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Da domani “Mostri Senza Nome – Torino” con Matteo Caccia

Da domani “Mostri Senza Nome – Torino” con Matteo CacciaRoma, 22 mag. (askanews) – Dopo il successo delle stagioni precedenti sui delitti irrisolti di Roma, Milano e Genova, quest’ultima teatro della riapertura di uno dei casi trattati proprio grazie alla serie (Il Delitto del trapano – vittima Maria Luigia Borrelli), da domani alle 22.55, torna su Crime+Investigation la produzione originale che indaga sui cold case più misteriosi d’Italia, e questa volta approda nella capitale sabauda con “Mostri Senza Nome – Torino”. Anche quest’anno un conduttore d’eccezione, l’attore teatrale e conduttore di Radio 24, Matteo Caccia.

“Mostri Senza Nome – Torino”, in quattro episodi, racconta crimini mai risolti avvenuti tra gli anni ’50 e gli anni ’90. Attraverso scrupolose interviste agli esperti, ai legali ed ai familiari delle vittime, Matteo Caccia approfondirà quattro cold case che hanno come sfondo Torino e la sua provincia. Sono le storie di quattro persone innocenti che ancora aspettano giustizia: Mario Gilberti, Giorgia Padoan, Eleuterio Codecà e Franca Demichela. Un progetto editoriale che, anche quest’anno, diventa cross-mediale, unendo tv e radio. Crime+Investigation e Radio 24, infatti, rinnovano la loro partnership nella creazione di un nuovo progetto multicanale che coinvolge più piattaforme. Stesso contenuto declinato con modalità diverse: l’intensità della voce da una parte, la forza delle immagini dall’altra, un unico conduttore a guidare gli spettatori/ascoltatori. A partire dal 23 maggio ogni martedì alle 15.00 all’interno del programma Matteo Caccia racconta su Radio 24, Matteo Caccia presenterà la versione radiofonica del racconto, con le storie e gli elementi chiave dei quattro casi irrisolti; lo stesso giorno, alle 22.55, gli spettatori potranno vedere con i loro occhi sul canale 119 di Sky, le storie che Matteo ha raccontato in radio.

Meta, multa record in Ue: 1,2 mld su privacy nel trasferimento dati

Meta, multa record in Ue: 1,2 mld su privacy nel trasferimento datiRoma, 22 mag. (askanews) – Meta (Facebook) si è vista comminare una maximulta da 1,2 miliardi di euro nell’Unione europea, ad opera della Data Protection Commission dell’Irlanda, che ha anche ordinato al gigante dei social di sospendere il trasferimento di dati verso gli Usa. Secondo il Financial Times si tratta di una sanzione da record per la violazione della privacy sui dati nell’Unione.

Secondo l’autorità irlandese, nell’effettuare il trasferimento il gruppo di Mark Zuckerberg non interviene adeguatamente sui rischi attinenti a diritti e libertà fondamentali, dice il quotidiano, a dispetto di una pronuncia in tal senso da parte della Corte di giustizia europea. Per parte sua Nick Clegg, presidente per le attività globali di Meta ha affermato che alla società “siamo delusi per esser stati messi in mezzo, per aver usato un meccanismo utilizzato da altre migliaia di società. Questa decisione è ingiustificata, sbagliata e segna un pericolo precedente”.

La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per Delmastro (sul caso dell’anarchico Cospito)

La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per Delmastro (sul caso dell’anarchico Cospito)Roma, 22 mag. (askanews) – Chiesta l’archiviazione del procedimento a carico del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro delle Vedove in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito, l’ideologo anarchico al detenuto 41bis. L’accusa contestata è quella di rivelazione del segreto d’ufficio.

La Procura – in una nota – spiega che la richiesta di archiviazione riconosce “l’esistenza oggettiva della violazione del segreto amministrativo ed era fondata sull’assenza dell’elemento soggettivo del reato, determinata da errore su legge extrapenale”. Gli accertamenti sono stati coordinati dal procuratore capo Francesco Lo Voi.

