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Salvini alla Camera, tra i banchi del governo solo esponenti Lega

Salvini alla Camera, tra i banchi del governo solo esponenti LegaRoma, 21 gen. (askanews) – Inizia con due applausi dai banchi della maggioranza l’informativa del ministro per i Trasporti e le infrastrutture Matteo Salvini in aula alla Camera sui ritardi dei treni: uno per i dipendenti delle Fs che “non meritano il fango” delle reazioni che la situazione critica della rete ferroviaria ha suscitato e l’altro per il numero record di viaggiatori registrati.


Tra i banchi del governo, mentre il leader della Lega interviene, solo un ministro – Roberto Calderoli – e una schiera di sottosegretari, tutti del partito di Salvini: Nicola Molteni, Edoardo Rixi, Giuseppina Castiello, Federico Frenj, Massimo Bitonci, Claudio Durigon, Andrea Ostellari, Alessandro Morelli. Al termine dell’intervento, tra i banchi della maggioranza, solo i deputati leghisti si sono alzati in piedi per applaudire il ministro Salvini.

Giornata Memoria, esce per TS Edizioni Abbecedario della Shoah

Giornata Memoria, esce per TS Edizioni Abbecedario della ShoahRoma, 21 gen. (askanews) – TS Edizioni pubblica “Abbecedario della Shoah. Le parole per capire e non dimenticare” di Anna Maria Foli. Scrive la curatrice nell’introduzione: “Abbecedario della Shoah vuol essere uno strumento agile per riflettere sulla tragedia che ha segnato il XX secolo lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva dell’umanità. La Shoah, lo sterminio sistematico degli ebrei europei perpetrato dal regime nazista, rappresenta un abisso di brutalità e odio che ha stravolto la storia, la coscienza e i valori della civiltà occidentale”.


Questo semplice dizionario si propone di ritrovare la pregnanza di parole che altrimenti rischiano di perdere il loro impatto a causa del tempo e della distanza dagli eventi. Prosegue Foli: “La struttura dell’opera è semplice, ma densa: a ogni voce è affidato il compito di illustrare un concetto chiave. Alcuni termini descrivono le ideologie distorte e le classificazioni razziali che alimentavano l’odio nazista (‘Ariano’, ‘Sottouomini’, ‘Gerarchia delle razze’), altri ci conducono nei luoghi della tragedia (‘Auschwitz’, ‘Ghetto’, ‘Marcia della morte’). Non mancano riferimenti alla lingua stessa dell’orrore (‘Lagersprache’, ‘Matricola’), né all’universo simbolico che marchiava gli individui (come la ‘Stella di David’ e la pratica della ‘Marcatura’). Ogni voce si fa testimone e ricorda al lettore che il fanatismo malato può diventare contagioso e che l’essere umano può assuefarsi al male facendolo diventare ‘banale’, come ha sostenuto Hannah Arendt nel suo La banalità del male”. Ogni voce è accompagnata da una scelta antologica di brani letterari, scritti e testimonianze che arricchiscono la riflessione e sostengono l’interiorizzazione del significato. “Attraverso voci che descrivono i luoghi dell’orrore, i processi di emarginazione e persecuzione, le istituzioni del terrore, le brutalità della selezione e delle camere a gas, il lettore è guidato in un percorso di conoscenza che non può e non deve essere cancellato”.


Al termine dell’introduzione si legge: “La funzione di questo essenziale glossario va oltre la didattica: esso intende promuovere una riflessione critica e invitare ciascuno a interrogarsi su come un simile orrore sia potuto accadere. La parola diventa così un invito alla consapevolezza storica e alla vigilanza morale. Questo dizionario si rivolge a un pubblico vasto e variegato: studenti e docenti che affrontano le tematiche della Shoah nelle scuole e nelle università, studiosi e appassionati di Storia, lettori comuni interessati a comprendere meglio le radici dell’odio e delle ideologie totalitarie. È uno strumento prezioso anche per educatori, operatori museali, giornalisti e chiunque sia impegnato nella lotta contro il negazionismo e l’indifferenza”. Un abbecedario è per definizione un’opera oggettiva, ma qui l’oggettività lascia spazio a una responsabilità storica e morale. Comprendere queste parole non significa solo trattenerne il senso, ma anche entrare nel cuore di una catastrofe umana, affinché il suo ricordo resti vivo e diventi un monito contro ogni forma attuale di intolleranza e di odio.

