Pressing di Bce e Eurogruppo sul Mes. Giorgetti: approfondiremoRoma, 28 apr. (askanews) – Dalla Bce e dall’Eurogruppo informale di Stoccolma arriva la richiesta al governo italiano di ratificare il Meccanismo economico di stabilità (Mes), mentre in Italia esecutivo e maggioranza prendono tempo per ulteriori “approfondimenti”.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ‘salta’ l’Eurogruppo a Stoccolma per presidiare i lavori sul Def dopo la bocciatura della risoluzione di maggioranza sullo scostamento (rientrata oggi con un nuovo voto del Parlamento). Ma uscendo dalla commissione Bilancio, puntualizza che “bisogna approfondire e approfondiremo. Una cosa alla volta”, dice in risposta a chi domanda in quanto tempo il Mef fornirà alla commissione Affari Esteri della Camera gli elementi informativi sull’eventuale impatto che la ratifica potrebbe avere sui conti. La richiesta di informazioni all’esecutivo è stata avanzata ieri da tre deputati Fdi della commissione e contestata dal Dem Vincenzo Amendola che l’ha definita una tattica “dilatoria” per far restare al palo le due pdl (del Pd e di Iv) che chiedono la ratifica del Mes e che sono state incardinate più di un mese fa e poi lasciate fuori dal calendario dei lavori.
Quasi in contemporanea alle dichiarazioni di Giorgetti, la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Stoccolma, incalzata dai giornalisti, affermava: “Penso che sarebbe positivo se l’Italia” ratificasse la riforma del Mes “perché avere un meccanismo di sicurezza aiuterebbe tutti i Paesi che hanno ratificato” il Trattato. E il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, pur premettendo di avere “piena consapevolezza che è una questione sensibile in Italia”, aggiungeva che è pure “molto importante sottolineare che, nel pieno rispetto” delle procedure nazionali “ci serve ancora che venga ratificato” affinché “se altri paesi dovessero ritenere” di ricorrervi “lo possano fare”. “Tornerò in Italia nelle prossime settimane e sono in contatto costante” con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, le parole del presidente del Mes, Pierre Gramegna, il quale ha aggiunto che il termine inglese “backstop”, cioè la rete di sicurezza finanziaria per il Fondo di risoluzione unica bancario che viene sistematicamente associato alla riforma del Mes “fondamentalmente significa che raddoppiamo la potenza di fuoco di cui disponiamo per proteggerci dalle turbolenze finanziarie”.
“Non voglio interferire con le scelte del governo e del Parlamento italiano – ha osservato il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire – l’unico punto che voglio enfatizzare è che il backstop è una giusta ed efficace protezione per tutti i membri dell’Eurozona”. Già nella prima mattinata, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, aveva sottolineato che l’impegno a ratificare “è stato preso da tutti i paesi, inclusa l’Italia, e che quindi, nei tempi e nei modi che il governo e il Parlamento italiano decideranno, la ratifica italiana non dovrebbe essere in discussione: è stata decisa più di due anni fa”.
“Anche oggi l’Eurogruppo si chiede perché l’Italia non ratifichi il Mes. Come Pd chiediamo che venga messo in calendario e votato nel mese di maggio. Non vogliamo che l’Italia sia un paese inaffidabile che blocca l’Europa”, ha buon gioco a scrivere su twitter la deputata Pd Lia Quartapelle. Mentre Mauro Del Barba (Az-Iv) invita a cessare il “braccio ferro con l’Europa”. “A fine maggio quando ci saranno delle scadenze precise ci sarà chiarezza su tutto”, ha assicurato il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli.
Nel pomeriggio, dopo il via libera al Def, il ministro Giorgetti è arrivato a Stoccolma per l’Ecofin e si è intrattenuto in un bilaterale con la Lagarde per poi andar via senza rilasciare dichiarazioni di merito. I lavori riprenderanno domani mattina.