Juventus-plusvalenze, la Procura Figc chiede 11 punti di penalizzazione

Juventus-plusvalenze, la Procura Figc chiede 11 punti di penalizzazioneRoma, 22 mag. (askanews) – È di 11 punti di penalizzazione la nuova richiesta formulata dal capo della Procura federale Giuseppe Chinè contro la Juve nel processo pluvalenze. Chiesti alla Corte federale d’Appello anche 8 mesi di inibizione per i 7 ex dirigenti bianconeri.

Si tratta della terza volta in cui il secondo grado della giustizia sportiva discute il caso: la prima, il 27 maggio 2022, si era chiusa con il proscioglimento di tutti i club coinvolti a iniziare dai bianconeri per l’impossibilità di stabilire un reale parametro di valutazione economica di un giocatore; la seconda, il 20 gennaio 2023 alla luce dei nuovi elementi emersi dall’inchiesta Prisma di Torino, con la penalizzazione di 15 punti al club e le inibizioni ai dirigenti. Quattro di queste – quelle di Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene – sono state confermate dal Collegio di Garanzia dello Sport. Il procuratore Chinè ha chiesto nella sua requisitoria la conferma degli 8 mesi di inibizione nei confronti di Pavel Nedved e di altri dirigenti della Juventus, per i quali il Collegio di Garanzia dello Sport aveva rimandato alla Corte di Appello federale per una nuova valutazione. Questo l’elenco completo: Pavel Nedved (inibizione 8 mesi) Enrico Vellano (inibizione 8 mesi) Paolo Garimberti (inibizione 8 mesi) Assia Grazioli Venier (inibizione 8 mesi) Daniela Marilungo (inibizione 8 mesi) Caitilin Mary Hughes (inibizione 8 mesi) Francesco Roncaglio (inibizione 8 mesi)

Affitti brevi, Fimaa: piattaforme online controllino micro-strutture

Affitti brevi, Fimaa: piattaforme online controllino micro-struttureRoma, 22 mag. (askanews) – Rafforzare la responsabilità delle piattaforme online che consentono di prenotare il soggiorno in un B&B o in una casa vacanze, una maggiore tutela del consumatore, e soprattutto il rispetto delle competenze dei singoli Stati membri nello stabilire quali requisti una struttura ricettiva debba rispettare. Sono le proposte che avanza la Fimaa – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari – esaminando la proposta di Regolamento europeo sulla raccolta e la condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine.

La bozza di regolamento – ricorda la Federazione – prevede l’istituzione di un registro nazionale unico che consenta di raccogliere in maniera uniforme in tutta l’Ue i dati relativi alle strutture ricettive di piccole dimensioni. Pur condividendo le finalità del testo, la Fimaa ritiene sia necessario che la regolamentazione europea rispetti le competenze che gli stati membri devono avere nell’adottare e nel modificare i requisiti di accesso al mercato. In questo ambito rientrano anche requisiti di sicurezza e salute per il consumatore che le strutture ricettive devono osservare. “Bisogna sottolineare – commenta il presidente di Fimaa, Santino Taverna – che la bozza di regolamento sembra in conflitto, sotto alcuni aspetti, con la normativa nazionale. Che peraltro è in evoluzione, visto che alla Camera si sta discutendo il disegno di legge sulle locazioni turistiche, che come Federazione stiamo seguendo da vicino”. In base all’attuale quadro normativo, spiega Taverna, “il regolamento Ue deve essere coordinato in particolare con il D.M. n. 161 25/09/2021. Alle autorità nazionali, infatti, deve essere sempre riconosciuto il potere di richiedere dati aggiuntivi per l’iscrizione di una struttura nel registro. Questo consentirà di soddisfare una serie di esigenze locali, come il computo e la rendicontazione delle tasse di soggiorno o di scopo”.