Centro Nazionale Meteomont, ten. col. Gini è il nuovo comandante

Centro Nazionale Meteomont, ten. col. Gini è il nuovo comandanteRoma, 21 gen. (askanews) – Il Centro Nazionale Meteomont ha un nuovo comandante. Si tratta del tenente colonnello Emanuela Gini che subentra al tenente colonnello Vincenzo Romeo congedatosi dopo 16 anni di servizio presso il Meteomont, di cui un anno e mezzo come Comandante del Centro.


Laureata in “Scienze Biologiche”, il nuovo Comandante ha all’attivo un Master di secondo livello in “Sicurezza Ambientale” e un Dottorato di Ricerca in “Biologia Ambientale”. Esperta sciatrice, da sempre appassionata di montagna e ambiente, il tenente colonnello Gini è specialista “sciatore”, “Osservatore meteonivometrico”, “Esperto Neve e Valanghe” e “Previsore neve e valanghe” oltre ad essere abilitata allo sci fuori pista ed aver frequentato il corso Q-GIS. Entrata a far parte del disciolto Corpo Forestale dello Stato nel 1996 come atleta del Centro Sportivo in virtù dei risultati ottenuti nella specialità di salto con l’asta (primati italiani 1993-94), con l’accorpamento nell’Arma dei Carabinieri ha prestato servizio con il grado di Maggiore come Comandante al Reparto Biodiversità di Roma (2017-2019) e successivamente fino al 2021 ha assunto diversi incarichi presso il Comando Tutela Forestale e Parchi.


Il Meteomont rappresenta un importante servizio dedicato alla montagna dove personale specializzato dell’Arma dei Carabinieri lavora sul fronte della prevenzione del pericolo valanghe svolto su tutto il territorio nazionale attraverso rilevamenti meteo in alta montagna, analisi del manto nevoso e test di stabilità al fine di accrescere la sicurezza dei fruitori dell’ambiente innevato. La rete di monitoraggio e valutazione del pericolo valanghe è composta dal Centro Nazionale Meteomont del Comando Tutela Forestale e Parchi che certifica e pubblica i dati meteonivometrici e il Bollettino di previsione del pericolo valanghe (diffuso tutti i giorni alle 14:00) sul sito https://meteomont.carabinieri.it e sull’App Meteomont disponibile per Android e iOS. A livello periferico, il Servizio Meteomont è composto da 144 Stazioni Meteonivologiche Tradizionali (SMT) gestite dai Reparti Carabinieri Forestali, presso le quali operano unità di personale qualificato “Osservatore meteonivometrico” e Nuclei Itineranti di Rilevamento (NuIR) formati da personale qualificato “Esperto neve e valanghe”.


I controlli vengono effettuati con cadenza giornaliera da personale qualificato che, una volta raccolti i dati, procede alla elaborazione del Bollettino di previsione del pericolo valanghe, a supporto del Servizio Nazionale di Protezione Civile per le aree antropizzate caratterizzate da infrastrutture, centri abitati, strade ecc., oltre che di informazione pubblica per le aree naturali non antropizzate, elettivamente scelte per una funzione turisticoricreativa e sportiva. In caso di valanga, tramite del Servizio di Segnalazione Valanghe, vengono attivate tutte le attività previste per l’acquisizione e l’elaborazione delle informazioni necessarie ad alimentare il sistema informativo digitalizzato dedicato, disponibile e consultabile sulle piattaforme web dell’Arma. In un quadro caratterizzato da evidenti cambiamenti climatici in atto, il monitoraggio del manto nevoso e la previsione del pericolo valanghe, rappresentano strumenti fondamentali per garantire sicurezza e protezione ambientale.


In tale ambito, il Servizio Meteomont Carabinieri è riferimento indispensabile per gli utenti dell’ambiente montano innevato che, adeguatamente informati possono vivere la propria esperienza con consapevolezza e quindi in sicurezza.

Trump straccia gli accordi sulla tassazione globale, il rammarico Ue

Trump straccia gli accordi sulla tassazione globale, il rammarico UeRoma, 21 gen. (askanews) – Donald Trump ha stracciato gli accordi globali sulla tassazione delle multinazionali, che erano stati faticosamente raggiunti a livello di Ocse e G20. E inizia in salita la relazione della nuova amministrazione Usa con i Paesi dell’Unione europea.


