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Ucraina, Mattarella: da summit Svizzera avviato processo di pace

Ucraina, Mattarella: da summit Svizzera avviato processo di paceChisinau, 18 giu. (askanews) – La conferenza Svizzera è stato un passo di grande importanza, naturalmente nessuno immaginava potesse essere risolutivo ma è stato importante per avviare finalmente un processo che possa condurre alla pace”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della conferenza stampa al termine del colloquio con la presidente moldava Maia Sandu a Chisinau.


“Significativamente ha raccolto tanti paesi, al di là di alcune mancate firme del documento finale è stata una indicazione importante – ha proseguito il capo dello Stato -: quel documento indica alcuni principi basilari, l’integrità territoriale e il rifiuto di modificare i confini con la violenza delle armi, il seguito è rimesso alla volontà delle parti ma anche a iniziative che continuano da parte della comunità internazionae per spingere, sollecitare, far comprendere alla Federazione russa che occorre trovare un termine e che occorre il rispetto del diritto internazionale dove si vive rispettandosi non pretendendo di sottomettere gli altri con la forza, seguiranno altre iniziative, mi auguro, in modo sollecito”.

Ue, Nagel: l’Europa è la casa dell’Italia, Unione Mercato Capitali porta benefici

Ue, Nagel: l’Europa è la casa dell’Italia, Unione Mercato Capitali porta beneficiMilano, 18 giu. (askanews) – I singoli paesi dell’Unione Europea “non possono camminare da soli e i paesi altamente indebitati ancor meno alla luce dell’applicazione del Patto di Stabilità. In questo contesto, l’Europa è la casa dell’Italia e solo con l’aiuto dell’Europa, l’Italia può cogliere i benefici degli investimenti su larga scala e mantenere un ruolo sulla scena globale”. Lo afferma l’Ad di Mediobanca, Alberto Nagel, nel testo dell’intervento di apertura della decima edizione dell’Italian Ceo Conference di Piazzetta organizzata dalla banca di piazzetta Cuccia, che si svolge a Milano a porte chiuse. In particolare, Nagel fa riferimento alla Capital Market Union. “Favorendo investimenti, diversificazione e resilienza economica, l’Unione dei Mercati dei Capitali porta diversi benefici ai cittadini, agli investitori e alle aziende e contribuisce alla prosperità, stabilità e competitività a lungo termine dell’Europa”. In primo luogo, sostiene, un’Unione dei Mercati dei Capitali “consentirebbe l’accesso a fonti di finanziamento più ampie, incluso il canale bancario, il capitale proprio, le obbligazioni e altri strumenti di finanziamento. Con opzioni diversificate, le aziende possono scegliere il finanziamento più adatto in base alle loro esigenze, alla propensione al rischio e ai piani di crescita. Costi inferiori possono migliorare la competitività delle grandi imprese e delle pmi”.


“In secondo luogo – prosegue Nagel – un’Unione dei Mercati dei Capitali ben funzionante offre nuove opportunità per risparmiatori e investitori e incoraggia la diversificazione degli investimenti. Un’Unione dei Mercati dei Capitali fornirebbe ai risparmi europei – dei quali 300 miliardi di euro fluiscono annualmente verso gli Stati Uniti – un mercato ampio e profondo per trovare rendimenti, finanziando la crescita europea. In terzo luogo, l’Unione dei Mercati dei Capitali indirizza meglio gli investimenti verso progetti ecologici e di transizione digitale. Infine, abbattendo le barriere agli investimenti transfrontalieri, l’Unione dei Mercati dei Capitali favorisce un’economia più resiliente e garantisce che il finanziamento sia disponibile dove è necessario, rendendo l’UE più resiliente agli shock nei singoli stati membri”. Un’Unione dei Mercati dei Capitali, conclude Nagel, “rafforza l’autonomia finanziaria dell’UE, riduce la dipendenza dai centri finanziari dei mercati dei capitali extra-UE e la sua valuta potrebbe guadagnare una maggiore influenza sulla scena globale”.

