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Banco Bpm: chiusa l’Opa su Anima, detiene l’89,95% del capitale

Banco Bpm: chiusa l’Opa su Anima, detiene l’89,95% del capitaleMilano, 4 apr. (askanews) – Con le adesioni odierne, nell’ultimo giorno dell’Opa, Banco Bpm ha raggiunto l’89,95% del capitale di Anima, superando così abbondantemente l’obiettivo della soglia del 66,67% che garantisce a piazza Meda di controllare l’assemblea straordinaria della Sgr. L’offerta valorizza Anima 7 euro per azione.


Oggi sono state apportate in adesione 76.998.624 azioni, per un totale complessivo di 221.067.954. Banco Bpm già deteneva il 22% di Anima.

Arma carabinieri ospita summit Gendarmerie e forza di polizia

Arma carabinieri ospita summit Gendarmerie e forza di poliziaRoma, 4 apr. (askanews) – L’Arma dei Carabinieri ha organizzato a Vicenza, presso il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (CoESPU), una conferenza quadripartita di Vertice (G4) tra le Gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare di Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Hanno partecipato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, il Direttore Generale della Gendarmeria Nazionale francese, Gen. d’Armata Hubert Bonneau, il Comandante Generale della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese, Gen. C.A. Rui Alberto Ribeiro Veloso e il Direttore Aggiunto Operativo della Guardia Civil, Gen. C.A. Manuel Llamas Fernàndez.


“L’incontro, svoltosi in un clima di proficua collaborazione e reciproco scambio di esperienze – si legge in una nota – ha rappresentato un’importante occasione per rafforzare ulteriormente i legami di cooperazione. Le quattro prestigiose Istituzioni di polizia a competenza generale fanno parte della FIEP (International Association of Gendarmeries and Polices Forces with Military Status), istituita il 12 maggio del 1994 a Madrid, la cui presidenza è stata ceduta lo scorso anno dall’Arma dei Carabinieri alla Gendarmeria Nazionale Francese. Nel corso del vertice è stato fornito risalto alle tematiche di maggiore rilevanza strategica, quali: la formazione congiunta, la tutela ambientale, il settore cyber e l’Intelligenza Artificiale”. In riferimento alla formazione congiunta è stata sottolineata “l’importanza di valorizzare i percorsi formativi del personale quale processo continuo di crescita umana, valoriale e professionale che caratterizza la vita di ogni militare, fornendogli gli strumenti necessari per svolgere efficacemente i propri compiti istituzionali anche nella dimensione della cooperazione interforze nel contesto europeo”.


In relazione alla tutela ambientale, settore in cui l’Arma è impegnata con i suoi oltre 7.000 Carabinieri forestali, si è posto l’accento sulla promozione di una comune visione strategica attraverso lo svolgimento di periodiche riunioni finalizzate a condividere e potenziare le conoscenze tecnico-informatiche di settore. In occasione della trattazione della tematica cyber è stata confermata l’importanza dello scambio di progetti relativi alla prossimità digitale, ovvero delle pratiche di formazione mirate all’aumento di capacità d’intelligence e d’investigazione sulla criminalità informatica, focalizzando l’attenzione anche sul costante aggiornamento dei punti di contatto (PoC) delle 4 Forze di polizia a statuto militare, quale fattore essenziale per assicurare la piena funzionalità di scambi informativi.


Sull’intelligenza artificiale, invece, è stata manifestata la volontà di favorire la condivisione di piani strategici comuni di impiego dell’AI all’interno dei vari asset delle Gendarmerie, dalla logistica, alle procedure amministrative, alla formazione, fino agli aspetti operativi, sempre nel rispetto delle specificità e dei vincoli legali in ambito nazionale ed europeo. Il Comandante Generale, intervenuto nel corso della conferenza, dopo aver salutato e ringraziato le massime autorità delle Gendarmerie estere per la convinta partecipazione all’evento odierno, ha illustrato l’elemento distintivo e condiviso tra le stesse: “è il complesso reticolo territoriale delle nostre Forze, indiscutibile valore aggiunto sia per i flussi informativi, sia per la protezione delle infrastrutture critiche sul territorio, caratteristiche che sono codificate nel nostro DNA e costituiscono i presupposti per il successo del nostro modello, quello della Gendarmeria, nel passato come nel presente”. Il Gen. C.A. Salvatore Luongo ha messo poi in evidenza la solidità dei valori che accomunano l’Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guardia Civil e la Guardia Nazionale Repubblicana portoghese: “valori radicati nella storia, nelle tradizioni e nel quotidiano sacrificio delle nostre donne e dei nostri uomini. È su queste fondamenta indiscutibili che poggia la nostra capacità di affrontare le sfide di oggi e di domani”.