In realtà avrebbe potuto iniziare anche peggio, come è sembrato voler suggerire il neo commissario europeo all’Economia, il lettone Valdis Dombrovskis, quando ha notato che (finora) Trump non ha annunciato nuovi dazi contro l’Ue. Ma di fatto una delle prime mosse operate dal tycoon al debutto, con uno dei vari ordini esecutivi, smantella anni e anni di trattative faticose che, anche con il contributo di due presidenze dell’Italia – prima del G7 nel 2017 e poi del G20 nel 2021 – avevano portato a queste articolate intese sulla tassazione delle multinazionali. Il provvedimento è stato seguito a breve giro da un “memorandum” del dipartimento del Tesoro Usa, che evidentemente era pronto da tempo (assieme ad altre misure) e che non lascia spazio ad equivoci.


“Il segretario di Stato al Tesoro e il rappresentante Usa presso l’Ocse notificheranno che qualunque impegno preso dalla precedente amministrazione rispetto all’accordo sulla tassazione globale, non ha forza di legge o effetti negli Stati Uniti”, recita la prima sezione del memorandum. E subito dopo la sezione II aggiunge eloquenti minacce. Tesoro e Dipartimento del Commercio intendono effettuare “accertamenti” su qualunque giurisdizione che imponga tassazioni “extraterritoriali o che colpiscano in maniera sproporzionata imprese americane”. Successivamente prepareranno una lista di “opzioni per misure protettive o altre azioni” (vedi rappresaglie). I risultati di questi accertamenti verranno comunicati alla Casa Bianca entro 60 giorni.


Di fronte a tutto questo la Commissione europea “prende atto e esprime rammarico” per il memorandum, ha affermato Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “Come Ue restiamo impegnati sugli accordi e a portare avanti il dialogo con i nostri partner”. Secondo Bruxelles bisogna “discutere con la nuova amministrazione Usa per capire meglio le nuove posizioni”. Prima dei suddetti accordi Ocse diversi Paesi Ue, a cominciare dalla Francia, avevano avvertito che in assenza degli stessi avrebbero proceduto a imporre in maniera unilaterale tasse sulle multinazionali, in particolare per le quote di fatturato realizzate sui loro territori. Ora bisognerà vedere se riattiveranno questa opzione, con la prospettive di incappare nelle rappresaglie di Washington.


Tanto più che incombe lo spettro anche di una nuova fase di dispute commerciali, che per ora non vede i Paesi Ue investiti dalla prima raffica di misure adottate da Trump. Sempre secondo Dombrovskis “Unione europea e Stati Uniti condividono una profonda alleanza e amicizia ed è chiaro che le relazioni transatlantiche sono cruciali a livello geopolitico. Per questo è molto importante fare del nostro meglio per costruire una relazione forte e bilanciata con la nuova amministrazione Usa fin dall’inizio”. “Notiamo che il presidente Usa (finora-ndr) non ha annunciato nessun nuovo dazio sulla Ue, contrariamente ad alcune aspettative. Le relazioni commerciali tra Usa e Ue sono molto importanti, valgono 1.500 miliardi di euro l’anno. Due terzi degli asset americani all’estero sono in Europa e potrei andare avanti. Quindi – ha rilevato – ci sta molto in ballo sia a livello economico che geopolitico”. Al momento non risultano calendarizzati incontri tra la Ue e gli Usa, ma è quantomai probabile che non tardino ad esser inseriti in agenda. Mentre più avanti sarà da vedere anche come si svilupperanno le relazioni tra le rispettive banche centrali, la Bce e la Federal Reserve. Istituzioni indipendenti rispetto ai governi, ma molto rilevanti nell’intreccio di interessi economici e finanziari tra le due aree. Peraltro il mandato dell’attuale presidente della Fed, Jerone Powell, su cui vari esponenti della nuova amministrazione Usa hanno ripetutamente manifestato malcontento, scade nel maggio del 2026, tra poco più di un anno.

Trump straccia gli accordi su tassazione globale, il rammarico Ue

Trump straccia gli accordi su tassazione globale, il rammarico UeRoma, 21 gen. (askanews) – Donald Trump ha stracciato gli accordi globali sulla tassazione delle multinazionali, che erano stati faticosamente raggiunti a livello di Ocse e G20. E inizia in salita la relazione della nuova amministrazione Usa con i Paesi dell’Unione europea.


