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Shoah, Conte: lezione attuale. No a odio, segregazione, oppressione

Shoah, Conte: lezione attuale. No a odio, segregazione, oppressioneRoma, 27 gen. (askanews) – “Non dimenticare il dramma dell’Olocausto, ma anche rinnovare l’impegno quotidiano contro ogni discriminazione e manifestazione di intolleranza”. Lo dichiara in una nota il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.


“La Giornata della memoria – spiega l’ex presidente del Consiglio – è un momento di profondo raccoglimento che ci spinge a tramandare la testimonianza di chi, sopravvissuto alla barbarie nazifacista, ancora oggi lotta per scongiurare che una simile tragedia possa ripetersi”. “In questa giornata si leva alto il monito affinché ogni fenomeno di violenza e prevaricazione venga combattuto con la più forte determinazione. È una lezione quantomai attuale – conclude Conte – che ci induce a contrastare chi continua ad alimentare politiche di odio, di segregazione e di oppressione”.

Shoah, Crosetto:immane tragedia, oggi echi in tanti popoli calpestati

Shoah, Crosetto:immane tragedia, oggi echi in tanti popoli calpestatiRoma, 27 gen. (askanews) – “Oggi, 27 gennaio, ricordiamo le vittime della Shoah. Un capitolo terribile, tragico e devastante che ha segnato la storia del Novecento ma che, anche in questo secolo e in tutti quelli a venire, non potremo e non dovremo mai dimenticare. Perché coltivare, come diceva Primo Levi, scrittore torinese a me caro, deportato ad Auschwitz e da quel luogo di morte fortunosamente scampato, ‘il vizio della memoria’, è il solo modo che abbiamo per combattere il male”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che si trova a Gedda per incontri istituzionali e per l’ultima tappa della nave Vespucci.


“Ieri, durante la seconda guerra mondiale, quel male si è tradotto nello sterminio, scientifico e sistematico, di sei milioni di persone, la cui sola colpa era quella di appartenere al popolo e alla religione ebraica. Oggi – ha aggiunto Crosetto – echi di quella immane tragedia, si vedono in tanti popoli e nazioni i cui diritti vengono calpestati e vilipesi. Ricordare è il solo, l’unico modo, che tutti noi abbiamo, in qualità di semplici esseri umani, prima ancora che di persone impegnate in responsabilità istituzionali, affinché quella tragedia disumana e quella terribile ferita al cuore dell’umanità, non possa e non debba mai più ripetersi”. “Ma il Giorno della Memoria non è solo un momento per il ricordo – ha sottolineato Croseto – è un invito a riflettere sui valori della pace, del diritto dei popoli e degli stati, della libertà e della dignità umana. Principi e valori che dobbiamo difendere ogni giorno, come se fosse la nostra ultima, definitiva, battaglia. In un mondo sempre più sofferente e angosciato da guerre, conflitti e divisioni, è fondamentale ricordare che la libertà dei popoli e delle nazioni non é mai un fatto scontato. Ma una realtà e una verità che va conquistata, e riconquistata, ogni giorno. La vita, la libertà, i diritti costituzionali di ogni uomo, a partire dal suo diritto fondamentale, l’habeas corpus, il rispetto reciproco, rappresentano la nostra ‘religione laica’. Diritti e doveri che, per tutti noi, sono cruciali, definitivi, irrinunciabili. E non possiamo mai darli per scontati. Non possiamo permettere che i nostri figli considerino la pace, la democrazia, la libertà, come dati di fatto acquisiti solo perché, grazie al sacrificio dei nostri anziani, dei nostri nonni, di tante generazioni che, prima di noi, sono morti e hanno sofferto per ristabilire la libertà, la democrazia, il diritto, non hanno sofferto la guerra, la morte, il dolore, le privazioni. Ecco perché non dobbiamo mai perdere la memoria, ma anzi, coltivarla ogni giorno, e onorare chi è caduto anche per noi. Il nostro compito, quello di nani sulle spalle di giganti, è uno solo: insegnare l’impegno, il sacrificio e la responsabilità alle nuove generazioni”.