Covid, Schillaci: con ordinanza su mascherine usciamo dalla pandemiaRoma, 28 apr. (askanews) – “Ho firmato oggi l’ordinanza che limita l’obbligatorietà delle mascherine negli ospedali ai reparti a maggior intensità di cura e con i pazienti più fragili oltre alle Rsa. Questo testimonia che finalmente stiamo uscendo da questa terribile pandemia che ha limitato le nostre vite negli ultimi tre anni e confido molto che il prossimo 20 maggio anche l’Oms dichiari la fine della pandemia. Guardiamo con ottimismo al futuro, ma siamo pronti in caso di nuove emergenze a intervenire tempestivamente per continuare a salvaguardare la salute pubblica e i nostri cittadini”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Dl lavoro, riforma RdC: dal 2024 arriva l’assegno di inclusioneRoma, 28 apr. (askanews) – Il nuovo strumento di contrasto alla povertà si chiamera assegno di inclusione ed entrerà in vigore da gennaio 2024 al posto del reddito di cittadinanza. E’ quanto prevede l’ultima bozza del decreto lavoro che andrà in consiglio dei ministri lunedì primo maggio.
Si tratta di una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro. Una misura, si legge nella bozza, di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa”. L’assegno di inclusione potrà essere chiesto solo dalle famiglie con disabili, minori e over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese, moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,3 nel caso di disabili gravi.
Viene confermato che il requisito di residenza per il richiedente scende da 10 a 5 anni, mentre il valore dell’Isee della famiglia non deve superare i 9.360 euro con un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di euro 6mila annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Nel reddito familiare sono inoltre incluse le pensioni dirette e indirette, in corso di godimento da parte dei componenti il nucleo familiare, con decorrenza successiva al periodo di riferimento dell’Isee in corso di validità. Nel calcolo del reddito familiare non si computa quanto percepito con altre misure nazionali o regionali di contrasto alla povertà. I compensi di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all’importo complessivo annuo di 15mila euro e sono inclusi nel valore del reddito familiare ai fini della valutazione della condizione economica del nucleo familiare.
Il valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini Imu non superiore a 150mila euro, non deve essere superiore a 30mila euro. La bozza prevede anche che nessun componente il nucleo familiare debba essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente. Non ha diritto all’assegno di inclusione il nucleo familiare in cui un componente risulti disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa nonché di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
Il beneficio economico dell’assegno di inclusione, su base annua, è composto da una integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. E’ altresì composto da un’integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato, per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, come dichiarato a fini Isee, fino a un massimo di euro 3.360 annui. Il beneficio è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di 12 mesi è sempre prevista la sospensione di un mese. Il beneficio economico non può essere, comunque, inferiore a 480 euro annui.
In caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione dell’assegno di inclusione, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui. Sono comunicati all’Inps esclusivamente i redditi eccedenti questo limite massimo con riferimento alla parte eccedente. Il reddito da lavoro eccedente la soglia concorre alla determinazione del beneficio economico, a decorrere dal mese successivo a quello della variazione e fino a quando il maggior reddito non è recepito nell’Isee per l’intera annualità.
Bankitalia: rischi stabilità finanziaria elevati anche in ItaliaRoma, 28 apr. (askanews) – I rischi per la stabilità finanziaria “restano elevati anche in Italia”, ma l’impatto delle tensioni sui mercati bancari internazionali “è stato limitato, grazie alle contenute esposizioni delle banche italiane verso gli intermediari in crisi e, più in generale, al rafforzamento dei bilanci conseguito negli ultimi anni”. Lo afferma la Banca d’Italia nell’ultimo aggiornamento del suo Rapporto sulla stabilità finanziaria, secondo cui come per gli altri paesi dell’area dell’euro “pesano la persistente instabilità geopolitica, le rilevanti pressioni inflative e il rallentamento della crescita”.
Il quadro generale su scala globale è di “grande incertezza, le condizioni sui mercati finanziari globali sono tornate a peggiorare dallo scorso febbraio. I recenti episodi di crisi bancarie negli Stati Uniti e in Svizzera hanno determinato un forte aumento della volatilità – prosegue Bankitalia – un incremento dei rischi di contagio e significative riallocazioni di portafogli dalle attività a più alto rischio verso quelle ritenute più sicure”. Queste tensioni, tuttavia “si sono attenuate dopo gli interventi delle autorità”. Intanto, nel primo trimestre dell’anno “è proseguita la fase di debolezza dell’economia mondiale, ma emergono segnali di miglioramento. Le stime di crescita per il 2023 continuano a prefigurare un deciso rallentamento, ma meno marcato rispetto alle previsioni dello scorso autunno”.
