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Schlein: comunità internazionale sia unita per il disarmo nucleare

Schlein: comunità internazionale sia unita per il disarmo nucleareRoma, 18 apr. (askanews) – Lungo e cordiale incontro tra la segretaria del partito democratico, Elly Schlein e Ira Helfand, medico e membro del board della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari(Ican) vincitore del premio Nobel per la pace nel 2017. L’incontro, che è avvenuto alla vigilia dell’audizione nelle commissioni esteri e difesa di Montecitorio, è stato promosso dal capogruppo nella commissione difesa, Stefano Graziano.


Al centro della conversazione i rischi di una imminente guerra nucleare e le possibili strategie per il disarmo. Per Schlein “le parole di Helfand non possono rimanere inascoltate, sono un grido d’allarme a cui la la comunità internazionale deve rispondere con unità e mettere in campo un’azione diplomatica condivisa a favore del disarmo”.

La Camera boccia l’odg del Pd che chiede piena attuazione della legge sull’aborto. Si astengono 15 leghisti

La Camera boccia l’odg del Pd che chiede piena attuazione della legge sull’aborto. Si astengono 15 leghistiRoma, 18 apr. (askanews) – Quindici deputati della Lega si sono astenuti in aula alla Camera sull’ordine del giorno del Pd che chiedeva al governo l’impegno a non compromettere la piena attuazione della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, la legge 194. L’esecutivo aveva dato parere negativo. Tra gli astenuti il capogruppo del Carroccio Riccardo Molinari, Giorgia Andreuzza, Davide Bellomo, Davide Bergamini, Ingrid Bisa, Vanessa Cattoi, Rebecca Frassini, Andrea Giaccone, Dario Giagoni, Simonetta Matone, Giovanna Miele, Tiziana Nisini, Attilio Pierro, Laura Ravetto, Edoardo Ziello. Tra gli astenuti anche Paolo Emilio Russo (Fi), Giuseppe Castiglione (Azione) e Dieter Steger (minoranze linguistiche).


L’ordine del giorno del Pd nasce in seguito all’inserimento nel decreto Pnrr della norma che consente alle associazioni Pro-Life di entrare nei consultori. “Non ci stupisce – ha detto in aula la deputata dem Irene Malavasi – il parere contrario del governo e penso che con questo ordine del giorno si renda molto evidente qual è il vero intento del Governo e di questa maggioranza. L’odg chiede una cosa semplice, cioè un impegno al Governo per assicurare la piena attuazione della legge n. 194 affinché non venisse ristretto o ridotto il diritto delle donne ad avere accesso alla garanzia dell’interruzione volontaria di gravidanza. Questo Governo e questa maggioranza hanno finalmente gettato la maschera. Non troviamo altre parole, perché avete sempre detto – l’hanno detto la Premier Meloni e la Ministra Roccella – che non volevate né toccare né modificare la 194, ma con questo ordine del giorno e con il vostro parere contrario si dice esattamente il contrario”.

Consulta cancela Imu su case abusivamente occupate:”non va pagata”

Consulta cancela Imu su case abusivamente occupate:”non va pagata”Roma, 18 apr. (askanews) – La Corte costituzionale, con la sentenza n. 60, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 9, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 (Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale) nella parte in cui non prevede che non sia dovuta l’IMU per gli immobili occupati abusivamente relativamente ai quali sia stata presentata una tempestiva denuncia in sede penale.


