Milano, 12 apr. (askanews) – Per Silvio Berlusconi inizia l’ottavo giorno di ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano. Un’altra “notte tranquilla”, trapela dal nosocomio, trascorsa al piano interrato del settore Q1 dove da mercoledì scorso è affidato alle cure dei professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri per una infezione polmonare complicanza della leucemia cronica di cui è malato da qualche tempo. Nessuna indicazione per ora sulla diffusione di un eventuale bollettino medico.
Nelle ultime 24 ore non c’è stata alcuna comunicazione da parte della struttura sanitaria, che ancora nel giorno di Pasquetta aveva parlato di “progressivo e costante miglioramento” concedendosi un “cauto ottimismo” per la reazione del paziente alle terapie. Ieri è toccato al figlio minore Luigi rassicurare, con l’ormai consueto pollice all’insù, sulle condizioni del padre, all’uscita dall’ospedale dove si era intrattenuto per un paio d’ore. Tutti gli altri, dai figli Marina, Pier Silvio ed Eleonora al fratello Paolo all’amico di sempre, Fedele Confalonieri, sono passati a fargli visita senza rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti. Chi non è stata mai vista lasciare il San Raffaele in questa settimana di degenza è Marta Fascina che il 30 marzo ha accompagnato Berlusconi per il ricovero.
Milano, 12 apr. (askanews) – Per Silvio Berlusconi inizia l’ottavo giorno di ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano. Un’altra “notte tranquilla”, trapela dal nosocomio, trascorsa al piano interrato del settore Q1 dove da mercoledì scorso è affidato alle cure dei professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri per una infezione polmonare complicanza della leucemia cronica di cui è malato da qualche tempo. Nessuna indicazione per ora sulla diffusione di un eventuale bollettino medico.
Nelle ultime 24 ore non c’è stata alcuna comunicazione da parte della struttura sanitaria, che ancora nel giorno di Pasquetta aveva parlato di “progressivo e costante miglioramento” concedendosi un “cauto ottimismo” per la reazione del paziente alle terapie. Ieri è toccato al figlio minore Luigi rassicurare, con l’ormai consueto pollice all’insù, sulle condizioni del padre, all’uscita dall’ospedale dove si era intrattenuto per un paio d’ore. Tutti gli altri, dai figli Marina, Pier Silvio ed Eleonora al fratello Paolo all’amico di sempre, Fedele Confalonieri, sono passati a fargli visita senza rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti. Chi non è stata mai vista lasciare il San Raffaele in questa settimana di degenza è Marta Fascina che il 30 marzo ha accompagnato Berlusconi per il ricovero.
Roma, 12 apr. (askanews) – Dalla lotta alla criminalità e alla mafie, al contrasto alla tratta di esseri umani, al terrorismo e al cybercrime. Su questi e altri fronti si è sviluppata anche nel 2022 l’attività di prevenzione e contrasto della Polizia di Stato che celebra oggi il suo 171mo anniverario con una cerimonia a Roma, al Pincio, alla presenza del presidente del consiglio, Giorgia Meloni, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del capo della Polizia, prefetto Lamberto Giannini. In occasione dell’anniversario sono stati diffusi i principali dati sull’attività svolta dalla Polizia di Stato nel corso del 2022. Lo scorso anno la Polizia di Stato ha effettuato controlli su 7.519.684 persone. Sono 3.011.579 i veicoli controllati. Sul fonte della cybersecurity il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) ha gestito, a livello nazionale, 405 attacchi a sistemi informatici di strutture nazionali di rilievo strategico.
