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Documento Calenda-Azione: gruppo unico, stop ostilità, lista Ue Renew Europe

Documento Calenda-Azione: gruppo unico, stop ostilità, lista Ue Renew EuropeRoma, 22 mag. (askanews) – “Stop alle ostilità” e ripresa del confronto e collaborazione per realizzare “un clima di rinnovata fiducia” che consenta a Azione Italia Viva di andare avanti insieme “con gruppo unico” e allargare il confronto ad altri soggetti Liberaldemocratici per presentare alle Europee 2024 fra un anno “una lista comune Renew Europe”. Lo propone il testo del documento che azione chiede di condividere questa sera alla riunione di del gruppo del Senato e domani alla Camera.

“Premesso che Azione e Italia Viva hanno dato vita ad una lista unica (Azione-ItaliaViva-Calenda) alle elezioni politiche, con Carlo Calenda come capo politico della coalizione. La lista ha preso più di due milioni di voti, equivalenti al 7,78% del totale dei voti espressi”. E sempre premesso nel documento dei parlamentari Azione, “che i due partiti hanno dato vita a gruppi unici alla Camera e al Senato accordandosi per la designazione alternativa dei capigruppo nelle persone di Matteo Richetti alla Camera e Raffaella Paita al Senato.Che i due partiti si sono impegnati a mantenere i gruppi unici per tutta la durata della legislatura, come ribadito pubblicamente dai leader di Azione e Italia Viva. Che Azione e Italia Viva siedono nello stesso gruppo, Renew Europe, al Parlamento Europeo. Che il processo di costruzione del partito unico si è interrotto e il rapporto tra i due partiti si è profondamente deteriorato nelle ultime settimane ”

Tutto quanto sopra premesso, “riteniamo che -sottoscrivono Calenda e i parlamentari di Azione- i gruppi parlamentari debbano rimanere uniti, essendo questo un mandato preciso degli elettori del Terzo Polo e, conseguentemente, il meccanismo di designazione dei capigruppo debba rimanere quello previsto dall’accordo post-elettorale”. Inoltre “debbano immediatamente cessare tutte le iniziative ostili e gli attacchi mediatici diretti e indiretti, affinché possa riprendere il lavoro di leale collaborazione tra i due partiti a livello parlamentare e territoriale”. E inoltre “occorra valutare con tutte le formazioni politiche e le associazioni appartenenti all’area di Renew Europe, a partire da PiùEuropa ed i liberaldemocratici europei, la possibilità di costruire una lista comune per le elezioni europee del 2024. La decisione verrà presa in piena autonomia dagli organi di tutti i partiti coinvolti nei tempi utili alla partecipazione alle elezioni europee, tenendo in considerazione il contesto politico e la qualità dei rapporti intercorsi tra i vari soggetti”. “Solo in un clima di ritrovata fiducia sarà infatti possibile fare una proposta politica comune convincente per gli elettori”, conclude il documento discusso e approvato da tutti i parlamentari di Azione. Le firme sono quelle di Carlo Calenda Mariastella Gelmini Giusy Versace Marco Lombardo Matteo Richetti Mara Carfagna Antonio D’Alessio Daniela Ruffino Enrico Costa Fabrizio Benzoni Giulia Pastorella Giulio Cesare Sottanelli Giuseppe Castiglione Isabella De Monte Valentina Grippo

La Russa ricorda Almirante a 35 anni dalla morte

La Russa ricorda Almirante a 35 anni dalla morteRoma, 22 mag. (askanews) – “Giorgio Almirante di cui oggi ricorre l’anniversario della morte, fu un politico stimato dagli amici ma anche dai suoi avversari. La sua importanza nello scenario politico è stato anche riconosciuto sia dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che dall’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella. Nei momenti più difficili della storia repubblicana, Almirante seppe comprendere l’importanza del dialogo politico e del confronto parlamentare, favorendo una progressiva inclusione dell’elettorato di destra nella vita democratica della Nazione. E seppur da posizioni ideologiche profondamente diverse, lui e gli altri leader seppero confrontarsi mantenendo sempre un reciproco rispetto a dimostrazione di un superiore senso dello Stato”. Lo ha affermato il Presidente del Senato Ignazio La Russa, ricordando il fondatore dell’Msi Giorgio Almirante in occasione del 35esimo anniversario dalla sua scomparsa.