Inoltre nel concludere si è soffermato sull’importanza di saper affrontare le nuove sfide: “abbiamo il dovere di guardare agli scenari futuri non con timore, ma con l’ambizione e la responsabilità di esserne protagonisti non per subirne i cambiamenti, ma per saperli interpretare e guidare”. Le Istituzioni che si sono riunite a Vicenza collaborano da anni per semplificare, nel rispetto degli accordi internazionali vigenti e delle normative nazionali, la reciproca fruizione di informazioni ed esperienze nei settori delle risorse umane, dell’organizzazione di servizi, della tecnologia, della logistica e degli affari internazionali. I vertici delle quattro Istituzioni hanno espresso la loro piena soddisfazione per i risultati raggiunti durante l’importante incontro di cooperazione internazionale, sottolineando la comune volontà di proseguire e intensificare la collaborazione in tutti i settori strategici di interesse comune. Al termine della conferenza, è stato ribadito l’impegno a dare seguito alle discussioni attraverso la definizione di piani d’azione concreti e la realizzazione di iniziative congiunte, al fine di garantire una maggiore efficienza delle Forze di Polizia nell’ambito della sicurezza per i cittadini dei rispettivi Paesi.

Venerdì nero per le Borse europee: spaventa escalation dazi

Venerdì nero per le Borse europee: spaventa escalation daziMilano, 4 apr. (askanews) – Secondo il presidente Donald Trump “è un momento straordinario per diventare ricchi, più ricchi che mai!!!”. Di certo c’è che anche oggi è stata una seduta da dimenticare per le Borse mondiali. La guerra dei dazi innescata dagli Usa, con la risposta della Cina che ha annunciato tariffe al 34% su tutte le importazioni dagli Usa, ha innescato un sell-off generalizzato sui mercati, preoccupati per i rischi di una escalation, con l’ombra di una recessione globale e una nuova fiammata dell’inflazione.


Milano, zavorrata dai titoli bancari, crollati in tutta Europa, risentendo maggiormente dei timori di un rallentamento dell’economia, ha lasciato sul terreno il 6,54%, scivolando a 34.649 punti e azzerando in pratica i guadagni del 2025. Negli ultimi decenni, comunque, ci sono state altre dieci chiusure peggiori di quella odierna. Con gli indici di Wall Street che crollano di oltre il 3%, dopo ave archiviato ieri la peggior seduta dal 2020, Parigi ha perso il 4,26%, Francoforte il 5,09%, Londra il 4,94%, Madrid il 6,12%. Crolla anche il prezzo del petrolio, portandosi sui minimi dal 2021. Tornando a Piazza Affari, tra i titoli principali, maglia rosa dei peggiori a Azimut (-12,6%), seguita da Leonardo (-12,41%), Mps (-12,2%) e Nexi (-11,47%), Unipol (-10,53%), Bper (-10,49%), Mediobanca (-10,35%), Popolare di Sondrio (-9,66%), Mediolanum (-9,65%), UniCredit (-9,58%). Nessun titolo si è salvato dalle vendite, a eccezione di Diasorin che ha guadagnato l’1,66%.

Cinque Stelle chiamano in piazza a Roma contro riarmo, Conte attacca Repubblica

Cinque Stelle chiamano in piazza a Roma contro riarmo, Conte attacca RepubblicaRoma, 4 apr. (askanews) – Punta contro Repubblica l’ultimo rilancio di Giuseppe Conte in vista della manifestazione “No al riarmo. Fermiamoli” convocata dal Movimento 5 stelle per domani a Roma (raduno alle 13 in piazza Vittorio Emanuele II, arrivo ai Fori imperiali). Colpevole, il quotidiano protagonista della mobilitazione “europeista” del 15 marzo, di aver pubblicato un articolo dal titolo “L’Italia scopre il fascino del bunker. ‘Così si vince la paura della guerra’”.


