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Fisco, Meloni: sul Redditometro serve un decreto equilibrato

Fisco, Meloni: sul Redditometro serve un decreto equilibratoTrento, 24 mag. (askanews) – Nell’ordinamento italiano esiste l’accertamento sintetico, per verificare discrepanze tra dichiarazione dei redditi e tenore di vita. Una misura per noi molto invasiva, eravamo contrari, siamo restati contrari. Fa il decreto attuativo il governo Renzi, poi il governo Conte annuncia un altro decreto, che però non arriva mai. Così c’è troppa discrezionalità. Serve un intervento a tutela dei contribuenti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Festival dell’Economia di Trento, a proposito del decreto attuativo sul Redditometro prima varato e poi bloccato: “L’ho sospeso perché lo voglio vedere meglio: bisogna colpire i casi oggettivamente intollerabili, chi è nullatenente e gira col Ferrari, altra cosa è vessare il cittadino, e io sono contraria. Serve tempo per una norma a garanzia di una lotta all’evasione efficace sui casi intollerabili, senza introdurre un’altra norma vessatoria nei confronti dei cittadini”.


Ha poi spiegato Meloni: “Per noi un fisco giusto non ti vessa con regole assurde e con un livello altissimo che non corrisponde a livello della tassazione. Un fisco che sappia dialogare, che sappia verificare il singolo caso. La nostra riforma va in questo senso. Dicono che sono amica degli evasori, i numeri dicono che il 2023 è stato un anno record per il recupero di evasione fiscale in Italia con 4,5 miliardi in più rispetto all’anno precedente”.

Usa, Ordini beni durevoli ad aprile +0,7%, meno di stime

Usa, Ordini beni durevoli ad aprile +0,7%, meno di stimeNew York, 24 mag. (askanews) – In aprile, gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono tornati a crescere. Come riporta il dipartimento al Commercio, gli ordini di beni destinati a durare più di tre anni sono saliti del 2,6% a 284,1 miliardi di dollari. Il dato di marzo è stato rivisto da +2,6% a +0,8%, cioè da 283,4 miliardi a 282,2 miliardi. Gli analisti attendevano un rialzo dell’1%.


Escludendo gli ordini del settore trasporti, il dato è salito dello 0,4% rispetto al +0,0% di marzo rivisto da iniziale +0,2%. Escludendo la difesa, categoria molto volatile, il dato è rimasto stazionario, dopo il +2,3% del mese precedente. Una misura chiave per gli investimenti aziendali, i nuovi ordini per beni capitali non nel settore della difesa, escludendo il settore aereo, hanno registrato un rialzo dello 0,3%, dopo il rialzo dello 0,2% del mese precedente.

Il Papa ricorda l’impegno di Anelli per la promozione dei valori cristiani

Il Papa ricorda l’impegno di Anelli per la promozione dei valori cristianiRoma, 24 mag. (askanews) – Tramite il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, Papa Francesco ha inviato un telegramma di cordoglio all’Università Cattolica del Sacro Cuore e alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli per la scomparsa del rettore Franco Anelli.


“Appresa la notizia del tragico decesso del Magnifico Rettore prof. Franco Anelli – si legge nel telegramma – il Sommo Pontefice desidera esprimere la sua vicinanza alla mamma, ai congiunti come pure all’intera famiglia dell’Ateneo e della Fondazione. Nel ricordarne l’impegno per la promozione dei valori cristiani in ambito universitario, favorendo il dialogo con le nuove generazioni, il Santo Padre lo affida alla misericordia divina e, mentre invoca per quanti piangono la sua scomparsa il conforto della fede e della speranza cristiana, volentieri invia la benedizione apostolica”. “Aggiungo l’espressione della mia partecipazione al lutto con un ricordo all’altare”, conclude il telegramma firmato dal card. Parolin.

