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Autonomia, maggioranza battuta, caos in commissione: “Voto va ripetuto”

Autonomia, maggioranza battuta, caos in commissione: “Voto va ripetuto”Roma, 24 apr. (askanews) – E’ caos in commissione Affari costituzionali della Camera sull’Autonomia.


La maggioranza è infatti stata battuta, 10 a 8, su un emendamento che aveva ricevuto il parere negativo di governo e relatore. Il centrodestra ritiene tuttavia che il voto non sia valido e vada ripetuto. Secondo la loro ricostruzione, infatti, alcuni leghisti erano fuori dalla porta, il voto era iniziato ma la procedura non era finita. Di fronte alle polemiche, il presidente della commissione, Nazario Pagano, ha sospeso la seduta, si è informato sui precedenti con la presidenza della Camera. E alla ripresa ha annunciato l’intenzione di far ripetere il voto.


Protesta l’opposizione secondo cui il voto è regolare. “La ripetizione – ha osservato Alfonso Colucci del M5s – andava fatta immediatamente nelle medesime condizioni. Con i medesimi soggetti, non ora che dopo la sospensione sono arrivati altri deputati”. Colucci ha ribadito che “il risultato del voto non è competenza del presidente ma del segretario. Il segretario presente era Penza del nostro gruppo, era assente Bordonali”, ha aggiunto.

Europee, Roberto Salis: Ilaria è determinata, contenta della candidatura

Europee, Roberto Salis: Ilaria è determinata, contenta della candidaturaStrasburgo, 24 apr. (askanews) – “Mia figlia è determinata, motivata e abbastanza contenta, per aver preso la giusta decisione di candidarsi” alle elezioni europee. Se sarà eletta, questo le consentirà di avere l’immunità parlamentare, e di avere finalmente un giusto processo e il rispetto della sua dignità, anche in Ungheria”. In ogni caso “lei non scappa” dal processo. Lo ha affermato a Strasburgo Roberto Salis, padre di Ilaria, la cittadina italiana in carcere in Ungheria dall’11 febbraio 2023 e in attesa di giudizio con l’imputazione di aggressione violenta contro manifestanti neonazisti a Budapest.


Roberto Salis ha partecipato a una conferenza stampa insieme a esponenti dei due gruppi politici (i Verdi e la Sinistra) di cui sua figlia potrebbe decidere di far parte se verrà eletta in Italia nell’alleanza Verdi e Sinistra che l’ha candidata per le elezioni europee di giugno, presente anche l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. Ilaria, ha raccontato il padre, “ha sempre fatto politica da quando aveva 15 anni; se avrà questa opportunità, farà quello che riterrà più giusto” riguardo alla sua collocazione politica nel Parlamento europeo. In ogni caso, saranno “scelte dettate dalla coerenza del suo percorso politico”.


Inoltre, viste le condizioni di detenzione, Ilaria Salis non è in grado di prendere oggi la decisione. “Mia figlia è in condizioni di carcere duro da 14 mesi: può parlare al telefono solo con tre numeri abilitati per 70 minuti a settimana; è difficoltoso parlare con lei, e decidere la candidatura alle elezioni europee è stata una missione quasi impossibile. Lei non ha contezza di ciò che succede in Italia. Per il momento erano altre le priorità, e non abbiamo ancora deciso in quale gruppo andrebbe se fosse eletta”. “In questo momento – ha continuato Roberto Salis – io non mi considero in campagna elettorale: sono il papà di Ilaria Salis, e sono qui per difendere i diritti di mia figlia. Mia figlia si candida per aver diritto a un processo giusto”. E certo non potrà fare campagna Ilaria, che “è chiusa in una cella per 23 ore al giorno , con un’ora d’aria, e 70 minuti di telefonate alla settimana”.


Ilaria “è una ragazza molto forte, molto determinata. All’inizio della sua detenzione (dall’11 febbraio 2023, ndr) per molti tempo non ha potuto parlare con noi”, con la famiglia, “e mi aspettavo seri problemi psicologici. Il 7 settembre, quando abbiamo finalmente potuto parlarle, l’abbiamo trovata molto forte, motivata, era lei a essere preoccupata per noi”.

