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Formula1, incidente per Hamilton, Leclerc non scende in pista

Formula1, incidente per Hamilton, Leclerc non scende in pistaRoma, 29 gen. (askanews) – Conclusa la seconda giornata di test Tpc (‘Testing Previous Cars) della Ferrari a Barcellona. Un Day-2 caratterizzato e condizionato dall’incidente di Hamilton nel terzo settore del circuito catalano. Illeso il pilota britannico che ha perso il controllo della SF-23 (la monoposto utilizzabile in queste prove secondo il regolamento) nella parte finale del tracciato ed è finito contro le barriere. La vettura ha riportato danni che riguarderebbero sia le componenti aerodinamiche che le sospensioni. Condizioni che di conseguenza hanno modificato i piani odierni con Leclerc che non è potuto scendere in pista. Domani il Day-3, con i titolari che dovrebbero lasciare il posto a Giovinazzi e Beganovic, ma dopo il cambio di programma il condizionale è d’obbligo. A Hamilton e Leclerc, infatti, potrebbe essere concesso di recuperare il tempo perso nella giornata di mercoledì.

Maturità 2025, le materie del II scritto. Conterà anche la condotta

Maturità 2025, le materie del II scritto. Conterà anche la condottaRoma, 29 gen. (askanews) – Latino al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua e cultura straniera 1 al Liceo linguistico; Lingua inglese per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Turismo”; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. Queste alcune delle discipline scelte per la seconda prova scritta della #Maturità2025, secondo quanto prevede il decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.


L’Esame conclusivo del secondo ciclo d’istruzione – per l’ammissione al quale è previsto, dal corrente anno scolastico, lo svolgimento da parte dei candidati anche dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio – si svolge secondo la struttura definita dal decreto legislativo 62/2017: una prima prova scritta di Italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio, che si svolgerà dalle ore 8.30 di mercoledì 18 giugno 2025; una seconda prova scritta, riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio (per i Professionali delineati dal d.lgs. n. 61/2017, la seconda prova scritta non riguarda specifiche discipline ma le competenze in uscita e i nuclei tematici fondamentali di indirizzo alle stesse correlati); il colloquio, che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa e dello studente. Nel corso del colloquio, il candidato espone anche le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica. Nel caso in cui il candidato interno abbia riportato, in sede di scrutinio finale, una valutazione del comportamento pari a sei decimi, il colloquio ha altresì a oggetto la trattazione di un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe. “Sarà un esame che consentirà a ogni ragazzo di esprimere il meglio di quanto ha appreso negli anni e che terrà conto anche della valutazione del comportamento”, dichiara Valditara, “il nostro obiettivo è una scuola con standard di qualità sempre più alti, in cui la centralità della persona e la cultura del rispetto sono fondamentali”.


Le Commissioni d’esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e da tre interni all’istituzione scolastica. È prevista una terza prova scritta in alcuni indirizzi di studio (sezioni EsaBac, EsaBac techno, sezioni con opzione internazionale, scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e scuole con lingua d’insegnamento slovena del Friuli Venezia Giulia).


Per conoscere tutte le discipline oggetto della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni è disponibile un apposito motore di ricerca. Le stesse saranno altresì consultabili all’interno della piattaforma Unica. Per i Licei, le materie scelte sono: Latino per il Classico; Matematica per lo Scientifico, anche per l’opzione Scienze applicate e la Sezione a indirizzo Sportivo; Lingua e cultura straniera 1 per il Liceo linguistico; Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane (Diritto ed Economia politica all’opzione Economico-sociale); Discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi per il Liceo artistico; Teoria, analisi e composizione per il Liceo musicale; Tecniche della danza per il Liceo coreutico.


