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Salvini: burocrati Bruxelles hanno fallito, meno Ue e più libertà

Salvini: burocrati Bruxelles hanno fallito, meno Ue e più libertàRoma, 8 feb. (askanews) – “Siamo qui per ragionare di futuro, libertà, valori cristiani e del cambiamento” rappresentato dai Patrioti europei, Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, dal palco del raduno di Madrid.


“Credo fermanente in un’Europa diversa delle nazioni e delle identità, l’Europa non è la gabbia costruita a Bruxelles. Il mondo cambia rapidamente e nella direzione che già dal 2014 avevamo tracciato con il primo nucleo di patrioti. Siamo destinati ad essere protagonisti della rinascita del continente, dobbiamo unire le forze senza pregiudizi, dobbiamo mostrarci compatti, meno Europa, più libertà”, ha aggiunto. “L’Europa – ha proseguito – è vittima dell’incompetenza di chi l’ha governata sinora” senza riuscire a fronteggiare la “crisi energetica, le guerre e il declino economico. Eppure la commissione di Ursula Von Der Leyen – ha proseguito tra i ‘buuu’ rivolti alla presidente della Commissione che arrivano dalla platea – continua a fare errori senza ammettere le proprie colpe”.

A Madrid raduno ‘Mega’. Vox: “Compagni d’arme per rivoluzione buon senso”

A Madrid raduno ‘Mega’. Vox: “Compagni d’arme per rivoluzione buon senso”Roma, 8 feb. (askanews) – “Cerchiamo compagni d’armi per la rivoluzione del buon senso che sta trionfando in tutto il mondo”. Così, con un post sul profilo X di Vox, il partito spagnolo guidato da Santiago Abascal, che ospita a Madrid la kermesse dei patrioti europei per il Mega, ‘Make Europe great again’, rilanciato da Elon Musk ancora ieri sul ‘suo’ social.


“Il presidente nazionale di Vox diventa il grande anfitrione del Summit”, si legge. A Madrid la kermesse si svolge in una grande sala da 2 mila posti con illuminazione da discoteca, tra fasci di luce fredda su sfondo blu, 248 giornalisti accreditati e 93 cineoperatori, magliette bianche con la cattedrale dell’Almudena di Madrid e la scritta ‘Hacer Europa grande otra vez’, cappellini, braccialetti con la scritta patriots.eu ma i colori della Spagna (rosso-giallo-rosso).


Dal palco intervengono Martín Helme (Estonia), Afroditi Latinopoulou (Grecia), Petr Macinka (Repubblica Checa), Krzysztof Bosak (Polonia), Geert Wilders (Paesi Bassi), Matteo Salvini (Italia), Marine Le Pen (Francia) Viktor Orban (Ungheria). Chiude i lavori Abascal, presidente dei patrioti. Tra i presenti anche l’austriaco del Fpo Herbert Kickl e l’ex premier della Repubblica Ceca Andrej Babis, il leader del partito portoghese Chega! André Ventura. Sulle sedie per gli ospiti, nella mega-sala dell’hotel Marriot, dove si sono riuniti i rappresentanti degli stati con i partiti che aderiscono alla terza formazione dell’europarlamento, le bandierine dei 13 paesi.

Al via il ‘Mega’ raduno di Madrid, tra bandiere dei Paesi dei Patriots

Al via il ‘Mega’ raduno di Madrid, tra bandiere dei Paesi dei PatriotsMadrid, 8 feb. (askanews) – Una grande sala da 2 mila posti con illuminazione da discoteca, tra fasci di luce fredda su sfondo blu, 248 giornalisti accreditati e 93 cineoperatori, magliette bianche con la cattedrale dell’Almudena di Madrid e la scritta ‘Hacer Europa grande otra vez’, cappellini, braccialetti con la scritta patriots.eu ma i colori della Spagna (rosso-giallo-rosso). Lo slogan internazionalista ‘Make Europe great again’, rilanciato da Elon Musk ancora ieri, ma con un pizzico di orgoglio nazionalista per il padrone di casa il leader di Vox Santiago Abascal. La kermesse del gruppo dei patrioti, l’ultradestra europea, si apre. Sulle sedie per gli ospiti, nella mega-sala dell’hotel Marriot, dove si sono riuniti i rappresentanti degli stati con i partiti che aderiscono alla terza formazione dell’europarlamento, le bandierine dei 13 paesi.


Questi gli interventi previsti dal palco: Martín Helme (Estonia), Afroditi Latinopoulou (Grecia), Petr Macinka (República Checa), Krzysztof Bosak (Polonia), Geert Wilders (Países Bajos), Matteo Salvini (Italia), Marine Le Pen (Francia) Viktor Orban (Hungría). Chiude i lavori Abascal, presidente dei patrioti. Tra i presenti anche l’austriaco del Fpo Herbert Kickl e l’ex premier della Repubblica Ceca Andrej Babis, il leader del partito portoghese Chega! André Ventura).

