Dazi, Giorgetti, apprezzo decisione Trump su pausaRoma, 9 apr. (askanews) – “Prendo atto e apprezzo la decisione di Donald Trump” di una pausa di 90 giorni per i dazi. “Ha capito l’obiettivo, vedremo”. Lo ha detto il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa dopo l’approvazione del nuovo def.
Sull’impatto in termini macroeconomici dei dazi “avremmo potuto scrivere qualsiasi numero. Stiamo cercando di capoire gli impastti diretti e indiretti. Ma bisogna ragionare a mente fredda. Servono interventi chirurgici per essere efficaci”. Dopo la decisione di Donald Trump, giunta mentre la conferenza stampa era in corso, Giorgetti ha detto che “il pil potrebbe essere rivisto al rialzo, ma non sappiamo”.
Dazi, allarme Wto: spaccare economia globale in 2 taglia Pil del 7%Roma, 9 apr. (askanews) – “Spaccare l’economia globale in due blocchi potrebbe portare sul lungo termine a una perdita a una riduzione in termini reali del Pil globale di circa il 7%”. È la previsione dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), secondo quanto dichiarato con un comunicato dalla direttrice generale, Ngozi Okonjo-Iweala.
“Ci appelliamo a tutti i membri del Wto per intervenire su questa sfida tramite cooperazione e dialogo. E’ cruciale per la comunità globale lavorare assieme – aggiunge – per preservare l’apertura del sistema commerciale internazionali”. (fonte immagine: WTO).
Ponte Stretto, Salvini: opera significa 120mila posti di lavoroRoma, 9 apr. (askanews) – “Il ponte sullo Stretto è opera prioritaria per tutto il paese e si avvicina, a poche settimane, l’apertura dei cantieri. Significa 120.000 posti di lavoro diretti e indiretti creati in tutta Italia; significa meno inquinamento, con 200.000 tonnellate di CO2 non emesse nell’aria; significa risparmiare un’ora e mezza in macchina e due ore in treno. E significa dare lavoro a tantissime imprese su tutto il territorio nazionale”. Così il vice premier e ministro di Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, con un video messaggio dopo la decisione del Cdm, che ha approvato l’attestazione dei motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (Iropi) relativi alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. (fonte immagine: MIT).
Re Carlo ricorda Falcone, standing ovation aula CameraRoma, 9 apr. (askanews) – Standing ovation dell’aula della Camera per il giudice Giovanni Falcone. A ricordare il giudice ucciso dalla mafia nel 1992 sull’autostrada Palermo-Capaci, è stato Re Carlo davanti all’assemblea di Montecitorio ricordando la visita della Regina Elisabetta in Sicilia a pochi giorni dalla strage.
“L’Italia sarà sempre nel mio cuore come fu per la mia adorata madre che non dimenticò mai il suo meravigliso venticinquesimo compleanno a Tivoli nel 1951 e la sua tappa a Capaci molti anni dopo nel 1992 quando rese omaggio pochi giorni dopo il suo assassinio al vostro leggendario procuratore antimafia Giovanni Falcone”, ha detto il sovrano.
Re Carlo III: “L’Italia è un paese molto caro al mio cuore”Roma, 9 apr. (askanews) – “L’Italia è un paese molto caro al mio cuore e a quello della regina, come lo è a tanti britannici”: così re Carlo III nel discorso tenuto a Montecitorio davanti a deputati e senatori, ricordando di aver compiuto “18 visite ufficiali negli ultimi 40 anni nel Bel paese”.
“E’ stata una delle gioie delle mia vita conoscere questo irresistibile paese – ha aggiunto – e da Torino a Palermo, da Verona a Napoli, da Firenze a Trieste ho imparato ogni volta qualcosa di più su questa nazione e così è cresciuta oltremodo la mia ammirazione”. “Come un vecchio amico sono stato con voi nei momenti più felici e in quelli più tristi della vostra storia nazionale”, ha proseguito, citando la visita a Venezia con la regina nel 2009 “quando vedemmo il teatro lirico la Fenice ristrutturato” e quella ad Amatrice nel 2017 all’indomani del terromoto.
