Città del Vaticano, 7 apr. (askanews) – Papa Francesco è, come previsto, presente e sta presiedendo nella Basilica Vaticana, alla celebrazione della Passione del Signore, del Venerdì Santo, che precede la Via Crucis al Colosseo alla quale, invece, ha dovuto rinunciare “per via del freddo intenso” e che seguirà da Casa Santa Marta in Vaticano. Una decisione che si è resa necessaria per non esporre Francesco, che è stato dimesso dal Policlinico Gemelli di Roma solo sabato scorso per una bronchite su base infettiva, a rischi per la sua salute. Durante la Liturgia della Parola verrà letto il racconto della Passione secondo Giovanni, quindi il Predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, terrà l’omelia.
Una liturgia, quella della Passione, che proseguirà con la Preghiera universale e l’adorazione della Croce e si concluderà con la distribuzione della Comunione ai fedeli presenti, con le ostie che sono state consacrate nella celebrazione di ieri.
Roma, 7 apr. (askanews) – L’alta inflazione intacca pesantemente i consumi delle famiglie. In Italia la spesa per consumi “è decisamente diminuita nel quarto trimestre, riflettendo l’impatto negativo dell’inflazione sul potere di acquisto, seppure in parte mitigato dagli interventi governativi”, mentre per i primi mesi di quest’anno “l’insieme degli indicatori congiunturali prospetta una sostanziale stazionarietà”. Lo riferisce la Banca d’Italia nel Bollettino economico, riportando anche un calo della propensione al risparmio delle famiglie ai minimi storici.
Nel quarto trimestre del 2022 la spesa in termini reali delle famiglie per consumi, sia di beni sia di servizi, si è contratta dell’1,6% rispetto al terzo trimestre, “tornando poco al di sotto del livello prepandemico. In particolare, il calo degli acquisti di beni ha interessato tutte le principali categorie, anche a causa dei forti rincari che hanno ridotto il potere di acquisto delle famiglie”. Secondo Bankitalia il potere di acquisto delle famiglie risulta diminuito del 3,7 per cento. Mentre la propensione al risparmio “è scesa di due punti percentuali (al 5,3 per cento), collocandosi sui valori minimi dall’inizio della serie storica”.
Successivamente, l’indicatore dei consumi di Confcommercio è sceso nel bimestre gennaio-febbraio, riflettendo la flessione della spesa in servizi, a fronte di una stazionarietà di quella in beni. Il clima di fiducia dei consumatori ha continuato tuttavia a crescere, prosegue Bankitalia, sospinto da un miglioramento dei giudizi sulla situazione economica generale, nonché delle attese sulla disoccupazione e di quelle sull’andamento dei prezzi. Si mantengono invece su livelli contenuti le valutazioni delle famiglie relative alla propria situazione economica. Tornando al quarto trimestre dello scorso anno, il debito delle famiglie italiane in rapporto al proprio reddito disponibile lordo è diminuito rispetto al trimestre precedente, al 62,5 per cento (94,1 per cento nell’area dell’euro), principalmente per effetto della crescita del reddito disponibile. Anche in rapporto al Pil il debito delle famiglie si è ridotto, al 41,7 per cento (57,2 nell’area dell’euro).
Roma, 7 apr. (askanews) – Le Pubbliche Amministrazioni, in particolare le università pubbliche statali, stanno riscontrando dei problemi nel reclutamento di personale tecnico ed amministrativo con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Tema di grande attualità che sta portando ad un importante dibattito tra i vari attori.
