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Voto in condotta, opposizione denuncia: destra cerca svolta autoritaria

Voto in condotta, opposizione denuncia: destra cerca svolta autoritariaRoma, 16 apr. (askanews) – Il ddl sulla valutazione del comportamento degli studenti è composto “solo da tre articoli ma che intervengono pesantemente sulla scuola, il primo articolo in particolare rischia di segnare profondamente, in modo autoritario, le relazioni all’interno della scuola, per questo noi ci opporremo fortemente”. Lo ha detto la senatrice del Pd Cecilia D’Elia intervenendo insieme a Beppe De Cristofaro (Avs) e Luca Pirondini (M5s) a una conferenza stampa organizzata dalle opposizioni prima dell’inizio della discussione, oggi in aula al Senato, del disegno di legge sulla valutazione del comportamento degli studenti.


“Pensiamo che sia un disegno importante che interviene su una questione significativa, la discussione è avvenuta in sordina, sono state espresse preoccupazioni sia da parte sindacale che dalle associazioni del mondo della scuola e infine ci sono stati due emendamenti tra cui uno, come un vero e proprio segno di controriforma, che ha introdotto il giudizio sintetico nella scuola primaria – ha spiegato D’Elia -, siamo fortemnte preoccupati, la cosa deve uscire dall’ambito degli addetti ai lavori. Tra l’altro molte associazioni ci chiedono non fateci tornare indietro rispetto a quella riforma del 2020 che introduceva il giudizio descrittivo e per la quale erano stati coinvolti 160 mila insegnanti”. Tra gli emendamenti delle opposizioni ci sono quelli che “ammorbidiscono” il concetto contenuto nel ddl, secondo il quale il voto in condotta rende impossibile il passaggio alla classe successiva. In questo senso si cerca invece di ridare al Consiglio di classe il compito di valutare nel complesso gli studenti. Ci sono poi emendamenti che introducono la figura dello psicologo e altri che puntano ad abrogare la parte della valutazione sintetica nella scuola primaria. Insomma, “il concetto – sottolinea D’Elia – è che un articolo di legge non può entrare così dentro la scuola, fino a dettagliare come si devono comportare i docenti, non c’è rispetto dell’autonomia degli insegnanti”.


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La testimonianza dell’ex ambasciatore al Cairo: segni di torture sul corpo di Regeni

La testimonianza dell’ex ambasciatore al Cairo: segni di torture sul corpo di RegeniRoma, 16 apr. (askanews) – “Andai di persona nell’obitorio dove era tenuto il corpo di Giulio. Erano evidenti segni di torture, dei colpi ricevuti su tutto il corpo con ematomi e segni di fratture e tagli”. Lo ha detto l’ex ambasciatore italiano al Cairo, Maurizio Massari, nel corso della sua audizione come testimone nel processo per il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio Regeni. Sotto accusa, davanti alla corte d’assise di Roma, ci sono quattro 007 egiziani.


Il diplomatico, che oggi rappresenta l’Italia alle Nazioni Unite, ha ricostruito i giorni della scomparsa di Giulio. “La prima volta che mi venne fatto il nome di Regeni fu la notte del 25 gennaio del 2016 – ha raccontato Massari – Ricordo di avere ricevuto intorno alle 23.30 una telefonata di un professore italiano che mi disse di non avere più notizie di lui da alcune ore e che non si era presentato ad un appuntamento che avevano quella sera e il cellulare risultava spento”. Subito venne avvisato il capocentro dell’Aise in ambasciata. Però non risultava alcuna notizia su Regeni. Il 2 febbraio, dopo che la notizia della sparizione di Regeni era diventata ufficiale, l’ambasciatore venne ricevuto dal ministro dell’interno d’Egizitto. “Non avemmo alcuna notizia sulle sorti di Giulio, ma il ministro fece dei riferimenti alle videocamere della metropolitana del Cairo dalle quali non risultava alcun passaggio di Giulio la sera del 25 gennaio”.


Poi Massari ha aggiunto: “Ricordo poi che ho ricevuto alcuni messaggi dalla tutor di Regeni presso l’università americana al Cairo. Fu lei a dirimi dove si trovava il corpo, mi consigliò di recarmi lì e di insistere affinchè l’autopsia non venisse effettuata in Egitto”.

Tv, Winx Club a Comicon Napoli: festa per i 20 anni delle fatine

Tv, Winx Club a Comicon Napoli: festa per i 20 anni delle fatineRoma, 16 apr. (askanews) – Winx Club compie 20 anni. Il magico mondo del classico made in Italy, nato dal genio creativo di Iginio Straffi, verrà celebrato a Comicon Napoli dal 25 al 28 aprile con un programma di eventi esclusivi e uno stand interamente dedicato nel Padiglione Fumetto. Un’occasione per fan, visitatori e curiosi di immergersi nell’universo delle sei eroine. E proprio Iginio Straffi sarà ospite speciale del Festival Internazionale della Cultura Pop, anche quest’anno.


