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Napoli si prepara alla festa scudetto, giovedì dieci maxischermi al Maradona

Napoli si prepara alla festa scudetto, giovedì dieci maxischermi al MaradonaRoma, 2 mag. (askanews) – Dieci maxischermi pronti al Maradona per permettere ai tifosi del Napoli di assistere a Udinese-Napoli. Biglietti a 5 euro con prelazione fino alle 18 agli abbonati. Al netto dei costi incasso tutto andrà in beneficenza. L’iniziativa per Udinese-Napoli, in programma giovedì alle ore 20,45, è stata illustrata dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel corso della riunione in Prefettura riguardante le misure di sicurezza sulla festa scudetto del Napoli.

“Avevamo preparato una festa – ha detto – eravamo pronti Sorrentino e io a scendere in campo, ma purtroppo abbiamo dovuto rimandare. Allora mi è venuto in mente, vista la limitazione sempre dei biglietti per il settore ospiti quando si va in trasferta, di dare vita ad un’implementazione dei due schermi esistenti al Maradona con altri otto schermi, due per ogni settore, dove poter trasmettere in diretta la partita di Udine. Abbiamo dovuto istituire un prezzo simbolico di 5 euro identico per ogni settore, le vendite stanno iniziando. Fino alle 18 per gli abbonati, poi per tutti gli altri, mi scuso ma il tempo stringe. E’ chiaro che dedotti i costi il risultato economico sarà devoluto in beneficenza, il questore e il prefetto hanno dato il via anche a un’implementazione della tutela e dei servizi per la sicurezza ed è chiaro che tutti insieme ci auguriamo di poter accompagnare la squadra del Napoli verso il traguardo agognato. Domenica prossima, con la Fiorentina, riproporremo la festa che avevamo preparato per domenica scorsa. Nelle conferenze si dicono un mare di parole, sarebbe meglio riprendere, perché quando si scrive si scrivono anche semi stronzate, ogni tanto le leggo cose non rispondenti a realtà”. “Ciclo vincente del Napoli? Si è aperto anni fa, ma l’irregolarità costante ci ha penalizzato. A volte siamo arrivati secondi ma saremmo arrivati primi, seà mi sento di averne vinti altri di scudetti, soprattutto quello dell’onestà, la prima regola della mia vita”. Così il presidente del Napoli, Aurelio De LAurentiis, nel corso della conferenza stampa in prefettura per l’organizzazione dell’Ordine pubblico in occasione di Udinese-Napoli. “Il mio entusiasmo è immenso – ha detto – dopo aver sentito anche stupidaggini tipo che non volevo vincere lo scudetto, a fine maggio dissi che speravo di vincerlo e mi guardarono sgomento, pensando: ‘poverino’. L’entusiasmo è soprattutto nel vedere la gioia che tutto questo rappresenta per tutti. Mi inorgoglisce vedere questo entusiasmo a cui ho anche un po’ contribuito. Lavorare significa anche fare fattore comune, che è una cosa difficilissima, ma anche i napoletani hanno dato una grossa dimostrazione. Domenica per la prima volta eravamo un corteo di quattro pulmini e siamo rimasti bloccati davanti al famoso bar azzurro e sulla sinistra avevamo entrate per distinti e curva e non si poteva camminare, c’era una festa fuori incredibile. Tutto ciò è premiante, anche grazie alle istituzioni che si sono anche trovate in affanno a spiegare, le volte precedenti, invece stavolta la loro attività preventiva ha funzionato, qualcuno l’ha criticata. Quando torniamo? Sono fatti nostri, dobbiamo tornare in sicurezza. Probabilmente atterreremo a Capodichino in tarda mattinata di venerdì o probabilmente alle tre del pomeriggio. Voi della stampa dovreste aiutarci a prevenire certi incidenti e non a crearne, meno si parla, a volte, e meglio è, anche se vi ringrazio della vostra attenzione costante”. Poi De Laurentiis aggiunge: “Questa non è una piazza facile, la condivisione della piazza non è sempre lubrificante di ottimismo, perché vorrei che questi napoletani iniziassero un nuovo corso attraverso il calcio Napoli che li rappresenta e che siano più propensi a dire noi siamo napoletani e abbiamo l’azzurro negli occhi, un mare straordinario e una terra fantastica di cui essere orgogliosi, invece c’è sempre questo avvilirsi, essere piegati che ci portiamo dietro da secoli da chi ci ha voluti dominare, ma noi dobbiamo dominare noi stessi esternando i nostri sentimenti. A Napoli bisognerebbe chiamare le Soprintendenze e dire: volete continuare a rompere i coglioni o risanare la città? Le regole non devono essere come loro fanno, gestendo in maniera asfissiante e limitante il loro lavoro, qui il tempo è scaduto da trecento anni, lo vogliamo recuperare? Dobbiamo diventare tutti insieme coscienti di questa volontà, le Soprintendenze non devono esercitare il loro potere in modo improprio e totalizzante”. Sarà previsto un festeggiamento o un’amichevole a Ischia: “Mi piacerebbe poter prestare il fianco a chi vuole, ma purtroppo il tempo è quello che è, non ci sono le condizioni per fare questo. Ho aiutato in passato ma non ho fatto conferenze su questo, ma sono sempre stato in prima linea, con mio padre frequentavamo Capri fin da quando ero bambino, ma quando avevo 16 anni scappavo di notte con un amico capellone, su un Riva Ariston per andare a Ischia, per ballare. Ballavamo in mille e facevamo l’alba, era un divertimento sfrenato, a Capri avevamo il Cagliostro, il Number Two ma si faceva lo struscio, non il casino per divertirsi”. Sullo striscione della curva sul presidente più passo del mondo: “L’ho presa benissimo. Un po di follia ci vuole altrimenti dove sta il partenopeismo”.

