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Meloni ritira la querela contro Luciano Canfora

Meloni ritira la querela contro Luciano CanforaMilano, 4 ott. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ritirato la querela contro lo storico e filologo 82enne Luciano Canfora, 82 anni, a giudizio a Bari per diffamazione aggravata.


Lo riferisce “L’Edicola del Sud” ricordando che la vicenda risale all’11 aprile 2022: Meloni era leader di Fratelli d’Italia e parlamentare all’opposizione del governo Draghi e Canfora l’aveva definita “neonazista nell’anima”, “una poveretta”, “trattata come una mentecatta pericolosissima”. Parole che avevano portato la premier a presentare una querela e a costituirsi parte civile contro il filologo, con la richiesta di un risarcimento di 20mila euro. L’inizio del processo era fissato per il 7 ottobre dinanzi al Tribunale di Bari.

Cinema, 40 anni dopo torna in sala in 4K C’era una volta in America

Cinema, 40 anni dopo torna in sala in 4K C’era una volta in AmericaRoma, 4 ott. (askanews) – A pochi giorni dall’annuncio del ritorno al cinema di Shining di Stanley Kubrick, Lucky Red ha comunicato anche il ritorno sul grande schermo di un altro grande capolavoro del passato: “C’era una volta in America”, gangster movie di Sergio Leone. A quarant’anni dal suo debutto, il film torna nelle sale (con Lucky Red in collaborazione con Leone Film Group) per la prima volta in 4K, nella versione del 2012, che include le scene precedentemente tagliate. Sarà disponibile sia in versione originale con i sottotitoli che nella versione con il doppiaggio originale, solo il 28, 29 e 30 ottobre.


Il primo giugno 1984 “Once Upon a Time in America”, ultimo film di Sergio Leone, arrivava nei cinema statunitensi. A dispetto dei tagli che, come è noto, hanno spento il successo del suo esordio americano, il film era destinato a rimanere nella storia, imponendosi nel tempo come una delle pellicole più belle e acclamate di sempre. Terzo capitolo della cosiddetta trilogia del tempo dopo “C’era una volta il West” (1968) e “Giù la testa” (1971), il film è tratto da “The Hoods”, romanzo di Harry Grey del 1952 ed è l’ultimo film di Sergio Leone, da molti considerato il suo testamento cinematografico. Con le indimenticabili musiche di Ennio Morricone e la fotografia di Tonino Delli Colli, il film vanta un cast di grandi attori come Robert De Niro, James Woods, Joe Pesci e giovani esordienti tra cui Jennifer Connelly.

Vela, in Vuitton Cup per Luna Rossa niente rimonta. Ineos sfidante di Nzl

Vela, in Vuitton Cup per Luna Rossa niente rimonta. Ineos sfidante di NzlRoma, 4 ott. (askanews) – Finisce l’avventura di Luna Rossa in America’s Cup: Britannia conquista il punto decisivo nell’11esima regata e vince la Louis Vuitton Cup con il 7-4 nella serie. Saranno dunque i britannici a sfidare Team New Zealand per la Coppa delle 100 ghinee. La finale di America’s Cup tra New Zealand e Britannia comincerà il prossimo 12 ottobre, al meglio delle 13 regate. “Abbiamo fatto un grande lavoro come squadra, sono orgoglioso di quanto fatto e voglio ringraziare tutti – le parole di Checco Bruni, skipper di Luna Rossa – E’ un momento duro per me e per tutto il team. Non siamo riusciti a portare a termine il lavoro. Ci hanno fatto sognare, ma Luna Rossa tornerà forte. E’ dura, pensiamo di avere la barca per essere in finale e di potercela giocare con New Zealand. Non ci siamo riusciti e questo è un grande dispiacere”. James Spithill aggiunge: “Brava Britannia, è stata protagonista di una serie fantastica. E’ davvero dura per la squadra, non siamo riusciti a portare a termine quanto realizzato. Ci avevano dato una barca davvero competitiva. Luna Rossa è come una famiglia, è dura ma questo è lo sport. Ho costruito un rapporto umano con la squadra che va oltre i risultati. Il miglior team ha vinto”.