Europee, Roberto Salis: mia figlia determinata, contenta di candidatura

Europee, Roberto Salis: mia figlia determinata, contenta di candidaturaStrasburgo, 24 apr. (askanews) – “Mia figlia è determinata, motivata e abbastanza contenta, per aver preso la giusta decisione di candidarsi” alle elezioni europee. Se sarà eletta, questo le consentirà di avere l’immunità parlamentare, e di avere finalmente un giusto processo e il rispetto della sua dignità, anche in Ungheria”. In ogni caso “lei non scappa” dal processo. Lo ha affermato a Strasburgo Roberto Salis, padre di Ilaria, la cittadina italiana in carcere in Ungheria dall’11 febbraio 2023 e in attesa di giudizio con l’imputazione di aggressione violenta contro manifestanti neonazisti a Budapest.


Roberto Salis ha partecipato a una conferenza stampa insieme a esponenti dei due gruppi politici (i Verdi e la Sinistra) di cui sua figlia potrebbe decidere di far parte se verrà eletta in Italia nell’alleanza Verdi e Sinistra che l’ha candidata per le elezioni europee di giugno, presente anche l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. Ilaria, ha raccontato il padre, “ha sempre fatto politica da quando aveva 15 anni; se avrà questa opportunità, farà quello che riterrà più giusto” riguardo alla sua collocazione politica nel Parlamento europeo. In ogni caso, saranno “scelte dettate dalla coerenza del suo percorso politico”.


Inoltre, viste le condizioni di detenzione, Ilaria Salis non è in grado di prendere oggi la decisione. “Mia figlia è in condizioni di carcere duro da 14 mesi: può parlare al telefono solo con tre numeri abilitati per 70 minuti a settimana; è difficoltoso parlare con lei, e decidere la candidatura alle elezioni europee è stata una missione quasi impossibile. Lei non ha contezza di ciò che succede in Italia. Per il momento erano altre le priorità, e non abbiamo ancora deciso in quale gruppo andrebbe se fosse eletta”. “In questo momento – ha continuato Roberto Salis – io non mi considero in campagna elettorale: sono il papà di Ilaria Salis, e sono qui per difendere i diritti di mia figlia. Mia figlia si candida per aver diritto a un processo giusto”. E certo non potrà fare campagna Ilaria, che “è chiusa in una cella per 23 ore al giorno , con un’ora d’aria, e 70 minuti di telefonate alla settimana”.


Ilaria “è una ragazza molto forte, molto determinata. All’inizio della sua detenzione (dall’11 febbraio 2023, ndr) per molti tempo non ha potuto parlare con noi”, con la famiglia, “e mi aspettavo seri problemi psicologici. Il 7 settembre, quando abbiamo finalmente potuto parlarle, l’abbiamo trovata molto forte, motivata, era lei a essere preoccupata per noi”. (Segue)

Tv, “Milva, diva per sempre” in onda il 3 maggio su Rai Tre

Tv, “Milva, diva per sempre” in onda il 3 maggio su Rai TreRoma, 24 apr. (askanews) – Se molte possono vantare il titolo di “dive”, poche possono affermare di essere rimaste tali per sempre. Con l’inconfondibile chioma rossa, la voce calda e particolare e una personalità unica, Milva è riuscita a entrare nel cuore degli italiani e a farsi conoscere per chi era veramente: una diva in eterno. A tre anni dalla sua scomparsa, “Milva, diva per sempre”, regia di Angelo Longoni, prodotto da Elide Melli per Cosmo P. Eu in collaborazione con Rai Documentari, in onda venerdì 3 maggio in prima serata su Rai Tre, ricostruisce la vita e la carriera di Milva, consentendo di comprendere l’evoluzione culturale dell’Italia dagli anni Cinquanta fino al nuovo millennio.


Emerge un ritratto emotivo, introspettivo, a tratti leggero e spensierato, a tratti drammatico, costruito attraverso le testimonianze di sua figlia Martina Corgnati, del suo ultimo compagno di vita Massimo Gallerani e il materiale di repertorio relativo alle sue esibizioni dal vivo e ai contributi di chi l’ha conosciuta e amata come artista. Tra questi, Theodorakis, Vangelis, Jannacci, Battiato, Piazzolla e Alda Merini, Iva Zanicchi e Gigliola Cinquetti, alcuni giornalisti e scrittori, ma anche lei stessa, con gli stralci delle innumerevoli interviste rilasciate durante la sua lunga carriera. Con “Milva, diva per sempre”, Rai Documentari restituisce lo spessore artistico e il profilo più intimo di una cantante che ha segnato per sempre la storia della musica italiana, per ricordare e far conoscere l’inestimabile patrimonio culturale e umano che ha lasciato.