Alcune delle cose importanti che ha detto Mattarella su Manzoni

Alcune delle cose importanti che ha detto Mattarella su ManzoniMilano, 22 mag. (askanews) – “Manzoni si è sempre sottratto, per la sua proverbiale riservatezza e anche per ragioni di salute, alla militanza politica in senso stretto. Ma è considerato, ben a ragione, un ispiratore e un propulsore del nostro Risorgimento e dell’Unità d’Italia. Ed è, a tutti gli effetti, un padre della nostra Patria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento per i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. Il presidente ha continuato: “il legame controverso che Manzoni stabilisce tra potere e opinione pubblica, tra giustizia e sentimenti diffusi, ci induce a riflettere, sia pure in tempi incommensurabilmente distanti, sui pericoli che corrono oggi le società democratiche di fronte alla diffusione del distorto e aggressivo uso dei social media, dell’accentramento dei mezzi di comunicazione nelle mani di pochi, della disinformazione organizzata e dei tentativi di sistematica manipolazione della realtà”. Per Mattarella lo scrittore fa riflettere anche “sulla tendenza, registrabile in tutto il mondo, delle classi dirigenti a assecondare la propria base elettorale o di consenso e i suoi mutevoli umori, registrati di giorno in giorno attraverso i sondaggi, piuttosto che dedicarsi a costruire politiche di ampio respiro, capaci di resistere agli anni e di definire il futuro. Già nei Promessi Sposi, nei capitoli dedicati alla peste, Manzoni scriveva icasticamente a proposito di questi rischi: ‘Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune’”. “La ‘Storia della Colonna infame’, un capolavoro di letteratura civile, compreso e rivalutato solo a partire dal secolo scorso, ci ammonisce di quanto siano perniciosi gli umori delle folle anonime, i pregiudizi, gli stereotipi; e di quali rischi si corrano quando i detentori del potere, politico, legislativo o giudiziario, si adoperino per compiacerli a ogni costo, cercando solo un effimero consenso. Un combinato micidiale, che invece di generare giustizia, ordine e prosperità, che è il compito precipuo di chi è chiamato a dirigere, produce tragedie, lutti e rovine” ha sottolineato.

“Alessandro Manzoni ci ha regalato – ancora Mattarella – alcune delle pagine più belle e intense della nostra letteratura. Il suo altissimo senso morale, la sua ispirazione ideale, insieme umana e cristiana, ci è continuamente di riferimento e da sprone. Come tutti gli spiriti eletti e gli artisti universali, Manzoni parla tuttora all’uomo di oggi, alle sue inquietudini e alle sue ricerche di senso, con voce autorevole, ferma e appassionata. Anche per questo, oggi, gli rendiamo omaggio”. “A proposito del Romanticismo e del Risorgimento italiano si cita spesso la triade Dio, Patria e Famiglia, quasi in contrapposizione alla triade della Rivoluzione Francese, Libertà, Eguaglianza, Fraternità. È una cesura eccessivamente schematica”, così il presidente della Repubblica. “Il romantico e cattolico Manzoni, in verità, non rinnega i valori della Rivoluzione Francese, anzi, li approva e li condivide, insistendo soprattutto sul quello più trascurato, la fraternità. La Rivoluzione Francese, secondo Manzoni, aveva tradito questi valori, perché, con il giacobinismo, si era trasformata nell’ideologia del Terrore e della violenza”, ha osservato il capo dello Stato. “Nulla, per l’autore dei Promessi Sposi, è più nefasto delle teorie politiche astratte che immolano sull’altare della ragion di Stato i diritti di uomini o di intere popolazioni. Nulla, per lui, è più sacro della vita umana. La verità deve prevalere sulla menzogna, la tolleranza sull’odio, la pietà sulla violenza, la morale sul calcolo di convenienza”.

“Nell’idea manzoniana di libertà, giustizia, eguaglianza e solidarietà si può scorgere una anticipazione della visione di fondo della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948” e dai diritti dell’uomo “la concezione manzoniana si allarga a quella del diritto internazionale e dei rapporti tra gli Stati, dove si ritrova una critica lucida e serrata al nazionalismo esasperato”, così Sergio Mattarella, “Perché la moralità, la fraternità e la giustizia devono prevalere sugli odi, sugli egoismi, sulle inutili e controproducenti rivalità” ha concluso.

