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Speciale Torre di Babele con “Magma. Mattarella, il delitto perfetto”

Speciale Torre di Babele con “Magma. Mattarella, il delitto perfetto”Roma, 4 feb. (askanews) – Lunedì 10 febbraio a partire dalle 21.15, La7 dedica una serata speciale a Piersanti Mattarella, il cui omicidio rimane ancor oggi una delle pagine più oscure e complicate della storia repubblicana. All’interno de “La Torre di Babele” di Corrado Augias verrà trasmesso, in prima visione assoluta, il docufilm “Magma. Mattarella, il delitto perfetto” che ricorda la vita e indaga la tragica morte dell’uomo politico avvenuta 45 anni fa, esattamente il 6 gennaio del 1980.


La pellicola, presentata in alcune anteprime esclusive nel mese di gennaio, è un intenso viaggio nella memoria collettiva, una richiesta di giustizia che risuona nel presente. Magma non offre risposte facili, ma pone domande essenziali: perché a distanza di 45 anni non sappiamo ancora chi ha ucciso Piersanti Mattarella? Chi ha davvero voluto la morte di Mattarella? Quali legami uniscono quell’omicidio al caso Moro, alle uccisioni di Michele Reina e Vittorio Bachelet, alla strage di Bologna? Grazie a testimonianze dirette e l’accesso a documenti recentemente desecretati, il film intreccia ricordi e testimonianze significative: di Giovanni Falcone, giudice istruttore che indagò sul delitto e tra i primi a convincersi che si trattasse di un intreccio tra mafia e terrorismo neofascista, di Attilio Bolzoni uno dei giornalisti che ha maggiormente seguito il caso fin dalle primissime ore, di Rosy Bindi, all’epoca assistente del Professor Vittorio Bachelet assassinato dalle Br in quella tragica stagione del terrorismo italiano, di Luciano Violante, ex magistrato e deputato che fu membro della commissione antimafia, di Andrea Speranzoni, avvocato di parte civile nel processo per la strage alla Stazione di Bologna.


Per introdurre il film e ragionare sui grandi interrogativi e misteri irrisolti di questo delitto e di quella tragica stagione del terrorismo in Italia, Corrado Augias ospiterà in studio Rosy Bindi, politica di lungo corso e testimone di quegli anni durissimi, e Lirio Abbate, giornalista e saggista titolare di inchieste sugli intrecci fra mafia e criminalità. “Magma. Mattarella, il delitto perfetto” è un un film di Giorgia Furlan, prodotto da Mauro Parissone per 42° Parallelo, executive producers Antonio Campo Dall’Orto e Ferruccio De Bortoli.

IA, ecco i divieti chiave delle nuove regole Ue (AI Act)

IA, ecco i divieti chiave delle nuove regole Ue (AI Act)Roma, 4 feb. (askanews) – La Commissione europea ha emanato, oggi a Bruxelles, le linee guida per l’attuazione dei divieti d’uso previsti nel nuovo quadro normativo comunitario sull’intelligenza artificiale, battezzato “AI Act”. Queste norme specifiche del regolamento sono entrate in vigore lo scorso 2 febbraio, tuttavia la loro effettiva messa a terra potrebbe richiedere ancora del tempo, dato che i vari Paesi membri devono procedere a indicare quale sia l’autorità di vigilanza di mercato competente sul settore.


Ad ogni modo le nuove regole Ue – che scattano in una situazione di crescente interesse e aperta competizione internazionale su questi sistemi, in particolare tra Stati Uniti e Cina – prevedono quattro livelli fondamentali di normative. Il primo e più drastico sono i divieti veri e propri, previsti per pratiche come la registrazione di massa di dati biometrici o l’elaborazione di “punteggi” sugli individui (social scoring), su cui le linee guida di oggi cercano di dare alcuni chiarimenti. Un secondo insieme di regole prevede dei requisiti rafforzati per attività di intelligenza artificiale ritenute ad alto rischio, come durante le procedure di assunzione o per l’uso di dispositivi medici e sanitari. Un terzo livello più blando impone trasparenza sull’utilizzo di intelligenza artificiale in ambiti come i sistemi di risposta automatizzati (chatbot) che si presentino con apparenti caratteristiche umane. Infine, non vengono previste regole per attività con rischi giudicati minimi, come videogiochi o filtri antispam.