Per gli Istituti tecnici: Economia aziendale per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing” (Lingua inglese nell’articolazione “Relazioni internazionali per il marketing”, Informatica nell’articolazione “Sistemi informativi aziendali”) e Lingua inglese per l’indirizzo Turismo; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”; nell’indirizzo “Informatica e telecomunicazioni”, Informatica per l’articolazione “Informatica” e Telecomunicazioni per l’articolazione “Telecomunicazioni”; Progettazione multimediale nell’indirizzo “Grafica e comunicazione”; Economia, Estimo, Marketing e Legislazione per le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio” degli Istituti agrari (Enologia per l’articolazione “Viticoltura ed enologia”).

Roma, al Museo del Corso – Polo museale oltre 120 mila visitatori in due mesi

Roma, al Museo del Corso – Polo museale oltre 120 mila visitatori in due mesiRoma, 29 gen. (askanews) – Oltre 120 mila visitatori in soli due mesi per il nuovo Museo del Corso – Polo museale, la nuova istituzione culturale voluta e promossa da Fondazione Roma, con le visite alla Collezione permanente e all’Archivio storico di Palazzo Sciarra Colonna e per la Crocifissione bianca di Marc Chagall, esposta a Palazzo Cipolla dal 27 novembre 2024 al 27 gennaio 2025. Tra i visitatori dell’opera, figura anche Papa Francesco, che ha potuto ammirare il capolavoro con una visita a sorpresa, in occasione dell’Immacolata Concezione. “Chagall a Roma – la Crocifissione bianca, oltre a rappresentare uno degli eventi culturali più rilevanti del Giubileo, ha avuto soprattutto un ruolo simbolico e spirituale per il messaggio di evangelizzazione e di difesa della dignità di ogni individuo. Lo testimonia anche la visita di Papa Francesco venuto ad ammirare l’opera, tra le sue preferite proprio per il messaggio di unità tra culture religiose che ispira” ha dichiarato Franco Parasassi, Presidente di Fondazione Roma “Il nuovo Museo del Corso – Polo museale, inaugurato a fine novembre, sta riscuotendo un grande successo. Stiamo ricevendo un altissimo numero di richieste di prenotazione. Tutto questo dimostra come Roma sia una città in cui c’è ancora spazio per l’arte e la bellezza e per promuovere tante iniziative culturali, ed è a questo bisogno che Fondazione Roma vuole rispondere attraverso un impegno costante, che conferma con la prossima prestigiosa mostra dedicata a Pablo Picasso, attesa per il 27 febbraio”. Organizzata da Fondazione Roma con Marsilio Arte, Picasso lo straniero apre al Museo del Corso – Polo museale dal 27 febbraio al 29 giugno 2025 ed è realizzata grazie alla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris (MNPP), principale prestatore, il Palais de la Porte Dorée di Parigi, il Museu Picasso Barcelona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli – Musée de la céramique di Vallauris e importanti e storiche collezioni private europee. Picasso lo straniero, a cura di Annie Cohen-Solal con un intervento di Johan Popelard del MNPP, presenta più di 100 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video: un progetto che si arricchisce – per la seconda tappa italiana dopo Palazzo Reale di Milano e Palazzo Te a Mantova – di un nucleo di opere inedite, selezionate dalla curatrice esclusivamente per il percorso espositivo del Museo del Corso – Polo museale. La mostra presenta in particolare un’importante sezione dedicata alla primavera romana del 1917 trascorsa da Pablo Picasso con Jean Cocteau, Erik Satie, Serge de Diaghilev e Leonid Massine. Il Museo del Corso – Polo museale riflette la missione della Fondazione Roma, che ha voluto realizzare un luogo in grado di coniugare inclusività, impegno territoriale e promozione della cultura, principi che da sempre guidano l’operato della Fondazione nella comunità. Inaugurato nel 1999 con la sua prima sede espositiva, oggi il museo si vuole posizionare come punto di riferimento culturale di grande respiro, dove la tradizione si fonde con la contemporaneità. Un programma ricco di iniziative, che comprende visite guidate gratuite, laboratori didattici e attività speciali per le scuole, rendendo il Museo del Corso un luogo di incontro e di crescita culturale per tutti. Per informazioni, prenotazioni e prevendita per Picasso lo straniero visitare il sito https://museodelcorso.com/picasso-lo-straniero/