In realtà avrebbe potuto iniziare anche peggio, come è sembrato voler suggerire il neo commissario europeo all’Economia, il lettone Valdis Dombrovskis, quando ha notato che (finora) Trump non ha annunciato nuovi dazi contro l’Ue. Ma di fatto una delle prime mosse operate dal tycoon al debutto, con uno dei vari ordini esecutivi, smantella anni e anni di trattative faticose che, anche con il contributo di due presidenze dell’Italia – prima del G7 nel 2017 e poi del G20 nel 2021 – avevano portato a queste articolate intese sulla tassazione delle multinazionali. Il provvedimento è stato seguito a breve giro da un “memorandum” del dipartimento del Tesoro Usa, che evidentemente era pronto da tempo (assieme ad altre misure) e che non lascia spazio ad equivoci.


“Il segretario di Stato al Tesoro e il rappresentante Usa presso l’Ocse notificheranno che qualunque impegno preso dalla precedente amministrazione rispetto all’accordo sulla tassazione globale, non ha forza di legge o effetti negli Stati Uniti”, recita la prima sezione del memorandum. E subito dopo la sezione II aggiunge eloquenti minacce. Tesoro e Dipartimento del Commercio intendono effettuare “accertamenti” su qualunque giurisdizione che imponga tassazioni “extraterritoriali o che colpiscano in maniera sproporzionata imprese americane”. Successivamente prepareranno una lista di “opzioni per misure protettive o altre azioni” (vedi rappresaglie). I risultati di questi accertamenti verranno comunicati alla Casa Bianca entro 60 giorni.


Di fronte a tutto questo la Commissione europea “prende atto e esprime rammarico” per il memorandum, ha affermato Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “Come Ue restiamo impegnati sugli accordi e a portare avanti il dialogo con i nostri partner”. Secondo Bruxelles bisogna “discutere con la nuova amministrazione Usa per capire meglio le nuove posizioni”. Prima dei suddetti accordi Ocse diversi Paesi Ue, a cominciare dalla Francia, avevano avvertito che in assenza degli stessi avrebbero proceduto a imporre in maniera unilaterale tasse sulle multinazionali, in particolare per le quote di fatturato realizzate sui loro territori. Ora bisognerà vedere se riattiveranno questa opzione, con la prospettive di incappare nelle rappresaglie di Washington.


Tanto più che incombe lo spettro anche di una nuova fase di dispute commerciali, che per ora non vede i Paesi Ue investiti dalla prima raffica di misure adottate da Trump. Sempre secondo Dombrovskis “Unione europea e Stati Uniti condividono una profonda alleanza e amicizia ed è chiaro che le relazioni transatlantiche sono cruciali a livello geopolitico. Per questo è molto importante fare del nostro meglio per costruire una relazione forte e bilanciata con la nuova amministrazione Usa fin dall’inizio”. “Notiamo che il presidente Usa (finora-ndr) non ha annunciato nessun nuovo dazio sulla Ue, contrariamente ad alcune aspettative. Le relazioni commerciali tra Usa e Ue sono molto importanti, valgono 1.500 miliardi di euro l’anno. Due terzi degli asset americani all’estero sono in Europa e potrei andare avanti. Quindi – ha rilevato – ci sta molto in ballo sia a livello economico che geopolitico”. Al momento non risultano calendarizzati incontri tra la Ue e gli Usa, ma è quantomai probabile che non tardino ad esser inseriti in agenda. Mentre più avanti sarà da vedere anche come si svilupperanno le relazioni tra le rispettive banche centrali, la Bce e la Federal Reserve. Istituzioni indipendenti rispetto ai governi, ma molto rilevanti nell’intreccio di interessi economici e finanziari tra le due aree. Peraltro il mandato dell’attuale presidente della Fed, Jerone Powell, su cui vari esponenti della nuova amministrazione Usa hanno ripetutamente manifestato malcontento, scade nel maggio del 2026, tra poco più di un anno.

Usa, Schlein: Trump cerca alleati per rompere Ue, Meloni che fa?

