociali e culturali; c’è anche l’impegno attivo nei confronti dei detenuti, come quella di Licia Baldi (martedì 12 novembre) che da anni offre la sua esperienza di insegnante a sostegno dei detenuti del carcere di Porto Azzurro sull’Isola d’Elba e ha contribuito fattivamente alla realizzazione del plesso scolastico all’interno della stessa casa circondariale. A seguire, Leonardo Lotto (mercoledì 13 novembre): brillante studente di economia, dopo essere rimasto paralizzato dalla vita in giù a seguito di un incidente, consegue la laurea in Management International. Durante la cerimonia di laurea, a Londra, pronuncia un discorso di forte impatto sull’importanza della libertà, invitando i suoi coetanei a riflettere su questo valore assoluto.


A ricevere l’importante riconoscimento dell’Onorificenza al merito c’è anche Maria Eleonora Teresa Galia (giovedì 14 novembre), per la tenacia e la costanza con la quale, nel ricordo della figlia, aiuta i bambini malati rallegrandoli con giocattoli e finanziando investimenti nelle strutture ospedaliere che li ospitano. La vita di Stefano Ungaretti (venerdì 15 novembre) è segnata da due gravi lutti: la perdita del padre e del fratello maggiore, entrambi colpiti da arresto cardiaco. Nel 2012, in memoria del fratello scomparso, fonda la “Mirco Ungaretti Onlus”, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, semplici ma fondamentali azioni che possono salvare vite prima dell’arrivo dei soccorsi. Infine c’è la storia di Sebastiano Guazzeroni (sabato 16 novembre), che a soli 8 anni ha dimostrato coraggio e prontezza di fronte al malore accusato dal padre ed è riuscito ad evitare che una passeggiata nei boschi si concludesse in tragedia. In ogni puntata la storia di uno di questi eroi comuni viene raccontata attraverso un’intervista diretta al protagonista, intervallata dalle testimonianze di amici, familiari e colleghi, da immagini fotografiche e video privati e da repertorio di cronaca, perché le loro vicende s’intrecciano molto spesso con momenti cruciali della nostra storia recente. Anche per questa stagione, a guidare il racconto la voce fuori campo di Veronica Pivetti, mentre i passaggi decisivi della vita del protagonista di puntata sono ricostruiti come sempre attraverso suggestivi re-enactement.


Chiude ogni episodio la cerimonia di conferimento dell’Onorificenza al Merito Civile svoltasi al Quirinale alla presenza del presidente Mattarella.

Assicurazioni, boom di recalmi in Italia: +19% nel I semestre

Assicurazioni, boom di recalmi in Italia: +19% nel I semestreRoma, 8 nov. (askanews) – Boom di reclami contro le compagnie di assicurazioni, in particolare sull’RC Auto. Nel primo semestre di quest’anno le imprese di assicurazione italiane ed estere che operano in Italia hanno ricevuto dai consumatori 62.330 reclami, con un incremento del 18,9% rispetto all’analogo periodo del 2023. Lo riferisce l’Ivass, secondo cui il 44,1% dei reclami ha riguardato la r.c. auto, il 41% gli altri rami danni e il 14,9% i rami vita.


L’incremento, prosegue l’autortà con un comunicato, è dovuto principalmente ai reclami ricevuti dalle imprese di assicurazioni italiane (51.782, +20,5%); in aumento, seppure più contenuto (+12,1%), anche i reclami verso le imprese estere. Quanto all’esito, è stato accolto il 33% dei reclami, in pratica uno su tre, l’8% si è concluso con una transazione e il 59% è stato respinto. Il tempo medio di risposta è stato di 22 giorni, ben al di sotto della soglia normativamente prevista di 45 giorni.

Cinema, in Calabria si gira “Io non ti lascio solo” con Pasotti

Cinema, in Calabria si gira “Io non ti lascio solo” con PasottiRoma, 8 nov. (askanews) – Primo ciak in Calabria lo scorso 4 novembre, per “Io non ti lascio solo”, il nuovo film di Fabrizio Cattanei (Maternity Blues, Cronaca di una passione), tratto dal romanzo omonimo di Gianluca Antoni edito da Salani e vincitore di numerosi premi.


