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Meloni contro giudice di Catania: favorisce immigrazione illegale

Meloni contro giudice di Catania: favorisce immigrazione illegaleRoma, 2 ott. (askanews) – “Un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale”. Sono appena le 8.30 del mattino quando Giorgia Meloni scrive su Facebook per commentare la sentenza della giudice di Catania Iolanda Apostolico che non ha convalidato il trattenimento di tre tunisini dichiarando illegittimo il provvedimento del questore di Ragusa perché in contrasto con la normativa europea. E le parole della premier sono un attacco frontale alla magistrata, dettato forse anche dal timore che la decisione crei un precedente che possa far crollare per via giudiziaria tutto l’impianto di norme varate dall’esecutivo per affrontare il problema.

Per Meloni, di fronte a “una pressione migratoria senza precedenti” il governo lavora per “contrastare l’immigrazione illegale di massa” con “serietà” e a “ogni livello”, adottando “norme di buon senso per facilitare le espulsioni di chi non ha diritto ad essere accolto”. Però il lavoro “diventa molto più difficile” se “un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale”. Il riferimento non è solo alla “sinistra ideologizzata” e al “circuito che ha i propri ricchi interessi nell’accoglienza” ma anche alla giudice. “Sono rimasta basita”, afferma, per una sentenza che “con motivazioni incredibili” rimette “in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto. Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l’ultima. Ma continueremo a fare quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura”. La segretaria del Pd Elly Schlein accusa Meloni di “alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese” ma il governo non sembra intenzionato a cedere: il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha già annunciato che l’esecutivo farà ricorso mentre la Lega, assicura Matteo Salvini, “chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento, perché i tribunali sono sacri e non possono essere trasformati in sedi della sinistra”.

Sulla questione dei migranti, però, non c’è solo il fronte interno e Meloni lo sottolinea nel suo post quando parla di “altri Stati” che “lavorano nella direzione diametralmente opposta” a quella italiana. Il riferimento non può che essere alla Germania, dopo le frizioni sulle Ong. Nei giorni scorsi la notizia dei finanziamenti di Berlino alle Organizzazioni non governative operanti in Italia ha portato Meloni a chiedere “chiarimenti” al cancelliere Olaf Scholz e la situazione si è fatta ancora più tesa quando la Germania ha presentato un emendamento al Patto europeo sulle migrazioni e l’asilo proprio a tutela delle Ong. Un atto inaccettabile per Roma: Piantedosi ha lasciato il tavolo delle trattative chiedendo più tempo e Meloni, da Malta, ha minacciato di presentare un contro-emendamento “in forza del quale il Paese responsabile dell’accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di una Ong è quello della bandiera della nave”. Un braccio di ferro che al momento non sembra mostrare margini di distensione, ma sottotraccia le diplomazie dei due Paesi sono al lavoro per cercare un riavvicinamento. “Ci sono dei contatti per trovare una soluzione in grado di soddisfare tutti, sarebbe strano se non fosse così”, sottolineano fonti diplomatiche italiane, che danno per possibile, ma al momento non ancora fissato, un bilaterale tra Meloni e Scholz al summit europeo in programma il 5 e 6 ottobre a Granada. “Al momento non è in agenda ma sarebbe coerente con il lavoro in corso per trovare un punto di incontro, si deciderà sulla base dei contatti”, sottolineano le fonti che però smorzano la polemiche: “Non c’è una crisi con la Germania. Pochi giorni fa si parlava di una crisi con la Francia e ora di un idillio, non è vera né una versione né l’altra: sono normali dinamiche tra Paesi europei”.