Le linee guida di oggi si focalizzano sui divieti riguardanti le attività ritenute più a rischio e, secondo i documenti diffusi dalla Commissione europea, puntano a fornire “certezza del diritto per imprese, organizzazioni, e autorità di vigilanza coinvolte, tramite chiarimenti degli ambiti di applicazione e dei concetti chiave”. Il documento resta aperto ad aggiornamenti e integrazioni futuri, e prevede una serie di esempi su casi concreti per cercare di chiarirne ulteriormente l’ambito.


Un primo esempio delle pratiche che ricadono in un drastico divieto da parte dell’AI Act della Ue è quello delle “manipolazioni dannose o ingannevoli” e “utilizzo di tecniche subliminali”, nascosti dentro interfacce o servizi che, per esempio, “illudono o forzano gli utenti a sottoscrivere impegni finanziari che possano causare danni rilevanti nel corso del tempo” . Vietate anche le tecniche basate sulla IA che sfruttano “le vulnerabilità dovute a età, disabilità e situazione socioeconomica”, ad esempio giocattoli dotati di intelligenza artificiale programmati per interagire con i bambini con l’obiettivo di mantenere il loro interesse e incoraggiarli a completare sfide ritenute rischiose o che possano determinare danni fisici rilevanti.


Vietati, prosegue la documentazione diffusa dalla Commissione Ue, i sistemi di valutazione del punteggio sociale da parte di operatori pubblici e privati tramite dati scollegati dal contesto o con conseguenze dannose sproporzionate. Viene citato come esempio quello di una agenzia che eroghi prestazioni sociali, che usi l’intelligenza artificiale per valutare i rischi di frodi da parte dei beneficiari utilizzando dati non pertinenti, ad esempio su provenienza, razza o colore della pelle. Le regole Ue, poi, vietano le pratiche solitamente chiamate di “crimine predittivo” (meccanismi che furono al centro di un celebre film intitolato Minority Report) con cui, magari da parte delle forze di polizia, si cerca di effettuare una previsione sulla pericolosità sociale di un individuo basandosi sulle sue caratteristiche personali o sulla sua profilazione “unicamente in base a dati biometrici e senza una analisi di fatti verificabili direttamente correlati a attività criminali”. Vietato anche l’utilizzo in massa di immagini rastrellate da Internet o dai media per creare o espandere banche dati sul riconoscimento facciale. Vietato, prosegue la documentazione fornita dalla Ue, l’utilizzo della IA per sistemi di riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro o presso le istituzioni di educazione, salvo che vi siano “motivi medici o legati alla sicurezza”, precisa il documento. A titolo di esempio viene fatta l’ipotesi che un datore di lavoro utilizzi telecamere o sistemi di registrazione vocale per monitorare lo stato emozionale dei dipendenti, come la rabbia. Vietato l’uso di dati biometrici per catalogare le persone nell’ambito di categorie ritenute sensibili, come l’orientamento politico o quello sessuale. Vietato infine, è l’ultimo esempio fornito, l’identificazione biometrica a distanza per motivi di ordine pubblico su spazi pubblici “salvo limitate eccezioni e con salvaguardie stringenti”. Viene citato l’utilizzo di telecamere anche mobili collegate tramite sistemi di intelligenza artificiale per il riconoscimento facciale che monitorino continuamente individui in una strada commerciale, per identificare qualunque tipo di ricercato. I prossimi passi del quadro normativo europeo prevedono che per il 2 agosto gli Stati membri approntino dei regolamenti attuativi in merito a multe e sanzioni per le violazioni e, sempre gli Stati, nominino o indichino le autorità responsabili su vigilanza e ricezione di segnalazioni e notifiche su questo settore. Per parte sua, l’Ue dovrà lanciare entro l’estate di quest’anno un ente – l’AI Act Service Desk – che offrirà una piattaforma interattiva, con le informazioni relative a queste regole alla quale imprese e altre parti interessate potranno rivolgere i loro quesiti o richieste di chiarimenti.

Con l’Anticiclone delle Azzorre arrivano due giorni di bel tempo

Con l’Anticiclone delle Azzorre arrivano due giorni di bel tempoMilano, 4 feb. (askanews) – Dopo un lungo periodo di maltempo torna l’Anticiclone delle Azzorre e torna il cielo azzurro quasi ovunque. Questa la sintesi delle previsioni di Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, che conferma un deciso miglioramento delle condizioni meteo su tutto lo Stivale, salvo qualche residuo addensamento all’estremo Sud e banchi di nebbia in Val Padana.


