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Renato Zero annuncia un grande autunno in musica

Renato Zero annuncia un grande autunno in musicaMilano, 25 apr. (askanews) – Archiviati i 14 sold out di marzo a Firenze e a Roma, e mentre manca sempre meno ai concerti estivi, Renato Zero pensa già ad un grande autunno in musica. Dopo l’annuncio delle nuove date outdoor, raddoppiando gli appuntamenti di giugno e luglio a Bari, Napoli e a Santa Margherita di Pula (CA), il viaggio per l’Italia di “Autoritratto – I concerti evento” (prodotto da Tattica) si arricchisce da oggi di un’avvincente leg autunnale nei più importanti palasport: a partire dal 29 settembre, e fino al 10 novembre, 14 imperdibili nuovi concerti-evento a Milano, Torino, Livorno, Bologna, Mantova, Pesaro, Perugia, Eboli, Messina e Roma


L’autunno live zeriano muoverà i primi grandi passi da Milano, il 29 e 30 settembre @ Forum, per un incredibile compleanno festeggiato per la prima volta sul palco della città meneghina, e proseguirà il 5 e 6 ottobre a Torino @ Inalpi Arena; il 9 ottobre a Livorno @ Modigliani Forum; il 12 e 13 ottobre a Bologna @ Unipol Arena; il 16 e 17 ottobre a Mantova @ Pala Unical; il 26 ottobre a Pesaro @ Vitrifrigo Arena; il 29 ottobre a Perugia @ Pala Barton; il 2 novembre a Eboli @ Palasele; il 6 novembre a Messina @ PalaRescifina, per il tanto atteso e acclamato ritorno live in Sicilia, e gran finale nella sua Roma il 10 novembre @ Palazzo dello Sport. Biglietti disponibili in prevendita su renatozero.com, vivaticket.com e in tutti i punti vendita Vivaticket. Con i concerti-evento Zero si prepara a regalare nuove emozioni al suo pubblico universale, proponendo una setlist che include, accanto alle canzoni che hanno segnato la sua ultracinquantennale carriera musicale (tra grandi classici e perle rare), i brani contenuti nell’ultimo album “Autoritratto”, pubblicato lo scorso dicembre per Tattica: un’avvincente traversata in 13 tracce guidata dalle sue visioni uniche e dalla straordinaria abilità di raccontare e raccontarsi attraverso la propria arte.

25 Aprile,Fontana: Camera al lavoro su dedica seggio a Matteotti

25 Aprile,Fontana: Camera al lavoro su dedica seggio a MatteottiRoma, 25 apr. (askanews) – “Ci stiamo lavorando, è una proposta interessante”. Lo dice il presidente della Camera Lorenzo Fontana a proposito della richiesta delle opposizioni di dedicare a Giacomo Matteotti il seggio dell’aula di Montecitorio da cui pronunciò il sui je accuse al regime fascista instaurato dal capo del governo Benito Mussolini.


“Di sicuro – afferma il presidente leghista del Parlamento- siamo orgogliosi di aver organizzato alla Camera una commemorazione a lui dedicata alla presenza del presidente della Repubblica. Lo faremo giovedì 30 maggio: data non casuale, perché proprio il 30 maggio di 100 anni fa Matteotti pronunciava un celebre discorso nell’Aula di Montecitorio contro il regime fascista: quello che gli costerà la vita”.

Europarlamento approva direttiva Ue contro violenza di genere

Europarlamento approva direttiva Ue contro violenza di genereStrasburgo, 24 apr. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato in via definitiva oggi a Strasburgo, on 522 voti a favore, 27 contrari e 72 astensioni, la prima direttiva dell’Ue sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica.


La direttiva, che la Commissione aveva proposto simbolicamente nella giornata internazionale delle donne, l’8 marzo 2022, ha l’obiettivo di prevenire e punire la violenza di genere, anche armonizzando con norme minime o misure coordinate le definizioni e le pene irrogabili per determinati reati. Una volta applicata, garantirà in tutti gli Stati membri l’applicazione della “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, dell’11 maggio 2011 (“Convenzione di Istanbul”). La direttiva renderà più severe le leggi nazionali per contrastare la violenza informatica, richiederà una migliore assistenza e protezione delle vittime e misure per prevenire gli stupri, vieterà le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati, e stabilisce linee guida particolari per i reati commessi online, come la divulgazione di informazioni private e il “cyberflashing”.