L’orsa JJ4 al momento è salva (il Tar ha sospeso la seconda ordinanza di soppressione)

L’orsa JJ4 al momento è salva (il Tar ha sospeso la seconda ordinanza di soppressione)Milano, 2 mag. (askanews) – L’orsa JJ4 al momento è salva. Lo fa sapere la Lega Antivisezionista che ha chiesto e ottenuto il sequestro cautelare dell’animale catturato dopo aver aggredito e ucciso il runner Andrea Papi, 26 anni, nei boschi della valle di Sole. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha emesso in 27 aprile scorso un’ordinanza che autorizza la soppressione dell’orso JJ4. Un’ordinanza che secondo i Leal è “frutto di un’errata interpretazione della relazione dell’Ispra, che non ha affatto espresso parere negativo in ordine alle strutture ove ricollocare l’orsa, ma ha solo dichiarato di non avere competenza in merito, laddove la stessa spetta ai Cites”.

Soddisfatto il pesidente di Leal, Gian Marco Prampolini, che commenta: “Grazie a un lavoro di squadra, con i nostri legali stiamo cercando di fermare la furia anti orso della Giunta Fugatti. JJ4 è attualmente detenuta al Casteller in regime di carcere duro. La stanno piegando, una sorta di doma per abituarla ad uno spazio ristretto e se dovesse avere salva la vita la mancanza di spazio libero la ridurrà a una sotto specie di orso”. In pratica, l’efficacia del decreto di abbattimento firmato dal presidente Fugatti è stata “congelata” fino a quanto il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento affronterà la questione in composizione collegiale. Uno stop temporaneo deciso in via cautelare da un giudice amministativo in sede monocratica accogliendo il ricorso presentato dalle associazioni animaliste Enpa, Leidaa e Oipa: la Provincia non potrà dunque procedere all’abbattimento.

“Il decreto di Fugatti – commentano le associazioni – non è solo assurdo nel contenuto e non adeguatamente motivato, ma rappresenta anche una vera e propria sfida al ministero dell’Ambiente, contrario alla soppressione di JJ4, che ha istituito un ‘tavolo tecnico’ per l’elaborazione di una nuova strategia sulla gestione degli orsi e mostra di aver ben presente il principio di tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali sancito dal nuovo articolo 9 della Costituzione. Fugatti invece procede per conto proprio, come se gli orsi fossero sua proprietà, come se l’art.9 non esistesse e ignorando completamente la mobilitazione di milioni di italiani contrari all’abbattimento”.