Guardando alle famiglie della Penisola, “il deterioramento del quadro congiunturale incide in misura moderata sui rischi connessi con la situazione finanziaria – dice Bankitalia -. La liquidità resta elevata, ma in termini reali il reddito disponibile è diminuito a causa dell’inflazione. L’incremento dei tassi di interesse si sta riflettendo sul costo medio dei prestiti in essere e la quota di nuclei finanziariamente vulnerabili potrebbe salire nel corso di quest’anno”. In rapporto al reddito, l’indebitamento delle famiglie italiane “rimane comunque molto più basso rispetto alla media dell’area dell’euro”, sottolinea l’istituzione.
Passando alle imprese tricolori, “la situazione finanziaria e la vulnerabilità risentono del peggioramento delle previsioni macroeconomiche e dell’aumento dei tassi di interesse. A fronte di una domanda sostanzialmente invariata, la crescita dei prestiti alle imprese si è gradualmente arrestata nel 2022 ed è ora in territorio negativo”. “Il calo ha tuttavia interessato solo le imprese più rischiose e, tra queste, soprattutto quelle di minore dimensione. È rallentato anche il ricorso al mercato obbligazionario. Nel complesso – dice Bankitalia – la capacità di servizio del debito, pur lievemente deteriorata, beneficia di una situazione finanziaria equilibrata, sostenuta da margini di liquidità ancora ampi. La quota di debito riconducibile a imprese vulnerabili potrebbe tuttavia aumentare nel corso dell’anno, in particolare nei settori delle costruzioni e della manifattura”.
Bankitalia: fondi immobiliari esposti a tassi e prezzi commercialeRoma, 28 apr. (askanews) – “Segni di rallentamento” del mercato immobiliare in Italia. “Nel secondo semestre i prezzi delle abitazioni sono cresciuti con minore intensità e ben al di sotto dell’inflazione, mentre le compravendite sono risultate in flessione, risentendo del rallentamento nelle erogazioni dei mutui”. Lo rileva la Banca d’Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria, secondo cui la crescita dei prezzi nominali dovrebbe continuare ad attenuarsi anche quest’anno.
Nello studio è stato inserito un riquadro di analisi sui rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall’attività dei fondi immobiliari, che fornisce indicazioni in chiaroscuro. Bankitalia rileva come gli intermediari che operano nel settore immobiliare, specialmente quello commerciale (commercial real estate, Cre) “sono particolarmente vulnerabili ai rischi legati a un’elevata inflazione, al rialzo dei tassi di interesse e alla forte incertezza del quadro macroeconomico. A questi fattori si aggiungono anche cambiamenti strutturali, quali gli effetti indotti dalla pandemia sulla domanda di immobili commerciali e i più stringenti requisiti ambientali in risposta alla crisi climatica”.
I rischi per la stabilità finanziaria connessi con l’attività dei fondi immobiliari “rimangono complessivamente limitati”, dice Bankitalia. “I fondi italiani non sono infatti soggetti al rischio di liquidità derivante da elevate richieste di rimborso, in quanto la normativa prevede che siano costituiti in forma chiusa. La leva finanziaria del settore, misurata come rapporto tra totale attivo e patrimonio netto, è progressivamente diminuita dal 2009 al 2022 (da 180 a 130) e risulta in linea con la media europea (140)”. Tuttavia, nonostante questa media contenuta “alla fine del 2022 circa il 3,8 per cento del patrimonio complessivo del comparto era riconducibile a fondi che utilizzano la leva in modo sostanziale, ossia superiore a 300 – dice ancora Bankitalia -. L’1,2 per cento degli attivi era inoltre detenuto da fondi con un patrimonio netto negativo, condizione che segnala una particolare situazione di stress finanziario”.
Secondo l’analisi “le esposizioni dirette degli altri intermediari finanziari verso il comparto sono contenute. Alla fine del 2022 i crediti in bonis concessi da banche e altri intermediari operanti in Italia ai fondi immobiliari italiani erano circa 17 miliardi. Di questi, 8 miliardi (poco meno dell’1 per cento del totale dei prestiti a imprese e società finanziarie non bancarie) erano stati erogati da gruppi bancari italiani. La quota di prestiti deteriorati sul totale dei finanziamenti al comparto, al lordo delle rettifiche di valore, si è progressivamente ridotta, raggiungendo il 13 per cento alla fine del 2022”. I fondi immobiliari italiani, però “detengono esposizioni rilevanti”, pari a oltre il 90 per cento degli investimenti verso il settore commerciale (Cre), “dove gli acquisti da parte dei fondi rappresentano circa un terzo del valore complessivo degli scambi. Nel confronto storico la quota di crediti deteriorati dei fondi immobiliari risulta correlata negativamente soprattutto con l’andamento dei prezzi degli uffici localizzati nelle regioni del Nord Ovest, in cui sono concentrati gli investimenti dei fondi. Le condizioni del settore potrebbero quindi peggiorare – avverte Bankitalia – qualora diminuisse il valore degli immobili commerciali, particolarmente sensibili alla congiuntura economica”.