La questione è stata sollevata dalla sezione tributaria Corte di cassazione per violazione degli artt. 3, primo comma, 53, primo comma, 42, secondo comma, Cost. e 1 Prot. addiz. CEDU, per contrasto con i principi di capacità contributiva, uguaglianza tributaria, ragionevolezza e di tutela della proprietà privata in quanto per gli immobili abusivamente occupati e di cui sia precluso lo sgombero per cause indipendenti dalla volontà del contribuente verrebbe a mancare il presupposto dell’imposta, ossia l’effettivo e concreto esercizio dei poteri di disposizione e godimento del bene. Secondo la Corte costituzionale, è innegabile che nelle ipotesi in cui un immobile sia stato occupato in esplicito contrasto con la volontà del proprietario il quale si sia anche occupato di denunciare tempestivamente l’accaduto in sede penale, difetti, in relazione all’immobile occupato abusivamente, la capacità contributiva in capo a chi abbia subito impotente la suddetta occupazione, cosicché «si finirebbe per tassare una ricchezza inesistente laddove, invece, ogni prelievo tributario deve avere una causa giustificatrice in indici concretamente rivelatori di ricchezza» (sentenze n. 10 del 2023 e 120 del 2020).


Del resto il legislatore è già intervenuto in questo senso con l’art. 1, comma 81, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, a decorrere dal 1° gennaio 2023, stabilendo che «Sono esenti dall’imposta, per il periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni prescritte, gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’Autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, secondo comma, o 633 del codice penale o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale»: la Corte costituzionale, con la presente sentenza, è come se avesse esteso retroattivamente la portata di tale norma.

Letta ai leader Ue: il mio rapporto non è una Bibbia ma “cassetta attrezzi”

Letta ai leader Ue: il mio rapporto non è una Bibbia ma “cassetta attrezzi”Bruxelles, 18 apr. (askanews) – Il rapporto sul futuro del mercato unico europeo, che l’ex premier italiano Enrico Letta ha presentato oggi ai capi di Stato e di governo dell’Ue durante il Consiglio europeo di Bruxelles, “non è una Bibbia, ma una cassetta degli attrezzi (‘tool box’)”, con diversi strumenti che si può scegliere di usare, alcuni immediatamente, mentre per altri ci vorrà più tempo, per affrontare i problemi e rispondere ai bisogni di un’economia europea che sta restando indietro sempre di più rispetto ai suoi diretti concorrenti globali, gli Usa e la Cina.


Lo ha detto lo stesso Letta ai leader dei Ventisette durante la presentazione del rapporto, ritrasmessa online dal canale audiovisivo europeo Ebs. Ed è proprio questa la “diagnosi” del rapporto: “Il rischio di un divario (‘décrochage, sganciamento, ndr), un ‘gap’ che sta aumentando, in particolare tra l’Ue e gli Stati Uniti, e che nella prossima legislatura europea dovremo cercare di colmare in molti settori”, ha sottolineato l’ex premier italiano. Letta ha dato un titolo, “Molto più di un mercato”, che, ha spiegato, significa che è “la vita dei cittadini ad essere al centro di tutti”, e richiama le idee del “grande leader” Jacques Delors, scomparso alla fine del 2023, che guidò la Commissione europea dal 1985 al 1995, e che “inventò” il mercato unico, fissando l’obiettivo della sua realizzazione entro il 1993, e proponendo negli anni precedenti tutta la legislazione necessaria per abbattere le barriere che lo impedivano.


Quando la grande impresa di Delors fu lanciata, ha ricordato Letta, gli Stati membri decisero di lasciare fuori tre settori, gli “avanzi” (“leftover”) del mercato unico: telecomunicazioni, energia e mercati finanziari. Era un’altra epoca: “C’era ancora l’Unione Sovietica, la Germania non era stata riunificata, l’Ue aveva meno della metà degli Stati membri di oggi, e si chiamava Comunità europea, e la Cina e l’India insieme rappresentavano mendo del 5% dell’economia mondiale. Questo era il mondo allora, ma oggi c’è un nuovo mondo e ci sono nuovi bisogni”, in particolare nei tre settori indicati, ha rilevato l’ex premier italiano, aggiungendo che bisogna vedere “come finanziare questi bisogni”. “Io non propongo cambiamenti dei Trattati Ue. Voglio essere chiaro su questo, perché so molto bene che oggi significherebbe non essere molto concreti, o non essere in grado di agire immediatamente. Naturalmente – ha precisato Letta – non significa che io stia dicendo che non c’è bisogno di modifiche dei Trattati, anzi, penso che potremmo averne bisogno. Ma in questo rapporto troverete delle soluzioni pragmatiche, con una visione, ma pragmatiche”.