La Cei: l’autonomia differenziata rischia di minare i vincoli di solidarietà

La Cei: l’autonomia differenziata rischia di minare i vincoli di solidarietàRoma, 24 mag. (askanews) – “Da sempre ci sta a cuore il benessere di ogni persona, delle comunità, dell’intero Paese, mentre ci preoccupa qualsiasi tentativo di accentuare gli squilibri già esistenti tra territori, tra aree metropolitane e interne, tra centri e periferie. In questo senso, il progetto di legge con cui vengono precisate le condizioni per l’attivazione dell’autonomia differenziata – prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione – rischia di minare le basi di quel vincolo di solidarietà tra le diverse Regioni, che è presidio al principio di unità della Repubblica”. Ad esprimere preoccupazione e bocciare alcuni aspetti dell’iniziativa del governo in tema di riforme sono i vescovi italiani che hanno pubblicato una Nota ufficiale sul tema dell’autonomia differenziata. Il testo, annunciato ieri dallo stesso presidente, card. Matteo Zuppi, è stato approvato dal Consiglio Episcopale Permanente il 22 maggio scorso nel corso dei lavori della 79 Assemblea Generale e “raccoglie e fa proprie le preoccupazioni emerse dall’Episcopato italiano”. I vescovi italiani ribadiscono che “il Paese non crescerà se non insieme”, definito nella Nota della Cei, “un fondamentale principio di unità e corresponsabilità, che invita a ritrovare il senso autentico dello Stato, della casa comune, di un progetto condiviso per il futuro”. Principi questi, si aggiunge nella Nota ufficiale, “molto attuali anche oggi, in cui si discutono le modalità di attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, secondo quanto consentito dal dettato costituzionale. Ed è proprio la storia del Paese a dirci che non c’è sviluppo senza solidarietà, attenzione agli ultimi, valorizzazione delle differenze e corresponsabilità nella promozione del bene comune”, tengono a ribadire i vescovi italiani che aggiungono che proprio la parola “‘insieme sia la chiave per affrontare le sfide odierne e la via che conduce a un futuro possibile per tutti. Siamo convinti infatti – e la storia lo conferma – che il principio di sussidiarietà sia inseparabile da quello della solidarietà”. “Ogni volta che si scindono – si legge ancora nel documento della Cei – si impoverisce il tessuto sociale, o perché si promuovono singole realtà senza chiedere loro di impegnarsi per il bene comune, o perché si rischia di accentrare tutto a livello statale senza valorizzare le competenze dei singoli. Solidarietà e sussidiarietà devono camminare assieme altrimenti si crea un vuoto impossibile da colmare”.

Simone Inzaghi è il miglior allenatore dell’anno

Simone Inzaghi è il miglior allenatore dell’annoRoma, 24 mag. (askanews) – Nuovo premio per Simone Inzaghi. Il tecnico dell’Inter, dopo aver vinto la Supercoppa italiana e soprattutto il suo primo scudetto in carriera, è stato premiato come migliore allenatore della Serie A 2023/24 secondo l’Associazione Italiana Allenatori Calcio e la community di Panini. Inzaghi ha superato con il 55% delle preferenze l’altro finalista, Thiago Motta, reduce dalla qualificazione in Champions League con il Bologna. Allenatore e staff verranno premiati a Rimini durante l’evento dedicato ai tecnici del pallone.


Lega Serie A e Philadelphia hanno annunciato che il premio “Philadelphia Fair Play Moment Of The Season” è stato assegnato al difensore del Milan Alessandro Florenzi per essersi reso protagonista, in occasione di Milan-Lazio, dell’episodio che meglio ha rappresentato i principi condivisi di amicizia, sportività e lealtà nell’arco della stagione sportiva 2023-2024. Nel pre-partita del match disputato al ‘Meazza’ lo scorso 30 settembre Florenzi, in campo con la squadra per il riscaldamento, ha saputo che un sostenitore del Milan chiedeva a gran voce la divisa di un suo compagno di squadra, Reijnders. Il numero 42 rossonero, al termine della partita, si è ricordato del desiderio del tifoso e lo ha esaudito attraversando tutto il campo per consegnargli la maglia del centrocampista olandese.