La Federazione chiede infine di fissare regole più stringenti sulla responsabilità delle piattaforme. “È necessario garantire in primo luogo la tutela del consumatore – prosegue il presidente di Fimaa. – Le piattaforme, ad esempio, devono effettuare maggiori controlli sugli immobili destinati alle locazioni brevi. E devono esporre, sia nella pagina che pubblicizza la struttura, sia nella prenotazione, il numero di registrazione che viene rilasciato all’immobile”, conclude Taverna.

Ocse, titoli Stato per 23.000 mld nell’area scadranno entro 3 anni

Ocse, titoli Stato per 23.000 mld nell’area scadranno entro 3 anniRoma, 22 mag. (askanews) – Da qui a tre anni nelle economie avanzate e dell’area Ocse giungeranno a maturazione titoli del debito pubblico per 23.000 miliardi di dollari, che andranno rimborsati o rinnovati ma in un contesto nettamente meno agevole: tassi di interesse saliti, liquidità meno abbondandi e fiducia degli investitori diminuita. Lo afferma l’Ocse in un rapporto sulle prospettive dell’indebitamento pubblico (Sovereign Borrowing Outlook 2023).

Nell’ultimo anno l’inasprimento monetario ha mostrato una accelerazione, si legge, e la propensione al rischio dei mercati finanziari globali si è spostata, con la fiducia degli investitori diminuita. Questo segna la fine di un lungo periodo di condizioni di finanziamento benigne per le emittenti sovrane. Inoltre la graduale normalizzazione dei conti pubblici, dopo le derapate che si sono verificate durante i crolli dell’economia causati dalle restrizioni imposte a motivo del Covid, è stata minata dalle ricadute economiche finanziarie della guerra in Ucraina.

L’ente parigino stima che nel 2022 il fabbisogno di finanziamenti sia rimasto del 43% al di sopra della media del periodo tra 2011 e 2019 e l’indebitamento totale di 10 punti di Pil superiore. “Questi volumi rilevanti di debito pubblico dovranno essere ripagati o rifinanziati, in ampia misura a breve. Circa la metà di questo indebitamento extra, pari a 23.000 miliardi di dollari – sottolinea nell’editorale dello studio Carmine Di Noia, direttore per gli affari finanziari e imprenditoriali dell’Ocse – giungerà a maturazione nell’ambito dei prossimi tre anni”. E se fino a poco tempo fa la maggior parte dei Paesi avanzati potevano fare conto su politiche monetarie accomodanti, ora la situazione è cambiata, i costi di rifinanziamento sono più che raddoppiati dal 2021 e si profilano altri aumenti nel breve termine.

Intanto le emittenti sovrane devono affrontare sfide che vanno oltre l’aumento dei tassi. Con l’avvio delle manovre di inasprimento quantitativo, la domanda di titoli di Stato delle banche centrali “è evaporata”, mentre sui mercati le liquidità si sono deteriorate con una confluenza di incertezze macroeconomiche, rischi geopolitici e calo della fiducia degli investitori. Non va meglio per le economie emergenti: devono gestire livelli di indebitamento verso l’estero ai massimi storici, contesti di mercato analogamente impegnativi e esacerbati dal calo della qualità creditizia dei rispettivi titoli di Stato. In diversi casi anche in questi Stati i tassi sono in rialzo, e sono presenti diverse vulnerabilità legate al peggioramento della qualità degli asset. L’Ocse a contato 40 revisioni al ribasso di rating tra Europa e America latina.