La Corte europea annulla gli accordi commerciali Ue-Marocco

La Corte europea annulla gli accordi commerciali Ue-MaroccoBruxelles, 4 ott. (askanews) – Gli accordi commerciali tra Ue e Marocco del 2019 in materia di pesca e prodotti agricoli, che comprendono anche i prodotti provenienti dal territorio del Sahara Occidentale, sono stati conclusi in violazione dei principi di autodeterminazione e della loro rilevanza per i trattati dell’Unione, perché non hanno avuto il consenso del popolo del Sahara Occidentale.


Lo ha affermato la Corte europea di Giustizia in due sentenze emesse oggi a Lussemburgo che, respingendo un appello del Consiglio Ue e della Commissione europea, danno ragione definitivamente al Fronte Polisario, che aveva fatto ricorso contro gli accordi. Il Fronte Polisario è il movimento per l’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale e per la creazione di un suo Stato sovrano, contro i tentativi di annessione del Marocco. Le due sentenze di oggi confermano quanto aveva già stabilito il Tribunale di primo grado della Corte europea il 29 settembre del 2021, che aveva annullato gli accordi, ma ne aveva mantenuto provvisoriamente l’applicazione. In un’altra sentenza separata, la Corte oggi ha anche puntualizzato che l’etichettatura dei meloni e dei pomodori raccolti nel Sahara Occidentale deve menzionare questo territorio, e non il Marocco, come paese d’origine.


La Corte Ue ha precisato che per l’attuazione degli accordi commerciali Ue-Marocco del 2019 in materia di pesca e prodotti agricoli occorre il consenso dei Sharawi, il popolo del territorio del Sahara Occidentale, sebbene questo sia un territorio non autonomo, perché sottoposto alla giurisdizione del Marocco. Il consenso del popolo Saharawi è una condizione per la validità delle decisioni con cui il Consiglio ha approvato quegli accordi a nome dell’Unione europea. È vero, riconosce la Corte, che è stato condotto un processo di consultazione da parte della Commissione e dal Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) prima dell’adozione di queste decisioni. Tuttavia, il processo di consultazione non è stato appropriato per stabilire il consenso dei Saharawi. La consultazione, infatti, non ha riguardato il popolo del Sahara Occidentale in quanto tale, bensì gli abitanti attualmente presenti in quel territorio, indipendentemente dal fatto che appartengano o meno al popolo dei Saharawi. Non si è tenuto conto del fatto che una parte significativa del popolo del Sahara Occidentale vive oggi in altri paesi.


La Corte spiega che il consenso dei Saharawi potrebbe anche non essere esplicito, ma presunto, se l’accordo non creasse obblighi per il popolo del Sahara Occidentale come parte terza, e se gli conferisse un vantaggio specifico, tangibile, sostanziale e verificabile, derivante dallo sfruttamento delle risorse naturali di quel territorio e proporzionale al livello di sfruttamento. Ma, poiché gli accordi in questione non prevedono manifestamente un tale vantaggio, la Corte di giustizia conferma l’annullamento delle decisioni del Consiglio da parte del Tribunale di primo grado. La decisione relativa all’accordo di pesca è scaduta nel luglio 2023 e ha quindi cessato di produrre effetti. Per quanto riguarda l’accordo relativo alle misure di liberalizzazione sui prodotti agricoli, la Corte mantiene, per un periodo di 12 mesi a partire da oggi, gli effetti della decisione del Consiglio Ue, in considerazione delle gravi conseguenze negative che il suo annullamento immediato comporterebbe per l’azione esterna dell’Unione europea e per motivi di certezza del diritto.


