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Le Pen, Salvini: contro di lei dichiarazione di guerra da Bruxelles

Le Pen, Salvini: contro di lei dichiarazione di guerra da BruxellesMilano, 31 mar. (askanews) – “Quella contro Marine Le Pen è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di Von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!”. Lo afferma Matteo Salvini, vice premier e segretario della Lega, commentando la sentenza nei confronti della leader del RN. “Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali. A Parigi hanno condannato Marine Le Pen e vorrebbero escluderla dalla vita politica. Un brutto film che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania”, ha aggiunto Salvini.

Meloni: contrasto migrazioni irregolari per sicurezza confini

Meloni: contrasto migrazioni irregolari per sicurezza confiniRoma, 31 mar. (askanews) – La sicurezza dei confini “è una priorità che l’Italia e il Regno Unito condividono e che rappresenta un punto fondamentale della cooperazione bilaterale tra le nostre nazioni, perché siamo entrambi convinti che dalla sicurezza dipenda la nostra libertà, la prosperità e il benessere dei nostri popoli” e “siamo d’accordo che la sicurezza dei confini passa anche e soprattutto dal governo dei flussi migratori e dal contrasto all’immigrazione illegale di massa. Fenomeno globale, che interessa particolarmente l’Europa, dentro e fuori i confini Ue”. Lo afferma la presidente del Consiglio in un messaggio video al Border Security summit, organizzato dal primo ministro britannico Keir Starmer, a cui partecipano 40 Paesi e organizzazioni.


“È il motivo – aggiunge – per il quale i nostri governi stanno lavorando insieme da tempo per sconfiggere le organizzazioni criminali che lucrano sulla disperazione e sul legittimo desiderio delle persone di avere condizioni di vita migliori. Stiamo unendo gli sforzi, facendo parlare di più le forze di polizia, i servizi di intelligence e le autorità giudiziarie perché l’obiettivo comune è puntare al cuore del problema, che sono i profitti di scafisti e trafficanti. E lo stiamo facendo seguendo quella straordinaria intuizione di due grandi giudici italiani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che è riassunta nelle parole ‘follow the money’ e che è diventata un modello internazionale. Altrettanto cruciale, in questo senso, è il rafforzamento della cooperazione di Europol e Eurojust con i Paesi terzi”.

Calenda risponde a Conte: vogliamo cancellare la politica M5s

Calenda risponde a Conte: vogliamo cancellare la politica M5sRoma, 31 mar. (askanews) – “Di liberale non hai neppure la pochette. Nessuno ti vuole cancellare per legge, quello lo farebbero i tuoi amici Putin e Maduro. Vogliamo cancellare il vostro modo di fare politica fondato sul trasformismo, populismo e prese in giro degli elettori. Buona strada”. Lo afferma il segretario di Azione Giuseppe Conte, rispondendo su X alle parole sul suo conto del presidente M5s Giuseppe Conte.


“Giuseppe – attacca Calenda rivolgendosi direttamente al leader pentastellato- hai firmato per l’aumento al 2% delle spese per la difesa e adesso fai finta di nulla. Abusi della parola pace sostenendo di fatto le ragioni di Putin sulla pelle degli ucraini che difendono la loro libertà.Hai distrutto i conti pubblici facendo rifare seconde case e ville a spese di infermieri, insegnanti e poliziotti. Urli voglio una UE che ci dia soldi sulla sanità e non sulle armi e hai rifiutato 38 miliardi di prestito europeo sulla sanità. Hai governato con Salvini sorridendo mentre presentavi i decreti sicurezza. Hai flirtato con Trump, Putin, Maduro e la Cina”.

E’ morto Giancarlo Dondi, portò il rugby nel Sei Nazioni

E’ morto Giancarlo Dondi, portò il rugby nel Sei NazioniRoma, 31 mar. (askanews) – Lutto nel mondo del rugby italiano: è scomparso Giancarlo Dondi, presidente onorario e presidente della Federazione Italiana Rugby dal 1996 al 2012. Il dirigente emiliano si è spento nella notte tra il 30 e il 31 marzo a Parma, sua città natale dove aveva attivamente contribuito alla creazione della “Cittadella del Rugby”, oggi sede e casa delle Zebre Parma. Avrebbe compiuto novant’anni il 19 aprile. Giocatore per la Rugby Parma prima e per le Fiamme Oro Padova poi, ha legato a doppio filo la propria vita con quella del rugby italiano e della federazione rivestendo il ruolo di vice-presidente e team manager della Nazionale nella prima metà degli Anni ’90 e poi, per quattro mandati dal 1996 al 2012, guidando la Fir come presidente.