Tutto questo messo assieme “implica che guardando avanti la sostenibilità del debito è una questione di acresciuta rilevanza e preoccupazione”, dice l’Organizzaizone per la cooperazione e lo sviluppo economico. “Servono una governance adeguata, una gestione economica responsabile e un percorso di gestione del debito credibile: tutti i fattori non possono essere dati per scontati”. A tutto questo, poi, si aggiunge la questione delle politiche ambientali e soprattutto sul concetto di “cambiamento climatico”, su cui governi stanno dirottando una crescente quantità di fondi. Guardando in parallelo al tema dei bond “sostenibili”, l’Ocse chiede una semplificazione, una standardizzazione delle procedure e dei criteri di rendicontazione.

Maltempo, Carrozza: riflettere, la scienza può dare risposta

Maltempo, Carrozza: riflettere, la scienza può dare rispostaRoma, 22 mag. (askanews) – La tragedia dell’Emilia Romagna, che ha provocato vittime e migliaia di sfollati, è un “evento che ci fa riflettere” e l’impegno della scienza è di “lavorare perché questo non accada più e l’impatto di questi eventi non siano più così devastati”. Lo ha sottolineato Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, intervenendo alla presentazione del Centro Nazionale Biodiversità alla Tenuta presidenziale di Castelporziano, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità.

“L’evento in Emilia Romagna – ha sottolineato – ci fa riflettere su come noi scienziati e scienziate possiamo lavorare con impegno perché questi eventi non accadano più. Il mondo – ha aggiunto – ha bisogno di ricerca scientifica e la tecnologia è il frutto della scienza da valorizzare in modo sistematico anche per accompagnare le nuove generazioni”. È importante, per Carrozza, “prendere consapevolezza di ciò che sta accadendo” e del ruolo che “la scienza può svolgere”.

Coldiretti: in Emilia-Romagna 5mila aziende agricole e allevamenti devastati

Coldiretti: in Emilia-Romagna 5mila aziende agricole e allevamenti devastatiMilano, 22 mag. (askanews) – Dall’albicocca di Imola alla fragola di Romagna, dal grano Senatore Cappelli alla ciliegia di Cesena fino al maiale mora romagnola: l’alluvione che ha colpito il territorio romagnolo mette a rischio anche la biodiversità, con intere produzioni che sono state cancellate dopo che gli agricoltori erano riusciti in questi anni a salvarle dall’estinzione. Coldiretti in occasione della Giornata mondiale della Biodiversità lancia un allarme he è di tutti i gli agricoltori vittime dell’alluvione degli ultimi giorni. Le stime parlano di oltre 5mila aziende agricole e allevamenti devastati in una delle aree piu’ agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro. L’alluvione ha sommerso i campi con la perdita di almeno 400 milioni di chili di grano decimando anche le semine del Senatore Cappelli, un grano duro antico che ha più di 100 anni, sottolinea Coldiretti, selezionato nel 1915 dall’agronomo Nazareno Strambelli che lo ha così chiamato in onore del senatore del Regno, Raffaele Cappelli. Una varietà che negli anni 60 ha iniziato a scomparire prima di essere recuperato negli ultimi anni. Ma l’esondazione ha sommerso anche i frutteti “soffocando” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare quasi 15 milioni di piante tra pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi. E tra queste le pesche e le nettarine di Romagna Igp le cui origini risalgono al XIX secolo, ma anche le albicocche Reale e Val Santerno di Imola, due varietà autoctone di grande qualità che già dal 1900 rappresentano una delle principali fonti di reddito per le aziende agricole del territorio e ha senz’altro contribuito ad arginare l’esodo rurale. Minacciate anche la Ciliegia di Cesena così come la fragola di Romagna, i cui campi sono da decenni parte integrante del paesaggio rurale dell’entroterra ed ora sotto finiti sott’acqua.

Preoccupante è la situazione anche per i 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna alluvionata dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini dove secondo la Coldiretti si evidenziano purtroppo diverse situazioni di criticità con migliaia di animali morti e affogati. In pericolo è per Coldiretti l’azione di recupero delle razze storiche da parte degli allevatori, dal maiale di mora romagnola ai bovini da carne di razza romagnola, che nel passato avevano rischiato l’estinzione.