“La guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente e la tregua – ancora fragile – a Gaza, sono tragedie che dobbiamo sentire, ogni giorno, sulla nostra pelle, come se fossero tutte nostre. Tragedie – ha aggiunto il ministro della Difesa – che ci chiedono interventi urgenti, coerenti e approcci condivisi con chi vive questi conflitti e drammi sulla sua pelle. A tutti i reduci, i sopravvissuti e i testimoni della Shoah va, oggi, come ogni giorno, il mio commosso e partecipe pensiero. Ecco perché, proprio a causa del drammatico contesto in cui viviamo, l’Italia – anche grazie al contributo della Difesa – continua a impegnarsi per la pace, per la cooperazione internazionale e per il pieno rispetto dei diritti umani. Sono, siamo consapevoli, tutti noi, militari e civili, che nessuna nazione può affrontare le sfide che ci attendono da sola”. “Personalmente, oggi vivo con profonda e intensa partecipazione e commozione questa giornata così importante, a bordo dell’Amerigo Vespucci. Una nave della nostra Marina Militare, che è il nostro vanto e il nostro orgoglio. Si tratta di un veliero, “la nave più bella del Mondo”, che nel suo lungo e straordinario giro di intorno al mondo, si è resa, ogni giorno, ambasciatrice dei valori italiani, della nostra cultura, storia, tradizione, umanità. Un pezzo di Italia che, ancor prima di rientrare in Mediterraneo, quest’anno ha unito, nel suo viaggio, 5 continenti, 30 paesi e 35 porti. Un veliero, una nave e un messaggio che voleva e vuole ‘unire’ tutti i popoli e le nazioni, non dividerli. E’ questo l’approccio dell’Italia e della Difesa: costruire i presupposti per scoraggiare chi vuol dividere e, allo stesso tempo, unire, collegare, creare ponti. A maggior ragione, proprio oggi – nel Giorno della Memoria – rinnoviamo il nostro impegno non solo per noi stessi, ma per tutte le generazioni future. La memoria, il ricordo, la storia, anche la più luttuosa e drammatica, ci obbligano a non dimenticare mai che la pace, la libertà e la giustizia sono diritti che devono essere continuamente conquistati e difesi. Perché noi, come italiani e come Italia, non vogliamo e non dobbiamo dimenticare”, ha concluso Crosetto.

Teatro Brancaccio, torna a grande richiesta Mare Fuori

Teatro Brancaccio, torna a grande richiesta Mare FuoriRoma, 27 gen. (askanews) – Dal 31 gennaio al 2 febbraio 2025 al Teatro Brancaccio di Roma torna a grande richiesta “Mare Fuori” il Musical, scritto da Cristiana Farina, Maurizio Careddu, Alessandro Siani, per la regia di Alessandro Siani. Con Andrea Sannino.


L’Istituto di detenzione minorile è una bolla in cui “ragazzi interrotti” hanno la possibilità di capire chi sono e cosa vogliono al di là di cosa sono stati fuori da quelle mura. È una parentesi di sospensione in cui hanno la possibilità di navigare nel loro mare interiore, fare nuove scoperte e conoscere nuovi mondi. Luoghi che sinora non hanno mai esplorato. Mentre fuori imperversa la guerra dei Ricci contro i Di Salvo, dentro l’IPM i loro eredi, Rosa Ricci e Carmine Di Salvo, si trovano l’una contro l’altro ma, in modo inspiegabile tra loro sin da subito inizia a scorrere una corrente magnetica che presto si trasforma in un sentimento forte e travolgente. I due ragazzi non possono sottrarsi a quello che provano e Beppe ne approfitta. L’educatore vede infatti proprio nel loro amore l’antidoto per l’insensata e tragica guerra tra le loro famiglie.


La scoperta dell’amore è come un’onda che travolge tutti i nostri protagonisti e, pur manifestandosi in diverse forme, conduce tutti alla scoperta di nuove parti di se stessi. Qualcuno di loro si trova perso a causa di questa emozione sconosciuta, qualcun altro invece vive questo sentimento come faro nella notte e si fa guidare dalla sua luce abbagliante. La musica è protagonista principale di questa epopea e ci accompagna in questo tortuoso ma avvincente percorso di crescita.