Quanto alla sentenza sull’etichettatura dei meloni e dei pomodori, secondo la Corte l’obbligo previsto dalla regole Ue di precisare l’origine dei prodotti agricoli si applica non solo alle merci provenienti da un “paese” (come sinonimo della parola “Stato”), ma anche a quelle provenienti da “territori” (che designano entità diverse dai “paesi”). Pur essendo sotto la giurisdizione o la responsabilità internazionale di uno Stato (il Marocco), il territorio del Sahara Occidentale ha comunque uno status separato e distinto ai sensi del diritto internazionale. “Fare riferimento al Marocco anziché al Sahara occidentale allo scopo di identificare l’origine di meloni e pomodori raccolti in quest’ultimo territorio indurrebbe in errore i consumatori circa la vera origine di tali merci”, conclude la Corte. In un cominicato congiunto emesso dopo il verdetto della Corte di Giustizia, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, prendono atto della sentenza, sottolineano che comunque “preserva la validità dell’accordo sui prodotti agricoli per altri 12 mesi”, e cercano poi di rassicurare il Marocco sulla continuazione del parteneariato con l’Ue, come per rimarcare la differenza di posizione rispetto alla Corte. “L’Ue ribadisce l’alto valore che attribuisce al suo partenariato strategico con il Marocco, che è di lunga data, ampio e profondo”, sottolineanto Von der Leyen e Borrell, ricordando che “nel corso degli anni, abbiamo instaurato una profonda amicizia e una cooperazione solida e multiforme, che intendiamo portare al livello successivo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”. “In stretta cooperazione con il Marocco, l’Ue intende fermamente preservare e continuare a rafforzare le strette relazioni” fra le due parti “in tutti gli ambiti del partenariato Marocco-Ue, in linea con il principio secondo cui ‘pacta sunt servanda’”. concludono la presidente della Commissione e l’Alto Rappresentante.

Balzo dollaro dopo dati Usa, euro sotto 1,10, minimo oltre 1 mese

Balzo dollaro dopo dati Usa, euro sotto 1,10, minimo oltre 1 meseRoma, 4 ott. (askanews) – Scatto rialzista del dollaro, con l’euro che cala sotto quota 1,10 sul biglietto verde per la prima volta da quasi due mesi. Nel corso delle contrattazioni la valuta condivisa è scesa fino a 1,0967 sul dollaro, sui minimi da dallo scorso 13 agosto agosto.


I dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti si sono rivelati migliori dal previsto e questo ha ulteriormente smorzato le attese sulla velocità dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, sostenendo il dollaro

Inps, Vittimberga: ruolo fondamentale nel mecenatismo culturale

Inps, Vittimberga: ruolo fondamentale nel mecenatismo culturaleRoma, 4 ott. (askanews) – “L’Inps, nel corso dei suoi 126 anni di storia, ha svolto un ruolo fondamentale nel mecenatismo culturale, accumulando nelle proprie sedi una straordinaria collezione di capolavori artistici, affiancati da magnifici esempi di architettura storica”. Così il direttore generale dell’istituto di previdenza, Valeria Vittimberga, durante un evento organizzato dall’Inps a Venezia.


“Grazie a normative specifiche – ha detto – l’istituto ha potuto non solo acquistare opere d’arte, ma anche riceverle attraverso il pagamento di contributi in natura, trasformando così una serie di opere raccolte nel passato in un patrimonio di inestimabile valore oggi. Presso il prestigioso Palazzo Wedekind di Roma, l’Inps ha istituito un museo permanente che ospita queste opere, simbolo di una tradizione che intendiamo continuare. Il nostro obiettivo è quello di arricchire ulteriormente questa collezione, acquisendo opere significative che possano testimoniare la nostra vicinanza ai territori, poiché l’arte è profondamente radicata nei luoghi in cui si sviluppa”. Il dg dell’Inps ha aggiunto che “nella mostra di oggi presenteremo quadri che raccontano la storia dell’Inps e del nostro percorso. Crediamo fermamente che queste opere non debbano rimanere un patrimonio esclusivo delle nostre sedi, per quanto prestigiose. Vogliamo aprirci alla popolazione, organizzare eventi e rendere l’arte e la cultura accessibili a tutti, come simbolo della nostra vicinanza al territorio e alla comunità nazionale. L’Inps si propone di essere un servitore della collettività, e attraverso queste iniziative, intendiamo dimostrare il nostro impegno nella promozione della cultura e del patrimonio artistico italiano”.

