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Risultati e classifica Serie A, Vola la Fiorentina

Risultati e classifica Serie A, Vola la FiorentinaRoma, 31 ott. (askanews) – Questi i risultati e la classifica della serie A della decima giornata dopo Genoa-Fiorentina 0-1


Decima giornata Cagliari-Bologna 0-2, Lecce-Verona 1-0, Milan Napoli 0-2; Empoli-Inter 0-3, Venezia-Udinese 3-2, Atalanta-Monza 2-0, Juventus-Parma 2-2, Genoa-Fiorentina 0-1, Como-Lazio, Roma-Torino. Classifica: Napoli 25, Inter 21, Atalanta, Fiorentina 19, Juventus 18, Lazio, Udinese 16, Milan, Torino 14, Bologna 12, Empoli 11, Roma 10, Verona, Como, Cagliari, Parma 9, Monza, Lecce, Venezia 8, Genoa 6.


Undicesima giornata Sabato 2 novembre ore 15:00 Bologna-Lecce, ore 18:00 Udinese-Juventus, ore 20:45 Monza-Milan, Domenica 3 novembre ore 12:30 Napoli-Atalanta, ore 15:00 Torino-Fiorentina, ore 18:00 Verona-Roma, ore 20:45 Inter-Venezia, Lunedì 4 novembre ore 18:30 Empoli-Como, ore 18:30 Parma-Genoa, ore 20:45 Lazio-Cagliari

Wall Street chiude in forte ribasso con sell-off tech, Nasdaq -2,8%

Wall Street chiude in forte ribasso con sell-off tech, Nasdaq -2,8%Milano, 31 ott. (askanews) – Seduta da dimenticare per Wall Street che spazza via i guadagni di ottobre affossata dal sell-off sui titoli tech dopo le trimestrali di Microsoft e Meta, che hanno deluso il mercato, nonostante i loro utili abbiano battuto le aspettative. L’indice Dow Jones ha perso lo 0,93%, l’S&P500 l’1,89%, il Nasdaq il 2,81%. il titolo Microsoft ha lasciato sul terreno il 6%, mettendo a segno la giornata peggiore degli ultimi due anni dopo una guidance inferiore alle stime degli analisti, Meta il 4%.

OpenAI lancia ChatGPT search, sfida Google e Microsoft

OpenAI lancia ChatGPT search, sfida Google e MicrosoftMilano, 31 ott. (askanews) – OpenAI lancia ChatGPT search e sfida i motori di ricerca Google e Bing di Microsoft.


ChatGPT, informa OpenAI, è oggi in grado di effettuare ricerche sul web in maniera più efficace rispetto al passato. Sarà possibile ottenere risposte rapide e tempestive con link a fonti web pertinenti, per le quali in precedenza era necessario rivolgersi a un motore di ricerca. ChatGPT sceglierà la ricerca sul web in base a quanto richiesto dall’utente, che potrà anche scegliere manualmente di effettuare la ricerca facendo un semplice clic sull’icona Ricerca sul web. Il roll out proseguirà per gli utenti Enterprise ed Edu nelle prossime settimane e per gli utenti Free nei prossimi mesi. “ChatGPT search promette di evidenziare e attribuire meglio le informazioni provenienti da fonti di notizie affidabili, a beneficio del pubblico, ampliando al contempo la portata di editori che, come noi, fanno giornalismo di livello premium”, ha dichiarato Pam Wasserstein, Presidente di Vox Media.


Le chat includono collegamenti alle fonti, come articoli e blog post, che consentono di raccogliere maggiori informazioni: infatti, facendo clic sul pulsante “Fonti”, sotto la risposta fornita da ChatGPT, si apre la barra laterale con tutti i riferimenti. “Siamo convinti che la ricerca condotta con l’intelligenza artificiale sarà, in nel prossimo futuro e per le prossime generazioni, una modalità preferenziale per accedere alle informazioni. Inoltre, la collaborazione con OpenAI posiziona Le Monde in prima linea in questo cambiamento: ci permette di testare le innovazioni in fase iniziale, salvaguardando i valori fondamentali e l’integrità del giornalismo”, ha commentato Louis Dreyfus, CEO & Editore di Le Monde. “Nel contesto di ridefinizione del panorama dei media dettato dall’IA, la partnership di Axel Springer con OpenAI apre enormi opportunità per ulteriori innovazioni. Insieme, stiamo promuovendo modelli di business che possano garantire che il giornalismo rimanga affidabile e redditizio”, ha sottolineato Mathias Sanchez, SVP Global Strategic Partner Axel Springer.