Il Padiglione Fumetto ospiterà l’area Winx Club, dove sarà allestita anche un’area photocall per trasformarsi nel proprio personaggio preferito, un corner dedicato a contenuti interattivi e un’area merchandising con prodotti esclusivi per celebrare il ventesimo anniversario. Ci sarà anche la mostra “Nel segno di Winx – 20 anni di magia” in cui i visitatori potranno addentrarsi in un percorso che li condurrà nel dietro le quinte della saga, dai primi bozzetti passando per tutte le tappe dello sviluppo del brand, con materiale inedito come i costumi delle trasformazioni delle sei protagoniste e i numerosi oggetti iconici che hanno contribuito a creare un universo magico. Torna inoltre l’appuntamento con il Live Drawing, che quest’anno prevede la presenza di due character artist di Rainbow: Denis Agostinelli e Paolo Frattesi. Ci sarà la doppiatrice e content creator Arianna Craviotto con il suo format “Arianna fa le voci – Winx Club version”, che doppierà live le protagoniste della serie. Elisa Rosselli, storica voce ed autrice dei successi Winx, invece, farà ballare i presenti con le canzoni più iconiche.


Domenica 28 aprile sarà il turno del ‘Winx Celebration Show’: Iginio Straffi sarà sul palco per salutare i fan e sarà raggiunto da Elisa Rosselli, che insieme alla Rainbow Crew tornerà a far scatenare il pubblico con le note delle hit della serie. Con loro anche il ritorno di “Arianna fa le voci – Winx Club version” con Arianna Craviotto. Sarà quindi proprio Iginio Straffi, fondatore Rainbow e creatore della serie animata, a calare il sipario sulle celebrazioni con un talk in cui racconterà al pubblico i 20 anni di Winx Club e l’evoluzione delle magiche eroine che in questi anni hanno portato, con Rainbow, l’orgoglio italiano in tutto il mondo. Bloom, Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna, grazie ai valori quali amicizia, positività, generosità e impegno, di cui da sempre si fanno ambasciatrici, hanno accompagnato la crescita di diverse generazioni, diventando una realtà di portata internazionale. A seguire Iginio Straffi incontrerà i fan e firmerà autografi.


E tutti coloro che acquisteranno il biglietto per Comicon Napoli, avranno la possibilità di comprare due biglietti al prezzo di uno per l’ingresso a Mirabilandia in occasione dell’evento Winx Fairy Days (22-23 giugno) e trascorrere un weekend al parco divertimenti più grande d’Italia. Inoltre, in occasione di questa festa scatta l’ora di Winx Club Time su RaiPlay: la piattaforma streaming Rai, in collaborazione con Rai Kids regala a tutti un’offerta speciale. Dal 24 aprile saranno disponibili tutte le avventure delle fate più amate di sempre: le 8 stagioni della magica serie Winx Club (per un totale di 208 episodi) e i film Winx Club – Il Mistero degli Abissi, Winx Club – Il segreto del regno perduto, Winx Club – La fenice d’Ombra, Winx Club – Il destino di Bloom, Winx Club – Battaglia per Magix, Winx Club – La vendetta delle Trix.

Fmi, Gfsr: rischi finanziari diminuiti ma non abbassare la guardia

Fmi, Gfsr: rischi finanziari diminuiti ma non abbassare la guardiaRoma, 16 apr. (askanews) – La prospettiva di un “atterraggio morbido” dell’economia globale si sta sempre più avverando e il quadro complessivo dei rischi sulla stabilità economica e finanziaria mondiale è migliorato nell’ultimo anno, parallelamente al ridimensionamento dell’inflazione su scala globale. Ne deriva un contesto in cui imprese e famiglie hanno potuto reperire finanziamenti a costi più bassi, nonostante tassi ufficiali che restano elevati. Mentre gli investitori potrebbero aver trovato elementi incoraggianti nel fatto che le tensioni nel sistema bancario dello scorso anno sono state contenute.


E’ la fotografia scattata dal Fondo monetario internazionale nell’ultimo Global Financial Stability Report, pubblicato in occasione delle assemblee primaverili: “i rischi sono diminuiti rispetto all’edizione dello scorso ottobre”, afferma l’istituzione di Washington. Tuttavia persistono diversi elementi di potenziale criticità. A cominciare dalle “valutazioni tirate” in diverse classi di asset finanziari, fondamentalmente a seguito di una “compressione” dei premi di rischio rispetto agli standard storici. Il Fmi cita l’esempio dei mercati obbligazionari e in particolare dei titoli di Stato, dove i differenziali (spread) anche per le emittenti ritenute più vulnerabili si sono ridotti.


