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Governo, Foti ha giurato da ministro nelle mani di Mattarella

Governo, Foti ha giurato da ministro nelle mani di MattarellaRoma, 2 dic. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato, su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri, il decreto di nomina a Ministro senza portafoglio dell’onorevole Tommaso Foti.


Subito dopo il nuovo Ministro ha prestato giuramento nelle mani del presidente Mattarella alla presenza, in qualità di testimoni, del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Dott. Ugo Zampetti e del Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale Gianni Candotti. Erano presenti il Presidente del Consiglio dei Ministri, Onorevole Giorgia Meloni, e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, On. Alfredo Mantovano.

L’architetto danese Bjarke Ingels guest editor di Domus per il 2025

L’architetto danese Bjarke Ingels guest editor di Domus per il 2025Milano, 2 dic. (askanews) – I dieci numeri di Domus 2025 porteranno la firma di Bjarke Ingels. Sarà lui il nuovo guest editor internazionale, l’ottavo dei dieci previsti dal progetto editoriale 10x10x10 ideato, in vista del centenario del mensile, dal presidente di Editoriale Domus, Giovanna Mazzocchi.


Dopo l’inaugurazione con Michele De Lucchi (2018), nel 2019 ci fu Winy Maas a cui seguì la guest editorship di David Chipperfield (2020), Tadao Ando (2021), Jean Nouvel (2022), Steven Holl con Toshiko Mori (2023) e Norman Foster nel 2024. “All’alba del 2025 la nave di Domus inizia a intravedere in lontananza i profili della sua destinazione, i 100 anni di vita. Dal 1928 s’interroga sulle sfide del presente attraverso l’architettura, il design, l’arte, la vita associata. Sfide sempre nuove, sempre più complesse e, spesso, ormai paradossali. Per questo abbiamo pensato a Bjarke Ingels, personaggio di cultura, visioni e ambizioni globali guidate da un approccio postideologico e postmoderno, con una capacità immaginifica e, come dice lui, ‘ossimorica’, rigorosamente tradizionale e insieme sovversiva” spiega il Cavaliere del lavoro Giovanna Mazzocchi.


Nato a Copenaghen cinquanta anni fa, Ingels è il fondatore dello studio architettonico Bjarke Ingels Group (BIG) con sede a Copenaghen e New York. Nel suo percorso molteplici premi e riconoscimenti e un elenco di progetti – da CopenHill, la centrale elettrica della sua città trasformata in pista da sci, a VIA 57 West, il grattacielo piramidale che ridisegna lo skyline di New York, alle colonie lunari immaginate per NASA – che lo hanno consacrato un’archistar globale. Il suo è un approccio energico ed ottimista, aperto e costruttivamente critico. “Un pensare in grande” che partendo dalla conoscenza della pratica progettale ha l’obiettivo di condividere pensieri e visioni per creare un futuro migliore. Come lui stesso annuncia nel manifesto d’intenti scritto per presentare l’inedita curatela, la sua Domus 2025 sarà “un’odissea materiale”: “Vogliamo intraprendere un’odissea nel mondo materiale. Iniziando dalla roccia solida, per finire con un flusso di elettroni. Pietra, terra, cemento, vetro, legno, metallo, piante, plastica, risorse, digitale. Speriamo di tornare alla natura materiale fondamentale di ciò che facciamo. A differenza di altre forme d’arte, l’architettura non riguarda la rappresentazione, ma l’accoglienza. Non si riferisce alla vita, ma le fa spazio. Non discute il mondo, ma lo produce. Sulle pagine di Domus troverete, fianco a fianco, la tradizione e l’avanguardia, artigiani e tecnofili, l’ornamentale e l’austero, l’espressivo e il tettonico, il globale e il locale, il pragmatico e l’utopico. Idee conflittuali, unite dalla materia”.