Ue vuole un “28° regime legale” per ridurre costi fallimento imprese

Ue vuole un “28° regime legale” per ridurre costi fallimento impreseRoma, 29 gen. (askanews) – Nell’ambito del suo piano per “una bussola europea sulla competitività” la Commissione intende proporre quello che ha chiamato “28º regime legale” al quale, su base volontaria, le imprese innovative potranno aderire e in questo modo crescere senza doversi barcamenare tra 27 diversi regimi legali dei paesi dell’Unione europea. Questo “28º regime” semplificherà le normative applicabili puntando a “ridurre i costi dei fallimenti, incluso ogni aspetto rilevante delle normative sulle imprese, sull’insolvenza, sul lavoro e sulla tassazione”, recita il documento diffuso oggi dalla commissione europea.


“Vediamo oggi che le nostre imprese innovative se vogliono ingrandirsi si confrontano con 27 diversi requisiti regolamentari del mercato unico. Per questo – ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante una conferenza stampa – gli offriremo la possibilità del cosiddetto 28º regime, che è volontario, un regime semplice e unico, un insieme di regole in tutta l’Unione”. (fonte immagine: European Union, 2025).

IA, Von der Leyen: all’Ue servono infrastrutture e accesso a capitali

IA, Von der Leyen: all’Ue servono infrastrutture e accesso a capitaliRoma, 29 gen. (askanews) – “Sull’intelligenza artificiale, “se guardate agli annunci” di altre economie “c’è senza dubbio una corsa sulla leadership. Qui molto dipende dalle infrastrutture che servono, la capacità di calcolo, e dai talenti. Ovviamente anche l’accesso ai capitali. Per la capacità di supercomputer necessari per noi è importante che offriamo queste ‘factory’ e gigafactory, in modo da poter deve sviluppare capacità per addestrare modelli” di IA. Lo ha affermato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa di presentazione del piano per la “bussola” sulla competitività in Europa.


In Europa “solitamente abbiamo i talenti. Quello che manca è l’accesso al mercato unico. Vediamo oggi che i soldi non sono tutto ma l’accesso ai capitali è cruciale” per questo elemento l’idea della Commissione è di fare ricorso “ai risparmi degli europei”, in modo da convogliarli verso investimenti su questi settori.

Il 18 febbraio su Rai1 il film tv “Champagne” su Peppino di Capri

Il 18 febbraio su Rai1 il film tv “Champagne” su Peppino di CapriRoma, 29 gen. (askanews) – Martedì 18 febbraio in prima serata su Rai 1 andrà in onda “Champagne – Peppino di Capri”, un film tv per raccontare 40 anni di musica e di storia. Dalla fine della guerra al boom economico, dalla rivoluzione culturale del ’68 alla prima edizione di Sanremo a colori.


“Champagne – Peppino di Capri” – prodotto da Rai Fiction e O’ Groove, per la regia di Cinzia TH Torrini, con la sceneggiatura di Michele Pellegrini e Maria Sole Limodio e soggetto di Pierpaolo Verga e Maria Sole Limodio – non è solo il racconto della vita del cantante che ha fatto ballare e innamorare intere generazioni, dall’infanzia durante la guerra fino all’affermazione come musicista completo e maturo nei primi anni ’70, bensì un percorso attraverso decenni fondamentali per la storia del nostro paese, senza tralasciare il lato più intimo e fragile dell’uomo. “Questo film”, ha spiegato mercoledì nella conferenza stampa di presentazione Leonardo Ferrara, capo struttura di Rai Fiction, che ha seguito il progetto, “ha avuto una genesi molto lunga. Fa parte di una collana di biopic musicali che abbiamo inaugurato con Mia Martini, con la storia di Nada, ‘La bambina che non voleva cantare’, con Califano, ma per raccontare la vita di Peppino di Capri, che è un artista particolare, anche ingiustamente dimenticato, ci abbiamo messo due anni. Abbiamo incontrato Peppino, è stato un lavoro molto lungo. Con gli sceneggiatori c’è stato un lavoro di sviluppo editoriale per cercare di condensare questa storia ricchissima, che parte dagli anni del dopoguerra e arriva a metà anni Settanta”.