Per quanto riguarda le telecomunicazioni, il rapporto punta il dito sulla frammentazione del mercato europeo in cui “ci sono più di 100 operatori”, e ricorda che “la rivoluzione tecnologica oggi non è europea”, mentre lo era stata negli anni ’80 e ’90. “Ho visitato – ha riferito Letta – gli impianti della Ericsson e della Nokia a Stoccolma e a Helsinki. Ma è chiaro che oggi dobbiamo rilanciare il settore, ed è chiaro che l’economia di scala qui conta, anche se i consumatori devono essere protetti”. Il secondo settore è quello dell’energia. “Abbiamo bisogno di una Unione dell’energia. Ho concentrato la mia attenzione sul bisogno di infrastrutture. E’ come per le ferrovie ad alta velocità: ce le abbiamo in ogni paese, ma non sono connesse tra loro”, tranne che per l’asse Parigi-Bruxelles-Amsterdam. “Dovremo lavorare a questo”, ha spiegato Letta, che all’inizio della sua presentazione aveva puntato il dito proprio sulla mancanza di treni ad alta velocità tra le grandi città europee, tanto da costringerlo a prendere l’aereo per effettuare le sue consultazioni in tutti gli Stati membri. E aveva proposto un piano europeo per creare questo collegamento tra le capitali. Sui mercati finanziari, l’ex premier italiano ha lamentato che “noi ci dividiamo le briciole, mentre è negli Stati Uniti il grosso” del business. L’autore del rapporto propone un cambiamento importante al progetto di Unione dei mercati dei capitali, che da molti anni non si riesce a realizzare, nonostante qualche recente progresso, a causa della mancanza di volontà politica da parte di alcuni Stati membri (Irlanda, Lussemburgo, Olanda, ma anche Germania e altri). Letta propone di ribattezzare il progetto ‘Unione del risparmio e degli investimenti’, con “l’idea di legare l’unificazione del mercato non alla finanza per la finanza, ma al finanziamento di ‘beni comuni’ europei. Se non troviamo finanziamenti privati per questi beni comuni, il loro finanziamento non potrà che essere pubblico”, ha avvertito.


“Abbiamo bisogno di organizzare un equilibrato insieme di strumenti che ci aiuti a finanziare la transizione verde e digitale, la difesa, l’ampliamento dell’Ue”. Tutte cose “cruciali”, per le quali bisognerà “mettere insieme un set di interventi con fondi privati, pubblici, nazionali ed europei. Se saremo capaci di mettere insieme questo insieme di strumenti, saremo in grado di dare le risposte necessarie”, ha indicato l’ex premier. E ha aggiunto: “Durante le mie consultazioni negli Stati membri mi hanno chiesto: chi pagherà per tutto questo? E molti mi hanno detto: noi non paghiamo, ci vuole una soluzione comune”. Letta ha poi parlato della necessità di consentire alle piccole e medie imprese di trarre vantaggio al massimo dal mercato unico, cosa che “oggi non fanno, a causa della sua frammentazione e altre difficoltà”. Il mercato unico “deve essere per tutti”, ma “finora è stato più per le grandi imprese che per le Pmi”, ha insistito. “La mia proposta – ha spiegato – è l’idea di un ‘ventottesimo regime’ giuridico e di diritto societario, e anche per altri aspetti, che costituisca una sorta di ‘passepartout’ europeo per le Pmi. Credo che sia una buona idea per aiutarle”. Il concetto inglese di “ventottesimo regime” si riferisce a un quadro giuridico europeo che non sostituisce, ma si affianca ai quadri giuridici nazionali dei 27 Stati membri, con la possibilità di “opt in” per le imprese, ovvero di sottoporsi al regime giuridico europeo, traendone tutti i vantaggi. Letta, infine, ha proposto un “Fondo per la solidarietà e l’allargamento” (“Solidarity and Enlargement Facility), e questo per “una semplice ragione: visitando tutti gli Stati membri ho avuto l’impressione che l’ampliamento” dell’Ue a nuovi Stati membri “stia creando preoccupazioni riguardo alla possibilità di perdere i benefici della politica agricola comune e delle politiche di coesione. Dobbiamo evitare che questo processo renda l’allargamento impopolare”. Per questo, ha detto, “bisognerà accompagnarlo con un fondo che possa aiutare i beneficiari netti di oggi” delle politiche comunitarie. “Penso che sia un punto molto importante”. A questo punto, l’ex premier italiano ha ricordato che l’ultimo rapporto Ue sul mercato unico fu affidato nel 2010 al suo predecessore e amico Mario Monti. “Nel mio rapporto, io ho ripreso alcuni dei suoi temi. Questo significa, 14 anni dopo, che non siamo riusciti a risolvere alcune questioni da lui sollevate, che sono ancora là. Per questo penso che sia importante agire ora, e questo senso di urgenza è in ogno pagina del rapporto”, ha concluso Letta.