Viene introdotta una lista di circostanze aggravanti per certi reati, in particolare per i crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani. Le nuove aggravanti colpiranno anche l’intenzione di punire le vittime per il loro genere, l’orientamento sessuale, il colore della pelle, la religione, l’origine sociale o le convinzioni politiche, e il desiderio di mantenere o ristabilire “l’onore”. La direttiva dispone che sia data priorità alla sicurezza e al benessere delle vittime, anche attraverso l’accesso ad alloggi protetti. Sarà obbligatorio rendere loro accessibile l’assistenza sanitaria, compresi i servizi per la salute sessuale e riproduttiva. Inoltre, le autorità nazionali avranno maggiori obblighi di segnalazione e di raccolta delle prove e dovranno sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che il sesso non consensuale è considerato un reato.


Il Parlamento europeo ha chiesto e ottenuto che la Commissione europea riferisca ogni cinque anni sull’opportunità di rivedere la normativa. Il testo era già stato concordato informalmente con il Consiglio Ue il 6 febbraio a Strasburgo, dopo un lungo negoziato (cinque round dal luglio scorso). In quell’occasione, i negoziatori del Parlamento europeo non erano riusciti a convincere un gruppo nutrito di Stati membri (tra cui Francia, Germania, Olanda, Austria e Ungheria) a concordare una definizione comune europea del reato di stupro come atto basato sulla costrizione, non necessariamente violenta, a un atto sessuale non consensuale. La revisione periodica della direttiva da parte della Commissione potrebbe servire, almeno così si spera, a ritornare su questa definizione, quando le circostanze saranno più favorevoli.


Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. Gli Stati membri hanno tre anni per recepire la direttiva.

Autogol Lega su Autonomia, assente manda sotto maggioranza. E’ caos

Autogol Lega su Autonomia, assente manda sotto maggioranza. E’ caosRoma, 24 apr. (askanews) – Autogol della Lega sul ddl autonomia differenziata: in commissione Affari costituzionali alla Camera la maggioranza viene battuta a sorpresa su uno delle centinaia di emendamenti M5s proprio a causa delle assenze del gruppo del Carroccio, sotto gli occhi di un impassibile ministro Roberto Calderoli. Per il centrodestra il voto non è valido e va ripetuto. Scoppia il caos, volano parole grosse e dopo una sospensione e un’accesa discussione, il presidente Nazario Pagano (Fi) decide di rinviare l’esame a venerdì. L’opposizione si appella al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, affinché eviti “una forzatura” che incrinerebbe “il rapporto di fiducia” e farebbe venire meno “la terzietà” che ha sempre contraddistinto il Presidente Pagano.