Stellantis: le carrozzerie Mirafiori sono chiuse per tutto maggio

Stellantis: le carrozzerie Mirafiori sono chiuse per tutto maggioMilano, 24 apr. (askanews) – Le Carrozzerie di Mirafiori di Stellantis dove si producono la 500 elettrica e Maserati resteranno chiuse per tutto il mese di maggio. La ragione, spiegano fonti aziendali, è legata al perdurare dell’assenza degli incentivi e all’andamento della domanda per le vetture elettriche. Per i circa 2.200 addetti delle Carrozzerie erano già attivi gli ammortizzatori sociali con contratti di solidarietà per la 500 bev fino a fine agosto e per le linee Maserati a fine anno.

Prodi: Draghi al Consiglio europeo? Dipende da lui e da elezioni

Prodi: Draghi al Consiglio europeo? Dipende da lui e da elezioniStrasburgo, 24 apr. (askanews) – Sull’ipotesi di Mario Draghi prossimo presidente del Consiglio europeo, bisogna innanzitutto vedere cosa ne pensi lui, e comunque bisogna aspettare il risultato delle elezioni europee, ma ci sono dei momenti in cui anche ai leader dell’Ue potrebbe far piacere avere una forte personalità come l’ex presidente della Bce ed ex premier italiano alla guida.


E’ quanto ha detto, in sostanza, un altro ex premier italiano, ed ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi, oggi a Strasburgo, a margine del suo intervento nella plenaria del Parlamento europeo, per il ventesimo anniversario del “grande allargamento” dell’Ue ai paesi dell’Est, Cipro e Malta. A un giornalista che sottolineava il ruolo che Draghi potrebbe avere, se fosse nominato presidente del Consiglio europeo, per realizzare il cambiamento oggi necessario delle regole dell’Ue, Prodi ha risposto: “Certamente il discorso che Draghi ha fatto” la settimana scorsa “è un discorso in questa direzione. Ma non ho la minima idea se lui ne abbia voglia, e di come andranno a finire le elezioni europee. Queste cose si decidono dopo le elezioni. L’Europa è ancora una struttura democratica, non è che uno possa fare delle previsioni su come andranno le cose dopo giugno”.


Quanto al fatto che Draghi sarebbe forse una personalità troppo ingombrante per gli altri leader europei, Prodi ha osservato: “Beh, ci sono dei momenti in cui si ha anche piacere di avere una personalità ingombrante; è per quello che dico che dipende dal momento politico”. “Io penso – ha aggiunto l’ex presidente della Commissione rispondendo poi a un’altra domanda dei giornalisti – che la divisione in blocchi obblighi l’Europa a un rafforzamento. Cioè, questa divisione del mondo, con Cina e Stati Uniti” che sono le due superpotenze, “questa crisi dell’universalismo della globalizzazione, chiamiamolo così, penso sia una forte spinta per andare avanti. Ora è sempre più diffusa la sensazione che con l’unanimità siamo morti. Sono morti tutti, i grandi, i piccoli. In questo senso sono io ottimista”.


Alla domanda sugli effetti che potrebbe avere sull’Ue un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, Prodi ha replicato: “Non lo so, perché Trump è imprevedibile, è assolutamente imprevedibile; uno potrebbe anche pensare che possa spingere una maggiore Unione; poi però può darsi che frammenti di più l’Europa. Guardate che Trump è Trump”, ha avvertito. Infine, sul ruolo dell’Italia nell’Ue, l’ultimo presidente italiano della Commissione ha sottolineato: “Il suo ruolo è molto più importante di quanto non pensiate; è chiaro che i due cilindri del motore europeo sono Francia e Germania. Ma non c’è mai stata nella storia europea una grande decisione in cui l’Italia non sia stata determinante. Non è la retorica del ‘socio fondatore’; è che siamo uno dei grandi paesi dell’Europa. Tra l’altro sostanzialmente coerente alla sua storia pro europea; e non mi sembra possibile un cambiamento”, ha concluso Prodi.