Poco prima aveva detto:”Ringrazio le centinaia di coraggiosi civili italiani che hanno dato rifugio ai soldati britannici e agli altri rischiando così la propria vita” durante la Seconda guerra mondiale.
Re Carlo III parla in italiano alla Camera: spero di non rovinare la lingua di DanteRoma, 9 apr. (askanews) – Ha esordito parlando in italiano Re Carlo nell’aula della Camera di fronte al Parlamento riunito. In piedi dalla postazione riservata alla terza carica dello Stato, tra il presidente della Camera Lorenzo Fontana e il presidente del Senato Ignazio La Russa, il sovrano ha ricordato che la visita in Italia è anche l’occasione di festeggiare i venti anni di matrimonio con Camilla che in Aula ha preso posto di fronte tra i banchi riservati al Comitato dei nove. Deputati e senatori hanno applaudito calorosamente le parole sull’anniversario di matrimonio.
“Spero di non stare rovinando la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia”, ha detto il re prima di passare alla lingua inglese.
Minori, Meloni: ascoltarli chiave di volta per una società miglioreRoma, 9 apr. (askanews) – “Oggi la Repubblica celebra, per la prima volta, la ‘Giornata nazionale dell’ascolto dei minori’, sancita dalla legge 4 luglio 2024, n. 104. È una ricorrenza che il Governo ha voluto istituire, nell’ambito delle azioni e degli interventi di tutela e promozione dell’infanzia e dell’adolescenza, per ribadire la centralità dell’ascolto dei più piccoli e dei più giovani, in ogni fase della loro crescita. Perché la capacità di ascoltare le necessità, le speranze e le difficoltà di bambini e ragazzi non è solo un modo per rispondere alle loro più immediate esigenze, ma è anche e soprattutto la chiave di volta per costruire una società migliore”. Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio inviato all’evento promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in occasione della “Giornata nazionale dell’ascolto dei minori”.
“Il verbo ‘ascoltare’ non significa semplicemente ‘sentire’ – prosegue la premier -. Ha un significato molto più profondo, perché ascoltare vuol dire prestare attenzione, rispettare l’altro e dare il giusto valore e dignità alla persona che abbiamo davanti. Quando ci mettiamo in ascolto, stiamo compiendo un gesto che custodisce una potenza straordinaria perché significa aprire il proprio cuore e la propria mente all’altro. Equivale, cioè, a dire: ‘Io ci sono per te’. È un messaggio potente, per certi versi rivoluzionario, soprattutto per un’epoca come la nostra che ci ha abituato alla frenesia del quotidiano e disabituato all’ascolto. Identificarne tutte le cause, dalla dilagante pervasività del digitale e dei social alla complessa organizzazione della vita di tutti i giorni, fino alla crescente fragilità delle Istituzioni di riferimento e delle Agenzie educative, è un esercizio complesso e di cui nessuno ha la soluzione, ma sono convinta – conclude la presidente del Consiglio – che sia nostro dovere tentare di invertire la rotta, perché ascoltare bambini e ragazzi significa ascoltare il nostro futuro”. Secondo Meloni “tutto ciò richiede impegno, tempo, fatica e dedizione e richiama ognuno di noi ad una assunzione di responsabilità, per garantire il diritto dei minori ad essere ascoltati. Il mio augurio è che questa Giornata nazionale possa segnare il punto di inizio di un nuovo cammino, per individuare insieme le soluzioni migliori ai problemi che durante l’infanzia e l’adolescenza si affrontano ogni giorno. È un obiettivo che mi pongo, ancor prima che da Presidente del Consiglio, come mamma di una bimba di otto anni. È una responsabilità che fa tremare i polsi, ma è nostro compito assumerci quest’onere e adempiere ai nostri doveri. San Giovanni Bosco diceva: ‘Non basta amare i giovani: occorre che loro si accorgano di essere amati’. Ecco, nessuno di noi ha le soluzioni in tasca, ma io vi assicuro che in questo senso il mio impegno non verrà mai meno”, conclude la premier.