LOTTA ALLE MAFIE: Nel periodo 1° gennaio-31 dicembre 2022, sul fronte della lotta alla criminalità mafiosa la Polizia di Stato le principali attività sono quantificabili in 66 operazioni, con 1.015 arresti, in esecuzione di misure cautelari, precautelari o di altro titolo detentivo, oltre che 2 latitanti mafiosi localizzati e catturati all’estero (Spagna e Turchia), uno dei quali inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi del ministero dell’Interno. Tra le principali operazioni di polizia giudiziaria: 13 sono state condotte nell’ambito dell’azione di contrasto alla ‘Ndrangheta, anche nelle sue proiezioni extra-regionali e internazionali; 11 sono state condotte nell’ambito dell’azione di contrasto a Cosa nostra, anche nelle sue proiezioni extraregionali e internazionali; 22 sono state condotte nell’ambito dell’azione di contrasto alla Camorra, anche nelle sue proiezioni extraregionali e internazionali; 16 sono state condotte nell’ambito dell’azione di contrasto alle mafie pugliesi, anche nelle loro proiezioni extra-regionali e internazionali; 4 sono state condotte nell’ambito dell’azione di contrasto ad altre organizzazioni mafiose (cosiddette “mafie autoctone”).Nell’ambito delle attività di polizia giudiziaria coordinate dalla Direzione Centrale, sono stati sequestrati beni alla criminalità organizzata e comune, per un valore complessivo pari a 297 milioni di euro.
CONTRASTO ALlA CRIMINALITA’: Con riferimento ai contesti delinquenziali diversi dalla criminalità organizzata, si segnalano 141 arresti per reati contro la Pubblica Amministrazione; 147 arresti per i reati di immigrazione clandestina e tratta di esseri umani con provvedimenti restrittivi e arresto di 226 scafisti; 213 provvedimenti restrittivi per reati contro il patrimonio, con particolare focus sulle rapine e sui furti; 115 provvedimenti restrittivi per reati contro la persona.Nella lotta al traffico di droga risultano eseguiti 1.103 provvedimenti restrittivi e sequestrati complessivamente circa 3.338 chilogrammi di stupefacente, suddivisi in 978 kg di cocaina, 77 kg di eroina, 1.262 kg di hashish, 807 kg di marijuana, 180 kg di GBL (cd “la droga dello stupro”), oltre a ketamina e crack.
IMMIGRAZIONE: La popolazione straniera regolarmente soggiornante sul territorio nazionale, il dato al 10 febbraio è pari a 4.676.719. Al 31 dicembre 2022 sono stati 1.570.183 i titoli di soggiorno, di cui 173.743 in formato cartaceo e 1.396.440 elettronici. Dal raffronto con i dati riferiti all’anno precedente, quando i titoli di soggiorno prodotti erano stati 1.407.234, di cui 205.706 in formato cartaceo e 1.201.525 elettronici, emerge un aumento del 11% circa, considerata la ripresa delle attività amministrative degli Uffici Immigrazione e la fine della proroga della validità dei titoli di soggiorno in scadenza nel periodo compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2021. Inoltre, la situazione eccezionale connessa allo straordinario afflusso di cittadini stranieri provenienti dall’Ucraina a seguito dell’invasione militare delle forze armate russe ha inciso notevolmente sull’attività amministrativa degli Uffici Immigrazione che, dall’11 marzo al 31 dicembre 2022, hanno acquisito 176.768 istanze di titoli di soggiorno presentati da cittadini provenienti dall’Ucraina sfollati di cui 169.829 istanze di protezione temporanea.PROTEZIONE INTERNAZIONALE: Nel corso del 2022, le istanze di protezione internazionale registrate presso le Questure sono state 84.399, in netto aumento rispetto alle 56.388 dell’anno precedente. Le procedure di riammissione, avviate in attuazione di specifici Accordi bilaterali e dell’Accordo europeo sul trasferimento della responsabilità dei rifugiati, sono state 925 nel 2022 in lieve crescita rispetto alle 841 nel 2021.