Superbonus, Fitch: mette debito-Pil su traiettoria al rialzo

Superbonus, Fitch: mette debito-Pil su traiettoria al rialzoRoma, 24 apr. (askanews) – Il “Superbonus” sull’edilizia finisce sotto la lente di Fitch. “Le richieste ampiamente superiori al previsto di incentivi fiscali sul Superbonus nel 2023 mettono il rapporto debito-Pil dell’Italia su una traiettoria al rialzo”, afferma l’agenzia di rating in un articolo di approfondimento. “La contestuale spinta alla crescita economica dello scorso anno significa che l’incidenza del debito-Pil parte da un punto più basso, ma i ridotti margini di bilancio – si legge – complicano le politiche economiche e aumentano le tensioni nella coalizione di governo”.


Fitch ricorda che il programma sul Superbonus è stato introdotto dal governo guidato da Giuseppe Conte nel maggio del 2020, allo scopo di sostenere la ripresa (successiva al tracollo dell’economia causato da restrizioni e lockdown imposti a motivo del Covid). Prevede incentivi tramite crediti d’imposta detraibili, anche cedibili, per un ammontare fino al 110% su determinati interventi di ristrutturazione e miglioramento degli edifici dal punto di vista energetico. “L’attuale governo di Giorgia Meloni ha ridotto la mole degli incentivi e la loro cedibilità, ci attendiamo – affermano da Fich – che questo porti a una riduzione rilevante dell’uso del Superbonus”. Ma secondo l’agenzia la prospettiva del venir meno delle condizioni più favorevoli ha portato a un consistente aumento dell’uso del Superbonus nell’ultimo trimestre dello scorso anno .


“Il super bonus ha già portato a revisioni a rialzo dei dati di bilancio dell’Italia a causa del trattamento contabile dei crediti d’imposta”, anche a seguito delle direttive di Eurostat. Ficth assegna all’Italia un livello di affidabilità creditizia, il rating, a “BBB”, due gradini sopra la categoria più speculativa (junck), con prospettive (outlook) stabili. L’articolo non offre elementi su questo aspetto. Il calendario regolamentare dell’agenzia prevede che la valutazione sull’Italia possa essere oggetto di riesame il prossimo 3 maggio.

Europee, Tajani: Fi oltre il 10% con l’accordo con i Riformatori sardi

Europee, Tajani: Fi oltre il 10% con l’accordo con i Riformatori sardiRoma, 24 apr. (askanews) – “Oggi presentiamo un’altra tappa” verso le elezioni europee, “un importante accordo con i Riformatori sardi”, con cui “condividiamo la battaglia per l’insularità, tant’è che abbiamo un dipartimento dedicato guidato da Ugo Cappellacci”. Così Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, nonchè segretario di Forza Italia, ha presentato in conferenza stampa, insieme ai vertici dei Riformatori sardi, il candidato alle elezioni europee Michele Cossa, che correrà nella circoscrizione Isole. Tra Forza Italia e Riformatori sardi, ha aggiunto Tajani, “c’è perfetta sintonia e lavoriamo perché si trasformi il principio dell’insularità in scelte concrete e siamo disposti a fare tutto ciò che possiamo a livello parlamentare italiano europeo perché il tema sia portato all’ordine del giorno e ottenere risultati concreti e vantaggi per i cittadini della Sardegna e di tutte le altre isole italiane”.


Secondo Tajani, “l’accordo permetterà di avere risultati lusinghieri alle elezioni europee nella circoscrizione delle isole ma vogliamo, anche dopo il voto, continuare a lavorare insieme perché condividiamo i valori liberali, europeisti e quindi continueremo ad agire con una identità di vedute, fermo restando l’autonomia che loro avranno come forza politica. Noi non facciamo liste solo per fare eleggere qualcuno ma per vincere, e grazie alla collaborazione di oggi la nostra lista potrà superare il 10% a livello nazionale”. “Nel simbolo dei riformatori sardi – ha spiegato Michele Cossa – ci sono le stelle dell’Europa e la parola liberal democratici e questo dice già tutto su quella che è la nostra collocazione. Devo dire che siamo un po un’anomalia delle liste regionali perché siamo un partito identitario, fortemente radicato e anche geloso di questa sua appartenenza territoriale ma inserito in un filone ideale ben preciso: quello della liberaldemocrazia. E questo ha reso tutto più facile con Forza Italia”.

