Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tv, su RaiPlay arriva il film “Sofia” di Meryem Benm’Barek

Tv, su RaiPlay arriva il film “Sofia” di Meryem Benm’BarekRoma, 8 gen. (askanews) – Sarà disponibile da sabato 11 gennaio in esclusiva su RaiPlay il film “Sofia”, opera prima della regista marocchina Meryem Benm’Barek, vincitrice a Cannes del premio Un Certain Regard per la migliore sceneggiatura nel 2018.


“Sofia”, film drammatico dal crudo realismo e dalla forte componente sentimentale, vede come protagonisti gli attori Maha Alemi, Hamza Khafif, Sarah Perles, Lubna Azabal, Faouzi Bensaidi. È una pellicola di denuncia che tocca le corde profonde della percezione della donna, vittima in Marocco della cultura patriarcale. Per le leggi marocchine, tutte le persone di sesso opposto che abbiano una relazione sessuale fuori dal matrimonio sono punibili con il carcere. Sofia ha 20 anni e vive con i suoi genitori a Casablanca. Nessuno in famiglia sa che aspetta un figlio, avuto fuori dal matrimonio. È un po’ sgraziata e introversa; non le deve essere facile confrontarsi con la personalità della zia Leila (Lubna Azabal), della madre, e ancor più della cugina Lena (Sarah Perles), che è svelta d’intuito e disinvolta. Quest’ultima ha il padre francese che vive ad Anfa in una casa spettacolare sull’oceano, e se non bastasse è una brillante specializzanda in oncologia. Durante un pranzo di famiglia, Sofia ha violenti crampi allo stomaco. Per Lena, che viene in suo aiuto, è presto chiaro che la cugina è incinta, e che lei per prima ha ignorato i sintomi della gravidanza. Usando come scusa la necessità di recarsi in farmacia, Lena prende l’iniziativa di portare Sofia all’ospedale: grazie alle sue conoscenze, riesce a farla entrare e qui dà alla luce il bambino, fuori dal matrimonio, quindi illegalmente. Al momento del parto l’ospedale le lascia 24 ore per fornire i documenti del padre del bambino prima di avvisare le autorità.


La regista Meryem Benm’Barek ha dichiarato: “Quando ero adolescente, mia madre mi raccontò la storia sconvolgente di una ragazza che era stata accolta dai miei nonni. Aveva 17 anni e mia madre, che all’epoca era appena più grande di lei, una sera scoprì per puro caso che la ragazza era incinta, vicina al parto. Fu quindi necessario organizzare un matrimonio il più rapidamente possibile. Queste storie sono piuttosto comuni in Marocco, dove è vietato avere rapporti sessuali tra persone non sposate. Tutti hanno sentito parlare o conoscono qualcuno che ha sofferto per il rifiuto della gravidanza o per un bambino nato da genitori non sposati. È una situazione destinata a complicarsi perché sia la madre che il padre rischiano di essere perseguiti e condannati al carcere. Di conseguenza, il matrimonio è l’unica soluzione possibile”. “La storia è nata naturalmente chiedendomi come una tragedia come questa possa porre luce sui problemi della società, rivelando le varie crepe e lacune nel funzionamento di una società. Inoltre, è importante capire che in Marocco il matrimonio è ancora un segno di successo a cui tutti ambiscono – ha aggiunto – permette di stabilire la propria posizione sociale: per questo i matrimoni devono essere il più possibile sfarzosi, appariscenti e lussuosi. Siamo in una società di apparenze, dove l’immagine che si offre di sé e della propria famiglia è molto importante”.

Spettacolo, dal 16 gennaio arriva a Roma “Bernadette De Lourdes”

Spettacolo, dal 16 gennaio arriva a Roma “Bernadette De Lourdes”Roma, 8 gen. (askanews) – Dopo il successo ottenuto in Francia, arriva per la prima volta in Italia “Bernadette De Lourdes”, il musical che, con il suo linguaggio moderno e universale, racconta la vera storia della giovane ragazza francese Bernadette Soubirous.


La versione italiana sarà in scena dal 16 gennaio al 16 febbraio all’Auditorium Conciliazione di Roma, per poi proseguire l’8 marzo al Teatro PalaPartenope di Napoli, il 15 e il 16 marzo al Teatro Team di Bari e il 28, il 29 e il 30 marzo al Teatro Alfieri di Torino. Ambientato nel Sud-Ovest della Francia nell’Ottocento, “Bernadette De Lourdes” narra la storia di una quattordicenne che – pur vivendo nella famiglia più indigente del paesino francese in condizioni difficili, di analfabetismo e di estrema povertà – diventa una figura capace di ispirare ancora oggi milioni di persone. Una storia che va oltre il credo religioso e che racconta il coraggio e la forza d’animo di chi vive ai margini della società, celebrando la capacità di resilienza di una giovane donna che, nonostante le avversioni e le pressioni del mondo, rimane fedele a se stessa.


