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Dal gran rifiuto allo scudetto, i numeri del Napoli di De Laurentiis

Dal gran rifiuto allo scudetto, i numeri del Napoli di De LaurentiisMilano, 29 apr. (askanews) – Un anno fa Aurelio De Laurentiis ha rifiutato “2,5 miliardi di euro” per cedere il Napoli, ora si trova a un passo dalla storica vittoria del terzo scudetto partenopeo. Un no sfacciato che gli è valso l’ingresso nella storia del calcio italiano. Il retroscena sulla mancata cessione del club lo ha raccontato lo stesso De Laurentiis qualche settimana fa in un evento del Sole 24 ore: “Mi sono detto ‘e io poi che faccio?’, mi servono 2,5 miliardi? Non mi servono, perché mi dovete sfastidiare?”, si chiese all’epoca.

La famiglia De Laurentiis ha preso le redini del Napoli nell’estate del 2004, dopo il fallimento della società. Il costo dell’operazione fu di 37 milioni di euro, ha rivelato il presidente. Il prezzo sportivo forse più pesante: la squadra ripartì dalla Serie C e ritrovò il massimo campionato solo nel 2007. Da lì annate sportive sempre in ascesa, con tre Coppe Italia e una Supercoppa Italiana in bacheca. Risultati raggiunti nel solco del credo del patron: “O il calcio lo si intende come una impresa o non si va da nessuna parte”, ribadisce ogni volta che può De Laurentiis. Gli ultimi conti del club, al 30 giugno 2022 come la gran parte delle squadre di calcio, si sono chiusi con una perdita netta di quasi 52 milioni di euro, dopo un rosso di 58 milioni del 2021. Risultati influenzati dalla pandemia e coperti con una riserva volontaria da 125 milioni di euro.

Sul fronte dei ricavi il club ha incassato 175,9 milioni (contro i 228 del 2021): tra le voci principali, quasi 90 milioni arrivano dalla cessione dei diritti televisivi, 30 dalle sponsorizzazioni, 12 di ricavi da stadio, 10 dalle plusvalenze per la cessione di calciatori e 6,5 sono proventi commerciali e royalties. Tra i costi, scesi a 241 milioni, incide tanto la spesa per il personale di 130 milioni di euro e gli ammortamenti che sono a un soffio dai 75 milioni di euro. Caratteristica del Napoli di De Laurentiis è l’ampia liquidità: 107 milioni cash a giugno 2022, contro i 95 milioni dell’anno precedente. La vittoria dello scudetto e la cavalcata in Champions League che si è fermata solo ai quarti di finale contro il Milan ridaranno lustro ai conti chiusi in passato più volte in utile (l’ultima volta, non a caso, nel 2019 con un avanzo di oltre 29 milioni di euro). Il primo posto in campionato frutterà oltre 20 milioni, ma saranno i diritti televisivi nazionali ed esteri a cambiare il volto del bilancio finanziario dei partenopei che potrebbe chiudere l’anno, secondo un’analisi dell’Università Federico II, con un Ebitda positivo per 80 milioni di euro.

Notte di stelle a Messina: assegnate le statuette del Me Fashion Award

Notte di stelle a Messina: assegnate le statuette del Me Fashion AwardRoma, 29 apr. (askanews) – Si è conclusa con successo la prima edizione di “Me Fashion Award”, il premio dedicato ai big della moda italiana e ai messinesi famosi nel mondo. Ideato e organizzato da Patrizia Casale, owner di E-Motion, la srl che da vent’anni organizza e promuove eventi fashion nella città dello Stretto, l’evento è stato realizzato con il sostegno del Comune e della Camera di Commercio di Messina, di Confartigianato e Sicindustria e con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana.