Per la regista Cinzia TH Torrini fondamentale, per convincersi a fare il film, è stato l’incontro a Capri con Peppino. “Con lui è nata una empatia, si è aperto e mi ha detto: ‘fallo bene’. E con questo mantra ho cercato di lavorare ogni giorno”. A sua volta, Francesco del Gaudio, che ha impersonato il cantante, ha raccontato le difficoltà incontrate nel cimentarsi con la parte: “Il processo di costruzione del personaggio è avvenuto già durante i provini. Da quando mi chiamò la mia agente e mi cantò ‘Champagne’ ho cominciato a cercare qualsiasi cosa mi potesse essere utile. Il problema è che non c’erano interviste di Peppino prima dei 35 anni, dove si potesse apprezzare la struttura di personalità di Peppino. Quindi ho recuperato quello che ho potuto, c’è stata una raccolta di materiale che mi ha consentito di farmi una idea del personaggio. Ho conosciuto Peppino, ma la maggior parte delle informazioni le ho avute dai suoi figli, Edo e Dario. Se avevo delle domande da fare le facevo a loro”.

Von der Leyen: valuteremo aiuti Stato guardando a dimensione globale

Von der Leyen: valuteremo aiuti Stato guardando a dimensione globaleRoma, 29 gen. (askanews) – Un aspetto chiave della revisione alle normative sulla concorrenza dell’Unione europea è che nel valutare la compatibilità con le regole degli aiuti di Stato la Commissione Ue terrà conto della Scala globale dei mercati e non unicamente, come avviene oggi, della dimensione europea della concorrenza. Lo ha spiegato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa di presentazione del piano per la “bussola” sulla competitività in Europa.


“Si guarderà non solo all’Unione europea ma anche a livello globale: il mercato in cui completiamo è globale quello. Gli aiuti di Stato devono essere veloci e flessibili e (li valuteremo) tenendo conto della dimensione globale”.

La commissione Ue lancia la “bussola per la competitività europea”

La commissione Ue lancia la “bussola per la competitività europea”Roma, 29 gen. (askanews) – La Commissione europea ha presentato una comunicazione che punta a rilanciare la concorrenza dei paesi dell’Unione europea, partendo dalle analisi contenute nei rapporti stilati da Mario Draghi e Enrico Etta. Il documento – poco meno di 30 pagine nella sua versione finale, presentata oggi in conferenza stampa dalla presidente Ursula von der Leyen, e indirizzato a Parlamento europeo, Consiglio e altri organismi comunitari – afferma di voler creare “una bussola che guiderà il lavoro nei prossimi cinque anni e stila una lista di priorità per reinnescare il dinamismo economico in Europa”.


Questa “bussola” fissa due obiettivi chiave. “Primo – si legge – identificare i cambiamenti di politica necessari all’Europa per muoversi a un passo più veloce. In alcuni settori le politiche devono essere aggiornate, in altri servono cambi di passo per adattarsi alle nuove realtà”. Il secondo obiettivo è “sviluppare nuovi modi di lavorare assieme per aumentare la velocità e la qualità dei processi decisionali, semplificare quadri normativi e regole superare la frammentazione”. Perché sempre partendo dalle analisi dei sovracitati rapporti, secondo la commissione l’Europa può tenersi alla pari di competitori globali delle sue proporzioni Unicamente facendo leva sulle sue dimensioni continentali e allineando le politiche nazionali verso i medesimi obiettivi, in modo che si rafforzino vicendevolmente.