Il musical, inserito nel cartellone ufficiale del Giubileo, affronta temi universali che parlano a tutti, in particolar modo ai giovani che potranno riconoscersi nella protagonista, un’adolescente che dimostra che, anche chi sembra non avere voce, può influenzare profondamente la società. Acclamato per la sua alta qualità artistica, lo spettacolo è entrato a pieno titolo nella tradizione dei grandi musical francesi come “Notre Dame de Paris” e “Les Misérables” grazie alla sua trama intensa, alle musiche e alle scenografie immersive che dalla sua prima rappresentazione nel 2019 hanno conquistato spettatori di ogni età, origine e fede.


La giovane Bernadette è interpretata da Gaia Di Fusco, mentre David Ban veste i panni del padre e Chiara Luppi quelli di Louise Casterot Soubirous. Fabrizio Voghera è l’Abate Peyramale e Christian Ruiz interpreta il Commissario Jacomet. La regia e il libretto sono di Serge Denoncourt (che ha lavorato con il Cirque du Soleil ed Eros Ramazzotti), con musiche composte da Grégoire, i testi sono scritti da Lionel Florence e Patrice Guirao, l’adattamento e la traduzione è a cura di Vincenzo Incenzo. Scenografie, costumi e arrangiamenti sono curati rispettivamente da Stéphane Roy, Mérédith Caron e Scott Price. Prodotto da Éléonore de Galard e Roberto Ciurleo (artefici di grandi show come “Tre moschettieri”, “Saturday Night Fever” e “Robin Hood” in Francia) e da Gad Elmaleh e Fatima Lucarini, il musical si basa esclusivamente su documenti autentici e verbali dell’epoca. Inoltre, nel 2026 il film dello spettacolo originale francese arriverà nei cinema di oltre 100 paesi, mentre il musical approderà a Broadway e in altri teatri statunitensi.

Tv, ad aprile arriva la seconda stagione di “The Last of Us”

Tv, ad aprile arriva la seconda stagione di “The Last of Us”Roma, 8 gen. (askanews) – Dopo un primo ciclo di episodi da record, la nuova stagione della serie HBO e Sky Exclusive vincitrice dell’Emmy Award “The Last of Us”, ispirata al celebre videogioco, arriverà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW ad aprile, in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti.


In questo secondo capitolo della serie, cinque anni dopo gli eventi della prima stagione Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) saranno trascinati in un conflitto fra di loro e contro un mondo persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano lasciati alle spalle. La seconda stagione, in sette nuovi episodi, tornano i protagonisti Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni, rispettivamente, di Joel ed Ellie, insieme a Gabriel Luna che interpreta Tommy e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Le già annunciate new-entry nel cast sono invece Kaitlyn Dever che vestirà i panni di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino in quello di Jesse, Ariela Barer interpreterà Mel, Tati Gabrielle sarà Nora, Spencer Lord vestirà i panni di Owen, Danny Ramirez sarà Manny e Jeffrey Wright interpreterà invece Isaac. Catherine O’Hara è guest star della nuova stagione.


Basata sull’acclamato franchise videoludico sviluppato da Naughty Dog per le console PlayStation, “The Last of Us” è scritta e prodotta esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente anche da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan ed Evan Wells. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, Mighty Mint e Naughty Dog.

Ryanair fa causa a un passeggero: comportamento indisciplinato

Ryanair fa causa a un passeggero: comportamento indisciplinatoRoma, 8 gen. (askanews) – Ryanair annuncia di aver avviato un’azione legale presso la Irish Circuit Court, chiedendo oltre 15mila euro di danni a un passeggero per “aver creato problemi sul volo FR7124 da Dublino a Lanzarote il 9 aprile scorso”.