Un ribaltamento del tradizionale significato di “materialismo”, che si allontana dai luoghi comuni e dall’interpretazione più negativa, associandosi invece all’immagine di chi plasma la realtà e traduce la visione in materia. “L’architettura è la materializzazione del pensiero. Un ponte teso tra l’immaginazione e il mondo fisico, tra il sogno e la concretezza del vivere. La società è tutta fatta di questi processi immateriali, strutture immateriali, sociali, politiche ed economiche, che non sono tangibili. Il compito dell’architetto è capire quale sia il flusso di persone, delle relazioni tra i diversi. Devi comprendere l’istruzione se stai progettando un’università, la sanità se stai facendo un ospedale, la mobilità se stai facendo una piazza. Ecco, se stai facendo bene il tuo lavoro finisci per disegnare i contorni di queste strutture invisibili di processi, quindi in ogni caso manifesti, rendi materiale ciò che è astratto” spiega Bjarke Ingels nell’intervista esclusiva rilasciata a Walter Mariotti, direttore editoriale del sistema Domus e pubblicata nella speciale monografia allegata omaggio al mensile di dicembre che, come prassi, presenta il guest editor in arrivo. Come per gli anni precedenti, sarà proprio Walter Mariotti a coordinare la guest editorship internazionale giunta all’ottavo passaggio di testimone, che commenta così il nuovo corso del giornale: “Bjarke Ingels è uno dei grandi, originali, anticonformisti talenti del nostro tempo che ha saputo offrire al mondo dell’architettura ma anche delle idee, della società globale, della tecnologia che guarda lo spazio soluzioni a cui nessuno era arrivato. Per questo oltre che un archistar è considerato un opinion maker, oltre che un architetto unanimemente riconosciuto, perché le sue opere interrogano il senso profondo della contemporaneità lasciando aperti spazi d’interpretazione, spesso discordanti. Questi spazi sono il senso stesso dell’opera, d’architettura o d’arte non fa differenza, chiamata a fornire risposte riformulando il senso delle domande. Con lui a Domus, il 2025 si presenta come una vera, grande avventura”.


Il primo numero di Domus 2025 firmato Bjarke Ingels uscirà a gennaio.

”Il Giubileo a Roma”, libro-guida al pellegrinaggio nell’Anno Santo

”Il Giubileo a Roma”, libro-guida al pellegrinaggio nell’Anno SantoRoma, 2 dic. (askanews) – Esce un’agile guida per vivere al meglio l’Anno Santo alle porte. TS Edizioni pubblica, anche in versione e-book, “Il Giubileo a Roma. Guida al pellegrinaggio”, a cura di Roberta Russo.


“Il Giubileo di Roma 2025 – scrive l’autrice – rappresenta un evento straordinario per la comunità cattolica e per tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza spirituale unica nel suo genere. Celebrato ogni 25 anni, il Giubileo è un anno santo indetto dal Papa, durante il quale i fedeli sono invitati a compiere pellegrinaggi, partecipare a celebrazioni liturgiche e ottenere indulgenze. Il Giubileo di quest’anno sarà ancora più speciale, poiché si terrà in un mondo che cerca speranza, pace e unità, immerso nelle sfide globali della modernità”. Roma, cuore della cristianità, sarà il centro di questo evento, accogliendo milioni di fedeli da tutto il mondo. Le grandi basiliche – San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore – saranno le mete principali dei pellegrini, che potranno attraversare le Porte Sante, simbolo dell’entrata in una nuova vita di grazia. Oltre agli eventi religiosi, il Giubileo sarà anche un’occasione per scoprire la ricchezza storica, artistica e culturale di Roma.


Sarà possibile esplorare luoghi iconici come il Colosseo, i Fori Imperiali, i Musei Vaticani, mentre la città si prepara con eventi culturali, mostre e incontri ecumenici che coinvolgeranno credenti e non credenti. “Il Giubileo ha un impatto profondo sulla vita dei cattolici – osserva Roberta Russo -, offrendo un’occasione per riflettere sulla propria fede e rinnovare l’impegno spirituale. Promuove la riconciliazione con Dio e con il prossimo, attraverso il perdono e la carità. Le opere di misericordia, sia corporali che spirituali, diventano centrali durante questo periodo, e spronano i fedeli a vivere concretamente il messaggio cristiano. Nel corso della Storia, i Giubilei hanno spesso rispecchiato le sfide e le speranze del loro tempo. Il Giubileo del 2000, per esempio, è stato un evento di portata mondiale che ha segnato l’inizio del terzo millennio, focalizzandosi sulla pace e l’unità tra i popoli. I pellegrinaggi a Roma hanno visto nei secoli la partecipazione di milioni di fedeli da tutto il mondo testimoniando la universalità della Chiesa”.