Opposizioni chiedono dimissioni Gemmato, Meloni-Fdi lo difendono

Opposizioni chiedono dimissioni Gemmato, Meloni-Fdi lo difendonoRoma, 31 ott. (askanews) – Nessun passo indietro: Marcello Gemmato resta al suo posto. Questa l’indicazione che arriva da Giorgia Meloni, nel giorno in cui il sottosegretario alla Salute, un fedelissimo di Fratelli d’Italia, è al centro delle polemiche, con le opposizioni compatte che ne chiedono le dimissioni.


I fatti: Gemmato è titolare di una quota societaria (il 10%) della Therapia Srl, società che gestisce tre poliambulatori di Bitonto (Bari) e che sul sito assicura di poter garantire le cure senza i “lunghi tempi del Servizio Sanitario Pubblico”. “Un evidente e gravissimo conflitto di interessi”, secondo la responsabile salute e sanità del Pd Marina Sereni che accusa: “A parole difendono il Sistema sanitario nazionale poi lo definanziano e fanno affari con la sanità privata!”. I Dem chiedono le dimissioni, così come fa Avs che lo invita a lasciare il suo posto e “farsi un giro alle file dei Cup e vedere la disperazione di chi non riesce ad avere l’esame diagnostico di cui ha bisogno”. Di “un conflitto di interessi tra tanti” della maggioranza parla Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle che presenterà “un’interrogazione al ministro della Salute per fare chiarezza e chiedere se ritiene che ci siano ragioni per riconsiderare le deleghe del sottosegretario”.


Gemmato a metà pomeriggio passa al contrattacco con un post su Facebook. “Una sinistra bugiarda e rancorosa – scrive – che non sa più a cosa appigliarsi. Le polemiche stanno a zero: ho il 10% di una società senza averne alcuna responsabilità di gestione (Figuriamoci poi dei contenuti del sito internet)” e “non esiste alcun conflitto di interessi come certifica il Garante della concorrenza”, di cui pubblica la lettera. Comunque, conclude, “con il Governo Meloni e il Ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra al Governo”. Nessuna reazione ufficiale arriva da Meloni, ma la linea che passa sull’asse Palazzo Chigi-via della Scrofa – è “una polemica sul nulla” – viene rilanciata nei comunicati. Per il capogruppo alla Camera Tommaso Foti è “l’ennesimo buco nell’acqua per queste opposizioni ciarliere”, mentre per il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli “ogni elezione che perdono reagiscono scendendo un gradino di più oltre il ridicolo”.

Unicredit: Fitch alza rating a BBB+, migliora outlook a positivo

Unicredit: Fitch alza rating a BBB+, migliora outlook a positivoMilano, 31 ott. (askanews) – Fitch ha migliorato l’Issuer Default Rating (IDR) a lungo termine e il rating senior preferred di UniCredit, portandolo a ‘BBB+’, e ha inoltre migliorato l’outlook, da stabile a positivo. Il rating è ora un gradino al di sopra del rating sovrano italiano.


Secondo l’agenzia di rating, spiega una nota della banca, “questo risultato è dovuto a un’eccezionale posizione di forza rispetto ai peer nazionali sostenuta da un’efficace diversificazione in economie con buoni risultati o in crescita”. Fitch ritiene che ciò attenuerebbe le pressioni su UniCredit anche nell’improbabile caso di un grave stress sovrano italiano. Il Viability Rating (cioè il rating standalone) è stato è stato portato a “BBB+”, mentre i corrispondenti rating sui depositi a lungo termine, Senior Non-Preferred, Tier Non-Preferred, Tier 2 e Additional Tier 1 sono stati migliorati di un gradino ciascuno. Lo Short-Term Issuer Default Rating è stato confermato a F2.

