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Open arms, Salvini: colpevole di aver difeso l’Italia

Open arms, Salvini: colpevole di aver difeso l’ItaliaRoma, 14 set. (askanews) – “A questa nave spagnola non è mai stata impedita la possibilità di andare ovunque tranne che in Italia perché non potevamo più essere il campo profughi di tutta Europa: mai nessun governo e mai nessun ministro nella storia è stato messo sotto accusa o processato per aver difeso i confini del proprio paese. L’articolo 52 della Costituzione italiana recita ‘la difesa della patria è sacro dovere del cittadino’. Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani, mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data”. Lo afferma Matteo Salvini in un video pubblicato su Instagram in cui commenta la richiesta di sei anni di reclusione da parte dei pm di Palermo nell’ambito del processo Open Arms.


“Sei anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi e difeso l’Italia e gli italiani? Follia. Difendere l’Italia non è un reato e io non mollo, né ora né mai”, scrive Salvini nella didascalia a commento del video nel quale – in giacca e camicia, su sfondo nero – Salvini, assente oggi all’udienza di Palermo, si difende ricostruendo le tappe della vicenda. “Matteo Salvini nato a Milano il 9 marzo 1973, vicepresidente del consiglio e ministro dell’Interno da giugno 2018 a settembre 2019. Oggi sono a processo e rischio il carcere perché in Parlamento la sinistra ha deciso che difendere i confini italiani è un reato”. “Il 29 luglio 2019 – ricorda Salvini nel video – una nave spagnola di una ong spagnola, la Open Arms, salpa da Siracusa diretta a Lampedusa, dove non arriverà mai. Improvvisamente cancella la destinazione dal diario di bordo e si dirige verso le coste libiche. Il primo agosto riesce a intercettare un barcone con dei clandestini a bordo: da quel momento comincia a navigare per il Mediterraneo raccogliendo altri clandestini e puntando verso l’Italia”.


“Il 20 agosto – prosegue il racconto di Salvini – arriverà davanti alle coste siciliane con 164 clandestini a bordo. Nei giorni precdenti aveva testardamente rifiutato ogni richiesta di aiuto e di soccorso, di sbarco in porti diversi rispetto a quelli italiani: hanno detto di no alla Tunisia, a Malta, perfino alla Spagna, lo stato di bandiera. Più di venti giorni di navigazione nel Mediterraneo trattenendo a bordo tutti questi clandestini quando per raggiungere la Spagna sarebbero bastate 72 ore. Questa nave spagnola ha rifiutato per ben due volte lo sbarco dei clandestini in due porti messi a disposizione dalla Spagna e ha rifiutato addirittura il soccorso di una nave militare inviata dal governo spagnolo”. “Durante la navigazione nel Mediterraneo abbiamo sempre soccorso e fatto sbarcare malati, donne incinte e minori a bordo. Insieme ai colleghi di governo avevo firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. Grazie alla mia azione di governo erano diminuiti sbarchi, morti e dispersi nel mar Mediterraneo. Nell’anno precedente al mio arrivo gli sbarchi erano stati 42700, durante il mio mandato al ministero dell’Interno gli sbarchi si sono ridotti fino a 8691. Dopo di me gli sbarchi purtroppo tornarono a salire superando quota 21mila nello stesso periodo”, puntualizza Salvini.

Processo Open Arms, la procura di Palermo ha chiesto 6 anni di carcere per Salvini

Processo Open Arms, la procura di Palermo ha chiesto 6 anni di carcere per SalviniPalermo, 14 set. (askanews) – La procura di Palermo ha chiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini – oggi assente all’udienza – accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco dalla ong Open Arms di 147 migranti a Lampedusa.


A Palermo, oggi nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, si è tenuta l’udienza con la requisitoria dell’accusa. “Il principio chiave è quello del soccorso in mare, che viene dall’Odissea, da tempi ancestrali. La persona in mare è da salvare, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso. L’Onu ha stabilito che la rotta del mediterraneo centrale sia la più pericolosa del mondo, chiede collaborazione nelle operazioni di ricerca e salvataggio e mette come prioritario la tutela della vita dei naufraghi”, ha detto il pm Geri Ferrara durante la requisitoria al processo Open Arms. “C’è un principio chiave e che non è discutibile: tra i diritti umani e la protezione della sovranità dello Stato sono i diritti umani che nel nostro ordinamento, per fortuna democratico, devono prevalere”, ha aggiunto il magistrato, sottolineando: “Prima si fanno scendere i migranti e poi si ridistribuiscono: altrimenti si rischia di fare politica su gente che sta soffrendo”. “Le posizioni e le scelte del ministro Matteo Salvini diedero luogo a un caos istituzionale, una situazione che avrebbe portato ad approntare soluzioni di fortuna. A ritrovarsi in una condizione di estrema difficoltà fu la Guardia costiera che non poteva premere su un ministero da cui non dipendeva”, ha proseguito la procuratrice aggiunta di Palermo, Marzia Sabella, nel corso della requisitoria del processo Open Arms, sottolineando che “Matteo Salvini aveva l’obbligo di indicare un posto sicuro per lo sbarco dei migranti dalla nave Open Arms. La situazione sarebbe dunque semplice, ma in realtà è molto più complessa”.


