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Arrestato in Belgio Radja Nainggolan, l’accusa è traffico di drogaa

Arrestato in Belgio Radja Nainggolan, l’accusa è traffico di drogaaRoma, 27 gen. (askanews) – L’ex centrocampista di Cagliari, Roma e Inter, Radja Nainggolan, 36 anni, è stato arrestato questa mattina in Belgio con l’accusa di traffico internazionale di droga, di cocaina. Nainggolan, informa la Procura di Bruxelles attraverso il procuratore Julien Moinil, figura tra gli arrestati in relazione ad una inchiesta che riguarda il traffico di sostanze stupefacenti dal Sudamerica al porto di Anversa. “L’interrogatorio è attualmente in corso e in conformità con il principio della presunzione di innocenza, in questa fase non verranno rilasciati ulteriori commenti”, le parole dell’avvocato del giocatore, Omar Souidi. Nel quadro dell’indagine questa mattina sono sono state effettuate una trentina di perquisizioni tra Anversa e Bruxelles.


Il suo nuovo club, il Lokeren-Temse nella seconda divisione belga (con il quale Radja ha debuttato venerdì segnando un gol direttamente al calcio d’angolo), non ha ancora commentato la notizia. Naninggolan stamane era atteso agli allenamenti, ma non è arrivato e la sua assenza ha sollevato interrogativi nello staff della squadra, fino alla notizia. Nell’ottobre 2022 Nainggolan era finito in manette, arrestato dalla polizia di Anversa, perché guidava senza essere in possesso di una patente valida. Il documento gli era stato ritirato nel 2021, dopo esser stato fermato in stato di ebbrezza mentre circolava ben oltre i limiti di velocità.

Euro sale sopra 1,05 dollari per la prima volta da inzio 2025

Euro sale sopra 1,05 dollari per la prima volta da inzio 2025Roma, 27 gen. (askanews) – L’euro si riporta sopra quota 1,05 sul dollaro per la prima volta dall’inizio dell’anno. Il biglietto verde ha iniziato la settimana su una dinamica di moderazione, dopo che nei giorni scorsi il presidente Usa Donald Trump è sembra utilizzare toni più cauti, rispetto a quanto precedentemente previsto, in merito alle dispute commerciali, in particolare verso la Cina.


Nel frattempo, oggi l’indagine dell’Ifo sul clima di fiducia delle imprese in Germania ha evidenziato un rafforzamento superiore alle attese. A metà giornata l’euro si scambia 1,0513 dollari, sui massimi da metà dicembre.

L’IA cinese di DeepSeek spaventa i big tech, crollo in Borsa

L’IA cinese di DeepSeek spaventa i big tech, crollo in BorsaMilano, 27 gen. (askanews) – Il successo della startup cinese di intelligenza artificiale DeepSeek minaccia la leadership globale dei colossi statunitensi nel campo dell’IA e manda a tappeto i titoli tech in Borsa.


I futures sul Nasdaq segnano un -5%, con il titolo Nvidia che nel premercato crolla del 10%. In Europa Asml lascia sul terreno l’11%, Asm International il 14%, Infineon il 4%, StM il 2,5%. A Milano a picco anche Prysmian (-9%) che la scorsa settimana era salita proprio sulle parole del presidente Trump che aveva annunciato Stargate, joint venture di Softbank, Oracle e OpenAI per investire in data center negli Stati Uniti per l’IA. Tonfo anche per il Bitcoin, dopo i recenti record: la criptovaluta scende sotto quota 100 dollari, attestandosi a 98 dollari (-6%). DeepSeek – che ha lanciato un modello gratuito e open source, affermando di averlo sviluppato in soli due mesi a un costo inferiore ai 6 milioni di dollari – ha presentato il suo ultimo modello R1, che si dice dimostri prestazioni paragonabili a quelle dei principali modelli Usa, come ChatGPT di OpenAI, a un costo significativamente ridotto, sollevando così dubbi sulla necessità di ingenti investimenti occidentali in hardware.

