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Meloni celebra due anni di governo, scontro con l’Europa sul razzismo

Meloni celebra due anni di governo, scontro con l’Europa sul razzismoRoma, 22 ott. (askanews) – Nel giorno in cui celebra il secondo “compleanno” del governo, si apre un fronte europeo per Giorgia Meloni, con il rapporto dell’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, che accusa le forze dell’ordine italiane di “razzismo”.


Rinviata a data da destinarsi (ufficialmente per l’assenza del vice premier Antonio Tajani, oggi pomeriggio a Pescara per il G7 Sviluppo) la conferenza stampa che inizialmente era stata prevista per le 9.30 oggi, la presidente del Consiglio pubblica di buon mattino un video sui social: “Non mi sono mai risparmiata ma penso anche – rivendica – che sono soddisfatta dei risultati e dei traguardi che in questi due anni abbiamo raggiunto per l’Italia e sono anche consapevole di quanto lavoro ci sia ancora da fare”. Per la premier “abbiamo restituito all’Italia una nuova centralità sulla scena internazionale; abbiamo rilanciato la crescita economica e l’occupazione, abbiamo raggiunto diversi record storici” sull’occupazione; “protetto il nostro tessuto produttivo industriale”; avviato “riforme che erano attese da decenni in questa nazione”; “messo in sicurezza i conti dello Stato” e “difeso il potere d’acquisto delle famiglie”. E “nei prossimi anni continueremo a lavorare con determinazione, con impegno per consolidare questi risultati e per rispettare integralmente il patto che abbiamo sottoscritto con i cittadini italiani”. Una ricostruzione respinta al mittente dalle opposizioni. Il giudizio sull’esecutivo della segretaria Pd Elly Schlein “è negativo da ogni punto di vista”, il leader del M5s Giuseppe Conte parla di “due anni di bugie e fallimenti” mentre Matteo Renzi ‘boccia’ la presidente del Consiglio: “Qualcosa da festeggiare ce l’ha solo lei: non festeggia l’Italia e non festeggiano gli italiani”. A rovinare un po’ la ‘festa’ dell’esecutivo è arrivato il rapporto, publicato oggi, della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri), un organismo del Consiglio d’Europa, secondo cui ci sono “numerosi resoconti di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, che prendono di mira in particolar modo i Rom e le persone di origine africana”. Secondo la Commissione, per “combattere il razzismo e l’intolleranza all’interno delle forze dell’ordine, le autorità dovrebbero commissionare uno studio completo e indipendente con l’obiettivo di rilevare e affrontare eventuali pratiche di profilazione razziale da parte degli ufficiali”. Sotto accusa però anche il generale ed eurodeputato Roberto Vannacci (di cui nel rapporto non viene però fatto il nome) per le affermazioni fatte nel suo libro ‘Il mondo al contrario”, ritenute “esempi” di “dichiarazioni razziste e Lgbti-fobiche”. Di fronte a questi problemi, l’Ecri chiede di istituire un organismo completamente indipendente ed efficace per l’uguaglianza e di rafforzare l’Ufficio nazionale contro la discriminazione razziale. Mentre anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime “stupore” per il rapporto, è durissima la replica dell’esecutivo. Matteo Salvini parla di “un ente inutile”, Antonio Tajani di accuse “false”, mentre la premier affida la risposta a un post su X: “Le nostre Forze dell’Ordine – scrive – sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie”.


Resta centrale, nella giornata politica, il tema dei migranti. Il Viminale ha deciso il ricorso contro le ordinanze dei giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non hanno convalidato il trattenimento dei dodici migranti trasferiti in Albania mentre non si placa la polemica politica sul decreto varato ieri sera in Consiglio dei ministri per cercare di ‘superare’ il problema. Il testo al momento non è stato reso noto e per questo il Pd chiede “un’informativa urgente” della premier in Parlamento sul “decreto fantasma che nemmeno i membri del governo hanno potuto visionare”. Intanto a Palazzo Chigi e via della Scrofa, sede di Fdi, è suonato un campanello d’allarme: Sigfrido Ranucci ha annunciato per domenica una puntata di ‘Report’ che avrà al centro il Ministero della Cultura. A ‘Un giorno da pecora’ il giornalista ha parlato di un “nuovo caso Boccia che potrebbe essere al maschile, non riguarda Boccia” con documenti e chat che “farebbero ipotizzare responsabilità legate ad alte cariche di Fratelli d’Italia”. Abbastanza per far salire la fibrillazione molto vicino al livello di guardia.

M.O., Meloni sente Erdogan: impegno comune per cessate il fuoco

M.O., Meloni sente Erdogan: impegno comune per cessate il fuocoRoma, 22 ott. (askanews) – “Nel ribadire il diritto di Israele di difendersi”, in un colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “ha messo in luce la necessità di accrescere l’assistenza umanitaria alle popolazioni civili colpite. La conversazione telefonica ha anche fatto emergere il comune impegno a promuovere un cessate il fuoco a Gaza e in Libano. In questo ultimo scenario, Meloni ha valorizzato il ruolo cruciale di Unifil e la necessità che la sicurezza della missione venga garantita in ogni momento”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.