Con grande sintesi questa guida offre una grande varietà di contenuti: Che cos’è il Giubileo; le sue origini bibliche; il Giubileo nella tradizione cristiana; il significato religioso, etico e spirituale; le celebrazioni e i riti; i Giubilei cristiani nella Storia… e per l’Anno Santo 2025: Bolla di indizione, logo, sito, preghiera e inno ufficiali; l’apertura della Porta Santa; il Calendario del Giubileo 2025. Prosegue quindi con le informazioni pratiche: il Centro Pellegrini e l’Info Point, il visto, la carta del pellegrino, la app IUBILAEUM25; e ancora, pagine sulla spiritualità del pellegrinaggio; cammini e itinerari giubilari in Roma; le chiese giubilari; pagine spirituali; preghiere. Per vivere al meglio l’Anno Santo, tutte le informazioni necessarie, i consigli pratici per il viaggio e la partecipazione agli eventi, i suggerimenti per esplorare la Città Eterna e le sue meraviglie spirituali e culturali.

Stellantis, Sbarra: le dimissioni di Tavares non ci addolorano

Stellantis, Sbarra: le dimissioni di Tavares non ci addoloranoRoma, 2 dic. (askanews) – La notizia delle dimissioni del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, “non ci addolora né come sindacato né come lavoratori”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, a SkyTg24. “E’ un manager che in questi anni ha invertito la rotta lungimirante di Marchionne – ha proseguito – non ha mai creduto nelle relazioni sindacali concertative e partecipative. Ha delocalizzato tanta produzione, tagliato l’occupazione, frenato gli investimenti, soprattutto su innovazione. Ed è arrivato a sfidare lo Stato sugli incentivi”.


Sbarra ha aggiunto che “non ci mancherà. Le dimissioni determinino una svolta, un cambio di passo nella direzione di presentare un serio e credibile piano industriale sull’automotive, soprattutto nel nostro Paese, concentrando e assegnando nuovi modelli, rilanciando gli investimenti, confermando la gigafactory di Termoli, salvaguardando tutti i posti di lavoro diretti e dell’indotto. Serve una vera discontinuità della stragegia della multinazionale”.

Cinema, “La Valanga Azzurra” di Veronesi il 30 dicembre su Rai3

Cinema, “La Valanga Azzurra” di Veronesi il 30 dicembre su Rai3Roma, 2 dic. (askanews) – “La Valanga Azzurra”, il documentario di Giovanni Veronesi sui campioni della nazionale italiana di sci alpino degli anni ’70, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, andrà in onda lunedì 30 dicembre in prima serata su Rai 3.


Il film ripercorre la parabola irripetibile della nazionale italiana di sci alpino degli anni ’70, guidata dal leggendario tecnico Mario Cotelli e capitanata da campioni come Gustavo Thoeni e Piero Gros. Attraverso successi che hanno riscritto la storia dello sport italiano, come la conquista di cinque Coppe del Mondo e numerose medaglie tra Olimpiadi e Mondiali, il documentario celebra le rivalità interne, i contrasti caratteriali e i sacrifici che hanno reso invincibile questa squadra. Le testimonianze inedite dei protagonisti, intrecciate alla narrazione di Giovanni Veronesi, che rivela in questa occasione i suoi trascorsi di aspirante campione, fanno rivivere l’epopea unica di un ciclone sportivo, dagli esordi gloriosi fino a un inevitabile declino. Il documentario è scritto da Lorenzo Fabiano, Domenico Procacci, Giovanni Veronesi, Sandro Veronesi con la consulenza di Luca Rea, ed è una produzione Fandango e Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari.

