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Autonomia, Conte: Consulta la smantella, governo di dilettanti

Autonomia, Conte: Consulta la smantella, governo di dilettantiRoma, 15 nov. (askanews) – “Ieri la Corte costituzionale ha detto che è un governo di dilettanti… Abbiamo detto dall’inizio che il progetto dell’autonomia differenziata era sbagliato e anche mal confezionato. Ieri la Corte costituzionale ha dato un sonoro stop e l’ha in pratica smantellata”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte intervenendo, insieme agli altri leader del cosiddetto “campo largo”, a un presidio davanti all’ospedale di Terni a sostegno di Stefania Proietti, candidata del centrosinistra alla Regione Umbria.

Umbria,Schlein: coalizione coesa di tutte forze alternative a destra

Umbria,Schlein: coalizione coesa di tutte forze alternative a destraRoma, 15 nov. (askanews) – Quella delle elezioni regionali in Umbria “è una sfida che riguarda il futuro degli umbri che devono potersi riprendere il proprio futuro, abbiamo affiancato una coalizione molto coesa, è l’unica regione da quando sono segretaria nella quale tutte le forze alternative alla destra sono andate insieme da una persona a chederle di guidare questo progetto collettivo, questo è il segno della qualità amministrativa che Stefania Proietti ha dimostrato da sindaca di Assisi e da presidente della provincia”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein parlando con i giornalisti a Terni a un presidio per la sanità pubblica a sostegno della candidata di centrosinistra alla Regione Stefania Proietti.

Gentiloni: l’impatto del superbouns è stato più negativo che positivo

Gentiloni: l’impatto del superbouns è stato più negativo che positivoRoma, 15 nov. (askanews) – I continui aumenti attesi sul rapporto debito-Pil dell’Italia sono “in parte consistente dovuti al protrarsi dell’impatto di quello che noi italiani chiamiamo il Superbonus” sull’edilizia. “E quindi credo sia abbastanza assodato, traendo un po’ le somme, che nell’insieme questa misura, che pure avere delle ragioni comprensibili, è uscita un po’ fuori dal controllo e ha avuto un impatto certamente più negativo che è positivo”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove previsioni economiche.

Superbonus, Gentiloni: impatto certamente più negativo che positivo

Superbonus, Gentiloni: impatto certamente più negativo che positivoRoma, 15 nov. (askanews) – I continui aumenti attesi sul rapporto debito-Pild ell’Italia sono “in parte consistente dovuti al protrarsi dell’impatto di quello che noi italiani chiamiamo il Superbonus” sull’edilizia. “E quindi credo sia abbastanza assodato, traendo un po’ le somme, che nell’insieme questa misura, che pure avere delle ragioni comprensibili, è uscita un po’ fuori dal controllo e ha avuto un impatto certamente più negativo che è positivo”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove previsioni economiche.

Ue conferma stima crescita eurozona 2024 a 0,8%, lima 2025 a 1,3%

Ue conferma stima crescita eurozona 2024 a 0,8%, lima 2025 a 1,3%Roma, 15 nov. (askanews) – La Commissione europea ha confermato allo 0,8% la previsione di crescita dell’intera eurozona per quest’anno, mentre ha ritoccato al ribasso all’1,3% quella per il prossimo anno, sul 2026 prevede un più 1,6%.


Al tempo stesso l’esecutivo comunitario prevede che l’inflazione media dell’area euro si smorzi al 2,4% quest’anno, al 2,1% nel 2025 e all’1,9% del 2026 (lievemente inferiore quindi all’obiettivo della Bce, pari al 2% simmetrico). Nelle stime precedenti, risalenti al 15 maggio, Bruxelles prevedeva una crescita dell’eurozona all’1,4% nel 2025, assieme all’inflazione al 2,5% quest’anno e al 2,1% sul 2025.

Ue migliora stime conti Italia, deficit sotto 3% Pil in 2026

Ue migliora stime conti Italia, deficit sotto 3% Pil in 2026Roma, 15 nov. (askanews) – Luci e alcune ombre sui conti pubblici dell’Italia dalla commissione europea. Da un lato migliorano le previsioni sul deficit-Pil, stimato in calo al 3,8% quest’anno e poi in ulteriore riduzione al 3,4% il prossimo ma soprattutto al 2,9% – al di sotto quindi della soglia del 3%stabilita dal Patto di stabilità e di crescita – già dal 2026.