I due leader, si legge nel comunicato, “si sono soffermati sulla solidità dei rapporti bilaterali, sottolineando l’importanza di continuare a lavorare per rafforzare ulteriormente la tendenza in costante crescita dell’interscambio commerciale. In tale ambito”, Meloni ha rivolto un invito a Erdogan a recarsi in Italia nella prima metà del 2025 in occasione di una nuova sessione del Vertice intergovernativo italo-turco. A conclusione del colloquio, Meloni ed Erdogan “si sono anche confrontati sulla situazione dei rifugiati siriani nella regione e su come continuare a sostenere gli sforzi dell’Ucraina per una pace giusta e duratura”, conclude la nota.

Calcio, Young Boys-Inter, Inzaghi: “Non pensiamo alla Juve”

Calcio, Young Boys-Inter, Inzaghi: “Non pensiamo alla Juve”Roma, 22 ott. (askanews) – Terzo impegno in Champions per l’Inter, che domani alle 21 farà visita allo Young Boys. “Partita non semplice da affrontare – ha detto Simone Inzaghi a Sky – gli svizzeri hanno fatto bene nell’ultima uscita. Out Calhanoglu, Acerbi, Asllani e Buchanan, Zielinski è da valutare”. “Sulla carta è una squadra meno forte, che non sta vivendo un periodo felicissimo dopo il campionato dello scorso anno ma hanno vinto l’ultima partita contro il Lucerna. Si prepara come una partita di Champions, non semplice da affrontare. Giochiamo contro una squadra che non è partita benissimo in campionato, ha cambiato allenatore ed è tornato quello dello scorso anno. Nell’ultima partita hanno fatto un’ottima gara contro il Lucerna che era tra le prime in classifica. Ci saranno delle difficoltà e dovremo essere bravi ad affrontarle nel modo giusto”. Si gioca sul sintetico: “Chiaramente è una cosa nuova per noi e siamo venuti a fare l’allenamento qua, cosa che solitamente non facciamo, perché vogliamo abituarci con una sola seduta però è una cosa che può capitare. Per quanto riguarda gli indisponibili, Calhanoglu, Acerbi, Asllani e Buchanan non ci saranno. Sono da valutare anche le condizioni dei calciatori che hanno giocato domenica e di Zielinski: ieri il polacco ha fatto un parziale e ha dato buone risposte. C’è ancora un allenamento a disposizione, poi cercherò di fare le scelte più giuste per questa partita”. Successivamente Inzaghi è intervenuto anche in conferenza stampa: “Non dobbiamo pensare alla Juventus (gara in programma domenica alle 18, in diretta su Sky e in streaming su NOW), vogliamo ragionare partita dopo partita. Affrontiamo lo Young Boys che l’anno scorso ha stravinto il campionato, ha avuto qualche problema iniziale ma dovremo fare attenzione. Asllani ha avuto un problema traumatico venerdì in allenamento, Calhanoglu si è infortunato domenica in partita, per cui le rotazioni a centrocampo sono limitate. Zielinski dal 1′? Ieri ha svolto una buona parte di allenamento, dovrò valutare. Sto valutando se far giocare sia Bastoni che Dimarco dall’inizio, domenica contro la Roma hanno giocato la terza partita consecutiva. Sono soddisfatto di come ha giocato Barella davanti la difesa, ci sta dando una grande mano. Domani uno tra lui e Zielinski giocherà lì. ‘Bare’, Mkhitaryan e Frattesi hanno speso tanto: sicuramente quest’ultimo giocherà dall’inizio, degli altri 3 ne sceglierò 2. Sommer? Senza nazionale rimane più tempo ad allenarsi con noi. L’ho voluto fortemente: si può parlare con lui e ti aiuta sempre, è un grandissimo portiere e una grandissima persona”.

Gabry Ponte da record: venduti 30.000 biglietti in poche ore

Gabry Ponte da record: venduti 30.000 biglietti in poche oreMilano, 22 ott. (askanews) – Grande successo per il “San Siro Dance”, powered by Rtl 102.5, l’evento di Gabry Ponte che sabato 28 giugno 2025 lo vedrà protagonista per la prima volta allo Stadio San Siro di Milano e che in poche ore ha già venduto 30.000 biglietti.


Gabry Ponte è pronto a dare il via all’estate con un’esplosione di energia e ritmo, portando sul palco di San Siro tutte le sue hit che hanno segnato la storia della musica dance. Una serata unica, dove musica, emozioni e ricordi si fonderanno per far ballare Milano tutta la notte. L’evento sarà una grande festa all’insegna del divertimento, in cui verranno celebrati quei successi che hanno fatto scatenare intere generazioni. Il DJ-producer italiano #1 al mondo per ascolti su Spotify, terzo artista italiano più ascoltato al mondo su Spotify, nominato ai Grammy, con oltre 3 miliardi di stream globali, oltre 17 milioni di ascoltatori mensili su Spotify in carriera ha collezionato 3 dischi di diamante, 46 certificazioni platino e 26 oro, Gabry Ponte si conferma l’artista dei record. Una nuova sfida già vinta per lui, portare la dance nel tempio della musica e del calcio. I biglietti sono disponibili su Ticketone, Ticketmaster e Vivaticket.