Per due giorni il Palacultura di Messina è stato l’head quarter dell’intera manifestazione che ha alternato momenti social, sfilate e talk con le personalità della moda della cultura coinvolte e premiate. Per il settore fashion, la sera di venerdì 28 aprile condotta dalla giornalista Marika Micalizzi hanno ricevuto l’ambito premio 23è, il brand siciliano di accessori eco-sostenibili creato da Deborah Correnti e Mirco Marchetti; De Santis By Martin Alvarez, la maison milanese che sta riscuotendo vasti consensi anche negli Stati Uniti. Applausi per Gianluca Alibrando, il couturier siciliano tra i più acclamati nei red carpet internazionali, per Mauro Scalia artefice dei total look di famose pop star e Pescepazzo il brand di accessori che fa capo a Laura Mendolia.

Cameo della serata il ritorno, insieme sulla passerella di Messina, del maestro orafo Gerardo Sacco e della stilista Raffaella Curiel, che a circa trent’anni anni dalla storica sfilata di Donna sotto le stelle, sulla scalinata di piazza di Spagna a Roma hanno sfilato insieme, emozionato il pubblico che li ha salutati con una commossa standing ovation. Dodici i look del défilé, sei con la collezione pap Noname by Raffaella Curiel e sei quelli iconici della maison milanese, arricchiti con i gioielli ispirati alla mitologia della Magna Grecia del maestro crotonese, illustre firma dell’arte orafa italiana. Uno dopo l’altro si sono succeduti altri big come Stefano Dominella, presidente della sezione moda e design di Unindustria e curatore di importanti mostre e Tiziano Guardini, il giovane designer romano che ha fatto della sostenibilità il suo stilema, il primo ad aggiudicarsi, nel 2017, il premio Franca Sozzani, Green Carpet Fashion Award For Best Emerging Designer.

Il riconoscimento è stato, inoltre assegnato alla fashion manager Stefania Caligiore e a Chiara Trombetta, entrambe messinesi, quest’ultima direttrice Media ed eventi di StartupItalia, all’illustratore di luxury brand Aldo Sacchetti e a Zive tra i più noti esponenti della Street art. Graditissima dal folto pubblico intervenuto alla cerimonia nel Palacultura la partecipazione di Padre Domenico Manuli già stilista, oggi sacerdote in provincia di Messina, ma anche eclettico artista che attinge ispirazione dai temi di carattere sociale, e quella del ballerino e coreografo Davide Telleri presente negli ultimi video-clip di Mahmood, Levante e Annalisa e nel cast della sfilata siciliana di Dolce & Gabbana a luglio dello scorso anno.

Sono stati parte attiva dell’evento i ragazzi, coinvolti nei talk, del Liceo Artistico di Messina E. Basile, dell’I.I.S.Antonello, dell’Istituto Tecnico Commerciale A.M.Jaci di Messina e dell’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, questi ultimi anche autori di un’installazione sul tema moda e tendenze.

Giorgetti: imprenditori e lavoratori molto meglio dei politici

Giorgetti: imprenditori e lavoratori molto meglio dei politiciRoma, 29 apr. (askanews) – Nell’incontro di ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde “era molto sorpresa, favorevolmente sorpresa, di come l’economia italiana vada molto meglio. Gli imprenditori italiani, questa è la mia osservazione, gli imprenditori italiani e anche i lavoratori italiani sono molto meglio dei politici italiani, evidentemente. E anche degli analisti, che normalmente sottostimano le nostre capacità”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un punto stampa al termine delle riunioni dell’Ecofin informale a Stoccolma.

Mattarella: non arrendersi a idea che possa esistere lavoro povero

Mattarella: non arrendersi a idea che possa esistere lavoro poveroCavriago, 29 apr. (askanews) – “Mentre si riaffaccia la tentazione di arrendersi all’idea che possa esistere il lavoro povero” è necessario “affermare con forza il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto”. Ecco perché “favorire l’ingresso nel mondo del lavoro è compito delle autorità pubbliche preposte che devono creare le condizioni affinché le imprese possano svilupparsi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita al distretto meccatronico di Reggio Emilia in occasione della festa del 1 Maggio, alla presenza tra gli altri del ministro del Lavoro, Marina Calderone.