Napolitano, Parlamento europeo, l’omaggio di Metsola in plenaria

Napolitano, Parlamento europeo, l’omaggio di Metsola in plenariaBruxelles, 2 ott. (askanews) – “Cari colleghi è mio triste dovere informarvi della morte del presidente emerito della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, avvenuta il 22 settembre. Per tanti anni protagonista di primo piano della vita politica italiana, Giorgio Napolitano è stato anche un fervente sostenitore di un’Italia forte in Europa, come autorevole membro di questo Parlamento dove è stato anche Presidente della commissione per gli Affari costituzionali”. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha aperto oggi a Strasburgo la sessione plenaria dell’Assemblea con questo omaggio, a Giorgio Napolitano, “il primo presidente della Repubblica italiana eletto per due mandati consecutivi”.

“Nel suo discorso di insediamento del 2006 – ha ricordato Metsola, parlando in italiano – il presidente Napolitano richiamò a valori tra loro inscindibili: il ripudio della guerra e la corresponsabilità internazionale per assicurare la pace. Questo richiamo – ha sottolineato – oggi è più forte che mai”. Napolitano, ha aggiunto, era “un uomo che ha messo la sua passione politica al servizio dei cittadini italiani ed europei in passaggi storici complessi con senso del dovere e coraggio”.

Dopo aver presentato a nome del Parlamento europeo “le più sentite condoglianze alla famiglia”, Metsola ha chiesto all’Aula di osservare un minuto di silenzio in memoria dell’ex presidente italiano.

Migranti, Conte a Meloni: basta nemici immaginari e vittimismi

Migranti, Conte a Meloni: basta nemici immaginari e vittimismiRoma, 2 ott. (askanews) – “Giorgia Meloni dice di lavorare seriamente per affrontare il tema dell’immigrazione. È stato serio prendere voti promettendo un blocco navale ‘subito’? È serio vendere ai cittadini come un successo un accordo con la Tunisia che poi si è rivelato un flop? Proprio ieri il ministro tunisino ha chiarito che il suo Paese non agirà come gendarme a difesa dei confini altrui. È serio annunciare in maniera propagandistica una irrealistica lotta agli scafisti per tutto ‘il globo terracqueo’ e poi abbracciare i propri amici politici in Ungheria e Polonia che vogliono lasciare sola l’Italia sui migranti?” Lo ha scritto su Facebook il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“Nella scelte di Giorgia Meloni – ha proseguito l’ex premier – non c’è nulla di serio. I suoi slogan e i suoi bluff ci consegnano un’Italia sola, chiamata a gestire sbarchi che sono raddoppiati in 1 anno. Basta nemici immaginari, vittimismi su complotti e fantomatici governi tecnici in arrivo. Dai migranti al carovita Meloni si rimbocchi le maniche e trovi soluzioni, se ne è capace. Finora ha fallito”, ha concluso Conte.

Piantedosi: nei Cpr (non a Ventimiglia) solo i migranti pericolosi. Impugneremo la sentenza di Catania

Piantedosi: nei Cpr (non a Ventimiglia) solo i migranti pericolosi. Impugneremo la sentenza di CataniaRoma, 2 ott. (askanews) – Per fronteggiare la questione dei migranti “abbiamo bisogno di tutti i tipi di struttura: nei Cpr vengono trattenuti i migranti che hanno commesso reati o si sono rivelati particolarmente pericolosi. C’è bisogno anche di queste strutture, come hanno dimostrato alcuni casi di cronaca l’estate scorsa. L’esigenza di avere i Cpr è completamente diverso dalle esigenze dell’accoglienza e ci vogliono entrambe le cose, non sono strutture alternative tra loro”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa a Imperia dopo la riunione con le autorità locali e il sopralluogo a Ventimiglia.

