Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

M5s,Casalino:mai detto che Conte sbaglia.Ma scontro con Grillo ferisce

M5s,Casalino:mai detto che Conte sbaglia.Ma scontro con Grillo ferisceRoma, 20 set. (askanews) – “Devo fare una smentita pubblica riguardo all’articolo de Il Foglio, che ha riportato erroneamente una mia presunta critica alla linea politica di Conte. Voglio essere chiaro: non ho mai affermato che Conte stia sbagliando linea politica. Al contrario, condivido pienamente la linea politica del Movimento sotto la sua guida”. Lo precisa in una nota Rocco Casalino, capo ufficio stampa M5s Senato, già portavoce di Conte premier, a proposito di un articolo del Foglio di oggi dal titolo “Lo sfogo di Casalino: Conte sbaglia nella linea politica”.


“Il mio compito, essendo focalizzato sulla strategia comunicativa – sottolinea Casalino – è quello di trovare strumenti e formule che ci permettano di ampliare il nostro raggio d’azione, non solo all’interno del campo progressista, ma anche verso quell’ampia fascia di astensionisti e persone deluse dal centrodestra. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale adottare un approccio meno ideologico e più pragmatico. Solo così possiamo intercettare sensibilità che, pur non identificandosi necessariamente con la nostra area, possono vedere in noi una forza politica credibile, capace di proporre soluzioni innovative. Non è una questione di “scegliere l’originale” in politica, perché ormai di “originale” c’è ben poco. La vera sfida è riuscire a parlare a quei mondi che non si riconoscono più nelle tradizionali etichette di destra o sinistra”. “Infine, è importante sottolineare che non esiste una nuova squadra che “circonda” Conte. Faccio parte pienamente e quotidianamente del team che lavora insieme a lui, condividendo obiettivi e visione. E quindi non sono nè “triste” nè “isolato” Anzi c’è entusiasmo per questa nuova fase. Semplicemente rimane il dispiacere per lo scontro Conte-Grillo, che ferisce l’intera comunità e offusca il grande lavoro e gli obiettivi della assemblea costituente”, conclude Casalino.

Assicurazioni, Farina (Ania): cruciali i programmi pubblico-privati

Assicurazioni, Farina (Ania): cruciali i programmi pubblico-privatiRoma, 20 set. (askanews) – Nonostante l’aumento delle catastrofi naturali, “molti individui, organizzazioni e governi sono ancora poco preparati e gli investimenti in strategie di resilienza e prevenzione sono in gran parte in ritardo e insufficienti”. Il tra le perdite economiche totali e la copertura assicurativa, “risulta di ampia entità e in crescita, lasciando centinaia di milioni di persone e decine di milioni di aziende esposte. Cosa si può fare quindi?”. Secondo la presidente dell’Ania la risposta passa dal coinvolgimento dei programmi assicurativi pubblico-privati (Ppip).


“La chiave sta nel ridurre le perdite potenziali facendo leva sui punti di forza del settore pubblico e di quello privato, vale a dire l’attuazione di misure di riduzione del rischio, la promozione dell’adattamento e della resilienza, l’incentivazione della mitigazione del rischio e il miglioramento della raccolta e della modellazione dei dati”, ha affermato Maria Bianca Farina aprendo la conferenza su “Finanziamento e ruolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali per una nuova partnership pubblico-privato”, organizzata a Roma dall’associazione nell’ambito delle iniziative del G7. “Combinando gli sforzi di entrambi i settori, possiamo sviluppare strategie complete per gestire e mitigare i rischi associati alle catastrofi naturali. Le autorità di vigilanza assicurativa svolgono un ruolo importante in questo senso – ha proseguito – fornendo consulenza e supervisione normativa, sfruttando la conoscenza dei mercati assicurativi e le capacità di raccolta dati”.