Gp Azerbaijan, Charles Leclerc in pole position con la FerrariRoma, 28 apr. (askanews) – Charles Leclerc ha firmato la pole position nel GP dell’Azerbaijan con la Ferrari battendo il record della pista di Baku con un 1’40″203, un tempo strepitoso che va sotto al primato del 2019 che era detenuto da Valtteri Bottas con la Mercedes. Charles firma la 19esima partenza al palo, ma è importante perché è la prima della SF-23. Il monegasco ha migliorato di otto decimi rispetto al miglior tempo in Q2. Max Verstappen è secondo a 188 millesimi: l’olandese ci ha provato a mettersi in caccia della rossa e ha dovuto anche sfiorare le barriere, ma questa volta non è bastato. Recrimina Sergio Perez terzo a quasi tre decimi con l’altra Red Bull: il messicano ha commesso un paio di errorini e li ha pagati tutti, ma è rimasto attaccato alla coppia della prima fila. Cosa che non è riuscita a Carlos Sainz. Lo spagnolo lascia otto decimi al compagno di squadra.
Lewis Hamilton porta la W14 in quinta posizione facendo il suo, ma il distacco di quasi un secondo è grande, troppo grande. Su un tracciato velocissimo si è spenta un po’ la spinta dell’Aston Martin con Fernando Alonso sesto: l’asturiano manca di velocità massima sul lunghissimo dritto finale. Lance Stroll non è andato oltre il nono posto con l’altra “verdona”, ma il canadese ha accusato il DRS che non si è aperto.
Meloni a Londra dà ragione a Sunak sui migranti: in Ruanda? Per me non è deportazioneLondra, 28 apr. (askanews) – La Corte europea dei diritti umani dice che collocare i migranti in attesa di asilo in Ruanda come vorrebbe fare il governo inglese è violazione dei diritti umani? “Non so quali siano i principi che vengono violati. Questo racconto per cui in Ruanda come in qualsiasi nazione africana è una nazione impresentabile, quello è razzismo”, lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, conversando con i giornalisti all’ambasciata italiana a Londra. “Non è una questione di deportazione, di fronte all’immigrazione illegale – ha aggiunto – non stai deportando nessuno. Quando queste persone arrivano tu processi le loro richieste, c’è un tempo nel quale quella richiesta va processata per capire se c’è il diritto ad avere la protezione internazionale o no. Nel qual caso, per tutte le Corti del mondo, se non hai diritto alla copertura devi tornare a casa. Dove queste richieste vengano processate, e la stessa Ue prevede dei centri dove trattenere queste persone durante la richiesta, dove questo accade è assolutamente secondario. Il punto che dobbiamo considerare è che la materia diventa molto più difficile da gestire se tu pensi di poter concentrare la pressione solo su alcune nazioni”.
“Io non sono d’accordo sul principio di deportazione – ha rimarcato Meloni – non vi rendete conto della gravità del temine utilizzato. Io non la vedo come una deportazione ma come un accordo tra Stati liberi nei quali viene garantita la sicurezza delle persone e credo che parlare di deportazione o lasciare intendere che il Ruanda sarebbe un paese che non rispetta i diritti e sarebbe una nazione inadeguata o indegna credo che questo sì sia un modo di razzista di leggere le cose”. I migranti che arrivano in maniera irregolare nel Regno Unito “non è questione di considerarli criminali, ma sono responsabili di qualcosa di illegale. È illegale attraversare senza rispettare le regole i confini di una nazione”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Londra. “È illegale attraversare senza rispettare le regole i confini di una nazione. Attenzione a come vengono raccontate le cose perché a me pare che molto sia legato a di che matrice sono i governi che fanno le stesse cose, e non faccio esempi perché i miei rapporti internazionali voglio mantenerli buoni…”, ha sottolineato la premier, Giorgia Meloni, rispondendo alle domande dei giornalisti a Londra e riferendosi sempre ai migranti che arrivano in maniera irregolare nel Regno Unito.
