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Papa: secolo dell’Ia non fa i conti con lo sfruttamento dei minori

Papa: secolo dell’Ia non fa i conti con lo sfruttamento dei minoriCittà del Vaticano, 8 gen. (askanews) – “Oggi sappiamo volgere lo sguardo verso Marte o verso mondi virtuali, ma facciamo fatica a guardare negli occhi un bambino che è stato lasciato ai margini e che viene sfruttato e abusato”. E’ quanto ha affermato Papa Francesco, parlando anche di “piaga del lavoro minorile”. Il pontefice ha toccato il tema dello sfruttamento dei minori nel mondo di oggi nel corso della sua catechesi all’Udienza generale tenuta stamane nell’Aula Paolo VI in Vaticano.


Francesco, ha quind fato notare che “il secolo che genera intelligenza artificiale e progetta esistenze multiplanetarie non ha fatto ancora i conti con la piaga dell’infanzia umiliata, sfruttata, ferita a morte”.

Germania, ordini manifatturieri in calo del 5,4% a novembre

Germania, ordini manifatturieri in calo del 5,4% a novembreRoma, 8 gen. (askanews) – Il dato provvisorio dei nuovi ordini manifatturieri in Germania, a novembre, tenendo conto degli effetti di calendario, mostra un calo congiunturale del 5,4% e un ribasso tendenziale dell’1,7%. Lo rende noto l’ufficio federale di statistica tedesco Destatis.


Escludendo gli ordini su larga scala, i nuovi ordini sono stati superiori dello 0,2% rispetto al mese precedente. Nei tre mnesi tra settembre e novembre, i nuovi ordini sono stati superiori dell’1,7%. Il dato congiunturale di ottobre è invece rimasto confermato in calo dell’1,5%.

Da Fi marcia indietro sul sorteggio dei laici del Csm, malumori Lega

Da Fi marcia indietro sul sorteggio dei laici del Csm, malumori LegaRoma, 7 gen. (askanews) – Dopo sei mesi di discussione in commissione Affari Costituzionali, l’accordo di maggioranza era di non presentare emendamenti in aula alla Camera che potessero rallentare l’iter di una delle riforme che il governo Meloni punta a portare a casa nel 2025, il ddl costituzionale che separa le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti e istituisce due distinti organi di autogoverno: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. Ma alle 12 di oggi, quando è scaduto il termine per gli emendamenti, tra le circa 180 proposte di modifica – quasi tutte dell’opposizione – ne sono spuntate tre di Forza Italia, di cui due che cambiano parte dell’innovativo sistema di sorteggio ideato per scegliere i componenti dei due nuovi Csm e dell’Alta Corte disciplinare.


Per Fi il sorteggio deve restare solo per individuare i membri togati. Per gli altri componenti, un terzo, devono rimanere invariate le norme della Costituzione vigente: devono essere scelti cioè dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio. Di conseguenza, anche tre dei quindici giudici dell’Alta Corte disciplinare, cui la riforma attribuisce la giurisdizione disciplinare nei riguardi dei magistrati, devono essere eletti dal Parlamento in seduta comune. Fonti parlamentari di Forza Italia spiegano che il dibattito sul non esautorare il Parlamento rispetto alla scelta dei membri laici del Csm risale all’avvio dell’esame del ddl Nordio in Commissione. Una questione – quella della centralità delle Camere – che sta a cuore a tutti i gruppi ma che non è riuscita a portare a una sintesi in una maggioranza divisa sul dilemma “sorteggio o elezione?”. Le iniziali perplessità di Fdi sarebbero state quelle di indispettire ancora di più la magistratura: una diversa modalità di scelta dei componenti del Csm (per sorteggio i togati, per elezione parlamentare i laici) potrebbe essere percepita come un altro attacco verso i magistrati anche se, non è un mistero, che nell’idea del centrodestra il sistema del sorteggio nasce deliberatamente per evitare “lo strapotere delle correnti”. L’accelerazione impressa dal governo alla riforma negli ultimi mesi del 2024 ha fatto il resto e in Commissione non c’è stato spazio per riparlarne.