Manzoni, Mattarella: Colonna Infame monito da ricerca consenso effimero

Manzoni, Mattarella: Colonna Infame monito da ricerca consenso effimeroMilano, 22 mag. (askanews) – “Il legame controverso che Manzoni stabilisce tra potere e opinione pubblica, tra giustizia e sentimenti diffusi, ci induce a riflettere, sia pure in tempi incommensurabilmente distanti, sui pericoli che corrono oggi le società democratiche di fronte alla diffusione del distorto e aggressivo uso dei social media, dell’accentramento dei mezzi di comunicazione nelle mani di pochi, della disinformazione organizzata e dei tentativi di sistematica manipolazione della realtà”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento per i 150 dalla morte di Alessandro Manzoni.

Per Mattarella lo scrittore fa riflettere anche “sulla tendenza, registrabile in tutto il mondo, delle classi dirigenti a assecondare la propria base elettorale o di consenso e i suoi mutevoli umori, registrati di giorno in giorno attraverso i sondaggi, piuttosto che dedicarsi a costruire politiche di ampio respiro, capaci di resistere agli anni e di definire il futuro. Già nei Promessi Sposi, nei capitoli dedicati alla peste, Manzoni scriveva icasticamente a proposito di questi rischi: ‘Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune’”. “La ‘Storia della Colonna infame’, un capolavoro di letteratura civile, compreso e rivalutato solo a partire dal secolo scorso, ci ammonisce di quanto siano perniciosi gli umori delle folle anonime, i pregiudizi, gli stereotipi; e di quali rischi si corrano quando i detentori del potere, politico, legislativo o giudiziario, si adoperino per compiacerli a ogni costo, cercando solo un effimero consenso. Un combinato micidiale, che invece di generare giustizia, ordine e prosperità, che è il compito precipuo di chi è chiamato a dirigere, produce tragedie, lutti e rovine” ha concluso.

Basket Nba, Carmelo Anthony annuncia il ritiro

Basket Nba, Carmelo Anthony annuncia il ritiroRoma, 22 mag. (askanews) – Carmelo Anthony ha ufficialmente annunciato il suo ritiro dalla NBA dopo 19 stagioni. L’ex stella di Denver e New York lascia la lega dopo essersi posizionato come il nono miglior marcatore di sempre. Anthony ha annunciato il suo ritiro attraverso la pubblicazione di un video sui social media in cui ha sottolineato che “è giunto il momento per me di dire addio”.

Dice addio al basket una delle icone della NBA degli anni 2000, che nonostante non abbia mai vinto un titolo ha sicuramente segnato per sempre la Lega. Tra Denver, New York, Oklahoma City, Houston, Portland e in ultimo Los Angeles Lakers, Anthony ha collezionato 10 All Star Game e il titolo di miglior marcatore della stagione 2012-13. Da molti è considerato uno dei migliori attaccanti di sempre, e in carriera ha mantenuto 22.5 punti di media. Ma ‘Melo è stato qualcosa di più che un giocatore NBA, è stato un simbolo di Team USA, con cui ha vinto tre medaglie d’oro e una di bronzo alle Olimpiadi. A Syracuse ha vinto il titolo NCAA del 2003, prima di venire scelto come terza chiamata assoluta dai Nuggets nello stesso Draft degli amici LeBron James e Dwyane Wade. L’anno scorso Carmelo Anthony era stato inserito nella lista dei 75 migliori giocatori della storia NBA.

Ciclismo storico, il 28 maggio Eroica Montalcino

Ciclismo storico, il 28 maggio Eroica MontalcinoRoma, 22 mag. (askanews) – Domenica 28 maggio migliaia di ciclisti eroici parteciperanno alla settima edizione di Eroica Montalcino che, da sempre, regala fortissime emozioni non solo a quanti pedalano in sella alle biciclette d’epoca, indossando maglie di lana, lungo le tipiche “strade bianche” della provincia di Siena. Infatti, l’appuntamento con “L’Eroica di primavera” si conferma sempre più l’evento dedicato anche ai collezionisti di viaggi alla scoperta (o riscoperta) dei borghi tra i più belli della Toscana.