“In alcuni casi – ha aggiunto – si fa finta di niente, in altri si ingigantiscono questioni che sono semplicemente il tentativo di risolvere problemi che quando si intensificano rischiano di avere reazioni più difficili da controllare”. Ma le iniziative del governo inglese rischiano di spaccare la Ue sulle politiche migratorie? “No, al contrario. Quello che Sunak sta cercando di fare è collaborare con la Ue e con l’Italia, ma l’ha fatto anche con la Francia di Macron con cui hanno fatto un partenariato. Non è un tentativo di dividere l’Europa, è un tentativo di collaborare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, conversando con i giornalisti all’ambasciata italiana a Londra e manifestando così la convergenza con il premier britannico Rishi Sunak. “La Gran Bretagna – ha aggiunto – è disponibile a collaborare con Frontex, per esempio. Perché come sempre se non si difendono le frontiere esterne e non si lavora sulla dimensione esterna, hai voglia a cercare di risolvere il problema internamente tra le singole nazioni. Chi arriva in Italia poi va in Francia, in Germania, in alcuni casi per il tramite de La Manica arriva in Gran Bretagna”.
Covid-19, le nuove regole: obbligo delle mascherine solo nei reparti con pazienti fragiliRoma, 28 apr. (askanews) – Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato l’ordinanza che prevede l’obbligo di mascherine solo in determinati casi in relazione all’accesso alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. In particolare, si legge, “è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017”.
“Nei reparti delle strutture sanitarie diversi da quelli indicati al comma 1 e nelle sale di attesa – chiarisce l’ordinanza – la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria. Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza”. “Per quanto riguarda gli ambulatori medici – chiarisce la norma – la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali”.
E ancora: “Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo”. L’ordinanza è in vigore dal primo maggio 2023 al 31 dicembre 2023.
Dal 5 maggio la nuova programmazione della Casa del Cinema di RomaRoma, 28 apr. (askanews) – Dal 5 maggio prenderà il via la nuova programmazione della Casa del Cinema di Roma che, dallo scorso febbraio, su delibera di Roma Capitale, è gestita dalla Fondazione Cinema per Roma, l’ente che organizza la Festa del Cinema. La rinnovata linea è curata dal presidente della Fondazione Cinema per Roma, Gian Luca Farinelli, e dalla direttrice artistica, Paola Malanga, con Francesca Via, direttrice generale.
Inaugurata il 18 settembre 2004, la Casa del Cinema è posizionata all’interno di Villa Borghese e a pochi metri da via Veneto, uno dei luoghi simbolo del cinema italiano nel mondo. La struttura si sviluppa su una superficie di 2.500 metri quadrati e accoglie tre sale cinematografiche. La sala più grande è la Cinecittà, con 118 posti, con attrezzature digitali in 4K, il sistema Dolby Atmos e la possibilità di garantire proiezioni in analogico 35mm. La seconda sala, di 65 posti, dal prossimo 5 maggio sarà dedicata alla memoria di Federico Fellini. La struttura ospita inoltre la Sala Gian Maria Volontè di 46 posti e una delle più grandi arene cinematografiche della Capitale, il Teatro all’aperto Ettore Scola, con 300 posti a sedere immersi nel verde di Villa Borghese. Dallo scorso febbraio, la Casa del Cinema – che compirà venti anni nel 2024 – è al centro di un ampio progetto di restyling curato dalla Fondazione Cinema per Roma. Il nuovo logo della struttura, realizzato da The B. Agency, è ispirato all’identità visiva della Festa del Cinema di Roma. Attorno ai caratteri della parola “Cinema” si delinea il profilo dello storico edificio seicentesco che, immerso nel Parco di Villa Borghese, a due passi da via Veneto, intende svolgere un ruolo ancora più importante come dimora della settima arte nella Capitale.