Startup, in Italia tornano a crescere investimenti VC: 1,5mld nel 2024

Startup, in Italia tornano a crescere investimenti VC: 1,5mld nel 2024Milano, 27 gen. (askanews) – Tornano a crescere gli investimenti di venture capital in Italia: nel 2024 si è registrato un balzo del 28%, che riporta a 1,5 miliardi di euro il totale raccolto da startup e imprese innovative. Erano 1,17 miliardi nel 2023 (-37% sul 2022 che fu da record con 1,8 miliardi raccolti). L’anno scorso sono stati 417 round d’investimento, anche questi in crescita del 31% rispetto al 2023: il 2024 è il miglior anno per numero di round, secondo anno per investimenti raccolti. Lo scenario è delineato dall’Osservatorio trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance, che ha pubblicato i dati conclusivi sull’anno scorso.


Nel 2024 l’Italia ha visto il lancio di 15 nuovi fondi per un totale di 1,4 miliardi raccolti, mentre sono stati 297 gli investitori attivi nel mercato italiano, di cui il 42% proveniente dall’estero, confermando l’attrattività internazionale del Paese. Come nel 2023, CDP Venture Capital, Azimut e Vento Ventures sono i tre investitori più attivi nell’ecosistema del VC italiano. Sul fronte delle exit, il 2024 è stato un anno complesso, con un numero ridotto di operazioni (34, contro le 43 del 2023) e un calo del valore complessivo rispetto all’anno precedente. Le exit sono riconducibili prevalentemente a operazioni di M&A, con una sola IPO registrata.


“Mentre in Europa nel 2024 si registrano risultati in linea con l’anno precedente, la resilienza e lo slancio dell’ecosistema VC italiano ne confermano il percorso verso una maggiore maturità. L’annuncio di nuovi fondi VC per un totale di 1,4 miliardi ha portato il livello di dry powder a cifre mai raggiunte prima. Guardando al 2025, ci aspettiamo un incremento sia nel numero di deal che nell’ammontare investito, escludendo i mega round, la cui frequenza e dimensione restano difficili da prevedere”, ha detto Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital. “E’ stato un anno di consolidamento per l’ecosistema italiano, che potrà ulteriormente crescere nel 2025, riducendo il gap rispetto agli altri Paesi europei. Le grandi sfide per il 2025 saranno quelle di coinvolgere maggiormente gli investitori istituzionali e di far crescere la quota di investitori internazionali nei round guidati da VC italiani”, ha aggiunto Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance.

Shoah, Meloni: l’abominio del piano nazista trovò in Italia la complicità del regime fascista

Shoah, Meloni: l’abominio del piano nazista trovò in Italia la complicità del regime fascistaRoma, 27 gen. (askanews) – “Ottant’anni fa l’orrore dello Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del Giorno della Memoria e dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz.


“Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia – ha aggiunto Meloni – trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni”. “Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti. Oggi celebriamo il Giorno della Memoria della Shoah, ricordiamo i nomi e i cognomi delle vittime e rinnoviamo la memoria di quei fatti, anche attraverso la testimonianza dei sopravvissuti e dei loro discendenti”, ha ricordato Meloni. “Testimoni viventi di una pagina orribile del nostro passato, ai quali rendiamo ancora una volta il nostro ringraziamento. Perché, se oggi conosciamo ciò che è accaduto, lo dobbiamo soprattutto a loro. ‘Sono vivo affinché possa testimoniare. C’era un disegno più grande per me, e andrò avanti a ricordare fin che vivrò’, ha detto Sami Modiano. È un insegnamento straordinario, che dobbiamo far nostro per coltivare la memoria e accrescerne, sempre di più, la consapevolezza nelle giovani generazioni”, ha proseguito. “L’antisemitismo non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.


“Impegno mai venuto meno e che intendiamo portare avanti con forza e determinazione, anche attraverso l’elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, un documento articolato e di scenario che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società”, ha concluso Meloni.

Meloni: nessuna contraddizione sull’Arabia Saudita rispetto al passato. E’ attore chiave, risultati concreti anche per Italia

Meloni: nessuna contraddizione sull’Arabia Saudita rispetto al passato. E’ attore chiave, risultati concreti anche per ItaliaAl-Ula, 27 gen. (askanews) – “L’opposizione mi rinfaccia qualsiasi cosa ma non c’è contraddizione fra quello che dicevo ieri e quello che faccio oggi” nel rapporto con l’Arabia Saudita. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti ad Al-Ula, a proposito delle critiche che in passato aveva rivolto al regime saudita.