Ad intervenire sull’argomento anche l’Ing. Alberto Scuttari, Presidente del CoDAU (Convegno dei Direttori generali delle Amministrazioni Universitarie) che rappresenta i Direttori Generali di tutte le Università italiane, il quale ha evidenziato come “il Piano nazionale di ripresa e resilienza richiede la capacità di realizzare progetti nuovi che implicano competenze specifiche, professionali e organizzative, e questa progettualità si innesta in aggiunta o come potenziamento delle ordinarie attività di ricerca, didattica e terza missione. È come decidere se una pianta che per anni è stata costretta in un piccolo vaso cominciasse a crescere improvvisamente, occorre mettere un vaso più grande e usare terra buona. La Pubblica amministrazioni oggi, e più in particolare le università, hanno la necessità di avere un humus fatto da giovani che apportano le nuove competenze, ma hanno anche la necessità di avere un contenitore adatto e quindi un sistema di regole che sia in grado di valorizzarle. D’altra parte, le riforme sono esse stesso un obiettivo del PNRR”. Andando poi nel concreto il presidente Scuttari ha sottolineato come “oggi nelle università pubbliche che decidono di reclutare nuovo personale tecnico ed amministrativo per realizzare progetti e migliorare i servizi si ottiene la situazione paradossale per cui lo stipendio di tutti gli altri i dipendenti diminuisce. Questo perché il fondo che alimenta la parte variabile della retribuzione è contingentato ai livelli del 2016, per legge. Un assurdo incredibile, che spinge gli atenei ad usare con cautela lo strumento dei nuovi reclutamenti, per gestire un equilibrio interno che diventa difficile. E questo è tanto più assurdo se si considera che le risorse per aumentare gli organici ci sono, perché previste dalla legge di bilancio dell’anno 2022. Questa assurdità, più volte segnalata, è ancora irrisolta e potrebbe essere risolta ad invarianza di spesa semplicemente permettendo che le risorse straordinarie già stanziate possano essere usate anche per retribuire la parte variabile dello stipendio dei nuovi assunti. Il secondo esempio riguarda l’inquadramento contrattuale dei lavoratori, che risulta troppo rigido. Bisogna modificare il paradigma per cui, per assumere responsabilità, occorre essere dirigenti o essere promossi alla categoria superiore. Le responsabilità devono essere assunte ad ogni livello, le università e le pubbliche amministrazioni più in generale, devono avere la possibilità di remunerare con incarichi a termine le persone che si assumono responsabilità e di valorizzarle i team che raggiungono risultati rilevanti, indipendentemente dal livello di inquadramento contrattuale. E devono avere la possibilità di tenere conto di questi risultati nelle progressioni di carriera. Questo è difficile perché il contratto collettivo nazionale di lavoro vigente, risale al triennio 2016-2018 e non contiene quindi strumenti normativi adeguati ad affrontare le sfide del PNRR (per esempio non ci sono risorse adeguate per pagare gli straordinari – anch’essi bloccati- e la definizione delle risorse per gli incarichi è contingentata e demandata alla contrattazione sindacale). Ancora più preoccupante è che la nuova contrattazione collettiva nazionale di lavoro per il triennio 2019-2021 – in corso per il comparto Scuola, Università, Enti di ricerca ed Istituzioni di alta formazione artistica e musicale – sembra orientata a diminuire ulteriormente i pochi strumenti di flessibilità e valorizzazione presenti nel contratto collettivo precedente. Le università, la pubblica amministrazione in generale, devono avere la possibilità di attrarre i talenti, valorizzando le persone valide e impiegandole nei progetti strategici. Per far questo occorre avere più margine di manovra e più tempestività nella definizione dei salari e degli incentivi”.
Roma, 7 apr. (askanews) – L’UEFA sta per ufficializzare un nuovo organismo interno, un Comitato Consultivo composto da allenatori d’élite ed ex calciatori che sarà incaricato di affrontare problemi del calcio moderno come le regole del gioco, la calendarizzazione delle partite, il VAR e il benessere dei giocatori oltre allo sviluppo dei giovani talenti. Questo riporta il giornale inglese Times in una sua indiscrezione odierna.
Approvazione effettuata in questa settimana, sarà il primo board di alto livello mai creato dall’UEFA e a presiederlo è stato scelto l’ex milanista e capitano croato Zvonimir Boban. Il primo meeting si terrà il 24 aprile e una delle prime voci in agenda riguarda i falli di mano, definiti “incomprensibili” da Ceferin. In questo senso ci sarà un filo diretto con Roberto Rosetti, capo degli arbitri a livello europeo. Sono 20 ad oggi i membri confermati: tra chi ha un passato (o un presente) in Serie A troviamo Jose Mourinho, Zinedine Zidane, Carlo Ancelotti, Fabio Capello, Paolo Maldini, Javier Zanetti, Luis Figo, Michael Laudrup, Rafa Benitez, Predrag Mijatovic, Jurgen Klinsmann, Rudi Voller e Robbie Keane. Ma non mancano altri grandi nomi: dal ct inglese Gareth Southgate fino a Rio Ferdinand, Philipp Lahm, Ronald Koeman, Roberto Martinez, Petr Cech e Juan Mata, quest’ultimo ancora in attività essendo compagno di squadra di Zaniolo nel Galatasaray.