Lanciata anche la campagna promozonale. La scelta di realizzare un’illustrazione che, anche se digitale, mantenga la freschezza del bozzetto pittorico nasce da una visione ben precisa: il cinema è sempre in bilico tra il rinnovamento tecnologico e un’autorialità a volte quasi artigianale. Il viaggiare tra questi due estremi restituisce ogni volta un prodotto differente, ma tutto è tenuto insieme da un fascio di luce: la Casa del Cinema diventa allora una lanterna magica che racconta e unisce sullo stesso piano sogno e realtà, pubblico, autori e interpreti. Ci sarà una programmazione quotidiana dal lunedì alla domenica, la stagione estiva nella grande arena da 300 posti, in autunno spazio agli eventi della Festa del Cinema. Dopo le giornate inaugurali (5-7 maggio) che avranno una speciale programmazione, da lunedì 8 maggio la Casa del Cinema ospiterà quotidianamente una serie di eventi realizzati dalla Fondazione Cinema per Roma: fra questi, proiezioni, rassegne, presentazioni e incontri. Dal lunedì al venerdì, saranno proiettati, presso le Sala Cinecittà e Fellini, quattro film al giorno, mentre sabato e domenica saranno sei. Il biglietto d’ingresso sarà di 5 euro con la possibilità di richiedere card sconto per tutte le tipologie di pubblico: Young, Senior, Family, Cinema Lovers e Studenti.
Dal 5 giugno al 31 agosto, la programmazione si sposterà presso il Teatro Ettore Scola: ogni giorno, a partire dalle ore 21.30, la grande arena all’aperto ospiterà una proiezione a ingresso gratuito. Da settembre, la Casa del Cinema riprenderà la programmazione nelle sale interne, mentre dal 18 al 29 ottobre la struttura accoglierà una parte degli eventi della diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. La nuova programmazione partirà venerdì 5 maggio. Alle ore 19 presso la Sala Cinecittà, si terrà la diretta di “Il cinema alla radio” in programma su Rai Radio 3 con la conduzione di Steve della Casa, voce storica della trasmissione e direttore del Torino Film Festival, insieme ad Alberto Anile, critico cinematografico e conservatore della Cineteca Nazionale. La Casa del Cinema ospiterà eccezionalmente il primo appuntamento, dedicato a 8½ di Federico Fellini, di “Il cinema nel cinema alla Radio (conservare, restaurare, proiettare)”, l’iniziativa promossa da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Rai Radio3 e Direzione Radio Rai che contribuisce a valorizzare il patrimonio del più importante archivio cinematografico italiano e testimonia l’impegno culturale, didattico e formativo che la Cineteca Nazionale svolge con la sua attività di preservazione e diffusione della storia del cinema italiano. Il pubblico potrà partecipare alla trasmissione ritirando il coupon distribuito presso la biglietteria della Casa del Cinema a partire da mezz’ora prima dell’inizio e fino a esaurimento posti disponibili. Nel corso della serata, inoltre, le sale Cinecittà, Fellini e Volontè ospiteranno proiezioni di un montaggio di quindici minuti con le scene più iconiche di celebri film ambientati nella Capitale.
“La riapertura della Casa del Cinema, rinnovata per l’occasione, non poteva che cominciare da Roma. Perché Roma ha con il cinema una sintonia impressionante, come se – dopo i fasti dell’antichità e la sontuosità del barocco – solo uno schermo grande potesse proiettarla nell’età contemporanea – hanno detto Paola Malanga e Gian Luca Farinelli – è infatti sul grande schermo che, da oltre un secolo, questa città si ritrova, si esplora, si offre agli spettatori e si reinventa rimanendo fedele a se stessa. La filmografia della città, come il fiume che l’attraversa, pare snodarsi tra incessanti variazioni sugli stessi temi, che danno il senso del trascorrere del tempo nella costanza dei tratti distintivi. La prima star a varcare la soglia della nuova Casa del Cinema, nel tributo curato da Cinecittà, sarà Claudia Cardinale, che sessant’anni fa, nel mitico 1963, illuminò senza sosta gli schermi con La ragazza di Bube, 8½ e Il Gattopardo, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes. A proposito di Cannes, in attesa del verdetto della giuria capitanata da Ruben Östlund, regista svedese, nei giorni cruciali del festival prende il via un appuntamento (che diventerà annuale) con le Palme d’oro e i Presidenti delle giurie che le hanno consegnate, spesso con geniale lungimiranza rispetto alle contestazioni del pubblico in sala come nel caso di La dolce vita di Federico Fellini e del Presidente Georges