Tennistavolo, presentato il “WTT Feeder Cagliari 2024″

Tennistavolo, presentato il “WTT Feeder Cagliari 2024″Roma, 22 ott. (askanews) – Cagliari è una delle città del tennistavolo italiano per antonomasia, in una Regione come la Sardegna che è storicamente terra pongistica. Il capoluogo ha una grande tradizione come sede di eventi importanti, fin dal 1971, anno in cui ha ospitato uno dei quattro incontri disputati dalla rappresentativa della Cina, uscita per la prima volta dai confini nazionali, contro l’Italia. Furono organizzati anche parecchi match di Lega Europea maschile contro la Svizzera, la Spagna, la Repubblica Ceca, la Grecia e la Germania e il triangolare fra Italia, Russia e Cina, il torneo nazionale assoluto di metà anni ’80 e alcune gare nazionali giovanili. Dopo essere stata la casa dei Campionati Italiani Assoluti e di seconda e terza categoria del 2023, il PalaPirastu di via Rockefeller accoglierà, per la prima volta, da martedì 22 a domenica 27 ottobre il torneo internazionale di tennistavolo ‘WTT Feeder Cagliari 2024’. Sarà organizzato dalla Federazione Italiana Tennistavolo (FITeT), sotto l’egida del World Table Tennis (WTT), il braccio operativo della International Table Tennis Federation (ITTF), in collaborazione con il Comitato Regionale FITeT Sardegna e con il patrocinio della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari. L’ingresso sarà libero. La manifestazione, cui parteciperanno 140 atleti circa, tra il settore femminile e maschile, provenienti da 31 nazioni, che si contenderanno i titoli dei singolari e doppi femminili e maschili e del doppio misto, è stata presentata in una conferenza stampa, che si è svolta questa mattina nella sala conferenze dell’Assessorato Regionale al Turismo, in viale Trieste 105 a Cagliari, ed è stata moderata da Matteo Bruni. Sono intervenuti in veste di relatori l’Assessore Regionale al Turismo, Artigianato e Commercio Franco Cuccureddu, Andrea Dettori, capo di gabinetto dell’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, in rappresentanza dell’Assessore Ilaria Portas, l’Assessore allo Sport, Tempo Libero e Impiantistica Sportiva del Comune di Cagliari Giuseppe Macciotta, il Presidente del CONI Sardegna Bruno Perra e il Presidente della FITeT Sardegna Simone Carrucciu.


Erano presenti anche Carla Medau, capo di gabinetto dell’Assessorato Regionale al Turismo, Marzia Cilloccu, collaboratrice dell’Assessore Cuccureddu e vicepresidente del Consiglio Comunale di Cagliari, e Stefano Piano, segretario particolare dell’Assessore Cuccureddu. Il presidente Carrucciu ha portato i saluti del presidente della FITeT Renato Di Napoli, che non ha potuto partecipare per un contrattempo dell’ultimo momento e che ha mandato i suoi saluti: ‘Torniamo al PalaPirastu a poco più di un anno e mezzo da un evento di grande successo come i Campionati Italiani Assoluti e di seconda e terza categoria, per la seconda edizione di un torneo internazionale che l’anno scorso ha fatto il suo esordio a Biella. Cagliari è città abituata al grande tennistavolo e siamo certi che saranno molti gli appassionati che non perderanno l’occasione di godersi lo spettacolo offerto da atleti provenienti da tutto il mondo. Ringrazio la Regione Sardegna e il Comune di Cagliari, con i loro staff, per il loro prezioso lavoro, e la FITeT Sardegna, che è molto attiva in collaborazione con la Federazione nazionale. Sono grato per il loro impegno gli assessori regionali al Turismo Franco Cuccureddu e allo Sport Ilaria Portas, l’assessore comunale allo Sport Giuseppe Macciotta, il presidente del CONI Sardegna Bruno Perra e il presidente della FITeT Sardegna Simone Carrucciu. Tutti ci hanno accolto con grande calore e si sono messi a disposizione, per garantire le migliori condizioni per la riuscita della manifestazione. L’intesa molto proficua esistente è la migliore premessa affinché la collaborazione possa continuare, con la piena soddisfazione da parte di tutti’. Gli onori di casa sono spettati all’Assessore Franco Cuccureddu: ‘Abbiamo a che fare con l’ennesimo grande evento sportivo, che avrà un riflesso sul turismo della nostra isola. Lo dimostra l’alto numero di atleti e di altri addetti ai lavori che praticamente hanno occupato tutti gli hotel della città. Analizzando questo aspetto si percepisce come la Sardegna turistica non chiuda i battenti dal primo ottobre, ma sia accessibile e attraente in tutti i mesi dell’anno, proprio come sta accadendo per il WTT di Tennistavolo. L’importante sostegno di cui godono queste manifestazioni di spessore da parte della Regione Sardegna lo si deve ad un apposito finanziamento introdotto dal Consiglio Regionale con la legge n. 7 sui grandi eventi. L’intento è di abbinare il brand Sardegna allo Sport sulla base di criteri che vanno a verificare quanto impattano sul fenomeno turistico. Tutti guardano il tennistavolo con un certo affetto e rispetto perché da piccoli rappresentava uno svago al pari del calcio a un pallone. Ci auguriamo soprattutto che i nostri ospiti pongisti si trovino bene in Sardegna e a Cagliari. Sperando che al rientro nelle loro rispettive città e Paesi di appartenenza abbiano in serbo un buon ricordo della Sardegna, magari facendo il passaparola, uno dei metodi altamente funzionanti circa la capacità di essere percepiti come attrattivi di una destinazione’.