Il Gfsr avverte che quello attuale “è un contesto in cui riprezzamenti delle attività potrebbero verificarsi rapidamente. Improvvise svolte delle politiche, un riaccendersi delle tensioni geopolitiche e difficoltà negli approvvigionamenti di materie prime sono solo pochi esempi dei potenziali inneschi”, si legge. Un altro elemento di rischio che da mesi è sotto i riflettori è quello dei mercati immobiliari e dei diversi debitori esposti a questo segmento. “Specialmente sull’immobiliare commerciale in cui le prospettive deboli potrebbero portare a rifinanziamenti difficili e costosi dei prestiti esistenti, come l’immobiliare commerciale degli Stati Uniti in cui si stima – avverte il Fmi – che 600 miliardi di dollari di prestiti siano in scadenza quest’anno”.


E se le condizioni di finanziamento globali tornassero a inasprirsi potrebbero crearsi pressioni sui mercati emergenti e mettere sotto tensione le loro valute e altri asset che potrebbero subire svalutazioni. All’opposto, nel medio termine l’allentamento delle condizioni finanziarie tenderà a favorire l’accumulo di vulnerabilità come l’eccesso di indebitamento sia da parte dei governi che da parte del settore privato.


A fronte di questi elementi il Fmi rileva che i policy maker possono intraprendere iniziative per mitigare i rischi prevalenti e per ridurre le vulnerabilità. A cominciare dal respingere le aspettative eccessivamente ottimistiche sulla dinamica di disinflazione e di allentamento delle politiche monetarie. Bisogna poi continuare a assicurare che banche altre istituzioni finanziarie siano adeguatamente attrezzate affrontare eventuali aumenti delle insolvenze di altri rischi rischi. Infine, le autorità devono mantenere la vigilanza e dei piani adeguati sui rischi che potrebbero verificarsi nello scenario previsionale di base ma anche in un quadro previsionale più avverso, conclude l’Fmi.

Bce, Lagarde: ci avviciniamo al momento di allentare i tassi

Bce, Lagarde: ci avviciniamo al momento di allentare i tassiRoma, 16 apr. (askanews) – Alla Bce “ci stiamo avvicinando al momento in cui renderemo la nostra linea monetaria meno restrittiva”, ha affermato la presidente Christine Lagarde durante una intervista a Cnbc. “Come ho già detto” dopo l’ultimo Consiglio direttivo “abbiamo bisogno di aumentare la fiducia che ci sia questo processo di disinflazione, che si stia muovendo secondo le nostre attese, senza che ci sia un grande shock negli sviluppi”.


Lagarde ha però nuovamente respinto qualunque ipotesi di un percorso di calo prestabilito sui tassi: “sono stata estremamente chiara, ho già detto che noi non ci stiamo prendendo un impegno a percorrere un percorso predefinito di tagli dei tassi. Siamo legati ai dati e c’è una enorme incertezza a causa degli sviluppi geopolitici – ha aggiunto in rispondendo ad una domanda sulle attese di un taglio dei tassi a giugno e di altri fino a fine anno – dobbiamo essere attenti a quello che succede agli sviluppi e ai dati”.

Draghi: competitività economica Ue va diretta verso l’esterno

Draghi: competitività economica Ue va diretta verso l’esternoBruxelles, 16 apr. (askanews) – L’Ue ha adottato finora un concetto di competitività economica focalizzato in modo errato sulla concorrenza interna tra i paesi membri e non abbastanza su quella esterna all’Europa, confidando nella parità di condizioni globale e nell’ordine internazionale basato su regole, e aspettandosi che gli altri facessero lo stesso, ed è stata poi colta di sorpresa quando il mondo ha cominciato a cambiare rapidamente, con le altre grandi economie che non rispettano più quell’ordine. Lo ha affermato l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce Mario Draghi, parlando oggi a La Hulpe, vicino Bruxelles, durante un intervento alla Conferenza di alto livello sul “Pilastro europeo dei diritti sociali” organizzata dalla presidenza belga di turno del Consiglio Ue.