Il documento propone interventi a più livelli, dalla tassazione dei mercati di lavoro, le politiche industriali, che così come le riforme su base nazionale sono ampiamente nelle mani dei governi dei singoli paesi. Inoltre un altro aspetto chiave è rappresentato dagli investimenti. Partendo dall’industria, il settore che sta più soffrendo in Europa, secondo la Commissione, bisogna chiudere il divario sull’innovazione rispetto alle economie capofila nel mondo, Stati Uniti e Cina. “Se vogliamo che il futuro dell’industria sia ‘Made in Europe’ l’Ue deve rivitalizzare il ciclo dell’innovazione. Avviare e far crescere compagnie in Europa attualmente viene minato dalla frammentazione di mercato, dai freni al capitale di rischio e dal sostegno insufficiente all’innovazione”, recita il documento.


Per questo viene proposta una strategia dedicata alle start-up e alla crescita delle aziende che “identificherà gli ostacoli che stanno impedendo alle nuove imprese di emergere di crescere”. Parallelamente “l’Ue farà tutto quanto possibile per assicurare che abbiano i finanziamenti di cui hanno bisogno”. Un nuovo impegno viene focalizzato sulle spese per ricerca e sviluppo nell’ambito del quale la Commissione intende presentare un documento specifico (European Research Area Act) con l’obiettivo di far salire la spesa su queste voci al 3% del Pil l’anno.


Sul tavolo, anche la necessità di allestire adeguate strutture di calcolo, cloud computing e altri elementi chiave delle nuove tecnologie digitali. Un paragrafo a se stante riguarda l’intelligenza artificiale e le infrastrutture che questi sistemi richiedono. L’Ue già delle iniziative in corso su questo versante (come AI Continent strategy e AI factories). La Commissione europea afferma che intende proporre una “strategia dell’Unione dei dati allo scopo di migliorare e facilitare la sicurezza della condivisione pubblica e privata dei dati, semplificare il regime regolamentare la sua applicazione accelerare lo sviluppo di nuovi sistemi o applicativi”. Un altro elemento chiave del piano è rappresentato dalle politiche di concorrenza, legate a doppio filo con la competitività. Secondo Bruxelles “questo si deve riflettere in una revisione delle linee guida per valutare le fusioni in modo che innovazione, resilienza e intensità degli investimenti in alcuni settori strategici vengano adeguatamente soppesate alla luce delle acute necessità Europee”. Non solo, un nuovo approccio sulla concorrenza richiede non solo di semplificare e velocizzare le procedure di vigilanza ma anche di renderle più mirate, dice ancora Bruxelles. Già in base alle bozze che erano circolate nei giorni scorsi, il piano mira a rendere la regolamentazione Ue “più semplice, più leggera, più veloce”. Sarà richiesto “uno sforzo senza precedenti” da parte di “tutte le istituzioni Ue, nazionali e locali” al fine di “produrre regole più semplici e accelerare la velocità delle procedure amministrative”. Verrà anche proposta, “il mese prossimo”, una nuova definizione di piccole e medie imprese (Pmi), creando una nuova categoria di aziende medie, “più grandi delle Pmi ma più piccole delle grandi aziende”. Questa ridefinizione riguarderà “fino a 31.000 aziende nell’Ue”, che trarranno vantaggio da “una semplificazione normativa su misura”, nello stesso spirito di quella prevista per le Pmi. Il “Compass” perora una maggiore integrazione del mercato unico, come indica il rapporto Letta, con particolare enfasi sul completamento del mercato unico dei capitali, e afferma anche che “la politica della concorrenza deve tenere il passo con l’evoluzione dei mercati e l’innovazione tecnologica. Ciò richiede un nuovo approccio, meglio orientato agli obiettivi comuni e più favorevole alle aziende che si espandono nei mercati europei e globali, garantendo sempre parità di condizioni”. In questo quadro, si annuncia, verranno presentate “nuove linee guida per la valutazione delle fusioni” nell’ambito della politica antitrust dell’Ue.