Shoah, Liliana Segre: l’antisemitismo che c’è sempre stato oggi è manifesto. Senza testimoni richio oblio

Shoah, Liliana Segre: l’antisemitismo che c’è sempre stato oggi è manifesto. Senza testimoni richio oblioRoma, 27 gen. (askanews) – “Tornata da Auschwitz ho scelto il silenzio, perché mi rendevo conto dell’incapacità o dell’indifferenza di capire la tragedia del sopravvissuto, che rientrava nel mondo in cui voleva vivere dopo la guerra. Perché mi sono decisa a parlare compiuti i 50 anni? Perché mi rendevo conto che il mondo stava cambiando e quello che rimaneva sempre uguale era l’antisemitismo. Oggi è manifesto, ma c’è sempre stato, solo che non era possibile parlarne nei termini sfacciati, vergognosi, disgustosi di oggi”. Lo ha detto Liliana Segre, senatrice a vita, nella video-intervista con Marco Vigevani, presidente Comitato Eventi Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, diffusa sui social.


“Io sono di natura pessimista e questo certamente non aiuta in questo mio giudizio ma sono così sicura dentro di me che una volta spariti, e ormai manca poco, gli ultimissimi superstiti e quando sarà finita la generazione dei figli dei superstiti, e dei nipoti forse, man mano che il tempo passerà, sia per la questione di come è stato finora sia per le falsità che verranno dette, così come in 1984 di Orwell, che secondo me dovrebbe essere adottato nelle scuole”, ha detto ancora. “Ci sono degli interessi superiori per cui è bene dimenticare una certa cosa, non parlarne più finché poi non esiste più. Rimane una riga, una sola data, magari approssimativa, e poi col passare del tempo neanche più quella”, ha sottolineato. “Quando sono entrata in Senato, spaventata da quel contesto, ho pensato che se avessi potuto lasciare un’eredità etica, morale, storica, umana, ne sarebbe valsa la pena. Oggi presiedo una commissione che ha nel suo titolo ‘Contro l’istigazione all’odio’, al razzismo, all’antisemitismo. Ma servirà davvero? Ci sarà qualcuno, dopo di me, che raccoglierà questa piccola eredità morale? O finirà con me?”, ha proseguito Segre.

Musica, Giovanni Allevi nell’estate torna con 4 eventi speciali

Musica, Giovanni Allevi nell’estate torna con 4 eventi specialiRoma, 27 gen. (askanews) – Giovanni Allevi, compositore pianista di fama mondiale, ma anche direttore d’orchestra, scrittore, filosofo, è celebrato per la sua capacità di intrecciare tecnica virtuosistica, ispirazione filosofica e una profonda sensibilità umana. Dopo la lunga lontananza dal palcoscenico a causa di una grave malattia, è tornato a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri con un tour internazionale di pianoforte solo, interamente andato sold out in prevendita fino alla primavera del 2025; un forte segnale del suo legame con un amplissimo pubblico che lo ha atteso e continuamente supportato, celebrando ogni concerto come un grande abbraccio.


Per festeggiare questa tanto attesa rinascita, il M° Allevi tornerà nell’estate 2025, a condividere la sua emozionante arte in quattro speciali concerti evento con pianoforte e orchestra: “Musica dall’Anima – Special Events”, che si renderanno protagonisti di altrettante magiche serate in luoghi di riconosciuta bellezza della sua amata Italia. Venerdì 20 giugno 2025 – ROMA Terme di Caracalla Sabato 5 luglio 2025 – TAORMINA Teatro Antico Martedì 8 luglio 2025 – VENEZIA Gran Teatro La Fenice Sabato 19 luglio 2025 – FIRENZE Parco Mediceo di Pratolino