“Nelle prossime ore, intanto, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso levante proteggerà la nostra penisola dagli spifferi perturbati: si prevede cielo sereno o poco nuvoloso salvo nubi basse in Pianura Padana e addensamenti irregolari tra Calabria e Sicilia, qui anche con isolati brevi piovaschi. Nonostante il sole, le temperature scenderanno lievemente, complici correnti dai quadranti settentrionali a tratti moderate sulle regioni centrali” sostiene Tedici, precisando che “mercoledì e giovedì saranno due giornate fotocopia con tempo stabile e in prevalenza soleggiato, con la solita insidia delle nebbie notturne in Val Padana e qualche nuvola in Sicilia”. “Venerdì potrebbe invece nevicare in pianura sul Nord-Ovest, specie in Piemonte, ma a quote molto basse anche in Lombardia ed Emilia: la sorpresa non nasce da eventuali deboli nevicate in pianura a febbraio (normali), ma dal ribaltone rispetto all’ultimo periodo che è stato caratterizzato da temperature miti, decisamente oltre la media del periodo” prosegue il meteorologo, aggiungendo che “i modelli indicano anche un probabile ritorno del maltempo tra Sicilia e Calabria da sabato prossimo, dopo le piogge torrenziali che nello scorso weekend hanno scaricato, in alcune località, la pioggia di 3 mesi in poche ore”.

Tv, terminate a Cape Town le riprese di “One Piece 2″

Tv, terminate a Cape Town le riprese di “One Piece 2″Roma, 4 feb. (askanews) – La Rotta Maggiore si avvicina con la fine delle riprese della seconda stagione del fenomeno globale “One Piece” a Cape Town, in Sudafrica.


Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, “One Piece” è un’avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro One Piece e diventare il re dei pirati. Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio, Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali. Nella serie torna il cast della prima stagione, Inaki Godoy (Monkey D. Luffy), Mackenyu (Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp), Taz Skylar (Sanji), Ilia Isorelys Paulino (Alvida), Jeff Ward (Buggy) e Michael Dorman (Gold Roger), insieme ai nuovi membri del cast già annunciati Charithra Chandran (Miss Wednesday), Joe Manganiello (Mr 0), Katey Sagal (Dr. Kureha), Lera Abova (Miss All Sunday), Mark Harelik (Dr. Hiriluk), Sophia Anne Caruso (Miss Goldenweek), Sendhil Ramamurthy (Nefertari Cobra), Brendan Sean Murray (Broggy), Callum Kerr (Smoker), Camrus Johnson (Mr 5), Clive Russell (Crocus), Daniel Lasker (Mr 9), David Dastmalchian (Mr 3), Jazzara Jaslyn (Miss Valentine), Julia Rehwald (Tashigi), Rob Colletti (Wapol), Ty Keogh (Dalton), Werner Coetser (Dorry), Mark Penwill (Chess), Anton David Jeftha (K.M.), Rigo Sanchez (Dragon), Yonda Thomas (Igaram), James Hiroyuki Liao (Ipponmatsu).


“One Piece” è creata in collaborazione con Shueisha e prodotta da Tomorrow Studios (un partner di ITV Studios) e Netflix Co-Showrunners / Sceneggiatori / Produttori Esecutivi: Matt Owens and Joe Tracz.

Intesa Sanpaolo: utili a 8,7 mld nel 2024, alzati i target 2025

Intesa Sanpaolo: utili a 8,7 mld nel 2024, alzati i target 2025Milano, 4 feb. (askanews) – Intesa Sanpaolo manda in archivio il 2024 con utili a 8,7 miliardi di euro, in crescita del 12,2% sul 2023. Per l’anno in corso le prospettive sono ancor più rosee, con il gruppo che alza le stime del risultato netto a “ben oltre” i 9 miliardi di euro. Ai soci andranno poco più di 8 miliardi di euro a valere sul 2024: 6,1 miliardi di dividendo complessivo, compreso l’anticipo di 3 miliardi già pagato a novembre, e 2 miliardi di buyback che è stato approvato dalla Bce e che sarà avviato a giugno. Ma gli azionisti possono già pregustare cedole più ricche per l’anno in corso: oltre al payout al 70%, “una ulteriore distribuzione per il 2025 è da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali”, fa sapere il gruppo guidato da Carlo Messina.