Famiglia, Cassazione: non più “padre/madre” sulla carta d’identità ma “genitore”Milano, 9 apr. (askanews) – No alla dicitura “padre” o “madre” sulla carta d’identità elettronica: la Corte di Cassazione dice no al Viminale e conferma che l’indicazione corretta è “genitore”. A renderlo noto è il “Sole 24ore” che ha pubblicato il contenuto della sentenza 9216 del 2025 della Suprema Corte: in particolare i giudici in ermellino di Piazza Cavour hanno bocciato il ricorso presentato dal Viminale contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma che aveva disposto di disapplicare il decreto del 31 maggio 2019 con cui il ministero dell’Interno aveva cancellato la parola “genitori” a favore dela dicitura “padre” e “madre”.
Secondo la Cassazione, scrive il quotidiano, “la dicitura ‘padre / madre’ sulla carta d’identità elettronica è discriminatoria perché non rappresenta tutti i nuclei familiari e i loro legittimi rapporti di filiazione. L’indicazione corretta è dunque ‘genitore’”. “La corte di Cassazione conferma la sentenza della corte d’Appello di Roma e del Tribunale primo grado dando definitivamente ragione alle coppie di lesbiche e gay che avevano chiesto di ripristinare la dicitura genitori, presente da decenni nel nostro ordinamento con genitori e chi ne fa le veci, che è stata sostituita dalla circolare Salvini con Padre e Madre. Su tale problema avevamo fatto appello più volte al Ministero degli Interni. Questo fa capire l’importanza dell’impegno politico di Partito Gay LGBT+ per ampliare i diritti come con il Referendum su Matrimonio Egualitario sul quale chiediamo un impegno da parte di tutte le forze politiche”. Lo afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambienta lista, Liberale “La dicitura Padre e Madre di fatto per le coppie LGBT+ cancellava uno dei genitori o un padre si può trovare con la dicitura madre, comportando una serie di problemi specialmente all’estero a danno del minore, come giurista ritengo che la Corte di Cassazione ha demolito una circolare discriminatoria, infatti la Cassazione ha sottolineato che nessun bambino dovrebbe essere privato di un documento d’identità completo e valido per l’espatrio a causa di una scelta politica”, aggiunge Marina Zela avvocato e fondatore Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale.
Le Borse europee proseguono in forte calo in attesa di WS, Milano -3,5%Milano, 9 apr. (askanews) – Le principali Borse europee proseguono la seduta con i listini in forte calo, nell’attesa dell’avvio di Wall Street dopo il nuovo ribasso messo segno ieri dalla Borsa Usa. Nel giorno dell’entrata in vigore dei dazi Usa su 60 Paesi, si rafforza la paura di una escalation della guerra commerciale e la volatilità rimane elevata. Alle 13.15 circa, Milano cede il 3,5%, Francoforte il 3,9%, Londra il 3,7%, Parigi il 3,6% e Madrid il 3,2%.
In piazza Affari l’andamento è negativo per tutti i titoli del Ftse Mib, con quelli legati al petrolio particolarmente pesanti: Saipem segna -7,3% ed Eni -6,6%.
Dazi, Schlein: Trump insulta e i sedicenti patrioti abbassano testaRoma, 9 apr. (askanews) – Di fronte agli insulti di Donald Trump “i sedicenti patrioti abbassano la testa ancora una volta ed espongono imprese e lavoratori a rischi enormi e a un crollo della nostra credibilità internazionale: l’Italia non può fare questa figura”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.
Aggiunge la segretaria democratica: “Prima Trump definisce parassiti noi italiani ed europei, e il governo Meloni fa orecchie da mercante abbassando la testa. Poi, lo stesso giorno in cui Giorgia Meloni annuncia trionfante che sarà ricevuta alla corte di Trump il 17 aprile, il presidente americano insulta con parole irripetibili chi propone un incontro per disinnescare una crisi finanziaria ed economica globale, generata dalla sua politica sui dazi”.