Il dibattito dunque si sposta in aula anche se le premesse non sono le migliori. Fonti di Fi spiegano che se gli emendamenti non diventano di tutta la maggioranza, i firmatari (Tommaso Calderone, Enrico Costa, Annarita Patriarca, Pietro Pittalis, Paolo Emilio Russo) sono pronti a ritirarlo. “L’accordo era di non presentare emendamenti in aula. Ora Forza Italia ne presenta due a sorpesa che stravolgono parte del testo e non siamo stati interpellati”, osserva senza nascondere il fastidio un deputato leghista che segue il dossier giustizia dall’inizio. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, è sereno: “Se su alcuni punti specifici, come il sorteggio dei componenti laici del Csm, ci siano sensibilità diverse in maggioranza, ne discuteremo e troveremo, come sempre, la sintesi migliore”. Per sciogliere il nodo comunque c’è tempo: le votazioni sugli emendamenti non prenderanno il via prima della prossima settimana. Domani l’aula sarà chiamata soltanto a votare sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata da M5s.

Da Fi marcia indietro su sorteggio laici Csm, malumori Lega

Da Fi marcia indietro su sorteggio laici Csm, malumori LegaRoma, 7 gen. (askanews) – Dopo sei mesi di discussione in commissione Affari Costituzionali, l’accordo di maggioranza era di non presentare emendamenti in aula alla Camera che potessero rallentare l’iter di una delle riforme che il governo Meloni punta a portare a casa nel 2025, il ddl costituzionale che separa le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti e istituisce due distinti organi di autogoverno: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. Ma alle 12 di oggi, quando è scaduto il termine per gli emendamenti, tra le circa 180 proposte di modifica – quasi tutte dell’opposizione – ne sono spuntate tre di Forza Italia, di cui due che cambiano parte dell’innovativo sistema di sorteggio ideato per scegliere i componenti dei due nuovi Csm e dell’Alta Corte disciplinare.


Per Fi il sorteggio deve restare solo per individuare i membri togati. Per gli altri componenti, un terzo, devono rimanere invariate le norme della Costituzione vigente: devono essere scelti cioè dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio. Di conseguenza, anche tre dei quindici giudici dell’Alta Corte disciplinare, cui la riforma attribuisce la giurisdizione disciplinare nei riguardi dei magistrati, devono essere eletti dal Parlamento in seduta comune. Fonti parlamentari di Forza Italia spiegano che il dibattito sul non esautorare il Parlamento rispetto alla scelta dei membri laici del Csm risale all’avvio dell’esame del ddl Nordio in Commissione. Una questione – quella della centralità delle Camere – che sta a cuore a tutti i gruppi ma che non è riuscita a portare a una sintesi in una maggioranza divisa sul dilemma “sorteggio o elezione?”. Le iniziali perplessità di Fdi sarebbero state quelle di indispettire ancora di più la magistratura: una diversa modalità di scelta dei componenti del Csm (per sorteggio i togati, per elezione parlamentare i laici) potrebbe essere percepita come un altro attacco verso i magistrati anche se, non è un mistero, che nell’idea del centrodestra il sistema del sorteggio nasce deliberatamente per evitare “lo strapotere delle correnti”. L’accelerazione impressa dal governo alla riforma negli ultimi mesi del 2024 ha fatto il resto e in Commissione non c’è stato spazio per riparlarne.


Il dibattito dunque si sposta in aula anche se le premesse non sono le migliori. Fonti di Fi spiegano che se gli emendamenti non diventano di tutta la maggioranza, i firmatari (Tommaso Calderone, Enrico Costa, Annarita Patriarca, Pietro Pittalis, Paolo Emilio Russo) sono pronti a ritirarlo. “L’accordo era di non presentare emendamenti in aula. Ora Forza Italia ne presenta due a sorpesa che stravolgono parte del testo e non siamo stati interpellati”, osserva senza nascondere il fastidio un deputato leghista che segue il dossier giustizia dall’inizio. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, è sereno: “Se su alcuni punti specifici, come il sorteggio dei componenti laici del Csm, ci siano sensibilità diverse in maggioranza, ne discuteremo e troveremo, come sempre, la sintesi migliore”. Per sciogliere il nodo comunque c’è tempo: le votazioni sugli emendamenti non prenderanno il via prima della prossima settimana. Domani l’aula sarà chiamata soltanto a votare sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata da M5s.