Per il capo di gabinetto dell’Assessorato allo Sport Andrea Dettori, ‘La Sardegna si conferma un palcoscenico importante per eventi sportivi e ci auguriamo che si possa proseguire così in futuro. Il punto di vista del nostro assessorato rispetto a quello al Turismo è differente, ma si lavora in sinergia per la promozione dello sport. Ci auguriamo sempre di più che eventi di questo tipo servano per avvicinare i giovani alla pratica sportiva, per loro è molto importante. Un esempio emblematico è la realtà di Norbello, un piccolo centro nel cuore dell’isola che ha prodotto notevoli risultati nel tennistavolo. Per i giovani è molto importante fare attività. Siamo sicuri che l’evento avrà una grande rilevanza e una ricaduta anche sotto l’aspetto turistico e lavorativo per tutti. A tutti va il nostro ‘In bocca al lupo”. L’Assessore regionale allo Sport Ilaria Portas ha fatto pervenire il suo messaggio: ‘La Sardegna si conferma terra di sport, palcoscenico e isola accogliente. Eventi di portata internazionale come questo non solo sono un’ottima immagine per i giovani e le giovani che si devono e si vogliono avvicinare a un’attività, ma sono anche una cartolina meravigliosa per incrementare il turismo isolano. Teniamo anche conto dell’economia che si crea con il lavoro che c’è intorno a grandi eventi come questo. Pertanto ritengo tutto questo di vitale importanza e largamente positivo. La Regione sostiene sempre, con grande lavoro e attenzione da parte di tutti e tutte, lo sport e le sue manifestazioni’.


Esprime soddisfazione anche l’assessore comunale allo Sport Giuseppe Macciotta: ‘Cagliari ha ospitato nel 1971 l’incontro fra Italia e Cina e quell’evento fu importante sotto molteplici punti di vista. Ricordarlo valorizza la manifestazione che oggi presentiamo in una linea di continuità fra quegli anni e gli attuali, nella quale Cagliari è sempre stata palestra eccezionale per il tennistavolo. Con il WTT Feeder il PalaPirastu farà da cornice dal 22 al 27 ottobre a un spettacolo agonistico di primissimo piano, con la presenza di pongisti provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali militanti nelle formazioni isolane impegnate nella massima serie, che si confronteranno in incontri che non mancheranno di entusiasmare il folto e qualificato pubblico che gremirà gli spalti del Palazzetto. Siamo certi che la città saprà confermare la propria idoneità organizzativa e ricettiva ad accogliere grandi eventi sportivi e a mostrare al mondo le proprie bellezze’. Il presidente del CONI Sardegna Bruno Perra sottolinea che ‘il legame che unisce la Sardegna al tennistavolo è speciale e sono felice che un torneo prestigioso come il WTT Feeder si svolga a Cagliari. Queste giornate offriranno a tantissimi appassionati un grande spettacolo di sport con pongisti provenienti da tutto il mondo: auguro a tutti i partecipanti una bella competizione e mando un affettuoso saluto a tutti gli atleti in gara. Il grande tennistavolo torna in Sardegna con un evento di altissimo livello dopo i Campionati Italiani dell’anno scorso e sono sicuro che sarà ancora una volta un appuntamento memorabile. Voglio ringraziare di cuore tutti coloro che, con la loro passione, hanno reso possibile questa manifestazione, in particolare la FITeT, la ITTF, la Regione Sardegna, il Comune di Cagliari, tutti gli addetti ai lavori e i volontari’. Il torneo internazionale a Cagliari è un importante obiettivo raggiunto per il presidente del Comitato Regionale FITeT Sardegna, Simone Carrucciu: ‘Anche se è passato qualche anno da quando sono alla guida della FITeT Sardegna, lavorare per la crescita del tennistavolo non mi stanca mai. Senza stimoli tutto sarebbe più difficile, ma grazie anche alle valide figure che anno dopo anno mi affiancano nella gestione del Comitato riusciamo sempre a osare un pizzico in più. Sicuramente faccio parte di un movimento vivo e in crescita, grazie anche al grande lavoro delle società affiliate, con i loro dirigenti, atleti e tecnici. Parto dal 2023 quando la splendida Città di Cagliari, sempre aperta al mondo sportivo, ha ospitato i Campionati Italiani Assoluti di Tennistavolo. Un traguardo molto ambizioso per noi, eppure ce l’abbiamo fatta, seppur con innumerevoli sacrifici facilmente intuibili. Ora abbiamo alzato ulteriormente l’asticella, sempre grazie alla grande sinergia con la Federazione nazionale capitanata dal presidente Renato Di Napoli, che ringrazio tanto per la fiducia accordataci anche in questa circostanza. Organizzare per la prima volta in Sardegna una manifestazione internazionale di tennistavolo come il WTT Feeder Cagliari 2024 è sicuramente una bella e impegnativa sfida, ma è anche un’occasione importante per promuovere lo sport e il territorio, offrendo uno spettacolo sportivo di alto livello. Nei prossimi giorni, ai nostri atleti italiani si aggiungeranno altri campioni della disciplina provenienti da più di trenta nazioni, che molti appassionati avranno visto all’opera solo attraverso i filmati, ma vi assicuro che ammirati dal vivo è tutt’altra cosa. Importanti sono le partnership del Comune di Cagliari e della Regione Sardegna, in particolare dell’Assessorato al Turismo, anche loro molto vicine alle potenzialità del tennistavolo, uno sport olimpico e paralimpico tra i più diffusi al mondo. Vi invito quindi a partecipare al WTT Feeder e ne approfitto per ringraziare tutte le Istituzioni, il CONI Sardegna, le Forze Armate per i trasporti, le numerose figure professionali e l’intero staff FITeT che in questi giorni stanno trasformando il look del PalaPirastu. E ovviamente tutti gli operatori dell’informazione. Ricordo infine agli appassionati che l’ingresso è gratuito’.