TERRORISMO: Nel 2022, la Polizia di Stato ha arrestato 16 persone contigue agli ambienti del terrorismo/estremismo di matrice religiosa e 1 soggetto riconducibile a formazioni terroristiche di matrice politico nazionalista. Sono stati rimpatriati 79 soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale, di cui 5 in esecuzione di provvedimenti emessi dal ministro dell’Interno per motivi di sicurezza dello Stato, 53 di decreti emessi dal Prefetto, 15 di misure disposte dall’Autorità Giudiziaria, 1 a seguito di “accordi UE” e 5 respingimenti alla frontiera.Nell’ambito di indagini sul terrorismo di sinistra di matrice anarchica e marxista leninista sono 13 le persone arrestate, 822 i soggetti denunciati e sette quelle sottoposte ad altre misure coercitiva. Sono stati inoltre arrestati 21 estremisti di destra e denunciati 227; in riferimento alla Legge Mancino sono stati effettuati 1 arresto e 35 segnalazioni all’autorità giudiziaria.MANIFESTAZIONI E ORDINE PUBBLICO. Nel 2022, si sono registrate complessivamente 12.479 manifestazioni di ‘spiccato interesse per l’ordine pubblico’, di cui 6.450 su temi politici, 2.755 a carattere sindacale-occupazionale, 523 studentesche, 204 sulle problematiche dell’immigrazione, 843 a tutela dell’ambiente, 1.286 a carattere antimilitarista e 418 su altre tematiche. Nel corso di 388 eventi si sono verificate turbative dell’ordine pubblico, 22 persone sono state arrestate e 2.324 denunciate in stato di libertà mentre 129 poliziotti hanno riportato lesioni varie.CRIMINI INFORMATICI: La Polizia postale Il Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia on line (CNCPO) ha coordinato 4.618 investigazioni, indagando 1.466 soggetti. Sono stati analizzati i contenuti di 25.896 siti internet con l’inserimento di 2.622 spazi web illeciti nella black list per inibirne l’accesso dal territorio italiano. Particolarmente significativi sono i dati relativi ai casi di adescamento on line, con 430 eventi trattati e un considerevole numero di vittime d’età compresa tra 10 e 13 anni; 129 sono stati i minori denunciati per condotte delittuose riconducibili al fenomeno del cyberbullismo e 326 i casi complessivamente trattati, che hanno visto nella fascia di età 14-17 quella più colpita. Di rilievo 12 operazioni condotte dagli Uffici territoriali della Specialità, coordinate dal CNCPO, di cui alcune svolte sotto copertura on line e scaturite da segnalazioni pervenute nell’ambito dell’attività di cooperazione internazionale svolta dal Centro. Per quanto riguarda il contrasto dei reati contro la persona perpetrati sulla Rete, sono stati trattati 9.366 casi di stalking, minacce, molestie, sextortion, sostituzione di persona, illecito trattamento dei dati personali, hate speech, propositi suicidari, per i quali sono stati indagati 1.169 soggetti (di cui 11 arrestati). In relazione al reato di diffamazione on line sono stati trattati 2.093 casi e indagate 585 persone.In continuo aumento l`attività di contrasto al revenge porn, con 245 casi trattati (di cui 34 in danno di minori) e 72 persone indagate. Per quanto concerne le truffe on line, sono state ricevute e trattate 15.699 segnalazioni, che hanno consentito di indagare 3.570 persone (di cui 17 arrestate). Si registra un aumento del fenomeno delle truffe legate al trading on line; sono stati, infatti, trattati 3.057 casi con oltre 93 milioni di euro sottratti alle vittime che, allettate dalla prospettiva di facili guadagni derivanti da investimenti “sicuri”, sono cadute nella rete di abili truffatori e finti intermediari finanziari.CYBERSECURITY: La Sala Operativa del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) ha gestito, a livello nazionale, 405 attacchi a sistemi informatici di strutture nazionali di rilievo strategico, 77 richieste di cooperazione nel circuito High Tech Crime Emergency e avviato 110 indagini con 51 persone indagate. In netta crescita l`attività di prevenzione con la diramazione di 113.420alert. Attraverso i NOSC (Nuclei Operativi Sicurezza Cibernetica), presso le articolazioni territoriali della Specialità, il CNAIPIC ha coordinato la gestione di ulteriori 12.694 attacchi a infrastrutture critiche, operatori di servizi essenziali, privati e aziende, indagando 283 persone. Con riferimento al financial cybercrime e monetica le statistiche fanno registrare 9.423 casi nazionali. Nonostante la difficoltà operativa di bloccare e recuperare le somme frodate, dirottate soprattutto verso paesi extraeuropei (Cina, Taiwan, Hong Kong), grazie alla versatilità della piattaforma OF2CEN (On line fraud cyber centre and expert network) per l`analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore, la Polizia postale ha potuto bloccare e recuperare alla fonte 4.673.074,58 euro, su una movimentazione di 20.502.112,79. Sono in corso attività di cooperazione internazionale finalizzate al recupero delle restanti somme. Sono state identificate 653 persone in Europa e indagati 209 soggetti nel territorio nazionale. Le transazioni fraudolente sono state 838, per un totale di circa 16 milioni di euro, di cui oltre 5 milioni bloccati e/o recuperati. In materia di cyberterrorismo (estremismo religioso e politico area antagonista) sono state indagate 66 persone.