Via libera della Camera al decreto Pnrr con 140 sì, ora passa al Senato. Ecco le novità

Via libera della Camera al decreto Pnrr con 140 sì, ora passa al Senato. Ecco le novitàRoma, 18 apr. (askanews) – Via libera finale della Camera dei deputati al ddl di conversione in legge del decreto Pnrr con 140 voti favorevoli e 91 voti contrari. Il testo passa ora al Senato in seconda lettura.


Misure per migliorare la sicurezza nei cantieri come la patente a punti, più tutele nel sistema degli appalti e subappalti, ma anche disposizioni per evitare che la cessione della quota di PagoPa a Poste Italiane comporti una “influenza dominante” di quest’ultima società, misure per favorire la decarbonizzazione dell’ex Ilva, interventi per le guide turistiche, possibilità per gli enti del Terzo Settore di operare nei consultori, con particolare riferimento alle associazioni a sostegno della maternità (pro-life). Misura questa che ha fatto insorgere le opposizioni, che temono il rischio di un passo indietro sull’aborto. Sono i principali interventi inseriti alla Camera nel decreto Pnrr, di fatto un provvedimento ‘omnibus’, licenziato definitivamente oggi da Montecitorio con 140 voti favorevoli e 91 contrari dopo la fiducia ottenuta martedì scorso dal governo sul testo uscito dal lavoro in commissione.


Il decreto nasce dall’esigenza di adeguare il Pnrr alle novità approvate a dicembre scorso dall’Ecofin, che ha aumentato la dotazione finanziaria del Piano di 2,9 miliardi di euro per l’Italia, contributi a fondo perduto per l’inserimento del nuovo capitolo RepowerEu. Con lo stesso decreto, il Pnrr viene rimodulato con l’uscita di interventi già finanziati ma che hanno manifestato criticità attuative nei tempi previsti e il reperimento per essi di nuove coperture attraverso altri canali, tra cui le risorse della politica di coesione. Nel complesso la revisione del Pnrr ha comportato il finanziamento di investimenti aggiuntivi per circa 25 miliardi di euro, di cui 11,17 miliardi relativi al RepowerEu, e il definanziamento di interventi per circa 22 miliardi.


Ha fatto molto discutere la decisione di definanziare per 1,2 miliardi il progetto per la messa in sicurezza sismica degli ospedali e di trasferire la copertura su vecchio fondo per l’edilizia ospedaliera (conosciuto come articolo 20 di una legge del 1988) che secondo Fitto dispone ancora di risorse non impegnate. Aspre critiche da parte delle Regioni che invece denunciano tagli alla sanità. Al personale impiegato in appalti e subappalti si applica un trattamento “economico e normativo” complessivamente non inferiore a quello previsto “dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale applicato nel settore”.