Fra gli atleti più quotati si segnalano il taipeano Chang Yu-An (n. 80 del ranking mondiale), il belga Martin Allegro (n. 80), l’indiano Harmeet Desai (n. 84), il francese Lilian Bardet (n. 92), il norvegese Borgar Haug (n. 98) l’austriaco Andreas Levenko (n. 103), il portoricano Brian Afanador (n. 106), il croato Filip Zeljko (n. 112), il tedesco Kay Stumper (n. 121) e gli azzurri Niagol Stoyanov (n. 124) e Matteo Mutti (n. 127). Gli altri italiani iscritti sono John Oyebode (n. 205), Carlo Rossi (n. 213), Daniele Pinto (n. 257), Mihai Bobocica (n. 265), Jordy Piccolin (n. 283), Andrea Puppo (n. 317), Antonino Amato (n. 356) e Danilo Faso (n. 370), che sono già ammessi al tabellone, e Federico Vallino Costassa (n. 497), Giacomo Izzo (n. 534), Tommaso Giovannetti (n. 597), Giacomo Allegranza (n. 799), Marco Cappuccio (n. 868) e Francesco Trevisan, che partiranno dalle qualificazioni. Fra le donne le prime atlete del seeding sono la giapponese Sakura Yokoi (55), l’azzurra Giorgia Piccolin (n. 69), l’indiana Yashaswini Ghorpade (n. 89), l’altra azzurra Debora Vivarelli (n. 94), la turca Sibel Antinkaya (n. 95), le tedesche Franziska Schreiner (n. 108) e Wan Yuan (n. 110), la coreana Yoo Siwoo (n. 124), la svizzera Rachel Moret (n. 135) e la francese Camille Lutz (n. 149). Sul fronte italiano parteciperanno al main draw anche Gaia Monfardini (n. 153) Nicole Arlia (n. 237), Miriam Carnovale (n. 489), Valentina Roncallo (n. 538), Arianna Barani (n. 692), Irene Moretti (n. 732), Candela Sanchi (n. 754), Margherita Cerritelli e Gioia Picu. Il pubblico cagliaritano potrà fare il tifo per i sardi John Oyebode (Tennistavolo Sassari) e Carlo Rossi (Marcozzi Cagliari) e per gli altri pongisti tesserati per società della Regione: Andrea Puppo (Tennistavolo Sassari), Federico Vallino Costassa (Marcozzi), Marco Antonio Cappuccio (Tennistavolo Norbello), Arianna Barani, Miriam Carnovale e Margherita Cerritelli (Quattro Mori Cagliari) e Valentina Roncallo (Muravera Tennistavolo). Martedì 22 e mercoledì 23 ottobre saranno dedicati alle qualificazioni. Giovedì 24 si disputeranno i trentaduesimi dei singolari e gli ottavi dei doppi, venerdì 25 i sedicesimi dei singolari e i quarti dei doppi, sabato 26 gli ottavi e i quarti dei singolari, le semifinali dei doppi e la finale del misto e domenica 27 le semifinali e le finali dei singolari e le finali dei doppi femminile e maschile.