Alunni stranieri, Valditara: “dal 2025 l’obbligo di accertare la conoscenza dell’italiano”

Alunni stranieri, Valditara: “dal 2025 l’obbligo di accertare la conoscenza dell’italiano”Roma, 24 mag. (askanews) – Nel Consiglio dei Ministri di oggi il governo ha approvato il decreto legge del ministro Valditara con norme sull’integrazione degli alunni stranieri a scuola: “Nelle classi dove gli studenti di origini straniere, e che abbiano importanti carenze nella conoscenza della lingua, siano uguali o superiori al 20%, dal 2025 arriverà un docente adeguatamente formato che affiancherà con lezioni di potenziamento il lavoro di classe. Già da settembre, intanto, le scuole potranno organizzare corsi aggiuntivi extracurricolari di potenziamento grazie a fondi ad hoc del PON”, ha spiegato il ministro.


“Il 30% dei ragazzi stranieri – ha ricordato – si disperde, il 22% non ha competenze adeguate nella lingua italiana: ci concentriamo su quegli studenti stranieri di prima immigrazione che non conoscono la lingua italiana. Le scuole saranno obbligate, eventualmente utilizzando i CPIA (i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, ndr), a verificare e accertare la conoscenza della lingua italiana per gli studenti di prima immigrazione che non la conoscano. Formiamo dei docenti specificamente per il potenziamento della lingua italiana per questi ragazzi: la norma potrà dispiegare i suoi effetti dall’anno scolastico 2025/2026. Mettiamo risorse apposite per un potenziamento specifico per questi ragazzi laddove il numero arrivi a almeno al 20% nella classe. Dal prossimo anno scolastico mettiamo delle risorse per rendere obbligatoria la formazione extracurriculare per Italiano sempre per i ragazzi di prima immigrazione che non conoscono la lingua italiana, per tutti i modelli di scuola”. Per Valditara “non è una iniziativa spot”, ma “una grande iniziativa che prevede risorse molto significative per formare docenti specializzati nell’insegnamento della lingua italiana di ragazzi che non hanno alcuna conoscenza della nostra lingua, che non sanno nemmeno dire buongiorno o buonasera, e che sono quelli più fragili. È una norma di grande civiltà, molto inclusiva, non discrimina: i ragazzi stranieri vengono immessi nella classe con gli altri ma avranno corsi di italiano potenziato perchè rispetto agli altri ragazzi loro non la conoscono. Con risorse importanti formiamo docenti che hanno il compito di far sì che possano arrivare alla pari con gli studenti italiani”.


“Nel frattempo stanziamo anche risorse importanti per far sì che ci sia al pomeriggio il potenziamento, come avviene anche in altri paesi europei. Lo scopo è mettere alla pari i ragazzi che non conoscono la nostra lingua con gli studenti italiani”. “Per il momento l’allargamento dell’obbligo di frequenza alla scuola dell’infanzia non è contemplato, ci stiamo ragionando ma è un problema più ampio che non riguarda solo gli stranieri. È una misura sensata su cui stiamo lavorando”, ha concluso il ministro.

L’avvocato di Toti: le sue dimissioni? E’ una scelta da concordare

L’avvocato di Toti: le sue dimissioni? E’ una scelta da concordareGenova, 24 mag. (askanews) – “Le dimissioni sono un tema politico che non sta a me affrontare. L’unica cosa che ha sempre detto Toti è che è una decisone che non può prendere lui sulla base solo del suo interesse personale ma deve essere presa dopo un confronto e un accordo con le altre parti politiche”. Lo ha detto l’avvocato Stefano Savi, difensore del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, all’indomani del lungo interrogatorio davanti ai pm.


“Le dimissioni – ha aggiunto il legale – sono legate alla misura cautelare perché in questa posizione non può parlare con nessuno che non sia il suo avvocato e quindi ha difficoltà a concordare un’eventuale decisione con gli altri soggetti con cui deve confrontarsi”.

Tim:al via switch off rete in rame,da sabato dismesse prime 62 centrali

Tim:al via switch off rete in rame,da sabato dismesse prime 62 centraliRoma, 24 mag. (askanews) – Per favorire l’adozione delle nuove tecnologie in fibra ottica e accelerare il processo di digitalizzazione del Paese, a partire da sabato 25 maggio TIM avvierà il processo di dismissione delle prime 62 centrali interamente in rame.


