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L’Italia di Velasco batte la Cina, Olimpiadi vicine

L’Italia di Velasco batte la Cina, Olimpiadi vicineRoma, 2 giu. (askanews) – Successo molto importante per la nazionale femminile, uscita vincitrice dalla sfida contro la Cina 3-0 (25-23, 25-19, 25-16) nella seconda settimana di gioco della Volleyball Nations League 2024 e ad un passo dalla qualificazione olimpica. Grazie al risultato di oggi le ragazze di Velasco hanno guadagnato tanti punti preziosi per la qualificazione olimpica (9,3 pt del world ranking) e al tempo stesso sono salite al terzo posto della classifica generale del torneo con 6 vittorie e 19 punti. Alle Finali della VNL di Bangkok (20-23 giugno) accederanno le prime sette della graduatoria generale più la Thailandia paese ospitante. Conclusa la tappa di Macao, nell’ultima settimana di gioco la nazionale tricolore sarà impegnata dall’11 al 16 giugno a Fukuoka (Giappone), dove troverà sulla propria strada: Canada, Corea del Sud, Stati Uniti e Serbia.

MotoGp, doppietta Ducati al Mugello: vince Bagnaia su Bastianini

MotoGp, doppietta Ducati al Mugello: vince Bagnaia su BastianiniRoma, 2 giu. (askanews) – Festa della Repubblica, livrea azzurra e doppietta italiana nel Gp che celebra il Belpaese. L’Italmoto non poteva sperare meglio al Mugello ed il sogno è diventato realtà con la vittoria di Pecco Bagnaia su Enea Bastianini per l’occasione vestiti d’azzurro con la tuta e con la livrea della moto. Podio completato da Jorge Martin che ora ha 18 punti di vantaggio su Bagnaia in piena rimonta per conquistare il terzo titolo mondiale ed al terzo successo consecutivo al Mugello.


La Ducati domina la giornata, piazza quattro Desmosedici ai primi quattro posti, con Marquez 4° davanti ad Acosta e ribadisce la sua supremazia su questa pista. Un Gp dominato quello di Bagnaia. Fantastica partenza, recuperate 5 posizioni e leadership conquistata. Scattato dalla seconda fila per il -3 di penalizzazione, Pecco va subito in testa con un’eccelsa partenza all’esterno e un gran sorpasso alla Luco al poleman Martin: è la premessa per mettersi davanti e dettare l’andatura. Leadership mai più mollata fino alla fine. Alle sue spalle Martin e Bastianini.

2 Giugno, Meloni: fase di incertezza, c’è bisogno dello Stato. Tornare alla prima idea di Europa

2 Giugno, Meloni: fase di incertezza, c’è bisogno dello Stato. Tornare alla prima idea di EuropaRoma, 2 giu. (askanews) – “Questa festa è molto importante anche perché in questa fase noi siamo in una situazione nella quale tante certezze sono in discussione, la pace per esempio, e c’è bisogno della Repubblica, della nazione, c’è bisogno dello Stato per affrontare queste situazioni con responsabilità”, lo ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni arrivando in via dei Fori imperiali dove per assistere alla parata del 2 giugno.


“Siamo in una campagna elettorale per le elezioni europee e questa festa ci ricorda anche la prima idea di Europa, che era un’idea di Europa fondamentale, che immaginava che la forza della sua unione fosse anche la forza della specificità degli Stati nazionali, forse dovremmo tornare a quell’embrione di idea di Europa e di sogno europeo”, ha poi detto il Presidente del Consiglio, a margine delle celebrazioni per il 2 Giugno a Roma.

2 Giugno, Mattarella: Italia una nazione libera e democratica, aperta all’Europa

2 Giugno, Mattarella: Italia una nazione libera e democratica, aperta all’EuropaRoma, 2 giu. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona d’alloro all’Altare della patria per le celebrazioni della 78esima festa della Repubblica. Il capo dello Stato era accompagnato dalle più alte cariche dello Stato: il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ha salito le scale col presidente anche il ministro della Difesa Guido Crosetto. Subito dopo la deposizione, con perfetta sincronia le frecce tricolori hanno sorvolato Piazza Venezia.