Nel 2024 positivo l’andamento dei proventi netti che superano i 27,1 miliardi di euro, +7,5%. A trainare i ricavi gli interessi netti a 15,7 miliardi e le commissioni nette a 9,3 miliardi di euro (rispettivamente +6,9% e +9,4%). I costi operativi a 11,5 miliardi sono in lieve aumento rispetto al 2023, +1,3%, per una gestione operativa che si attesta a 15,5 miliardi di euro (+12,5%) e un risultato corrente al lordo delle tasse a 13,7 miliardi. Intesa Sanpaolo paga 4 miliardi di imposte sul reddito. “Molto solida” la patrimonializzazione: il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,9%, al 13,3% deducendo anche 2 miliardi di euro di buyback. “Il piano procede a pieno ritmo”, ha fatto sapere Intesa Sanpaolo che nel corso dell’anno appena chiuso ha visto i finanziamenti verso la clientela in calo del 2,1% a 422 miliardi. Positivo l’andamento della raccolta: quella bancaria cresce dell’1,2% a 585 miliardi, sale a 177 miliardi la raccolta diretta assicurativa, con la raccolta indiretta che si porta a 788 miliardi, in aumento del 9,4% in un anno. L’ammontare di risparmio gestito è invece di 473 miliardi, in crescita del 7% rispetto al 31 dicembre 2023, con la nuova produzione vita nel 2024 a 17,8 miliardi di euro. La raccolta amministrata sale a 315 miliardi, +13,3%.


Punta a un milione di clienti invece Isybank, la banca digitale del gruppo, che può portare “un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025”. Ad oggi, Isybank conta oltre 530mila conti già aperti da nuovi clienti (non di Intesa Sanpaolo) e circa 350mila clienti trasferiti. Circa 100 milioni di apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo nel 2025 lo apporterà invece l’intelligenza artificiale. Valori non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025.

Morì nell’Entella a 14 anni: 6 vigili del fuoco rinviati a giudizio

Morì nell’Entella a 14 anni: 6 vigili del fuoco rinviati a giudizioMilano, 4 feb. (askanews) – Sei vigili del fuoco sono stati rinviati a giudizio per la morte del 14enne Andrea Demattei, rimasto intrappolato con la sua canoa nelle acque del torrente Entella, sotto il ponte della Maddalena a Chiavari (Genova) nel gennaio 2023.


“Resta profondo il dolore e la vicinanza alla famiglia del giovane e colpisce la notizia del rinvio a giudizio della squadra che intervenne in suo soccorso” ha commentato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, Soccorso pubblico e Difesa civile, esprimendo “completa fiducia nel lavoro della magistratura”. “È indiscutibile la capacità professionale di tutti i vigili del fuoco, addestrati per compiere operazioni eccezionali di soccorso tecnico urgente” ha proseguito Visconti, sottolineando che “il rinvio a giudizio dei vigili del fuoco per l’intervento di Chiavari pone in discussione le basi su cui si fonda ogni intervento di soccorso pubblico. Sono innumerevoli le variabili da valutare, spesso in condizioni di gravità eccezionale, con decisioni che a volte devono essere prese dalla squadra in pochi secondi e che comportano rischi notevoli per gli stessi operatori”.


Lo studente, che si stava allenando con altri giovani canoisti, era rimasto nelle acque gelide per oltre un’ora prima di essere recuperato e trasportato in ipotermia in codice rosso all’ospedale Gaslini dove era poi deceduto dopo due giorni per la gravità delle sue condizioni.

ISS: In Italia 80mila donne con mutilazioni genitali femminili

ISS: In Italia 80mila donne con mutilazioni genitali femminiliMilano, 4 feb. (askanews) – Secondo l’Oms oltre 200 milioni di donne nel mondo hanno subito mutilazioni genitali, e il fenomeno è presente anche nel nostro Paese, dove si stima riguardi migliaia di donne tra cui minori. La maggior parte degli operatori sanitari italiani però considera inadeguata la propria formazione sul tema, e cade in errori e luoghi comuni, come quello secondo cui la pratica viene effettuata per motivi religiosi, quando invece non è prescritta da nessun credo. È quanto è emerso da uno studio presentato oggi durante un evento organizzato dall’Iss e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma in vista della giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf) che ricorre il 6 febbraio.