Per Meloni l’intesa con l’Albania funzionerà, ma non è il vero modello Ue

Per Meloni l’intesa con l’Albania funzionerà, ma non è il vero modello UeBruxelles-Roma, 31 ott. (askanews) – I centri in Albania “funzioneranno, sono la chiave di volta nella gestione dei flussi non solamente italiani” ed è per questo che l’intesa “riscuote tanta attenzione da parte dell’Ue, l’Europa guarda con interesse all’intesa”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo ha ripetuto ieri sera nel salotto televisivo di ‘Porta a porta’, rivelando anche di aver ricevuto “minacce di morte” da parte dei “trafficati”.


Che l’accordo tra Italia e Albania sia il nuovo modello per l’Europa è però un’affermazione non (completamente) vera, a maggior ragione dopo lo stop dei giudici di Roma al trattenimento dei primi dodici migranti, riportati infatti subito in Italia e il ricorso del Tribunale di Bologna alla Corte di Giustizia europea per i dubbi sul cosiddetto decreto Paesi sicuri (nel frattempo diventato emendamento al decreto Flussi). Il decreto – firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella solo dopo che i tecnici del Quirinale avevano provveduto a una preventiva e profonda “limatura” delle parti più controverse – ha specificato quali sono i Paesi ritenuti “sicuri” ma (come visto) non garantisce il superamento del problema perché un Paese, per essere ritenuto sicuro, deve esserlo “in tutte le sue parti e rispetto a tutte le categorie di potenziali richiedenti asilo”, come ha precisato la Corte Ue. Comunque sia, lo stop dei giudici crea un problema anche di opportunità per l’Ue, dato che la decisione è stata presa “in applicazione dei principi vincolanti” contenuti nella sentenza della Corte di Giustizia europea del 4 ottobre 2024. “Che l’intesa con l’Albania sarebbe andata incontro a problemi di legittimità si sapeva – sottolinea un membro dell’esecutivo a patto di mantenere l’anonimato -. Infatti l’obiettivo, più che una soluzione concreta, appariva quello di sollevare un tema, anche una contrapposizione netta. Adesso vedremo come andrà a finire e se questa strategia sarà premiata dal consenso dei cittadini”.


Anche prima degli ultimi contenziosi, nella ricerca delle cosiddette “soluzioni innovative” per la gestione dei rimpatri quello italiano non era il ‘modello’ primario di ispirazione di Ursula von der Leyen, proprio per un impianto non considerato “a prova di ricorsi”. Ci sono, in effetti, altri due ‘modelli’ a cui sta guardando la Commissione europea, per rispondere alle sollecitazioni dei governi dell’Ue, ormai in gran parte di centrodestra o di destra. Il primo è quello dei “return hub”, gli hub per i rimpatri esterni all’Ue, per i quali non esiste ancora un esempio concreto, anche se l’Olanda sta discutendo con l’Uganda una possibile prima applicazione, e la Danimarca ci sta provando con il Kosovo, ma in questo caso con condizioni specifiche più limitate. Il secondo non ha ancora un nome, ma può riferirsi già a un esempio concreto, quello dell’accordo del 2016 (chiamato eufemisticamente “dichiarazione”) con la Turchia per i profughi siriani. La differenza tra i due modelli è abbastanza chiara. Il primo riguarderebbe i migranti cosiddetti “economici”, ovvero quelli arrivati illegalmente in un paese dell’Ue che si vedono respingere le loro domande d’asilo. Queste persone, senza il diritto di restare nell’Ue, sarebbero accompagnate (“deportate”, il termine inglese, sarebbe più corretto) in un “return hub” fuori dall’Unione in attesa del loro rimpatrio, se vengono da un Paese “sicuro”(che però deve avere degli accordi in questo senso con l’Ue), oppure in un altro Paese considerato “sicuro”, se questo non è possibile perché il Paese d’origine non è sicuro o non ha accordi con l’Ue per riportarli a casa. E’ quest’ultimo caso che complica le cose: per deportare i migranti in un Paese terzo sicuro diverso da quello di provenienza, bisognerà definire nuove regole Ue (con la revisione, annunciata da von de der Leyen, dell’ultima versione della “direttiva rimpatri”, che è rimasta da anni bloccata in Consiglio), e la Commissione dovrà anche proporre una nuova lista comune europea dei “Paesi terzi sicuri”, visto che oggi ogni Stato membro ha la sua specifica lista, determinata a livello nazionale.