“L’unità del Paese significa unità sostanziale sul piano delle opportunità di lavoro – ha detto Mattarella -. Significa impegno per rimuovere le disuguaglianze territoriali. Presidiare e promuovere l’unità nazionale significa anche questo. Il lavoro è indice di dignità perché è strettamente collegato al progetto di vita di ogni persona”. E, allora, ha proseguito il Capo dello Stato “mentre si riaffaccia la tentazione di arrendersi all’idea che possa esistere il lavoro povero, la cui remunerazione non permette di condurre una esistenza decente, è necessario affermare con forza, invece, il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto”. “Il Primo Maggio è la festa della dignità del lavoro – ha ricordato Mattarella -. E’ la festa della Repubblica fondata sul lavoro. Il lavoro è un diritto e lo stesso Luigi Einaudi – rigoroso maestro liberale di economia – in risposta all’appello di Giorgio La Pira ‘in difesa della povera gente’, in cui indicava la lotta alla disoccupazione e lo sradicamento della miseria come impegno primario dello Stato – siamo nel 1950 – affermava che ‘lo Stato moderno ha come primo compito di non creare disoccupazione e miseria’, elencando i motivi che le aggravano”.

“Il lavoro – ha precisato il presidente – è anche un dovere. Ce lo ricorda l’art. 4 della Costituzione: ‘La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto’. Per proseguire: ‘Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società’”. Ecco perché “favorire l’ingresso nel mondo del lavoro è compito delle autorità pubbliche preposte che devono creare le condizioni affinché le imprese possano svilupparsi. E l’intervento del ministro del Lavoro manifesta questa consapevolezza. Ma, come noto, il richiamo ai valori fondanti della nostra società è ben più impegnativo”.

Mattarella: Repubblica fondata su lavoro è traguardo a cui tendere

Mattarella: Repubblica fondata su lavoro è traguardo a cui tendereCavriago, 29 apr. (askanews) – “Il Primo maggio di quest’anno conferma i grandi valori che ispirano questa giornata di Festa per i lavoratori e per l’intera comunità nazionale. E’ una giornata di impegno, perché sollecita a rendere concreta l’affermazione che la Repubblica è fondata sul lavoro, traguardo a cui tendere costantemente”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita al distretto meccatronico di Reggio Emilia in occasione della festa del 1 Maggio.

“Celebriamo il valore della giornata del 1° maggio con necessario anticipo, nel cuore del distretto della Meccatronica, a Reggio Emilia – ha detto Mattarella nel suo saluto, dopo aver ascoltato gli imprenditori e i lavoratori locali e dopo l’intervento del ministro del Lavoro, Marina Calderone -. Dopo l’anno scorso, a Udine, anticipiamo questa volta la celebrazione della Festa del Lavoro in un luogo di lavoro che guarda all’innovazione. Una realtà che ribadisce il valore costituzionale del lavoro e sottolinea, al contempo, come esso si confermi il motore della crescita e della coesione sociale della Repubblica”. “E’ il lavoro – secondo Mattarella – che ci mette di fronte alle sfide nuove, alle necessità e a bisogni emergenti, per chiederci come rilanciare il Paese in Europa e nel mondo. Il lavoro è stato lo strumento che ha permesso e favorito la mobilità sociale. Il lavoro è stato ed è misura del contributo ai doveri inderogabili di solidarietà tracciati dalla Costituzione. Il lavoro è ciò che mette ogni cittadino nella condizione di scegliere il proprio posto nella vita della comunità. E il lavoro riguarda le persone”. Quel “capitale umano” che, come ha ricordato il Capo dello Stato “è all’origine dell’esperienza che qui, oggi, viene messa in rilievo con l’immagine della fabbrica come ‘cantiere permanente’ evocata dalla presidente di Unindustria Reggio Emilia Anceschi”.