La precedente versione della norma faceva invece riferimento all’applicazione del “contratto maggiormente applicato nel settore” e non conteneva il riferimento anche alla parte normativa. Patente a punti settore edile – Novità per questo strumento finalizzato alla qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi. Si ottiene con autocertificazione dei requisiti e potrà essere estesa ad altri ambiti con un decreto ministeriale sentiti i sindacati e le organizzazioni datoriali. Le opposizioni hanno votato contro l’emendamento criticando la nuova tabella sul taglio dei punti, giudicata alleggerita, e quella che considerano una ‘delega in bianco’ al governo per la fissazione dell’ammontare dei punti aggiuntivi e per le modalità di recupero. La patente, che si applica dal primo ottobre 2024 e parte con 30 punti, è obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano in cantieri edili temporanei o mobili. Sono esclusi dall’obbligo le imprese che effettuano soltanto forniture o prestazioni di natura intellettuale, ad esempio ingegneristiche. Con un numero di punti inferiore a 15 le imprese non possono operare. In mancanza della patente, o del documento equivalente in caso di imprese straniere, o con una patente con meno di 15 punti, si applica una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori e comunque non inferiore a 6.000 euro. PagoPa – Poste italiane spa, se acquisirà dal Mef il 49% di PagoPa (che gestisce la piattaforma digitale per i pagamenti della Pubblica amministrazione), non potrà stipulare patti di sindacato che hanno per effetto l’esercizio di una influenza dominante sulla società. Resta fermo, per operazioni di questo tipo, il controllo preventivo dell’Antitrust. Ex Ilva – Sarà la Dri d’Italia spa, la società per la produzione del preridotto- direct reduced iron partecipata al 100% da Invitalia, a provvedere alla parziale decarbonizzazione dell’ex Ilva. La norma del decreto prevede di destinare investimenti per un miliardo di euro dal 2024 al 2029 all’utilizzo dell’idrogeno nei settori ‘hard-to-abate. Con l’emendamento dei relatori approvato si aggiunge che questi interventi saranno realizzati attraverso la società Dri. In questo modo è possibile per l’ex Ilva inserire nel piano industriale, in fase di elaborazioe dai commissari, il progetto di decarbonizzazione prevedendo l’utilizzo di forni diversi da quelli convenzionali. Residenze universitarie – La Cassa Depositi e Prestiti e le sue controllate supporteranno il Ministero dell’Università e della Ricerca nelle attività di “verifica e controllo sull’attuazione esulla rendicontazione degli interventi” del Pnrr per il potenziamento degli alloggi universitari “al fine di accelerare le procedure di erogazione dei finanziamenti”. La norma affida a Cdp anche anche “la gestione dei fondi statali” per gli interventi ritenuti ammissibili ai fini degli obiettivi del Pnrr. I rapporti tra MUR e Cdp “sono regolati da apposita convenzione”. Guide turistiche – Stop al requisito della seconda lingua e all’obbligo di sottoscrivere una copertura assicurativa a garanzia della responsabilità civile professionale. L’emendamento passato in Commissione modifica la legge sulla Disciplina della professione di guida turistica approvata circa 4 mesi fa. L’emendamento elimina anche l’obbligo della laurea triennale per sostenere l’esame di abilitazione alla professione per il quale basterà un diploma di istruzione secondaria di secondo grado titolo equivalente. Sisma Marche e Umbria – è prevista la ricognizione, affidata al Commissario straordinario, dei fabbisogni per la ricostruzione, la riparazione o il ripristino delle strutture, pubbliche e private, danneggiate a seguito del sisma che ha colpito le Marche (9 novembre 2022) e l’Umbria (9 marzo 2023). Metropolitana di Torino – Il Commissario straordinario per la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino, entro 30 giorni, dovrà presentare al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la rimodulazione del progetto in lotti funzionali “al fine di garantirne la realizzazione con le risorse disponibili”. La rimodulazione in lotti funzionali si rende necessaria per poter avviare l’intervento anche a seguito dell’aumento dei prezzi dei materiali, nelle more dell’individuazione delle risorse aggiuntive. Con lo stesso emendamento viene autorizzata la spesa di 150.000 euro per l’anno 2024 di cui 100.000 per il compenso del Commissario e 50.000 per l’eventuale supporto tecnico. Consultori – Con un emendamento di FdI è stato previsto che potranno avvalersi delle associazioni del Terzo Settore “che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”. Per il Pd si tratta di “un affronto diretto alla dignità e all’autonomia delle donne”.