Prove d’estate con l’anticiclone Zefiro, ma anche tanti temporali

Prove d’estate con l’anticiclone Zefiro, ma anche tanti temporaliRoma, 22 mag. (askanews) – La fase di intenso maltempo che ha interessato l’Italia nei giorni scorsi si chiude definitivamente. Nelle prossime ore ci penserà l’anticiclone Zefiro a riportare un po’ di quiete atmosferica sulle zone martoriate dal maltempo.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che l’anticiclone Zèfiro arriverà direttamente dalla Germania e sarà figlio del possente anticiclone delle Azzorre che dall’oceano Atlantico ha già conquistato Regno Unito, Francia e Paesi Bassi. Arrivando da Nord quindi lascerà un po’ indifeso il Sud Italia. Sarà proprio qui che nel corso del pomeriggio si svilupperanno dei temporali che dagli Appennini potrebbero raggiungere, localmente, le coste tirreniche. Fino a martedì quindi si trascorreranno mattinate in prevalenza soleggiate e pomeriggi spesso temporaleschi sui rilievi delle regioni centro-meridionali. Grazie al maggior soleggiamento si registrerà un importante aumento delle temperature, infatti al Nord e in Toscana di giorno si potrebbero toccare addirittura i 28-30°C, valori tipicamente estivi, non più di 24°C invece sul resto d’Italia. Questa situazione potrebbe subire una temporanea pausa tra mercoledì e giovedì quando dalla Svezia una minacciosa goccia fredda potrebbe puntare l’Italia innescando fortissimi temporali al Nord; l’aria fresca in arrivo, infatti, mescolandosi con il caldo preesistente fornirà l’energia necessaria per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche che potrebbero generare anche intense grandinate a chicchi grossi. Al Centro-Sud invece continueranno i consueti temporali pomeridiani, relegati però alle sole zone montuose.

Il passaggio della goccia fredda, se confermato, farà calare bruscamente le temperature massime al Settentrione dove di giorno, e in presenza di temporali, potrebbero anche non superare i 21°C, subendo quindi un crollo di quasi 10°C. Non sono attese variazioni invece sul resto del Paese. Per concludere, dopo il passaggio temporalesco, l’anticiclone Zefiro dovrebbe riconquistare il terreno perduto riportando il sole e il caldo su tutta l’Italia.

Fitto: il Pnrr va smantellato, inutili i fondi alle infrastrutture

Fitto: il Pnrr va smantellato, inutili i fondi alle infrastruttureRoma, 22 mag. (askanews) – “Il Pnrr va smantellato e profondamente cambiato anche negli obiettivi”: serve una “revisione strutturale anche di alcuni obiettivi previsti due anni fa e ormai superati dagli eventi”. Così in un colloquio con la Stampa Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR.

Per Fitto la scelta è la conseguenza inevitabile che scaturisce dalla “oggettiva constatazione” che “gran parte del Pnrr non è spendibile. C’è un problema di quantità di interventi e uno di qualità. Non si può spendere tanto per spendere. Quindi noi stiamo immaginando dei cambiamenti importanti. Ciò comporterà il definanziamento di una serie di interventi non strategici, su cui abbiamo acquisito la certezza di non realizzabilità”. E il capitolo infrastrutture sarà notevolmente sforbiciato: “Quelle grandi non sono tutte realizzabili, perché il sistema imprenditoriale italiano non è in grado di triplicare in un anno questo genere di interventi”. “La Commissione sembra formalmente collaborativa, nei prossimi giorni capiremo se lo è anche nella sostanza”, prosegue il ministro riguardo i rapporti con Bruxelles, mentre sul fronte interno conclude: “All’inizio alzavano molte resistenze, perché il nostro lavoro mette in discussione una loro grande capacità di spesa. Ora stanno collaborando perché hanno capito che così il Pnrr gli scoppierà tra le mani”.