L’RT del Covid-19 è risalito al di sopra della soglia epidemicaRoma, 28 apr. (askanews) – Secondo il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, nel periodo 5 – 18 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,08 (range 0,85-1,37), in aumento rispetto al periodo precedente (era a 0,93) e al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,96 (0,91-1,02) al 18/04/2023 vs Rt=1,07 (1,02-1,13) al 11/04/2023. In calo anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: 39 ogni 100.000 abitanti (21/04/2023 -27/04/2023) vs 48 ogni 100.000 abitanti (14/04/2023 -20/04/2023).
Il Liga torna sul palco del Concerto Primo Maggio a Roma dopo 17 anniMilano, 29 apr. (askanews) – Un ritorno alle origini che sa di futuro. A 17 anni dalla sua ultima partecipazione (2006), Luciano Ligabue torna sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma, l’evento promosso da CGIL, CISL e UIL, prodotto e organizzato da iCompany, che verrà trasmesso in diretta su RAI 3, Rai Radio 2, RaiPlay e Rai Italia.
L’artista, reduce da due concerti sold out nei club di Roma e Milano in cui ha presentato live il suo ultimo singolo “Riderai” (Warner Music Italy), uscito ieri e che anticipa il nuovo album di inediti previsto in autunno, si aggiunge alla line up del Concertone di Piazza San Giovanni in Laterano. Due concerti ad alto contenuto rock in club piccoli attorniato dai fan di sempre, in cui Luciano ha portato sul palco tutta la sua voglia di esserci e di far emozionare il pubblico con vecchi e nuovi successi. La voglia di suonare con la sua band è sempre la stessa e lui ci mette anima e cuore. Il Liga tornerà poi protagonista a luglio con due eventi negli stadi: il 5 luglio allo Stadio San Siro di Milano e il 14 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.
Fondazione Enpaia chiude il bilancio 2022 con 10,6 milioni di utileMilano, 29 apr. (askanews) – La Fondazione Enpaia approva il bilancio consuntivo 2022 con un utile di 10,6 milioni di euro. “Un risultato sopra le aspettative – spiega il Presidente di Enpaia Giorgio Piazza nella sua relazione al Cda – considerando le difficoltà del contesto economico-finanziario che hanno contraddistinto l’anno 2022”.
L’avanzo dell’esercizio 2022, si legge in una nota, “è frutto dell’ottima performance della gestione finanziaria, grazie al processo di diversificazione del patrimonio mobiliare iniziato nel 2019, e del risultato positivo del piano di turnaround immobiliare”. Nel 2022 la Fondazione ha effettuato nuovi investimenti finanziari per circa 755 milioni di euro e disinvestimenti per circa 591 milioni di euro. Il risultato positivo della gestione finanziaria della Fondazione ha generato un rendimento netto del 4,55%, in leggera flessione rispetto al 2021 (4,79%).
Nonostante il rallentamento del mercato immobiliare, nel 2022 la Fondazione ha venduto immobili per 46 milioni di euro, realizzando una plusvalenza lorda di circa 24 milioni. Con il piano di turnaround del patrimonio immobiliare la Fondazione vuole “incrementare la redditività del comparto immobiliare passando dall’attuale rendimento netto inferiore all’1% a un rendimento netto pari al 3%”, viene spiegato. Il rendimento netto complessivo, calcolato sui valori di libro dell’intero portafoglio (mobiliare e immobiliare) della Fondazione, si attesta così al 5,03%, rispetto al 4,88% del 2021.
“L’impennata dell’inflazione – sottolinea il Direttore Generale di Enpaia Roberto Diacetti – ha determinato per la Fondazione una crescita significativa, pari a circa 46 milioni di euro, dell’accantonamento al Fondo TFR rispetto all’anno 2021 a causa del conseguente aumento del coefficiente di rivalutazione che è passato dal 4,36% del 2021 al 9,97% del 2022. In questo contesto molto difficile – conclude Diacetti – la Fondazione ha saputo reagire prontamente mettendo in atto tutte le strategie utili a garantire i servizi ai propri iscritti, dimostrando la propria resilienza in termini di tempestiva capacità di risposta e adattamento al contesto economico finanziario”.
Ucraina, Marchenko: ricostruzione inzi subito, non a guerra finitaRoma, 29 apr. (askanews) – In Ucraina “serve che la ricostruzione inizi adesso, non aspettando che la guerra finisca”. Lo ha sostenuto il ministro delle Finanze ucraino, Sergii Marchenko, al suo arrivo all’Ecofin informale a Stoccolma.