“Come assicuratori italiani, crediamo fermamente che i Ppip per i rischi naturali svolgano un ruolo fondamentale. Ovviamente non esiste un modello ideale, uguale per tutti, poiché le caratteristiche peculiari di ogni Paese, tra cui il contesto istituzionale, le dimensioni del mercato assicurativo e l’esposizione a diversi rischi, sono tutti fattori critici – ha detto – che influiscono sulla configurazione di un Ppip per le catastrofi naturali”. “Per questo motivo – ha proseguito Farina – il G7 si riferisce a un Quadro di riferimento di alto livello, per guidare i responsabili politici. Oggi presenteremo tale quadro in modo più dettagliato”. La presidente ha voluto sottolineare tre aspetti particolarmente importanti. “In primo luogo, i Ppip incoraggiano la riduzione del rischio e l’adattamento. Come già detto, la gestione degli impatti del cambiamento climatico richiede una forte attenzione a queste aree”.


“Un recente rapporto del World Resources Institute – ha detto – afferma che ogni dollaro investito nella resilienza climatica può far risparmiare da 2 a 10 dollari in perdite future evitate. Il settore pubblico dovrebbe garantire investimenti adeguati in infrastrutture resilienti e promuovere l’adozione di misure di riduzione del rischio, mentre gli assicuratori privati potrebbero fornire incentivi agli assicurati che adottano misure preventive”. Nel suo recente rapporto sulla competitività, lex premier Mario Draghi tra le varie raccomandazioni “auspica anche una revisione dei requisiti di Solvency II al fine di liberare il capitale delle compagnie assicurative per gli investimenti privati. Cari colleghi, questo è un punto chiave – ha detto Farina -. Abbiamo bisogno di una maggiore possibilità di investire, anche in progetti di transizione energetica e di adattamento al clima. In secondo luogo, i PPIP possono migliorare la disponibilità e l’accessibilità alle coperture, aspetto fondamentale in vista dell’accelerazione delle perdite dovute ai cambiamenti climatici”.


In alcune aree, poi “le perdite sono così gravi da diventare ingestibili per i singoli e le imprese e in tali situazioni, potrebbe essere necessaria una forma di sostegno da parte del settore pubblico. In generale – ha sottolineato Farina – i governi dovrebbero sfruttare le risorse delle assicurazioni private, delle riassicurazioni e dei mercati dei capitali per gestire le calamità naturali, garantendo la solvibilità degli assicuratori e prevenendo un’eccessiva concentrazione del rischio”. “Da ultimo, ma non per questo meno importante, vorrei sottolineare il ruolo chiave che le tecnologie digitali e l’innovazione avranno nell’affrontare i problemi di cui stiamo discutendo oggi. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno il potenziale per migliorare la valutazione del rischio, semplificare la sottoscrizione e la distribuzione e perfezionare i modelli di tariffazione. Ania riconosce questo potenziale e si impegna a incoraggiare e promuovere l’uso di queste tecnologie in tutti i settori e in particolare nell’assicurazione CatNat. Ania riconosce anche il ruolo centrale che i dati svolgeranno in questi ambiti. È quindi naturale ricordare oggi che una delle priorità principali dei Ppip – ha concluso – dovrebbe essere la promozione dell’innovazione e la definizione di meccanismi di condivisione e integrazione dei dati”.

Europarlamento ha chiesto di togliere limiti a Kiev all’uso delle armi, Tajani ribadisce il no dell’Italia

Europarlamento ha chiesto di togliere limiti a Kiev all’uso delle armi, Tajani ribadisce il no dell’ItaliaRoma, 20 set. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato ieri a larga maggioranza, a Strasburgo, una risoluzione che chiede agli Stati membri di togliere le restrizioni esistenti per le forniture di armi e munizioni all’Ucraina, che in certi casi ne impediscono l’uso per attaccare obiettivi in territorio russo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rivendicato oggi il voto di Forza Italia all’Europarlamento contro l’utilizzo delle armi europee da parte dell’Ucraina in territorio russo e ribadito la posizione dell’Italia.