Salvini assente aveva affidato ad una intervista su Libero la sua riflessione: “”Mi auguro prevalga il buonsenso, perche’ la difesa dei confini non e’ un reato. E’ imbarazzante dover pensare a questo processo, visto che stiamo affrontando sfide importanti e i dati macroeconomici sono positivi: tasso di occupazione al 62,2%, disoccupazione ai minimi storici al 6,8%”. L’avvocata Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini, rispondendo a una domanda dei giornalisti dopo la requisitoria, ha detto: “Nel caso Open Arms, a prescindere dalle anomalie della navigazione e dal fatto che c’erano rischi che ci fossero a bordo terroristi, sono state adottate delle misure proprio per garantire la tutela e la protezione dei migranti. Adesso più che analizzare questo aspetto, mi preme rilevare che in questa introduzione è di intuitiva evidenza che il pm sta procedendo a una requisitoria contro il decreto Sicurezza-bis, che è un atto del governo, contro la linea politica ‘prima redistribuire e poi sbarcare’. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea. Sapete perfettamente che anche in dichiarazioni pubbliche, questa linea è stata portata avanti da tutto il governo. Lo stesso premier di allora (Giuseppe Conte, ndr) ha detto ‘prima si redistribuiva e poi si sbarcava’”. “Una requisitoria un po’ contraddittoria. La premessa è ‘non stiamo processando il governo’, ma poi ha detto ‘il decreto Sicurezza bis è in contrasto con la Costituzione, non è accettabile prima redistribuire e poi sbarcare. Il tavolo tecnico ribaltava dei principi fondamentali. Per ora sta parlando di leggi, linee di governo e lui le contesta. Non c’è una condotta Salvini sul banco degli imputati, ma c’è una linea politica sul banco degli imputati”, ha sottolineato ancora.

Il Como spreca, Bologna con Iling Junior riacciuffa il match al 91′: 2-2

Il Como spreca, Bologna con Iling Junior riacciuffa il match al 91′: 2-2Roma, 14 set. (askanews) – Finisce 2-2 tra Como e Bologna il primo match della quarta giornata di campionato con la formazione felsinea capace di rimontare in extremis una partita in cui era sotto 2-0. Autorete di Casale dopo 5′ e gol di Cutrone al 53′ per i lariani che vengono rimontati da Castro al 76′ e Iling-Junior al 91′. Ottimo Como nel primo tempo: ritmo alto e pressing feroce. Il gol arriva dopo 5′ quando Cutrone mette al centro un pallone che Casale devia nella propria porta, ma le azioni più belle si vedono dopo, con Cutrone che in due occasioni spreca. Nel recupero si vede assegnare un rigore a favore (tocco di mano di Alberto Moreno) ma il Var lo corregge in punizione dal limite, calciata sulla barriera da Orsolini. Nella ripresa il gol di Cutrone. Altra azione in verticale del Como, ancora a servire Cutrone che stavolta fa tutto benissimo. Arrivato al vertice sinistro dell’area, con Miranda che lo marca ma lasciandogli troppo spazio, rientra sul destro e infila all’angolino alla sinistra di Skorupsk. Il Var convalida. Il Bologna si sveglia: prima il palo di Pobega, poi il 2-1 di Castro al 76′ su un tiro di Ostegard deviato. Il 2-2 al 91′. Nove minuti di recupero e al primo pareggia Iling junior. Castro lo serve a destra, l’ex bianconero se la sposta sul sinistro e trova l’angolino lontano con un preciso tiro a giro. Finisce così con il Bologna che riacciuffa il match in extremis.

Autonomia, Foti: referendum su collegato bilancio unicum pericoloso

Autonomia, Foti: referendum su collegato bilancio unicum pericolosoRoma, 14 set. (askanews) – Sul referendum abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata “lascerei lavorare la Corte Costituzionale: faccia fino in fondo il suo dovere verificando se quel quesito di abrogazione totale della legge non rappresenti un unicum molto pericoloso. Storicamente la Consulta non ha mai ammesso referendum su collegati alla legge di bilancio. Certo c’è sempre una prima volta e può darsi ci sia questa volta”. Lo ha detto il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti parlando alla festa del partito di Ferrara a Lido degli Estensi.