Il secondo modello è una nuova ipotesi di cui finora non si era parlato, se non informalmente tra i governi e la Commissione: lo ha prefigurato per la prima volta “formalmente”, anche se in modo sibillino, la stessa von der Leyen, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, giovedì 17 ottobre. “Per i migranti che hanno bisogno di protezione la discussione riguarda i Paesi terzi sicuri, perchè riconosciamo pienamente la necessità di protezione e ce ne assumiamo la responsabilità” ha detto la presidente della Commissione. Ma, ha aggiunto, “questo non significa che la protezione debba essere solo nell’Unione europea: si può avere anche in Paesi terzi sicuri”. In altre parole, von der Leyen dice che si possano mandare nei Paesi terzi sicuri non solo i migranti a cui è stata respinta la richiesta d’asilo, ma anche quelli che ne avrebbero diritto nei Paesi dell’Ue. E questa è un’ipotesi del tutto nuova, che somiglia più al “modello Ruanda” su cui aveva puntato, senza successo, il precedente governo conservatore britannico, che agli “hub per i rimpatri”. Ma soprattutto, un caso simile esiste già, già realizzato e funzionante, e con cospicui finanziamenti da parte dell’Unione: è quello dell’accordo con la Turchia, che dal 2016 si riprende tutti i profughi siriani passati dal suo territorio e diretti in Grecia e nell’Europa centro settentrionale attraverso la “rotta balcanica”. In quel caso, l’accordo con Ankara, stipulato sotto gli auspici dall’allora cancelliera Angela Merkel, era giustificato da un’emergenza evidente: quella della guerra civile in Siria e dell’ondata di sfollati che aveva causato. Generalizzare oggi quel modello, in assenza di una evidente situazione di emergenza e di una collocazione geografica specifica (che comporta comunque il transito dei migranti da quel paese), segnerebbe un notevole salto di qualità, fino a prefigurare una vera e propria negazione del diritto d’asilo nell’Unione europea.


Per quanto riguarda – ha detto ancora von der Leyen – “coloro che non hanno il diritto di rimanere nell’Unione europea”, perché hanno ricevuto una risposta negativa alla loro richiesta d’asilo, “sono stati discussi i ‘centri di rimpatrio’. Ci sono domande aperte su quanto tempo le persone possono rimanere in quei centri. Cosa si fa, ad esempio, se un rimpatrio non è possibile? Insomma, è una questione non banale, ed è un argomento ancora in discussione”. Quanto al patto Italia- Albania “è un accordo bilaterale; ne seguiamo con attenzione gli sviluppi, ma non possiamo commentarlo”, ha puntualizzato la presidente della Commissione. La prudenza dell’Ue è motivata dal fatto che il protocollo con l’Albania è realizzato con la legislazione europea vigente, che non prevede questo tipo di accordi, e può essere tollerato solo con l’artificio di considerarlo, appunto, un accordo bilaterale, in cui non è coinvolta la legislazione europea ma solo il diritto nazionale italiano. Gli altri due modelli di esternalizzazione della gestione dell’immigrazione irregolare, i centri di rimpatrio e quella che potremmo definire la generalizzazione del modello turco, oggi non sono ancora possibili, ma si prevede che lo saranno quando la legislazione europea sarà stata modificata nel senso indicato da von der Leyen, e saranno ben più radicali. Questo non significa, tuttavia, che il Protocollo con Tirana non possa essere modificato e adattato, in modo da rientrare tra le “soluzioni innovative” che saranno previste dalla futura legislazione Ue.

Comcast valuta possibile scorporo reti via cavo (MSNBC, CNBC, Bravo)

Comcast valuta possibile scorporo reti via cavo (MSNBC, CNBC, Bravo)Roma, 31 ott. (askanews) – Il colosso multimediale statunitense Comcast sta valutando la creazione di una società separata per le sue reti via cavo e prenderà in considerazione partnership nello streaming: un segnale di come i profondi cambiamenti nel settore dei media stiano rimodellando il panorama del settore.


Le potenziali mosse strategiche giungono mentre Comcast, come molti dei suoi concorrenti, sta cercando di superare le sfide poste dal taglio del cavo della TV via cavo, che ha reso il business delle reti molto più difficile, spingendo anche verso la redditività nel suo business dello streaming. Una nuova società di reti via cavo – riporta il Wall Street Journal – sarebbe di proprietà degli azionisti Comcast e non includerebbe altre attività nell’unità NBCUniversal dell’azienda, come la rete di trasmissione NBC, lo studio Universal o i parchi a tema. Comcast possiede diversi canali via cavo come MSNBC, CNBC, Bravo, USA e Syfy.