Il tutto mentre lo stesso ministro ripete che l’Ucraina sta preparando “un contrattacco” che lancerà “appena sarà pronto”. E mentre secondo osservatori indipendenti la Russia potrebbe lanciare a sua volta una ulteriore massiccia offensiva a fine primavera. Più prudente sulle tempistiche della ricostruzione il vicepresidente della Commissione europea, il lettone Valdis Dombrovskis. “La ricostruzione deve iniziare appena le circostanze lo consentono”, ha detto.
Marchenko ha anche ripetuto la richiesta di consegnare all’Ucraina i fondi all’estero e le riserve della banca centrale russi che Usa e Ue hanno sequestrato. Tema su cui si è detto “più ottimista di un anno fa”, perché le procedure legislative in tal senso progrediscono. Su questo, secondo Dombrovskis “la valutazione legale sta procedendo. Le necessità finanziarie saranno massicce, quindi chiaramente dobbiamo valutare tutte le possibili fonti. Dobbiamo anche guardare a questi asset, inclusi quelli della Banca centrale russa”.
Schlein: non credo che il mio look sia uno dei problemi del PaeseGenova, 28 apr. (askanews) – “Sono una persona che non capisce niente di abiti e di trucco, e non faccio nessuna fatica ad ammetterlo. Non è mai stato il mio ambito, non ho tempo da dedicarci e non credo che uno dei problemi del Paese sia il fatto che mi sia rivolta ad un’amica che lo fa per mestiere”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, parlando delle polemiche sul suo look e sulla consulente di armocromia a margine di un comizio elettorale a Sestri Levante, in provincia di Genova.
“Sono colpita – ha aggiunto la segretaria del Pd – di vedere tutti appassionati alle questioni di colore. Non vorrei però che si sottraesse attenzione al resto delle cose che ho detto anche in quella intervista di 30 righe in cui ne è emersa una, mettendo al centro la questione del lavoro, del contrasto alla precarietà, mettendo al centro il tema dell’Europa che per noi del Pd è fondamentale e anche mettendo al centro naturalmente la questione del clima”. “Delle donne – ha osservato ancora la leader dem – spesso si parla più del loro aspetto che delle loro idee. Ma noi siamo qui a parlare delle nostre idee e delle nostre battaglie per il futuro dell’Italia. Sono una persona sincera, non ipocrita e non costruita. Non credo di essere l’unica in politica. La differenza semmai è tra chi lo ammette in trasparenza e chi non lo fa”.
Accordo maggioranza-M5s-Terzo polo sui giudici, Pd attaccaRoma, 28 apr. (askanews) – Alla fine sulla partita dei membri laici delle magistrature speciali (magistratura amministrativa, tributaria e Corte dei conti) prevale l’accordo tra M5s-Terzo polo e centrodestra che fa portare a casa alle due forze di opposizione 3 uomini di loro scelta. Il Pd resta all’asciutto e attacca, in particolare il partito di Giuseppe Conte da cui non si aspettava questo “tradimento”.
Alla Camera vengono eletti al consiglio di presidenza della giustizia amministrativa Eva Sonia Sala e Francesco Urraro; nel consiglio della Corte dei Conti: Filippo Bari e Vito Mormando. Infine nel consiglio della Corte della giustizia tributaria sono stati eletti Carolina Lussana e Alfonso Bonafede con 210 voti. Al Senato ieri sono stati eletti i componenti del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria Giorgio Fiorenza e Alessio Lanz; ai Consigli di Presidenza della Giustizia amministrativa e della Corte dei conti sono risultati eletti Giovanni Doria e Carmela Margherita Rodà. E oggi si sono aggiunti Francesco Cardarelli e Gian Giacomo Palazzolo. Da tempo l’elezione dei giudici veniva rimandata o non andava in porto, una vacatio che non era passata inosservata al più alto livello istituzionale perchè rischiava di indebolire le sentenze che queste magistrature esprimono. Per settimane le trattative si sono arenate sulle richieste, come era già successo per il Csm, di rispettare la prassi di dividere più equamente le nomine con le opposizioni. Alla fine il centrodestra ha preferito trattare con Conte che, approfittando probabilmente dello stallo, è riuscito a fare en plein: non solo il suo ex ministro della Giustizia, Bonafede, ma anche l’avvocato Cardarelli. Mentre Palazzolo, sindaco di Cinisi, è in quota Azione.