Sarà un’occasione irripetibile per immergersi nelle emozioni più profonde e universali, guidati dalla musica del Maestro, che per l’occasione presenterà in prima mondiale il “Concerto MM22 per Violoncello e Orchestra d’Archi”. La nuova composizione del M°Giovanni Allevi scritta durante il ricovero ospedaliero, di cui racconta anche nel suo ultimo libro “I NOVE DONI”, trae spunto da una melodia di sorprendente bellezza, scaturita dalla trasformazione in note della parola mieloma, secondo un metodo matematico già usato da J.S. Bach. “Il Concerto MM22 è un viaggio interiore struggente, angoscioso, rarefatto, luminoso e commovente; un diario in musica che ha accompagnato la lunga e sofferta degenza in ospedale, volto ad affermare una drammatica e fugace rivincita sulla sofferenza, ed il potere curativo della speranza e degli affetti.” afferma il compositore.


Ogni serata esplorerà un tema unico e coinvolgente, invitando il pubblico a riflettere e lasciarsi trasportare dalle sonorità del pianoforte e dell’orchestra. Roma, Taormina, Venezia e Firenze sono le città scelte per questo tour speciale pensato per celebrare la bellezza in tutte le sue forme. Con un repertorio che spazia tra i suoi brani più amati e nuove composizioni, il Maestro Allevi promette un’esperienza unica, capace di toccare l’anima del pubblico. Il compositore pianista più amato dalle nuove generazioni porterà la sua musica in iconici scenari italiani, noti in tutto il mondo, per celebrare l’arte, la natura, la cultura e l’emozione della musica dal vivo in un inno alla rinascita e alla creatività.


Con oltre trent’anni di carriera internazionale, il Maestro Allevi ha saputo parlare al cuore di milioni di persone, portando la musica classica contemporanea a un pubblico vasto e trasversale. Le sue composizioni, autentiche ed emozionanti, esplorano le profondità dell’animo umano e affrontano temi universali con una sensibilità disarmante e una raffinatezza senza pari. Non solo musicista, ma anche filosofo e maître à penser, Giovanni Allevi ha saputo farsi portavoce di una visione del mondo in cui l’arte diventa una risposta alle grandi domande esistenziali. Non saranno solo le note del compositore classico ribelle a lasciare senza parole il suo pubblico: per la prima volta nella sua carriera, Giovanni Allevi, porterà nei suoi concerti l’uso innovativo della tecnologia video e luci, che trasformerà le location storiche in scenari onirici e surreali. Proiezioni immersive, giochi di luci sincronizzate e ambientazioni multimediali daranno vita a un’atmosfera magica e irripetibile, facendo vivere al pubblico un’esperienza indimenticabile, in cui musica e arti visive si fonderanno in un’unica, potente emozione. Giovedì 30 gennaio 2025 – MANTOVA Teatro Sociale Domenica 2 febbraio 2025 – MILANO Teatro Dal Verme Mercoledì 5 febbraio – LA SPEZIA Teatro Civico Sabato 8 febbraio 2025 – AGRIGENTO Teatro Pirandello Domenica 9 febbraio 2025 – CATANIA Teatro Massimo Bellini Lunedì 10 febbraio 2025 – PALERMO Teatro Massimo Giovedì 20 febbraio 2025 – VIENNA Ehrbar Saal

Mps-Mediobanca, Tajani: prevalga libero mercato. Ue: per Siena no vincoli

Mps-Mediobanca, Tajani: prevalga libero mercato. Ue: per Siena no vincoliBruxelles, 27 gen. (askanews) – Nelle operazioni sul settore bancario, “deve sempre prevalere il libero mercato”. E questo vale, in particolare, nel caso specifico della Ops (offerta pubblica di scambio) lanciata da Monte dei Paschi su Mediobanca. Lo ha detto alla stampa il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del Consiglio Affari esteri dell’Ue, oggi a Bruxelles. “Sono stato il primo – ha ricordato – a dire che bisognava privatizzare la banca Monte Paschi di Siena. Mi hanno dato ragione e credo che si debba andare avanti. Non ho detto quando si deve fare, ma si deve assolutamente completare” l’operazione.