Nonostante la prudenza di Fi, ribadita anche oggi da Antonio Tajani, l’esame in Commissione non avrebbe dovuto riservare sorprese anche perché il patto è che il ddl arrivi in aula blindato il 29 aprile per la discussione generale anche se il voto finale arriverà solo dopo le Europee. La maggioranza, infatti, non ha presentato emendamenti e l’accordo è per un calendario serrato in modo da chiudere in commissione sabato, sacrificando anche il ponte del 25 aprile pur di tenere fede all’impegno caro alla Lega. Provando una ricostruzione di quanto accaduto, mettendo faticosamente in fila i fatti, tra le accuse incrociate di “ricostruzioni false” e “mistificazioni della realtà” emerge che l’inciampo avviene in apertura di seduta, alle 15, sul primo voto. Il Presidente Pagano inizia puntualissimo e, nessuno chiedendo di intervenire, passa al voto sull’emendamento 1.19 della pentastellata Carmela Auriemma che cancella la parola autonomia dai principi generali del primo articolo del ddl. Il parere di governo e relatore è contrario ma la votazione finisce 10 a favore a 7 contrari. Del centrodestra sono presenti 5 su 8 componenti di Fdi, uno di Fi, e solo un leghista su 5 (ovvero uno dei relatori del ddl Alberto Stefani). I voti li conta l’unico segretario di commissione presente, il pentastellato Pasqualino Penza. L’altra, la leghista Simona Bordonali, non è presente. L’opposizione esulta, uno dei tre relatori Alessandro Urzì (Fdi) chiede la parola, Pagano (Fi) cerca di correre ai ripari e non chiude la votazione. A quel punto è caos. Urla e proteste sono udibili dai corridoi antistanti la commissione, tanto che i commessi, intervenuti vista la situazione incandescente, allontanano i cronisti. Accorre anche il capogruppo Fdi Tommaso Foti ma da subito la posizione della maggioranza è di fare quadrato negando la validità del voto: “L’opposizione ha proclamato il risultato che il presidente non ha proclamato, quindi ha molta fantasia”, dice Foti. “Non è accaduto nulla, l’opposizione sbaglia. Il relatore Urzì aveva chiesto la parola, io sono esattamente entrato in quel momento e quindi il voto era stato sospeso. C’è poco da polemizzare, riprenderemo a votare. Come al solito l’opposizione della sinistra è farlocca, fanno cagnara inutile”, difende la linea il leghista Iezzi. “Siamo stanchi di un’opposizione che ormai si spinge fino alla mistificazione della realtà dichiarando numeri di fantasia e certificando votazioni mai esistite”, dichiara Urzì.


Dopo una sospensione della seduta durante la quale Pagano si informa sui precedenti con la presidenza della Camera, alla ripresa il Presidente annuncia l’intenzione di far ripetere il voto. È di nuovo bagarre. Per l’opposizione il voto è regolare e una eventuale ripetizione andava fatta semmai immediatamente. Spiega il dem Federico Fornaro: “Il Presidente avrebbe dovuto chiudere le porte immediatamente e ripetere per appello nominale la votazione, questo dice il Regolamento”. Alla fine le opposizioni spuntano un rinvio a venerdì. Pagano, di umore nero, intercettato dai cronisti, si limita a dire: “Non si è conclusa la procedura di voto. La Commissione è rinviata a venerdì”. Il paradosso è che il Presidente della Commissione finisce nel mirino delle opposizioni per difendere un ddl che la Lega vuole a tutti i costi e su cui invece il suo partito tiene alta la vigilanza tanto che Tajani oggi ha fatto sapere che pretenderà l’impegno sui Lep attraverso l’approvazione di ordini del giorno in aula.


“Speriamo che questo rinvio porti Pagano a riconsiderare la forzatura in termini di regolamento che vorrebbe fare. Abbiamo chiesto di interloquire con il presidente Fontana. Non vogliamo venga meno il ruolo di terzietà di Pagano. Se viene meno non si può andare avanti su un provvedimento così delicato. Si prenda atto della realtà dei fatti: la maggioranza è stata battuta”, dice Simona Bonafè (Pd). Filiberto Zaratti fa sapere che “Avs non è disposta a riprendere l’esame del ddl fino al pronunciamento della Giunta per il Regolamento e della presidenza della Camera sull’accaduto”.

L’Europarlamento approva la revisione della Politica agricola comune

L’Europarlamento approva la revisione della Politica agricola comuneStrasburgo, 24 apr. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato questo pomeriggio a Strasburgo, con 425 voti favorevoli, 130 contrari e 33 astensioni, una revisione che mira a semplificare il regolamento sui piani strategici della Politica agricola comune (Pac) e il regolamento orizzontale della Pac.


Il testo adottato include le modifiche tecniche alla proposta originaria della Commissione, che erano state proposte dal Consiglio Ue il 26 marzo scorso. Con questa revisione della Pac, sono state accolte in gran parte le richieste della protesta europea degli agricoltori, riducendo o eliminando del tutto norme e obblighi per la protezione dell’ambiente e della biodiversità (standard di “eco-condizionalità”) che erano stati introdotti nella nuova Pac per il periodo 2023-2027, come condizione per accedere alle sovvenzioni comunitarie.