Roma, 11 apr. (askanews) – Il Documento di economia e finanza (Def) 2023, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, è improntato a stime “prudenti e realistiche”, per dare messaggi di “serietà e affidabilità ai mercati e all’Unione europea”. “Ambizione responsabile” come l’ha definita il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, inviando un suo commento prima di partire per Washington per gli incontri del Fondo Monetario. Se i conti tengono, limitate risultano le risorse a disposizione per misure espansive nella prossima manovra, solo 4 miliardi di euro come differenza tra il deficit/pil tendenziale del 2024(3,5%) e quello programmatico (3,7%). Ulteriori misure dovranno essere coperte da tagli alla spesa, maggiori entrate o rimodulazioni di voci di bilancio. Per il 2023 sono a disposizione ulteriori risorse pari a 3 miliardi di euro che, come ha annunciato il Mef, verranno destinate alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori a reddito medio-basso.
Il Documento dà conto di una crescita del prodotto interno lordo dell’1% nel quadro programmatico (lo 0,9% nel tendenziale), più sostenuta di quanto stimato a novembre scorso nel Documento Programmatico di bilancio (0,6%). Per il 2024 la stima di crescita viene invece prevista al ribasso rispetto al Dpb: all’1,5% contro l’1,9% di novembre scorso. E ancora in calo all’1,3% nel 2025. Il rapporto deficit/pil e quello debito/pil continuano la tendenza alla discesa graduale. Per quanto riguarda l’indebitamento netto della P.a, il Def conferma gli obiettivi programmatici del Dpb: 4,5% nel 2023, 3,7% nel 2024, 3% nel 2025 e 2,5% nel 2026. Il rapporto debito/pil nel 2022 è risultato migliore delle aspettative, al 144,4%, inferiore di 1,3 punti percentuali rispetto al Dpb di novembre. Il calo continuerà nei prossimi anni per raggiungere il 142,1% nel 2023, il 141,4% nel 2024, il 140,9% nel 2025 e il 140,4% nel 2026. Il Mef tiene a precisare che gli effetti di riduzione del debito sarebbero stati più marcati se “il superbonus del 110% non avesse avuto gli impatti sui saldi di finanza pubblica che si sono finora registrati”.
Di fronte a questo quadro di sostanziale tenuta dei conti pubblici, le risorse che sembrano essere a disposizione per misure espansive risultano limitate. Oltre al ‘tesoretto’ di 3 miliardi per quest’anno, che saranno presto indirizzati al taglio dei cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, come annunciato dal Mef nel comunicato, le risorse per ridurre la prossione fiscale sono di poca entità. Nello stesso comunicato del Mef si dice che la pressione fiscale dovrebbe passare dal 43,3% del 2023 al 42,7% entro il 2026, a fine legislatura, quando dovrebbe andare in vigore la flat tax. Questo significa che gran parte della copertura sarà individuata attraverso la revisione delle tax expenditure, che comunque sono agevolazioni fiscali. E per il 2024, come già detto, le misure espansive per famiglie e imprese si aggireranno attorno ai 4 miliardi di euro. Nella nota del Mef si sottolinea inoltre che “il Governo è al lavoro per ottenere la terza rata del Pnrr. Sono in corso le interlocuzioni con le istituzioni europee per la revisione e la rimodulazione di alcuni degli interventi previsti dal Piano e delle relative milestone e target. È inoltre in fase di elaborazione il capitolo del programma relativo al REPowerEU, che comprenderà tra l’altro anche nuovi investimenti”. Tuttavia, “per rendere il Paese più dinamico, innovativo e inclusivo non basta il Pnrr. È necessario, infatti, investire anche per rafforzare la capacità produttiva nazionale e lavorare su un orizzonte temporale più esteso rispetto a quello del Piano” che si conclude, al momento, nel 2026.