Fmi, economia globale tiene con grandi incognite, serve strategia a 3 “perni”

Fmi, economia globale tiene con grandi incognite, serve strategia a 3 “perni”Washington, 22 ott. (askanews) – Al Fondo Monetario la soddisfazione per come l’economia globale abbia tenuto non è inferiore alla preoccupazione per le crescenti incognite che gravano a causa dei conflitti in corso in Ucraina e nel Medio Oriente. E Pierre-Olivier Gourinchas, direttore della ricerca dell’istituzione di Washington, nella sua conferenza stampa di presentazione dell’ultimo World Economic Outlook dà conto di entrambi gli aspetti proponendo una strategia basata su “tre perni” per salvare la crescita e minimizzare i rischi


“Cominciamo con le buone notizie: sembra -spiega – che la battaglia globale contro l’inflazione sia stata in gran parte vinta, anche se le pressioni sui prezzi persistono in alcuni paesi. Dopo aver raggiunto il picco del 9,4 percento anno su anno nel terzo trimestre del 2022, ora prevediamo che l’inflazione principale scenderà al 3,5 percento entro la fine del prossimo anno, leggermente al di sotto della media dei due decenni precedenti la pandemia. Nella maggior parte dei paesi, l’inflazione si sta ora avvicinando agli obiettivi delle banche centrali, aprendo la strada all’allentamento monetario tra le principali banche centrali”. Per il Fondo insomma “l’economia globale è rimasta insolitamente resiliente durante tutto il processo di disinflazione. Si prevede che la crescita si manterrà stabile al 3,2 percento nel 2024 e nel 2025, ma alcune economie a basso reddito e in via di sviluppo hanno assistito a notevoli revisioni al ribasso della crescita, spesso legate all’intensificarsi dei conflitti.” La battaglia contro l’inflazione nei Paesi più sviluppati è stata vinta. Ma “malgrado le buone notizie sul versante dell’inflazione, i rischi restano orientati al ribasso. Tali rischi includono una escalation dei conflitti regionali nel Medio Oriente, che potrebbero porre seri rischi per i mercati delle materie prime; cambiamenti di politiche nella direzione di cambiamenti non desiderabili nelle politiche commerciali e industriali potrebbero anch’essi ridurre significativamente il Pil”. Gourinchas, passa in rassegna così le incognite che gravano sull’economia mondiale per i prossimi mesi.


Un ulteriore rischio riguarda, alla luce di tale congiuntura “una forte riduzione delle migrazioni verso le economie avanzate che potrebbe disfare alcuni dei guadagni nell’offerta che hanno aiutato a ridurre l’inflazione nei recenti trimestri. E ciò – aggiunge l’economista – potrebbe innescare un brusco restringimento delle condizioni finanziarie globali il quale a sua volta potrebbe ulteriormente deprimere il prodotto. E insieme questi fattori potrebbero rappresentare l’1,6% del Pil globale nel 2026”. La ricetta del Fondo Monetario per ridurre tali rischi è articolata. Gourinchas parla di una strategia “a tre perni” per salvare la crescita ed evitare il ritorno dell’inflazione.


“Il primo perno, sulla politica monetaria – spiega – è già in atto. Da giugno, le principali banche centrali nelle economie avanzate hanno iniziato a tagliare i tassi di riferimento, muovendosi verso una posizione neutrale. Ciò sosterrà l’attività in un momento in cui i mercati del lavoro di molte economie avanzate mostrano segni di raffreddamento, con tassi di disoccupazione in aumento. Finora, tuttavia, l’aumento della disoccupazione è stato graduale e non indica un rallentamento imminente”. Per il Fondo Monetario poi è importante proseguire nel risanamento delle finanze pubbliche riducendo il debito. “Il secondo perno riguarda la politica fiscale. Lo spazio fiscale – spiega ancora Gourinchas – è una pietra angolare della stabilità macroeconomica e


finanziaria. Dopo anni di politica fiscale poco restrittiva in molti paesi, è ora il momento di stabilizzare le dinamiche del debito e ricostruire i tanto necessari buffer fiscali. Mentre il calo dei tassi di riferimento fornisce un certo sollievo fiscale riducendo i costi di finanziamento, ciò non sarà sufficiente, soprattutto perché i tassi di interesse reali a lungo termine rimangono ben al di sopra dei livelli pre-pandemia. In molti paesi, i saldi primari (la differenza tra entrate fiscali e spesa pubblica al netto del servizio del debito) devono migliorare. Per alcuni, tra cui Stati Uniti e Cina, gli attuali piani fiscali non stabilizzano le dinamiche del debito. In molti altri, mentre i primi piani fiscali si sono mostrati promettenti dopo la pandemia e la crisi del costo della vita, ci sono crescenti segnali di slittamento. La strada è stretta: ritardare il consolidamento aumenta il rischio di aggiustamenti disordinati imposti dal mercato, mentre una svolta eccessivamente brusca verso un inasprimento fiscale potrebbe essere controproducente e danneggiare l’attività economica”. “Il terzo perno, e il più difficile – conclude il capo economista del Fondo – è verso riforme che stimolino la crescita. C’è ancora molto da fare per migliorare le prospettive di crescita e aumentare la produttività, perché è l’unico modo in cui possiamo affrontare le numerose sfide che ci troviamo ad affrontare: ricostruire i buffer di scala; far fronte all’invecchiamento e alla riduzione della popolazione in molte parti del mondo; affrontare la transizione climatica; aumentare la resilienza e migliorare la vita dei più vulnerabili, all’interno e tra i paesi”.

Festa Roma, il riscatto dei mastri birrai messinesi ne “I Quindici”

Festa Roma, il riscatto dei mastri birrai messinesi ne “I Quindici”Roma, 22 ott. (askanews) – Presentato alla Festa del Cinema di Roma “I Quindici” di Alessandro Turchi, la storia dello straordinario riscatto dei mastri birrai messinesi prodotto da Fondazione Messina attraverso il suo spin off EcosMedia.