Emis Killa indagato, rinuncia a Sanremo

Emis Killa indagato, rinuncia a SanremoRoma, 29 gen. (askanews) – Emis Killa rinuncia al Festival di Sanremo. Il rapper è indagato per associazione a delinquere e dopo essere stato colpito dal Daspo che gli vieta di assistere agli incontri di calcio ed in un suo post sui Social sottolinea l’intenzione di fare un passo indietro. “Apprendo oggi dai giornali – scrive – che sono indagato (a me è stato notificato esclusivamente il daspo, che è un atto amministrativo e non penale) e se questo corrisponderà al vero sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità, senza polemiche o pressioni e circhi mediatici”. Poi la decisione: “Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare. Confido che tutto si risolverà al più presto, per il meglio, e spero di poter affrontare in futuro un Festival in cui ad essere centrale sia la musica, poter portare la mia canzone, parlare solo di quella e divertirmi, come avrebbe dovuto essere quest’anno come è giusto che sia per tutti gli Artisti che decidono di mettersi in gioco e partecipare alla gara. Il nome di Emis Killa, come scrive il Corriere della Sera, è stato iscritto nel registro degli indagati per associazione a delinquere nell’inchiesta «Doppia curva» della Direzione distrettuale antimafia sugli affari criminali del mondo ultrà interista e milanista che a fine settembre ha portato a 19 misure cautelari e all’azzeramento delle due curve di Milano. Nella sua casa a Vimercate erano stati trovati coltelli, tirapugni e un taser. Da qui la probabile decisione di rinunciare a Sanremo dove l’attenzione sarebbe evidentemente distolta dalla musica a vantaggio del caso giudiziario. A quanto risulta, scrive il Corriere della Sera, non ci sarebbero state pressioni da parte della Rai — intesa come i vertici aziendali — né tanto più sarebbe stata l’organizzazione del Festival a stopparlo.

Commissione Ue lancia la “bussola per la competitività europea”

Commissione Ue lancia la “bussola per la competitività europea”Roma, 29 gen. (askanews) – La Commissione europea ha presentato una comunicazione che punta a rilanciare la concorrenza dei paesi dell’Unione europea, partendo dalle analisi contenute nei rapporti stilati da Mario Draghi e Enrico Etta. Il documento – poco meno di 30 pagine nella sua versione finale, presentata oggi in conferenza stampa dalla presidente Ursula von der Leyen, e indirizzato a Parlamento europeo, Consiglio e altri organismi comunitari – afferma di voler creare “una bussola che guiderà il lavoro nei prossimi cinque anni e stila una lista di priorità per reinnescare il dinamismo economico in Europa”.


Questa “bussola” fissa due obiettivi chiave. “Primo – si legge – identificare i cambiamenti di politica necessari all’Europa per muoversi a un passo più veloce. In alcuni settori le politiche devono essere aggiornate, in altri servono cambi di passo per adattarsi alle nuove realtà”. Il secondo obiettivo è “sviluppare nuovi modi di lavorare assieme per aumentare la velocità e la qualità dei processi decisionali, semplificare quadri normativi e regole superare la frammentazione”. Perché sempre partendo dalle analisi dei sovracitati rapporti, secondo la commissione l’Europa può tenersi alla pari di competitori globali delle sue proporzioni Unicamente facendo leva sulle sue dimensioni continentali e allineando le politiche nazionali verso i medesimi obiettivi, in modo che si rafforzino vicendevolmente.