Le riprese si svolgeranno per quattro settimane in Calabria tra Camigliatello Silano e i comuni di Spezzano, Celico, San Giovani in Fiore, Rende, Castrolibero e Cosenza. La produzione è a cura di Minerva Pictures, Solaria Film, Ipotesi Cinema e RC Produzione, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission. Nella troupe sono presenti 35 unità calabresi su 50 che compongono il team che sta girando da qualche giorno il film. “Io non ti lascio solo” narrerà la storia di Filo e Rullo, due amici inseparabili che partono di nascosto per cercare Birillo, il cane smarrito dal padre di Filo. La loro amicizia è forte e profonda, e nulla può fermarli, nemmeno la paura del buio o il burbero montanaro Guelfo Tabacci, che sembra essere coinvolto nella scomparsa del cane. Ma dietro a questa apparente realtà si celano vicende inaspettate, che costringeranno i ragazzi ad affrontare prove ben più grandi di loro. Accanto ai due ragazzi protagonisti, interpretati da Andrea Matrone e Michael D’Arma, alla loro prima prova cinematografica, nel cast ci sono Giorgio Pasotti, Mimmo Borrelli e Valentina Cervi.


Il film è prodotto da Gianluca Curti, Emanuele Nespeca, Elisabetta Olmi e Tilde Corsi, con la direzione della fotografia del David Di Donatello Fabio Olmi (Il mestiere delle armi, Basilicata coast to coast), il montaggio di Paola Freddi (Another End, Iddu) e la colonna sonora del noto compositore contemporaneo Luca D’Alberto (L’alfabeto di Peter Greenway, La scelta).

Africa, Giorgetti: “Priorità geopolitica chiave per l’Italia”

Africa, Giorgetti: “Priorità geopolitica chiave per l’Italia”Roma, 8 nov. (askanews) – “L’Africa è una priorità geopolitica chiave per l’Italia, come dimostra il lancio del piano Mattei per l’Africa, che introduce un nuovo modello di partnership con i paesi africani basato su equità di cooperazione, interessi condivisi e benefici comuni”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento alla conferenza “Italy and the World Bank Group: Partnering for Africa’s Prosperity”, organizzata a Roma da Banca Mondiale, Banca d’Italia e ministero dell’Economia e delle Finanze.


“Tramite un approccio incrementale, in cui gli obiettivi sono definiti assieme ai nostri partner africani, il Piano Mattei ora coinvolge nove paesi pilota: Algeria, Repubblica del Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico e Tunisia”, ha spiegato. E si focalizza “su sei pilastri strategici, identificati come aree vitali di cooperazione: energia, infrastrutture digitali e fisiche, agricoltura, acqua, salute, educazione e formazione”. “Quest’anno la presidenza italiana del G7 si è focalizzata sull’Africa e ha ridato slancio ai negoziati Ida 21 replenishment” (la International Development Association, il ramo della Banca Mondiale che interviene sui Paesi più poveri), “come messo in rilievo dalle dichiarazioni del vertice dei ministri delle finanze del G7 che si è svolto a Stresa”, ha rivendicato Giorgetti.


Il ministro ha spiegato che l’Italia esprime forte sostegno su tre aree chiave. “Primo, la creazione di posti di lavoro e il ruolo del settore privato, perché bisogna assicurare che le imprese locali, incluse le Pmi, possano avere accesso a finanziamenti, risorse e reti”. Secondo, “la fragilità: supportiamo pienamente l’iniziativa dell’Ida per rafforzare gli interventi in aree e paesi fragili e colpiti da conflitti”, ha proseguito. Terzo, l’integrazione regionale: “può contribuire a espandere l’accesso ai mercati e facilitare il commercio intra regionale, tramite miglioramenti dei corridoi di scambi, delle reti di trasporto e delle infrastrutture di energia”.


Giorgetti a menzionato una molteplicità di interventi e iniziative e a citato “l’eccellente cooperazione” che in questi ambiti si è messa in campo con la Banca mondiale.

Tpl, fonti Mit: “Cgil sconcertante, no a mobilitazione selvaggia”

Tpl, fonti Mit: “Cgil sconcertante, no a mobilitazione selvaggia”Roma, 8 nov. (askanews) – “Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma è inaccettabile proclamare una mobilitazione selvaggia e senza tutele per chi ha bisogno di muoversi, di curarsi, studiare o lavorare. Troppi italiani, oggi, sono in difficoltà perché la sconcertante Cgil inneggia alla rivolta sociale guardacaso di venerdì”. Lo affermano fonti del ministero di Infrastrutture e Trasporti.


“Sul fronte del contrasto alla criminalità, con particolare riferimento a stazioni e treni, il Mit è in prima linea come testimoniato dagli investimenti e dai risultati di Fs Security. Il ministro Matteo Salvini – aggiungono le stesse fonti – non consentirà più a minoranze irresponsabili di boicottare l’Italia”.