Draghi ha presentato “il progetto e la filosofia, per come si stanno delineando”, del suo rapporto sulla competitività europea, che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen gli ha chiesto di elaborare, e che presenterà al Consiglio europeo subito dopo le elezioni di giugno. “Per molto tempo – ha ricordato Draghi – la competitività è stata una questione controversa per l’Europa. Nel 1994, il futuro economista premio Nobel Paul Krugman definì l’attenzione alla competitività una ‘pericolosa ossessione’. La sua tesi era che la crescita a lungo termine deriva dall’aumento della produttività, che avvantaggia tutti, piuttosto che dal tentativo di migliorare la propria posizione relativa rispetto agli altri e di acquisire la loro quota di crescita”. “L’approccio adottato nei confronti della competitività in Europa dopo la crisi del debito sovrano – ha rilevato l’ex presidente della Bce – sembrava dimostrare la tesi” di Krugman. “Abbiamo perseguito una strategia deliberata volta a ridurre i costi salariali degli uni rispetto agli altri e, combinata con una politica fiscale pro-ciclica, l’effetto netto è stato solo quello di indebolire la nostra domanda interna e di minare il nostro modello sociale”. “Ma la questione fondamentale – ha sottolineato Draghi – non è che la competitività sia un concetto errato. Il fatto è che l’Europa ha avuto un focus sbagliato: ci siamo rivolti verso l’interno, vedendo tra di noi i nostri concorrenti, anche in settori come la difesa e l’energia in cui abbiamo profondi interessi comuni. Allo stesso tempo, non abbiamo guardato abbastanza verso l’esterno: con una bilancia commerciale positiva, dopo tutto, non abbiamo prestato sufficiente attenzione alla nostra competitività esterna come seria questione politica”. “In un ambiente internazionale favorevole, abbiamo confidato nella parità di condizioni globale e nell’ordine internazionale basato su regole, aspettandoci che altri facessero lo stesso. Ma ora il mondo sta cambiando rapidamente e ci ha colto di sorpresa”, ha continuato l’ex premier italiano. “Altre regioni non rispettano più le regole e stanno elaborando attivamente politiche per migliorare la loro posizione competitiva. Nella migliore delle ipotesi – ha avvertito Draghi -, queste politiche sono progettate per reindirizzare gli investimenti verso le loro economie a scapito delle nostre; e, nella peggiore, sono progettati per renderci permanentemente dipendenti da loro”. “La Cina, ad esempio, mira a catturare e ‘internalizzare’ tutte le parti della catena di approvvigionamento di tecnologie verdi e avanzate, garantendosi l’accesso alle risorse necessarie. Questa rapida espansione dell’offerta sta portando a un significativo eccesso di capacità in molteplici settori e minacciando di indebolire le nostre industrie”. “Gli Stati Uniti, da parte loro – ha aggiunto -, stanno utilizzando una politica industriale su larga scala per attrarre capacità manifatturiere nazionali di alto valore all’interno dei propri confini, compresa quella delle aziende europee, mentre utilizzano il protezionismo per escludere i concorrenti e dispiegano il proprio potere geopolitico per ri-orientare e proteggere le loro catene di fornitura”. A livello Ue, invece, “non abbiamo mai avuto un ‘accordo industriale’ equivalente, anche se la Commissione ha fatto tutto ciò che era in suo potere per colmare questa lacuna. Pertanto, nonostante una serie di iniziative positive in corso, manca ancora una strategia generale su come rispondere in molteplici aree: ci manca – ha indicato Draghi – una strategia su come tenere il passo in una corsa sempre più spietata per la leadership nelle nuove tecnologie. Oggi investiamo meno in tecnologie digitali e avanzate, incluso per la difesa, rispetto a Stati Uniti e Cina, e abbiamo solo quattro attori tecnologici europei globali tra i primi 50 a livello mondiale”. “Ci manca – ha proseguito – una strategia su come proteggere le nostre industrie tradizionali da un terreno di gioco globale ineguale causato da asimmetrie nelle normative, nei sussidi e nelle politiche commerciali. Un esempio calzante è rappresentato dalle industrie ad alta intensità energetica. In altre regioni, queste industrie non solo devono far fronte a costi energetici più bassi, ma devono anche far fronte a un minore onere normativo; e, in alcuni casi, ricevono massicci sussidi che minacciano direttamente la capacità delle aziende europee di competere. Senza azioni politiche strategicamente progettate e coordinate, è logico che alcune delle nostre industrie riducano la capacità produttiva o si trasferiscano al di fuori dell’Ue”. “E ci manca – ha lamentato ancora l’ex presidente della Bce – una strategia per garantire di avere le risorse e gli input di cui abbiamo bisogno per realizzare le nostre ambizioni senza aumentare le nostre dipendenze. Abbiamo giustamente un’agenda climatica ambiziosa in Europa e obiettivi ambiziosi per i veicoli elettrici. Ma in un mondo in cui i nostri rivali controllano molte delle risorse di cui abbiamo bisogno, questa agenda deve essere combinata con un piano per proteggere la nostra catena di approvvigionamento, dai minerali critici alle batterie fino alle infrastrutture di ricarica”.


“Abbiamo bisogno di una Ue adatta al mondo di oggi e di domani. E quindi quello che proporrò nella relazione che la presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale, perché è ciò di cui abbiamo bisogno”, ha concluso Draghi.

Decreto Pnrr, ok alla fiducia. Le novità inserite alla Camera

Decreto Pnrr, ok alla fiducia. Le novità inserite alla CameraRoma, 16 apr. (askanews) – Misure per migliorare la sicurezza nei cantieri, come la patente a punti, più tutele nel sistema degli appalti e subappalti, ma anche disposizioni per evitare che la cessione della quota di PagoPa a Poste Italiane comporti una “influenza dominante” di quest’ultima società, misure per favorire la decarbonizzazione dell’ex Ilva, interventi per le guide turistiche, possibilità per gli enti del Terzo Settore di operare nei consultori, con particolare riferimento alle associazioni a sostegno della maternità (pro-life). Misura questa che ha fatto insorgere le opposizioni, che temono il rischio di un passo indietro sull’aborto.