“Questa – accusa l’ex presidente del Consiglio – è follia totale, alimentata da chi – fra kit di sopravvivenza e venti di guerra soffiati a reti unificate – crea apprensione per giustificare l’urgenza di un folle Piano di Riarmo, che non aumenterà certo la nostra sicurezza, ma farà crescere gli extraprofitti dell’industria militare”. Per l’ex premier “ai cittadini dobbiamo garantire più risonanze e tac piuttosto che moltiplicare carri-armati e bunker. Domani tutti in piazza a Roma contro questa follia”, è l’appello finale di Conte, in questi giorni impegnato in un tour de force di interviste e ospitate televisive per supportare la mobilitazione. A Campo Marzio mettono l’accento sulla previsione che si stia realizzando “una partecipazione di associazioni e forze sociali” e si prefigura “una giornata popolare, una spinta di popolo” e snocciolano i dati organizzativi. Al netto delle realtà esterne che pure dovrebbero puntellare ulteriormente i numeri della mobilitazione a 5 stelle, dagli ambienti contiani, pur non indicando un obiettico numerico per la partecipazione in piazza, trapela “ottimismo ed entusiasmo” per gli oltre 100 pullman in arrivo soprattutto dal Sud, le oltre 500 persone attese in treno dal Nord, per i voli dalla Sardegna che porteranno anch’essi il loro carico di manifestanti e bandiere “dei 5 stelle e della pace”.


Il corteo sarà aperto dallo spezzone del Network giovani, novità organizzativa figlia del “processo costituente” conclusosi a novembre e sulla quale Conte punta molto per ritrovare una connessione con l’elettorato giovanile in passato così importante per l’ascesa di quello che fu il Movimento originario di Beppe Grillo. Attesa in piazza una “delegazione” del Pd, anche se nel pomeriggio di venerdì non è ancora chiaro se in piazza si affaccerà anche la segretaria Elly Schlein, magari a inizio corteo per un saluto a Conte, che ha più volte detto di sperare nella presenza della leader democratica. Lo slogan dell’iniziativa “è chiaramente riferito al governo di Giorgia Meloni che ha sottoscritto e sostiene con convinzione il piano von der Leyen”, ha rivendicato il presidente del M5S, quasi a voler rassicurare sull’assenza di ostilità nei confronti della potenziale alleata del fu campo largo, o progressista che dir si voglia. Rassicurazione rafforzata nelle ultime ore dai maggiorenti del M5S, come ad esempio la vicepresidente Chiara Appendino che garantisce: “Aspettiamo a braccia aperte chi vuole schierarsi senza ambiguità perché è il momento di farlo”; oppure come il capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi, che rispondendo a una domanda sul rischio che Schlein sia accolta da fischi, taglia corto: “Se qualcuno partecipa a una manifestazione, vuol dire che ne condivide i principi e i valori. Quindi, una contestazione non avrebbe senso e, per come conosco il Movimento, non me la aspetto”.


Ma il cuore dell’operazione politica della piazza convocata dal M5S, più che nel rapporto con il Pd attraversato da tensioni sul tema del riarmo europeo, è il recupero, che Conte ha a cuore fin dalla batosta incassata alle elezioni europee del 2024 (prima volta sotto il 10 per cento in una consultazione elettorale nazionale), del voto degli astenuti e dei delusi della politica, molti dei quali hanno radici nella diaspora della fu “sinistra radicale”. Tra gli ospiti politici attesi in piazza e sul palco ci sono i dioscuri di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ma c’è anche Maurizio Acerbo, attuale segretario di Rifondazione comunista, partito lontano dai fasti parlamentari degli anni 90-00, e ci sono tra quanti hanno manifestato l’intenzione di sfilare contro guerra e riarmo piccole realtà organizzative o anche vive solo sui social network che fanno riferimento a un arcipelago di realtà di sinistra, in qualche caso accusate o sospettate di simpatie filorusse. E anche per la presenza di figure di attivisti, giornalisti e intellettuali non solo strettamente “di area” (come Marco Travaglio, Tomaso Montanari, Barbara Spinelli) ma provenienti dal mondo pacifista e cattolico come Alex Zanotelli e Flavio Lotti, dall’arcipelago ambientalista come Giuseppe Onufrio di Greenpeace, dall’Anpi, ci sarà il suo presidente Gianfranco Pagliarulo, o dal mondo della cultura e della tv come lo storico Alessandro Barbero o il divulgatore scientifico Mario Tozzi. E ancora: previsti interventi dell’economista Jeffrey Sachs e dell’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga, recentemente protagonista di un duro scontro in aula con l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri Kaja Kallas, che ha accusato di essere schiacciata su posizioni filo-Netanyahu.