Il Festival di Eroica Montalcino Eroica Montalcino dà appuntamento già venerdì 26 maggio con l’apertura del “villaggio diffuso” che interesserà tanti scenari suggestivi del borgo. Dalle ore 17.00, in rapida successione, Montalcino prenderà vita con la “Ciclofficina Eroica”, la mostra di biciclette Colnago “Ciclismo e Arte”, il Registro delle Biciclette Eroiche, l’angolo dedicato a “Terra Eroica”, l’accoglienza di vecchi e nuovi soci del Ciclo Club Eroica, il Mercatino Eroico, “Il Caffè” e la musica Dj Set, allestita a bordo di una “Cinquecento”. Alle ore 17.30 l’appuntamento è al Teatro degli Astrusi per i saluti e per conoscere il progetto della Fondazione Scarponi e di Roy Roger’s relativo alla “Sicurezza in Strada”. Seguirà l’arrivo dei ciclisti degli Amatori di Verrazzano. Infine, tutti a ballare la Disco Dance anni ’90 al Belvedere Bar o a mangiare qualcosa di buono direttamente dal braciere allestito alla Fortezza. Infine, alle ore 20.00 in punto, ci sarà l’accensione delle maglie luminose in piazza e lungo le vie del centro storico. Sabato, il programma si arricchirà con l’apertura della Barberia, l’annullo filatelico speciale, la presentazione del Registro delle Biciclette Eroiche, i laboratori di Educazione ambientale a cura di Sei Toscana, la presentazione di tre interessantissimi libri alle Logge. Poi si potrà assistere alla partenza della pedalata dei Soci del Ciclo Club Eroica con sosta per partecipare alla campagna “adotta un km”. Si potrà partecipare quindi al Gioco del Ciclotappo, assistere al criterium “biciclette anni ’20”, alla premiazione del concorso “Barba e Baffi” e, prenotandosi, intervenire alla cena nei quartieri di Montalcino: Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio. Domenica spazio a tutti i ciclisti che si cimenteranno lungo uno dei cinque percorsi a disposizione. Ma anche chi rimarrà a Montalcino non avrà modo di annoiarsi perché, nell’attesa del ritorno dei ciclisti, sono in programma tantissime iniziative.

Eroica Montalcino si tiene in un territorio che pare incantato: la val d’Orcia, che il mondo intero riconosce per la sua bellezza e i mille panorami, antichi. La corsa si svilupperà tra scenari sorprendenti e inaspettati, colline vergini e campagne lavorate con cura e attenzione, alternate a boschi, foreste e rilievi aridi e brulli. Un contrasto che ha ispirato tanti artisti lungo il cammino che da Siena dirige a Sud. Montalcino ha origini medievali e sorge tra la Val d’Orcia, la val d’Arbia e la valle dell’Ombrone. Da secoli dà accoglienza ai pellegrini che si muovono lungo la via Francigena. Il borgo medievale è protetto da un’imponente cinta muraria scandita da poderosi torrioni e dalla Fortezza che domina le valli. Fulcro di Eroica Montalcino 2023 sarà, come sempre, piazza del Popolo con Le Logge e l’alta torre di Palazzo dei Priori, simbolo di Montalcino. Quando si parla di Montalcino il pensiero corre immediatamente al Brunello, prodotto in un’area di 2100 ettari dei 31.000 complessivi della cittadina. Un numero fermo per volontà dei soci del Consorzio che tutela il disciplinare di un vino sempre più apprezzato in tutto il mondo.

A Roma “Reclamatio Terra”, per riflettere sul cambiamento climatico

A Roma “Reclamatio Terra”, per riflettere sul cambiamento climaticoRoma, 22 mag. (askanews) – Dopo il successo della mostra “Sotto i Raggi del Sole” lo scorso ottobre presso la Villa di Massenzio e il Mausoleo di Romolo a Roma, arriva un nuovo progetto espositivo, “Reclamatio Terra. Riflessioni sul rapporto tra Uomo e Ambiente”, dedicato al tema del futuro del Pianeta e alla necessità di costruire un nuovo rapporto Uomo/Natura, per riflettere sul problema del cambiamento climatico con una particolare attenzione agli oceani in occasione del “World Oceans day” dell’8 giugno. La collettiva verrà ospitata presso il Piano Nobile di Palazzo Falconieri, sede dell’Accademia d’Ungheria in Roma, da giovedì 8 giugno a lunedì 12 luglio 2023. La mostra, a cura di Antonietta Campilongo con testi di Alice Straffi e promossa dall’Associazione Neworld ETS, che conta 28 artisti e circa 40 opere esposte, è visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 19.30.