D’altra parte, la portavoce per la Politica di concorrenza della Commissione europea, rispondendo oggi a una domanda specifica di un giornalista, ha spiegato che “dal punto di vista del controllo delle fusioni, l’offerta di Mps nei riguardi di Mediobanca non deve essere notificata alla Commissione”, almeno non necessariamente. Perché, ha continuato, “come sempre, sta alle parti in causa valutare se la transazione debba essere notificata alla Commissione ai sensi delle regole Ue sulle concentrazioni”. La portavoce ha precisato, inoltre, che “a seguito della cessione della maggior parte della partecipazione italiana in Mps, che ha portato alla perdita del controllo sulla banca” da parte del Tesoro, “Mps non è più vincolata al suo impegno di astenersi dalle acquisizioni, ai sensi della decisione della Commissione del 2022 sugli aiuti di Stato”. Questo “le consente di intraprendere le azioni aziendali che riterrà appropriate per perseguire i propri interessi aziendali”, ha concluso la portavoce, dopo aver ricordato che “la Commissione è in stretto e costruttivo contatto con le autorità italiane”.


“Io credo nel libero mercato – ha detto, da parte sua, Tajani – per qualsiasi operazione bancaria che si sia svolta in questi ultimi mesi. Sono sempre stato a favore delle privatizzazioni, non è una novità. Io ho una visione liberale e credo che lo Stato non debba possedere una banca”. “Credo – ha continuato il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia – che lo Stato non debba intervenire nell’economia, se non dando delle regole, se non in caso di emergenza. Questa è la mia visione di leader di un partito liberale, la mia visione liberale dell’economia. Non credo che lo Stato debba possedere banche”, ha insistito.


A un giornalista che chiedeva se su questo sia d’accordo anche il ministero del Tesoro, che è ancora il primo azionista di Mps, Tajani ha replicato: “Ora il Tesoro non è parte prevalente. Io dico soltanto che tutto ciò che si muove in direzione del libero mercato è positivo. Il libero mercato, nella visione che noi abbiamo di economia sociale di mercato”, significa “che il mercato deve avere delle regole. Le istituzioni danno le regole. E se le scelte, anche in iniziative finanziarie, si svolgono nel rispetto delle regole, ben vengano”, ha concluso il ministro.

Pallavolo, morta Simonetta Avalle, storica allenatrice romana

Pallavolo, morta Simonetta Avalle, storica allenatrice romanaRoma, 27 gen. (askanews) – E’ morta, all’età di 74 anni Simonetta Avalle. Figura storica della pallavolo italiana, colonna del volley laziale e figura di spicco a livello nazionale, è stata una tra le allenatrici più apprezzate del nostro movimento, sia per le sue doti tecniche, sia per quelle umane. Avalle ha legato gran parte della sua carriera a Roma, conducendo la squadra della capitale nella massima serie e poi alla vittoria della Coppa Cev. Conclusa la parentesi romana, Simonetta ha allenato anche a Reggio Calabria, Napoli, Firenze, Vicenza e Arzano. Oltre all’alto livello, va ricordato il lavoro con i giovani, l’allenatrice romana, infatti, ha guidato diverse società locali e soprattutto la selezione regionale femminile del Lazio. Simonetta, insieme al fratello Giovanni, è stata anche una grandissima tifosa delle nazionali azzurre, spesso in giro per il mondo la si poteva vedere sugli spalti a tifare Italia, come accaduto lo scorso anno quando seguì dal vivo ad Antalya e Macao i primi passi delle ragazze di Velasco nella VNL. Nemmeno la malattia degli ultimi mesi è riuscita a tenerla lontana dalla palestra, dimostrandosi come sempre gentile e disponibile a dispensare consigli, fino a questa notte quando un arresto cardiaco le è stato fatale.