Confalonieri: Berlusconi sta meglio e lavora alla convention di Forza Italia

Confalonieri: Berlusconi sta meglio e lavora alla convention di Forza ItaliaMilano, 2 mag. (askanews) – “Il mio amico sta meglio. Parlavano di dimetterlo, ora non so se lo lasceranno uscire ma sta molto meglio”. Così Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano aggiornamenti sulle condizioni del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele.

Alla domanda se le dimissioni arriveranno già nei prossimi giorni, Confalonieri ha risposto: “Non so se già questa settimana perché queste sono cose mediche, però l’ho visto meglio quando sono stato da lui l’altro ieri”. Berlusconi “sta anche lavorando molto per preparare la convention del 6 maggio”di Forza Italia. “Sicuramente parteciperà anche lui – ha aggiunto – non so se con un video o un messaggio”.

Confalonieri: Berlusconi sta meglio, lavora a convention FI

Confalonieri: Berlusconi sta meglio, lavora a convention FIMilano, 2 mag. (askanews) – “Il mio amico sta meglio. Parlavano di dimetterlo, ora non so se lo lasceranno uscire ma sta molto meglio”. Così Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano aggiornamenti sulle condizioni del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele.

Alla domanda se le dimissioni arriveranno già nei prossimi giorni, Confalonieri ha risposto: “Non so se già questa settimana perché queste sono cose mediche, però l’ho visto meglio quando sono stato da lui l’altro ieri”. Berlusconi “sta anche lavorando molto per preparare la convention del 6 maggio”di Forza Italia. “Sicuramente parteciperà anche lui – ha aggiunto – non so se con un video o un messaggio”.

Calcio, Udinese-Napoli confermata giovedì 4 maggio alle 20.45

Calcio, Udinese-Napoli confermata giovedì 4 maggio alle 20.45Napoli, 2 mag. (askanews) – La partita di calcio Udinese-Napoli, in programma giovedì 4 maggio, resta in calendario alle 20.45. A confermarlo, in conferenza stampa in Prefettura a Napoli, il prefetto partenopeo Claudio Palomba. Al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato per i possibili festeggiamenti per il terzo scudetto del Napoli, hanno preso parte il sindaco Gaetano Manfredi, i vertici delle forze dell’ordine e il preside della società calcistica, Aurelio De Laurentiis.

Inflazione eurozona risale al 7% ad aprile ma frena dinamica di fondo

Inflazione eurozona risale al 7% ad aprile ma frena dinamica di fondoRoma, 2 mag. (askanews) – L’inflazione dell’eurozona è tornata ad alzare leggermente la testa ad aprile, con una crescita dei prezzi al consumo su base annua pari al 7%, a fronte del 6,9% cui era rallentata a marzo, dopo l’8,5% di febbraio. Lo riporta Eurostat, con la sua stima preliminare secondo cui in un mese i prezzi hanno registrato un incremento dello 0,7%.

Il dato è sostanzialmente in linea con le attese degli analisti. I dati disaggregati forniti dall’ente di statistica comunitario rilevano invece un primo, seppure solo lieve, rallentamento della “inflazione di fondo”, cioè dell’indice depurato da componenti come energia, alimentari e altre voci volatili: ad aprile ha segnato un 5,6% su base annua, dopo il 5,7% che aveva raggiunto a marzo. La voce energia, dal meno 0,9% annuo segnato a marzo ha ritrovato un valore positivo con un 2,5% su base annua ad aprile, ma ha continuato a calare della variazione mensile con un meno 0,8%, secondo Eurostat. Sui servizi la dinamica di crescita dei prezzi ha continuato ad accelerare al 5,2% annuo ad aprile dal 5,1% di marzo con un rialzo mensile dell’1,2%.