Usa, Schlein: Trump cerca alleati per rompere Ue, Meloni che fa?Roma, 21 gen. (askanews) – “Quello che ci preoccupa è che Trump stia cercando degli alleati per frammentare, per disgregare l’Ue. Invece per noi la risposta dell’Europa deve essere all’altezza di questa sfida”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando con i giornalisti alla Camera.


“La domanda – ha aggiunto – è se Giorgia Meloni sarà in grado di far rispettare gli interessi europei e italiani. Perché è andata in solitudine, nonostante non ci fosse un coinvolgimento dell’Ue”.

Usa, Schlein: Meloni unica leader Ue da Trump? Si chieda perché…

Usa, Schlein: Meloni unica leader Ue da Trump? Si chieda perché…Roma, 21 gen. (askanews) – “Io spero si sia chiesta perché c’era solo lei, perché l’Ue non è stata invitata e coinvolta e che tipo di messaggio vogliamo lanciare”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, commentando con i giornalisti alla Camera la partecipazione di Giorgia Meloni all’insediamento del nuovo presidente Usa. Una presenza rivendicata dal centrodestra come motivo di orgoglio per l’Italia.


“Davanti a sfide di questa portata – ha aggiunto la Schlein – chi pensa ci si salvi da soli sbaglia. Al di là delle singole partecipazioni, il punto è come Italia intenda contribuire ad un rilancio europeo che risponda a questa sfida aggressiva che ci è stata lanciata. Perché non fanno con noi una battaglia vera sugli investimenti comuni europei?”.

Mantova, dalla collezione Sonnabend un nuovo museo contemporaneo

Mantova, dalla collezione Sonnabend un nuovo museo contemporaneoMilano, 21 gen. (askanews) – A Mantova nasce un nuovo museo d’arte contemporanea attorno ad una delle collezioni private più rilevanti del secolo scorso, la Sonnabend Collection che verrà esposta permanentemente nel centro della città all’interno del rinnovato Palazzo della Ragione, con un progetto allestitivo di Federico Fedel. La Sonnabend Collection, sviluppata grazie alla visione dell’influente mercante d’arte Ileana Sonnabend (1914-2007), di suo marito Michael Sonnabend (1900-2001) e del loro figlio adottivo Antonio Homen, rappresenta una delle più significative testimonianze di movimenti artistici fondamentali della seconda metà del Novecento. Attraverso le loro gallerie di Parigi e New York, i Sonnabend sono stati protagonisti nel presentare e diffondere l’arte americana in Europa e gli artisti europei in America.


Il progetto nasce dal Comune di Mantova in partnership con la Sonnabend Collection Foundation e Marsilio Arte, che si occuperà, al fianco del Comune di Mantova, della gestione complessiva dello spazio con una proposta articolata, che va dall’organizzazione alla comunicazione, dal progetto editoriale al coordinamento del bookshop. Il percorso espositivo, sviluppato in undici ambienti, ricostruisce il tragitto visionario e gli interessi della Sonnabend coltivati col suo impegno e sostegno nei confronti dell’attività degli artisti e dei movimenti che hanno caratterizzato la cultura visiva attraverso i grandi cambiamenti storici e geopolitici del nostro tempo. Iconici capolavori dell’arte americana, come Figure 8 di Jasper Johns (1958), Little Aloha di Roy Lichtenstein (1962), Campbell’s Soup di Andy Warhol (1962), Kite di Robert Rauschenberg che vinse il Leone d’Oro alla Biennale del 1964, vengono esposti accanto ad opere seminali della Pop Art con artisti come Jim Dine, James Rosenquist e Tom Wesselmann e la ricerca coeva in Italia di artisti come Michelangelo Pistoletto e Mario Schifano. Questo straordinario percorso continua con opere cardinali dei movimenti fondamentali dell’arte degli anni Sessanta e Settanta come il Minimalismo con Donald Judd e Robert Morris ed i loro rivoluzionari sviluppi nel campo della scultura con Bruce Nauman e Richard Serra, nonché con l’Arte Povera, che Sonnabend ha esposto per prima a New York, con artisti di assoluto spessore come Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini e Gilberto Zorio. Il grande interesse da parte di Sonnabend per gli sviluppi della fotografia e della performance sono testimoniati dalla collaborazione con artisti di generazioni diverse, da Bernd & Hilla Becher a Luigi Ontani, da Vito Acconci a Gilbert & George, da Candida Hoefer a Matthias Schaller. La pittura tedesca degli anni Ottanta con Jorg Immendorff, Anselm Kiefer e A.R. Penck, nonché la coeva ricerca americana con Jeff Koons e Haim Steinbach suggellano questo eccezionale itinerario.