Le parole importanti che ha detto Mattarella sul lavoro in occasione del Primo Maggio

Le parole importanti che ha detto Mattarella sul lavoro in occasione del Primo MaggioCavriago, 29 apr. (askanews) – “Il Primo maggio di quest’anno conferma i grandi valori che ispirano questa giornata di Festa per i lavoratori e per l’intera comunità nazionale. E’ una giornata di impegno, perché sollecita a rendere concreta l’affermazione che la Repubblica è fondata sul lavoro, traguardo a cui tendere costantemente”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita al distretto meccatronico di Reggio Emilia in occasione della festa del Primo Maggio.

“Celebriamo il valore della giornata del 1° maggio con necessario anticipo, nel cuore del distretto della Meccatronica, a Reggio Emilia – ha detto Mattarella nel suo saluto, dopo aver ascoltato gli imprenditori e i lavoratori locali e dopo l’intervento del ministro del Lavoro, Marina Calderone -. Dopo l’anno scorso, a Udine, anticipiamo questa volta la celebrazione della Festa del Lavoro in un luogo di lavoro che guarda all’innovazione. Una realtà che ribadisce il valore costituzionale del lavoro e sottolinea, al contempo, come esso si confermi il motore della crescita e della coesione sociale della Repubblica”. “E’ il lavoro – secondo Mattarella – che ci mette di fronte alle sfide nuove, alle necessità e a bisogni emergenti, per chiederci come rilanciare il Paese in Europa e nel mondo. Il lavoro è stato lo strumento che ha permesso e favorito la mobilità sociale. Il lavoro è stato ed è misura del contributo ai doveri inderogabili di solidarietà tracciati dalla Costituzione. Il lavoro è ciò che mette ogni cittadino nella condizione di scegliere il proprio posto nella vita della comunità. E il lavoro riguarda le persone”. Quel “capitale umano” che, come ha ricordato il Capo dello Stato “è all’origine dell’esperienza che qui, oggi, viene messa in rilievo con l’immagine della fabbrica come ‘cantiere permanente’ evocata dalla presidente di Unindustria Reggio Emilia Anceschi”.

Così, ancora, Mattarella: “Mentre si riaffaccia la tentazione di arrendersi all’idea che possa esistere il lavoro povero” è necessario “affermare con forza il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto”. Ecco perché “favorire l’ingresso nel mondo del lavoro è compito delle autorità pubbliche preposte che devono creare le condizioni affinché le imprese possano svilupparsi”. E poi: “Il Primo Maggio è la festa della dignità del lavoro – ha ricordato Mattarella -. E’ la festa della Repubblica fondata sul lavoro. Il lavoro è un diritto e lo stesso Luigi Einaudi – rigoroso maestro liberale di economia – in risposta all’appello di Giorgio La Pira ‘in difesa della povera gente’, in cui indicava la lotta alla disoccupazione e lo sradicamento della miseria come impegno primario dello Stato – siamo nel 1950 – affermava che ‘lo Stato moderno ha come primo compito di non creare disoccupazione e miseria’, elencando i motivi che le aggravano”. “Il lavoro – ha precisato il presidente – è anche un dovere. Ce lo ricorda l’art. 4 della Costituzione: ‘La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto’. Per proseguire: ‘Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società’”.

Ecco perché “favorire l’ingresso nel mondo del lavoro è compito delle autorità pubbliche preposte che devono creare le condizioni affinché le imprese possano svilupparsi. E l’intervento del ministro del Lavoro manifesta questa consapevolezza. Ma, come noto, il richiamo ai valori fondanti della nostra società è ben più impegnativo”. “C’è amarezza in chi constata che la piena occupazione, specie per i giovani e le donne, è di là da venire. Così come nel Mezzogiorno. Persistono frammentazione e precarietà, condizioni di lavoro insicure, divari salariali, costo della vita in aumento, in funzione anche delle tensioni internazionali in atto”. “Un recente rapporto ha messo in evidenza come il lavoro minorile sfruttato sia ancora una piaga presente – ha spiegato Mattarella -. Lo sfruttamento ai danni dei minori costituisce un grave furto di futuro, sottraendo questi ragazzi alla scuola e spingendoli verso la marginalità. E’ un tema che riguarda anche la condizione di molti lavoratori immigrati”.