“Questa pratica è purtroppo una realtà che ci riguarda anche da vicino. Il fenomeno non conosce confini e coinvolge circa 80mila donne, tra cui 7mila minori anche nel nostro Paese, spesso invisibili nella loro sofferenza” ha affermato il presidente dell’Iss Rocco Bellantone, aggiungendo che “Le mutilazioni genitali non sono solo una grave violazione dei diritti umani, ma anche un problema sanitario che richiede il nostro massimo impegno”. Il Centro Nazionale per la Medicina di Genere dell’Iss spiega che “la nascita delle MGF precede quella delle religioni monoteiste e vengono praticate anche all’interno di comunità cristiane, in tutti i contesti culturali e socioeconomici possibili e in tutti i Continenti del mondo tranne in Antartide (così come in diversi Paesi africani). Le MGF rappresentano una violazione dei diritti delle donne e una forma specifica di violenza di genere che può determinare problematiche gravi di tipo infettivo o al momento del parto. La loro medicalizzazione non implica necessariamente una maggiore sicurezza: gli effetti psicologici e fisici rimangono gravi e preoccupanti.


L’indagine pilota nazionale condotta dal Centro di ricerca in Salute globale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale e la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà ha coinvolto oltre 300 medici, in particolare ginecologi, ostetriche e pediatri, contattati attraverso survey online, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Reports on Global Health Research”. Oltre il 60% degli operatori che hanno risposto considera inadeguata la propria formazione sul tema delle MGF. Inoltre, circa il 70% non dispone di informazioni sufficienti per indirizzare le pazienti verso strutture specializzate. Dal punto di vista delle mutilazioni riscontrate dai medici che hanno risposto alla survey, la più frequente sembra essere la lesione clitoridea, mentre il momento del parto è quello dove con più probabilità viene accertata dagli operatori l’infibulazione vera e propria. Più del 50% degli intervistati, inoltre, indica le questioni religiose come un fattore chiave che spinge verso la pratica delle mutilazioni, mentre invece, sottolineano gli autori, nessuna fede religiosa né islamica né cristiana (copta) richiede questo intervento. A partire anche da questi risultati sono in previsione dei percorsi di formazione specifici sulla medicina interculturale destinati agli operatori sanitari, con una parte dedicata alle MGF, allo scopo di far loro riconoscere i segni delle mutilazioni e di far conoscere i percorsi dedicati verso cui indirizzare le pazienti.


“Questo evento rappresenta un passo cruciale verso la costruzione di una rete nazionale che non solo diffonda consapevolezza, ma offra soluzioni concrete per la prevenzione e il trattamento delle conseguenze delle MGF e che possa agire su tutto il territorio nazionale con la collaborazione della medicina territoriale e della Croce Rossa” ha detto Walter Malorni direttore scientifico del Centro di ricerca in Salute globale della Università Cattolica, precisando che “l’idea è di proporre al Dipartimento pari Opportunità che si occupa attivamente della questione un Osservatorio Nazionale, una attività di formazione degli operatori sanitari inclusi i mediatori culturali e di comunicazione”.

Migranti, Conte a Meloni: pensi che noi italiani siamo idioti?

Migranti, Conte a Meloni: pensi che noi italiani siamo idioti?Roma, 4 feb. (askanews) – Il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, torna ad attaccare su Facebook la presidente del Consiglio sul caso Almasri e le politiche migratorie del Governo. “Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post – scrive – per denunciare che ‘l’immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità’? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti ad eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali?”


“Per farti tornare alla realtà – conclude l’ex premier – ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell’altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d’Italia (che riguarda l’arresto di un esponente di Fratelli d’Italia per accuse legate al Pnrr e alla gestione dell’accoglienza migranti, ndr)”.