Teatro, “Lettere a Bernini” di Martinelli debutta il 3 dicembre a Ravenna

Teatro, “Lettere a Bernini” di Martinelli debutta il 3 dicembre a RavennaRoma, 2 dic. (askanews) – Il rapporto fra gli intellettuali e il Potere in un’epoca segnata dalla propaganda. La complessità dell’animo umano contro ogni tentativo di semplificazione. Uno sguardo su un Passato che, per certi versi, somiglia al nostro presente. Sono soltanto tre dei nodi affrontati in Lettere a Bernini, la nuova creazione del drammaturgo e regista Marco Martinelli – fondatore delle Albe insieme a Ermanna Montanari con cui condivide l’ideazione di questo spettacolo – che debutta in prima assoluta martedì 3 dicembre 2024 al Teatro Rasi di Ravenna dove sarà in programma fino a domenica 15.


Dopo Ravenna, nel 2025 lo spettacolo andrà in scena dal 28 al 30 gennaio al Teatro Eleonora Duse di Genova, dal 4 al 9 febbraio al Teatro Elfo Puccini di Milano, dal 4 al 9 marzo al Teatro delle Passioni di Modena, dal 2 al 6 aprile al Teatro Biondo di Palermo e, dal 10 al 16 aprile, a Gallerie d’Italia, Napoli. La nuova opera di Marco Martinelli è una coproduzione Albe/Ravenna Teatro, Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale mentre la drammaturgia è pubblicata da Einaudi nella collana Collezioni di Teatro ed è disponibile in tutte le librerie dal 26 novembre. Il libro verrà presentato sabato 7 dicembre al Teatro Rasi dallo stesso Martinelli in dialogo con Mauro Bersani, consulente Einaudi.


Lettere a Bernini si svolge interamente in un giorno d’estate dell’anno 1667, esattamente il 3 agosto. In scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio Gian Lorenzo Bernini interpretato dall’unico attore sul palco, Marco Cacciola, che recita in italiano e in napoletano. La massima autorità artistica della Roma barocca è infuriata con Francesca Bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella Fabbrica di San Pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro. Da questa vicenda, storicamente documentata, prende il via Lettere a Bernini: sono le lettere che la Bresciani spediva ai potenti committenti del Bernini, per denunciare il torto subito e rivendicare i propri diritti, rivelandosi figura di emancipazione femminile ante litteram.


Nell’infuriarsi con la donna, – in questo atelier che era un vero e proprio teatro, in cui, mentre scolpiva e creava, parlava con i cardinali, impartiva degli ordini ai suoi artigiani e spesso, appunto, si infuriava – Bernini evoca l’ombra dell’odiato rivale, Francesco Borromini. Ed è proprio in Borromini che risiede la genesi di questo lavoro di Martinelli, risalente a una visita, compiuta insieme ad Ermanna Montanari, alla Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, edificata a Roma nel XVII secolo ad opera del genio ticinese: “L’amore per Bernini nasce paradossalmente dal suo grande rivale, Francesco Borromini” afferma infatti Martinelli. “Anni fa Ermanna e io entrammo in San Carlino, il capolavoro di Borromini, e rimanemmo incantati, travolti, tramortiti. Da lì ho cominciato a leggere di tutto; e più entravo nella vita di Borromini, più si faceva avanti il rivale, Gianlorenzo. All’inizio tendevo ad allontanarlo, mi dava fastidio questa figura così prepotente, così protetta dai papi, il dittatore artistico della Roma del suo tempo. Non era solo un grande artista, era un imprenditore, decideva lui chi lavorava e chi no. Poi a un certo punto, grazie a Ermanna, mi sono fatto rapire anche io dalla grandezza di Bernini e il primo pensiero è stato quello di creare un dialogo fra i due”, continua l’autore e regista.