“Per quanto riguarda la struttura di accoglienza questa sarà sicuramente a Ventimiglia, il Cpr, proprio per la delicatezza del ruolo e i parametri che la legge impone, avrà collocazione all’interno della regione, ma non abbiamo segnalazioni di luoghi disponibili nella città di Ventimiglia. A breve individueremo le aree, poi passeremo alla realizzazione, i tempi di individuazione sono ormai prossimi”. “Nessun arretramento, intendiamo muoverci impugnando, in democrazia è previsto che un giudice possa annullare un provvedimento della pubblica amministrazione, ma è la democrazia che consente che la pubblica amministrazione, al pari di ogni altro soggetto, possa impugnare la decisione. Io sono convinto che nella decisione del giudice ci siamo i margini per l’impugnazione, quindi impugneremo e siamo convinti di avere ragioni da sostenere nel grado di giudizio successivo. E naturalmente questo non frena le nostre iniziative”, ha, inoltre detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in relazione sentenza del Tribunale di Catania che non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa a carico di 4 migranti provenienti dalla Tunisia. l ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stato contestato da alcune decine di cittadini e attivisti no border davanti al Comune di Ventimiglia, dove si era recato in mattinata per un incontro a porte chiuse con il sindaco leghista della città di frontiera Flavio Di Muro.

All’uscita dal palazzo del Comune, il ministro è stato accolto dai manifestanti con fischi, urla ed il coro “assassini”, prima di raggiungere Imperia dove ha partecipato al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Valerio Massimo Romeo. I manifestanti, controllati da uno schieramento di carabinieri e finanzieri, hanno esposto alcuni striscioni con scritto “No Cpr né qui né altrove”, “Tutte senza frontiere” e “Meloni e Macron murderers” ed intonato cori contro i Cpr e per la libertà di movimento dei migranti.

“Quando torni a Roma – ha urlato uno degli attivisti al megafono rivolgendosi a Piantedosi – dì alla tua capa Giorgia Meloni e al tuo amico Matteo Salvini che Ventimiglia non vuole il Cpr, non vuole frontiere, non vuole galere e non vuole fili spinati”. La manifestazione si è poi conclusa senza incidenti e momenti di particolare tensione, appena il ministro ha lasciato la città di frontiera.

Mattarella: servizio sanitario patrimonio prezioso da difendere

Mattarella: servizio sanitario patrimonio prezioso da difendereRoma, 2 ott. (askanews) – “Il Servizio Sanitario del nostro Paese è un patrimonio prezioso da difendere e adeguare”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha ribadito a Torino dove si è svolta la seconda edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome.

Il capo dello Stato ha posto l’accento anche su altri temi che investono direttamente le regioni nel loro ruolo di “colonna vertebrale” del paese, come la difesa del territorio alla luce del cambiamento climatico, e il digitale, “altro elemento decisivo per il futuro del nostro Paese, in tutti i suoi luoghi, particolarmente per quanto riguarda le aree interne, quelle montane, e le isole minori”. Mattarella ha poi parlato dell’autonomia, su cui si sta lavorando in Parlamento per una riforma: “vorrei ricordare quanto tutti sappiamo: la nostra Costituzione si ispira al principio e al valore dell’autonomia. Già dall’articolo 5 torna a ricordare che la Repubblica è una e indivisibile, sottolinea come la Repubblica riconosca e promuova le autonomie. E lo ribadisce all’articolo 114, elencando gli elementi portanti della Repubblica: i Comuni, le Province, le Città metropolitane, le Regioni, lo Stato. In una crescita non gerarchica, ma territoriale, sottolineando, quindi, l’esigenza di collaborazione che vi è. A questo vorrei richiamare – facendo mie e apprezzando le parole del Presidente Fedriga, che ha ricordato come quel che vi anima sia il senso di servizio alle istituzioni – il fare squadra, cioè collaborare secondo quello spirito che è poi un canone costituzionale della leale collaborazione”.

A Palazzo Reale sono intervenuti Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino, Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Raffaelle Fitto, Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e PNRR, Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo ha inviato un messaggio. Erano presenti Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei deputati e rappresentanti del governo.

Migranti, Schlein: Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale, danneggia il Paese

Migranti, Schlein: Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale, danneggia il PaeseRoma, 2 ott. (askanews) – “Giorgia Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese. La smettano di cercare un nemico al giorno per nascondere le proprie responsabilità”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Se cercano responsabili del disastro sull’accoglienza – spiega – si guardino allo specchio: è la destra che scrive leggi palesemente incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro. È la destra che ha messo la firma su tutte le leggi che hanno prodotto questo caos, come la Bossi-Fini che alimenta l’irregolarità, è sempre la destra che non ha mai contrastato il regolamento Dublino lasciando l’Italia più sola, per allearsi con Polonia e Ungheria che di solidarietà – conclude Schlein – non ne vogliono sapere”.