Altro aspetto da “porre in primo piano”, secondo il Capo dello Stato, è quello degli “infortuni sul lavoro, che distruggono vite, gettano nella disperazione famiglie, provocano danni irreversibili, con costi umani inaccettabili”. “Sappiamo bene – ha detto Mattarella – che le battaglie del movimento sindacale dei lavoratori hanno contribuito in modo significativo a raggiungere traguardi di progresso sociale evidenti e che l’Italia, nella sua trasformazione, ha compiuto giganteschi passi di crescita e di progresso. Ma le contraddizioni tendono sovente a riprodursi, come in ogni vicenda umana”. “C’è amarezza in chi constata che la piena occupazione, specie per i giovani e le donne, è di là da venire. Così come nel Mezzogiorno – ha aggiunto -. Persistono frammentazione e precarietà, condizioni di lavoro insicure, divari salariali, costo della vita in aumento, in funzione anche delle tensioni internazionali in atto. Stagnazione salariale e sicurezza sul lavoro, nonostante i passi compiuti, sono temi in perenne discussione. I rappresentanti sindacali che hanno preso la parola lo hanno dichiarato e denunciato”.

Sarri: “Tutto è apparecchiato per la festa, ma c’è la Lazio”

Sarri: “Tutto è apparecchiato per la festa, ma c’è la Lazio”Roma, 29 apr. (askanews) – “La tavola è stata apparecchiata per la festa, per la nostra sconfitta. Noi dobbiamo fare il massimo. Il Napoli festeggerà lo stesso, ma speriamo il più tardi possibile”. Maurizio Sarri alla viglia della trasferta di Milano contro l’Inter ricorda: il Napoli vincerà lo scudetto ma la Lazio non starà certo a guardare. “Siamo nella fase risolutiva della stagione, gli insegnamenti servono poco. Una battuta d’arresto è pesante. Con il Torino non eravamo al meglio fisicamente, l’ho detto subito, ma anche mentalmente. Se questo è un normale piccolo down dopo un buon periodo reagiremo subito, se invece il calo è dovuto al fatto che pensavamo di aver raggiungo già l’obiettivo è un problema. Domani affrontiamo una squadra che nelle partite singole è straordinaria. Dobbiamo dimenticarci l’andata, che abbiamo vinto ma abbiamo anche sofferto. Dobbiamo giocare come collettivo e non come singoli. Abbiamo lavorato molto sullo scarico, la squadra ne dovrebbe beneficiare. Ma è difficilmente scindibile l’aspetto fisico da quello mentale. I carichi di lavoro della scorsa settimana, abbinati al cambio di temperatura, l’abbiamo pagati contro il Torino: non l’ho detto per tutelare la squadra, lo penso davvero”. Rocchi ha designato Guida di Torre Annunziata: “La gente pensa che io ce l’abbia con gli arbitri, ma non guardo neanche la designazione. Io non guardo neanche un episodio, ma il metro arbitrale. E poi mi esprimo. Credo poco a queste storie territoriali: non penso che se abita a 40 chilometri da Napoli si faccia condizionare”. Lazio che si presenta a Milano con 7 punti più dell’Inter. “Nel nostro campionato ci sono 4 squadre più forti di noi, poi ce la giochiamo. Noi abbiamo fatt o qualcosa in più rispetto alle attese, le altre invece qualcosa in meno. Non dobbiamo pensare alla classifica. L’Inter ha ritrovato fiducia ed entusiasmo, è forte. Poi ci sono rischi anche che riguardano noi”. È un caso se in campionato la Lazio ha perso solo una volta due partite di fila? “Spero che questo trend prosegua, che dimostra questa capacità di reazione. Dipende da quello che pensavamo prima del Torino. Se ci sentiamo di giocarsi qualcosa che davamo per acquisito è un percorso molto complicato. Noi dobbiamo rimanere dentro la partita con grande convinzione, che è nettamente diverso dall’essere presuntuosi”.