In particolare, viene abolito l’obbligo di mantenere una superficie a riposo, non produttiva, pari ad almeno il 4% dell’area coltivabile per ogni azienda agricola; e l’obbligo di rotazione delle colture per i seminativi potrà essere sostituito dagli Stati membri con la diversificazione delle colture, specialmente in zone soggette a siccità o a forti precipitazioni. Complessivamente, degli attuali nove standard di “buone condizioni agronomiche e ambientali”, ai quali gli agricoltori dovevano attenersi per ottenere i pagamenti della Pac, solo tre rimarranno invariati: gli obblighi di protezione minima per le zone umide e le torbiere, il divieto di bruciare le stoppie dei seminativi, e il mantenimento di fasce tampone lungo i corsi d’acqua.


Verranno poi eliminati i controlli da parte degli Stati membri (e le sanzioni previste in caso di violazione) riguardo al rispetto dei requisiti di condizionalità ambientale per le aziende agricole con superficie coltivata inferiore ai 10 ettari. L’abolizione delle multe sarà retroattiva, applicabile a partire dall’inizio del 2024. Secondo la Commissione europea, comunque, se le aziende inferiori ai 10 ettari sono il 65% di quelle attive nell’Ue, la superficie agricola che coprono è pari ad appena il 10% il totale. Gli obblighi ambientali, dunque, continueranno ad applicarsi al 90% delle aree coltivate.


Gli agricoltori avranno ancora l’obbligo di mantenere gli elementi caratteristici del paesaggio esistenti, e resta il divieto di tagliare siepi e alberi nella stagione della riproduzione e della nidificazione degli uccelli. Mantenere terreni a riposo o creare nuovi elementi caratteristici del paesaggio, attraverso “regimi ecologici”, non sarà più un obbligo, ma una possibilità volontaria incentivata. Per accelerare l’adozione della revisione della Pac, il Parlamento europeo ha accettato di trattare il caso secondo la cosiddetta “procedura d’urgenza”. Il tempo passato dalla proposta iniziale della Commissione, presentata il 15 marzo sotto la pressione della protesta degli agricoltori, fino all’approvazione di oggi è effettivamente un record per gli standard dell’Ue. Il regolamento dovrà ora essere approvato formalmente dal Consiglio, e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue, per poi entrare immediatamente in vigore. Gli agricoltori potranno già applicare da quest’anno le nuove condizioni, alleggerite e semplificate, per le loro richieste di sostegno finanziario da parte dell’Ue.

L’Europarlamento approva il regolamento Ten-T sulle reti di trasporto transeuropee

L’Europarlamento approva il regolamento Ten-T sulle reti di trasporto transeuropeeStrasburgo, 24 apr. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato in via definitiva, oggi a Strasburgo, con 565 voti favorevoli, 37 voti contrari e 29 astensioni, il regolamento sugli orientamenti per lo sviluppo di reti transeuropee di trasporto (Ten-T).


Il regolamento aggiorna i piani per la rete di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio collegate attraverso porti e terminali in tutta l’Ue, mira a eliminare i colli di bottiglia e a stabilire i collegamenti mancanti, e prevede il completamento entro il 2030 dei principali progetti (strade, ferrovie, ponti e gallerie) riguardanti la “rete centrale” delle Ten-T. Secondo il regolamento, tra i progetti italiani che potrebbero ottenere, se approvati, finanziamenti europei nell’ambito delle reti Ten-T, figurano, tra gli altri, il ponte sullo stretto di Messina e le tratte ferroviarie ad alta velocità Milano-Treviglio-Verona e Bologna-Ancona-Pescara-Foggia.


Gli attuali progetti di trasporto transeuropeo (TEN-T) comprendono già collegamenti quali la ferrovia Baltica tra Helsinki e Varsavia, il tunnel di base del Brennero che collega l’Austria e l’Italia, la linea ferroviaria ad alta velocità Lisbona-Madrid. Entro la fine del 2030, le ferrovie della rete centrale Ten-T dovranno essere tutte elettrificate, prevedere una velocità di 100 km/h per il trasporto merci, e consentire l’attraversamento delle frontiere interne dell’Ue in meno di 25 minuti in media. Una velocità minima di 160 km/h dovrà diventare la norma sui treni passeggeri entro la fine del 2040.