Ma come in un film western, “non c’era spazio per entrambi sul palcoscenico, per cui Bernini alla fine s’è preso la scena, perché oltre a essere pittore, scultore, architetto era anche uomo di teatro” conclude Martinelli, spiegando il passaggio da un’iniziale idea di dialogo alla forma finale di un monologo densamente popolato da figure fantasmatiche. Quando, poi, giungerà la notizia inaspettata del suicidio di Borromini, la furia di Bernini cederà il passo alla pietas: per la tremenda depressione che aveva colpito il rivale in quegli ultimi anni e, al contempo, per l’incessante guerra che gli artisti si fanno, tutti contro tutti, per il loro ‘sgomitare sotto il cielo’, come direbbe Thomas Bernhard. Travolto da quella pietas, Bernini giungerà a riconsiderare l’opera del collega, riconoscendone l’alto valore. Chi può comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? Il suo rivale. Il suo avversario. Il suo simile. “Bernini era una figura piena di contraddizioni, capace di violenze e di prepotenze da una parte e capace di momenti, invece, di grande umanità, altrimenti non ci avrebbe regalato tutti i suoi capolavori” sottolinea Martinelli a proposito di questa indagine sulla complessità dell’animo umano, ancor più significativa in un’epoca, la nostra, dominata da manicheismi, (anti)ideologie semplificatorie e gogne mediatiche. Così, fra una citazione di un Papa e una di un Cardinale, il Bernini incarnato da Marco Cacciola parla di Hitler e di followers, catapultando il pubblico immediatamente dal Seicento all’oggi. Attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell’attore e quella di Bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuità, a generare sulla scena, come scolpendo nel vuoto, presenze, figure e ricordi, l’opera di Martinelli ci mostra dunque un Seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della Scienza nuova e l’attuale imbarbarimento, sempre più incombente. Infine, per approfondire la figura del Bernini, Albe/Ravenna Teatro propone un ciclo di tre appuntamenti: oltre alla presentazione del libro del 7 dicembre, l’8 dicembre, sempre al Rasi, La commedia di Filodosso, ovvero: le fatiche della Virtù, una lettura teatrale, ad opera dell’attore/performer Gianfranco Tondini, della Philodoxeos fabula di Leon Battista Alberti con l’introduzione del docente Alberto Giorgio Cassani, mentre la mattina del 14 dicembre, nella sala Muratori della Biblioteca Classense di Ravenna, verrà presentato A questo serve il corpo. Viaggio nell’arte attraverso i corpi delle donne (Bompiani, 2023) di Roberta Scorranese che dialogherà con Marco Martinelli e con Francesca Masi, direttrice di RavennAntica.

Tv, arriva la serie “Fallen”, dai romanzi di Lauren Kate

Tv, arriva la serie “Fallen”, dai romanzi di Lauren KateRoma, 2 dic. (askanews) – In esclusiva dal 6 dicembre su RaiPlay la serie tv “Fallen” tratta dalla saga di romanzi di Lauren Kate, fenomeno letterario con oltre 10 milioni di copie vendute in tutto il mondo, di cui oltre un milione solo in Italia. La serie vede un cast guidato da Jessica Alexander (Into the Deep e The Little Mermaid) nel ruolo di Luce, Gijs Blom (The Letter for the King) nel ruolo di Daniel e Timothy Innes (The Last Kingdom) nel ruolo di Cam, pronti a interpretare angeli intrappolati in un destino senza fine. Insieme a loro: Alexander Siddig e Sarah Niles. La regia è di Matt Hastings, noto al grande pubblico per il suo lavoro in Il Racconto dell’Ancella e Shadowhunters.