Prende così il via – infoirma l’azienda in una nota – il piano di switch off della rete di accesso in rame che prevede il progressivo spegnimento di oltre 6.700 centrali, sulle circa 10.500 esistenti, entro il 2028. Le 62 centrali oggetto di questo primo intervento sono collocate in 54 comuni distribuiti su 11 regioni: Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Lo spegnimento comporta il passaggio dei collegamenti attestati su queste centrali (Adsl, Isdn e linee telefoniche Rtg) sulla rete TIM di nuova generazione, già disponibile totalmente o in parte in fibra.


“Diamo corso ad una importante fase di trasformazione della nostra rete di accesso – dichiara Elisabetta Romano, Chief Network Operations & Wholesale Officer di TIM -. La migrazione dai servizi di accesso offerti sulla rete in rame a quelli disponibili sulla rete di nuova generazione segna l’avvio del processo di switch off, che interesserà oltre il 60% delle nostre centrali presenti sul territorio, localizzate prevalentemente in aree periferiche o comuni di piccole dimensioni. Per poter dismettere un numero così consistente di centrali diventa fondamentale il costante impegno alla realizzazione delle reti che utilizzano in tutto o in parte la fibra ottica ed all’innovazione delle piattaforme tecnologiche obsolete. Stiamo lavorando per accelerare il processo e creare le condizioni per spegnere un significativo numero di centrali già nei prossimi due anni”. La migrazione dei clienti verso connessioni in banda ultralarga permetterà un significativo miglioramento delle prestazioni e della qualità del servizio, con consistenti benefici anche in termini di impatto ambientale. Si stima, infatti, che la dismissione delle centrali in rame, che comporterà anche il contestuale spegnimento di tutti gli apparati legati ai servizi tradizionali presenti nelle altre centrali ad esse collegate, consentirà a regime una riduzione dei consumi energetici di circa 450 mila MWh e minori emissioni di CO2 per 209.600.000 kg, equivalenti a 16.108.000 alberi.


Gli interventi di adeguamento tecnologico sono stati approvati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) nell’ambito del più ampio piano generale di rinnovamento delle tecnologie, che prevede la progressiva dismissione delle centrali della rete in rame. TIM, infine, nei mesi scorsi ha inviato un’apposita informativa a tutte le Amministrazioni comunali nei cui territori ricadono le centrali interessate dall’iniziativa, organizzando anche specifici incontri di approfondimento sul tema.

Cei: autonomia differenziata rischia di minare vincoli solidarietà

Cei: autonomia differenziata rischia di minare vincoli solidarietàRoma, 24 mag. (askanews) – “Da sempre ci sta a cuore il benessere di ogni persona, delle comunità, dell’intero Paese, mentre ci preoccupa qualsiasi tentativo di accentuare gli squilibri già esistenti tra territori, tra aree metropolitane e interne, tra centri e periferie. In questo senso, il progetto di legge con cui vengono precisate le condizioni per l’attivazione dell’autonomia differenziata – prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione – rischia di minare le basi di quel vincolo di solidarietà tra le diverse Regioni, che è presidio al principio di unità della Repubblica”. Ad esprimere preoccupazione e bocciare alcuni aspetti dell’iniziativa del governo in tema di riforme sono i vescovi italiani che hanno pubblicato una Nota ufficiale sul tema dell’autonomia differenziata. Il testo, annunciato ieri dallo stesso presidente, card. Matteo Zuppi, è stato approvato dal Consiglio Episcopale Permanente il 22 maggio scorso nel corso dei lavori della 79ª Assemblea Generale e “raccoglie e fa proprie le preoccupazioni emerse dall’Episcopato italiano”.

Salvini: sul redditometro c’è stato un chiarimento in Consiglio dei ministri

Salvini: sul redditometro c’è stato un chiarimento in Consiglio dei ministriRoma, 24 mag. (askanews) – “C’è stato un chiarimento e l’intera maggioranza si è impegnata a rileggerlo, il provvedimento, non il redditometro, che è uno strumento triste del passato. Ci siamo impegnati a riverderci e ragionarci insieme con la cautela che il provvedimento merita”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini, intervenendo in conferenza stampa, al termine del Consiglio dei ministri, rispondendo a una domanda sul redditometro.