Migranti, Schlein: Meloni alimenta scontro istituzionale

Migranti, Schlein: Meloni alimenta scontro istituzionaleRoma, 2 ott. (askanews) – “Giorgia Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese. La smettano di cercare un nemico al giorno per nascondere le proprie responsabilità”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Se cercano responsabili del disastro sull’accoglienza – spiega – si guardino allo specchio: è la destra che scrive leggi palesemente incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro. È la destra che ha messo la firma su tutte le leggi che hanno prodotto questo caos, come la Bossi-Fini che alimenta l’irregolarità, è sempre la destra che non ha mai contrastato il regolamento Dublino lasciando l’Italia più sola, per allearsi con Polonia e Ungheria che di solidarietà – conclude Schlein – non ne vogliono sapere”.

Mattarella: l’unità e la collaborazione con tutte le istituzioni e l’Ue è sempre più importante per il futuro

Mattarella: l’unità e la collaborazione con tutte le istituzioni e l’Ue è sempre più importante per il futuroRoma, 2 ott. (askanews) – “Qui a Torino in questi luoghi che parlano della storia d’Italia le Regioni inviano un messaggio di grande significato: quello di unità nel dialogo con il paese e la società per il futuro dell’Italia. Dopo Monza, dopo l’intesa sottoscritta e approvata da tutte le regioni e province autonome quella di oggi è l’occasione per rilanciare il messaggio di unità e collaborazione con tutte le istituzioni e l’Unione europea” collaborazione che “è sempre più importante per il futuro paese”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla seconda edizione de “L’Italia delle Regioni”, il festival nazionale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Migranti, Salvini: chiederemo conto del comportamento del giudice di Catania. I tribunali non sono sedi della sinistra

Migranti, Salvini: chiederemo conto del comportamento del giudice di Catania. I tribunali non sono sedi della sinistraRoma, 2 ott. (askanews) – “Le notizie sull’orientamento politico del giudice che non ha convalidato il fermo degli immigrati sono gravi ma purtroppo non sorprendenti. Già nel 2019, quando ero al Viminale, ci scontrammo con giudici del Tar che cercavano di boicottare i Decreti sicurezza e che sposavano pubblicamente le tesi della sinistra. Il tutto senza dimenticare le rivelazioni di Luca Palamara e le intercettazioni contro il sottoscritto che ‘va fermato anche se ha ragione’. La Lega chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento, perché i tribunali sono sacri e non possono essere trasformati in sedi della sinistra”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini.

“Io, venerdì, andrò all’udienza di Palermo dove rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso i confini e ridotto drasticamente sbarchi e tragedie in mare. Chi ha la coscienza pulita non si fa intimidire. Ed è con questo spirito che faremo la riforma della Giustizia, con separazione delle carriere e responsabilità civile dei magistrati che sbagliano”, ha concluso.

Regioni, Mattarella: Costituzione promuove autonomia e collaborazione

Regioni, Mattarella: Costituzione promuove autonomia e collaborazioneRoma, 2 ott. (askanews) – “La nostra Costituzione si ispira al principio e valore dell’autonomia già dall’articolo 5 quando dice che la Repubblica è una e indivisibile ma promuove e riconosce le autonomie. Lo ribadisce all’articolo 114 elencando gli elementi portanti che sono Comuni, province, città meotropolitane, Regioni, Stato sottolineando l’esigenza di collaborazione”. Lo ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al festival delle Regioni a Torino.

Il capo dello Stato ha quindi richiamato le parole del presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga che ha parlato di “‘fare squadra’, collaborare secondo lo spirito che è il canone cositituzionale della leale collaborazione”.