Roma, 7 apr. (askanews) – Procedono nel rispetto degli impegni presi dal governo le operazioni di ricollocamento dei sopravvissuti del naufragio avvenuto a Cutro, in provincia di Crotone, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi in cui si sottolinea che in base alle informazioni raccolte dal ministero dell’Interno, sono 76 i richiedenti protezione internazionale: 18 l’hanno chiesta all’Italia (15 di nazionalità pakistana, 2 di nazionalità afghana e 1 di nazionalità iraniana) e sono attualmente ospitati presso centri del Sistema Accoglienza e Integrazione (SAI); 5 minori stranieri non accompagnati sono collocati in strutture per minori.
53 richiedenti protezione internazionale in paesi diversi dall’Italia (49 afghani, 2 siriani, 1 iraniano, 1 somalo) hanno aderito al programma di ricollocazione volontaria, di questi 53, 14 si sono allontanati volontariamente. La posizione di altre 39 persone è stata esaminata dalle autorità tedesche, che hanno ammesso al programma di ricollocamento 33 persone (29 afghani, 2 siriani, 1 somalo, 1 iraniano), 32 delle quali sono partite per la Germania lo scorso 31 marzo, mentre una persona di nazionalità afghana partirà successivamente perché necessita di ulteriori cure mediche. Una ha rifiutato il trasferimento in Germania in quanto intende ricongiungersi con una parente stretta in Irlanda. Dopo l’incontro a Palazzo Chigi della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i sopravvissuti e i familiari delle vittime, le richieste sono state esaminate, portate all’attenzione delle istituzioni e dei partner europei, e gli impegni presi dal governo – si sottolinea nella nota – sono stati rispettati.
Milano, 7 apr. (askanews) – Silvio Berlusconi “sta meglio di prima. Sta meglio, sta meglio”. Lo ha assicurato il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, al termine della visita lampo (una ventina di minuti circa) all’ospedale San Raffaele di Milano dove il leader di Forza Italia è ricoverato in terapia intensiva per un’infezione polmonare. “Mi hanno detto che sta bene”, ha precisato ancora Confalonieri sottolinenando di aver scambiato “una battuta” con Berlusconi che al momento della visita “stava riposando”. Alla domanda se sia ottimista, il presidente di Mediaset ha replicato con un secco “sì”, senza aggiungere altro.
Roma, 7 apr. (askanews) – Il Partito democratico ha la nuova segreteria. Ad annunciarlo nel corso di una diretta Instagram è stata la segretaria, Elly Schlein: “Questa squadra che abbiamo composto – ha spiegato – penso sia un giusto mix tra rinnovamento, apertura e solidità, competenze. A partire dalle competenze interne, allargando poi ai mondi esterni. Ci aspetta un grande lavoro”.
La coordinatrice della segreteria Pd sarà Marta Bonafoni, ex capogruppo della Lista Zingaretti alla Regione Lazio, che avrà anche la delega al terzo settore e all’associazionismo. A seguire le altre cariche assegnate oggi. Alessandro Alfieri(Riforme e Pnrr), Davide Baruffi (Enti Locali), Stefania Bonaldi (Pubblica amministrazione, professioni e innovazione), Annalisa Corrado (Conversione ecologica, clima, green economy e Agenda 2030), Alfredo D’Attorre (Università), Marco Furfaro (Responsabile iniziative politiche, contrasto alle diseguaglianze, welfare), Maria Cecilia Guerra (Lavoro), Camilla Laureti (Politiche agricole), Marwa Mahmoud (Partecipazione e formazione politica), Pierfrancesco Majorino (Politiche migratorie e Diritto alla Casa), Irene Manzi (Scuola, educazione dell’infanzia, istruzione, povertà educativa), Antonio Misiani (Economia, finanze, imprese e infrastrutture), Giuseppe Provenzano (Esteri, Europa, cooperazione internazionale), Vincenza Rando (Contrasto alle mafie, legalità e trasparenza), Sandro Ruotolo (Informazione, cultura, culture e memoria), Marco Sarracino (Coesione territoriale, Sud e aree interne), Marina Sereni (Salute e sanità), Debora Serracchiani (Giustizia), Igor Taruffi (Responsabile Organizzazione), Alessandro Zan (Diritti).