Migliorate anche le previsioni sul debito pubblico, tuttavia continuano a mostrare una dinamica di aumento: al 136,6% quest’anno (dal 134,8% del 2023), al 138,2% nel 2025 e al 139,3% nel 2026. Nelle precedenti previsioni, risalenti al 15 maggio, Bruxelles stimava un deficit 2024 al 4,4% e un 4,7% sul prossimo anno. Per il debito pubblico era indicato il 138,6% quest’anno e il 141,7% il prossimo.


Nel capitolo sulla Penisola inserito delle previsioni economiche autunnali, la Commissione spiega che il venir meno delle spese collegate al Superbonus sull’edilizia e la solidità delle entrate fiscali sono alla base della riduzione rilevante del deficit di quest’anno. Al tempo stesso il debito è previsto in aumento sempre a causa del Superbonus, dato l’impatto differito dei crediti legati all’incentivo che hanno gonfiato i deficit fino al 2023.

Cina: produzione industriale ottobre delude (+5,3%), giù prezzi case

Cina: produzione industriale ottobre delude (+5,3%), giù prezzi caseRoma, 15 nov. (askanews) – Delude le attese la produzione industriale cinese che ad ottobre cresce del 5,3%, in leggera frenata rispetto al +5,4% di settembre e sotto le previsioni degli analisti che si attendevano un +5,5%.


Dai dati macroeconomici diffusi questa notte emerge anche la conferma della crisi del mercato immobiliare nazionale con i prezzi delle case che continuano ad accelerare la discesa segnando un -5,9% ad ottobre dopo il -5,8% di settembre. Segnali positivi dalle vendite al dettaglio che crescono del 4,8% dopo il +3,2% di settembre e battono le attese di un punto percentuale. Disoccupazione in leggero miglioramento al 5,0% dal 5,1% di settembre.

Tennis, Sinner batte anche Medvedev: è semifinale alle Atp Finals

Tennis, Sinner batte anche Medvedev: è semifinale alle Atp FinalsRoma, 14 nov. (askanews) – Dopo le vittorie con De Minaur e Fritz, Sinner chiude nel migliore dei modi il round robin battendo anche Daniil Medvedev: 6-3, 6-4 lo score in favore dell’azzurro in un’ora e 15 minuti di gioco. Una partita di altissimo livello del n. 1 al mondo che ha accusato soltanto un piccolo passaggio a vuoto a metà del secondo set. Per il resto è stato un monologo azzurro contro una buona versione di Medvedev.


Il russo ha giocato bene nella prima parte del primo set, poi ha accusato un calo decisivo nel finale del parziale. Nonostante l’eliminazione aritmetica, il n. 4 al mondo ha giocato al massimo anche il secondo set, colpendo a braccio sciolto in risposta. Sono serviti due break a Sinner per chiudere, raggiungendo così le semifinali da imbattuto e da primo del girone Nastase. Medvedev, invece, saluta Torino: in semifinale va Fritz

Ue, Pd e socialisti a von der Leyen: no a destra in maggioranza

Ue, Pd e socialisti a von der Leyen: no a destra in maggioranzaRoma, 14 nov. (askanews) – Il Pd ora spera che sia la diplomazia dei prossimi giorni a sbrogliare la matassa del voto sulla Commissione Ue, perché se finora non era stato troppo complicato tenere la linea del “no a Fitto”, replicando a Giorgia Meloni, indubbiamente la situazione diventa più scivolosa dopo la “benedizione” di Sergio Mattarella all’ “importante incarico per l’Italia” ottenuto dal ministro. Elly Schlein, continua a ripetere che lei non intende rispondere alle accuse di Giorgia Meloni che rimprovera al Pd di remare contro l’Italia, ma le parole del presidente rendono più stretto il passaggio per i democratici.


Stamattina anche Pina Picierno, una delle più possibiliste dentro al Pd rispetto al nome di Fitto, teneva il punto della linea “anti-Meloni”, spiegando: “Ho letto il post infantile di Giorgia Meloni. Invece di fare i post su Facebook dovrebbe mettersi su un aereo, venire a Bruxelles e contribuire a risolvere la situazione”. E la Picierno fa capire che margini di trattativa ci possono essere: “Noi non ci siamo mai opposti all’idea che l’Italia, in quanto paese fondatore, potesse avere una vicepresidenza: le nostre perplessità erano e sono legate all’ipotesi di una nuova e diversa maggioranza. Esistono un programma e un tracciato di valori su cui Ursula von der Leyen ha ottenuto la fiducia del Parlamento Europeo. Si riparta da quelli, la presidente si esprima e ci dica se da luglio è cambiato qualcosa”. E questo, racconta anche un dirigente del partito, il filone su cui si lavora: provare a convincere la von der Leyen a fugare ogni dubbio sul perimetro della maggioranza a Bruxelles, ribadendo l’accordo della scorsa estate, il programma concordato, e chiarendo che conservatori e patrioti non ne fanno parte. Per poi procedere ad un voto magari sull’intera commissione e non sui singoli nomi.


