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Formula1, clamoroso: squalificati Leclerc, Hamilton e Gasly

Formula1, clamoroso: squalificati Leclerc, Hamilton e GaslyRoma, 23 mar. (askanews) – Clamoroso, il risultato del GP di Shanghai cambia. Squalificati Leclerc, Hamilton e Gasly! Le monoposto di Charles Leclerc (Ferrari) e Pierre Gasly (Alpine) sono state trovate sottopeso di un chilogrammo dopo i controlli tecnici alla fine del GP della Cina. Per entrambi i piloti 799 kg contro gli 800 minimi richiesti (una volta prelevato il campione di benzina di 2 litri). Ad una prima pesa, la Ferrari di Leclerc (5° in gara) è risultata 800.5 kg. Poi, prelevati due litri di benzina con montata l’ala anteriore di scorta, la successiva pesa ha segnalato 799 kg. Stesso peso per l’Alpine di Gasly (15° in gara).

Governo, Schlein: non sta più in piedi, la Lega sfiducia Tajani

Governo, Schlein: non sta più in piedi, la Lega sfiducia TajaniRoma, 23 mar. (askanews) – “Oggi ho letto le dichiarazioni” del vice-segretario nazionale della Lega e sottosegretario al Lavoro, Claudio “Durigon, e non ci potevo credere. Dice che” Antonio “Tajani è in difficoltà e che deve farsi aiutare. Cioè la Lega sfiducia il ministro degli Esteri”. Lo dichiara in un video su Instagram la segretaria dl Pd Elly Schlein.


“Dopo che qualche giorno fa aveva già commissariato Giorgia Meloni dicendo che non aveva mandato per andare ad approvare le proposte di riarmo a Bruxelles, oggi” la Lega, prosegue Schlein, “commissaria Tajani dicendo che deve farsi aiutare mentre Salvini lo scavalca chiamando direttamente il vice presidente americano Vance”. “In qualsiasi paese questo avrebbe già aperto una crisi di governo, è chiaro che il governo non sta più in piedi, è chiaro che non si può occupare dei problemi degli italiani, dalle liste d’attesa infinite ai salari bassi alle bollette più care d’Europa”, conclude Schlein.

Dal Gemelli il Papa dimagrito ha abbozzato un sorriso

Dal Gemelli il Papa dimagrito ha abbozzato un sorrisoCittà del Vaticano, 23 mar. (askanews) – Volto dimagrito ma anche il tentativo di abbozzare un sorriso. Come annunciato ieri, Papa Francesco, in dimissione dal Policlinico Gemelli di Roma dopo una degenza di 38 giorni, si è mostrato così oggi pubblicamente per la prima volta, affacciandosi da una delle finestre del nosocomio romano. Una apparizione di qualche minuto, dopo mezzogiorno e dopo aver consegnato per la lettura il suo testo di meditazioni per l’Angelus domenicale della III domenica di Quaresima.

Papa: in tempo di ricovero ho sperimentato premura personale sanitario

Papa: in tempo di ricovero ho sperimentato premura personale sanitarioCittà del Vaticano, 23 mar. (askanews) – “In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati”. Così Papa Francesco nel testo preparato per l’Angelus di questa terza Domenica di Quaresima.


“Questa pazienza fiduciosa, – ha poi aggiunto Francesco nel testo – ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose”.

Papa, anche in piazza San Pietro cresce attesa per ritorno Francesco

Papa, anche in piazza San Pietro cresce attesa per ritorno FrancescoCittà del Vaticano, 23 mar. (askanews) – Non solo nel piazzale del Gemelli ma anche in Piazza San Pietro c’è attesa per il ritorno in Vaticano di Papa Francesco dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico romano. Grazie anche alle temperature miti che oggi si respirano nella capitale e alla giornata di festa, sia via della Conciliazione che la piazza appaiono già pieni di fedeli, pellegrini e turisti.


Alcuni di loro, in più gruppi, si sono incolonnati, dalla mattina presto, per fare ingresso nella Basilica passando così la Porta Santa giubilare. A guidarli alcuni sacerdoti. Tra i fedeli trapela attesa per il ritorno del Papa a casa. Uno di loro dice: “Ci avevamo sempre sperato. Lui è un uomo forte ed in molti di noi c’era la certezza del suo ritorno”. Una signora, invece, sottolinea il ruolo della figura del Papa argentino soprattutto in questo momento storico. Arriva da una diocesi pugliese: “Sappiamo tutti che momento complicato stiamo vivendo anche a livello intrnazionale – dice -. La sua voce spicca tra le altre ed apre un raggio di saggezza e di speranza”.