Eurostat anche riportato rallentamenti della crescita sui beni alimentari, in particolare per quelli non lavorati con un 10% annuo ad aprile a fronte del 14,7% di marzo e un meno 1,5% rispetto al mese precedente. I prezzi di alimentari lavorati, alcolici e tabacchi si sono attestati al 14,7% annuo ad aprile, un decimale di punto in meno rispetto a marzo con un rialzo dal mese precedente dello 0,7%. Questi dati verranno ora attentamente analizzati dalla Bce, che punta con la sua manovra di inasprimento su tassi di interesse e politica monetaria a favorire un ritorno dell’inflazione al suo valore obiettivo del 2%. Giovedì tornerà a riunirsi il consiglio direttivo e è previsto che venga operato un nuovo rialzo ai tassi di interesse, la cui portata è ancora da stabilire.

Inflazione, Istat: ad aprile risale all’8,3%, pesa caro-energia

Inflazione, Istat: ad aprile risale all’8,3%, pesa caro-energiaRoma, 2 mag. (askanews) – Torna a salire l’inflazione. Secondo le stime dell’Istat, ad aprile, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente.

L’accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%) e, in misura minore, a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,7%) e dei Servizi vari (da +2,5% a +2,9%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla flessione più marcata dei prezzi degli Energetici regolamentati (da -20,3% a -26,4%) e dal rallentamento di quelli degli Alimentari lavorati (da +15,3% a +14,7%), degli Alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%), dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano un nuovo rallentamento in termini tendenziali (da +12,6% a +12,1%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano la loro crescita (da +7,6% a +8,2%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l’indice generale e a +4,6% per la componente di fondo.

Bankitalia: nel I trim nuova stretta su prestiti banche a imprese

Bankitalia: nel I trim nuova stretta su prestiti banche a impreseRoma, 2 mag. (askanews) – Anche in Italia nel primo trimestre i criteri di offerta sui prestiti bancari alle imprese hanno registrato un ulteriore irrigidimento che ha riflesso, come nel corso dello scorso anno, una maggiore percezione e una minore tolleranza del rischio. Lo riporta Banca d’Italia nella Indagine sul credito bancario, che va a contribuire alla statistica per l’intera eurozona effettuata dalla Bce.

L’inasprimento, a cui hanno contribuito i costi di provvista e i vincoli di bilancio, ha riguardato tutti i termini e le condizioni generali applicati ai finanziamenti. Nel frattempo, sempre nel primo trimestre le condizioni di offerta dei prestiti alle famiglie finalizzati all’acquisto di abitazioni sono divenute “lievemente più tese”, mentre quelle per il credito al consumo sono rimaste invariate. I relativi termini e le condizioni sono stati inaspriti riflettendo l’aumento dei costi di provvista e dei vincoli di bilancio.

Per il trimestre in corso, riporta ancora Bankitalia, gli intermediari si attendono un irrigidimento dei criteri di offerta sui prestiti alle società non finanziarie mentre quelli sui finanziamenti alle famiglie rimarrebbero stabili. Secondo il monitoraggio, nel periodo in esame la domanda di credito da parte delle imprese è diminuita, riflettendo il calo degli investimenti fissi e l’aumento del livello generale dei tassi di interesse, mentre la domanda per scorte e capitale circolante continua a esercitare un contributo positivo. Anche la domanda di prestiti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è ridotta mentre è rimasta invariata quella per finalità di consumo; in entrambi i casi, il più elevato livello dei tassi di interesse e il peggioramento della fiducia continuano ad esercitare un contributo negativo. Nel trimestre in corso le richieste di finanziamento da parte di imprese e famiglie diminuirebbero ulteriormente.

Carlo III: il nuovo re d’Inghilterra nel documentario di arte.tv

Carlo III: il nuovo re d’Inghilterra nel documentario di arte.tvRoma, 2 mag. (askanews) – In vista dell’incoronazione del 6 maggio, arte.tv presenta un documentario dedicato alla figura di Carlo d’Inghilterra e che si interroga sul suo regno.

La famiglia reale più famosa del mondo si appresta a incoronare un nuovo re: Carlo III. Il prossimo 6 maggio, infatti, il Regno Unito celebrerà il suo nuovo sovrano con una cerimonia-evento che inaugurerà un nuovo capitolo della storia del Paese. I preparativi si susseguono a pieno ritmo e, tra notizie ufficiali, conferme e defezioni da parte di artisti internazionali, cresce l’attesa per il grande giorno.