Una soluzione che potrebbe permettere sia ai socialisti che al Pd di dare l’ok al nuovo “governo” Ue, superando le obiezioni su Fitto. Tanto più se poi al ministro venisse affidato un ruolo da commissario ma non la vice-presidenza. A meno che a complicare tutto non sia il no del Ppe sulla socialista Riberia. Ma a quel punto non sarebbe più un problema italiano e tantomeno del Pd. Di certo su un punto Pd e socialisti saranno rigorosi: von der Leyen deve sgombrare il campo dall’ipotesi delle “maggioranze variabili”. “Altrimenti salta tutto”, avverte un esponente democratico.

Ue, nomina vice presidenti dopo il 20. Mattarella “fa auguri” a Fitto

Ue, nomina vice presidenti dopo il 20. Mattarella “fa auguri” a FittoRoma, 14 nov. (askanews) – Slitta (almeno) alla prossima settimana la decisione sulla nomina dei vicepresidenti della nuova Commissione europea. Compresa quella di Raffaele Fitto, che oggi ha avuto il “supporto” assai rilevante del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


Il capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale il ministro a cui ha “formulato gli auguri per l’affidamento dell’incarico – così importante per l’Italia – assegnatogli dalla presidente Von der Leyen nell’ambito della Commissione dell’Unione europea”. Una sorta di “garanzia” – si potrebbe dire – sulla piena titolarità di Fitto a ricoprire quel ruolo. Per il momento però la nomina di Fitto – e quella degli altri vice presidenti – resta congelata, perlomeno fino al 20, quando Teresa Ribera si presenterà al Parlamento spagnolo per riferire sui danni provocati dalla Dana in Spagna e sui presunti errori e ritardi nella gestione dell’emergenza. Non è escluso un ulteriore rinvio, alla settimana successiva, prima che si arrivi al voto di fiducia del nuovo Esecutivo comunitario, a Strasburgo mercoledì 27 novembre.


Per il capo delegazione di Forza Italia nel gruppo del Ppe al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello “c’è una ‘landing zone’, una zona di atterraggio: la settimana prossima si troverà un accordo, probabilmente”, ha detto ad alcuni giornalisti a margine della “mini plenaria” oggi a Bruxelles. “Si aspetta, il 20 novembre, che Teresa Ribera renda delle spiegazioni al Parlamento spagnolo, poi presumo che si possano approvare le nomine di tutti i vicepresidenti esecutivi” designati per la nuova Commissione. Teresa Ribera, socialista spagnola, è una dei sei vice presidenti esecutivi, con gli importanti portafogli della Transizione giusta e della Concorrenza. È lei, molto più degli altri due candidati bloccati, il vicepresidente esecutivo designato italiano, Raffaele Fitto e il commissario designato ungherese Oliver Varhelyi, il vero “casus belli” che ha bloccato il processo di approvazione delle audizioni. Come ministra per la Transizione verde del suo paese, è stata accusata in modo durissimo dal Partido Popular e dall’estrema destra in Spagna di avere delle responsabilità nella cattiva gestione dell’emergenza durante la catastrofica inondazione di Valencia, che ha causato oltre 200 morti. Il Ppe ha appoggiato le accuse del partito spagnolo, uno dei più potenti della sua famiglia, e l’audizione di Ribera si è trasformata in una trappola, un processo in cui ha dovuto difendersi dalle accuse che ha denunciato come manipolazioni e menzogne per nascondere la vera responsabilità, degli amministratori locali del Ppe, nel disastroso ritardo dell’intervento delle autorità a Valencia. “Immagino che il 27 novembre voteremo la Commissione, come ha detto Roberta Metsola”, la presidente del Parlamento europeo, ha osservato Martusciello. E ha spiegato: “La logica è dare via libera a tutti i vicepresidenti esecutivi, con l’idea di aspettare che Ribera parli al Parlamento spagnolo”. “Oggi Manfred Weber (il capogruppo del Ppe, ndr) ci ha detto in riunione di gruppo che c’era un accordo nel Consiglio europeo sulla vicepresidenza esecutiva di Fitto”, ha riferito il capo delegazione di Fi. E ha aggiunto: “La capogruppo dei Socialisti (la spagnola Iratxe García Pérez, ndr) ha detto che non era a conoscenza di questo accordo, ma ne prendeva atto. Mi pare, quindi, che si vada sostanzialmente verso uno scongelamento delle posizioni. L’hanno chiamata ‘landing zone’, è il nuovo termine che sta girando per trovare un accordo, per arrivare al voto del 27 in plenaria”. La sensazione a questo punto, insomma, è che, una volta sbloccato dal Ppe il via libera per l’audizione di Ribera, i Socialisti e Democratici (S&D)) e i liberali di Renew rinunceranno a chiedere a von der Leyen di togliere a Fitto il ruolo di vicepresidente esecutivo, se la presidente della Commissione assicurerà che non intende cambiare la sua “maggioranza europeista” di riferimento, che l’ha sostenuta a luglio. Perché il maggior potere affidato all’italiano nel nuovo Esecutivo Ue non è legato a un ingresso nella maggioranza del suo gruppo di destra, l’Ecr, ma è piuttosto un gesto di riguardo per l’importanza del suo paese di provenienza.