“Abbiamo una mano molto forte”, ha affermato il presidente di Comcast Mike Cavanagh in una conference call sui conti, “potrebbero esserci delle cose intelligenti da fare e vogliamo studiarle”. Le azioni Comcast sono salite del 3% nelle contrattazioni mattutine. Giovedì la società ha registrato un balzo nei ricavi del terzo trimestre, alimentati dalle sue attività mediatiche.


Anni di cord-cutting hanno avuto un impatto sulla salute finanziaria e sulle prospettive di crescita dei canali via cavo, portando le aziende a rivedere le loro valutazioni per tali attività. Warner Bros. Discovery, la società madre di CNN, TNT e TBS, all’inizio di quest’anno ha svalutato le sue attività via cavo di 9,1 miliardi di dollari, mentre Paramount, proprietaria di MTV, Nickelodeon e Comedy Central, ha emesso una svalutazione di 6 miliardi di dollari.


Tuttavia, per ora molte reti via cavo sono molto redditizie, in gran parte a causa di contratti a lungo termine con i fornitori di TV via cavo che garantiscono tariffe annuali per gli abbonati. Ciò potrebbe renderle un obiettivo interessante per gli investitori finanziari come le società di private equity o altre aziende nel settore dei media.

Piantedosi: dossieraggio per lucro e contro avversari politici

Piantedosi: dossieraggio per lucro e contro avversari politiciMilano, 31 ott. (askanews) – “Le indagini di Milano, ma anche quelle che nel recente passato hanno evidenziato attività illecite finalizzate al dossieraggio, pongono il tema della gravità di comportamenti di chi potrebbe utilizzare dati illecitamente acquisiti, non solo per scopo di lucro, ma anche per attaccare gli avversari politici alterando le regole della democrazia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo nel corso del question time al Senato a un’interrogazione sulla violazione di banche dati delle forze dell’ordine. “Il quadro degli illeciti che emerge al momento è preoccupante – ha sottoineato ancora il ministro – e impone e tutti di attori del sistema di sicurezza di effettuare ogni accertamento e ogni approfondimento necessario”.


Sono “più di 8 mila” attacchi informatici classificati come rilevanti registrati “nei primi 8 mesi del 2024”, e “oltre 25 mila” quelli avvenuti “tra il 2022 e il 2023″. Lo ha sottolineato il ministro dell’Interno.”È indubitabile che il Governo, sin dal suo insediamento e quindi ben prima delle indagini cui ho fatto cenno, ha riservato una specifica attenzione al potenziamento della sicurezza cybernetica – ha sottolineato il ministro – Le capacità di prevenzione e risposta alla minaccia cibernetica attribuite alla Polizia Postale sono state ulteriormente implementate, mediante la creazione di appositi Nuclei Operativi territoriali, coordinati dal Centro nazionale anticrimine informatico e per la protezione delle infrastrutture critiche, in grado di gestire tra il 2022 e il 2023, oltre 25 mila attacchi informatici classificati come rilevanti”.

Al Teatro Verde di Roma in scena “La maga dei sogni”

Al Teatro Verde di Roma in scena “La maga dei sogni”Roma, 31 ott. (askanews) – Il 2 novembre alle ore 17 (con replica il 3 novembre e dal 21 al 26 febbraio) la Compagnia Teatro Verde porterà in scena in prima assoluta La maga dei sogni di Andrea Calabretta con la regia di Emanuela La Torre. In scena Vittoria Rossi, Giovanni Bussi e Andrea Calabretta. Le musiche originali sono di Enrico Biciocchi, le scene e i costumi di Alessandra Ricci. Le sagome e illustrazioni di Fabio Magnasciutti e Cristiano Petretto. La direzione artistica è di Veronica Olmi.