Formula1, Leclerc: “Carlos sta lavorando meglio di me”

Formula1, Leclerc: “Carlos sta lavorando meglio di me”Roma, 18 apr. (askanews) – La F1 torna in Cina e si torna a parlare di pista e del duello Ferrari-Red Bull. In Cina non si corre da 5 anni, le monoposto sono cambiate e si correrà in un weekend inedito, con il rivoluzionato formato Sprint che darà ulteriore imprevedibilità. Gara nella gara, il confronto interno al Cavallino tra Charles Leclerc e Carlos Sainz junior, con il monegasco davanti in classifica, ma con lo spagnolo che, pur senza contratto per il 2025, ha già battuto in qualifica il compagno di squadra e vinto in Australia. “Carlos sta semplicemente lavorando meglio di me – ha detto – sta a me lavorare, adesso, soprattutto per migliorare in qualifica che era un mio punto di forza”. Uno dei punti di forza di Leclerc è sempre stato la qualifica, dove però ultimamente Sainz è stato più veloce: “Sto avendo difficoltà nel mettere insieme il giro – ha spiegato Leclerc – sicuramente più di quante ne abbia avute Carlos che sta guidando a livelli molto alti, questo è ottimo per la squadra e lo è anche per me. Non sono preoccupato, ma ora devo dimostrarlo in pista a partire già da domani”. L’altra curiosità è capire quanto la Ferrari potrà lottare con la Red Bull: “Arriviamo qui in Cina con fiducia, visto l’inizio della nostra stagione. Sulla carta la pista potrebbe essere più adatta alla Ferrari rispetto a Suzuka, ma mi aspetto che la Red Bull abbia ancora qualcosa in più. Noi però dobbiamo esclusivamente concentrarci su noi stessi. Sul passo gara abbiamo dimostrato di essere forti quest’anno, ma vediamo qui come andrà. È passato del tempo dall’ultima volta in cui abbiamo guidato”.

Bolaffi, asta record per un manifesto di Marcello Dudovich

Bolaffi, asta record per un manifesto di Marcello DudovichRoma, 18 apr. (askanews) – Ha superato le stime diventando il manifesto di Marcello Dudovich più caro mai venduto in un’asta: il Cablé Confort Michelin è stato aggiudicato a 100 mila euro (inclusi diritti) durante la vendita dei manifesti andata in scena il 16 e il 17 aprile in Sala Bolaffi a Torino.


Ad aggiudicarselo, dopo un’accesa competizione con partecipanti online e palette in Sala Bolaffi, un famoso collezionista italiano appassionato di automobili d’epoca e di cimeli automobilistici, collegato al telefono. Resta quindi in Italia il celebre Bibendum, mascotte di Michelin, rappresentato nel poster adagiato comodamente all’interno di uno pneumatico mentre studia la cartina stradale del nostro Paese (lotto 46). Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Aste Bolaffi, ha commentato: “Dopo tanti anni siamo tornati ‘in pista’ con un’asta di poster davvero unica per varietà e selezione del materiale e mi fa piacere che questo evento sia stato segnato da un prestigioso record per un nostro grande autore. Il manifesto di Dudovich si inserisce a pieno titolo tra i più cari mai venduti al mondo”. L’asta, a cui hanno partecipato tramite il sito astebolaffi.it collezionisti da ogni parte del mondo, in particolare da Stati Uniti, Francia e Regno Unito, si è chiusa con un risultato totale di oltre 570 mila euro diritti inclusi. Sul podio dei top lot, al secondo posto si è posizionato un altro manifesto di Dudovich sempre di tematica automobilistica, la ricercata affiche del 1908 per la Società Torinese Automobili Elettrici, di cui si conoscono pochissimi esemplari (lotto 107, 25 mila euro diritti inclusi), mentre al terzo posto il manifesto di Umberto Di Lazzaro del 1933 per la Crociera aerea del decennale (lotto 123, 17.500 euro diritti inclusi).