Bankitalia taglia stime Pil, 2025 +0,5%, 2026 +0,9%, 2027 +0,7%

Bankitalia taglia stime Pil, 2025 +0,5%, 2026 +0,9%, 2027 +0,7%Roma, 4 apr. (askanews) – La Banca d’Italia ha consistentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica nella Penisola. Ora indica una espansione del Pil dello 0,6% quest’anno, dello 0,8% nel 2026 e dello 0,7% nel 2027. Peraltro questi dati utilizzano la metodologia condivisa a livello di Eurosistema delle banche centrali su dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative. Senza questa correzione, puntualizza Bankitalia con un comunicato, il Pil crescerebbe dello 0,5 per cento nel 2025, dello 0,9 per cento nel 2026 e dello 0,7 per cento nel 2027.


Nelle precedenti previsioni, risalenti a dicembre, Bankitalia indicava una crescita 2025 allo 0,8%, guardando ai dati corretti per stagionalità e giornate lavorative, un più 1,1% sul 2026 e un più 0,9% sul 2027. Il taglio riflette innanzitutto il contraccolpo dei dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump negli Usa. Peraltro si tratta solo di “una prima e parziale valutazione degli effetti di questi annunci, che tiene conto dell’incremento dei dazi statunitensi ma non considera l’eventualità di aumenti ritorsivi da parte delle altre economie – precisa Bankitalia – non sono considerati inoltre eventuali effetti derivanti dall’evoluzione dei mercati internazionali”.


Le proiezioni sono state formulate sulla base delle informazioni disponibili al 28 marzo per le ipotesi tecniche e al 2 aprile per i dati congiunturali. Secondo l’analisi “nonostante l’inasprimento in atto delle politiche commerciali, la domanda estera continuerebbe a espandersi, seppure a tassi contenuti, nettamente inferiori a quelli medi del ventennio precedente” al Covid. “I consumi delle famiglie aumenterebbero a tassi superiori a quelli del Pil, beneficiando del recupero del potere d’acquisto. Gli investimenti si espanderebbero in misura contenuta. La spesa in costruzioni, sebbene frenata dalla rimozione degli incentivi all’edilizia residenziale, beneficerebbe della finalizzazione dei progetti finanziati con i fondi del Pnrr. La progressiva trasmissione alle condizioni di finanziamento della riduzione dei tassi di interesse – aggiunge Bankitalia – eserciterebbe un impatto positivo soprattutto nel prossimo biennio”.

Dazi, Bankitalia: tolgono 0,5 punti a Pil Italia sul 2025-2027

Dazi, Bankitalia: tolgono 0,5 punti a Pil Italia sul 2025-2027Roma, 4 apr. (askanews) – I dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump negli Usa sottrarranno almeno mezzo punto percentuale alla crescita economica in Italia, cumulativamente sul triennio 2025-2027. È la stima indicata dalla Banca d’Italia in un aggiornamento delle sue proiezioni macroeconomiche.


Peraltro questa previsione resta parziale, dato che tiene conto sì dell’aumento dei dazi Usa, ma non delle ricadute delle rappresaglie che potrebbero essere adottate da altre economie, né considera gli effetti delle dinamiche dei mercati. Le esportazioni italiane “risentirebbero in misura significativa degli effetti dell’incremento dei dazi da parte degli Stati Uniti, rimanendo pressoché stagnanti nell’anno in corso – dice Bankitalia – e tornando a crescere gradualmente nel prossimo biennio, seppure in misura inferiore a quella della domanda potenziale di beni e servizi italiani. Le importazioni aumenterebbero moderatamente nel 2025 e in misura più marcata nel 2026-27, coerentemente con la ripresa delle esportazioni e degli investimenti produttivi. Il saldo di conto corrente resterebbe stabile in rapporto al Pil nel triennio di previsione, su livelli intorno all’1 per cento”.

M5S in piazza contro il riarmo, Conte attacca Repubblica

M5S in piazza contro il riarmo, Conte attacca RepubblicaRoma, 4 apr. (askanews) – Punta contro Repubblica l’ultimo rilancio di Giuseppe Conte in vista della manifestazione “No al riarmo. Fermiamoli” convocata dal Movimento 5 stelle per domani a Roma (raduno alle 13 in piazza Vittorio Emanuele II, arrivo ai Fori imperiali). Colpevole, il quotidiano protagonista della mobilitazione “europeista” del 15 marzo, di aver pubblicato un articolo dal titolo “L’Italia scopre il fascino del bunker. ‘Così si vince la paura della guerra’”.