Musica, Zucchero “Sugar” Fornaciari nel 2025 torna live negli stadi

Musica, Zucchero “Sugar” Fornaciari nel 2025 torna live negli stadiRoma, 4 ott. (askanews) – Dopo il grande successo dell’”Overdose D’Amore World Tour”, che lo scorso anno ha attraversato 3 continenti, passando per 20 nazioni e 38 città, superando un milione di spettatori e facendo tappa in 5 stadi italiani, Zucchero “Sugar” Fornaciari nel 2025 torna live in Italia negli stadi con il suo tour “Overdose D’Amore”. Nuove “sere d’estate” in cui la carica esplosiva di Zucchero attraverserà l’Italia, regalando ancora una volta intense e indimenticabili emozioni per tutto il suo pubblico.


Queste le date del tour “Overdose D’Amore” (prodotte da Friends and Partners): 19 giugno Stadio del Conero, Ancona; 21 giugno Stadio San Nicola, Bari; 26 giugno Stadio Olimpico Grande Torino, Torino; 28 giugno Stadio Euganeo, Padova; Roma. I biglietti per le date di Ancona, Bari, Torino e Padova sono in prevendita su Ticketone.it e nei punti di vendita abituali dalle ore 18 di oggi, venerdì 4 ottobre.


È in radio e in digitale il nuovo singolo “Amor che muovi il sole”, cover del brano “My Own Soul’s Warning” dei The Killers impreziosita con un adattamento del testo in italiano a firma di Zucchero. Presentato in anteprima live la scorsa estate per tutti i fan che hanno preso parte al suo tour italiano negli stadi, il singolo “Amor Che Muovi Il Sole” parla dell’amore in una forma universale, descrivendolo come una forza cosmica che dà significato e ordine al mondo, capace di muovere il sole, le stelle e il mare. “Non posso più sopportare un mondo senza l’amore che tutto muove – afferma Zucchero – questo è il senso di “Amor che muovi il sole” che non è una traduzione letterale del brano dei Killers (“My Own Soul Warning”) ma è un adattamento fatto da me per far suonare la canzone in italiano alla Zucchero. In-gioia (enjoy)”. Il brano anticipa il nuovo album “Discover II” (EMI / Universal Music Italia), in uscita l’8 novembre in fisico e in digitale. Per questo nuovo progetto, il secondo di cover, Zucchero reinterpreta, facendole sue, alcune delle canzoni che ha amato di più nella sua vita.

Migranti,Piantedosi:modello Albania guardato con attenzione in Ue

Migranti,Piantedosi:modello Albania guardato con attenzione in UeRoma, 4 ott. (askanews) – “Il modello adottato in Albania per i centri per migranti è destinato a non rimanere isolato ed e’ guardato con grande attenzione in Europa”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della conferenza stampa al termine del G7 isul tema delle politiche migratorie.


“Già 15 Paesi hanno sottoscritto una richiesta formale alla Commissione europea di guardare con attenzione a questo modello – ha aggiunto il titolare del Viminale – come possibilità di estensione anche in altre iniziative che possono essere adottate da altri paesi o messi sotto l’egida dell’Unione Europea”.

M.O.,Piantedosi:Non tutti manifestanti in piazza comunque domani

M.O.,Piantedosi:Non tutti manifestanti in piazza comunque domaniRoma, 4 ott. (askanews) – “Mi piace sottolineare che non tutti i proponenti vorranno scendere in piazza comunque” e nonostante i divieto disposto dalle autorità di pubblica sicurezza. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella conferenza stampa conclusiva del G7 Interno rispondndo a una domanda sulle manifestazioni annunciate in coincidenze del’anniversario del 7 ottobre.