Simenon. Infine, in occasione di questa riapertura, un grande sogno si avvera e si chiama Martin Scorsese. La sua Carta Bianca a coppie, di cui a maggio presentiamo la prima parte, è semplicemente imperdibile. Lo splendore dei film e il gioco sottile delle combinazioni inaspettate ci restituiscono ciò che negli ultimi tempi abbiamo forse un po’ perduto: il puro piacere del cinema. A Casa sua, in sala, non a casa nostra dove è rimasto confinato troppo a lungo”. L’omaggio a Roma, dal titolo “Passeggiate romane”, in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, si svolgerà per tutto il primo weekend, con una serie di proiezioni che si terranno dal mattino alla sera a ingresso gratuito, per poi proseguire nella settimana dall’8 al 15 maggio, al costo di 5 euro. Il programma ospiterà trentadue film e diciannove cortometraggi, dai primi del ‘900 a oggi, che vedranno protagonisti la Capitale, i personaggi, le storie, gli scorci che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. La rassegna sarà inaugurata, alle ore 11 di sabato 6 maggio, da “Roma Silent”, un’inedita sequenza di tre film muti: in programma, La presa di Roma di Filoteo Alberini (1905), il primo film di finzione prodotto in Italia, considerato un vero e proprio colossal per l’epoca; A Travers les ruines de la Rome antique (1911), che mostra una città fatta esclusivamente di rovine, anacronistica, immersa nel passato; Il capriccio del miliardario (1914), in cui i partecipanti, in una specie di parkour ante litteram, devono seguire il capriccio di James Rocksfeller e attraversare Roma sulla linea retta Monte Mario – Pontelungo, scavalcando tutti gli impedimenti.
Fotografia Europea, immagini dalla nostra identità inquietaReggio Emilia, 28 apr. (askanews) – Un festival che guarda all’attualità e che riesce a cogliere il senso del contemporaneo attraverso una serie di mostre e progetti in dialogo con la nostra società. A Reggio Emilia si inaugura l’edizione 2023 di Fotografia Europea, evento promosso dalla Fondazione Palazzo Magnani con il Comune di Reggio e il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Il titolo per quest’anno è “Europe matters: visioni di un’identità inquieta” e la direzione artistica è affidata a Tim Clark, Luce Lebart e Walter Guadagnini.
“Fotografia Europea – ha detto Guadagnini ad askanews – quest’anno si occupa di Europa, che vuoi dire occuparsi di tantissime cose, e sono davvero tante le possibilità di lettura di quello che sta accadendo in questo continente. Quindi c’è l’Europa della Brexit, c’è l’Europa delle proteste in Polonia e c’è naturalmente quella delle migrazioni e l’Europa che deve confrontarsi con l’Altro. Tutto questo attraverso i linguaggi di fotografi contemporanei, molto spesso giovani, che hanno questa straordinaria capacità di cogliere al volo quelli che sono i movimenti sociali che accadono. Quindi una fotografia documentaria che sa anche essere una fotografia di ricerca”. E a colpire, tanto nei Chiostri di San Pietro quanto nelle altre location del festival, è la varietà di panorami fotografici che si possono incontrare, la natura molteplice del medium che Fotografia Europea esplora da molti punti di vista e senza pregiudiziali. Aprendo al visitatore un’esperienza che per molti versi confina con quella dell’arte contemporanea. “Da questo punto di vista – ha aggiunto Guadagnini – è una mostra molto contemporanea, non solo nei soggetti, ma anche nei linguaggi”.
Che sono quello, classico e storicizzato, di Sabine Weiss, fotografa umanista francese che ha attraversato il Novecento, ma anche quello di ricerca socio-politica sulla Turchia portato avanti da Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinini. Oppure l’ode visiva di Yelena Yemchuk per Odessa e l’Ucraina, o ancora le ricerche di Miriam Meloni sul mito di Europa e lo sguardo da Tageri, così come quelle di Alessia Rollo sulla lettura magica e antropologica del Sud Italia. Solo per citarne alcuni. Ma a contare, a rappresentare il “matters” del titolo, è soprattutto l’insieme, il coro di voci diverse che “fanno” il festival e che ci restituiscono una sensazione di vitalità della fotografia e di pertinenza con le indagini sul presente che la cultura porta avanti. A Palazzo dei Musei, poi, torna Luigi Ghirri, con altri fotografi importanti, che hanno raccontato i giardini in Europa e l’architettura degli alberi. Un modo per ricordare l’ecologia dello sguardo del grande artista emiliano che diventa oggi anche uno sguardo ecologico.