Il 29 marzo a Trieste c’è “Teranum e i vini rossi del Carso”

Il 29 marzo a Trieste c’è “Teranum e i vini rossi del Carso”Milano, 23 mar. (askanews) – “Teranum e i vini rossi del Carso” è molto più di una rassegna, è un viaggio attraverso il cuore pulsante di un territorio unico, che si estende da Muggia a Doberdò del Lago, abbracciando il Ciglione e il Carso. Qui, tra pietre e brezze salmastre, nascono i Terrano e i Refosco, rossi autoctoni che raccontano storie di passione e tradizione. Organizzato dall’Associazione dei Viticoltori del Carso, il festival è un inno alla viticoltura, alla tutela dei vitigni autoctoni e alla continua ricerca della qualità. È un’occasione imperdibile per scoprire l’anima più autentica del Carso attraverso i suoi due vini rossi più identitari.


Sabato 29 marzo, alle 14 all’Hotel DoubleTree by Hilton di Trieste si terrà il convegno di apertura dal titolo “Vini rossi del Carso nella dimensione spazio e tempo”. L’incontro prevede anche la degustazione di otto vini, tra Terrano e Refosco, affinati dal tempo, per scoprirne l’evoluzione e l’infinita varietà di sfumature. Dopo i saluti di Matej Skerlj, presidente dell’Associazione dei viticoltori del Carso, interverranno al convegno i giornalisti Jacopo Cossater, Matteo Gallello e Toni Gomiscek e il vicepresidente di AIS FVG, Roberto Filipaz. A seguire, dalle 16 alle 21, l’albergo si trasformerà in un crocevia di storie e sapori, tra racconti di vignaioli e assaggi unici con la presenza di oltre 35 Cantine. Per la prima volta, è prevista anche l’Enoteca ufficiale dell’evento: dopo aver degustato i vini ai banchi d’assaggio, i visitatori potranno acquistare le bottiglie preferite e portarle a casa, per continuare a gustarle in tutta tranquillità. Quest’anno sono inoltre state organizzate tre degustazioni guidate da esperti sommelier alle 17, alle 18 e alle 19, prenotabili il giorno dell’evento direttamente all’ingresso. Infine, come da tradizione consolidata, ci saranno in assaggio i vini di alcuni vignaioli ospiti. Quest’anno tocca a tre produttori della Valtellina, Cantina Riter, Boffalora e AgriLu e ai loro Nebbiolo di montagna. Coltivati su ripidi pendii sostenuti da muretti a secco, questi vini raccontano storie di fatica, dedizione e territorio.


Grazie alla collaborazione con Trieste Trasporti, “Teranum e i vini rossi del Carso” introduce un’importante novità all’insegna della sicurezza e della sostenibilità: saranno infatti messi a disposizione del pubblico 400 biglietti dell’autobus. Grazie alla preziosa e consolidata collaborazione con i talentuosi cuochi di Okusi Krasa – Sapori del Carso, i visitatori avranno l’opportunità di degustare piatti che celebrano l’anima autentica del territorio. Protagonisti assoluti saranno i celebri oli extravergini locali esaltati dagli chef dell’Antico Caffè San Marco, Silene Agriristorante, Salumificio Sfreddo, Manuela Rossi Moving Chef e il Panificio Bukavec. Presenti anche gli artigiani del gusto Bar X, Caffè Vatta, Farma Jakne, Cras Craft Beer, Apicoltori Cebelarstvo Settimi & Ziani, Vidali Az. Agricola Kmetija, Dolomia, Contime Trieste, Knez Spirits e Amaro Del Carso.


Il 28 marzo alle 19.30, l’evento sarà anticipato da una serata dedicata ai vini Terrano e alla tradizione gastronomica del territorio di Sgonico e del Carso, organizzato dall’Associazione Viticoltori del Carso alla Drustvena Gostilna Gabrovec – Trattoria Sociale di Gabrovizza.