“Celebrare i settantotto anni della nascita della Repubblica Italiana richiama i valori della nostra identità e di una Costituzione lungimirante e saggia, frutto della straordinaria rinascita che prese le mosse dalla lotta di Liberazione. Indipendenza e libertà sono conquiste che vanno difese ogni giorno, in comunione di intenti e con la capacità di cooperare per il bene comune”, ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. “I Padri della Patria erano consapevoli dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali e sognavano una Italia aperta all’Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per le proprie libertà. Il nostro contributo – e in esso delle Forze Armate – alla causa della pace e della stabilità internazionali è più che mai prezioso nell’odierna situazione caratterizzata da devastazioni e aggressioni alle popolazioni civili in Europa e in Medio Oriente. La Repubblica è grata alle donne e agli uomini delle Forze Armate per i compiti assolti negli impegnativi teatri operativi ove sono chiamati ad operare, nell’ambito delle missioni delle Nazioni Unite, di quelle frutto della solidarietà fra i Paesi dell’Alleanza Atlantica, delle decisioni alle quali abbiamo concorso in sede di Unione Europea”. “La garanzia della civile convivenza, lo sviluppo e il perseguimento della giustizia internazionale sanno di poter contare sulla cornice di sicurezza offerta dalle Forze Armate. – conclude il Capo dello Stato – Nel fare memoria di quanti hanno perso la vita a difesa dei valori della nostra comunità rivolgo il mio deferente pensiero ai caduti che hanno contribuito a rendere l’Italia un Paese unito e una nazione libera e democratica. In questo giorno di festa giunga a tutti gli appartenenti alle Forze Armate l’apprezzamento del popolo italiano per il servizio svolto e l’augurio più cordiale. Viva la Repubblica, viva le Forze Armate”.

Papa: governanti evitino escalation e diano spazio a trattative pace

Papa: governanti evitino escalation e diano spazio a trattative paceCittà del Vaticano, 2 giu. (askanews) – “Faccio appello alla saggezza dei governanti perché cessi l’escalation e si ponga ogni impegno nel dialogo e nella trattativa”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus domenicale in piazza San Pietro.


Il Pontefice è tornato ad invocare la pace pregando, in particolare, per il Sudan dove, ha detto, “la guerra dura da oltre un anno e non trova ancora una soluzione di pace”. “Tacciano le armi e con l’impegno dell’autorità locali e della comunità internazionale si porti aiuto alla popolazione”, ha quindi chiesto, “e ai tanti sfollati e rifugiati perchè possano trovare accoglienza e protezione nei paesi confinanti”. “E non dimentichiamo – ha concluso – la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar”.

2 giugno, Mattarella depone corona alloro ad Altare della patria

2 giugno, Mattarella depone corona alloro ad Altare della patriaRoma, 2 giu. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona d’alloro all’Altare della patria per le celebrazioni della 78esima festa della Repubblica.


Il capo dello Stato era accompagnato dalle più alte cariche dello Stato: il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ha salito le scale col presidente anche il ministro della Difesa Guido Crosetto.


Subito dopo la deposizione, con perfetto tempismo le frecce tricolori hanno sorvolato Piazza Venezia. È la prima celebrazione che vede Piazza Venezia occupata dall’enorme cantiere per la realizzazione della stazione della metropolitana della linea C. Un grande telo bianco, con lo stemma della Repubblica italiana, è stato posto di fronte all’altare della patria per offuscare almeno in parte la vista del cantiere.


Sam

Tajani: dopo Europee FI non chiederà rimpasti o cambi nel governo

Tajani: dopo Europee FI non chiederà rimpasti o cambi nel governoRoma, 1 giu. (askanews) – “Anche se” come Forza Italia “andassimo benissimo” alle prossime elezioni europee, “non ci sarà alcuna ricaduta” sul governo: “Noi continueremo a sostenerlo senza chiedere rimpasti o cambi”. Così il vice premier e segretario di FI Antonio Tajani a Stasera Italia su Rete 4.


“Vogliamo soltanto contare in Europa. Si vota per il Parlamento europeo – ha proseguito – e vogliamo incidere là. Se andassero molto bene le elezioni per Forza Italia in Europa significherebbe che l’Italia conterebbe molto di più in Europa perchè Forza Italia è parte del Partito popolare europeo, che è quello che decide le cose più importanti in Europa: il presidente della Commissione europea, del Parlamento europeo, di Commissione saranno del Partito popolare europeo”, ha concluso Tajani.