Formula1, Sainz: “Giornata solida, bene per domani”

Formula1, Sainz: “Giornata solida, bene per domani”Roma, 14 set. (askanews) – Terza posizione in griglia per Carlos Sainz nel Gp di Azerbaijan: “Abbiamo avuto una giornata solida con entrambe le macchine, ci siamo messi in buona condizione per domani – commenta – Non sono mai stato al 100% su questa pista, è una di quelle su cui fatico e il terzo posto è buono per domani. La pista si è evoluta, ho trovato qualcosa nel Q3 che mi ha dato fiducia per arrivare nella top3. Prima fila tutta Ferrari? Se fossi stato più veloce…”.

Formula1, Vasseur: “L’importante è non strafare”

Formula1, Vasseur: “L’importante è non strafare”Roma, 14 set. (askanews) – “Dobbiamo goderci la pole, ma è importante domani perché non è importante avere oggi tre decimi o cinque, mica parti più lontano”. Soddisfatto del comportamento delle Ferrari nelle qualifiche del Gp di Azerbaijan di Formula1 il team principal Frédéric Vasseur: “Il passo c’è, è andata bene, ma gli altri non sono lontani e la gara sarà difficile – continua – Non sono preoccupato per domani, ma concentrato perché Leclerc a Baku ha molta fiducia. Bisogna evitare di strafare, faremo il minimo necessario affinché Leclerc tenga tutto sotto controllo. Abbiamo avuto il passo migliore sulla simulazione gara, la pista è sporca e rispetto all’anno scorso siamo più lenti, ma è tutto sotto controllo. La strategia non cambierà, cambierà solo in caso di Safety car. Avversario per la vittoria? Non lo so, il passo gara mostra che c’è un divario piccolo. Non dobbiamo pensare agli altri, ma a noi stessi. Partire bene, avere un buon passo e tenere tutto sotto controllo”.

Auto, costruttori chiedono a Ue di rinviare con urgenza al 2027 norme CO2

Auto, costruttori chiedono a Ue di rinviare con urgenza al 2027 norme CO2Milano, 14 set. (askanews) – Le case automobilistiche chiedono all’Unione Europea di attivare una rara procedura d’emergenza per rinviare di due anni l’applicazione, prevista per il 2025, delle sue norme più severe sulle emissioni di CO2. E’ quanto contenuto, scrive l’Afp, in un documento informale citato da Bloomberg e Le Monde.


Secondo Le Monde di sabato, il documento non firmato proviene da Renault e dal Ceo de gruppo, Luca de Meo, che è anche presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) a Bruxelles. Secondo il quotidiano, “l’obiettivo di questo documento è di rinviare dal 2025 al 2027 l’inasprimento del cosiddetto standard CAFE (Corporate Average Fuel Economy)”, che fissa una soglia media di emissioni di CO2 per tutti i veicoli venduti, pena l’applicazione di multe. “Le sanzioni potrebbero raggiungere i 13 miliardi di euro per le autovetture e i 3 miliardi per i veicoli commerciali”, avverte il documento. Per ottenere questo rinvio, il testo “sostiene l’uso di una disposizione poco conosciuta, l’articolo 122.1 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, una sorta di “49.3 europeo”, che consentirebbe di rinviare l’applicazione di un regolamento in caso di emergenza, aggirando il Parlamento di Strasburgo”, scrive Le Monde.


Contattata dall’AFP, l’Acea non ha confermato la notizia e ha fatto riferimento a una dichiarazione rilasciata giovedì in cui esprimeva “crescente preoccupazione” per la capacità dell’industria di rispettare i nuovi standard sulle emissioni.

Formula1, Leclerc: “Fantastico essere in pole”

Formula1, Leclerc: “Fantastico essere in pole”Roma, 14 set. (askanews) – Il GP d’Azerbaijan sorride alla Ferrari, con Charles Leclerc che conquista la pole position davanti alla McLaren di Oscar Piastri e al compagno di box Carlos Sainz. “Fantastico essere in pole. In Ferrari è il miglior risultato che potevamo prendere, primo e terzo sono le migliori posizioni per partire. Ma sarà lunga, in passato abbiamo fatto bene e poi faticato in gara. Domani possiamo farcela, la gestione delle gomme sarà importantissimo” ha detto il poleman che poi ha aggiunto: “Una delle mie piste preferite, anche il weekend non è stato semplice dopo l’incidente. Sapevo di avere ritmo, nelle FP2 ho avuto dei problemi con un pezzo ed ero un po’ preoccupato. Il passo c’era, in Q3 dovevo solo stare lontano dai muri. Ho attaccato e il tempo è arrivato in maniera naturale”.