“Italia e Arabia Saudita – ha aggiunto – sono due nazioni che hanno interesse a stringere accordi strategici in materie come l’energia, come il rapporto con l’Africa, come la difesa, come gli investimenti. Altro tema, completamente altro tema, che io ho posto in passato è la questione eventualmente di chi dovesse favorire attività di proselitismo in Europa. Su questo io non ho cambiato idea, ma non mi pare che ci sia nulla di tutto questo nel lavoro che abbiamo fatto in questi giorni”. Per la stabilizzazione di tutta l’area del Medio Oriente l’Arabia Saudita “è sicuramente un attore chiave”, ha sottolineato la presidente del Consiglio . “Io – ha aggiunto – penso che ad esempio sull’ipotesi alla quale noi lavoriamo e che supportiamo di una normalizzazione della questione medio orientale, quindi della soluzione dei due Stati, il tema di una normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele sia la questione chiave, una delle questioni che possono facilitare questo percorso”. Anche per il Libano “l’Arabia Saudita ha avuto un ruolo chiave nel lavoro che si sta facendo per rafforzare le istituzioni libanesi, particolarmente con l’elezione del nuovo presidente Aoun”. Per quello che riguarda la Siria “è un Paese impegnato alla stabilizzazione”. Quindi “è oggettivamente un attore che particolarmente nel Medio Oriente ma anche in Africa può avere e ha un ruolo molto importante di stabilizzazione e di normalizzazione e sicuramente è un interlocutore con il quale è importante lavorare insieme”.


Inoltre, “c’è un focus del governo italiano che va avanti ormai da oltre due anni particolarmente incentrato sul Mediterraneo allargato. Nel Mediterraneo allargato ovviamente le nazioni del Golfo assumono una centralità strategica, l’Arabia Saudita è un attore di primo piano quindi in questo nostro lavoro era molto importante questa visita. Ma come sempre non si tratta semplicemente di visite di cortesia, sono occasioni che ci consentono di lavorare per risultati concreti per l’Italia”, ha ricordato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti ad Al-Ula. “Nello specifico – ha aggiunto – la scelta qui in Arabia Saudita è stata quella di elevare il livello della nostra collaborazione al parternariato strategico. Significa un Consiglio che si riunisce periodicamente, fa stato degli avanzamenti del lavoro comune sulle materie prioritarie che vengono individuate e le materie prioritarie che noi abbiamo individuato sono ovviamente la cooperazione in materia energetica, in materia di difesa, sull’impulso agli investimenti reciproci fino ai temi legati all’archeologia. Il valore delle intese, tra intese governative e anche tra enti pubblici e privati, viaggia intorno ai 10 miliardi di euro. E’ l’inizio di un lavoro, di una fase che io considero nuova nella cooperazione strategica con questo importante attore del Golfo e del Mediterraneo allargato”.


Il rapporto, ha detto ancora, “coinvolge anche il lavoro comune che possiamo fare ad esempio soprattutto in materia energetica in Africa, quindi si inserisce all’interno di un lavoro più ampio che l’Italia sta portando avanti”. Su un altro fronte, la questione dei dazi con gli Usa, “uno scontro non conviene a nessuno” mentre “il dialogo e una soluzione equilibrata e bilanciata” è “il modo per affrontare” il tema “e quindi farò tutto quello che posso: è la strada che intendo percorrere, la strada che intendo suggerire per trovare delle soluzioni insieme all’amministrazione americana”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti ad Al-Ula.

Bce, tassi più bassi ma commissioni più care sui prestiti alle imprese

Bce, tassi più bassi ma commissioni più care sui prestiti alle impreseRoma, 27 gen. (askanews) – Le imprese dell’area euro riferiscono lievi riduzioni dei tassi di interesse sui prestiti praticati, ma al tempo stesso altri costi, come spese commissioni, hanno continuato ad aumentare. Lo riporta la Bce nell’ultima indagine sui costi di finanziamento delle imprese, relativa al quarto trimestre.


Le aziende riportano un lieve calo della disponibilità generale di prestiti a fronte di un quadro immutato della loro necessità di finanziamenti. Questo ha determinato un lieve incremento del divario tra prestiti disponibili e necessità degli stessi. Guardando avanti le imprese prevedono leggeri miglioramenti della disponibilità di finanziamenti sui prossimi tre mesi.