Mattarella: Europa sia veloce, problemi non aspettano procedure lente

Mattarella: Europa sia veloce, problemi non aspettano procedure lenteChisinau, 18 giu. (askanews) – “Vi è un’esigenza di velocità. Tutti facciamo esperienza, nella nostra vita quotidiana, ogni giorno, che i problemi nascono velocemente e richiedono risposte immediate, tempestive. In un mondo contrassegnato sempre più da grandi soggetti internazionali se l’Ue non è in grado di fornire risposte tempestive, immediate, veloci i problemi saranno risolti secondo le scelte di altri grandi soggetti internazionali. Per questo è indispensabile per l’Ue darsi modalità decisionali che consentono di rispondere velocemente ai problemi perché questi non aspettano i tempi di procedure lente e ritardate”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della conferenza stampa a Chisinau al termine del colloquio con la presidente moldava Maia Sandu.

Mattarella: disinformazione russa c’è, è ostitlità inaccettabile

Mattarella: disinformazione russa c’è, è ostitlità inaccettabileChisinau, 18 giu. (askanews) – Azioni di disinformazione da parte della federazione russa in Italia? “Ve ne sono, li registriamo, vi sono costantemente e si intensificano nei momenti elettorali, atraverso alcuni siti che nascono e scompaiono rapidamente, c’è una ampia e diffusa tempesta du disinformazione e fake news, falsità volte a destabilizzare e screditare”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella conferenza stampa al termine del colloquio a Chisinau con la presidente moldava Maia Sandu. Secondo il capo dello Stato si tratta di “forme di ostilità inaccettabili che richiederanno regole di comportamento da parte delle istituzioni internazonali che prevedano il rispetto degli altri paesi”.

Pil, Nagel (Mediobanca): con debito elevato serve crescita, Italia ha forza per farlo

Pil, Nagel (Mediobanca): con debito elevato serve crescita, Italia ha forza per farloMilano, 18 giu. (askanews) – “Alla luce di un elevato indebitamento (non previsto migliorare materialmente nei prossimi anni), l’Italia deve rimanere su una traiettoria di crescita. E l’Italia ha la forza per farlo”. Lo afferma l’Ad di Mediobanca, Alberto Nagel, nel testo del discorso di apertura della decima edizione dell’Italian Ceo Conference di Piazzetta organizzata dalla banca di piazzetta Cuccia, che si svolge a Milano a porte chiuse. “Il Pil del nostro Paese è cresciuto del 3,5% tra il 2019 e il 2023, rispetto all’1,5% in Francia e allo 0,7% in Germania. Con l’aiuto dell’Europa, l’Italia ha molto da offrire alla crescita dell’Europa. Innanzitutto, sfruttando la forza unica delle pmi italiane e del Made in Italy”, ha aggiunto Nagel.


“Abbiamo valutato che, con maggiori investimenti supportati dall’Europa, la digitalizzazione accelererebbe la crescita del fatturato, aggiungerebbe posti di lavoro e contribuirebbe fino allo 0,7% del Pil a medio termine, aiutando infine le entrate fiscali. Ma ci sono ulteriori leve che l’Italia può muovere. In Mediobanca crediamo che l’Italia dovrebbe meglio valorizzare i vasti risparmi delle famiglie, canalizzando meglio gli investimenti per supportare il rafforzamento strutturale del paese”.

Vertice Ue senza accordo, Meloni chiede riconoscimento per Italia

Vertice Ue senza accordo, Meloni chiede riconoscimento per ItaliaBruxelles, 18 giu. (askanews) – “L’Italia deve veder riconosciuto il proprio ruolo”. Giorgia Meloni lo ribadisce durante la cena dei leader europei, terminata questa sera a Bruxelles senza aver raggiunto un’intesa sui top jobs.


Una riunione informale iniziata con oltre due ore di ritardo, a causa degli incontri tra i mediatori dei partiti di maggioranza: Emmanuel Macron e Mark Rutte per i Liberali; Donald Tusk e Kyriakos Mitsotakis per il Ppe; Olaf Scholz e Pedro Sanchez per il Pse. Uno ‘slittamento’ che ha creato qualche irritazione tra i capi di Stato e di governo – Italia compresa – al di fuori dei tre partiti di maggioranza, che nei loro interventi non hanno mancato di rimarcare il problema di un “metodo” che esclude di fatto alcuni Paesi dal processo decisionale. La riunione ha visto prima l’intervento dell”ospite’ Roberta Metsola, poi quello di Ursula von der Leyen, la presidente uscente della Commissione che il Ppe ha proposto per la riconferma. Lei ha tracciato un bilancio di 5 anni di attività e delineato alcune proposte per i prossimi anni. Poi ha lasciato la sala, dando ai membri del Consiglio la possibilità di parlare liberamente. Un po’ tutti i leader hanno preso la parola, esprimendo la propria opinione sul percorso. Molto duro Viktor Orban, che questa mattina aveva incontrato la premier italiana. “La volontà del popolo europeo è stata ignorata”, secondo il premier ungherese che invita le destre a unirsi “contro i burocrati”.