Questo però complica i già difficili rapporti tra le tre opposizioni. E se con il Terzo polo i dem hanno ormai preso strade sempre più distanti, con i pentastellati, partner privilegiati di una possibile futura alleanza, questo strappo potrebbe avere conseguenze. Francesco Boccia lo dice senza mezzi termini manifestando il disagio dei vertici democratici: “Il Pd di Schlein – dice il capogruppo in Senato ribadendo l’importanza della parità di genere – non fa mediazioni sui principi, non ci sediamo ai tavoli così e se dovessero essere eletti solo uomini sarà un fatto grave”. Il Pd ha deciso di non partecipare alle votazioni per segnalare la propria contrarietà al metodo scelto: “Noi non abbiamo deciso di fare opposizione con l’Aventino, ma tenendo il punto su questioni fondamentali. Oggi la maggioranza ha votato i giudici rompendo qualsiasi consuetudine – ha spiegato Chiara Braga -. Noi ci siamo tirati fuori. Abbiamo lavorato fino all’ultimo, ma non veniva garantito il rapporto di 7 a 5. In aggiunta hanno forzato sul tema della parità di genere. Oggi è stato ancora una volta negato questo tema, con la complicità di Terzo Polo e M5s”.
“Oggi un pezzo di opposizione ha deciso, nonostante questi rilievi, di fare accordi con la maggioranza su questioni di potere”, ha rincarato Walter Verini puntando il dito proprio nei confronti dei Cinque stelle. A far notare la “stranezza” dell’accordo però sono gli stessi esponenti del Terzo polo: “Questa bizzarra maggioranza. Ieri non trova 200 voti per il Def – segnala Enrico Costa, deputato di Az-Iv -, oggi garantisce ben 210 preferenze per eleggere Alfonso Bonafede nel Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria”. “Il simbolo vivente del giustizialismo ottiene un prestigioso incarico grazie ai voti del centrodestra sedicente garantista”, aggiunge il senatore di Azione- Italia Viva Ivan Scalfarotto. Ma i pentastellati non si scompongono: “Ci siamo battuti per rappresentare alle forze di maggioranza che quando sono in gioco organi di garanzia e di autogoverno delle magistrature speciali, è doveroso che ci sia un’adeguata rappresentanza delle forze di opposizione – osserva Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera -. Ma non condividiamo questa reazione del Pd: se tutte le forze politiche di minoranza avessero abbandonato la votazione in Aula, non avrebbero fatto altro che lasciare alla maggioranza la totalità della rappresentanza laica negli organi di autogoverno”.
”Roma Art and Book”, il festival delle edizioni indipendentiRoma, 28 apr. (askanews) – A novembre Roma ospiterà la manifestazione voluta e ideata da Antonello Di Carlo e aperta a scrittori, poeti, pittori, scultori, fotografi, attori e registi. Un open space di 750 metri quadri, all’interno della Stazione Tiburtina, la location scelta. Intenso il programma, con dibattiti, proiezioni di cortometraggi, presentazioni di libri, readings letterari e ovviamente tanti stands.
“Per me scrivere è volare, è accendere un fuoco. Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo”. Le parole di Charles Bukowski, poeta e scrittore statunitense, rappresentano il manifesto di un’arte che è diritto di tutti, di tutti coloro che hanno qualcosa da dire. Un diritto che vedrà Roma protagonista, con una manifestazione, Roma Expo Art and Books il suo nome, che, per l’intero mese di novembre, promuoverà scrittori, poeti e artisti meno noti: “Sarà un evento culturale libero -spiega l’editore Antonello Di Carlo. Un festival che offrirà una vetrina di prestigio a case editrici indipendenti, ad autori (anche selfpublishing) e ad artisti di vario genere. come pittori, scultori, fotografi, attori e registi”. Nata da un’idea della Di Carlo Edizioni, l’iniziativa ha già l’adesione di Edizioni WE di Nicola Bergamaschi e della Pan di Lettere di Lara Di Carlo. La location sarà un open space di 750 metri quadri all’interno della Stazione Tiburtina, dove l’affluenza è ogni giorno di migliaia e migliaia di persone: “Il programma -spiega ancora Di Carlo- prevede giornate intense nel corso delle quali vi saranno diverse iniziative: dibattiti, proiezioni di cortometraggi, presentazioni di libri, readings letterari e ovviamente tanti stands. Previsti inoltre incontri con i protagonisti della rassegna e con gli esperti delle varie categorie. Noti critici letterari e artistici, galleristi di fama, maestri della fotografia e importanti registi hanno garantito la loro presenza per trasmettere i segreti della loro arte. Sarà insomma un tourbillon di emozioni da vivere tutte di un fiato”. L’ex caporedattore del Tg5, Paolo Di Mizio (padrino dell’evento), e Antonina Giordano, nota giornalista e docente presso l’Università di Siena, presenteranno rispettivamente, nel corso del Roma Expo Art and Books, le loro ultime fatiche letterarie: “Siamo onorati -continua Di Carlo- della loro presenza che dà ulteriore prestigio e alla rassegna. Con loro anche la nota critica letteraria Cinzia Baldazzi e tanti altri autori emergenti. Scrittori e poeti raffinati che avranno finalmente la possibilità di far conoscere le proprie capacità che sono altissime”.