Gli interventi inseriti alla Camera riguardano le più disparate materie e il decreto di fatto si presenta come un ‘omnibus’. Il governo ha ottenuto la fiducia della Camera sul decreto con 185 voti a favore, 115 contrari e 4 astensioni. Nel pomeriggio i lavori sul decreto proseguono con l’esame degli ordini del giorno. Dopo il voto finale (per il quale non sono stati fissati i tempi), il decreto passa al Senato per la seconda lettura. Il decreto nasce dall’esigenza di adeguare il Pnrr alle novità approvate a dicembre scorso dall’Ecofin, che ha aumentato la dotazione finanziaria del Piano di 2,9 miliardi di euro per l’Italia, contributi a fondo perduto per l’inserimento del nuovo capitolo RepowerEu.


Con lo stesso decreto, il Pnrr viene rimodulato con l’uscita di interventi già finanziati ma che hanno manifestato criticità attuative nei tempi previsti e il reperimento per essi di nuove coperture attraverso altri canali, tra cui le risorse della politica di coesione. Nel complesso la revisione del Pnrr ha comportato il finanziamento di investimenti aggiuntivi per circa 25 miliardi di euro, di cui 11,17 miliardi relativi al RepowerEu, e il definanziamento di interventi per circa 22 miliardi. Ha fatto molto discutere la decisione di definanziare per 1,2 miliardi il progetto per la messa in sicurezza sismica degli ospedali e di trasferire la copertura su vecchio fondo per l’edilizia ospedaliera (conosciuto come articolo 20 di una legge del 1988) che secondo Fitto dispone ancora di risorse non impegnate. Aspre critiche da parte delle Regioni che invece denunciano tagli alla sanità.


Ecco le principali novità. Appalti – Al personale impiegato in appalti e subappalti si applica un trattamento “economico e normativo” complessivamente non inferiore a quello previsto “dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale applicato nel settore”. La precedente versione della norma faceva invece riferimento all’applicazione del “contratto maggiormente applicato nel settore” e non conteneva il riferimento anche alla parte normativa. Patente a punti settore edile – Novità per questo strumento finalizzato alla qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi. Si ottiene con autocertificazione dei requisiti e potrà essere estesa ad altri ambiti con un decreto ministeriale sentiti i sindacati e le organizzazioni datoriali. Le opposizioni hanno votato contro l’emendamento criticando la nuova tabella sul taglio dei punti, giudicata alleggerita, e quella che considerano una ‘delega in bianco’ al governo per la fissazione dell’ammontare dei punti aggiuntivi e per le modalità di recupero. La patente, che si applica dal primo ottobre 2024 e parte con 30 punti, è obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano in cantieri edili temporanei o mobili. Sono esclusi dall’obbligo le imprese che effettuano soltanto forniture o prestazioni di natura intellettuale, ad esempio ingegneristiche. Con un numero di punti inferiore a 15 le imprese non possono operare. In mancanza della patente, o del documento equivalente in caso di imprese straniere, o con una patente con meno di 15 punti, si applica una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori e comunque non inferiore a 6.000 euro.


PagoPa – Poste italiane spa, se acquisirà dal Mef il 49% di PagoPa (che gestisce la piattaforma digitale per i pagamenti della Pubblica amministrazione), non potrà stipulare patti di sindacato che hanno per effetto l’esercizio di una influenza dominante sulla società. Resta fermo, per operazioni di questo tipo, il controllo preventivo dell’Antitrust. Ex Ilva – Sarà la Dri d’Italia spa, la società per la produzione del preridotto- direct reduced iron partecipata al 100% da Invitalia, a provvedere alla parziale decarbonizzazione dell’ex Ilva. La norma del decreto prevede di destinare investimenti per un miliardo di euro dal 2024 al 2029 all’utilizzo dell’idrogeno nei settori ‘hard-to-abate. Con l’emendamento dei relatori approvato si aggiunge che questi interventi saranno realizzati attraverso la società Dri. In questo modo è possibile per l’ex Ilva inserire nel piano industriale, in fase di elaborazioe dai commissari, il progetto di decarbonizzazione prevedendo l’utilizzo di forni diversi da quelli convenzionali. Residenze universitarie – La Cassa Depositi e Prestiti e le sue controllate supporteranno il Ministero dell’Università e della Ricerca nelle attività di “verifica e controllo sull’attuazione esulla rendicontazione degli interventi” del Pnrr per il potenziamento degli alloggi universitari “al fine di accelerare le procedure di erogazione dei finanziamenti”. La norma affida a Cdp anche anche “la gestione dei fondi statali” per gli interventi ritenuti ammissibili ai fini degli obiettivi del Pnrr. I rapporti tra MUR e Cdp “sono regolati da apposita convenzione”. Guide turistiche – Stop al requisito della seconda lingua e all’obbligo di sottoscrivere una copertura assicurativa a garanzia della responsabilità civile professionale. L’emendamento passato in Commissione modifica la legge sulla Disciplina della professione di guida turistica approvata circa 4 mesi fa. L’emendamento elimina anche l’obbligo della laurea triennale per sostenere l’esame di abilitazione alla professione per il quale basterà un diploma di istruzione secondaria di secondo grado titolo equivalente. Sisma Marche e Umbria – è prevista la ricognizione, affidata al Commissario straordinario, dei fabbisogni per la ricostruzione, la riparazione o il ripristino delle strutture, pubbliche e private, danneggiate a seguito del sisma che ha colpito le Marche (9 novembre 2022) e l’Umbria (9 marzo 2023). Metropolitana di Torino – Il Commissario straordinario per la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino, entro 30 giorni, dovrà presentare al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la rimodulazione del progetto in lotti funzionali “al fine di garantirne la realizzazione con le risorse disponibili”. La rimodulazione in lotti funzionali si rende necessaria per poter avviare l’intervento anche a seguito dell’aumento dei prezzi dei materiali, nelle more dell’individuazione delle risorse aggiuntive. Con lo stesso emendamento viene autorizzata la spesa di 150.000 euro per l’anno 2024 di cui 100.000 per il compenso del Commissario e 50.000 per l’eventuale supporto tecnico. Consultori – Con un emendamento di FdI è stato previsto che potranno avvalersi delle associazioni del Terzo Settore “che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”. Per il Pd si tratta di “un affronto diretto alla dignità e all’autonomia delle donne”.