Amadeus sul Nove una firma per 4 anni. Ad autunno parte con tre programmi

Amadeus sul Nove una firma per 4 anni. Ad autunno parte con tre programmiRoma, 18 apr. (askanews) – Amadeus entra ufficialmente nella squadra targata Warner Bros. Discovery, con un accordo, che avrà la durata di 4 anni. Il conduttore e showman debutterà dal prossimo autunno sul Nove, canale generalista di punta di Warner Bros. Discovery, e collaborerà attivamente con il senior management nello sviluppo di nuovi formati di intrattenimento per tutte le piattaforme del gruppo. Sulla base di questo accordo, spiega una nota, nel corso della stagione televisiva, Amadeus condurrà sul Nove un programma di Access Prime Time e due di Prime Time. Nei prossimi mesi saranno annunciati i dettagli dei progetti che lo vedranno protagonista. “Siamo entusiasti di accogliere nella nostra squadra Amadeus, fuoriclasse della tv, straordinario artista e volto tra i più amati dal pubblico italiano. Siamo impazienti di lavorare insieme, di unire la grande energia che lo contraddistingue – e che sicuramente saprà portare nel nostro Gruppo – con la creatività dell’editore che più di ogni altro negli anni recenti ha rinnovato la tv italiana. Warner Bros. Discovery, gruppo media leader a livello globale, vuole essere ancora più protagonista in Italia con il canale Nove – sempre più ricco di artisti e formati unici e distintivi – con l’intero portfolio di canali tv free e pay, con lo sport, le piattaforme digitali e la produzione e distribuzione cinematografica. Un sistema di mezzi che ci rende, nel mercato italiano, un soggetto unico in grado di valorizzare pienamente i maggiori talenti creativi del paese”, ha commentato Alessandro Araimo, Managing Director Warner Bros. Discovery Sud Europa.


 

Tv, Amadeus in autuno sul Nove con tre programmi

Tv, Amadeus in autuno sul Nove con tre programmiRoma, 18 apr. (askanews) – Amadeus entra ufficialmente nella squadra targata Warner Bros. Discovery, con un accordo, che avrà la durata di 4 anni. Il conduttore e showman debutterà dal prossimo autunno sul Nove, canale generalista di punta di Warner Bros. Discovery, e collaborerà attivamente con il senior management nello sviluppo di nuovi formati di intrattenimento per tutte le piattaforme del gruppo. Sulla base di questo accordo, spiega una nota, nel corso della stagione televisiva, Amadeus condurrà sul Nove un programma di Access Prime Time e due di Prime Time. Nei prossimi mesi saranno annunciati i dettagli dei progetti che lo vedranno protagonista. “Siamo entusiasti di accogliere nella nostra squadra Amadeus, fuoriclasse della tv, straordinario artista e volto tra i più amati dal pubblico italiano. Siamo impazienti di lavorare insieme, di unire la grande energia che lo contraddistingue – e che sicuramente saprà portare nel nostro Gruppo – con la creatività dell’editore che più di ogni altro negli anni recenti ha rinnovato la tv italiana. Warner Bros. Discovery, gruppo media leader a livello globale, vuole essere ancora più protagonista in Italia con il canale Nove – sempre più ricco di artisti e formati unici e distintivi – con l’intero portfolio di canali tv free e pay, con lo sport, le piattaforme digitali e la produzione e distribuzione cinematografica. Un sistema di mezzi che ci rende, nel mercato italiano, un soggetto unico in grado di valorizzare pienamente i maggiori talenti creativi del paese”, ha commentato Alessandro Araimo, Managing Director Warner Bros. Discovery Sud Europa.