Un parterre di tutto rispetto che renderà Roma, per un mese, la Capitale di una cultura spesso nascosta dalle più importanti etichette, ma che ora avrà la possibilità di emergere come merita. “Vogliamo che il nostro diventi un percorso continuativo e, perché no, in grado di mettere su rassegne simili in altre città italiane”. All’organizzazione dell’evento daranno anche il loro prezioso contributo Gaetano Piraino, Sabrina Morelli, Lucia Zappulla, Luigi Paciello, Maria Concetta Borgese, Claudio Raspollini, Michele Bussoni, Duilio Papi, Silvia Andriuoli e la libreria Ubik, quest’ultima partner e sede ufficiale delle prime presentazioni. Le successive, con il dovuto approfondimento tematico, si svolgeranno, con appuntamenti da calendarizzare, presso l’open space della Stazione Tiburtina. La stessa logica organizzativa sarà applicata anche per le numerosissime interviste radio-televisive. Per partecipare all’evento come autore o artista in generale, occorre inviare una mail all’indirizzo romaexpoartandbooks@gmail.com. “Chi deciderà di esserci -conclude Di Carlo- avrà la possibilità di presentare e poi di esporre, per tutta la durata del festival, la propria opera. Grazie all’accordo raggiunto con la libreria Ubik, l’autore inoltre avrà l’opportunità di avere un’ulteriore vetrina, questa volta, diciamo così, fisica, per il proprio volume. “L’arte diventa magia e i sogni realtà, questo è il motto della manifestazione che apre finalmente nuovi scenari per chi ha talento e finora non è riuscito ad esprimerlo. Sarà la rassegna delle case editrici indipendenti, darà l’occasione giusta per appassionarsi a un mondo che suscita emozioni e tanti interrogativi. Che scuote l’animo umano e lo rende migliore. L’essenza del fare cultura”.
Pressing di Bce e Eurogruppo sul Mes. Giorgetti: approfondiremoRoma, 28 apr. (askanews) – Dalla Bce e dall’Eurogruppo informale di Stoccolma arriva la richiesta al governo italiano di ratificare il Meccanismo economico di stabilità (Mes), mentre in Italia esecutivo e maggioranza prendono tempo per ulteriori “approfondimenti”.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ‘salta’ l’Eurogruppo a Stoccolma per presidiare i lavori sul Def dopo la bocciatura della risoluzione di maggioranza sullo scostamento (rientrata oggi con un nuovo voto del Parlamento). Ma uscendo dalla commissione Bilancio, puntualizza che “bisogna approfondire e approfondiremo. Una cosa alla volta”, dice in risposta a chi domanda in quanto tempo il Mef fornirà alla commissione Affari Esteri della Camera gli elementi informativi sull’eventuale impatto che la ratifica potrebbe avere sui conti. La richiesta di informazioni all’esecutivo è stata avanzata ieri da tre deputati Fdi della commissione e contestata dal Dem Vincenzo Amendola che l’ha definita una tattica “dilatoria” per far restare al palo le due pdl (del Pd e di Iv) che chiedono la ratifica del Mes e che sono state incardinate più di un mese fa e poi lasciate fuori dal calendario dei lavori.
Quasi in contemporanea alle dichiarazioni di Giorgetti, la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Stoccolma, incalzata dai giornalisti, affermava: “Penso che sarebbe positivo se l’Italia” ratificasse la riforma del Mes “perché avere un meccanismo di sicurezza aiuterebbe tutti i Paesi che hanno ratificato” il Trattato. E il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, pur premettendo di avere “piena consapevolezza che è una questione sensibile in Italia”, aggiungeva che è pure “molto importante sottolineare che, nel pieno rispetto” delle procedure nazionali “ci serve ancora che venga ratificato” affinché “se altri paesi dovessero ritenere” di ricorrervi “lo possano fare”. “Tornerò in Italia nelle prossime settimane e sono in contatto costante” con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, le parole del presidente del Mes, Pierre Gramegna, il quale ha aggiunto che il termine inglese “backstop”, cioè la rete di sicurezza finanziaria per il Fondo di risoluzione unica bancario che viene sistematicamente associato alla riforma del Mes “fondamentalmente significa che raddoppiamo la potenza di fuoco di cui disponiamo per proteggerci dalle turbolenze finanziarie”.