Lo spettacolo nasce nel 2003 con il titolo Il mago dei sogni e, in quella stagione, riceve una menzione per la drammaturgia al Premio Stregatto dal grande critico teatrale Nico Garrone. “Con il garbo tematico e la freschezza inventiva di Rodari o di Zavattini, Andrea Calabretta ha scritto in forma di favola moderna un dispettoso apologo contro la piattezza del mondo, ridotto a pura e semplice sete di guadagno. Le incursioni notturne del Mago dei Sogni con le sue sorprendenti apparizioni, i dirottamenti spazio-temporali un po’ da Helzapoppin, tra i libri mastri dell’ufficio contabile del Commendator Mario Netta (marionetta di nome e di fatto), sono un esempio della gaia moralità; ed insieme un bell’esercizio per aiutare gli spettatori più o meno giovani a sciogliere le briglie della fantasia”. È notte, il commendator Mario Netta si sta dedicando al suo passatempo preferito: fare i conti. Giorno e notte ha un solo pensiero, guadagnare soldi. Praticamente non dorme più e quei pochi sogni che riesce ancora a fare parlano solo di pesci e di soldi…un’ossessione! Ma nel mezzo di una notte, riceve la visita della Maga dei Sogni. E del suo strampalato esercito di mostri. Inizia così un viaggio nel mondo dei sogni e tra pirati, guerrieri, dame e battaglie consumate su una scacchiera, il commendator Mario Netta scoprirà quanto sia povera la vita senza le emozioni e i sogni.


Una versione completamente rinnovata di un classico del Teatro Verde, raccontata da attori e ombre, che rendono la messa in scena al tempo stesso avventurosa, esilarante e sognante. E con una variazione sul nome da mago a maga, perché, come la Compagnia sottolinea: “in questo momento storico è giusto che sia così”.

”Voglio vederti danzare”, aperte prevendite tour dedicato a Battiato

”Voglio vederti danzare”, aperte prevendite tour dedicato a BattiatoRoma, 31 ott. (askanews) – Aperte le prevendite per il tour di Voglio vederti danzare, la nuova produzione di Menti Associate con la collaborazione esecutiva di Good Vibrations Entertainment, dedicata a Franco Battiato, indiscusso e indimenticabile Maestro della musica contemporanea italiana, che partirà con un’anteprima assoluta al Teatro Olimpico di Roma il 3 dicembre 2024.


La carriera dell’artista siciliano può essere vista come un viaggio continuo e in evoluzione, che attraversa fasi di sperimentazione, pop colto, mistica, classica e spirituale, dimostrando la sua capacità unica di reinventarsi senza mai perdere la sua essenza di artista visionario e ricercatore. E così, Voglio vederti danzare condurrà lo spettatore attraverso un coinvolgente percorso musicale attraverso le sue varie stagioni: dalla svolta eclettica dell’Era del cinghiale bianco ai riferimenti letterari di Prospettiva Nevskij, dalla riflessione sulla vita, la spiritualità e la trascendenza, il metodo Gurdjieff per la ricerca del proprio Centro di gravità permanente, ai Dervisci Rotanti immortalati nei versi di Voglio vederti danzare e molto altro. Uno spettacolo emotivamente e spiritualmente suggestivo, in cui i tre aspetti fondamentali della natura umana, lo Spirito, l’Amore e l’Anima, si fonderanno tra note e parole. Dopo la prima romana di dicembre, il tour prenderà il via il 2 febbraio 2025 dal teatro Politeama Rossetti di Trieste per proseguire il 3 febbraio a Mestre, al Teatro Toniolo, il 4 a Napoli al Teatro Acacia, il 6 al Politeama di Genova, il 7 a Milano al Teatro Dal Verme, il 2 marzo all’Auditorium Santa Chiara a Trento, il 3 al Palariviera a San Benedetto del Tronto, il 4 ad Ancona al Teatro delle Muse, il 5 al Teatro Nuovo di Ferrara, il 6 a Piacenza al Teatro Politeama per concludersi il 7 marzo ad Assisi al Teatro Lyrick.


Sul palco, accanto alla band formata da Simone Temporali alle tastiere, Antonello Pacioni e Leonardo Guelpa alle chitarre, Glauco Fantini al basso e Mario Luciani alla batteria, le voci del frontman David Cuppari, musicista e cantante siciliano, e di Giorgia Zaccagni, la rinomata Orchestra d’archi di Roma Sinfonietta diretta da Giovanni Cernicchiaro che ha curato gli arrangiamenti insieme a Simone Temporali. La direzione artistica è di Rossana Raguseo.