“Mantova, la città del Rinascimento, entrerà nella mappa internazionale dell’arte contemporanea – ha detto il sindaco Mattia Palazzi -. Per Mantova è un investimento strategico, ma è un successo per l’Italia, che avrà nella sua prima capitale italiana della cultura (2016) una delle principali collezioni al mondo. Sono grato alla Sonnabend Collection Foundation e ad Antonio Homem per aver condiviso un progetto così ambizioso, nato dal nostro dialogo a NY nella primavera del 2022. Era un sogno, poi divenuto progetto e a breve sarà realtà. Apriremo il nuovo Museo Sonnabend Collection, nel cuore della città, entro un anno”. “Durante tutta la mia vita e durante tutto il mio lungo ed eccezionale tragitto con Ileana e Michael – ha aggiunto il presidente e cofondatore della Sonnabend Collection Foundation Antonio Homem – abbiamo sempre condiviso con gli altri la nostra passione, il nostro entusiasmo e la nostra fiducia nell’arte e nell’impegno e nella lungimiranza degli artisti. Per questa ragione sono felice di poter condividere tutto ciò, come una grande biografia visiva, in questa magnifica città, che è essa stessa una meravigliosa opera d’arte”.


“Siamo entusiasti di questo nuovo e ambizioso progetto, portato avanti con lungimiranza dal Comune di Mantova, che consentirà per la prima volta in assoluto di esporre la straordinaria collezione Sonnabend nella sua interezza, all’interno di un luogo storico e prestigioso per la città. Mantova diventerà, in questa prospettiva, una tappa imprescindibile per chiunque voglia scoprire e ammirare le opere della Pop Art e dei più influenti artisti internazionali del XX secolo”, ha concluso Luca De Michelis, CEO di Marsilio Arte e Marsilio Editori.

Ass. contro la caccia: Tar Umbria respinge ricorso dei cacciatori

Ass. contro la caccia: Tar Umbria respinge ricorso dei cacciatoriMilano, 21 gen. (askanews) – Il presidente del Tar Umbria, con due distinti decreti ha rigettato il ricorso cautelare delle principali associazioni venatorie italiane che avevano impugnato la delibera regionale con la quale, in accoglimento della Ordinanza del Consiglio di Stato, è stata disposta la chiusura anticipata della caccia a beccaccia e tordi.


“Il ricorso delle associazioni venatorie è sgangherato e ideologico. Ancora una volta esse si dimostrano capaci solo di tentare di fare ‘inciuci’ con la politica e a gettare fumo negli occhi dei loro associati, per poi inanellare sconfitte di fronte ai giudici. La governance del mondo venatorio è così fuori dalla realtà da credere che tutto debba piegarsi di fronte alla caccia. Il Tar ha invece ricordato che l’interesse di pochi a praticare una mera attività ricreativa non può soccombere di fronte alla priorità e necessità di proteggere la biodiversità, un bene tutelato dalla Costituzione e dalle norme europee, perché di tutti e delle future generazioni” si legge in una nota diffusa da ENPA, LAV, LIPU, LNDC e WWF Italia, in cui si sottlinea che “tra le tante assurdità, i cacciatori hanno chiesto ai giudici di estendere la caccia perché altrimenti i loro cani rischierebbero di subire ‘conseguenze psicofisiche irreparabili’, una sorta di autodenuncia che ci fa preoccupare sulle condizioni di detenzione di questi animali durante il periodo di caccia chiusa”. Questo provvedimento mette un punto alla querelle che ha seguito la modifica della legge sulla tutela della fauna e regolamentazione della caccia introdotta da Fratelli d’Italia, “con palesi forzature dei regolamenti parlamentari, nella legge di bilancio con l’obiettivo di ostacolare le azioni giudiziarie promosse dalle associazioni ambientaliste a tutela degli animali selvatici”. La nuova norma, proseguono le associazioni, “violando chiaramente la Costituzione, toglie ai giudici il potere di sospendere la caccia, anche in caso di rischi che questa possa provocare danni irreparabili”