Emis Killa pubblica l’inedito del Festival di Sanremo “Demoni”

Emis Killa pubblica l’inedito del Festival di Sanremo “Demoni”Roma, 4 feb. (askanews) – Esce oggi su tutte le piattaforme digitali “Demoni”, il nuovo singolo di Emis Killa che per l’occasione annuncia anche uno speciale live show per riunire tutti i suoi fan a chiusura dell’estate 2025: EM16, mercoledì 10 settembre, a Fiera Milano Live, una data evento prodotta da Friends&Partners e Vivo Concerti. I biglietti saranno acquistabili online e nei punti vendita autorizzati a partire da mercoledì 5 febbraio alle ore 16. Tutti coloro che erano presenti al “No Phone Party” dello scorso 15 dicembre al Fabrique di Milano avranno diritto a un prezzo speciale per i biglietti di EM16. Per qualsiasi informazione: https://www.friendsandpartners.it


“Demoni”, scritto dallo stesso Emis Killa e composto insieme a Federica Abbate, Mattia Cerri e Nicola Lazzarin, in arte Cripo, che ne ha curato anche la produzione, racconta la relazione sentimentale tra due persone, in particolare in una delle prime notti d’amore, quando è ancora tutto da scoprire, tra dubbi, chimica, passione. Non sempre l’amore salva dai propri demoni e spesso, dopo la storia di una notte, si torna a casa con le stesse inquietudini di prima. Il brano rappresenta il primo passo di Emis Killa in un 2025 che si preannuncia pieno di musica e sorprese artistiche, come la data evento EM16 che si terrà il prossimo 10 settembre a Fiera Milano Live, una nuova occasione per celebrare l’hip hop e i maggiori successi di Emis Killa, circondato dai propri fan e da ospiti d’eccezione. Dopo il successo dello speciale show a settembre 2024 per festeggiare i 15 anni di carriera, EM15, con oltre 25 mila persone, e la data evento “No Phone Party”, un live che per la prima volta in Italia ha visto il pubblico godersi lo show senza poter utilizzare i telefoni, Emis Killa segna l’inizio di un nuovo percorso per la sua carriera, che conta 6 album certificati e tre mixtape che hanno contribuito alla storia del rap in Italia.

Il MAUTO di Torino, museo che guarda al futuro e alle comunità

Il MAUTO di Torino, museo che guarda al futuro e alle comunitàTorino, 4 feb. (askanews) – Un museo in forte crescita, che rappresenta una delle forme di creatività italiana più apprezzate nel mondo e che vuole essere anche uno spazio di comunità. Il MAUTO – Museo nazionale dell’Automobile di Torino ha chiuso il 2024 con il suo miglior risultato di sempre, oltre 388mila visitatori e ha presentato la programmazione del 2025 all’insegna di storia, design, arte e futuro. La direttrice Lorenza Bravetta ci ha raccontato che museo vuole essere il MAUTO. “Un museo – ha detto ad askanews – che mi auguro si possa definire contemporaneo, che parla di automobile: l’automobile è nel DNA di questa città, di questo Paese, ma è anche uno strumento eccezionale per parlare di storie e di cultura del Novecento. Quindi attraverso l’automobile, il MAUTO intende aprire a una contaminazione continua multidisciplinare che possa davvero trasformare il museo in un punto di incontro di saperi, di conoscenze e anche di persone che con esperienze diverse vengono a viverne in questo luogo”.


Le automobili, ovviamente, sono il cuore della collezione del museo, e in mostra se ne trovano moltissime. Ma quello che più colpisce è l’avere inserito questo percorso in un contesto di racconto che è più ampio, che ovviamente prende in considerazione la storia e il costume, ma guarda al presente e alle persone. “Il fatto di dialogare con la comunità a partire dalla comunità di prossimità, ma anche guardando fuori da Torino e fuori dall’Italia – ha aggiunto la direttrice – è necessario per continuare a crescere. Senza dialogo e senza comunità non andremmo da nessuna parte”.E la comunità a cui guarda il MAUTO è fatta anche dagli italiani che vivono all’estero, ma che nella storia della cultura automobilistica ritrovano un’appartenenza. “Senz’altro raccontiamo l’Italia e soprattutto questo museo crea dei ponti tra le culture, riallaccia dei legami con italiani che in Italia non stanno più e che ne vedono un fiore all’occhiello e anche un motivo di orgoglio nella loro italianità. Quindi senz’altro c’è il ruolo di diplomazia culturale, l’utilizzo della cultura dell’automobile come asset del soft power è una delle nostre priorità”.


Tra mostre di arte contemporanea e una squadra curatoriale variegata e ricca, il MAUTO appare oggi un luogo interessante e vivo che, partendo da una storia precisa, sa però declinarla all’insegna di una intrigante multidisciplinarietà.