Roma, 11 apr. (askanews) – La Juventus ha presentato ricorso per la chiusura della curva dell’Allianz Stadium, in occasione del prossimo match casalingo contro il Napoli (23 aprile), a seguito degli insulti razzisti all’indirizzo di Lukaku nell’ultima gara di Coppa Italia contro l’Inter. “La Juventus è sempre molto attiva sulle campagne contro il razzismo – ha spiegato il responsabile dell’area sportiva, Francesco Calvo -. I cori si sarebbero sentiti dal 35esimo minuto del secondo tempo e siamo rimasti sorpresi per il semplice fatto che non ci siano arrivati segnali per attivare il protocollo anti-razzismo, sospendendo la partita”. Calvo, inoltre, ha evidenziato come “siamo stati sorpresi che non siano stati accettati i nostri aiuti nell’individuazione dei responsabili. Infine, siccome Juve-Inter era una partita di Coppa Italia, era un evento fuori abbonamento. Solo 1028 erano abbonati quel giorno, su 4500 generalmente presenti in quel settore. Sono stati sanzionati con questo provvedimento dei tifosi che non potranno andare a vedere la partita col Napoli ma che magari non erano nemmeno allo stadio quel giorno”. Il club, oltre ad aver messo a disposizione della Questura il materiale video raccolto dalle 115 telecamere di sicurezze installate all’interno dell’Allianz Stadium, ha individuato due dei tifosi ritratti da alcuni video che hanno fatto il giro dei social, attivando il proprio Codice di gradimento: un minorenne sarà tenuto fuori da tutti gli eventi Juve per dieci anni, un maggiorenne sarà escluso a vita. Il responso è atteso per venerdì.
Roma, 11 apr. (askanews) – Come in tutti i matrimoni quando la discussione si sposta sui soldi le cose sono messe davvero male. Soprattutto quando, fin dall’inizio, è pacifico per entrambe le parti che non è stato un matrimonio d’amore. In effetti, come assicurano, fuori dall’ufficialità, fonti dell’uno e dell’altro partito, quello tra Azione e Italia Viva non ha mai avuto le caratteristiche di un matrimonio d’amore ma di un’unione nata dal “nobile” interesse di radunare i moderati, i liberali, gli europeisti in una casa comune, lontana dal centrodestra ad egemonia meloniana e dal centrosinistra di Elly Schlein sempre più spostato a sinistra.
Ma oggi la tensione tra i due “sposi”, Renzi e Calenda, e le rispettive famiglie è stata così alta da mettere in discussione il percorso verso il partito unico, insieme al sogno e alla sfida di conquistare una percentuale a due cifre alle Europee del 2024. Tutta la giornata è stata un tentativo di ricucire gli strappi che si sono consumati via social e via media.Calenda, dopo i malumori filtrati da Azione, sulla fine della pazienza per i troppi “tatticismi” di Matteo Renzi, ha tentato di ristabilire le priorità e l’orizzonte del progetto politico di cui, dopo il passo indietro dell’ex premier, detiene la leadership in vista del congresso. “Per quanto concerne Azione la prospettiva di un partito dei liberal-democratici aperto e inclusivo resta l’unica utile al paese. Va perseguita seriamente e rapidamente con i soggetti realmente interessati. Polemiche da cortile non ci interessano e non vi prenderemo parte”, ha scritto su Twitter. Ed è lapalissiano notare come il “realmente interessati” contenga tutti i dubbi e le perplessità che si sono diffuse nel partito di Calenda nelle ultime settimane circa le reali intenzioni di Renzi.