“Reclamatio Terra”, progetto espositivo sperimentale che si è andato sviluppando nel tempo intorno a un’indagine critica su un tema di grande attualità, si propone come una forma di narrazione collettiva, aperta a contributi artistici che affrontino problemi legati all’etica, alla definizione della corrispondenza culturale e al rapporto tra uomo e ambiente per diffondere consapevolezza e stimolare il maggior numero di persone a prendersi cura del Pianeta. Lo scopo è comunicare, attraverso l’arte e la cultura, una coscienza sui problemi dell’ambiente, e determinare volontà e capacità di reagire al degrado, utilizzare al meglio le risorse che il pianeta Terra offre, ricordando sempre che sono deperibili. In mostra gli artisti ungheresi Veronika Palkovics, Villo Steiner e Klára Várhelyi, gli italiani Rosella Barretta, Juna Cappilli, Antonella Catini, Antonio Ceccarelli, Silvano Corno, Alessandro Di Francesco, Alexander Luigi Di Meglio, Alexandre di Portovenere, Lean (Andrea Leonardi), Valentina Lo Faro, Maria Pia Michieletto, Lucia Nicolai, Enrico Porcaro, Gabriella Porpora, Loredana Raciti, Fabio Romoli, Loredana Salzano, Stefania Scala, Sound of clay (Elena Urbani, Fabiola Arcuri), Andrea Sterpa, Carlo Tirelli, Anna Tonelli e Tommaso Maurizio Vitale. Special Guest, Adriana Pignataro.

“Adriana Pignataro è tutta orientata verso una dimensione astraente dove il tema dell’equilibrio è determinante come presupposto generale della sua poetica – ha spiegato lo storico dell’arte Claudio Strinati – risente forse della civiltà del “collage” trasfigurata in una pittura fatta di frammenti, campiture, volumi, spazi che sembrano ereditare il grande filone della Pop Art italiana ma con un respiro invero vastissimo che congloba tante diverse esperienze in uno stile e in un sistema di organizzazione dell’immagine in cui il fattore del dualismo è costantemente presente nell’idea di una contrapposizione che è di fatto, fratellanza”.

Al via a Taranto il progetto Artlab Eyeland-l’isola delle arti

Al via a Taranto il progetto Artlab Eyeland-l’isola delle artiRoma, 22 mag. (askanews) – Si apre al pubblico venerdì 2 giugno il progetto Artlab Eyeland – l’isola delle arti, promosso e organizzato da PhEST – associazione culturale che realizza il Festival Internazionale di fotografia e arte a Monopoli – con il sostegno del Comune di Taranto attraverso il Piano di rigenerazione sociale per l’area di crisi di Taranto e con il patrocinio della Regione Puglia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. E la partnership dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e di Programma Sviluppo. Il progetto, che in queste settimane ha già coinvolto i tarantini in workshop e iniziative, vuole raccontare la rinascita di Taranto attraverso varie forme di espressione artistica proposte ai visitatori e ai cittadini in forma partecipata e collaborativa.

Dalle opere di street art, ai progetti fotografici e di design, dai suoni raccolti dalla strada e trasformati in musica, alla poesia, all’arte contemporanea e al teatro. Molti autori di fama internazionale, da Sam Gregg, fotografo ritrattista e documentarista londinese al collettivo Mentalgassi e altri esporranno le loro opere a Taranto e saranno presenti in residenze d’artista per dare vita a progetti d’arte con il coinvolgimento degli abitanti. Artlab Eyeland diventa così l’isola delle arti, un organismo vivo che per i prossimi mesi si lascerà trasformare da artisti nazionali e internazionali e dagli abitanti della Città Vecchia in una sorta di laboratorio permanente, sotto la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e Rica Cerbarano, e la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara. Un progetto che, attraverso l’arte, la fotografia e il design contribuisce alla rinascita di una città che sta diventando sempre più la culla di importanti eventi culturali di respiro internazionale: dall’imminente Map Festival che mette in relazione musica e architettura, alle varie edizioni di Trust, il festival di street art citato dalle principali riviste di settore, fino all’edizione pilota della Biennale del Mediterraneo di Architettura e Arte Contemporanea del 2024. Il racconto di Taranto si strutturerà attraverso laboratori, workshop, esposizioni diffuse ed eventi outdoor, momenti che troveranno nella poesia metropolitana – voce dello spazio urbanizzato e dei cittadini – il perfetto accompagnamento; palazzi, strade e impalcature saranno a disposizione di differenti discipline di artisti locali e internazionali. Una mostra concluderà la call for artists Isola Madre rivolta agli artisti di Taranto e provincia e realizzata in collaborazione con Salgemma.