Da parte sua, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche, Meloni ha evidenziato problemi di “metodo e di merito”. In particolare, secondo lei, non sarebbe un iter corretto presentare un pacchetto già confezionato di nomi, senza prima aver effettuato una discussione collegiale e complessiva sull’idea di Unione per i prossimi anni. Una linea su cui ha trovato il supporto di alcuni ‘colleghi’. La premier ha anche ribadito che l’Italia chiede di vedersi “riconosciuto il giusto peso”, come Paese fondatore, seconda manifattura d’Europa, terzo Stato per abitanti. La premier non è scesa nel dettaglio, ma la richiesta era già stata recapitata oggi da lei stessa in un incontro con il presidente del Consiglio Charles Michel e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani con la compagna di partito Ursula von der Leyen: Roma vuole una vicepresidenza e un commissario con deleghe di peso, ancora da discutere. A rendere più complessa la situazione di stallo anche la diversità di vedute tra Ppe e Socialisti sul presidente del Consiglio. Il Pse sostiene Antonio Costa, ex premier portoghese, su cui però i Popolari mostrano perplessità, chiedendo di affidargli un mandato di soli 2 anni e mezzo. Una richiesta che i Socialisti non intendono accettare. In questa situazione di stallo è stato ritenuto meglio chiudere la seduta. Se ne riparlerà tra 10 giorni, al Consiglio formale del 27 e 28.

Padel, Major di Roma: al Foro eliminati italiani in gara oggi

Padel, Major di Roma: al Foro eliminati italiani in gara oggiRoma, 17 giu. (askanews) – È iniziato lo spettacolo del BNL Italy Major Premier Padel a Roma. Nel site del Foro Italico – sei campi tra i quali due gemme della racchetta mondiale: il Centrale e il Pietrangeli – oggi, lunedi, erano in programma le gare del primo turno del tabellone maschile e delle qualificazioni del tabellone femminile, il tutto con ingresso libero per il pubblico.


Nelle gare del primo turno del main draw, le coppie italiane in gara oggi non sono riuscite a centrare la prestigiosa qualificazione. Flavio Abbate e Giulio Graziotti, che avevano beneficiato di una wild card, si sono arresi 6-3, 6-2 alla “pareja” spagnola composta da Miguel Angel Solbes e Carlos Marti, mentre Michele Bruno e Simone Iacovino – che avevano superato lo scoglio delle qualificazioni – si sono dovuti inchinare a Ramiro Moyano e Xisco Gil, coppia testa di serie numero 14 del seeding che si è imposta con un doppio 6-2. Saluta il Foro Italico anche Marco Cassetta, che in tandem con l’argentino Dylan Demian Cuello è stato sconfitto in due set (6-4, 6-3) dalla coppia iberico-argentina formata da Raul Marcos e Gonzalo Alfonso. Non è andata meglio alle ragazze azzurre, impegnate nelle qualificazioni. Caterina Baldi e Giulia Dal Pozzo sono state sconfitte 6-3, 6-4 in un’ora e 20 minuti di gioco da Raquel Eugenio Barrera e Martina Fassio, mentre Carolina Petrelli – impegnata con la spagnola Marina Pinacho Sanchez – si è dovuta inchinare 6-2, 6-1 a Marta Arellano Navarro e Carla Castillo Velarde.