Parlando a 24 Mattino su Radio 24 Tajani ha chiarito che la difesa dell’indipendenza dell’Ucraina non arriva a essere in guerra con la Russia. “Noi vogliamo aiutare l’Ucraina dal punto di vista militare, finanziario, politico, col sostegno infrastrutturale”, ha detto Tajani e ha precisato: “Ma questo non vuol dire che siamo in guerra con la Russia. Difendiamo l’indipendenza dell’Ucraina, ma non siamo in conflitto con Mosca”. Le armi fornite dall’Italia, insomma “non vanno utilizzate in Russia, perché non siamo in guerra con la Russia”. E ha ricordato che l’obiettivo finale è arrivare a una “conferenza di pace, alla quale deve partecipare anche la Federazione russa”. Tajani ha ribadito che la scelta di dare o meno via libera all’uso in profondità nel territorio russo spetta ai singoli paesi che forniscono le armi, come sancito dai ministri degli Esteri Ue. “Ognuno è libero di trattare con l’Ucraina l’utilizzo delle armi che invia a questo paese”, ha detto ricordando che l’Italia sta per inviare una nuova batteria antiaerea per “proteggere ospedali, scuole, università”. E sta organizzando per il 2025 “la conferenza mondiale per il sostegno all’Ucraina”. “Gli altri Paesi fanno quello che ritengono giusto fare. La politica estera è coordinata a livello europeo, ogni paese decide per sé” ha continuato il ministro, ricordando che “anche gli Usa sono molto prudenti”. La difesa dell’Ucraina, insomma, “non deve portare a una guerra mondiale”, ha chiarito Tajani, ma l’aiuto a Kiev “dovrebbe portare a una pace giusta”. Che, per quanto riguarda l’Italia, “dovrebbe” preservare l’integrità del territorio ucraino, ma alla fine “spetterà all’Ucraina decidere per un accordo”. Ma cosa stabilisce la risoluzione approvata dall’Europarlamento? Il paragrafo 8 della risoluzione “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo, in quanto ciò ostacola la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa ai sensi del diritto pubblico internazionale e lascia l’Ucraina esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture”. Un emendamento specifico per confermare questo paragrafo è stato approvato 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti. Nel paragrafo successivo (il numero 9), la risoluzione “sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora”. Il Parlamento europeo “deplora profondamente la riduzione del volume finanziario degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte degli Stati membri, nonostante le energiche dichiarazioni rilasciate all’inizio dell’anno in corso; ribadisce pertanto il suo invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina”, e chiede “di accelerare le forniture di armi, in particolare di moderni sistemi di difesa aerea e altri tipi di armi e munizioni, compresi i missili Taurus, in risposta a necessità chiaramente individuate”. Gli eurodeputati chiedono inoltre “la rapida attuazione degli impegni congiunti in materia di sicurezza contratti tra l’Ue e l’Ucraina”. Il Parlamento europeo, infine, “ribadisce la sua posizione secondo cui tutti gli Stati membri dell’Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire sostegno militare all’Ucraina con almeno lo 0,25 % del loro Pil annuale.

Assicurazioni, Signorini: più conoscenza rischi e chiarezza polizze

Assicurazioni, Signorini: più conoscenza rischi e chiarezza polizzeRoma, 20 set. (askanews) – L’introduzione dell’obbligo di assicurazione a carico delle imprese contro le catastrofi naturali rappresenta un passo positivo su cui ora “i dettagli tecnici dovranno essere definiti da un decreto dei ministeri dell’Economia e di Imprese e Made in Italy”. Questi aspetti andranno curati attentamente per assicurare una adeguata attuazione. Ma intervenendo oggi alla conferenza organizzata dall’Ania – su “Finanziamento e ruolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali per una nuova partnership pubblico-privato”, a Roma nell’ambito delle iniziative del G7 – il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia, ha parlato di “altri due ingredienti chiave” per ridurre l’insufficienza di coperture assicurative in questo ambito.