La Treccani celebra Eleonora Duse nel centenario:”somma artista”

La Treccani celebra Eleonora Duse nel centenario:”somma artista”Roma, 16 apr. (askanews) – A 100 anni dalla scomparsa, l’Enciclopedia Italiana ripercorre “l’arte febbrile e di forte impatto emotivo” della leggenda del teatro italiano: Eleonora Duse, incoronandola in una nuova voce come “somma artista, attrice rivoluzionaria”.


“Figlia d’arte, nata il 3 ottobre 1858 a Vigevano in una locanda o, secondo alcuni, in un vagone di terza classe, non aveva ancora cinque anni quando, nel marzo 1863, interpretò Cosetta dei Miserabili di Victor Hugo, per poi diventare una leggenda del teatro: “il suo nome – sottolinea la Treccani nella voce curata da Silvio d’Amico – non tanto rimane tra le gerarchie dei grandi attori, quanto fra quelle dei sommi artisti”.Con la compagnia dei genitori Alessandro e Angelica Cappelletto ebbe un’infanzia vagabonda e misera, fra teatrini d’infimo ordine, in mezzo agli stenti e alla fame”. “Nulla faceva presagire in lei notevoli capacità, tanto che un suo capocomico la esortò a cambiare mestiere. Magra, non bella, di lineamenti irregolari e di carnagione olivastra, sembrava quasi recitare svogliata, come di creatura nauseata dalla vita. Ma il successo arrivò a Verona nella parte di Giulietta, poi come Ofelia nell’Amleto, e nella Teresa Raquin di Zola e si rivelò pienamente a vent’anni recitando La principessa di Bagdad di Alexandre Dumas figlio. Cominciò quindi per lei la serie dei trionfi, durati con ritmo crescente – salvo la lunga parentesi del suo silenzio – sino alla morte”. “La sua carriera iniziò con il “naturalismo”; l’arte nuova della giovane attrice fu salutata come stupenda “verità”, non fotografica ma così impetuosa e violenta che nei primi tempi fu tacciata addirittura di scorrettezza: “arte, difatto, alata e potente; furibonda sensualità e passione stragrande, con scatti e voli sino allora sconosciuti, e donde scoppiava la rivelazione d’una personalità ribelle, che pareva effondersi in disperati aneliti verso un irraggiungibile ideale” come scrive Silvio d’Amico nella voce della Enciclopedia Italiana Treccani. La sua esistenza fu assai tumultuosa: la separazione dall’attore Tebaldo Checchi prima, poi diverse esperienze passionali, trasportata dall’ardore del suo temperamento e dal suo dichiarato senso pagano, infine la scoperta dei grandi poeti e l’incontro, devastatore, con d’Annunzio, a seguito del quale Eleonora Duse fu conquistata alla cosiddetta religione della Bellezza e si fece banditrice del nuovo teatro patrocinato dal poeta”.