Sotto la sua gestione la Fir è stata ammessa nel 1998 al Sei Nazioni, entrando attivamente a farne parte con l’edizione del Torneo nel 2000, ha intrapreso l’avventura nello United Rugby Championship ed è stata ammessa nel Comitato Esecutivo di World Rugby, la federazione internazionale, di cui Dondi è stato il primo e ad oggi unico membro italiano per due mandati. “Giancarlo è stato una figura straordinaria, un maestro per tutti noi ed uno dei più grandi dirigenti nella storia dello sport italiano – ha ricordato Andrea Duodo, presidente Fir – Ha cambiato per sempre il modello del rugby nel nostro Paese, offrendo e applicando una visione all’avanguardia. Gli saremo per sempre riconoscenti e debitori per il contributo impareggiabile che ha dato alla Federazione, guidandola con un amore e una passione senza pari nel Terzo Millennio e in territori che nessuno prima di lui aveva esplorato”

L’Istat: con 1,18 figli per donna la fecondità è al minimo storico

L’Istat: con 1,18 figli per donna la fecondità è al minimo storicoRoma, 31 mar. (askanews) – Nel 2024, secondo i dati provvisori, i nati residenti in Italia sono 370mila, in diminuzione di circa 10mila unità (-2,6%) rispetto all’anno precedente. Il tasso di natalità si attesta al 6,3 per mille, contro il 6,4 per mille del 2023. I nati di cittadinanza straniera, il 13,5% del totale, sono quasi 50mila, circa 1.500 in meno rispetto all’anno precedente. Lo rileva l’Istat nel rapporto “Indicatori demografici Anno 2024”, divulgato oggi.


La fecondità, nel 2024, è stimata in 1,18 figli per donna, sotto quindi il valore osservato nel 2023 (1,20) e inferiore al precedente minimo storico di 1,19 figli per donna registrato nel 1995. La contrazione della fecondità riguarda in particolar modo il Nord e il Mezzogiorno. Infatti, mentre nel Centro il numero medio di figli per donna si mantiene stabile (pari a 1,12), nel Nord scende a 1,19 (da 1,21 del 2023) e nel Mezzogiorno a 1,20 (da 1,24). Quest’ultima ripartizione geografica detiene una fecondità relativamente più elevata, ma sperimenta la flessione maggiore. Il calo delle nascite, oltre ad essere determinato dall’ulteriore calo della fecondità, è causato dalla riduzione nel numero dei potenziali genitori, a sua volta risultato del calo del numero medio di figli per donna registrato nei loro anni di nascita. La rilevanza dell’aspetto strutturale, spiega l’Istat, è ben evidente: considerando che la popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (15-49 anni) è passata da 14,3 milioni di unità al 1° gennaio 1995 a 11,4 milioni al 1° gennaio 2025. Gli uomini nella stessa fascia di età, pari a 14,5 milioni trenta anni fa, sono oggi circa 11,9 milioni. In tali condizioni, nel 1995, con una fecondità solo poco superiore a quella odierna di 1,18 figli per donna, le coppie misero comunque al mondo 526mila bambini, ossia 156mila in più di quelli nati nel 2024.


Accanto alla riduzione della fecondità, nel 2024 continua a crescere l’età media al parto, che si attesta a 32,6 anni (+0,1 in decimi di anno sul 2023). Il fenomeno della posticipazione delle nascite è di significativo impatto sulla riduzione generale della fecondità, poiché più si ritardano le scelte di maternità più si riduce l’arco temporale a disposizione delle potenziali madri per la realizzazione dei progetti familiari. L’aumento dell’età media al parto si registra in tutto il territorio nazionale, con il Nord e il Centro che continuano a registrare il valore più elevato: rispettivamente 32,7 e 33,0 anni, contro 32,3 anni del Mezzogiorno. Diminuiscono anche i matrimoni che, ormai da tempo, non rappresentano più un passaggio preliminare alla nascita di un figlio. Secondo i dati provvisori, nel 2024, i matrimoni sono 173mila, 11mila in meno sul 2023. Continua la forte riduzione di quelli celebrati con rito religioso (-9mila) e allo stesso tempo si osserva un calo di quelli celebrati con rito civile (-2mila). Complessivamente, nel 2024 il tasso di nuzialità continua lievemente a scendere, portandosi al 2,9 per mille dal 3,1 del 2023. Il Mezzogiorno continua a essere la ripartizione con il tasso più alto, 3,2 per mille contro 2,8 per mille di Nord e Centro, ma è allo stesso tempo l’area in cui risulta più forte la contrazione sul 2023.