“Maggiore consapevolezza dei rischi, e degli strumenti disponibile per la tutela dei rischi, dal versante pubblico e costante miglioramento di chiarezza e trasparenza dal lato dell’industria”, ha spiegato. “Se cittadini e imprese sono ben informati sui rischi è probabile che siano meglio attrezzati per cercare protezioni – ha osservato – e adottare misure di mitigazione, per ridurre i rischi di perdite al tempo stesso migliorare le condizioni in cui vengono offerte le assicurazioni”.


“Per parte loro le assicurazioni dovrebbero costantemente migliorare la struttura e il linguaggio dei contratti, così come gli aspetti delle politiche di distribuzione. Assicurare che i contratti siano il più possibile chiari, semplici e leggibili – ha detto il numero uno dell’Ivass – e che i potenziali clienti siano in grado di posizione per capirne prezzi e coperture e altre condizioni importanti, è importante non solo per l’equità, ma anche per garantire che la competizione dei mercato funzioni efficacemente. L’Ivass – ha concluso – è impegnata a contribuire a educazione e trasparenza sulle assicurazioni”.

Cinema, sold out il “Parthenope” di Sorrentino a mezzanotte

Cinema, sold out il “Parthenope” di Sorrentino a mezzanotteRoma, 20 set. (askanews) – “Parthenope” fa il sold out. Grande affluenza di pubblico nelle 14 sale italiane dove è programmato con un’unica proiezione di mezzanotte: 4000 presenze per circa 300 spettatori per cinema e la media schermo più alta (per un totale di 18mila circa), il film di Sorrentino entra già nella Top Ten.


Paolo Sorrentino ha salutato ieri il pubblico del Troisi a Roma, accolto da un pubblico di giovanissimi che hanno riempito la sala. Oggi lo presenterà a Milano all’Anteo (23.30) e Beltrade (00:15) con il rapper Guè, e sabato a Napoli al Filangieri (23:30) e Modernissimo (00:00) con Peppe Lanzetta. Domenica 22 il regista saluterà il pubblico di Roma al Giulio Cesare alle 23.30 e al The Space Moderno a 00:00, mentre Lunedì 23 Luca Bigazzi e Daria D’Antonio e Mercoledì 25 gli interpreti Celeste Dalla Porta, Dario Aita e Daniele Rienzo, saluteranno il pubblico al Troisi, sempre a mezzanotte. La settimana di anteprime di mezzanotte, una programmazione inedita mai fatta prima d’ora, prosegue a Roma, Milano, Firenze, Bologna, Napoli, Casoria, Marcianise, Torino, Palermo, fino al 25 settembre.

Manovra, Sangalli: confermare taglio cuneo e ridurre il carico fiscale

Manovra, Sangalli: confermare taglio cuneo e ridurre il carico fiscaleRoma, 20 set. (askanews) – “Occupazione in crescita e inflazione sotto controllo ci dicono che la nostra economia è in buona salute. Ma preoccupano il clima di incertezza e la debolezza dei consumi. Con la nuova legge di bilancio occorre confermare il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato la congiuntura dell’Ufficio Studi della Confederazione.

Confcommercio: consumi deboli in estate, Pil fermo nel III trimestre

Confcommercio: consumi deboli in estate, Pil fermo nel III trimestreRoma, 20 set. (askanews) – Consumi deboli in estate e Pil fermo nel terzo trimestre. Difficile, in questo scenario, raggiungere il target di una crescita 2024 attorno o poco superiore all’1%, salvo aggiustamenti statistici o sorprese legate all’imminente revisione dei conti da parte dell’Istat. L’inflazione, a settembre, dovrebbe registrare una variazione nulla su base mensile e una crescita dello 0,9% su base annua. Il rallentamento, seppur contenuto, è in linea con le attese e consolida le stime di una variazione prossima all’1% nella media del 2024. E’ questo il quadro tracciato dall’Ufficio Studi di Confcommercio nella congiuntura economica. Non c’è pessimismo, ma fiducia nella possibilità di recuperare il trimestre perso.