Bsh Elettrodomestici: Italia strategica, puntiamo ad aumentare nostra quota

Bsh Elettrodomestici: Italia strategica, puntiamo ad aumentare nostra quotaMilano, 17 apr. (askanews) – “L’Italia è un Paese strategico in cui il gruppo Bsh vuole investire”. E il contesto di mercato è propizio per accrescere ancora quella quota dell’11,5% che a fine 2023 il gruppo tedesco, attraverso i suoi marchi, Bosch, Siemens, Neff e Gaggenau, ha raggiunto. A parlare delle prospettive del mercato nostrano è Enrico Hoffmann, ceo di Bsh Elettrodomestici Italia che in occasione della 62esima edizione del Salone del Mobile, insieme ai vertici global del gruppo, ha presentato nei padiglioni in fiera a Rho le novità di prodotto e raccontato la strategia di crescita.


“In Italia abbiamo una quota di mercato che supera l’11%, siamo sotto la media europea ma stiamo crescendo – ci ha spiegato Hoffmann – Per noi è un Paese un po’ complicato perchè storicamente ha avuto un’industria, tutta italiana, che adesso purtroppo è sempre meno forte”. Lo scenario di mercato, in effetti, vede ormai solo un paio di player italiani, l’industria di fatto è nelle mani di grandi gruppi stranieri. E di questo Bsh vuole approfittare per crescere. “Noi stiamo assistendo a un cambiamento forte e importante del mercato – ci ha detto – e per noi è un’opportunità. Crescere in Italia è la nostra ambizione”. Ne è la prova l’investimento su Milano per lo sviluppo del nuovo quartier generale del gruppo in Italia, inaugurato circa un anno fa. “L’Italia – ha evidenziato – è un Paese strategico in cui il gruppo vuole investire”. Nella geografia dei 50 Paesi in cui Bsh è presente, il nostro è il nono mercato: “Non è come Cina, Stati Uniti e Germania che sono mercati enormi però possiamo dire che in Europa l’Italia è tra i primi tre Paesi insieme a Francia e Germania – ha raccontato – sono questi tre Paesi che in Europa hanno la maggioranza del fatturato”. Il 2023 per Bsh Italia si è chiuso con circa 310 milioni di euro di vendite a volume, sostanzialmente stabile rispetto all’anno prima, in un contesto economico e di mercato sfidante. Un anno di “normalizzazione”, secondo Hoffmann, dopo il boom del periodo Covid. “Come settore siamo quelli che hanno beneficiato di più del periodo Covid in un mercato che è comunque saturo e molto stabile. Nel 2021 e nel 2022 c’è stato un boom della domanda a un livello eccezionale. Ora quello che viene definito rallentamento io lo chiamo normalizzazione anche perchè in Italia siamo ancora sopra i livelli del 2019”, fa notare. A rendere sfidante il 2023 anche “l’effetto di qualcosa che ci eravamo dimenticati: l’inflazione. L’anno scorso il calo registrato è stato a volume mentre a valore a causa del forte aumento dei prezzi nel nostro settore questo rallentamento è stato molto più leggero”. All’effetto dell’inflazione si è sommato poi un elemento tutto italiano: i bonus. “Se il mercato dell’arredo e delle ristrutturazioni viene incentivato fiscalmente aiuta anche noi. Il fatto che i bonus ora non ci siano più – ha spiegato – è uno dei motivi di questo calo, insieme a un’inflazione importante e a un’insicurezza generale”.


I segnali sul 2024, per quanto sia ancora all’inizio, parlano di una quota di mercato in crescita a valore anche nel primo trimestre (+0,5%) con una prospettiva sui prezzi che potrebbe mostrare segni di rallentamento: “Noi stiamo già vedendo un ribasso dei prezzi – ha detto Hoffman – ogni azienda poi lo interpreta in modo diverso, tramite promozioni o un posizionamento diverso dei nuovi lanci ed è quello che stiamo facendo noi”.