Bce, Panetta: incertezza impone cautela sulla riduzione dei tassi

Bce, Panetta: incertezza impone cautela sulla riduzione dei tassiRoma, 31 mar. (askanews) – Nei mesi a venire la politica monetaria della Bce dovrà “bilanciare due fattori” con effetti contrapposti. “Da un lato, la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza, dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti, impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti.


“Guardando al futuro, la lotta all’inflazione non può ancora dirsi conclusa. Sarà essenziale – avverte – monitorare con attenzione tutti i fattori che potrebbero ostacolare il ritorno all’obiettivo del 2 per cento”. Panetta ricorda che dallo scorso giugno, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha avviato una graduale riduzione dei tassi ufficiali, “riflettendo i progressi ottenuti nella lotta all’inflazione. Tuttavia la dinamica del credito risente, con i consueti ritardi, della restrizione monetaria degli anni precedenti – sottolinea – e della debolezza del ciclo economico”. (fonte immagine: Banca d’Italia).

Panetta: dazi frenano crescita economia, in particolare in Europa

Panetta: dazi frenano crescita economia, in particolare in EuropaRoma, 31 mar. (askanews) – “L’incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell’economia mondiale contribuendo al rallentamento dell’attività produttiva”. Lo rileva il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti.


“L’economia europea, gia segnata dalla stagnazione del settore manifatturiero, risente in modo particolare di queste dinamiche – aggiunge – a causa della sua forte esposizione al commercio estero”.

Bankitalia, in 2024 perdita lorda da 7,3 mld ma utile netto da 800 mln

Bankitalia, in 2024 perdita lorda da 7,3 mld ma utile netto da 800 mlnRoma, 31 mar. (askanews) – La Banca d’Italia ha chiuso il 2024 con una perdita lorda da 7,3 miliardi di euro, circa 200 milioni più ampia del 2023, ma il già previsto ricorso al fondo rischi generali – per 5,8 miliardi, assieme a 2,4 miliardi dovuti al recupero fiscale della perdita lorda – ha consentito un risultato netto positivo per circa 800 milioni di euro. Su questa base propone ai Partecipanti un dividendo di 200 milioni (più 140 mln dall’azzeramento della posta di stabilizzaizone) e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all’esercizio 2023. Lo ha riferito il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti, aggiungendo che è atteso un ritorno all’utile lordo già da quest’anno.


“L’alto livello dei tassi ufficiali registrato nell’ultimo anno ha avuto ripercussioni negative sui risultati di bilancio dell’esercizio 2024 – ha spiegato Panetta -. Nel 2024 il risultato lordo della Banca d’Italia è stato negativo per 7,3 miliardi di euro, con un peggioramento di 0,2 miliardi rispetto all’anno precedente. Già nel bilancio 2022 era stato anticipato che, nei due esercizi successivi, l’Istituto avrebbe registrato perdite lorde prima dell’utilizzo del fondo rischi generali”. Questa attesa “era legata principalmente alla forte contrazione del margine di interesse. Come ricordato lo scorso anno, il rialzo dei tassi di riferimento avviato nel 2022 ha determinato un aumento della remunerazione delle passività di bilancio, costituite soprattutto dai depositi delle banche, senza un corrispondente miglioramento del rendimento delle attività di politica monetaria. Queste ultime – ha spiegato infatti il governatore – sono meno sensibili alle variazioni dei tassi, essendo composte prevalentemente da titoli a tasso fisso e con scadenze più lunghe”.


Nel 2024, sebbene i tassi ufficiali siano gradualmente diminuiti, il loro livello medio è rimasto superiore a quello dell’anno precedente. “Di conseguenza, il conto economico ha continuato a risentire sia del valore negativo del margine di interesse, per 4,2 miliardi, sia del risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario, pari a -1,9 miliardi. Negli anni precedenti al 2023, la Banca d’Italia aveva rafforzato i propri fondi patrimoniali in previsione di potenziali perdite future, grazie ai profitti particolarmente elevati registrati in quel periodo”. “Nel bilancio del 2024 l’utilizzo del fondo rischi generali per 5,8 miliardi, unitamente al contributo positivo per circa 2,4 miliardi derivante dal recupero fiscale della perdita lorda, permette di chiudere l’esercizio con un risultato netto positivo pari a 0,8 miliardi. L’utilizzo del fondo rischi generali – ha detto ancora Panetta – è coerente con la minore esposizione della Banca a rischi finanziari, dovuta al ridimensionamento del bilancio. I rischi continueranno a diminuire nei prossimi esercizi, grazie alla cessazione dei reinvestimenti del capitale rimborsato sull’intero portafoglio di titoli detenuti per finalità di politica monetaria”.