Incidente sullo Zerbion, morti lo sciatore Pession e la fidanzata

Incidente sullo Zerbion, morti lo sciatore Pession e la fidanzataRoma, 1 giu. (askanews) – Sono lo sciatore della squadra italiana di Coppa del mondo Jean Daniel Pession, 28 anni, e la fidanzata Elisa Arlian, 27, le vittime dell’incidente sul Monte Zerbion, in Valle d’Aosta. I due sono stati trovati senza vita nel pomeriggio sulla parete nord della montagna, in un intervento di elisoccorso organizzato dal Soccorso alpino in seguito al loro mancato rientro.


“Una terribile tragedia colpisce il mondo degli sport invernali e in particolare lo sci velocità. In un tragico incidente di montagna occorso sopra Champoluc (Ao) ha perduto la vita Jean Daniel Pession, ventottenne componente della squadra di Coppa del mondo. Insieme a Pession è morta anche la fidanzata”, dice in una nota la Federazione italiana Sport invernali. I due sciatori sono stati avvistati dall’equipaggio dell’elicottero della Guardia di Finanza, dotato di apparecchiatura per il rilievo di segnale di telefonia mobile cellulare e recuperati, purtroppo senza vita, lungo la parete nord. Il medico in SA1 ha constatato il decesso.


Le ricerche erano partite dalla segnalazione di non rientro ed hanno richiesto l’impiego di tre elicotteri: SA1, SA3 (con equipaggio misto SAV e Vvf) e Guardia di Finanza-Sagf. “Nel corso della carriera – ricorda la Federazione – il valdostano aveva ottenuto i migliori risultati nel 2021, piazzandosi al quindicesimo posto nella classifica finale di Coppa del mondo, mentre ai Mondiali era giunto 22simo a Vars nel 2022. Il Presidente Flavio Roda e tutta la Federazione esprimono il loro cordoglio alla famiglia Pession per questa tragica disgrazia”.

Salvini fa il pacifista: chiederemo a Camere voto contro guerra

Salvini fa il pacifista: chiederemo a Camere voto contro guerraMilano, 1 giu. (askanews) – Un generale per dire no alla guerra, la pace come elemento su cui marcare la differenza dal resto della maggioranza. Con un passaggio parlamentare per ribadire che “l’Italia ripudia la guerra”. Matteo Salvini impernia sul tema della pace tutta la manifestazione di piazza del Duomo, a Milano. In cui divide la scena con Roberto Vannacci, unico candidato – peraltro indipendente – ad avere la possibilità di intervenire dal palco, proprio prima del segretario leghista.


Gli altoparlanti diffondono “Give peace a chance” di John Lennon e Yoko Ono, il comizio si conclude con “Generale” di Francesco De Gregori, addirittura Salvini cita dal palco Bob Dylan e si interrompe per lasciar risuonare le note di “Blowing in the Wind”. Ma in piazza non ci sono gli hippy, ci sono i baschi rossi della Folgore, venuti ad ascoltare il “loro” generale che passando dalle librerie prova ora ad arrivare all’Europarlamento. Dove, tutt’altro che remissivo, promette di “sabotare qualunque iniziativa contro le nostre radici e il nostro sangue” e di “scatenare l’inferno” al segnale dei suoi sostenitori, come Il Gladiatore di Russell Crowe. I sostenitori in piazza, circa un migliaio, nelle parole di Vannacci diventano quindi “una legione”. Ma non una legione qualsiasi: “La decima legione”, dice, continuando a richiamare la X Mas, la flottiglia da sempre nel pantheon di estrema destra e neofascisti. Ma è a Vannacci che Salvini chiede di risollevare le percentuali leghiste, a lui concede il palco: penultimo intervento e unico tra i candidati a poter parlare, è lui che chiama affianco a sè al termine del comizio. Sulle note di “Generale”. Canzone sull’insensatezza della guerra, tema che la Lega – annuncia il segretario – porterà in Parlamento: “Nei prossimi giorni i gruppi della Lega presenteranno in Parlamento degli atti per impegnare spero tutto il Parlamento, destra e sinistra senza distinzioni, a rispettare l’articolo 11 della Costituzione, ‘L’Italia ripudia la guerra”. Dovrebbe essere una mozione, dicono dal Carroccio, che potrebbe essere presentata già la prossima settimana, senza discuterla con gli alleati del centrodestra, anche se il voto non potrà avvenire prima delle Europee.