“Questa – accusa l’ex presidente del Consiglio – è follia totale, alimentata da chi – fra kit di sopravvivenza e venti di guerra soffiati a reti unificate – crea apprensione per giustificare l’urgenza di un folle Piano di Riarmo, che non aumenterà certo la nostra sicurezza, ma farà crescere gli extraprofitti dell’industria militare”. Per l’ex premier “ai cittadini dobbiamo garantire più risonanze e tac piuttosto che moltiplicare carri-armati e bunker. Domani tutti in piazza a Roma contro questa follia”, è l’appello finale di Conte, in questi giorni impegnato in un tour de force di interviste e ospitate televisive per supportare la mobilitazione. A Campo Marzio mettono l’accento sulla previsione che si stia realizzando “una partecipazione di associazioni e forze sociali” e si prefigura “una giornata popolare, una spinta di popolo” e snocciolano i dati organizzativi. Al netto delle realtà esterne che pure dovrebbero puntellare ulteriormente i numeri della mobilitazione a 5 stelle, dagli ambienti contiani, pur non indicando un obiettico numerico per la partecipazione in piazza, trapela “ottimismo ed entusiasmo” per gli oltre 100 pullman in arrivo soprattutto dal Sud, le oltre 500 persone attese in treno dal Nord, per i voli dalla Sardegna che porteranno anch’essi il loro carico di manifestanti e bandiere “dei 5 stelle e della pace”.


Il corteo sarà aperto dallo spezzone del Network giovani, novità organizzativa figlia del “processo costituente” conclusosi a novembre e sulla quale Conte punta molto per ritrovare una connessione con l’elettorato giovanile in passato così importante per l’ascesa di quello che fu il Movimento originario di Beppe Grillo. Attesa in piazza una “delegazione” del Pd, anche se nel pomeriggio di venerdì non è ancora chiaro se in piazza si affaccerà anche la segretaria Elly Schlein, magari a inizio corteo per un saluto a Conte, che ha più volte detto di sperare nella presenza della leader democratica. Lo slogan dell’iniziativa “è chiaramente riferito al governo di Giorgia Meloni che ha sottoscritto e sostiene con convinzione il piano von der Leyen”, ha rivendicato il presidente del M5S, quasi a voler rassicurare sull’assenza di ostilità nei confronti della potenziale alleata del fu campo largo, o progressista che dir si voglia. Rassicurazione rafforzata nelle ultime ore dai maggiorenti del M5S, come ad esempio la vicepresidente Chiara Appendino che garantisce: “Aspettiamo a braccia aperte chi vuole schierarsi senza ambiguità perché è il momento di farlo”; oppure come il capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi, che rispondendo a una domanda sul rischio che Schlein sia accolta da fischi, taglia corto: “Se qualcuno partecipa a una manifestazione, vuol dire che ne condivide i principi e i valori. Quindi, una contestazione non avrebbe senso e, per come conosco il Movimento, non me la aspetto”.


Ma il cuore dell’operazione politica della piazza convocata dal M5S, più che nel rapporto con il Pd attraversato da tensioni sul tema del riarmo europeo, è il recupero, che Conte ha a cuore fin dalla batosta incassata alle elezioni europee del 2024 (prima volta sotto il 10 per cento in una consultazione elettorale nazionale), del voto degli astenuti e dei delusi della politica, molti dei quali hanno radici nella diaspora della fu “sinistra radicale”. Tra gli ospiti politici attesi in piazza e sul palco ci sono i dioscuri di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ma c’è anche Maurizio Acerbo, attuale segretario di Rifondazione comunista, partito lontano dai fasti parlamentari degli anni 90-00, e ci sono tra quanti hanno manifestato l’intenzione di sfilare contro guerra e riarmo piccole realtà organizzative o anche vive solo sui social network che fanno riferimento a un arcipelago di realtà di sinistra, in qualche caso accusate o sospettate di simpatie filorusse. E anche per la presenza di figure di attivisti, giornalisti e intellettuali non solo strettamente “di area” (come Marco Travaglio, Tomaso Montanari, Barbara Spinelli) ma provenienti dal mondo pacifista e cattolico come Alex Zanotelli e Flavio Lotti, dall’arcipelago ambientalista come Giuseppe Onufrio di Greenpeace, dall’Anpi, ci sarà il suo presidente Gianfranco Pagliarulo, o dal mondo della cultura e della tv come lo storico Alessandro Barbero o il divulgatore scientifico Mario Tozzi. E ancora: previsti interventi dell’economista Jeffrey Sachs e dell’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga, recentemente protagonista di un duro scontro in aula con l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri Kaja Kallas, che ha accusato di essere schiacciata su posizioni filo-Netanyahu. (di Paolo Barbieri)