Per quanto riguarda i big impegnati in questo day one del Major di Roma, nel tabellone maschile Edu Alonso e Alex Arroyo, numero 11 del seeding al Foro Italico, hanno superato in due set (6-2, 7-6) i connazionali spagnoli Guillermo Collado Losada e Javier Martinez; ancora meglio hanno fatto Lucas Campagnolo e Javier Leal (13), che hanno lasciato appena tre game agli spagnoli Rafa Mendez e Mario Del Castillo. Tra le ragazze, sempre a livello di qualificazioni, da registrare le vittorie in tre set delle olandesi Marcella Koek e Stephanie Weterings e delle spagnole Ana Dominguez Gracia e Laura Lujan Rodriguez: per loro si spalancano le porte del tabellone principale. Martedì saranno sedici i giocatori italiani impegnati nei due tabelloni, tutti a livello di primo turno. Tra gli altri Lorenzo Di Giovanni e Riccardo Sinicropi chiuderanno il programma sul Centrale contro l’azzurro Simone Cremona, in coppia con il portoghese Nuno Deus; Aris Patiniotis e Facundo Dominguez apriranno invece il programma del Pietrangeli sfidando le teste di serie numero 12, Lucho Capra e Alex Chozas. Tra le ragazze, Emily Stellato e Giulia Sussarello se la vedranno contro l’azzurra Carlotta Casali in coppia con la spagnola Arantxa Soriano Perez, mentre le wild card Marianela Montesi e Valentina Tommasi saranno opposte alle spagnole Marta Barrera e Marta Caparros. In campo anche Chiara Pappacena, che in tandem con l’iberica Xenia Clascà se la vedrà contro Raquel Piltcher e Carmen Castillon. Domani è anche il giorno dell’esordio di Coki Nieto e Jon Sanz, numero 9 del tabellone che domenica scorsa hanno trionfato (per la prima volta) in Francia nel Betclic Bordeaux Premier Padel P2: saranno impegnati nel derby contro Jairo Bautista e Francisco Guerrero come quarto incontro sul Campo Centrale. Attesa anche per Lucas Bergamini e Victor Ruiz, numero 10 del seeding, impegnati nell’incontro di apertura sul Campo 6 contro Jose Roman Martinez e Pablo Castillo Valverde, spagnoli provenienti dalle qualificazioni. In campo, in questo martedì davvero appetitoso, anche gli spagnoli Javier Rico/Juanlu Esbri (16) e Javier Ruiz/Pablo Cardona (15), che chiuderanno il programma sul Pietrangeli contro, nell’ordine, Juan Cruz e Miguel Lamperti e Antonio Fernandez e Jose Jimenez.

Leader Ue a consulto su von der Leyen, Meloni vuole vicepresidenza italiana

Leader Ue a consulto su von der Leyen, Meloni vuole vicepresidenza italianaBruxelles, 17 giu. (askanews) – Al via a Bruxelles, con circa due ore di ritardo, la riunione informale del Consiglio europeo per aprire la trattativa sui top jobs. L’avvio della cena di lavoro è stato ritardato per consentire alle delegazioni dei partiti di maggioranza – Ppe, Socialdemocratici e Liberali – di incontrarsi per lavorare al ‘pacchetto’ di nomine. Il summit prevede che la presidente della Commissione uscente Ursula von der Leyen tracci un bilancio dei 5 anni di attività. Poi i membri del Consiglio (senza la stessa von der Leyen) discuteranno delle nomine.


La proposta per la guida della Commissione spetta al Ppe, in quanto primo partito. I Popolari presenteranno quindi la proposta di conferma di von der Leyen e di Roberta Metsola come presidente dell’Europarlamento. Per la guida del Consiglio in pole position sembra esserci l’ex primo ministro socialista portoghese Antonio Costa (su cui perà i Popolari avrebbero ancora dei dubbi). Kaja Kallas, attuale premier estone, sarebbe indicata dai Liberali per la casella dell’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera. Dato che c’è una “maggioranza stabile” l’obiettivo è trovare un accordo “nel più breve tempo possibile”, ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Da parte sua Giorgia Meloni gioca una partita per ottenere che all’Italia venga “riconosciuto il giusto peso”, come ha detto al termine del G7. Questo, in soldoni, significa una vicepresidenza e un commissario con deleghe importanti, come spiegato anche oggi dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Quello che conta – ha detto a margine del summit Ppe – è avere un vicepresidente e un commissario di serie A. L’Italia non può non avere una vicepresidenza, va chiesta e l’Italia ha diritto ad averla, è stato un errore non chiederla” nella scorsa legislatura.


Anche di questo Meloni ha parlato con il presidente uscente del Consiglio Charles Michel oggi pomeriggio. La premier è arrivata già questa mattina all’hotel Amigo, dove ha incontrato l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, l’indipendentista fiammingo Johan Van Overtveldt e Viktor Orban con cui ha parlato, ha spiegato il portavoce del premier ungherese, “dei risultati elettorali” esaminando anche “le questioni politiche riguardanti la destra europea, i compiti futuri per il Consiglio europeo e i piani dell’Ungheria per la sua prossima presidenza dell’Ue”. Se le richieste saranno soddisfatte, Meloni potrà dare il via libera alla Commissione, pur restando all’opposizione nell’Europarlamento.