Vino, il “Villa di Capezzana” di Tenuta di Capezzana compie 100 anni

Vino, il “Villa di Capezzana” di Tenuta di Capezzana compie 100 anniMilano, 23 mar. (askanews) – Villa di Capezzana, il Carmignano Docg della Tenuta di Capezzana, compie cento anni. Cento annate prodotte dalla storica azienda toscana di proprietà della famiglia Contini Bonacossi dal 1926. “Un traguardo – ha commentato l’Ad di Capezzata, Ettore Fantoni – che ci rende orgogliosi e ci sprona a fare sempre meglio per far conoscere il nostro territorio ed i nostri vini nel mondo”. L’annata 1925 è infatti la prima etichettata da Alessandro Contini Bonacossi e dalla moglie Vittoria al loro arrivo a Capezzana l’anno successivo.


Villa di Capezzana è un vino che racchiude l’anima di questo territorio: Sangiovese e Cabernet Sauvignon, diventato ormai vitigno autoctono nel Carmignano tanto da essere necessario nel blend, si uniscono e si esaltano a vicenda. Le annate storiche di Capezzana sono da sempre conservate nei locali delle antiche cantine, situate sotto alla meravigliosa Villa, e da sempre trattate con estrema cura. Periodicamente, le bottiglie vengono aperte, assaggiate, ricolmate con lo stesso vino e ritappate con nuovi sugheri, per assicurare un affinamento ottimale ed un’eccellente tenuta nel tempo. Capezzana si trova a Nord-Est di Firenze, nell’area di una 12 delle prime Docg italiane: Carmignano. Si tratta di una delle quattro appellazioni più antiche menzionate in letteratura. La prima datazione che si trova risale al Bando del 1716, quando il granduca di Toscana emise il decreto che identificava i confini delle quattro zone del Granducato di Toscana vocate alla produzione del vino, riconoscendo Carmignano come una di queste. Fin da subito, fu chiaro alla famiglia il valore inestimabile del territorio e della sua storia, tanto è vero che si tratta di una delle più antiche aziende vinicole d’Italia, produttrice di vino nel Carmignano da oltre 1.200 anni. Negli anni ’60 Ugo Contini Bonacossi trasforma Capezzana da azienda basata sul modello mezzadrile ad azienda moderna, iniziando ad esportare all’estero grazie all’aiuto dei figli. Oggi, la famiglia Contini Bonacossi, è rappresentata dalla quinta generazione.

Vino, torna la Mostra nazionale dei vini passiti e da meditazione

Vino, torna la Mostra nazionale dei vini passiti e da meditazioneMilano, 18 mar. (askanews) – I vini passiti e da meditazione sono i protagonisti della 21esima Mostra nazionale di Volta Mantovana (Mantova) organizzata da venerdì 25 a domenica 27 aprile nella splendida cornice di Palazzo Gonzaga dal locale Comune in collaborazione con Onav. Al banco d’assaggio, aperto dalle 11 alle 20, una selezione di oltre 100 etichette che consentiranno ai visitatori di scoprire vini divenuti celebri come il Passito di Pantelleria, l’Aleatico dell’Elba, il Vino Santo Trentino, il Montefalco Sagrantino Passito, il Moscato di Scanzo e tante altre perle enologiche che caratterizzano il nostro Paese.


Nel giardino delle Scuderie di Palazzo Gonzaga, durante tutta la manifestazione sarà presente anche il Banco d’assaggio ungherese, Paese ospite d’onore, famoso anzitutto per il Tokaji. Sabato 26 alle 18.30 a questo prezioso vino muffato sarà dedicata una masterclass curata da Matteo Battisti in collaborazione e rappresentanza del Consolato Generale di Ungheria a Milano. Diversi i seminari dedicati ai tanti vini passiti e da meditazione italiani. Venerdì alle 11.30 si terrà Sfumature di Moscati, sabato alle 11.30 l’appuntamento sarà dedicato a “Mantova… Terra di Passiti” e alle 15 a “I Passiti Rossi”. Domenica le degustazioni guidate inizieranno alle 11.30 con il Passito di Pantelleria, mentre alle 15 il tema sarà “Come nasce un Passito”. Gli approfondimenti si concluderanno con l’appuntamento delle 18.30 dedicato al Vino Santo Trentino con l’omonima Associazione.


Tra gli appuntamenti, venerdì alle 15.30 c’è l’incontro con Cinzia Benzi, autrice del libro “Yquem”, dedicato alla leggendaria Cantina francese.