“Il comportamento imperdonabile di questo passeggero . Scrive la compagnia aerea – ha costretto questo volo a deviare verso Porto, dove è stato ritardato fino a notte, causando a 160 passeggeri disagi inutili e la perdita un’intera giornata di vacanza. È del tutto inaccettabile che chi lavora duramente per godersi un viaggio con la famiglia o gli amici venga derubato del piacere a causa della mancanza di rispetto da parte di un passeggero”. “È inaccettabile che i passeggeri, molti dei quali stanno partendo con la famiglia o gli amici per godersi una rilassante vacanza estiva – prosegue un portavoce del vettore lowcost -subiscano inutili disagi e una riduzione dei giorni di vacanza a causa del comportamento indisciplinato di un passeggero. Eppure, questo è stato purtroppo il caso dei passeggeri di un volo da Dublino a Lanzarote lo scorso aprile, che è stato costretto a dirottare su Porto a causa del comportamento violento di un singolo passeggero, causando un danno di 15mila euro in pernottamenti, spese dei passeggeri e costi di atterraggio. Ora abbiamo intentato un procedimento civile per recuperare i suddetti costi da questo passeggero”.


“Questo evidenzia solo una delle tante conseguenze – aggiunge – che i passeggeri che causano disagi in volo dovranno affrontare come parte della politica di tolleranza zero di Ryanair, e speriamo che questa azione scoraggi ulteriori comportamenti di disturbo sui voli, in modo che i passeggeri e l’equipaggio possano viaggiare in un ambiente confortevole e rispettoso”.

Palazzo Chigi: Cecilia Sala è libera, l’aereo è partito da Teheran

Palazzo Chigi: Cecilia Sala è libera, l’aereo è partito da TeheranRoma, 8 gen. (askanews) – Cecilia Sala è libera. L’aereo che riporta la giornalista in Italia è già partito da Teheran. Lo ha fatto sapere Palazzo Chigi: “Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale – spiega la nota – è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia”. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi”. La Presidente, conclude la nota, ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa.


“Diplomazia e lavoro di squadra: Cecilia Sala sta tornando a casa!”. Così su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. 


Il ministro della Difesa Guido Crosetto, dal canto suo, ha postato: “Cecilia Sala sta tornando. Immenso lavoro di Giorgia Meloni in primis e di tutta la squadra dell`Italia: Tajani, Mantovano, Palazzo Chigi, la Farnesina, i nostri servizi di sicurezza e chiunque potesse essere di aiuto. Bentornata a casa”. 

E’ morto a 90 anni Rino Tommasi, maestro del giornalismo sportivo

E’ morto a 90 anni Rino Tommasi, maestro del giornalismo sportivoRoma, 8 gen. (askanews) – È morto a 90 anni Rino Tommasi, giornalista, scrittore, da sempre legato al mondo del Tennis. Salvatore Tommasi, detto Rino, era nato a Verona ed è scomparso mercoledì 8 gennaio. Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 23 febbraio. Ha vissuto una carriera lunghissima, iniziata nel 1953, passata per la Gazzetta dello Sport, per la storica emittente italo slovena Telecapodistria e da lì per il ruolo di direttore dei servizi sportivi di Canale 5, il primo della storia. Passando a Telepiù è diventato un’icona rivoluzionando le telecronache del tennis accanto a Gianni Clerici, scomparso nel 2022. E’ stato per due volte, nel 1982 e nel 1991, premiato dalla Atp come “Tennis Writer of the Year”. Negli anni Ottanta lancia “La grande boxe”, programma televisivo settimanale dedicato a un’altra delle sue grandi passioni.

Papa Francesco: bambini sfruttati da un’economia che non rispetta la vita

Papa Francesco: bambini sfruttati da un’economia che non rispetta la vitaCittà del Vaticano, 8 gen. (askanews) – Ancora oggi “sono troppi i piccoli costretti a lavorare. Ma un bambino che non sorride e non sogna non potrà conoscere né fare germogliare i suoi talenti”. A ricordarlo è stato stamane Papa Francesco che ha dedicato la sua catechesi durante l’udienza generale nell’Aula Nervi in Vaticano, al tema dello sfruttamento e degli abusi sui minori.


“In ogni parte della terra – ha notato il Papa – ci sono bambini sfruttati da un’economia che non rispetta la vita; un’economia che, così facendo, brucia il nostro più grande giacimento di speranza e di amore”. Condannando ogni forma di sfruttamento e abuso e chiedendo un impegno forte per il suo contrasto, Francesco ha quindi citato il dramma dei piccoli costretti a fuggire dalle loro terre di origine e dalle loro case. Il Papa ha, infatti, ricordato la fuga della famiglia e del piccoli Gesù in Egitto per evitare la persecuzione e la violenza di Erode, un “incubo”, quello “di diventare profughi in un paese straniero, come succede anche oggi a tante persone”, fa fatto notare.