Olimpiadi, Malagò: “Dodici ori a Parigi? Ci metterei la firma”

Olimpiadi, Malagò: “Dodici ori a Parigi? Ci metterei la firma”Roma, 24 apr. (askanews) – “Dodici ori? Ci metterei la firma”. Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò, ospite a San Siro dell’evento ‘Il Foglio sportivo’. Gli azzurri vogliono migliorare il bottino dei 40 podi (con 10 ori) di Tokyo 2020. Secondo le ultime previsioni fatte da Gracenote, infatti, l’Italia potrebbe vincere 47 medaglie di cui 12 d’oro: “Abbiamo una grande squadra – ha detto Malagò – Secondo gli algoritmi, si va a medaglia un po’ meno del 50 per cento delle chance attese. E noi contiamo su 107 candidature da podio: bisogna dimostrarlo sul campo”.


Tra i più attesi Jannik Sinner: “Sinner ci sorprende sempre di più. Oltre alle imprese sul campo, per il livello di comunicazione: è un modello per quello che dice. E ha capito il valore delle Olimpiadi. Ha la fortuna di giocare quattro Slam ogni anno, i Giochi invece sono una volta ogni quattro: non a caso Djokovic, Nadal e Federer sono stati tutti dei fieri portabandiera. Jannik lo sa bene”. Sulla scelta dei portabandiera Malagò ha spiegato perché la decisione è caduta su Tamberi piuttosto che su Paltrinieri: “Se parti dal presupposto che devono essere persone che hanno fatto il massimo risultato, è scattata la dinamica che ha premiato lo sport – ha ammesso – Se non vai a riconoscere questo all’atletica leggera che ha vinto 5 ori a Tokyo e non aveva un portabandiera da Mennea, mentre il nuoto aveva avuto Federica Pellegrini, ecco la logica delle cose. Penso sia stata una scelta di buon senso”.

Il medico legale: sul corpo di Giulio Regeni bastonate e bruciature

Il medico legale: sul corpo di Giulio Regeni bastonate e bruciatureRoma, 24 apr. (askanews) – Sul corpo di Giulio Regeni sono state riscontrate “quasi tutte le torture descritte nella stessa letteratura scentifica egiziana”. Lo ha detto il medico legale Vittorio Fineschi, consulente della Procura di Roma, nel corso del suo esame davanti ai giudici del tribunale della Capitale nell’ambito del processo a carico di quattro agenti dei servizi di sicurezza egiziani imputati di aver sequestrato, torturato ed ucciso il giovane ricercatore universitario di origine friulana trovato senza vita sulla strada tra il Cairo ed Alssandria d’Egitto il 3 febbraio del 2016.


Non appena inizia l’esame di Fineschi i genitori di Giulio, la mamma Paola Deffendi e il papà Claudio Regeni, hanno deciso di uscire dall’aula. Non guarderanno nemmeno le foto dell’esame autoptico per cui la stessa Procura ha chiesto di tenere udienza a porte chiuse. La mamma, con in mano un fiore giallo, simbolo della campagna per la verità, è stata accompagnata fuori. “Abbiamo trovato segni di pugni, calci, uso di mazze, bruciature ed anche la cosiddetta ‘falanga’ la bastonatura dei piedi”, ha detto Fineschi, che ha eseguito la autopsia insieme con il tossicologo Marcello Chiarotti. Il docente dell’università La Sapienza ha poi spiegato: “L’Egitto negli anni ha pubblicato due lavori scientifici sulla tortura. Uno di questi studi riguarda 140 casi di torture con l’elenco delle modalità di torture poste in essere su viventi: persone prima arrestate e poi torturate nelle stazioni di polizia o carcere con pugni, calci, mazze, trascinamento del corpo, bruciature, ammanettamento di polsi e caviglie, l’utilizzo di un pettine chiodato passato sulla testa e sul volto”.


Una altra ricerca, “uno studio retrospettivo su 367 casi di torture avvenuti nel 2009-2010 in Egitto in cui vengono riportate moltissime modalità di tortura”, e “riscontrate anche sul corpo di Giulio Regeni come le bastonate sui piedi fino alla frattura di tutte le ossa”. Il professor Fineschi, rispondendo al procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, ha poi spiegato: “La verbalizzazione degli accertamenti compiuti in Egitto durante l’autopsia è sotto lo standard minimo. Gli egiziani hanno attribuito la morte a un ematoma che ha compresso il cervello così tanto da portarlo alla morte. Una causa non compatibile con quello che abbiamo trovato riscontrato noi”. In Egitto, insomma, “sono stati compiuti approfondimenti incompleti e poco approfonditi”.