Piazza Affari: i peggiori crolli della storia del Ftse Mib

Piazza Affari: i peggiori crolli della storia del Ftse MibMilano, 4 apr. (askanews) – Un venerdì nero per Piazza Affari, affossata dai dazi di Trump, dalla risposta della Cina e dai timori di una recessione globale: l’indice Ftse Mib, zavorrato dai titoli bancari, ha chiuso in ribasso del 6,53% a 34.649 punti. Ma la Borsa di Milano ha vissuto altre giornate di passione nel corso degli ultimi decenni, e di ben peggiori: la chiusura di oggi non rientra per un soffio tra le top-ten.


La seduta del 12 marzo 2020 – quando si comprese appieno la portata mondiale del coronavirus e in Italia si decise la chiusura per due settimane di locali e negozi – è la peggiore di sempre, con il Ftse Mib che lasciò sul terreno il 16,9%, rivedendo in negativo il precedente record, quando, il 24 giugno 2016 -, all’indomani dell’esito del referendum sulla Brexit – crollò del 12,5%. Al terzo posto il 9 marzo 2020, con l’indice che scivolò dell’11,2%, sempre a causa della diffusione del Covid nel nostro Paese, cui si aggiunse il crollo del prezzo petrolio con la rottura ta Arabia Saudita e Russia. Quarto posto per la seduta del 6 ottobre 2008 (-8,2%), a poche settimana del crack Lehman Brothers che diede il via alla crisi finanziaria mondiale. Al quinto posto, l’11 settembre 2001, con il crollo delle Torri Gemelle, quando Milano chiuse a -7,6%. Al sesto posto il 10 ottobre 2008 (-7,1%), sempre nell’autunno della crisi finanziaria.


Seguono il -6,8% registrato il 1 novembre 2011 – con la crisi del debito sovrano italiano, alla vigilia delle dimissioni di Silvio Berlusconi da Presidente del Consiglio – e il 16 ottobre 2008 (-6,8%). Chiudono la top-ten: il 10 agosto 2011 (-6,6%), l’estate della crisi del debito italiano con l’esplosione dello spread dopo la lettera della Bce del 5 agosto, e il 14 settembre 2001 (-6,6%) post “11 settembre”.

A Roma la prima mostra personale di Valeria Carrieri

A Roma la prima mostra personale di Valeria CarrieriRoma, 4 apr. (askanews) – Domani 5 aprile Valeria Carrieri popola di ninfe Casa Vuota, in occasione di “Portagioie”, la sua prima mostra personale, che si inaugura dalle ore 18 alle 21 (via Maia 12 interno 4A – metro Porta Furba Quadraro).


E’ una prima restituzione al pubblico di un progetto di ricerca che l’artista porta avanti a partire dal 2022 sulle figure mitologiche delle ninfe e sulla rilettura del mito antico. Viene presentata nella forma di una grande installazione site-specific costruita dall’artista per abitare lo spazio espositivo domestico, secondo le regole di una sintassi onirica che dispone sculture, dipinti e ricami in dialogo tra loro. Alcune opere che Valeria Carrieri ha realizzato per Casa Vuota si pongono in dialogo diretto con opere di artiste del Novecento appartenenti alla collezione dei padroni di casa (Ercolina Baroni, Paola Consolo, Nedda Guidi e Antonietta Raphaël).


La mostra é visitabile su appuntamento fino al 1 giugno.

Fed, Powell: troppo presto per dire quale sia linea appropriata tassi

Fed, Powell: troppo presto per dire quale sia linea appropriata tassiRoma, 4 apr. (askanews) – “È troppo presto per dire quale sarà il percorso appropriato per la politica monetaria. Resteremo attenti ai dati che perverranno, all’evolversi delle prospettive e al bilancio dei rischi. Siamo ben posizionati per aspettare di aver maggiore chiarezza, prima di considerare qualunque aggiustamento alla nostra linea monetaria”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell intervenendo ad un una conferenza in Virginia. Powell ha sottolineato il quadro di elevata incertezza che circonda le prospettive economiche e sull’inflazione.