I principali aeroporti europei (con oltre 12 milioni di passeggeri all’anno) saranno collegati alla rete ferroviaria transeuropea. Per garantire migliori condizioni di riposo per i conducenti di camion, lungo le principali strade dell’Ue dovranno essere allestiti parcheggi sicuri e protetti almeno ogni 150 km. A causa della guerra in Ucraina, saranno sospesi i progetti di infrastrutture di trasporto con la Russia e la Bielorussia, e rafforzati invece i legami con l’Ucraina e la Moldova.


In caso di coinvolgimento di imprese di paesi terzi nei principali progetti Ten-T, gli Stati membri dovranno informare la Commissione europea delle misure adottate per limitare qualsiasi rischio per la sicurezza. “Il regolamento, se verrà attuato come previsto, consentirà al trasporto ferroviario di competere con il trasporto su strada. È ora responsabilità della Commissione assicurarsi che gli Stati membri adempiano ai loro doveri, ed esercitare la necessaria pressione su di loro se non agiscono di conseguenza”, ha osservato la relatrice Barbara Thaler (Ppe). Una volta adottato formalmente dal Consiglio Ue, il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

Libri, esce “Goldrake dalla A alla U” di Marco Pellitteri

Libri, esce “Goldrake dalla A alla U” di Marco PellitteriRoma, 24 apr. (askanews) – Rai Libri presenta “Goldrake dalla A alla U. Origine, viaggio e ritorno della Sentinella nel blu 1975-2024”, di Marco Pellitteri.


Compagno delle tele-avventure di generazioni di bambini e ragazzi, Goldrake è tra le icone pop più rappresentative degli anni Settanta. Era il 4 aprile del 1978 quando, tre anni dopo il debutto in Giappone, la serie animata Atlas Ufo Robot andò in onda per la prima volta in Italia su Rai 2, conquistando da subito la grande platea televisiva. Nel suo libro, Marco Pellitteri entra nel mondo di Goldrake “incontrando” anche gli affascinanti personaggi umani che popolano il cartone, Actarus in primis. Un’analisi mediatica (e sociologica) attenta e al tempo stesso appassionata, che dai Settanta vola ai giorni nostri con un Goldrake, eroe sempreverde, oggi protagonista della versione U. “Goldrake dalla A alla U” di Marco Pellitteri, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 24 aprile 2024.


Marco Pellitteri, sociologo dei media e dei processi culturali, è professore associato di Media e Comunicazione alla Xi’an Jiaotong-Liverpool University. Tra i suoi libri, Mazinga Nostalgia. Storia, valori e linguaggi della Goldrake-generation, Conoscere l’animazione. Forme, linguaggi e pedagogie del cinema animato per ragazzi, Il Drago e la Saetta. Modelli, strategie e identità dell’immaginario giapponese e I manga. Introduzione al fumetto giapponese; con H.-w. Wong è curatore di Japanese Animation in Asia: Transnational Industry, Audiences, and Success; ha inoltre curato The Palgrave Handbook of Music and Sound in Japanese Animation. Suoi articoli sono usciti su quotate riviste italiane e internazionali. È direttore scientifico della rivista Mutual Images Journal e delle collane di saggistica delle edizioni Tunué. Digital Loop è la collana di Rai Libri dedicata alla crossmedialità e alla transmedialità, agli universi contigui a quello della televisione e alla loro influenza sull’evoluzione del linguaggio e del prodotto radiotelevisivo.

Europarlamento approva regolamento Ten-T su reti transeuropee

Europarlamento approva regolamento Ten-T su reti transeuropeeStrasburgo, 24 apr. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato in via definitiva, oggi a Strasburgo, con 565 voti favorevoli, 37 voti contrari e 29 astensioni, il regolamento sugli orientamenti per lo sviluppo di reti transeuropee di trasporto (Ten-T).