Musk rilancia su Starlink, opposizioni in pressing su Meloni

Musk rilancia su Starlink, opposizioni in pressing su MeloniRoma, 7 gen. (askanews) – “Musk? Monopolizzerà le prime domande, sicuramente”. Fuori da Palazzo Chigi il funzionario della Presidenza del Consiglio si ferma a parlare con i giornalisti: due chiacchiere senza impegno, giusto qualche battuta in vista dell’attesa conferenza stampa della premier Giorgia Meloni, in programma giovedì alle 11 nell’auletta dei gruppi della Camera. Quaranta le testate sorteggiate per fare una domanda, con alcune esclusioni non banali a causa della ‘tagliola’ decisa quest’anno.


Sicuramente il rapporto con il miliardario futuro membro dell’amministrazione Trump sarà al centro dell’attenzione. La “smentita” diffusa ieri da Palazzo Chigi della notizia – lanciata da Bloomberg – di un accordo da 1,5 miliardi in via di definizione per i satelliti Starlink non ha convinto le opposizioni, oggi in pressing sulla presidente del Consiglio perchè riferisca in Parlamento. Anche perché né Matteo Salvini né lo stesso Musk contribuiscono a sgombrare il campo dai dubbi. Ieri il vice premier e ministro delle Infrastrutture aveva auspicato un accordo che “non sarebbe un pericolo ma una opportunità”. Un post su X a cui oggi Musk ha risposto con entusiasmo: “Sarà fantastico. Altri Paesi in Europa chiederanno di adottarlo”. “È sempre più urgente che Meloni venga in Parlamento a riferire su questa vicenda paradossale perché è preoccupante la disinvoltura con cui la destra promette agli uomini più ricchi e potenti del mondo contratti da miliardi di euro, pagati dai contribuenti, quando in Italia taglia sulla sanità pubblica e sulla qualità della vita dei cittadini. Una cosa è certa: ormai Salvini e Meloni si sono talmente appassionati a SpaceX da essere diventati loro stessi satelliti di Musk, alla faccia del sovranismo”, attacca Elly Schlein, segretaria del Pd. I Dem, con il capogruppo al Senato Francesco Boccia, hanno chiesto al presidente Ignazio La Russa di sollecitare la premier a riferire in Aula.


Sulla questione le opposizioni sono tutte d’accordo. “Elon Musk – per Carlo Calenda – è un signore che, secondo tutti gli analisti indipendenti, è il principale diffusore di fake news, uno che dice che il premier inglese copre i pedofili, sostiene l’ultradestra in Germania, attacca la Francia. E noi pensiamo davvero di mettergli in mano le comunicazioni criptate, le comunicazioni più delicate del governo italiano. Ma su che basi? Elon Musk è un nemico dell’Europa”. “Meloni e Salvini – accusa Giuseppe Conte – si contraddicono a vicenda mentre giocano a fare la gara a chi è più amico di Musk. Sul piatto resta un possibile accordo per consegnare pezzi della nostra sicurezza nazionale a Musk per 1,5 miliardi degli italiani. Vengano in Parlamento a spiegare anziché stare sui social o nascondersi dietro qualche nota”. Una prima risposta potrebbe arrivare domani dal ministro della Difesa Guido Crosetto, nel corso del question time in programma alla Camera. Se il rapporto con Musk fa scatenare le opposizioni, anche nella maggioranza c’è qualche tensione. “Serve molta prudenza quando si parla di sicurezza nazionale e di dati sensibili. Da parte nostra non c’è alcun no pregiudiziale, ma la richiesta al governo di essere molto cauti”, avverte il portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi. Del resto Forza Italia è parte del Ppe, che in Europa sta iniziando a valutare i rischi derivanti dalle ingerenze del miliardario che usa X come un mezzo di propaganda contro – tra gli altri – il primo ministro britannico Keir Starmer o a favore del partito di estrema destra tedesco AfD in vista delle prossime elezioni in Germania. A lanciare l’allarme su un possibile ‘inquinamento’ della vita pubblica europea erano stati, tra gli altri, nelle scorse settimane, il presidente francese Emmanuel Macron, quello tedesco Frank-Walter Steinmeier e anche Sergio Mattarella. Al momento non ci sono provvedimenti in vista contro il fondatore di Tesla, ma la Commissione Ue monitora la situazione pronta a intervenire.