Meno ottimista e più allarmato è apparso invece un altro europarlamentare di lungo corso, il coordinatore del gruppo Renew in commissione Ambiente Pascal Canfin, francese, che ha . parlato con alcuni giornalisti dopo la “mini plenaria” di Bruxelles, in cui stamattina una maggioranza formata da Ppe, Ecr e i due gruppi di estrema destra ha approvato degli emendamenti sostanziali in un atto legislativo, la proposta di ritardare di un anno l’attuazione del regolamento Ue contro la deforestazione importata (già approvato nel 2023). “È la prima volta – ha rilevato Canfin – che vediamo la maggioranza Ppe-ultradestra in un voto legislativo”. Sulla deforestazione “siamo riusciti a evitare lo scenario peggiore, ma questo significa comunque che non possiamo avere il Ppe come partner affidabile, nemmeno per quanto riguarda i testi legislativi”, e non solo nelle risoluzioni non vincolanti. “Il Ppe deve scegliere: non può governare con l’estrema destra che va contro i progetti europei, e poi con noi per sostenere la Commissione von der Leyen”, ha sottolineato Canfin. “Siamo vicini al momento della verità, quando dovranno scegliere. Non siamo ancora alla crisi politica, ma iniziamo a vederne i segnali” ed è il Ppe che “sta aprendo il vaso di Pandora”. “Non possiamo permetterci una crisi politica – ha avvertito Canfin -, e vogliamo evitarla. Sarebbe irresponsabile, con l’attuale situazione negli Stati Uniti, in Ucraina, in Cina, il divario di competitività” dell’Ue rispetto alle altre economie globali. “Speriamo ancora di riuscire a trovare una via d’uscita. Ma se la prossima settimana si vedrà che il Ppe non sostiene Ribera, quello sarebbe l’inizio della crisi”, con la rottura dell’accordo in seno alla maggioranza europeista formata da Ppe, S&D e Renew. “Non ci siamo ancora, ma il rischio è alto. Oggi la linea rossa non è stata oltrepassata, ma potrebbe essere stata solo posticipata””, ha concluso Canfin. Intanto sulla nomina di Fitto Meloni, da Perugia, torna all’attacco del Pd. “Da giorni chiedo alla segretaria del Pd di dire quale sia la posizione ufficiale del Pd – accusa – e non riesco ad avere una risposta. Dice: ‘Non devo rispondere alla Meloni’. Non deve rispondere a me ma ai cittadini italiani, le persone serie fanno così. Rimango basita. Penso che ciascuno si debba assumere la responsabilità delle proprie scelte”. Pronta la replica Dem con il vicecapogruppo alla Camera Toni Ricciardi: “Con che coraggio Meloni mette in discussione la serietà del Pd sul voto a Fitto? La prima domanda dovrebbe farla al suo vice premier Salvini che non voterà la commissione e il commissario Fitto. Non prendiamo lezioni di serietà da chi si arrampica sugli specchi ogni giorno per nascondere le proprie divisioni. Quelle si che fanno male all’Italia”.