Il regolamento aggiorna i piani per la rete di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio collegate attraverso porti e terminali in tutta l’Ue, mira a eliminare i colli di bottiglia e a stabilire i collegamenti mancanti, e prevede il completamento entro il 2030 dei principali progetti (strade, ferrovie, ponti e gallerie) riguardanti la “rete centrale” delle Ten-T. Secondo il regolamento, tra i progetti italiani che potrebbero ottenere, se approvati, finanziamenti europei nell’ambito delle reti Ten-T, figurano, tra gli altri, il ponte sullo stretto di Messina e le tratte ferroviarie ad alta velocità Milano-Treviglio-Verona e Bologna-Ancona-Pescara-Foggia.


Gli attuali progetti di trasporto transeuropeo (TEN-T) comprendono già collegamenti quali la ferrovia Baltica tra Helsinki e Varsavia, il tunnel di base del Brennero che collega l’Austria e l’Italia, la linea ferroviaria ad alta velocità Lisbona-Madrid. Entro la fine del 2030, le ferrovie della rete centrale Ten-T dovranno essere tutte elettrificate, prevedere una velocità di 100 km/h per il trasporto merci, e consentire l’attraversamento delle frontiere interne dell’Ue in meno di 25 minuti in media. Una velocità minima di 160 km/h dovrà diventare la norma sui treni passeggeri entro la fine del 2040.


I principali aeroporti europei (con oltre 12 milioni di passeggeri all’anno) saranno collegati alla rete ferroviaria transeuropea. Per garantire migliori condizioni di riposo per i conducenti di camion, lungo le principali strade dell’Ue dovranno essere allestiti parcheggi sicuri e protetti almeno ogni 150 km. A causa della guerra in Ucraina, saranno sospesi i progetti di infrastrutture di trasporto con la Russia e la Bielorussia, e rafforzati invece i legami con l’Ucraina e la Moldova.


In caso di coinvolgimento di imprese di paesi terzi nei principali progetti Ten-T, gli Stati membri dovranno informare la Commissione europea delle misure adottate per limitare qualsiasi rischio per la sicurezza. “Il regolamento, se verrà attuato come previsto, consentirà al trasporto ferroviario di competere con il trasporto su strada. È ora responsabilità della Commissione assicurarsi che gli Stati membri adempiano ai loro doveri, ed esercitare la necessaria pressione su di loro se non agiscono di conseguenza”, ha osservato la relatrice Barbara Thaler (Ppe). Una volta adottato formalmente dal Consiglio Ue, il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

Coppa Club Padel MSP, finali Roma e provincia al Conti Sport City

Coppa Club Padel MSP, finali Roma e provincia al Conti Sport CityRoma, 24 apr. (askanews) – La Coppa dei Club nella casa di un campione del mondo. Sarà il Conti Sport City di Anzio, di proprietà di Andrea, figlio di Bruno Conti, a ospitare sabato 8 e domenica 9 giugno le finali di Roma e provincia e quelle regionali della Coppa dei Club MSP, il più grande campionato amatoriale a squadre d’Italia organizzato dal settore padel di MSP Italia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, e giunto alla nona edizione.


Nello scorso weekend – si legge in una nota – si sono giocati i sedicesimi di finale della fase di Roma e provincia, per un cammino che ha coinvolto da febbraio 212 squadre per oltre 4mila tra giocatrici e giocatori partecipanti. Dopo il sopralluogo dei giorni scorsi, la scelta è quindi ricaduta sul Conti Sport City. “Siamo profondamente grati a Msp per aver scelto il nostro circolo come meta delle finali della Coppa dei Club 2024 – le parole di Bruno, Andrea e Daniele Conti -. La vostra decisione di unirvi a noi ci rende orgogliosi e ci impegneremo a offrirvi un ambiente accogliente e di qualità, per vivere tutti insieme un’esperienza indimenticabile. Grazie per aver scelto il Conti Sport City, benvenuti nella nostra famiglia”. “Abbiamo conosciuto la famiglia Conti in questi anni e abbiamo subito percepito entusiasmo, oltre alla passione per il padel – ha spiegato Claudio Briganti, responsabile padel di MSP Italia -. Per questo abbiamo scelto il Conti Sport City per un weekend di festa e di sport, in cui si eleggeranno le squadre di Roma e del Lazio che rappresenteranno la provincia e la regione nelle finali nazionali, da sempre il momento chiave di una stagione straordinaria”.