Intanto Giorgia Meloni, oltre alla conferenza stampa, prepara il Consiglio dei ministri previsto sempre giovedì alle 18. Sul tavolo la nomina di Fabrizio Curcio come commissario all’emergenza alluvione e la decisione – già presa – di impugnare di fronte alla Consulta la legge regionale della Campania sul terzo mandato del governatore Vincenzo De Luca. Un atto che non riguarda direttamente altri presidenti (come Luca Zaia), ma che mette nero su bianco un’indicazione politica più generale sul tema. La Lega, però, non sembra intenzionata a fare barricate: “Non è che facciamo cadere il governo per il terzo mandato”, assicura un esponente del Carroccio. Giovedì la premier vorrebbe chiudere anche la questione della nomina del nuovo direttore del Dis, dopo le dimissioni di Elisabetta Belloni. Il passo indietro ha portato allo scoperto i dissidi tra la Belloni la stessa Meloni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Tensioni culminate nella gestione dell’arresto di Cecilia Sala. Per la guida del Dis circolano alcuni nomi. Bruno Valensise, attuale numero uno dell’Aisi, sarebbe molto gradito a Mantovano, ma una sua ‘promozione’ farebbe aprire un valzer di nomine. Per questo – nell’ipotesi di non toccare i vertici di Aisi e Aise – non si esclude un esterno come il comandante della Gdf Andrea De Gennaro o il generale Francesco Paolo Figliuolo, da poco nominato numero due dell’Agenzia per la sicurezza esterna.


Archiviate queste partite, sabato Meloni vedrà a Villa Pamphilj il presidente uscente americano Joe Biden e la settimana prossima volerà ad Abu Dhabi, negli Emirati, per il Summit sull’energia. E non è escluso che, nonostante il blitz a Mar-a-Lago, vada alla cerimonia di insediamento di Trump il 20 gennaio alla Casa Bianca: “Sta decidendo”, riferiscono fonti a conoscenza del dossier.

Acca Larentia, in piazza ancora centinaia di saluti romani

Acca Larentia, in piazza ancora centinaia di saluti romaniRoma, 7 gen. (askanews) – Saluti romani, e come di consueto, alle 18 in punto, la chiama “Camerati attenti”, poi, i tre richiami ai “camerati”, cui le diverse centinaia di militanti presenti hanno risposto per tre volte “presente” con il braccio teso. La memoria della strage di Acca Larentia non abbandona il suo profilo nostalgico che da 47 anni porta i militanti dell’estrema destra romana a sfilare nel quartiere dell’Appio Latino per ricordare che il 7 gennaio del 1978 due appartenenti al Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, furono uccisi nei pressi della sezione storica del movimento sociale mentre Stefano Recchioni, fu ucciso a poche ore di distanza, negli scontri con le forze dell’ordine seguiti a un presidio organizzato dopo l’agguato.