Creata da Claudia Bluemhuber, la produttrice, tra gli altri, di The Host e Under the Skin, “Fallen” racconta la storia di Lucinda “Luce” Price, una diciassettenne tormentata sin dall’infanzia da visioni di inquietanti ombre. Accusata ingiustamente di un crimine orribile, Luce viene trasferita nella struttura di detenzione Sword and Cross, dove incontra Daniel, un enigmatico giovane che sembra conoscerla da sempre. Con un’atmosfera gotica e uno scenario suggestivo, la Sword and Cross, si presenta come un luogo inquietante e dal fascino oscuro. All’inizio tutto sembra innocuo, ma è una vera prigione psichiatrica, una “cattedrale” oscura che protegge i segreti di angeli e uomini. Tra visioni, flashback di vite passate e fughe disperate, Luce “l’Angelo dell’Amore” e Daniel “l’Angelo Guardiano” inizieranno a scoprire di essere intrappolati in un ciclo di vite segnate da una tragica maledizione che dura da millenni, condannati a rivivere sempre lo stesso tragico finale. “Luce, il mio personaggio, è guidata dall’amore e credo che all’inizio della serie sia spinta dall’assenza di amore. Le sue azioni sono dettate dall’incomprensione del mondo nei suoi confronti e dalla sua incapacità di integrarsi, questa cosa cambia nel corso della serie quando Luce al contrario è spinta dalla presenza dell’amore nella sua vita, lo si capisce dal desiderio di integrarsi con tutti gli emarginati che incontra – ha detto la protagonista Jessica Alexander – è un onore lavorare su personaggi del genere, soprattutto se sei una giovane donna, perché non sono molti i ruoli femminii che ti consentono di correre, fare acrobazie, combattere e tutto il resto, ed è anche questo che mi ha attirato in Luce”.


Il regista Matt Hastings ha dichiarato: “Quando mi è arrivata la sceneggiatura ero molto interessato a Luce, il personaggio principale, e volevo anche esplorare la malattia mentale e la guarigione in un modo anticonvenzionale che potesse aprire conversazioni con le famiglie e i giovani. ‘Fallen’ è un messaggio di speranza per una generazione di emarginati. Credo sia un progetto importante perché tratta di giovani che cercano di trovare la loro strada, una cosa che accade da secoli. Quando si arriva a una certa età si cerca di capire cosa si vuole fare nella propria vita, ma mai prima d’ora, nella storia dell’uomo, una generazione di persone si è sentita così sola”.

Pil, l’Istat conferma crescita 0 nel terzo trimestre

Pil, l’Istat conferma crescita 0 nel terzo trimestreRoma, 2 dic. (askanews) – Nel terzo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del terzo trimestre del 2023. Lo ha reso noto l’Istat spiegando che la crescita congiunturale del Pil diffusa in via preliminare il 30 ottobre 2024 era stata anch’essa nulla, così come quella tendenziale era stata dello 0,4%.


Il terzo trimestre del 2024 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023. La variazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5%, mentre era stata stimata in via preliminare a +0,4% il 30 ottobre scorso.

Notte tranquilla per Bove. È sveglio e risponde alle domande

Notte tranquilla per Bove. È sveglio e risponde alle domandeRoma, 2 dic. (askanews) – Edoardo Bove ha passato bene la notte, è stato estubato in mattinata: è sveglio e lucido, risponde alle domande e ha parlato con la famiglia. Esclusi danni neurologici e cardiologici, come era stato peraltro detto nel comunicato diffuso ieri da Fiorentina e ospedale Careggi. Oggi è atteso un nuovo bollettino medico. Bove ha accusato un malore al 17′ del primo tempo di Fiorentina-Inter. Si è accasciato al suolo e ha perso conoscenza: è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Careggi di Firenze, dove è arrivato stabile dal punto di vista emodinamico

Pil, Istat conferma: crescita zero nel III trimestre, su anno +0,4%

Pil, Istat conferma: crescita zero nel III trimestre, su anno +0,4%Roma, 2 dic. (askanews) – Nel terzo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del terzo trimestre del 2023. Lo ha reso noto l’Istat spiegando che la crescita congiunturale del Pil diffusa in via preliminare il 30 ottobre 2024 era stata anch’essa nulla, così come quella tendenziale era stata dello 0,4%.


Il terzo trimestre del 2024 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023. La variazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5%, mentre era stata stimata in via preliminare a +0,4% il 30 ottobre scorso.