Gp Azerbaijan, Leclerc: “Confermiamo questo risultato in gara”

Gp Azerbaijan, Leclerc: “Confermiamo questo risultato in gara”Roma, 29 apr. (askanews) – “Nel Q3 la macchina si comportava in modo diverso, con la soft che non usavamo da ieri, quindi nel finale ho perso il posteriore e sono andato a muro. Mi dispiace per Carlos, frenato dalla bandiera gialla, ma sono contento del mio primo giro. Ora dobbiamo confermare questo risultato in gara”. Così Charles Leclerc dopo aver conquistato la prima pole nella shootout del sabato mattina a Baku. “Domani ci proveremo, ma dobbiamo essere realisti – ha proseguito il ferrarista -. Finora le Red Bull ci sono state davanti in gara, ma speriamo di avere una bella sorpresa. La macchina si è migliorata parecchio e oggi avremo più risposte sulla competitività, ma la Ferrari deve stare in vetta e io farò di tutto per vincere”.

Per il ponte del Primo Maggio previsti traffico e cattivo tempo

Per il ponte del Primo Maggio previsti traffico e cattivo tempoRoma, 29 apr. (askanews) – Per il week-end di oggi 29 e domenica 30 aprile, al quale si collega la festività di lunedì Primo maggio, si prevede un significativo incremento della circolazione stradale verso le principali località di villeggiatura italiane, con anche una previsione di traffico intenso in occasione dei rientri di molti utenti che hanno potuto approfittare di alcuni giorni di riposo infrasettimanali.

I maggiori flussi di traffico da “bollino rosso” sono attesi per la mattinata di sabato 29 aprile, mentre le proiezioni indicano che per il pomeriggio di lunedì Primo maggio è atteso molto traffico di rientro verso le maggiori città, anche in questo caso da “bollino rosso”. Si prevede inoltre che la fine del rientro possa interessare anche la mattinata di martedì 2 maggio. Domenica 30 aprile e lunedì Primo maggio i mezzi superiori alle 7,5t non potranno circolare nella fascia oraria compresa tra le 09:00 e le 22:00. Al fine di fornire ai cittadini informazioni utili per favorire partenze consapevoli e per aumentarne la sicurezza, Viabilità Italia, che monitorerà costantemente le condizioni di percorribilità della rete viaria di interesse nazionale, ha messo a disposizione dei documenti consultabili sul sito internet www.poliziadistato.it, tra cui il calendario con i bollini di traffico con indicazione delle fasce orarie di divieto di circolazione per i veicoli di portata superiore alle 7,5t e l’elenco dei cantieri inamovibili presenti lungo la rete autostradale e le principali strade statali. Gli enti proprietari e concessionari stradali provvederanno comunque a rimuovere i cantieri di lavoro temporanei.