Il documentario, che ha avuto la sua prima nazionale a luglio scorso all’Horcynus Festival di Messina, racconta dalla viva voce dei protagonisti la storia di rinascita e riscatto di un gruppo di ex dipendenti dello storico stabilimento messinese di produzione di birra: dopo la sua chiusura definitiva, avvenuta nel 2011, quindici mastri birrai che vi lavoravano, decidono di non mollare e investono il loro Tfr, i risparmi di una vita e il proprio antico sapere in una nuova attività imprenditoriale che, nel 2014, si concretizza nel Birrificio Messina Società Cooperativa riavviando così, dal basso e con successo, la produzione della birra in città. Oggi il Birrificio Messina, che nel frattempo ha assunto altre 11 persone, soprattutto giovani, produce 57mila ettolitri all’anno delle sue due birre di punta, la Birra dello Stretto e la Doc15, ed esporta in 10 paesi, fatturando circa 6 milioni di euro. Ed è divenuto un caso esemplare di workers buyout in cui centrale è stato il ruolo della Fondazione Messina, Ente Filantropico della città dello Stretto che, nell’ambito della sua mission di contrasto alle diseguaglianze prodotte dai modelli economici dominanti, punta a realizzare strategie di sviluppo sostenibile che valorizzano e rilanciano competenze, saperi e tradizioni dei luoghi e delle persone: “La Fondazione – ha ricordato Mimmo Sorrenti, presidente del Birrificio – ci ha aiutato a costituirci in cooperativa, ci ha fatto da garante con le banche e, fra l’altro, ci ha supportato nello stendere il piano industriale, nella gestione amministrativa e a raccogliere fondi”. E, alla fine, tramite il suo spin off Ecosmedia, ha poi anche prodotto “I Quindici”.


Il regista Alessandro Turchi ha spiegato perché e come ha deciso di raccontare questa storia: “A quel tempo ero fra gli attivisti del teatro Pinelli, che seguiva le vertenze in città. Quella del birrificio ci colpì molto e così, con Monia Alfieri e Morgan Maugeri, abbiamo deciso di seguirla passo passo a modo nostro: con le telecamere. Per questo una parte del documentario è praticamente realizzata in presa diretta e restituisce, credo con grande immediatezza, la fatica, la paura, ma anche la determinazione e la pervicacia con cui i birrai messinesi hanno costruito un qualcosa che poteva sembrare impossibile. E invece”.

Festa Roma, il finlandese Teemu Nikki presenta “100 Litri di birra”

Festa Roma, il finlandese Teemu Nikki presenta “100 Litri di birra”Roma, 22 ott. (askanews) – Il 24 ottobre il regista finlandese Teemu Nikki presenterà in concorso alla Festa del Cinema di Roma “100 Litri di birra” (100 Litres of Gold), originale e divertente lungometraggio sulle dinamiche familiari e sulla ricca tradizione della birra artigianale finlandese, il sahti. Il film arriverà poi nelle sale italiane nel 2025, distribuito da I Wonder Pictures.


Nikki dimostra di essere un cineasta unico nel panorama contemporaneo per la sua capacità di raccontare storie originali e coinvolgenti allo stesso tempo, mescolando trovate ironiche a formule introspettive dal forte coinvolgimento emotivo. “100 Litri di birra” si aggiunge al cosiddetto “Teemu Nikki Universe”, un affascinante insieme di storie capaci di incantare il pubblico di tutte le età, scoperte e distribuite in Italia da I Wonder Pictures, e successivamente disponibili su Iwonderfull Prime Video Channel. L’anteprima alla Festa del Cinema è un’occasione per scoprire un’opera cinematografica di grande valore e immergersi nella cultura finlandese attraverso gli occhi di un regista mai banale che, con un pizzico di dark humor, stimola, diverte ed emoziona.


In un pittoresco villaggio del Sud della Finlandia, due sorelle di mezza età, Taina (Pirjo Lonka) e Pirkko (Elina Knihtila), hanno promesso di dedicare diverse settimane alla preparazione di 100 litri della loro famosa sahti, una forte birra artigianale, in vista di un matrimonio di famiglia. Ma la birra si rivela deliziosa a tal punto che le due sorelle finiscono per berla tutta da sole. Mentre lottano con i postumi di una sbornia devastante, Taina e Pirkko vivranno una serie di esilaranti disavventure nel disperato tentativo di salvare il matrimonio e riconquistare il titolo di migliori produttrici di sahti del villaggio. Teemu Nikki firma anche la regia del live action “Snot and Splash – Il mistero dei buchi scomparsi”, dal 14 novembre nelle sale italiane sempre con I Wonder Pictures; una commedia per tutte le età che segue le avventure dei litigiosi fratelli Snot e Splash.