Sinner rinuncia a Rotterdam: il mio corpo ha bisogno di riposo

Sinner rinuncia a Rotterdam: il mio corpo ha bisogno di riposoRoma, 27 gen. (askanews) – Archiviati gli Australian Open, Jannik Sinner ha annunciato che non giocherà il torneo 500 di Rotterdam dove difende il titolo. “Dopo esserci consultati con il mio team, abbiamo dovuto prendere la difficile decisione di ritirarci dall’ABN AMRO Open. Il mio corpo ha bisogno di tempo per riposarsi dopo la lunga corsa in Australia”, ha detto Sinner Confermato invece l’appuntamento in Qatar dal 17 febbraio, con Sinner che volerà per la prima volta in carriera a Doha.

Tv, Cucina Social: il 27 e il 31 puntate chiudono la prima stagione

Tv, Cucina Social: il 27 e il 31 puntate chiudono la prima stagioneRoma, 27 gen. (askanews) – La prima stagione di Cucina Social si conclude con una settimana di appuntamenti su Cusano Media Play, dal 27 al 31 gennaio. Gloria Procopio accoglie ospiti unici che, tra ironia e creatività, porteranno ricette originali e momenti di grande divertimento. Scopri cosa ti aspetta nelle ultime puntate!


27 gennaio: Fuxtherapy e le tartellette al pistacchio La settimana si apre con Fuxtherapy, che porta in cucina la sua ironia e il suo estro creativo. Insieme a Gloria, preparerà delle irresistibili tartellette ripiene di crema al pistacchio. Tra battute e consigli, i due si sfideranno per decretare… chi realizzerà la tartelletta migliore? 28 gennaio: Marco Diso e il polpettone ripieno In questa puntata, Gloria si cimenta in cucina con Marco Diso, che confessa di non aver mai cucinato seriamente prima d’ora. Tra dubbi e risate, Marco proverà a preparare un polpettone ripieno, dimostrando che anche chi vive di pranzi fuori casa può mettersi ai fornelli. Riuscirà ad accendere da solo la piastra a induzione?


29 gennaio: Il Bugatti e il raviolone urlato Un appuntamento esplosivo con Cucina Social. Il Bugatti si unisce a Gloria per preparare un raviolone ripieno con tuorlo intero su vellutata di patate. Tra ricette cariche di pathos e momenti esilaranti, Gloria cercherà di far rilassare l’energetico ospite. Riuscirà nell’impresa? 30 gennaio: Fabrizio Galluzzo e i cestini di polenta La quarta puntata vede protagonista Fabrizio Galluzzo, il celebre “benzinaio di TikTok”. Insieme a Gloria, preparerà dei gustosi cestini di polenta farciti, ideali per stupire gli ospiti. Con il suo mix di semplicità e ironia, Fabrizio conquisterà tutti, scherzando anche sulla sua fisicità da influencer.


31 gennaio: un fan e il suo influencer preferito La prima stagione di Cucina Social si chiude con una puntata speciale: un fan avrà l’opportunità di cucinare con il suo influencer preferito. Chi sarà l’ospite misterioso? E quale ricetta porteranno in tavola? Prepariamoci a un gran finale pieno di emozioni e sorprese.

Meloni in Arabia “chiude” con il fascismo: complice abominio Shoah

Meloni in Arabia “chiude” con il fascismo: complice abominio ShoahAl-Ula, 27 gen. (askanews) – “L’abominio” della Shoah fu “una tragedia che non ha paragoni nella storia”, un piano condotto dal regime hitleriano “che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni”. Giorgia Meloni è appena ripartita da Al-Ula, in Arabia Saudita, diretta in Bahrein quando Palazzo Chigi invia la nota in cui la premier commemora la Shoah, poi rilanciata sui social. E le parole della premier nella condanna del fascismo, “complice” di quella tragedia, sembrano particolarmente nette, anche rispetto al recente passato.