Nel frattempo i renziani hanno rispedito al mittente ogni accusa, a cominciare da quella sui tatticismi: “Stiamo aspettando che Calenda convochi il tavolo di lavoro delle regole, stiamo aspettando che Calenda convochi il comitato politico, stiamo aspettando che Calenda spieghi come candidarsi al congresso. I tatticismi sono tutti di Calenda, non di Renzi. Meno male che dal 10 giugno si vota in modo democratico”, ha chiosato il deputato Davide Faraone.E poi la questione più spinosa: i soldi. A metà pomeriggio in una nota del tesoriere di Italia viva Francesco Bonifazi, uno da sempre molto vicino a Renzi, si è puntualizzato come Italia Viva abbia partecipato in “modo paritetico” alle spese di tutte le campagne elettorali, non mancando di osservare che “la scelta di come destinare i soldi è stata presa dal senatore Carlo Calenda che ha optato nella stragrande maggioranza dei casi per affissioni recanti il suo volto e il suo nome”. Una risposta netta a uno dei dubbi circolati dalle parti di Azione e riferiti a mezza bocca da più di un esponente sul fatto che Matteo Renzi non sia veramente convinto di sciogliere Italia Viva dentro il contenitore del partito unico, perdendo così le risorse del 2 per mille. “Italia Viva ha contribuito al momento per oltre 1 milione e 200000 euro. Quanto al futuro 2 per 1000 andrà ovviamente alla struttura legittimata dal congresso democratico”, ha concluso Bonifazi.
Se l’idea di un arretramento di Italia Viva rispetto al partito unico viene bollata da dirigenti del partito di Renzi come una “sciocchezza”, una cosa “strumentale” tutti concordano però sul fatto che la goccia che ha fatto traboccare il vaso nei rapporti tra i due partiti e in quelli – dialettici fin dai tempi in cui il segretario di Azione era ministro del governo del senatore toscano – tra i due leader, Renzi e Calenda, sia stata la questione della direzione del quotidiano Il Riformista, annunciata da Renzi pochi giorni fa. Un fulmine a ciel sereno per Azione dove, a quanto pare, si è diffuso il timore che Renzi intenda, in realtà, organizzare un controcanto continuo alla leadership di Calenda. Difatti Matteo Richetti, deputato di Azione – che solo pochi giorni fa nel dare gli auguri di Pasqua e di compleanno a Calenda parlava di lui come di “un amico speciale, di quelli che non si dicono pronti al sacrificio ma lo fanno” – ha chiesto a Renzi di decidere se voglia fare politica o informazione.C’è, poi, la questione dell’eredità del bacino di elettori moderati, di cui prima interprete è proprio Forza Italia chiamata proprio in questi giorni, per le complicate condizioni di salute del suo fondatore, a ripensare la propria mission. Così la battuta social diretta al Terzo Polo da qualche osservatore malizioso (“smettetela di dividervi tra di voi o finiranno per pensare che siete di sinistra”) mette in luce un altro aspetto della vicenda. Appena sono venute alla luce le tensioni tra Iv e Azione si sono accese le sirene del centrodestra con un effetto a dir poco paradossale: dopo mesi in cui gli elettori moderati, azzurri in testa, sono stati corteggiati dal Terzo Polo e dalle sue “politiche di buon senso” contro “tutti i populismi di destra e di sinistra” oggi sono stati esponenti dei moderati a mandare messaggi a Calenda e a Renzi. “Noi siamo molto simili al Terzo Polo, almeno nei ragionamenti di partenza; ma stiamo vedendo che più si va avanti e più, in un sistema bipolare, un terzo polo sia ininfluente. Io spero che il Terzo Polo scelga di stare con noi e costruire il Paese”, ha detto Pino Bicchielli, vice capogruppo di Noi Moderati,
Come finirà? Intanto, la trincea più interessata alla pace tra Calenda e Renzi è quella europea dove i due deputati del Terzo Polo sono già dentro il gruppo macroniano di Renew Europe. sia Nicola Danti, vice presidente di Renew, che Giosi Ferrandino spingono per riprendere il cammino unitario. Pena, l’irrilevanza.