“Iniziò così un periodo caratterizzato da quell’estetismo in cui l’attrice stilizzò con squisita preziosità la sua arte, cercando di imporre il teatro dannunziano (Sogno d’un mattino di primavera, Sogno d’un tramonto d’autunno, La città morta, La Gioconda, Francesca), ma anche ibseniano (Rosmersholm, Casa di bambole, Hedda Gabler, La donna del mare), e maeterlinckiano (Monna Vanna).I suoi trionfi, presso pubblico e critica, suscitarono echi vastissimi; il nome di Duse cominciò a esser circonfuso da un’aura di leggenda. Ma il 25 gennaio 1909, dopo una rappresentazione di La donna del mare a Berlino, Duse si ritirò dalle scene per raccogliersi in solitudine: aveva da poco compiuto cinquant’anni. Nel 1920 iniziarono le trattative per il suo rientro a teatro, che si realizzò nel 1921. Dopo una tournée italiana del 1921, la Duse formò compagnia da sola e andò in tournée a Londra e Vienna. Imbarcatasi per gli Stati Uniti, fu colta dalla polmonite e morì a Pittsburgh il 21 aprile 1924.Onori sovrani furono resi alla sua salma, sia in America, sia al rientro in Italia”. “Attrice rivoluzionaria, alla quale negli anni Trenta il regista Rouben Mamoulian avrebbe voluto dedicare un film interpretato da Greta Garbo rinunciandovi solo per la complessità del personaggio, come ricorda Mario Verdone nella voce della Enciclopedia del Cinema Treccani. Salutata fin dalla sua prima apparizione come una innovatrice, Eleonora Duse non lasciò che il successo raggiunto arrestasse la sua evoluzione di donna e di attrice: la sua intera carriera – afferma la Treccani- fu un’incessante ricerca del superamento di sé stessa. Per questo l’Istituto della Enciclopedia Italia ha ritenuto di annoverarla tra i sommi artisti”.

Novità a Disneyland Paris, diventerà Disney Adventure World

Novità a Disneyland Paris, diventerà Disney Adventure WorldRoma, 16 apr. (askanews) – Disneyland Paris ha annunciato numerose novità che arriveranno nei prossimi mesi, a partire dal cambio di nome in Disney Adventure World con l’apertura della nuova Land World of Frozen. È stato infatti annunciato un importante piano di trasformazione, che si sta realizzando grazie a un investimento di due miliardi di euro, e che include il rifacimento completo del Parco Walt Disney Studios, che continuerà ad espandersi con nuove aree tematiche che si aggiungeranno al Marvel Avengers Campus, aperto nel 2022, e agli universi Pixar. Alla fine, il Parco raddoppierà la sua superficie, diventando una destinazione a sé stante.


L’idea originale del secondo Parco, aperto nel 2002, era quella di offrire agli ospiti uno sguardo nel dietro le quinte della realizzazione di film, lungometraggi animati e spettacoli televisivi. Da allora, il concetto si è evoluto e nel 2007 ha intrapreso un percorso di espansione con progetti come The Twilight Zone Tower of Terror, Worlds of Pixar e Ratatouille: The Adventure. Dalla recente apertura di Worlds of Pixar e di Marvel Avengers Campus alla creazione di un’area tematica ispirata a Frozen, il Parco continua a dare il benvenuto alle franchise più amate. “Oggi stiamo cambiando la storia del Parco Walt Disney Studios. Fino ad oggi ospiti avevano la possibilità di sbirciare nel dietro le quinte delle riprese cinematografiche. D’ora in poi, saranno invitati a celebrare le grandi franchise Disney e ad intraprendere un’avventura in mondi immersivi. Questi universi unici diventeranno il fulcro della nuova identità del Parco e rappresenteranno i regni che gli ospiti scopriranno all’interno del Parco. Questi ultimi saranno invitati a partecipare ad avventure ispirate alle storie più amate di sempre”, ha commentato Tom Fitzgerald, Walt Disney Imagineering Chief Storytelling Executive e Senior Creative Executive di Disneyland Paris. E Natacha Rafalski, presidente di Disneyland Paris, ha spiegato: “Gli ospiti intraprenderanno un viaggio che fonde la magia e l’emozione delle nostre amate franchise con l’esplorazione di nuovi mondi ricreati in maniera fedele. Questa significativa evoluzione ci ha ispirato a rinominare il Parco, preannunciando un nuovo vibrante capitolo per Disneyland Paris. Il nuovo nome entrerà ufficialmente in vigore con la grande apertura della nostra prossima area tematica, World of Frozen, segnando l’inizio grandioso di questa nuova ed entusiasmante era. Con il nostro impegno a superare i confini dell’immersione e dell’innovazione, stiamo creando nuove esperienze mozzafiato e momenti spettacolari a Disney Adventure World. Il Parco offrirà avventure uniche in mondi coinvolgenti e sarà un complemento perfetto per il Parco Disneyland”.