La Russa: Meloni con Trump o Musk guarda a interessi Italia

La Russa: Meloni con Trump o Musk guarda a interessi ItaliaRoma, 8 feb. (askanews) – “C’è stata faziosità ottusa verso di noi” mentre “la Meloni anche con Trump o Musk ha come stella polare l’interesse dell’Italia e l’interesse degli italiani. Chi la critica lo fa per invidia”. Lo afferma il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un’intervista alla ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, ricordando l’episodio del ministro belga Elio di Rupo che non strinse la mano a Pino Tatarella in un vertice Ue e che “è finito in un dirupo di oblio”.

Mattarella: sicurezza lavoro determinante per diritti fondamentali

Mattarella: sicurezza lavoro determinante per diritti fondamentaliRoma, 8 feb. (askanews) – “In un contesto in cui la sicurezza sul lavoro è tema determinante per garantire l’effettività della tutela dei diritti fondamentali che la Repubblica riconosce a ciascuna persona, la Carta di Lorenzo rappresenta un appello permanente rivolto ad assicurare una sinergia tra gli enti di formazione e le imprese per garantire ambienti di lavoro sicuri, dove lo studente sia posto in una condizione di centralità”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.


“La tragica morte di Lorenzo Parelli durante uno stage a Udine – prosegue il capo dello Stato – ha drammaticamente richiamato l’attenzione dell’intera società italiana sui processi che accompagnano i giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro. Accorciare la distanza tra giovani e lavoro si accompagni al rispetto della loro dignità di persone, di lavoratori, di cittadini. Auspico che l’evento formativo ‘La Carta di Lorenzo, per una scuola in sicurezza’ possa contribuire efficacemente a questo scopo”.

Chat FdI, Meloni: Salvini ministro e vicepremier, stima è nei fatti

Chat FdI, Meloni: Salvini ministro e vicepremier, stima è nei fattiRoma, 7 feb. (askanews) – Giorgia Meloni ricuce pubblicamente lo “strappo” causato dalla pubblicazione di alcune chat interne di Fratelli d’Italia che contenevano giudizi poco lusinghieri sul leader della Lega: “Non sarà certo qualche polemica forzata e strumentale – scrive la presidente del Consiglio sui suoi canali social – a scalfire il nostro rapporto. Con Matteo Salvini abbiamo affrontato tante battaglie insieme e continueremo a lavorare fianco a fianco, con lealtà e determinazione, per il bene dell’Italia”.


“La stima nei suoi confronti è nei fatti: oltre a essere ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è anche vicepremier del nostro Governo. Un ruolo centrale per portare avanti le riforme e i progetti che servono alla Nazione. Noi andiamo avanti, compatti, come sempre”, conclude Meloni, allegando al post una foto che la ritrae insieme all’alleato in un momento di relax, abbracciati ed entrambi sorridenti.

Onu, Conte: se Governo non firma pro-Cpi compromette onore Italia

Onu, Conte: se Governo non firma pro-Cpi compromette onore ItaliaRoma, 7 feb. (askanews) – “Stanno trasformando l’Italia nel Paese delle immunità e dell’impunità, danneggiando gravemente l’immagine della nazione”. Lo ha scritto sui suoi canali social il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rilanciando la notizia dell’opposizione annunciata da 79 nazioni, tra le quali non c’è l’Italia, alle sanzioni decise dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, contro la Corte penale internazionale.


“Prima – ha sottolineato l’ex premier – hanno garantito a Netanyahu che non lo avrebbero arrestato nonostante il mandato di arresto dell’Aja e la carneficina di decine di migliaia di palestinesi. Poi hanno messo su un volo di Stato e riportato a casa Almasri, un criminale con accuse anche per stupri di bambini, nonostante il mandato di arresto della Cpi. Ora l’Italia rompe il fronte e non firma la dichiarazione congiunta di 79 Paesi (fra cui i più grandi Stati europei) contro le sanzioni decise dagli Stati Uniti verso la Corte Penale internazionale, che comprometterebbero l’operatività di questo organo, con il rischio di impunità per crimini gravissimi”. “Non compromettiamo – è l’appello lanciato da Conte – l’onore del nostro Paese, non partecipiamo al tentativo di distruggere la giustizia internazionale. Il Governo firmi subito contro le sanzioni oppure spieghi di fronte ai cittadini il perché di questo inquietante passo indietro rispetto ai nostri valori tradizionali e ai nostri obblighi internazionali”, ha concluso.