Il documento propone interventi a più livelli, dalla tassazione dei mercati di lavoro, le politiche industriali, che così come le riforme su base nazionale sono ampiamente nelle mani dei governi dei singoli paesi. Inoltre un altro aspetto chiave è rappresentato dagli investimenti. Partendo dall’industria, il settore che sta più soffrendo in Europa, secondo la Commissione, bisogna chiudere il divario sull’innovazione rispetto alle economie capofila nel mondo, Stati Uniti e Cina. “Se vogliamo che il futuro dell’industria sia ‘Made in Europe’ l’Ue deve rivitalizzare il ciclo dell’innovazione. Avviare e far crescere compagnie in Europa attualmente viene minato dalla frammentazione di mercato, dai freni al capitale di rischio e dal sostegno insufficiente all’innovazione”, recita il documento.


Per questo viene proposta una strategia dedicata alle start-up e alla crescita delle aziende che “identificherà gli ostacoli che stanno impedendo alle nuove imprese di emergere di crescere”. Parallelamente “l’Ue farà tutto quanto possibile per assicurare che abbiano i finanziamenti di cui hanno bisogno”. Un nuovo impegno viene focalizzato sulle spese per ricerca e sviluppo nell’ambito del quale la Commissione intende presentare un documento specifico (European Research Area Act) con l’obiettivo di far salire la spesa su queste voci al 3% del Pil l’anno.


Sul tavolo, anche la necessità di allestire adeguate strutture di calcolo, cloud computing e altri elementi chiave delle nuove tecnologie digitali. Un paragrafo a se stante riguarda l’intelligenza artificiale e le infrastrutture che questi sistemi richiedono. L’Ue già delle iniziative in corso su questo versante (come AI Continent strategy e AI factories). La Commissione europea afferma che intende proporre una “strategia dell’Unione dei dati allo scopo di migliorare e facilitare la sicurezza della condivisione pubblica e privata dei dati, semplificare il regime regolamentare la sua applicazione accelerare lo sviluppo di nuovi sistemi o applicativi”. Un altro elemento chiave del piano è rappresentato dalle politiche di concorrenza, legate a doppio filo con la competitività. Secondo Bruxelles “questo si deve riflettere in una revisione delle linee guida per valutare le fusioni in modo che innovazione, resilienza e intensità degli investimenti in alcuni settori strategici vengano adeguatamente soppesate alla luce delle acute necessità Europee”. Non solo, un nuovo approccio sulla concorrenza richiede non solo di semplificare e velocizzare le procedure di vigilanza ma anche di renderle più mirate, dice ancora Bruxelles. Già in base alle bozze che erano circolate nei giorni scorsi, il piano mira a rendere la regolamentazione Ue “più semplice, più leggera, più veloce”. Sarà richiesto “uno sforzo senza precedenti” da parte di “tutte le istituzioni Ue, nazionali e locali” al fine di “produrre regole più semplici e accelerare la velocità delle procedure amministrative”. Verrà anche proposta, “il mese prossimo”, una nuova definizione di piccole e medie imprese (Pmi), creando una nuova categoria di aziende medie, “più grandi delle Pmi ma più piccole delle grandi aziende”. Questa ridefinizione riguarderà “fino a 31.000 aziende nell’Ue”, che trarranno vantaggio da “una semplificazione normativa su misura”, nello stesso spirito di quella prevista per le Pmi. Il “Compass” perora una maggiore integrazione del mercato unico, come indica il rapporto Letta, con particolare enfasi sul completamento del mercato unico dei capitali, e afferma anche che “la politica della concorrenza deve tenere il passo con l’evoluzione dei mercati e l’innovazione tecnologica. Ciò richiede un nuovo approccio, meglio orientato agli obiettivi comuni e più favorevole alle aziende che si espandono nei mercati europei e globali, garantendo sempre parità di condizioni”. In questo quadro, si annuncia, verranno presentate “nuove linee guida per la valutazione delle fusioni” nell’ambito della politica antitrust dell’Ue.