“Una sigla importante – ha aggiunto il titolare del Viminale – ha accettato il divieto e invitato a una ripriogramamzione della manisfestazione”. I numeri sui partecipanti – ha sotolineato il ministro – sono monitorati dalla forze di polizia. Vediamo lo scenario e qualsiasi manifestazione “sarà gestita con decisioni che vanno prese sul campo e con equilibrio”.

Facebook, Corte Ue: non può usare senza limitazioni i dati personali

Facebook, Corte Ue: non può usare senza limitazioni i dati personaliRoma, 4 ott. (askanews) – Un social network online come Facebook non può utilizzare l’insieme dei dati personali ottenuti a fini di pubblicità mirata, senza limitazione temporale e senza distinzione basata sulla natura di tali dati. E’ quanto stabilisce una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea, sulla base del ricorso presentato da un cittadino austriaco, Maximilian Schrems, che dopo essersi espresso sul suo orientamento sessuale in occasione di una tavola rotonda pubblica, ha contestatato presso un tribunale nazionale il trattamento, a suo avviso illecito, dei suoi dati personali da parte della Meta Platforms Ireland nell’ambito del social network online Facebook.


La Meta Platforms, spiega la Corte Ue con un comunicato, raccoglie dati personali degli utenti di Facebook, relativi alle attività di questi utenti tanto su tale social network che al di fuori di esso. Si tratta, in particolare, di dati relativi alla consultazione della piattaforma online nonché di pagine internet e di applicazioni di terzi. A tal fine, la Meta Platforms utilizza “cookie”, “social plugin” e “pixel” inseriti sulle pagine Internet interessate.Visti i dati a sua disposizione, la Meta Platforms può anche individuare l’interesse che il Schrems manifesta relativamente a temi sensibili, come l’orientamento sessuale, e ciò le consente di rivolgergli della pubblicità mirata al riguardo. Si pone pertanto la questione se Schrems abbia manifestamente reso pubblici dati personali sensibili che lo riguardano, avendo comunicato in occasione di una tavola rotonda pubblica il fatto di essere omosessuale, e ne abbia quindi autorizzato il trattamento, in forza del regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD).


In tale contesto, la Corte suprema austriaca ha chiesto alla Corte di giustizia di interpretare il RGPD. In primo luogo, la Corte risponde che il principio della “minimizzazione dei dati”, stabilito dal RGPD, osta a che l’insieme dei dati personali che un responsabile del trattamento, come il gestore di una piattaforma di social network online, abbia ottenuto dall’interessato o da terzi e che siano stati raccolti sia su tale piattaforma che al di fuori di essa, siano aggregati, analizzati ed elaborati ai fini di pubblicità mirata, senza limitazione temporale e senza distinzione basata sulla natura di tali dati.In secondo luogo, secondo la Corte, non è escluso che, con la sua dichiarazione in occasione della tavola rotonda in questione, Schrems abbia manifestamente reso pubblico il suo orientamento sessuale. Spetta alla Corte suprema austriaca verificarlo. Il fatto che una persona abbia reso manifestamente pubblico un dato riguardante il suo orientamento sessuale comporta che tale dato possa essere oggetto di trattamento, nel rispetto delle disposizioni del RGPD.


Tuttavia, tale circostanza non autorizza, di per sé, il trattamento di altri dati personali relativi all’orientamento sessuale di tale persona. Pertanto, la circostanza che una persona si sia espressa sul suo orientamento sessuale in occasione di una tavola rotonda pubblica non autorizza il gestore di una piattaforma di social network online a trattare altri dati relativi all’orientamento sessuale di tale persona ottenuti, se del caso, al di fuori di tale piattaforma a partire da applicazioni e siti Internet di partner terzi, ai fini di aggregarli e analizzarli per proporre a tale persona della pubblicità personalizzata.