Formula1, Leclerc ancora in pole in Azerbaijan

Formula1, Leclerc ancora in pole in AzerbaijanRoma, 14 set. (askanews) – Charles Leclerc si conferma imbattibile nelle qualifiche del GP dell’Azerbaijan: il monegasco centra la quarta pole consecutiva sul circuito cittadino di Baku. Dietro di lui Piastri, l’altra Ferrari di Sainz e Perez. Solo 6° Max Verstappen. Clamorosa eliminazione di Norris, che scatterà 17°. Per Leclerc è la quarta pole di fila a Baku, la numero 26 della carriera. Impressionante la superiorità mostrata dal monegasco, che rifila oltre tre decimi a un ottimo Oscar Piastri, che nonostante una sbavatura si inserisce tra le due Ferrari, poiché Carlos Sainz è terzo. Quarta la Red Bull di Sergio Perez, il quale a sorpresa batte Max Verstappen, sesto e superato anche dalla Mercedes di George Russell. Completano la top-ten la Mercedes di Lewis Hamilton, l’Aston Martin di Fernando Alonso e le due Williams di Franco Colapinto e Alexander Albon. Clamoroso errore della Williams che fa uscire Albon con il convogliatore per raffreddare il motore ancora installato. Il pilota è fermato subito all’uscita della pit lane. Il pilota sarà penalizzato per unsafe release.


 

Toti: il mio nemico non è la magistratura ma la politica ipocrita

Toti: il mio nemico non è la magistratura ma la politica ipocritaRoma, 14 set. (askanews) – “Chi oggi sussurra che si poteva tenere duro e andare fino in fondo con venti anni di processi, fa spesso parte di coloro che non ho sentito esprimere mezzo giudizio su quanto accaduto questa estate. Senza ricordare che grazie a quella politica che ha conquistato la fiducia delle imprese e contributi economici indispensabili per la vita pubblica, magari occupa la poltrona da cui ritiene di poter dare buoni consigli. Il vero nemico della politica non è la magistratura, ma la politica stessa che ha costruito la gabbia in cui si è rinchiusa”. Lo scrive su facebook l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti all’indomani della decisione di patteggiare due anni nell’ambito del procedimento in cui è accusato di corruzione impropria e di violazione della legge sul finanziamento dei partiti.


“In giornate come queste – scrive Toti – torni a casa, ti guardi allo specchio e ti chiedi se hai fatto la cosa giusta. Credo proprio di sì, per tutti: per me stesso, la mia famiglia, la mia parte politica, Marco Bucci che ora può correre e vincere la sua sfida, per chi ha lavorato al mio fianco ed è candidato e porterà avanti con orgoglio questi nove anni di buon governo. Ogni accordo che si fa suscita due sentimenti contrastanti: l’amarezza di non aver combattuto fino in fondo per le proprie ragioni e la soddisfazione di vederne riconosciute comunque una gran parte”. “Oggi – osserva – i magistrati hanno riconosciuto che non ho preso un euro da nessuno per me stesso e che tutte le pratiche di cui mi sono interessato erano legittime e legali. Dopo quasi quattro anni di intercettazioni, filmati, pedinamenti, controlli, dopo tre mesi di domiciliari che hanno portato a nuove elezioni, non esisteva quella sentina del male con cui la Regione Liguria è stata identificata da certa stampa per odio politico. Certo, ho accettato di fare 1500 ore di volontariato come condanna per quella che una legge dello Stato definisce ‘corruzione impropria’, ovvero atti legittimi, finanziamenti legittimi, ma rapporti considerati troppo amichevoli, diciamo così, con alcune imprese. Io continuo a considerare le imprese che investono una risorsa, infatti la Liguria in questi nove anni è cresciuta. E continuo a ritenere chi finanzia la politica un cittadino attento al proprio territorio, anche se chiede, giustamente, che le pratiche corrano veloci”. “E credo – insiste – anche che lo scontro non sia tra Toti e i magistrati di Genova, ma tra una politica ipocrita che ha approvato e applaudito leggi morali, anzi moraliste e i pochi che credono in una democrazia liberale dove le persone vengono giudicate sui fatti e non sui pregiudizi. Purtroppo neppure la lezione ligure ha indignato a sufficienza la politica per innescare un cambiamento. Chi oggi sussurra che si poteva tenere duro e andare fino in fondo con venti anni di processi, fa spesso parte di coloro che non ho sentito esprimere mezzo giudizio su quanto accaduto questa estate. Senza ricordare che grazie a quella politica che ha conquistato la fiducia delle imprese e contributi economici indispensabili per la vita pubblica, magari occupa la poltrona da cui ritiene di poter dare buoni consigli. Il vero nemico della politica non è la magistratura, ma la politica stessa che ha costruito la gabbia in cui si è rinchiusa”.


“Io per provare a cambiare questa politica ho fatto quanto potevo e ho pagato di persona. Se al mugugno sommesso, o peggio, al sorriso a mezza bocca di chi spera di prendere il posto dell’inquisito di turno non subentrerà il coraggio di cambiare allora…avanti il prossimo, come dice una nota canzone, gli lascio il posto mio”, conclude.