“Non voglio interferire con le scelte del governo e del Parlamento italiano – ha osservato il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire – l’unico punto che voglio enfatizzare è che il backstop è una giusta ed efficace protezione per tutti i membri dell’Eurozona”. Già nella prima mattinata, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, aveva sottolineato che l’impegno a ratificare “è stato preso da tutti i paesi, inclusa l’Italia, e che quindi, nei tempi e nei modi che il governo e il Parlamento italiano decideranno, la ratifica italiana non dovrebbe essere in discussione: è stata decisa più di due anni fa”.
“Anche oggi l’Eurogruppo si chiede perché l’Italia non ratifichi il Mes. Come Pd chiediamo che venga messo in calendario e votato nel mese di maggio. Non vogliamo che l’Italia sia un paese inaffidabile che blocca l’Europa”, ha buon gioco a scrivere su twitter la deputata Pd Lia Quartapelle. Mentre Mauro Del Barba (Az-Iv) invita a cessare il “braccio ferro con l’Europa”. “A fine maggio quando ci saranno delle scadenze precise ci sarà chiarezza su tutto”, ha assicurato il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli.
Nel pomeriggio, dopo il via libera al Def, il ministro Giorgetti è arrivato a Stoccolma per l’Ecofin e si è intrattenuto in un bilaterale con la Lagarde per poi andar via senza rilasciare dichiarazioni di merito. I lavori riprenderanno domani mattina.
Covid, Schillaci: con ordinanza su mascherine usciamo dalla pandemiaRoma, 28 apr. (askanews) – “Ho firmato oggi l’ordinanza che limita l’obbligatorietà delle mascherine negli ospedali ai reparti a maggior intensità di cura e con i pazienti più fragili oltre alle Rsa. Questo testimonia che finalmente stiamo uscendo da questa terribile pandemia che ha limitato le nostre vite negli ultimi tre anni e confido molto che il prossimo 20 maggio anche l’Oms dichiari la fine della pandemia. Guardiamo con ottimismo al futuro, ma siamo pronti in caso di nuove emergenze a intervenire tempestivamente per continuare a salvaguardare la salute pubblica e i nostri cittadini”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Dl lavoro, riforma RdC: dal 2024 arriva l’assegno di inclusioneRoma, 28 apr. (askanews) – Il nuovo strumento di contrasto alla povertà si chiamera assegno di inclusione ed entrerà in vigore da gennaio 2024 al posto del reddito di cittadinanza. E’ quanto prevede l’ultima bozza del decreto lavoro che andrà in consiglio dei ministri lunedì primo maggio.
Si tratta di una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro. Una misura, si legge nella bozza, di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa”. L’assegno di inclusione potrà essere chiesto solo dalle famiglie con disabili, minori e over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese, moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,3 nel caso di disabili gravi.
Viene confermato che il requisito di residenza per il richiedente scende da 10 a 5 anni, mentre il valore dell’Isee della famiglia non deve superare i 9.360 euro con un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di euro 6mila annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Nel reddito familiare sono inoltre incluse le pensioni dirette e indirette, in corso di godimento da parte dei componenti il nucleo familiare, con decorrenza successiva al periodo di riferimento dell’Isee in corso di validità. Nel calcolo del reddito familiare non si computa quanto percepito con altre misure nazionali o regionali di contrasto alla povertà. I compensi di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all’importo complessivo annuo di 15mila euro e sono inclusi nel valore del reddito familiare ai fini della valutazione della condizione economica del nucleo familiare.
Il valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini Imu non superiore a 150mila euro, non deve essere superiore a 30mila euro. La bozza prevede anche che nessun componente il nucleo familiare debba essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente. Non ha diritto all’assegno di inclusione il nucleo familiare in cui un componente risulti disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa nonché di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
Il beneficio economico dell’assegno di inclusione, su base annua, è composto da una integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. E’ altresì composto da un’integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato, per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, come dichiarato a fini Isee, fino a un massimo di euro 3.360 annui. Il beneficio è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di 12 mesi è sempre prevista la sospensione di un mese. Il beneficio economico non può essere, comunque, inferiore a 480 euro annui.
In caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione dell’assegno di inclusione, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui. Sono comunicati all’Inps esclusivamente i redditi eccedenti questo limite massimo con riferimento alla parte eccedente. Il reddito da lavoro eccedente la soglia concorre alla determinazione del beneficio economico, a decorrere dal mese successivo a quello della variazione e fino a quando il maggior reddito non è recepito nell’Isee per l’intera annualità.