Migranti, decreto al via in Senato. Chigi: “Improcrastinabili azioni Ue”
Migranti, decreto al via in Senato. Chigi: “Improcrastinabili azioni Ue”
Mantovano: “Rivedere la Bossi-Fini”. Iezzi: ‘Su protezione speciale fare di più’
Roma, 11 mar. (askanews) – Dall’inasprimento delle pene per gli scafisti alla stretta sulla protezione speciale. E’ entrato oggi in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il decreto varato dal governo nel Consiglio dei ministri che si è svolto a Cutro a dieci giorni dalla tragedia del naufragio dei migranti. Intanto Palazzo Chigi ha diffuso una nota dove si sottolinea la “piena sintonia” con il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, su un “impegno comune a una risposta adeguata” e si sollecita la “ancora più improcrastinabile attuazione di quanto deciso al Consiglio europeo di febbraio”.
Il provvedimento varato dal governo è atteso in Senato dove si avvierà l’iter di conversione. Il testo pubblicato in Gazzetta ha registrato alcune modifiche rispetto alle precedenti versioni, in particolare sulle disposizioni per la protezione speciale per le “categorie vulnerabili”, per le quali si conferma la stretta ma salvaguardando da questa, in parte, chi la protezione l’ha già chiesta e chi l’ha già ottenuta.
Il percorso in Parlamento rischia di essere in salita e non solo perché tema divisivo tra maggioranza e opposizione. I partiti che sostengono l’esecutivo puntano a mostrare compattezza, tanto che la Lega ha espresso apprezzamento per le misure entrate nel decreto-legge. Ma le sensibilità sul tema non sono identiche. Oggi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha definito la legge Bossi-Fini un “Arlecchino” e ha puntualizzato: “Un conto è un decreto urgente, altro è rimettere mano all’intera legge sull’immigrazione che ha fatto il suo tempo. Bisognerà fare qualcosa di nuovo, ma con calma e in maniera articolata”.
Quanto alla decisione dell’ultimo momento di non introdurre nel decreto la norma che attribuiva un ruolo di primo piano alla Marina Militare, e dunque al ministero della Difesa guidato da Guido Crosetto, nella gestione degli sbarchi, Mantovano ha precisato che non c’è “nessun mistero. Ragionando ci siamo resi conto che sarebbe stato un intervento spot. Quindi abbiamo rimandato la decisione ad un momento successivo”.
“I soccorsi in mare che in queste ore vengono svolti dalla nostra Marina Militare e i trasferimenti effettuati dall’Aeronautica Militare per decongestionare gli hotspot di Lampedusa sono l’ennesima dimostrazione della altissima professionalità e generosità delle nostre Forze Armate”, ha poi commentato in una nota il ministro della Difesa Crosetto.
Mentre Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali della Camera, e primo firmatario di una Pdl che punta ad un inasprimento delle norme che riguardano la concessione della protezione speciale, afferma di essere “contentissimo” che nel decreto-legge sia “entrato il tema” e “al Senato sicuramente qualche emendamento per cose che non ci sono lo presenteremo, per ritornare sulla strada dei decreti sicurezza di Salvini”.
Il provvedimento varato dal governo è atteso in Senato dove si avvierà l’iter di conversione. Il testo pubblicato in Gazzetta ha registrato alcune modifiche rispetto alle precedenti versioni, in particolare sulle disposizioni per la protezione speciale per le “categorie vulnerabili”, per le quali si conferma la stretta ma salvaguardando da questa, in parte, chi la protezione l’ha già chiesta e chi l’ha già ottenuta.
Il percorso in Parlamento rischia di essere in salita e non solo perché tema divisivo tra maggioranza e opposizione. I partiti che sostengono l’esecutivo puntano a mostrare compattezza, tanto che la Lega ha espresso apprezzamento per le misure entrate nel decreto-legge. Ma le sensibilità sul tema non sono identiche. Oggi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha definito la legge Bossi-Fini un “Arlecchino” e ha puntualizzato: “Un conto è un decreto urgente, altro è rimettere mano all’intera legge sull’immigrazione che ha fatto il suo tempo. Bisognerà fare qualcosa di nuovo, ma con calma e in maniera articolata”.
Quanto alla decisione dell’ultimo momento di non introdurre nel decreto la norma che attribuiva un ruolo di primo piano alla Marina Militare, e dunque al ministero della Difesa guidato da Guido Crosetto, nella gestione degli sbarchi, Mantovano ha precisato che non c’è “nessun mistero. Ragionando ci siamo resi conto che sarebbe stato un intervento spot. Quindi abbiamo rimandato la decisione ad un momento successivo”.
“I soccorsi in mare che in queste ore vengono svolti dalla nostra Marina Militare e i trasferimenti effettuati dall’Aeronautica Militare per decongestionare gli hotspot di Lampedusa sono l’ennesima dimostrazione della altissima professionalità e generosità delle nostre Forze Armate”, ha poi commentato in una nota il ministro della Difesa Crosetto.
Mentre Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali della Camera, e primo firmatario di una Pdl che punta ad un inasprimento delle norme che riguardano la concessione della protezione speciale, afferma di essere “contentissimo” che nel decreto-legge sia “entrato il tema” e “al Senato sicuramente qualche emendamento per cose che non ci sono lo presenteremo, per ritornare sulla strada dei decreti sicurezza di Salvini”.