Dopo aver raccontato l’impatto della scomparsa della Regina in “I sudditi orfani della Regina Elisabetta II”, la piattaforma streaming europea arte.tv presenta Carlo III Re d’Inghilterra, un documentario che vuole dipingere un ritratto del nuovo sovrano, ma anche stimolare una riflessione di ampio respiro sul futuro della corona inglese. Il documentario, per la regia di Julia Melchior, è online gratuitamente e con sottotitoli in italiano dal 27 aprile. Carlo III Re d’Inghilterra racconta la storia di una successione complessa: quella di una regina, Elisabetta II, amatissima dal suo popolo e simbolo di una Nazione, che ha lasciato il trono a un figlio con un difficile passato alle spalle. Come percepiscono i britannici il loro nuovo sovrano e che messaggio tenterà di veicolare il nuovo monarca?

A settembre, nel suo discorso d’insediamento, Re Carlo III fece eco alla defunta madre e alle parole da lei pronunciate al momento della sua ascesa al trono nel 1952, facendo esattamente la stessa promessa: servire il popolo britannico per il resto della sua vita. Eppure, il suo attingere a quella dedizione e le sue buone intenzioni sembrano ancora non bastare agli inglesi che non hanno dimenticato gli aspetti più privati della sua vita, come l’impatto della tragica morte della Principessa Diana sulla sua immagine e l’amore prima nascosto e poi esibito con Camilla, che da personaggio di secondo piano si sta rivelando una Regina Consorte sempre più gradita agli occhi dei britannici. Il documentario di arte.tv svela quindi la complessa personalità, le occasioni mancate di modernizzare la corona e le sfide future del “re tardivo”: un uomo discusso, amato, eterno outsider e ambientalista impegnato che salirà al trono all’età di 74 anni.

Bce, stretta credito bancario a imprese eurozona accelera in I trim

Bce, stretta credito bancario a imprese eurozona accelera in I trimRoma, 2 mag. (askanews) – L’inasprimento del credito bancario nell’area euro si è ulteriormente accentuato nel primo trimestre, con oltre una banca su quattro, il 27% che ha riportato una stretta sui criteri di concessione di finanziamenti alle imprese. Lo riporta la Banca centrale europea nella sua indagine trimestrale, precisando che “il ritmo di inasprimento è rimasto ai livelli più elevati dalla crisi dei debiti pubblici del 2011”.

Le banche dell’eurozona hanno riportato inasprimenti anche sui criteri di erogazione di mutui alle famiglie, in questo caso un 19%, e in misura più contenuta sui criteri per la concessione di prestiti al consumo, con un 10% netto di banche. La Bce precisa che i livelli di inasprimento relativi a prestiti a imprese sui mutui si sono rivelati superiori a quanto le stesse banche attendevano nella precedente indagine, e che questo sviluppo segnala un continuo indebolimento della dinamica dei prestiti.

Le principali determinanti di questa stretta, secondo la Bce, sono state la percezione del rischio e la minore tolleranza ai rischi stessi da parte delle banche. Un ulteriore elemento che ha guidato il comportamento degli istituti di credito è stato rappresentato dall’aumento dei tassi di interesse da parte della stessa Bce e il calo delle liquidità disponibile che hanno aumentato i costi di finanziamento di imprese, famiglie delle stesse banche. Per il secondo trimestre del 2023 di quest’anno le banche si attendono un ulteriore inasprimento dei criteri di concessione dei prestiti sia alle imprese che alle famiglie, seppure a ritmi più moderati. Per lo specifico segmento del credito al consumo è previsto un inasprimento analogo a quello riportato sul primo trimestre.

Le banche monitorate hanno riportato un forte calo, superiore alle attese sulla domanda di prestiti da parte delle imprese, sviluppo che in questo caso viene imputato al rialzo dei tassi deciso dalla stessa autorità di Francoforte. Nel frattempo anche il calo della domanda di mutui da parte delle famiglie è rimasto forte e a sua volta collegato con il netto aumento dei tassi di interesse. Il calo della domanda di prestiti a consumo è stato invece più contenuto.