Piazza San Carlo, Cassazione: nuovo processo d’appello per Appendino

Piazza San Carlo, Cassazione: nuovo processo d’appello per AppendinoRoma, 17 giu. (askanews) – Si dovrà fare un nuovo processo di appello per la ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, in relazione alla tragedia di piazza San Carlo, a Torino, avvenuta la serata del 3 giugno 2017 quando, durante la proiezione su maxischermo della finalissima di Champions League, una serie di ondate di panico tra la folla radunata nella piazza provocarono 1.500 feriti e più tardi la morte di due donne. Nei confronti della ex sindaca i giudici della Cassazione, IV sezione penale, hanno deciso così dopo quasi 8 ore di camera di consiglio. Con la sentenza è divenuta “irrevocabile la dichiarazione di responsabilità per tutti i capi di imputazione”, hanno chiarito i giudici. Insieme con la ex sindaca Appendino, per i fatti di piazza San Carlo dovranno andare ad un nuovo processo l’ex capo di gabinetto del Comune di Torino, Paolo Giordana, sempre per ricalcolo della pena. Appello bis anche per Maurizio Montagnese, ex presidente di Turismo Torino. Assolto, invece, definitivamente con la formula “per non avere commesso il fatto” Alberto Bonzano, dirigente all’epoca dei fatti della Questura.



Domani l’ok a premierato, l’autonomia entro giovedì. Opposizioni in piazza

Domani l’ok a premierato, l’autonomia entro giovedì. Opposizioni in piazzaRoma, 17 giu. (askanews) – Domani si chiude a Palazzo Madama la prima lettura del premierato e, entro giovedì, a Montecitorio dovrebbe arrivare l’ok definitivo all’autonomia differenziata: questa la tabella di marcia della maggioranza sulle riforme. Dopo gli scontri della scorsa settimana alla Camera, costati la sospensione a 11 deputati tra Lega, Fdi, M5s e Pd, la protesta dell’opposizione contro le riforme del centrodestra, invece, si sposta in piazza SS. Apostoli a Roma dove tutti – tranne Italia Viva e Azione – si ritroveranno domani intorno alle 18.


Tuttavia se la protesta fuori dalle aule parlamentari farà sì che il clima nell’emiciclo sia più disteso sarà tutto da vedere. Di sicuro non mancheranno le frizioni. Incassato il voto finale del Senato alla riforma costituzionale cara a Giorgia Meloni, infatti, gli sforzi della maggioranza saranno tutti per approvare il ddl Calderoli non più tardi di questa settimana. È la ragione per cui domani pomeriggio alle 14 molto probabilmente il centrodestra chiederà un’inversione dell’ordine del giorno dell’aula della Camera che, attualmente, vede al primo punto il decreto sulle associazioni sindacali delle Forze armate. E qui, è prevedibile, ci sarà la prima discussione. Le opposizioni, infatti, sono contrarie all’ipotesi di inversione che oggi in Transatlantico veniva data come certa: non c’è alcuna ragione – è il ragionamento delle minoranze – di rinviare un provvedimento sui militari, che scade l’8 luglio e deve ancora passare al Senato, condiviso da maggioranza e opposizione con pochi emendamenti da esaminare.La ragione sta nel fatto che per il governo e la maggioranza questa settimana è l’ultima finestra utile per l’ok definitivo all’autonomia. Troppo rischioso andare oltre quando poi sono attesi in aula diversi decreti: il salva-Casa, il decreto Abodi-Valditara, entrambi all’esame della Camera, e soprattutto il Coesione in arrivo dal Senato. E allora, invertito l’odg, si andrà avanti sicuramente in seduta notturna – già prevista domani fino a mezzanotte – e, se necessario, con una seduta fiume. Quest’ultima diventerebbe effettiva nel caso in cui l’opposizione dovesse chiedere e ottenere la sospensione della seduta della Camera intorno alle 18 per prendere parte alla manifestazione in piazza SS. Apostoli. A quel punto l’esame del ddl autonomia riprenderebbe in serata senza soluzione di continuità – pause tecniche a parte – fino all’approvazione finale.