Cerimonie e deposizioni istituzionali separate di corone da parte di Fratelli d’Italia, del Comune di Roma e della Regione Lazio questa mattina avevano già commemorato i tre giovani in tre momenti diversi. “Come Fratelli d’Italia siamo presenti oggi a quella che è una cerimonia istituzionale, che vuole essere un invito alla pacificazione per ribadire che quelli degli anni ’70 sono stati anni terribili – ha detto il deputato Federico Mollicone di Fratelli d’Italia -. Essere qui per noi è lineare e coerente, i tre ragazzi trucidati da un commando comunista sono stati riconosciuti dallo Stato come vittime del terrorismo”. Polemiche erano sorte nei giorni scorsi dopo la decisione del Comune di Roma di far rimuovere il 30 dicembre scorso, su segnalazione di Anpi e altre associazioni, una targa commemorativa apposta presso la casa di Recchioni, perché recante come dedicatari la locuzione “I camerati”. L’assessore capitolino alla cultura Massimiliano Smeriglio in risposta alle proteste sollevatesi, aveva proposto un percorso di condivisione di una targa toponomastica ufficiale, ma nottetempo la vecchia targa è ricomparsa al suo posto per mano di ignoti.


L’assessore capitolino al Personale Giulio Bugarini, presente alla commemorazione in rappresentanza del Campidoglio, ha ricordato che “ogni anno il Comune di Roma depone una corona a ricordo del periodo drammatico e terribile degli anni di piombo”, aggiungendo anche che “non giova a nessuno fare una gara tra mettere e togliere. Lo sforzo delle istituzioni e di tutte le forze politiche dopo tanti anni è quello di trovare un linguaggio comune per raccontare quei fatti. C’è stata anche la richiesta di fare attraverso la nostra commissione toponomastica una targa con una condivisione di parole e firme istituzionale per ricordare quei fatti”. Nonostante queste aperture, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha preferito ricordare i caduti ‘in proprio’: “Non mi sono sentito di fare la commemorazione con il Comune di Roma – ha spiegato – perché ho trovato inutili e vergognose le polemiche dei giorni scorsi. L’anno scorso eravamo qua insieme, ma l’atteggiamento sulla targa non ci ha messo in condizioni di avere una commemorazione condivisa”.


Chi non ha mai rinunciato a una propria celebrazione identitaria, da 47 anni a questa parte, sono i militanti delle formazioni della destra estrema che anche oggi alle ore 18.00 a Acca Larentia hanno ricordato, indisturbati, i propri caduti con i propri linguaggi e i soliti saluti romani.

Oscar, Cortellesi:stesse chance di gatto in tangenziale con giubileo

Oscar, Cortellesi:stesse chance di gatto in tangenziale con giubileoRoma, 7 gen. (askanews) – “Sono grata a Greenwich Entertainment, distributore americano del film, per aver creduto in ‘C’è ancora domani’ e averlo presentato tra i film eleggibili agli Oscar”, ha dichiarato Paola Cortellesi, dopo la notizia dell’inserimento da parte dell’Academy del suo film nella lista di quelli eleggibili per i prossimi Oscar.


“Ora, chiariamoci – ha aggiunto l’attrice e regista – in questo campionato Usa, le probabilità che ‘C’è ancora domani’ entri nelle cinquine degli Academy Awards sono pari, direi, alla vita di un gatto in tangenziale, a Roma, nell’anno del giubileo ma è comunque una soddisfazione anche solo essere stati ammessi all’interno di questa selezione di film distribuiti nelle sale americane. Ora direi invece di concentrarci a fare tutti un gran tifo per il meritevole candidato del nostro Paese, lo splendido ‘Vermiglio’ di Maura Delpero”. “C’è ancora domani” è eleggibile agli Oscar 2025 nelle tre categorie miglior sceneggiatura, miglior regia e miglior attrice protagonista. Il film era stato proposto alla commissione italiana per concorrere nella categoria miglior film straniero nella selezione del settembre 2023, prima della sua uscita (il 26 ottobre). Non è stato possibile ripresentarlo nel 2024 perché non rientrava più nei parametri di selezione.


Nel frattempo, il film è uscito in 126 paesi, compresi gli Usa. Il distributore americano lo ha iscritto ed è stato ammesso dall’Academy a partecipare tra i 323 film usciti negli Stati Uniti, in una competizione che comprende i maggiori titoli di tutto il mondo.