Il centro Viabilità Italia richiama l’attenzione di quanti si metteranno in viaggio affinché adottino comportamenti di guida prudenti e rispettosi delle norme di comportamento stradale. E il tempo non aiuta. Anticiclone africano timido sull’Italia; in queste ore di caldo record sulla Spagna, l’alta pressione regala al nostro Paese solo una breve tiepida fase stabile: nel weekend cambierà tutto nuovamente con un brusco peggioramento tra domenica e martedì 2 maggio.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, prevede l’arrivo di un’intensa perturbazione nordatlantica già da domenica, con le prime avvisaglie domani sera sul Nord-Ovest: potremo avere addirittura 1 metro di neve fresca oltre i 1900 metri sulle Alpi occidentali con quantitativi di pioggia che non si vedevano da mesi sul siccitoso settore nordoccidentale. Un’ottima notizia contro l’estrema crisi idrica che attanaglia in particolare Piemonte e Valle d’Aosta da più di 2 anni. Oggi arriveranno le prime precipitazioni, a tratti intense in serata sul Piemonte; durante la giornata il sole sarà comunque ancora prevalente al Centro-Sud con massime intorno ai 30°C sulle Isole Maggiori. Il vero peggioramento è atteso tra domenica e lunedì 1 maggio ad iniziare dal Nord Italia con piogge alluvionali al Nord-Ovest, oltre 100-150 mm di pioggia: in altre parole fino a 150 litri di acqua per ogni metro quadrato, il contenuto di una vasca da bagno rovesciato su ogni metro quadro. Gli accumuli maggiori sono previsti sul Piemonte occidentale, ma va seguito attentamente lo sviluppo della bassa pressione tra Mar Ligure e Mare di Corsica: dalla posizione dell’occhio di questo piccolo ciclone dipenderà la distribuzione delle piogge di domenica e lunedì, le giornate peggiori dal punto di vista meteo, le giornate migliori contro la crisi idrica del Nord Italia. Al momento mancano circa 500 mm in Piemonte, se ne cadessero 100-150 mm saremmo comunque in grado di invertire una pesante tendenza e senz’altro di dare ossigeno ed acqua all’agonizzante fiume Po.

In sintesi, qualche pioggia domani sul Nord-Ovest e a ridosso della dorsale appenninica, piogge forti domenica in Piemonte e sparse a macchia di leopardo su quasi tutto il Centro-Nord, fenomeni alluvionali lunedì 1 maggio tra Piemonte e Liguria; infine, da martedì sera il ciclone punterà decisamente il Sud dove potrebbe insistere almeno fino all’alba del 5 maggio.

Fdv Cgil: in 2043 6,9mln di lavoratori in meno, servono più migranti

Fdv Cgil: in 2043 6,9mln di lavoratori in meno, servono più migrantiMilano, 29 apr. (askanews) – Nel 2043 la popolazione in età da lavoro (15-64 anni) sarà inferiore di 6,9 milioni di persone. Per contrastare almeno parzialmente questo fenomeno l’attuale saldo migratorio dovrebbe aumentare di almeno 150mila persone all’anno. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca della Fondazione Di Vittorio ‘L’Italia tra questione demografica, occupazionale e migratoria’.

“Un calo insostenibile – avverte il presidente della FDV Fulvio Fammoni – che se non contrastato con interventi immediati prospetterebbe un futuro di declino cui non ci si può rassegnare”. Le previsioni probabilistiche al 2043 segnalano una drastica riduzione della popolazione residente di oltre 3 mln rispetto ad oggi, come risultato di una diminuzione dei più giovani (-903mila) e delle persone in età di lavoro (-6,9 milioni) e di un aumento degli anziani (+4,8 milioni). Solo un apporto aggiuntivo al saldo migratorio di +150mila persone all’anno consentirebbe in vent’anni di mitigare la diminuzione della popolazione totale e ridurrebbe il calo previsto della popolazione attiva.

“Non esiste un’unica leva – sottolinea Fammoni – ma più fattori non contrapponibili fra di loro su cui intervenire. La ricerca infatti propone dati e idee di possibili interventi per ridurre in modo accettabile il calo della popolazione in età da lavoro, estendendo a tutti diritti e opportunità e garantendo al Paese la possibilità di sviluppo economico e sociale”. Per la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti “è necessario uscire dalla logica della propaganda e avviare una serie di misure e investimenti volti alla ripresa della natalità, al sostegno dell’occupazione femminile e all’ingresso legale dei migranti nel nostro Paese, politiche che non devono assolutamente essere contrapposte”.