Roma, 11 apr. (askanews) – La Commissione Affari costituzionali del Senato, convocata alle 18, tra le altre cose, per l’esame dei pareri sugli emendamenti al Dl Cutro, ha terminato la riunione esaminando il Dl Ucraina. La stessa Commissione si è aggiornata domani mattina alle 9 per iniziare l’esame dei pareri e degli emendamenti al Dl Cutro, interrotto la scorsa settimana per le festività pasquali. Nel governo, a quanto si apprende, è stata raggiunta l’intesa sui pareri e su una serie di emendamenti governativi al Dl Cutro che verranno depositati con tutta probabilità direttamente domani mattina.
Roma, 11 apr. (askanews) – “La prudenza di questo documento è ambizione responsabile. Abbiamo davanti a noi grandi sfide, dai cambiamenti climatici al declino demografico della popolazione italiana, ma anche notevoli opportunità di aprire una nuova fase di sviluppo del nostro Paese”. Così il ministro dell’econoia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, commentando il Def approvato oggi in Consiglio dei Ministri.
“Le riforme avviate intendono riaccendere la fiducia nel futuro – prosegue Giorgetti – tutelando la natalità e le famiglie anche attraverso la riforma fiscale che privilegerà i nuclei numerosi. Inoltre riconoscerà lo spirito imprenditoriale quale motore di sviluppo economico, promuovendo il lavoro quale espressione essenziale dell’essere persona”. “È realistico puntare per i prossimi anni – conclude il Ministro – ad un aumento del tasso di crescita del Pil e dell’occupazione, lungo un sentiero di innovazione e investimento all’insegna della transizione ecologica e digitale”.
Roma, 11 apr. (askanews) – “Il Cdm ha approvato il ddl sugli eco vandali”. Lo ha comunicato al termine del Cdm il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici – ha sottolineato Sangiuliano – producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale. Secondo i dati che mi sono stati forniti dalla Soprintendenza Speciale di Roma, il ripristino della facciata del Senato è costato 40.000 euro. Ebbene, chi danneggia deve pagare in prima persona”.
“A seconda della gravità della fattispecie – ha spiegato- si va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 60.000 euro. Tali somme si aggiungono a quelle cui verranno eventualmente condannati a pagare i trasgressori in sede penale o civile. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”. Lo dichiara il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine del Consiglio dei Ministri di oggi che ha approvato il disegno di legge da lui proposto dal titolo “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”.
Milano, 11 apr. (askanews) – È sold out il primo live show di Elodie, prodotto da Vivo Concerti, previsto per venerdì 12 maggio 2023 al Mediolanum Forum di Milano. In occasione del tutto esaurito, si annuncia che l’evento sarà il primo Amazon Music Live in Italia, disponibile anche in diretta streaming su Prime Video e Twitch.
È la prima volta che un concerto di un’artista donna viene trasmesso live dalle due piattaforme in Europa, sottolineando il carattere internazionale dello show. Oltre alla candidatura alla 68ª edizione dei David di Donatello nella categoria “Migliore canzone originale” per il brano “Proiettili (Ti mangio il cuore)”, interpretato insieme a Joan Thiele e contenuto nell’album “Ok. Respira” (disco d’oro), l’artista ha da poco ricevuto importanti riconoscimenti per il suo debutto cinematografico nel film “Ti mangio il cuore” diretto da Pippo Mezzapesa: il “Premio Silvana Mangano” al Bif&st, il Premio Speciale “Women in Cinema Award” durante la Festa del Cinema di Roma e il “Ciak d’Oro”. Elodie, venerdì 12 maggio, si esibirà per la prima volta al Mediolanum Forum di Assago, già completamente sold out. Sarà uno show di stampo internazionale, durante il quale sarà protagonista indiscussa di performance, sulle note delle sue più celebri hit e non solo, che infiammeranno palco e pubblico presente.