La Torre dell’Orologio sarà la sede delle attività laboratoriali, Palazzo Galeota e Palazzo De Notaristefani ospiteranno alcune delle mostre più attese e dal 23 giugno anche il Chiostro di San Francesco diventerà uno spazio espositivo grazie alla partnership con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro che mette a disposizione la splendida location del dipartimento jonico dell’Università nella Città Vecchia. Fra le strade della Città dei due mari sarà possibile incontrare artisti internazionali impegnati in laboratori e ai quali saranno dedicate mostre ed eventi di grande impatto. Tra questi: Sam Gregg, uno dei primi grandi ospiti delle residenze d’artista, dal 24 aprile, ha già realizzato – oltre al lavoro in residenza sugli abitanti della Città Vecchia che sarà allestito in esterni proprio sull’isola – un laboratorio di fotografia rivolto ai giovani tarantini, i cui lavori finali verranno esposti durante Artlab Eyeland. Il fotografo londinese presenzierà inoltre alla sua mostra personale a Palazzo De Notaristefani, un’esposizione dedicata ad un progetto ancora in corso e realizzato interamente sulla città di Napoli nell’arco di una decina d’anni. Alex Palmieri, a cui va l’onore di aprire la manifestazione con il dj set del 2 giugno, sarà il protagonista – dal 28 giugno al 14 luglio – di un laboratorio di produzione musicale, durante il quale i partecipanti impareranno attivamente a raccontare la città e a promuovere la sua bellezza per mezzo di registrazioni ambientali; i presenti potranno produrre una traccia musicale interamente scritta con i suoni della Città Vecchia. Il corso di Alex Palmieri sarà quindi orientato all’ascolto come visione e comprensione di un luogo abitato dalle anime che lo vivono e come unico senso per esplorare la città. Caos, nome d’arte di Dario Pruonto, sarà a Taranto dal 29 maggio al 15 giugno e presenterà al pubblico un progetto di arte partecipata, che coinvolgerà i cittadini in attività di rigenerazione urbana, allo scopo di creare coesione sociale e favorire la cittadinanza attiva e l’ascolto generativo. Di origini milanesi, Dario Pruonto è un artista pubblico e figura di riferimento della street poetry italiana; la sua ricerca esplora il rapporto tra arte visiva, linguaggio e contesto urbano e tocca temi complessi quali l’incomunicabilità, il confine e la relazione. Ogni capacità e conoscenza, ogni punto di vista, rappresenterà quindi una parte del progetto realizzato tra le vie di Taranto, con un profondo senso etico e un valore sociale. Non la cittadinanza al servizio dell’artista, ma l’artista al servizio della cittadinanza. Il collettivo tedesco Mentalgassi sarà presente in due momenti distinti: dal 23 al 26 maggio, per fotografare gli abitanti della Città Vecchia, e dal 7 all’11 giugno, per l’allestimento collettivo dell’opera finale. Mentalgassi è un collettivo di artisti che opera a livello internazionale nel campo della fotografia e degli interventi urbani; la loro attività artistica è votata allo stravolgimento della forma e degli utilizzi di oggetti di uso quotidiano, creando momenti sorprendenti. Combinano fotografia, manipolazione delle immagini, scultura e street art ed espongono en plein air nei contesti metropolitani. La mostra è a cura di Rica Cerbarano che firma anche le mostre fotografiche dedicate a Polina Osipova, designer e artista della Repubblica Ciuvascia della Federazione Russa che ha recuperato le tradizioni ancestrali delle donne del suo popolo per sfidare i limiti del suo paese e della sua cultura e Mous Lamrabat che con From Morocco to the World ridefinisce i codici della moda e del lusso sullo sfondo del meraviglioso paesaggio naturale del suo Paese.