La finale di Roma e provincia, patrocinata dall’Assessorato allo Sport del Comune di Roma e dalla Regione Lazio, si terrà l’8 giugno dalle ore 14 con la vincente che accederà direttamente alla finale nazionale della Coppa dei Club in programma dal 12 al 14 luglio in una sede da definire e che verrà ufficializzata nelle prossime settimane. La perdente, invece, giocherà il giorno successivo la finale regionale con il Latina Padel Club (vincitore della Coppa dei Club di Latina), il Padel S.Rufina (Rieti), la Scuola Padel Viterbo e la vincitrice della fase provinciale di Frosinone.

Inail, insediato nuovo Cda: D’Ascenzo assume incarico presidente

Inail, insediato nuovo Cda: D’Ascenzo assume incarico presidenteRoma, 24 apr. (askanews) – Si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione dell’Inail. Nel pomeriggio alla prima riunione era presente il ministro del Lavoro, Marina Calderone. Oltre al commissario straordinario Fabrizio D’Ascenzo, che assume l’incarico di presidente dell’istituto, del Cda fanno parte i consiglieri Danilo Battista, Nunzia Catalfo, Caterina Grillone e Maurizio Giuseppe Millico.


Come previsto dal decreto legge n. 51 del 10 maggio 2023, che ha riformato l’ordinamento degli enti previdenziali pubblici, con l’insediamento del nuovo Cda, che resterà in carica per il prossimo quadriennio, si conclude il mandato del direttore generale Andrea Tardiola. In attesa della designazione del nuovo dg, che sarà nominato dal ministro del Lavoro su proposta del consiglio di amministrazione, la tecnostruttura sarà guidata dal direttore generale vicario Giuseppe Mazzetti. “Innanzitutto – ha dichiarato D’Ascenzo – desidero ringraziare il ministro Calderone per la partecipazione alla cerimonia di insediamento del Cda e per la sua costante attenzione verso il tema della salute e sicurezza sul lavoro. Colgo questa occasione per ribadire la piena sintonia e condivisione di obiettivi con il governo e la stretta sinergia con tutte le istituzioni. Sono certo che insieme con i consiglieri, in un clima di proficua collaborazione con gli organi dell’istituto, affronteremo le sfide del cambiamento, garantendo il pieno supporto dell’Inail per una revisione della legislazione che risponda al mutato scenario del mondo del lavoro e dunque all’esigenza di ammodernamento del quadro normativo e organizzativo. Sarà inoltre nostro dovere, insieme con il personale Inail che con impegno e dedizione onora ogni giorno l’innegabile vocazione sociale dell’ente, mettere in campo tutte le azioni necessarie a contrastare il drammatico fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Ringrazio, infine, il direttore generale uscente per il lavoro svolto in questi anni”.


Fabrizio D’Ascenzo si è laureato in Economia e Commercio presso la facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma con votazione 110/110 e lode. Ha conseguito un dottorato di ricerca in scienze merceologiche. Professore ordinario presso la facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma, dal 2017 ha ricoperto il ruolo di Preside della predetta facoltà. E’ stato Presidente del Corso di Laurea magistrale in Economics and Communication of Management and Innovation e, in precedenza, direttore del Dipartimento di Management, direttore del Centro di ricerca ImpreSapiens e direttore operativo del progetto Campus Mentis, commissionato a ImpreSapiens dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’orientamento al lavoro dei giovani neo laureati di tutta Italia.


Ha ricevuto due dottorati di ricerca honoris causa dalla State University of Economics and Finance di San Pietroburgo (Russia) e dalla Bucharest University of Economic Sciences (ASE) ed è professore onorario presso la Zhongnam University of Economics and Law di Wuhan (Cina). Autore di oltre 200 pubblicazioni edite in monografie, articoli su riviste nazionali e internazionali, atti di congressi nazionali ed internazionali.


E’ stato nominato Presidente dell’Inail con decreto del Presidente della Repubblica del 9 febbraio 2024.