All’indomani dall’approvazione della modifica normativa, alcune associazioni venatorie hanno esercitato fortissime pressioni su alcune regioni, in particolare Marche, Umbria e Calabria, pretendendo l’estensione della caccia in violazione di quanto avevano stabilito i tribunali amministrativi. La Calabria “ha ceduto a queste ingiustificabili pretese, pubblicando una delibera prontamente impugnata al TAR dalle associazioni di protezione ambientale, mentre le Marche e l’Umbria, dopo i necessari approfondimenti giuridici, hanno riconosciuto l’inapplicabilità della modifica alla stagione venatoria in corso”. “La cosa più grave è che prima della pubblicazione della delibera umbra, per oltre due settimane, le associazioni venatorie hanno diffuso tra i cacciatori la falsa notizia della possibilità di continuare ad andare a caccia, nonostante il Consiglio di Stato ne avesse disposto la chiusura a dicembre” proseguono le associazioni contro la caccia, evidenziando che “questo ha contribuito a provocare una enorme confusione, pagata con la morte da centinaia di animali illegittimamente uccisi dalle doppiette di cacciatori che, facendo affidamento su associazioni venatorie evidentemente inaffidabili, si sono resi autori di gravi violazioni, rischiando personalmente di pagarne le conseguenze”. “Una nota di merito – concludono le associazioni – alla nuova Giunta regionale umbra che ha dato prova di autonomia e serietà nell’anteporre l’interesse generale rispetto alle assurde pretese di un mondo sempre più arrogante, ideologizzato ed estremista. Da parte nostra, continueremo a lavorare in tutte le sedi a difesa del nostro inestimabile patrimonio di biodiversità e degli animali selvatici, sempre più sotto attacco”.

Infrastrutture, Rixi: devono essere considerate obiettivi sensibili

Infrastrutture, Rixi: devono essere considerate obiettivi sensibiliRoma, 21 gen. (askanews) – “Oggi le infrastrutture italiane non devono essere considerate solo come asset di interesse nazionale, ma anche come obiettivi sensibili. Per questo motivo, le tecnologie applicate alla loro gestione devono essere di livello militare”. Così il viceministro alle infrastrutture e ai trasporti, Edoardo Rixi, intervenuto al tavolo di lavoro “Innovazione digitale e infrastrutture – Gestione degli asset strategici del Paese”, organizzato da SAP Italia e tenutosi oggi presso Palazzo Soderini a Roma.


Rixi ha sottolineato come negli ultimi anni si sia prestata scarsa attenzione all’acquisto di tecnologie, spesso rivelatesi inadeguate di fronte alle sfide attuali. Nella gestione delle infrastrutture del Paese, secondo Rixi, è indispensabile adottare un approccio più avanzato e strategico: maggiore analisi predittiva, un uso diffuso degli open data per favorire la condivisione delle informazioni e un incremento nell’utilizzo di Intelligenza Artificiale e digitalizzazione. “È fondamentale disporre di un sistema efficace di analisi dei dati e di monitoraggio costante delle opere infrastrutturali – ha spiegato -. Non possiamo essere certi della durata delle infrastrutture, nemmeno di quelle considerate più efficienti”. Carla Masperi, Amministratore Delegato di Sap Italia ha sottolineato l’impegno dell’azienda nel fornire soluzioni tecnologiche. “Per favorire la modernizzazione e l’efficienza delle infrastrutture, settore che sta affrontando sfide significative – ha aggiunto Carla Masperi, amministratore delegato di Sap Italia -: dall’obsolescenza di molte opere alla crescente domanda di mobilità di beni e persone, alla storica lentezza nell’attuazione dei progetti, alle risorse necessarie per diminuire l’impatto ambientale. Riteniamo vi siano almeno tre aree di intervento che possono avere un impatto esteso in questo ambito: interoperabilità e open data, elementi essenziali per creare un ecosistema digitale basato sull’interconnessione dei dati che consenta a tutti gli attori di collaborare efficacemente; adozione dell’intelligenza artificiale generativa che automatizzando processi complessi riduce i tempi e migliora la precisione delle operazioni; e infine adozione di soluzioni e sistemi in cloud, vero motore dell’innovazione perché democratizza l’accesso alle nuove tecnologie e offre quella flessibilità e scalabilità fondamentali per affrontare le nuove sfide infrastrutturali”.