Arianna Rinaldo firma invece la curatela delle mostre fotografiche: Where Do We Go When The Final Wave Hits di Arko Datto, artista indiano, esploratore e critico dell’era digitale, che si propone con questa selezione di immagini di indagare la distopia dell’imminente apocalisse ambientale nei contesti non urbani della regione del Delta. By an Eye Witness di Azadeh Akhlaghi, un dialogo visuale fra chi resta e chi va via, tra la morte, con gli spiriti, i rimpianti ed i ricordi, e la vita realizzato dall’artista iraniana già assistente alla regia di Abbas Kiarostami e fotografa di fama internazionale. Arquitectura Libre di Adam Wiseman, fotografo messicano con approccio fotogiornalistico al rapporto tra immagine e realtà, che esplora l’idea di casa non a partire dalla sua funzione, ma come simbolo. Le exhibition di arte contemporanea sono curate da Roberto Lacarbonara: La riappropriazione della città dell’architetto, designer, artista, teorico e storico dell’architettura Ugo La Pietra, “ricercatore nelle arti visive” che illustra come riappropriarsi della città per mezzo di operazioni comportamentali e non di interventi fisici.

Costruire, installazione di scarti delle produzioni industriali che vuole alludere alla progressiva urbanizzazione del paesaggio reale, firmata dal romagnolo Marco Neri che dedica la sua ricerca artistica al recupero della pittura. After After Love, installazione ambientale in legno e vetro ispirata alla “casa fai-da-te” del film “One week” di Buster Keaton in proiezione grazie alla Cineteca di Bologna e realizzata dal duo artistico napoletano Vedovamazzei (Simeone Crispino e Stella Scala) con grande ironia, sperimentazione e gioco mettendo in discussione la nostra identità e le nostre certezze.

Pnrr, Salvini: obiettivo del governo è spendere bene tutti i fondi

Pnrr, Salvini: obiettivo del governo è spendere bene tutti i fondiMilano, 22 mag. (askanews) – “Un quotidiano oggi riportava parole mai pronunciate dal ministro Fitto, con il quale mi sono sentito questa mattina: l’obiettivo per quello che mi riguarda, e riguarda l’intero governo, è spendere bene e spendere tutti i fondi del Pnrr, soprattutto quelli delle infrastrutture”. Lo ha detto il vicepremier, Matteo Salvini, in collegamento con il Forum dello shipping di Trieste.

“Non è in agenda né la restituzione dei fondi né la mancata spesa dei fondi. Al massimo si possono rimodulare da alcune voci ad altre voci”, ha chiosato Salvini.

Pnrr,Pd assume iniziativa:Governo alle Camere e Parlamento voti

Pnrr,Pd assume iniziativa:Governo alle Camere e Parlamento votiRoma, 22 mag. (askanews) – “Il governo la smetta di fare pasticci sul PNRR. Dopo le parole del ministro Fitto è necessario un passaggio parlamentare che dia certezze: il Pd propone che si voti alla Camera e al Senato un atto di indirizzo che faccia chiarezza sulle scelte che il governo intende fare”. Lo annunciano i capigruppo dem Francesco Boccia e Chiara Braga.

“C’è una Regione sommersa dall’acqua e un Paese attonito di fronte a distruzione e sofferenza. Non c’è tempo da perdere. La messa in sicurezza del territorio – è una priorità assoluta, vanno utilizzate tutte le risorse disponibili. Di fronte a questo quadro, il governo pensa bene di abbandonare risorse preziose del Pnrr nato come risposta solidale di un’Europa sconvolta dalla pandemia, e di dire che queste risorse non possono servire per investimenti nelle infrastrutture ma vanno usate per incentivi alle imprese, cioè ai privati”. “Quel piano condiviso a livello europeo – sottolineano i capigruppo Pd- è finalizzato a rispondere alle sfide delle transizioni che abbiamo di fronte, e la parole del ministro ci confermano che il governo non condivide quelle finalità e che sul PNRR è in stato confusionale. Le parole “dal sen fuggite” del ministro Fitto, parole di resa, sono gravi e inaccettabili: da mesi chiediamo di conoscere i progetti fattibili, le modalità di gestione dei fondi, la disponibilità dell’Europa ad accettare modifiche al piano. Il tempo è scaduto: venga in Parlamento a dirci cosa vuole fare pensando per una volta al bene del paese e non alla propaganda”.