Tennis, Sogno Bellucci: batte Tsitsipas ed è in semifinale a Rotterdam

Tennis, Sogno Bellucci: batte Tsitsipas ed è in semifinale a RotterdamRoma, 7 feb. (askanews) – Mattia Bellucci non vuole smettere di sognare a Rotterdam. L’azzurro conquista infatti la sua prima semifinale a livello Atp dopo aver impartito una autentica lezione a Stefanos Tsitsipas, oggi 12 del ranking ma campione in carica a Monte-Carlo e già vincitore delle Finals. 6-4, 6-2 i parziali per il 23enne milanese, che dopo Medvedev si prende un altro scalpo eccellente: mai prima d’ora aveva sconfitto due Top 20 di fila. Virtualmente 68 del mondo, Bellucci sembra pronto per giocarsi le sue carte anche in semifinale contro Alex De Minaur, terza testa di serie del seeding e finalista lo scorso anno, quando perse contro il solito Jannik Sinner.


 

Salvini: la vicenda Paragon sembra uno scontro tra servizi. Schlein: venga a riferire

Salvini: la vicenda Paragon sembra uno scontro tra servizi. Schlein: venga a riferireRoma, 7 feb. (askanews) – “Non conosco la società in questione, non ci ho mai avuto a che fare, non ha mai collaborato con realtà a me vicine o conosciute. Non saprei cosa dire”. Lo ha affermato il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, a proposito della vicenda di spionaggio che vede coinvolta la società israeliana Paragon. “Non so se ci fosse questo software, non so da chi fosse usato, per quali motivi. Sicuramente – ha aggiunto Salvini interpellato sul tema nel corso di una conferenza stampa – è necessario un momento di chiarezza in quelli che sembrano regolamenti di conti all’interno dei servizi di intelligence che svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità, la sicurezza e la democrazia del Paese”.


“Che ci siano paginate quotidiane in cui agenti segreti attaccano altri agenti segreti, invece di difendere l’interesse nazionale – ha detto ancora Salvini – questo sì, è preoccupante. Su Spyware o su Paragon evito di dire cose che non conosco, sono in Israele lunedì e chiederò qualcosa a loro”. “La vicenda Paragon è estremamente grave, stiamo parlando di uno spyware, di un software che entra nel telefonino e spia le chat. Sapete di chi? Del direttore di un giornale in questo caso e degli attivisti di Mediterranea. Il governo deve venire a chiarire su questa vicenda, perché hanno fatto delle smentite che però sono state anch’esse smentite dalle rivelazioni del Guardian”, “il governo non può anche su questi , come ha fatto con quando ha liberato il torturatore libico Almasri, mettere la testa sotto la sabbia, la ‘presidente del coniglio’ è il caso che venga a riferire”, “se Salvini ha degli elementi li venga a riferire in Parlamento”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in collegamento con ‘L’aria che tira da Taranto.

Dalla Consulta ok al referendum sul Jobs Act

Dalla Consulta ok al referendum sul Jobs ActRoma, 7 feb. (askanews) – È ammissibile la richiesta di referendum sull’abrogazione del decreto legislativo numero 23 del 2015, che ha attuato una delle deleghe legislative conferite al Governo con il cosiddetto Jobs Act.


Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza numero 12 del 2025, depositata oggi, che ha precisato: la “circostanza che all’esito dell’approvazione del quesito abrogativo il risultato di un ampliamento delle garanzie per il lavoratore non si verificherebbe in realtà in tutte le ipotesi di invalidità” del licenziamento, perché per alcune di queste (e in particolare nel caso del licenziamento intimato al lavoratore assente per malattia o infortunio, oppure intimato per disabilità fisica o psichica a un lavoratore che non versava in realtà in tale condizione) “si avrebbe, invece, un arretramento di tutela”, non inficia la chiarezza, l’omogeneità e l’univocità della richiesta di referendum. Il quesito referendario chiama, infatti, il corpo elettorale “a una valutazione complessiva e generale, che può anche prescindere dalle specifiche e differenti disposizioni normative, senza perdere la propria matrice unitaria”.


Questa è ravvisabile, ha precisato la Corte, “nel profilo teleologico sotteso al quesito referendario, mirante all’abrogazione di un corpus organico di norme e funzionale alla reductio ad unum, senza più la divisione tra prima e dopo la data del 7 marzo 2015, della disciplina sanzionatoria dei licenziamenti illegittimi, con la riespansione della disciplina pregressa, valevole per tutti i dipendenti”, a prescindere dalla data della loro assunzione. Rimane, pertanto, salvaguardato, ha concluso la Corte, “un nesso di coerenza tra il mezzo e il fine referendario”, ciò che esclude che si sia in presenza di “un uso artificioso del referendum abrogativo”.