“I mesi estivi – ha osservato Confcommercio – più che diradare le ombre sembrano aver consolidato il clima d’incertezza sulle prospettive a breve dell’economia, con l’emergere di alcuni segnali di rallentamento”. La stima del Pil del terzo trimestre, dunque, “è di una variazione congiunturale nulla, corrispondente a una crescita dello 0,6% rispetto a un anno prima. Questa valutazione “è sintesi di una riduzione a luglio, lievemente superiore alle nostre stime preliminari anche per un andamento del turismo meno favorevole, e di un modesto recupero ad agosto, a cui è seguita una stagnazione a settembre”. Le oscillazioni mensili degli indicatori congiunturali “tradiscono la mancanza di una chiara direzione di marcia dell’economia italiana. Intanto, il terzo trimestre è andato perso. Si punta sul quarto”. In questo modo “si complicherebbe la possibilità di una crescita del Pil per il 2024 attorno o poco superiore all’1%, salvo poi la probabile correzione al rialzo della stima per l’anno nel complesso dovuta al fatto che il 2024 ha 4 giornate lavorative in più del 2023. Si spera, inoltre, che l’imminente revisione dei conti da parte dell’Istat procuri sorprese favorevoli non solo sui livelli correnti del prodotto ma anche sui profili trimestrali a valori reali”. In attesa della revisione dell’Istituto nazionale, attesa per lunedì, la stima di Confcommercio per il 2024 resta quella di una crescita a +0,9%.


In vista della manovra economica il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, considerando il clima d’incertezza e la debolezza dei consumi chiede al governo di “confermare il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese”.

Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini di Firenze

Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini di FirenzeFirenze, 20 set. (askanews) – Il Museo Marino Marini di Firenze inaugura un’esposizione che ripercorre la storia della cristianità e racconta cinque secoli di devozione e bellezza sacra. Nell’antica chiesa di San Pancrazio, l’esposizione “Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini. La bellezza del sacro: l’Altare dei Medici e i doni dei Re” ospita opere della collezione che costituisce il Tesoro del Santo Sepolcro, capolavori di elevato pregio artistico e mai esposti prima.


“Questa mostra – ha detto la curatrice Leyla Bezzi – è un evento molto importante e unico nel suo genere perché espone 108 capolavori provenienti in gran parte dalla Custodia di Terra Santa mai viste in Italia e molti dei quali mai usciti da Gerusalemme. Questo percorso che abbiamo cercato di narrare è ampliato da prestiti nazionali dei più importanti musei quali la Galleria degli Uffizi, il Museo di Capodimonte, l’Archivio di Stato, la Biblioteca Nazionale, la Riccardiana, il Banco di Napoli e alcune collezioni private. Questo ha fatto sì che insieme alle ricerche che sono state condotte e ai restauri che sono stati fatti dal museo appositamente per questa mostra di donare e rendere la narrazione di questo pezzo di storia poco conosciuto”. La mostra è anche dedicata a promuovere la bellezza come strumento per favorire una cultura della pace e contrastare ogni forma di violenza e conflitto. “La bellezza, lo stupore dell’altare, di tutte le opere esposte, anche la riscoperta delle opere pittoriche finalmente attribuite correttamente – ha commentato il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone – fanno di questa mostra un unicum eccezionale”.


La mostra fiorentina è aperta al pubblico al Museo Marino Marini fino al 7 gennaio 2025.