Accanto a questi membri, siederanno di diritto nella segreteria il coordinatore dei sindaci e il coordinatore dei segretari regionali. Inoltre, saranno invitati permanenti alla segreteria sia la portavoce della conferenza delle democratiche, sia chi rappresenta i giovani democratici. Inoltre verranno costruiti una serie di dipartimenti tematici che sosterranno il lavoro della segreteria con responsabilità specifiche, tra cui: Dipartimento delle politiche per lo sport (Mauro Berruto), Dipartimento Transizione digitale, scienza aperta e big data (Annarosa Pesole), Dipartimento Contro ogni barriera, per l’inclusione (Iacopo Melio). Infine: Giovanni Gaspare Righi sarà capo segreteria di Elly Schlein, Flavio Alivernini sarà portavoce della segretaria responsabile comunicazione del Partito democratico.
Roma, 7 apr. (askanews) – “Questa squadra che abbiamo composto penso sia un giusto mix tra rinnovamento, apertura e solidità, competenze. A partire dalle competenze interne, allargando poi ai mondi esterni. Ci aspetta un grande lavoro”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante una diretta Instagram.
La nuova segreteria sarà composta da: Alessandro Alfieri(Riforme e Pnrr), Davide Baruffi(Enti Locali), Marta Bonafoni (Coordinatrice della segreteria, terzo settore e associazionismo), Stefania Bonaldi (Pubblica amministrazione, professioni e innovazione), Annalisa Corrado(Conversione ecologica, clima, green economy e Agenda 2030), Alfredo D’Attorre (Università, Marco Furfaro-Responsabile iniziative politiche, contrasto alle diseguaglianze, welfare), Maria Cecilia Guerra (Lavoro), Camilla Laureti (Politiche agricole), Marwa Mahmoud (Partecipazione e formazione politica), Pierfrancesco Majorino (Politiche migratorie e Diritto alla Casa) Irene Manzi (Scuola, educazione dell’infanzia, istruzione, povertà educativa), Antonio Misiani (Economia, finanze, imprese e infrastrutture), Giuseppe Provenzano (Esteri, Europa, cooperazione internazionale) Vincenza Rando: Contrasto alle mafie, legalità e trasparenza), Sandro Ruotolo (Informazione, cultura, culture e memoria), Marco Sarracino (Coesione territoriale, Sud e aree interne), Marina Sereni (Salute e sanità), Debora Serracchiani (Giustizia), Igor Taruffi (Responsabile Organizzazione), Alessandro Zan (Diritti). Accanto a questi membri, siederanno di diritto nella segreteria il coordinatore dei sindaci e il coordinatore dei segretari regionali. Inoltre, saranno invitati permanenti alla segreteria sia la portavoce della conferenza delle democratiche, sia chi rappresenta i giovani democratici.
Inoltre verranno costruiti una serie di dipartimenti tematici che sosterranno il lavoro della segreteria con responsabilità specifiche, tra cui: Dipartimento delle politiche per lo sport (Mauro Berruto), Dipartimento Transizione digitale, scienza aperta e big data (Annarosa Pesole), Dipartimento Contro ogni barriera, per l’inclusione (Iacopo Melio). Infine: Giovanni Gaspare Righi sarà capo segreteria di Elly Schlein, Flavio Alivernini sarà portavoce della segretaria responsabile comunicazione del Partito democratico.
Roma, 7 apr. (askanews) – L’attività economica è leggermente aumentata nel primo trimestre in Italia, sostenuta dal settore manifatturiero che beneficia della discesa dei corsi energetici e dell’allentamento delle strozzature lungo le catene di approvvigionamento. E’ la stima della Banca d’Italia, secondo cui la spesa delle famiglie è rimasta debole, a fronte di un’inflazione ancora alta.
“Proseguirebbe invece l’accumulazione di capitale – afferma l’istitzione nel suo Bollettino economico -. Le imprese intervistate tra febbraio e marzo nell’ambito delle indagini della Banca d’Italia segnalano che le condizioni per investire sono divenute meno sfavorevoli”. Guardando al quadro generale internazionalie, “nei primi mesi dell’anno sono proseguite la debolezza dell’economia mondiale e quella del commercio internazionale, connesse con la perdurante incertezza geopolitica e con la persistenza dell’inflazione su livelli elevati nelle principali economie avanzate. Le istituzioni internazionali confermano la prospettiva di un rallentamento del Pil globale per l’anno in corso – prosegue Bankitalia – seppure meno pronunciato di quanto stimato nell’autunno del 2022”.