Intanto, per marcare le differenze rispetto agli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia, Salvini accusa di “fare il male dell’Italia” chi nel centrodestra preferisce “le bombe di Macron” alla “pace di Marine Le Pen”, e sferza chi vorrebbe votare Ursula von der Leyen: “Noi non abbiamo mai cambiato idea, siamo i più coerenti”, rivendica. E poi il solito repertorio: contro le “eurofollie” della Ue su casa e auto, contro “l’invasione di auto cinesi”, contro “l’estremismo islamico”. Concetti che riassume così: “No alla colonia cinese, no al califfato islamico, evviva il Santo Padre evviva i simboli della nostra cristianità”. È con queste parole d’ordine che Salvini spera che il Carroccio sarà “la più bella sorpresa” del voto europeo, confidando anche nel traino di Vannacci che ringrazia “per aver scelto la Lega”. Alla fine in piazza Duomo restano loro due: il segretario sul palco, a fare selfie con i militanti che formano una fila ai piedi della struttura; e Vannacci in piazza, a firmare le copie del suo libro e a stringere le mani di sostenitori e commilitoni. Ai governatori del Nord e ai ministri intervenuti dal palco prima di loro (tranne Giorgetti impegnato ad un funerale) lascia il tema dell’Autonomia: “E’ questa la battaglia della mia vita”, dice Luca Zaia.

Schlein attacca: ma che film vede Meloni? Noi piazza “per”, non odio

Schlein attacca: ma che film vede Meloni? Noi piazza “per”, non odioRoma, 1 giu. (askanews) – La piazza “dell’amore contro quella dell’odio”. Alessandro Zan, parlamentare Pd, noto per le sue battaglie sui diritti della comunità Lgbtqi+, lo dice papale papale ma anche la segretaria del Pd Elly Schlein imposta il suo intervento di chiusura della manifestazione Dem all’Arco della Pace a Milano sul “cosa” piuttosto che sul “contro chi”. I democratici vogliono “un’Europa più forte e unita, più giusta, sociale e verde, che metta al centro del suo agire la democrazia e la pace”, un’Europa, per dirla con le parole del sindaco di Milano Beppe Sala – che profetizza “fidatevi, non andrà male” – che sia “una democrazia di democrazie”. Quindi diritti, lavoro, sicurezza senza demagogia, scuola e sanità pubblica.


Insomma alla premier Giorgia Meloni che, dalla manifestazione a Piazza del Popolo, accusa la sinistra di spargere “odio e livore” e alla coppia Salvini-Vannacci protagonisti del palco di piazza Duomo a Milano, Schlein risponde che “noi siamo in questa piazza”, una piazza che ha un’identità precisa che è “quella antifascista” e “vogliamo un’Europa basata sulla giustizia sociale, sul lavoro dignitoso, sull’innovazione per le imprese, è la piazza del Pd che è sempre stata una piazza ‘per’ molto prima di essere ‘contro’ qualunque cosa o qualcuno”. Dal palco Schlein promette che il Pd “difenderà con le unghie e con i denti” la sanità pubblica insieme alla scuola pubblica che è “la prima grande leva di emancipazione sociale, stanno tagliando anche lì, aumentano le disuguaglianze”. L’Europa deve mantenere la sua vocazione alla pace perchè “in questo continente il nazionalismo ha sempre prodotto una sola cosa e lo fa anche oggi: la guerra. E noi contrastiamo ogni nazionalismo”. Quello della sicurezza, poi, è “un tema molto importante, c’è bisogno di poca demagogia come quella che sentiamo da anni dalla destra ma di risposte concrete e di stare accanto ai Comuni. Non si capisce cosa abbia questo governo contro i Comuni: da quando si è insediato non ha fatto altro che tagliare e scaricare responsabilità sui Comuni”.


Infine l’affondo alla maggioranza e al governo. “Faccio fatica a capire che film sta vedendo Meloni e che lingua sta parlando, vede un altro paese. Mi ha attaccato dicendo che la sinistra cancella l’identità, io ho risposto che lei sta cancellando la libertà. Continuiamo a inchiodare il governo – ha concluso Schlein – su una gigantesca questione sociale e salariale che Meloni continua a cercare di eludere con armi di distrazione di massa che il Pd non è disposto ad accettare”.