Tennis, paura Kalinskaya, si sente male ed è costretta al ritiro

Tennis, paura Kalinskaya, si sente male ed è costretta al ritiroRoma, 7 gen. (askanews) – Paura ad Adelaide per Anna Kalinskaya. La fidanzata di Sinner è stata costretta al ritiro al primo turno del torneo di Adelaide dopo essersi sentitata male durante un match del primo turno del torneo australiano. La tennista russa stava affrontando Belinda Bencic nel match valido per il torneo da 500 punti in terra australiana. Era sotto di un set (6-2) e di un game (1-0) all’interno del secondo parziale, quando all’improvviso si è fermata e ha richiesto l’aiuto di un medico in campo. Un malore che l’ha costretta ad interrompere la partita generando anche attimi di paura sugli spalti. Il medico le ha misurato la pressione e la situazione è tornata immediatamente sotto controllo: Kalinskaya però non ha potuto evitare il ritiro dalla gara, garantendo così il passaggio del turno all’avversaria.

Calcio,Inghilterra: gli arbitri spiegheranno al pubblico le decisioni del Var

Calcio,Inghilterra: gli arbitri spiegheranno al pubblico le decisioni del VarRoma, 7 gen. (askanews) – Arriva ancora una volta dall’Inghilterra una novità che può essere rivoluzionaria: gli arbitri spiegheranno ai tifosi il perché della loro decisione dopo il controllo al VAR. Il test debutterà già questa sera con la prima delle due semifinali di Carabao Cup, la Coppa di Lega inglese – terza competizione per importanza in Inghilterra – con Arsenal-Newcastle. E verrà replicata anche domani, giovedì 8 gennaio, con Tottenham-Liverpool. A spiegare come funzionerà la sperimentazione erano già stati gli stessi organizzatori lo scorso 30 dicembre: “Il VAR sarà operativo per le semifinali della Coppa di Lega di questa stagione e sarà il primo utilizzo degli annunci VAR negli stadi nel calcio inglese. Come parte dell’esperimento, gli arbitri annunceranno (tramite il sistema di diffusione sonora dello stadio) la decisione finale dopo la revisione al monitor a bordo campo, o alla fine dell’analisi di episodi oggettivi, come ad esempio un fallo di mano accidentale da parte di un marcatore o le valutazioni su un fuorigioco. Soltanto la decisione finale sarà annunciata nello stadio. Gli annunci del VAR negli stadi sono già stati introdotti con successo in diversi eventi FIFA, come la Coppa del Mondo femminile 2023, e puntano a dare maggiore chiarezza e comprensione sulle decisioni chiave ai tifosi negli stadi e a coloro che guardano da casa. Il nuovo progetto pilota rientra nell’impegno più ampio di Professional Game Match Officials Board per la trasparenza e l’adozione di progressi tecnologici a vantaggio di arbitri e tifosi. Questo ultimo progetto pilota ha il supporto dell’EFL e segue la precedente collaborazione con PGMOL del 2018, per provare il VAR nelle competizioni EFL prima della sua introduzione nella Premier League. L’esperimento si svolgerà durante entrambe le semifinali Arsenal-Newcastle e Tottenham-Liverpool”.

Tibet, Mattarella a Xi Jinping: l’Italia vicina all’amico popolo cinese

Tibet, Mattarella a Xi Jinping: l’Italia vicina all’amico popolo cineseRoma, 7 gen. (askanews) – “Appresa la triste notizia del terremoto che ha colpito la Regione Autonoma del Tibet causando numerose vittime e feriti, oltre che ingenti danni in diverse contee, desidero porgere a Lei, signor Presidente, le più sincere condoglianze del popolo italiano e le espressioni dei miei personali sentimenti di cordoglio. La Repubblica Italiana è vicina al lutto dell’amico popolo cinese e, in particolare, al dolore delle famiglie di quanti hanno perso la vita a causa del sisma. Auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento, con il pensiero rivolto anche all’importante sforzo che stanno compiendo in queste ore le squadre di soccorso. In spirito di amicizia e partecipe solidarietà”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Repubblica Popolare cinese, Xi Jinping.