M.O., Meloni al G7 Sviluppo: “Fondamentale sostenere il governo libanese”

M.O., Meloni al G7 Sviluppo: “Fondamentale sostenere il governo libanese”Pescara, 22 ott. (askanews) – “L’escalation militare ha ovviamente aggravato anche la crisi dei rifugiati in tutta la regione” mediorientale, “particolarmente in Giordania, in Siria e in Libano” e “oggi un libanese su cinque è sfollato”: “anche questo sta avendo un impatto molto forte sulle diverse comunità libanesi e rischia di alimentare ulteriori problemi”. Lo ha precisato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio al G7 Sviluppo in corso a Pescara.


“In questo scenario così complesso e pieno di incertezza, penso che sia anche fondamentale sostenere il Governo libanese, e aiutare le istituzioni libanesi anche nel loro processo di rafforzamento”, ha evidenziato Meloni. “È un messaggio che ho ribadito direttamente, nei miei colloqui, con il Primo Ministro Mikati, e anche su questo punto l’Italia è pronta a dare una mano quando fosse richiesto”, ha aggiunto.

Fmi, Gfsr:incertezze conflitti rischiamo amplificare possibili shock

Fmi, Gfsr:incertezze conflitti rischiamo amplificare possibili shockWashington, 22 ott. (askanews) – I rischi a breve termine per la stabilità finanziaria globale restano contenuti ma le crescenti vulnerabilità del sistema rischiano di amplificare potenziali shock avversi che sono diventati più probabili a causa dei conflitti in corso e delle incertezze geopolitiche.


E’ quanto emerge dalla nuova edizione del Global Financial Stability Report presentato a Washington dal Fonfo Monetario Internazionale durante i suoi incontri annuali. “Dal Global Financial Stability Report di aprile 2024 – si legge nel rapporto – l’attività economica globale si è moderata e l’inflazione ha continuato a rallentare. Con l’allentamento monetario in corso tra le principali banche centrali, le condizioni finanziarie sono rimaste accomodanti, i mercati emergenti sono rimasti resilienti e la volatilità dei prezzi delle attività è rimasta relativamente bassa, in termini netti. I rischi per la stabilità finanziaria a breve termine, secondo la misura di rischio di crescita a un anno del FMI, rimangono contenuti intorno al 40° percentile storico. Tuttavia, le condizioni finanziarie accomodanti che tengono a bada i rischi a breve termine facilitano anche l’accumulo di vulnerabilità, come le elevate valutazioni delle attività, l’aumento globale del debito privato e pubblico e un maggiore utilizzo della leva finanziaria da parte delle istituzioni finanziarie non bancarie, che aumentano i rischi per la stabilità finanziaria in futuro”.


Secondo gli economisti del Fondo dunque “queste crescenti vulnerabilità potrebbero amplificare gli shock avversi, che sono diventati più probabili a causa dell’elevata incertezza economica e geopolitica tra i conflitti militari in corso e le incerte politiche future dei governi appena eletti. In particolare, la crescente disconnessione tra incertezza e volatilità del mercato aumenta la possibilità di improvvisi picchi di volatilità e bruschi modifiche dei prezzi delle attività, che potrebbero essere amplificati dalle vulnerabilità”. D’altronde un episodio recente e significativo a tal riguardo si è già verificato quest’anno con la turbolenza del mercato all’inizio di agosto 2024, quando la volatilità del mercato azionario è aumentata sia in Giappone che negli Stati Uniti e i prezzi delle attività globali sono diminuiti in modo significativo. “Ciò – sottolineano gli economisti Fmi – ha fornito uno scorcio delle violente reazioni che possono verificarsi quando i picchi di volatilità interagiscono con l’uso della leva finanziaria da parte delle istituzioni finanziarie per creare reazioni di mercato non lineari e accelerare le vendite”.


Il nuovo Gfsr inoltre “dimostra quantitativamente che ulteriori aumenti dell’incertezza economica potrebbero aumentare i rischi al ribasso per la crescita futura, i prezzi delle attività e la crescita dei prestiti bancari. Ad esempio, ipotizzando che l’incertezza economica reale globale aumenti di un importo equivalente al suo aumento durante la crisi finanziaria globale, il risultato negativo (in particolare, il 10° percentile) della crescita del PIL reale globale a un anno peggiora di 1,2 punti percentuali . Questo effetto è più forte quando le vulnerabilità macrofinanziarie sono più elevate o quando la volatilità del mercato è più scollegata dall’incertezza. L’incertezza può anche innescare effetti di ricaduta transfrontalieri attraverso collegamenti commerciali e finanziari.” Questo Global Financial Stability Report, in sintesi, approfondisce le vulnerabilità e gli squilibri finanziari che mettono alla prova la stabilità finanziaria, evidenziando l’urgenza per i decisori politici di affrontarli”.


A partire dagli alti livelli e dalla rapida crescita del debito sovrano “che rimangono una sfida globale, con molte giurisdizioni che non riescono a raggiungere i loro saldi primari di stabilizzazione del debito a lungo termine. In molte economie avanzate, quote sempre più grandi di emissioni di debito pubblico dovranno essere assorbite da acquirenti sensibili ai prezzi, nel contesto di un continuo inasprimento quantitativo da parte delle loro banche centrali, aumentando potenzialmente la volatilità del mercato obbligazionario”.