Vino, Paololeo presenta “Mormora”, Metodo Classico affinato sott’acqua

Vino, Paololeo presenta “Mormora”, Metodo Classico affinato sott’acquaMilano, 23 mar. (askanews) – La Cantina salentina Paololeo presenta “Mormora”, il suo primo Metodo Classico Pas Dosé affinato sott’acqua. Dopo quasi due anni di sperimentazione nelle profondità della riserva marina di Porto Cesareo (Lecce), le 1.011 bottiglie prodotte con le uve autoctone Verdeca e il raro Maresco sono state finalmente ripescate dopo 12 mesi coccolato tra i flutti. “Mormora” evoca sia la specie di pesce salentino che il “brusio” del mare.


“‘Mormora’ dimostra come rinnovamento e rispetto per le radici territoriali possano coesistere, aprendo nuove prospettive per i vini spumanti del territorio, che pur non mancano. Un vino che racconta la storia di un’azienda famigliare, e del suo territorio. “Abbiamo sfidato le potenzialità del vino, utilizzando il mare come ambiente di affinamento naturale, senza impianti di refrigerazione, valorizzando due varietà autoctone quasi dimenticate” ha affermato Nicola Leo, enologo dell’azienda famigliare giunta alla quinta generazione, rimarcando che “il risultato è qualcosa di unico: un vino che racconta la nostra terra, la nostra creatività e il nostro profondo rispetto per l’ambiente”. “Le bottiglie sono state poste a -30 metri, dove il movimento marino ha consentito un batonnage costante e naturale, proteggendole dalla luce e dall’influsso delle fasi lunari” ha spiegato Francesco Leo, evidenziando che la scelta di incantinare in mare “è stata pensata anche nell’ottica del risparmio energetico, perché non necessita di impianti di refrigerazione e di giropallett, in quanto la natura offre già tutto il necessario”. Una tecnica che si inserisce nella filosofia di sostenibilità dell’azienda, certificata Equalitas dal 2021.


La Cantina, che ha la sede a San Donaci (Brindisi), oggi è guidata da Paolo Leo, con la moglie Roberta e i figli Nicola, Stefano, Alessandro e Francesco. L’azienda di famiglia nasce vendendo vino sfuso, fino al 1999 quando dopo un giro a Vinitaly, Paolo Leo decide di fare il salto di qualità, iniziando ad imbottigliare il proprio vino per poter partecipare alla fiera, cosa che avverrà due anni più tardi con “Orfeo”, il Negramaro che ancora oggi è il vino-simbolo dell’azienda. Al momento l’azienda conta 70 ettari di proprietà e produce circa cinque milioni di bottiglie principalmente da Primitivo, Negroamaro, Malvasia Bianca e Nera di Lecce, a cui si affiancano Susumaniello, Fiano, Pinot Grigio e Chardonnay. Il fatturato, in crescita costante, sfiora i 25 milioni di euro.

Masottina: a Vinitaly debutta il “Dosaggio Zero Prosecco Doc Treviso”

Masottina: a Vinitaly debutta il “Dosaggio Zero Prosecco Doc Treviso”Milano, 23 mar. (askanews) – Masottina, storica Cantina con oltre 370 ettari sulle colline de Conegliano Valdobbiadene guidata dal 1946 dalla Famiglia Dal Bianco, torna a OperaWine e Vinitaly con due importanti novità. Innanzitutto alla Fiera di Verona debutta il “ViaVenti Dosaggio Zero”, un Prosecco Doc Treviso con meno di 1 g/l di zucchero che arricchisce la collezione “ViaVenti”, affiancando “ViaVenti Extra Brut” e “ViaVenti Rosé Brut”.


Per quanto riguarda OperaWine, il protagonista dell’azienda sarà invece l’”R.D.O. Ponente 2022 Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano Docg Brut”, con il quale Masottina dimostra il valore del tempo nell’evoluzione di un certo tipo di Prosecco. Con due anni di affinamento in bottiglia, “questa etichetta sfida le aspettative sulla longevità del Prosecco, esaltandone la complessità e l’espressione unica del terroir di Ogliano”. “Il mondo del vino sta evolvendo sempre più velocemente, e far parte di OperaWine e Vinitaly ci permette di essere al centro di questa conversazione” ha affermato Federico Dal Bianco, vicepresidente di Masottina e terza generazione della famiglia, rimarcando che “non si tratta solo di presentare i nostri vini ma di condividere la nostra filosofia di valore, competenza e terroir nel mondo Prosecco”.