Davanti a queste realtà, ha concluso Papa Bergogli, l’umanità “non può restare indifferente; non può accettare che sorelline e fratellini, invece di essere amati e protetti, siano derubati della loro infanzia, dei loro sogni, vittime dello sfruttamento e della marginalità. Chiediamo al Signore che ci apra la mente e il cuore alla cura e alla tenerezza, e che ogni bambino e ogni bambina del mondo possa crescere in età, sapienza e grazia, ricevendo e donando amore”.

Belloni: non vado via sbattendo la porta

Belloni: non vado via sbattendo la portaMilano, 8 gen. (askanews) – “Una cosa ci tengo a dirla ed è l’unico motivo che mi fa rompere il riserbo che mi sono imposta in tutti questi mesi: non vado via sbattendo la porta”. Lo spiega in un colloquio con il Corriere della Sera Elisabetta Belloni, che dal 15 gennaio lascerà la guida del Dis. “Il tritacarne in cui sono finita in questi giorni mi impone di chiarire quanto è successo e soprattutto di sgomberare il campo da illazioni che fanno male non tanto a me quanto al Paese, soprattutto in un momento così delicato”, prosegue Belloni che ieri mattina – riferisce sempre il Corriere – avrebbe avuto un confronto chiarificatore con la premier Giorgia Meloni.


Spiega Belloni nel colloquio col Corriere: “Io sono un funzionario dello Stato, faccio il mio lavoro e non è obbligatorio piacere a tutti o andare d’accordo con tutti. Purché questo non metta in discussione i risultati, come infatti non è avvenuto. Però a maggio scade il mio mandato, quando ho avvertito che già cominciavano a circolare voci sul mio futuro e soprattutto sul mio successore ho ritenuto fosse arrivato il momento di lasciare”. Belloni spiega di averne parlato “con i miei interlocutori istituzionali, prima fra tutti la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Mantovano. È con loro che, sin dagli inizi di dicembre – racconta – abbiamo tracciato la strada per una transizione tranquilla e senza scossoni”. Quanto all’ipotesi che in futuro possa entrare nello staff della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Belloni spiega: “Sarebbe un onore ma anche su questo voglio essere chiara nel dire che non c’è nulla di deciso – conclude – Al mio futuro comincerò a pensare il 16 gennaio”.

Papa in udienza generale torna a chiedere pace nel mondo

Papa in udienza generale torna a chiedere pace nel mondoCittà del Vaticano, 8 gen. (askanews) – Ancora una richiesta di pace per il mndo. A rivolgerla è stato stamane Papa Francesco al termine dell’udienza generale in Aula Nervi in Vaticano.


Francesco ha invitato i tanti fedeli riuniti a “non dimenticare di pregare per la pace” citando, in particolare “la martoriat Ucraina, Nazareth, Israele e tutti i paesi in guerra”. “Chiediamo al pace – quindi concluso – perchè la guerra è sempre, sempre una sconfitta”.

Papa: ovunque bambini sfruttati da una economia che non rispetta vita

Papa: ovunque bambini sfruttati da una economia che non rispetta vitaCittà del Vaticano, 8 gen. (askanews) – Ancora oggi “sono troppi i piccoli costretti a lavorare. Ma un bambino che non sorride e non sogna non potrà conoscere né fare germogliare i suoi talenti”. A ricordarlo è stato stamane Papa Francesco che ha dedicato la sua catechesi durante l’udienza generale nell’Aula Nervi in Vaticano, al tema dello sfruttamento e degli abusi sui minori.


“In ogni parte della terra – ha notato il Papa – ci sono bambini sfruttati da un’economia che non rispetta la vita; un’economia che, così facendo, brucia il nostro più grande giacimento di speranza e di amore”. Condannando ogni forma di sfruttamento e abuso e chiedendo un impegno forte per il suo contrasto, Francesco ha quindi citato il dramma dei piccoli costretti a fuggire dalle loro terre di origine e dalle loro case. Il Papa ha, infatti, ricordato la fuga della famiglia e del piccoli Gesù in Egitto per evitare la persecuzione e la violenza di Erode, un “incubo”, quello “di diventare profughi in un paese straniero, come succede anche oggi a tante persone”, fa fatto notare.


Davanti a queste realtà, ha concluso Papa Bergogli, l’umanità “non può restare indifferente; non può accettare che sorelline e fratellini, invece di essere amati e protetti, siano derubati della loro infanzia, dei loro sogni, vittime dello sfruttamento e della marginalità. Chiediamo al Signore che ci apra la mente e il cuore alla cura e alla tenerezza, e che ogni bambino e ogni bambina del mondo possa crescere in età, sapienza e grazia, ricevendo e donando amore”.