E’ cresciuto il numero di imprese che vedono il contesto economico generale come il principale fattore alla base della disponibilità o meno di finanziamenti, prosegue la Bce. In generale, le aziende si attendono una moderazione della crescita dei loro prezzi di vendita e delle dinamiche salariali sui prossimi 12 mesi. L’indagine è stata condotta tra il 20 novembre e il 18 dicembre, coinvolgendo 5393 imprese dell’area euro di cui il 93% avevano meno di 250 dipendenti.

Germania, a gennaio migliora leggermente clima fiducia imprese

Germania, a gennaio migliora leggermente clima fiducia impreseRoma, 27 gen. (askanews) – Leggero miglioramento per il clima di fiducia delle imprese in Germania: l’indice elaborato dalla società di ricerche Ifo è salito 85,1 punti a gennaio, superando le attese e a fronte di 84,7 punti di dicembre. Secondo quanto riporta un comunicato il progresso riflette prevalentemente il miglioramento delle valutazioni sulla situazione attuale. “Tuttavia – aggiunge l’Ifo – le aspettative hanno continuato a deteriorarsi e le imprese restano pessimiste”.


Peraltro, nel cruciale comparto manifatturiero il clima di fiducia ha continuato a peggiorare. Secondo l’indagine le aziende sono anche più scettiche rispetto ai prossimi mesi e il miglioramento delle valutazioni sulla situazione attuale non è stato sufficiente a risollevare l’indice di fiducia. La capacità di utilizzo degli impianti tedeschi resta al 76,5%, marginalmente al di sopra dei due terzi del totale a fronte di una media storica dell’83,4%. E invece è migliorato in maniera sensibile il clima di fiducia delle imprese tedesche dei servizi, a riflesso del miglioramento delle valutazioni sulla situazione attuale.


Come evidenziato già la scorsa settimana dalle indagini sull’attività delle imprese (indici Pmi) i progressi potrebbero riflettere la vittoria alle presidenziali di Donald Trump, che fa sperare alle aziende un cambio di rotta rispetto alle politiche portate avanti dalla precedente amministrazione. D’altra parte il miglioramento potrebbe anche riflettere la crisi di governo nella stessa Germania e la prospettiva di un nuovo esecutivo, a seguito delle elezioni che si terranno a febbraio. (fonte immagine: Ifo).

Shoah, alla Bce commemorazione con Lagarde e sindaco Francoforte

Shoah, alla Bce commemorazione con Lagarde e sindaco FrancoforteRoma, 27 gen. (askanews) – In occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di concentrazione e sterminio di Auschwitz-Birkenau, la Banca centrale europea ospita una commemorazione che apre in occasione della giornata della memoria, presso il suo principale edificio a Francoforte .


Nel pomeriggio si svolgeranno interventi della presidente, Christine Lagarde, del sindaco di Francoforte, Mike Josef e del direttore del museo giudaico di Francoforte. “Commemorare l’Olocausto è indispensabile per ricordarci la necessità di vigilanza e unità contro l’antisemitismo” ha detto Lagarde, secondo quanto riporta un comunicato.


“Ricordare i crimini perpetrati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale è un dovere e un obbligo – ha detto per parte sua il sindaco della città -. E’ nostra responsabilità ricordare e visualizzare quella che fu la realtà delle comunità ebraiche in Germania e in Europa. Dobbiamo proteggere le vite degli ebrei oggi e in futuro”. Nell’ambito delle commemorazioni la Bce ospita una mostra fotografica nel suo principale edificio intitolata “Sopravvissuti: i volti della vita dopo l’olocausto”, resterà aperta fino al 26 febbraio. (fonte immagine: European Central Bank 2025).

Lagarde: imperativo preservare l’indipendenza delle banche centrali

Lagarde: imperativo preservare l’indipendenza delle banche centraliRoma, 27 gen. (askanews) – A livello globale, sebbene l’inflazione abbia mostrato un netto rallentata “è probabile che le banche centrali continuino a fronteggiare un contesto economico volatile. Per questo resta imperativo che abbiano l’indipendenza per perseguire pienamente i loro mandati sulla stabilità dei prezzi”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel suo video messaggio ad una conferenza annuale organizzata dalla Banca centrale dell’Ungheria.