In futuro gli ospiti potranno intraprendere un viaggio nel cuore del regno di Arendelle visitando World of Frozen, una nuova area tematica che sta già crescendo a vista d’occhio, con le sue facciate colorate e l’imperdibile Montagna del Nord che diventa ogni giorno più visibile. Questo mondo immersivo nascerà sulle rive di Adventure Bay, uno specchio d’acqua di 70.000 metri cubi con un litorale paesaggistico e una passeggiata centrale che farà da porta d’accesso ai nuovi universi tematici che lo circonderanno. Adventure Bay diventerà un importante luogo di intrattenimento a 360 gradi. Il Parco sarà dotato delle più moderne tecnologie per offrire impressionanti spettacoli d’acqua con fontane, musica, luci ed effetti speciali. A partire da questo mese i lavori di trasformazione del Parco si estenderanno all’area d’ingresso per immergere gli ospiti in una nuova storia non appena entreranno nel Disney Adventure World. Dopo aver superato i tornelli, gli ospiti saranno trasportati in uno studio cinematografico contemporaneo all’aperto, diventando così gli invitati speciali di una prima cinematografica nel cuore di Hollywood in una notte stellata. Per dare vita a questa nuova esperienza immersiva, l’arredamento interno del “soundstage”, che attualmente rappresenta una scena di riprese cinematografiche sull’Hollywood Boulevard, sarà sostituito da decorazioni artigianali che rendono omaggio alle sale cinematografiche storiche di Hollywood e all’industria dell’intrattenimento nel suo complesso. Il nuovo edificio d’ingresso, rinominato World Premiere, riaprirà nella primavera del 2025. Una volta usciti dall’edificio, si arriverà nel cuore di World Premiere Plaza, un’area che riunisce i teatri, che attualmente celebrano le storie Disney Animation e Pixar, in un’elegante ambientazione ispirata all’Art Déco. I team di Walt Disney Imagineering Paris sono già al lavoro per trasformare l’ex piazza centrale del Parco in un ambiente con decorazioni ispirate alle famose facciate dei teatri di Broadway e del West End. Per accedere ai mondi immersivi del Parco, gli ospiti potranno inoltre passeggiare lungo Adventure Way, una passeggiata circondata da un paesaggio mozzafiato e da giardini a tema; scopriranno Raiponce Tangled Spin, una nuova attrazione per tutta la famiglia che inviterà a “volteggiare” nella famosa scena delle lanterne di Rapunzel. Oltre al secondo Parco, l’intero Resort sta subendo cambiamenti significativi. Tra le altre cose, ci saranno presto due nuovi spettacoli, tra cui uno show musicale ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie di Disney Animation che debutterà in primavera: “Alice and the Queen of Hearts: Back to Wonderland”. A partire dal 25 maggio, Alice, la Regina di Cuori e molti altri, torneranno nel Paese delle Meraviglie per un nuovo spettacolo in cui due fazioni si affrontano in un testa a testa, con acrobati che si spingono al limite e due finali alternativi decisi dal pubblico.


Alla fine del 2024, inoltre, al Marvel Avengers Campus ci sarà una nuova esperienza notturna che prenderà vita ogni sera sull’edificio della Worldwide Engineering Brigade, fino alla primavera del 2025. Questo momento coinvolgente combinerà proiezioni, musica ed effetti speciali con una trama completamente nuova, che vedrà interagire con il pubblico alcuni dei Personaggi Marvel più amati e nuovi per Disneyland Paris. Per quanto riguarda gli Hotel Disney, tutti i bungalow del Davy Crockett Ranch Disney saranno gradualmente sostituiti. Questo progetto di ristrutturazione, che sarà avviato quest’anno, migliorerà la tematizzazione dell’hotel con decorazioni dei bungalow che richiamano i personaggi Disney come le Giovani Marmotte, insieme a Paperino e ai suoi amici. All’inizio di quest’anno, anche l’iconico Disneyland Hotel ha riaperto le sue porte dopo una ristrutturazione. Tutti i progetti fanno parte del piano di trasformazione iniziato nel 2012.

Il Fondo monetario taglia la previsione di crescita dell’Italia nel 2025

Il Fondo monetario taglia la previsione di crescita dell’Italia nel 2025Roma, 16 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato la previsione di crescita del Pil dello 0,7% su quest’anno per l’Italia, in rallentamento dopo il più 0,9% del 2023, mentre ha rivisto al ribasso per 0,4 punti percentuali la stima di crescita sul 2025, ora a sua volta indicata al più 0,7%. I dati sono contenuti nell’ultima edizione del World Economic Outlook, pubblicata mentre sono in corso le assemblee primaverili dell’istituzione.


L’Italia, secondo queste stime, risulterebbe il Paese con il minor tasso di crescita economica tra le grandi economie dell’area euro nel 2025, mentre quest’anno il livello più basso sarebbe lo 0,2% della Germania, peraltro dopo una recessione dello 0,3% nel 2023. Sempre per l’Italia il Fmi prevede una inflazione che quest’anno sarà drasticamente ridimensionata, all’1,7% dopo il 5,9% del 2023, mentre nel 2025 dovrebbe leggermente risalire al 2%.


L’istituzione di Washington si attende che nella penisola la disoccupazione risalga leggermente al 7,8% quest’anno, dal 7,7% del 2023, e poi all’8% nel 2025. Migliora infine il saldo degli scambi italiani con l’estero, il surplus di partite correnti è atteso allo 0,8% del Pil quest’anno, a fronte dello 0,2% del 2023, e all’1,3% del Pil nel 2025.