Vannacci, partito può attendere: sto nella Lega ma non lo escludo

Vannacci, partito può attendere: sto nella Lega ma non lo escludodall’inviata Lucia Conte Viterbo, 19 set. (askanews) – Il partito di Vannacci per ora può attendere. Il generale eletto europarlamentare con la Lega non lo esclude “perché io non escludo mai nulla” ma, alle circa trecento persone radunate a Viterbo in occasione della prima festa dell’associazione ‘Noi con Vannacci’, chiarisce: “Io oggi sono nella Lega: chi si consolida attorno a me vuol dire che condivide quello che dico e quindi condivide il fatto che io sia nella Lega”.


“Non siamo qui – ha chiarito – per fare un partito, ma per fare una bellissima riunione di gente che mostra empatia con quello che stiamo facendo in ambito europeo e nazionale e che io porterò avanti a tutti i costi. Nella questione del partito ci spera la stampa, sperano si crei una breccia tra me e Salvini”. Una delusione per la platea dei 300 sostenitori presenti che aveva risposto con un fragoroso “Sì” alla domanda della giornalista Claudia Conte “Voi siete pronti a un partito?”. Una doccia fredda per gli ex parlamentari della Lega presenti che, sia negli interventi dal palco che nei capannelli a margine dei lavori, non hanno fatto mistero di attendere una discesa in campo da leader del generale: “Aspettiamo che Vannacci prenda la sua strada da solo: abbiamo bisogno di un Vannacci libero. Si prenderà il suo tempo, lui è uno stratega ma noi lo aspettiamo”, ha detto Edouard Ballaman che definisce Vannacci “un leader come non l’avevamo da decenni. Se non ci mettiamo tutto l’impegno oggi, se non gli diamo tutto l’appoggio oggi, siamo dei criminali”. Con lui anche altri ex della Lega: Giuseppe Bellachioma, Vito Comencini, William De Vecchis. Forse una delusione anche per Gianni Alemanno che, coi dirigenti del suo movimento Indipendenza!, era venuto a vedere senza risparmiare elogi nel suo saluto dal palco: “Vannacci è l’elemento di novità di questo ultimo anno, sta riempendo un vuoto che si è creato. Non sappiamo che intenzioni ha, immagino abbia impegni ha con la Lega, seguiamo con attenzione”.


In effetti gli animatori delle due associazioni che ruotano intorno al generale ‘Noi con Vannacci’ e ‘Il mondo al contrario’, evidentemente consapevoli dei numeri e delle forze che sono in grado di mobilitare, hanno mostrato sin da subito prudenza: “Non è una festa per un partito ma per una persona”, ha detto l’ex senatore della Lega Umberto Fusco, organizzatore dell’evento di oggi. “Non è il partito Vannacci ma il progetto dei sostenitori di Vannacci. È prematuro parlare di questo. Siamo a un livello embrionale. Di un movimento culturale. Non dobbiamo far paura a qualcuno. Appoggiamo un eletto della Lega quindi questo va a beneficio della Lega stessa”, si è schermito Fabio Filomeni, già tenente colonnello, oggi presidente dell’associazione ‘Il mondo al Contrario’, nonostante sia confermato che il prossimo 23 novembre a Marina di Grosseto alla presenza di Vannacci l’associazione culturale diventerà un movimento politico dopo un’assemblea e un cambio di statuto. Dopo una prima giornata sottotono – ieri all’arena sportiva che l’ex senatore Umberto Fusco aveva scelto per il raduno dei vannacciani c’erano una cinquantina di persone – e un avvio oggi con la sala dell’auditorium dell’Hotel Terme Salus semivuota, alle 19, le circa trecento sedie si sono riempite di sostenitori del generale. Vannacci è arrivato direttamente dall’aeroporto di Fiumicino, dopo un volo da Strasburgo, ha fatto finta di evitare le decine di telecamere che lo attendevano per la “battuta per i Tg delle 20” ma poi si è concesso generosamente condendo le sue dichiarazioni di attacchi a La7, ai “giornalisti di sinistra con la barba incolta a metà tra Che Guevara e Fidel Castro” ma anche ai cronisti – chiamandoli per nome a più riprese – di Repubblica, Stampa, Giornale, Dire che hanno scritto di lui.