Il grado di copertura dei rischi “rimane adeguato sia nel breve sia nel medio periodo. Inoltre, alla luce delle attuali previsioni di mercato sull’evoluzione dei tassi di interesse, si conferma l’aspettativa di un ritorno a un utile lordo dal 2025 – ha detto ancora Panetta -. L’attuale politica di distribuzione dei dividendi prevede che le somme destinate ai Partecipanti siano comprese tra 340 e 380 milioni, subordinatamente alla capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione della Banca. Valori inferiori sono possibili in presenza di andamenti particolarmente negativi della redditività, come quelli registrati anche lo scorso anno. Pertanto, a valere sull’utile netto dell’esercizio 2024, pari a 844 milioni, propongo di riconoscere ai Partecipanti, come nell’anno precedente, un dividendo di 200 milioni e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all’esercizio 2023”. “Ai Partecipanti vengono inoltre attribuiti 140 milioni, prelevati dalla posta speciale di stabilizzazione, che risulta così azzerata. In questo modo, l’importo complessivo riconosciuto ai Partecipanti raggiunge 340 milioni. Negli ultimi cinque anni – ha infine rilevato il governatore – l’importo cumulato effettivamente attribuito ai Partecipanti risulta pari a 1.633 milioni, mentre la somma destinata allo Stato sotto forma di utili ammonta a 14.406 milioni, cui si aggiungono 3.361 milioni versati a titolo di imposte correnti, ai fini Ires e Irap”.

La classifica di serie A, il Napoli a -3 dall’Inter

La classifica di serie A, il Napoli a -3 dall’InterRoma, 31 mar. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo INter-Udinese 2-1


30esima giornata: Como-Empoli 1-1, Venezia-Bologna 0-1, Juventus-Genoa 1-0, Lecce-Roma 0-1, Cagliari-Monza 3-0, Fiorentina-Atalanta 1-0, Inter-Udinese 2-1, Napoli-Milan 2-1, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino. Classifica: Inter 67, Napoli 64, Atalanta 58, Bologna 56, Juventus 55, Roma 52, Lazio, Fiorentina 51, Milan 47, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como 30, Verona, Cagliari 29, Lecce, Parma 25, Empoli 23, Venezia 20, Monza 15.


31esima giornata (4-7 aprile): venerdì 4 aprile ore 20.45 Genoa-Udinese, sabato 5 aprile ore 15 Monza-Como, ore 18 Parma-Inter, ore 20.45 Milan-Fiorentina, domenica 6 aprile ore 12.30 Lecce-Venezia, ore 15 Empoli-Cagliari, Torino-Verona, ore 18 Atalanta-Lazio, ore 20.45 Roma-Juventus, lunedì 7 aprile ore 20.45 Bologna-Napoli

La classifica di serie A, l’Inter allunga in testa

La classifica di serie A, l’Inter allunga in testaRoma, 30 mar. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo INter-Udinese 2-1


30esima giornata: Como-Empoli 1-1, Venezia-Bologna 0-1, Juventus-Genoa 1-0, Lecce-Roma 0-1, Cagliari-Monza 3-0, Fiorentina-Atalanta 1-0, Inter-Udinese 2-1, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino. Classifica: Inter 67, Napoli 61, Atalanta 58, Bologna 56, Juventus 55, Roma 52, Lazio, Fiorentina 51, Milan 47, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como 30, Verona, Cagliari 29, Lecce, Parma 25, Empoli 23, Venezia 20, Monza 15.


31esima giornata (4-7 aprile): venerdì 4 aprile ore 20.45 Genoa-Udinese, sabato 5 aprile ore 15 Monza-Como, ore 18 Parma-Inter, ore 20.45 Milan-Fiorentina, domenica 6 aprile ore 12.30 Lecce-Venezia, ore 15 Empoli-Cagliari, Torino-Verona, ore 18 Atalanta-Lazio, ore 20.45 Roma-Juventus, lunedì 7 aprile ore 20.45 Bologna-Napoli