Roma, 7 apr. (askanews) – In Italia l’impatto delle tensioni seguite ai dissesti della Silicon Valley Bank negli Usa, e del credit Suisse Svizzera “è stato in linea con quello del resto delle banche europee, e nel complesso contenuto”. Lo rileva la Banca d’Italia, in un riquadro di analisi nel Bollettino economico riportando come “dopo aver subito una flessione di circa il 15 per cento nei giorni successivi al fallimento di Svb, nelle settimane seguenti le quotazioni azionarie sono risalite dell’8 per cento e alla fine di marzo risultavano in crescita del 17 per cento rispetto ai valori di inizio anno”.
“Il rapporto tra il valore di mercato e quello contabile (price-to-book ratio) delle maggiori banche italiane quotate si collocava alla stessa data al 70 per cento (dal 75 di inizio marzo), mentre le aspettative degli analisti sul rendimento a un anno del capitale e delle riserve (return on equity, Roe) rimanevano sostanzialmente invariate – dice ancora Bankitalia – intorno al 9 per cento”. Il differenziale di rendimento tra le obbligazioni delle banche italiane e i tassi privi di rischio si è allargato in misura analoga alla media dell’area dell’euro, prosegue l’analisi.
L’istituzione di Via nazionale sottolinea inoltre come “in Italia, come nel resto dell’area, tutte le banche, indipendentemente dalla loro dimensione, sono assoggettate sia al rispetto di requisiti prudenziali (anzitutto di capitale e di liquidità) in linea con quelli previsti dagli accordi di Basilea, sia a un regime di supervisione rigoroso e basato sulle migliori prassi internazionali”. “Negli ultimi anni il rafforzamento dei bilanci degli intermediari italiani (conseguito anche sotto la spinta dell’ampia revisione regolamentare successiva allo scoppio della crisi finanziaria globale e di quella dei debiti sovrani dell’area dell’euro) è stato significativo. Alla fine dello scorso anno il livello medio di patrimonializzazione, valutato con riferimento al capitale di migliore qualità, era più elevato della media delle maggiori banche europee e oltre il doppio di quello osservato poco prima della crisi finanziaria globale”, si legge.
Nel frattempo “l’incidenza dei prestiti deteriorati sul totale dei finanziamenti (non-performing loans ratio, Npl ratio) era scesa su livelli contenuti e in linea con la media europea”. E in particolare “l’esposizione al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario è oggetto di costante monitoraggio da parte della supervisione. Degli approfondimenti condotti, anche alla luce dei mutati orientamenti di politica monetaria, si è già tenuto conto lo scorso anno nella definizione del requisito di capitale aggiuntivo di secondo pilastro per le banche direttamente vigilate dalla Banca d’Italia (less significant institutions, Lsi). Le minusvalenze del portafoglio di titoli di debito valutati al costo ammortizzato (che non determinano un effetto diretto sulla redditività o sul patrimonio) emergerebbero solo nel caso in cui le banche si trovassero nella necessità di vendere i titoli prima della scadenza. Questa eventualità – sottolinea Bankitali – è tuttavia poco probabile, anche per il fatto che i presidi di liquidità risultano adeguati in un orizzonte sia di breve periodo (anche in condizioni di stress) sia di medio termine”.
Alla fine dello scorso anno il liquidity coverage ratio (Lcr) e il net stable funding ratio (Nsfr) erano in media rispettivamente pari a circa il 190 e il 130 per cento, “molto al di sopra dei minimi regolamentari (in entrambi i casi pari al 100 per cento) e superiore ai valori medi delle maggiori banche europee; nessun intermediario evidenziava un valore inferiore alla soglia minima. Inoltre più della metà dell’ammontare complessivo dei depositi bancari detenuti dalla clientela era protetto dai sistemi di garanzia nazionali”. Ad ogni modo, dato il contesto di elevata incertezza, “le autorità di vigilanza europee e nazionali continuano a seguire da vicino l’evoluzione della situazione degli intermediari”, conclude l’analisi.