“Grazie alle tante persone che sono qui a questa manifestazione. Il flop di questo evento è una falsificazione della stampa”, ha esordito poi dal palco intervistato dalla giornalista Claudia Conte. Un colloquio di un’ora e mezza a tutto campo sui temi che lo hanno consacrato nell’ultimo anno. Al termine bagno di folla e firmacopie dei suoi libri in vendita oggi a venti euro all’ingresso della sala meeting. “Chi mi ama mi segua”, ha concluso.

Picasso straniero e immigrato, a Palazzo Reale una mostra politica

Picasso straniero e immigrato, a Palazzo Reale una mostra politicaMilano, 19 set. (askanews) – Raccontare Pablo Picasso partendo dalla sua condizione di di immigrato, rifiutato, censurato dalla nazione che poi lo ha visto crescere e raggiungere il successo: la Francia. Parte da qui, ed è un approccio politicamente significativo, l’esposizione di Palazzo Reale a Milano, “Picasso – Lo straniero”, realizzata in collaborazione con il Museo Picasso di Parigi. “Io penso che la storia dell’arte – ha detto ad askanews Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra con Cécile Debray – si debba fare in una maniera sociale, perché dietro i 90 capolavori che abbiamo qui dal Museo Picasso di Parigi, c’è anche una storia che sta dietro la creazione artistica. Ogni artista è un essere umano, ogni artista è inserito in una società. Si vede la faccia di Picasso schedato dalla polizia, tenuto sotto controllo dalla polizia come un delinquente, davanti al Minotauro cieco che lui ha disegnato per svelare come si sentiva, molto molto vulnerabile, una ferita che nessuno sapeva. Perché la bellezza della storia di Picasso è che lui non si è mai lamentato”.


L’esposizione, che fin da subito trasmette la sensazione di guardare a Picasso in modo diverso, accosta grandi dipinti e sculture a documenti sulla vita dell’artista spagnolo, e prova a risanare le ferite dei rifiuti e delle discriminazioni subite, appunto, da straniero. E il tema non potrebbe essere più contemporaneo. “È un Picasso che fa riflettere anche una volta usciti dalla mostra – Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano -. È un’esposizione che ha un valore storico molto importante, questo è il motivo per cui abbiamo scelto di inserirla all’interno della programmazione, non tanto per avere il grande nome di Picasso, che già di per sé porta pubblico e attenzioni verso Palazzo Reale, ma proprio per la valenza politica e storica che ha questa mostra”. Una valenza che, inevitabilmente, diventa etica, oltre che artistica e che informa tutto il progetto, che poggia anche sulla mostra “Picasso – Poesia e salvezza”, allestita a Palazzo Te a Mantova. E tra gli sponsor dell’esposizione c’è BPER Banca. “Investire in cultura per noi di BPER – ha spiegato Serena Morgagni, responsabile della comunicazione del gruppo – significa principalmente investire sulle persone, investire nella collettività: la cultura è qualcosa che unisce. Questa mostra di Picasso ci ha affascinati, ci ha interessati da subito, non solo per il valore ovviamente straordinario dell’artista, che ha rivoluzionato l’arte del Novecento, ma perché questa mostra ha messo sullo stesso piano l’artista e l’uomo. Picasso è riuscito a esprime con grande libertà il proprio talento, il proprio pensiero, a stravolto alle regole dell’estetica ma non solo, anche tante volte del sociale, quindi una grande libertà, quindi la forza della cultura ci deve insegnare questo, che possiamo essere noi stessi e lasciare gli altri essere se stessi e insieme programmare un futuro possibilmente migliore”.


Prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte, la mostra milanese è aperta al pubblico fino al 2 febbraio 2025.