“L’antisemitismo – sottolinea – non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz” e combatterlo “in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo governo”, anche attraverso l’elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo che fissa, assicura, “obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società”. Questa mattina, prima di ripartire da Al-Ula, Meloni aveva incontrato i giornalisti nel resort in cui alloggiava nel cuore di un’area desertica. La premier rispondendo ai cronisti ha respinto le accuse delle opposizioni, che l’hanno definita “incoerente” perché in passato aveva duramente attaccato per le violazioni dei diritti il regime saudita, compreso il principe bin Salman, che ieri ha incontrato in una giornata che ha portato a siglare accordi per dieci miliardi di dollari. “L’opposizione – replica – mi rinfaccia a qualsiasi cosa, ma non c’è contraddizione tra quello che io dicevo ieri e quello che faccio oggi. Italia e Arabia Saudita sono due nazioni che hanno interesse a stringere accordi strategici” mentre “completamente altro tema, che io ho posto in passato, è la questione di chi dovesse favorire attività di proselitismo in Europa. Su questo io non ho cambiato idea, ma non mi pare che ci sia nulla di tutto questo nel lavoro che abbiamo fatto in questi giorni”.


Per Meloni l’Arabia Saudita è “un attore di primo piano” nel Golfo, che ha una “centralità strategica” nell’ottica del Mediterraneo allargato. Dunque la visita a Gedda e Al-Ula, è stata “molto importante” per portare “risultati concreti per l’Italia”. In quest’ottica è stato deciso di innalzare i rapporti a partnership strategica, con una cooperazione rafforzata “in materia energetica, in materia di difesa, sull’impulso agli investimenti reciproci fino ai temi legati all’archeologia”. Possibile anche l’ingresso dell’Arabia nel programma GCAP in cui Italia, Regno Unito e Giappone collaborano per la realizzazione di un caccia di ultima generazione. “Noi – ha spiegato Meloni – siamo favorevoli all’ingresso dei sauditi, chiaramente è un lavoro diciamo abbastanza non immediato”. Nell’ottica della stessa strategia rientra la visita ‘lampo’ di oggi in Bahrein, presidente di turno della Lega Araba, “un paese molto impegnato particolarmente sulla materia del dialogo interreligioso”. L’Arabia saudita, per la premier, è un “attore chiave” non solo per la collaborazione economica, ma anche per la stabilizzazione di tutta l’ara del Medio Oriente. Per il consolidamento della tregua su Gaza e la ripresa del processo verso i ‘due popoli e i due Stati’, ha sottolineato “il tema di una normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele sia la questione chiave”; in Libano Riyad “ha avuto un ruolo chiave nel lavoro che si sta facendo per rafforzare le istituzioni libanesi, particolarmente con l’elezione del nuovo presidente Aoun” e anche in Siria “è un paese impegnato alla stabilizzazione”.


A proposito di Medio Oriente, i giornalisti hanno chiesto a Meloni un commento sull’idea di Donald Trump di trasferire i palestinesi di Gaza in Giordania ed Egitto, per favorire la ricostruzione. Sul tema, che ha creato accese polemiche, la premier svicola, limitandosi a rilevare che il presidente Usa “dice una cosa molto giusta quando dice che la ricostruzione di Gaza è una delle sfide principali che abbiamo di fronte e che per riuscire serve un grande coinvolgimento della comunità internazionale”. Poi c’è un problema di profughi, in particolare in Giordania e Libano: “Sono materie molto complesse ma il fatto che se ne discuta seppure a livello interlocutorio con gli attori della regione secondo me vuol dire che si vuole lavorare seriamente al tema della ricostruzione”. Parlando di Trump, Meloni si è soffermata anche sulla questione dei dazi che il tycoon ha minacciato nei confronti dell’Europa. Meloni dice di “comprendere” il punto di vista Usa che pongono “la stessa questione che ad esempio noi poniamo nei confronti della Cina”. Del resto “la questione del surplus commerciale non nasce con la presidenza Trump, è una questione che le amministrazioni americane hanno posto spesso. Nel 2023 tra Europa e Stati Uniti nel commercio di beni c’era un surplus a favore dell’Europa di oltre 150 miliardi. È un dato importante, dopodiché se si andasse a guardare al dato più complessivo e si coinvolgesse ad esempio il tema del commercio dei servizi allora lì ci sarebbe un surplus commerciale a favore degli Stati Uniti di circa 100 miliardi”. Quel che è certo, per lei, è che “uno scontro non conviene a nessuno: il dialogo e una soluzione equilibrata e bilanciata sono il modo per affrontare” il tema.


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