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Ia e innovazione tecnologica, una svolta per la linguistica

Ia e innovazione tecnologica, una svolta per la linguisticaMilano, 4 dic. (askanews) – Tanti testi, lessici e dizionari italiani a portata di click e in grado d’interagire tra loro, un ponte tra parole e sapere che permette di vedere, e quindi prevedere, dove quei termini sono e saranno usati (insomma dove ricorrono: tecnicamente, le loro ‘occorrenze’), una rete che collega le risorse linguistiche italiane, permettendo loro di dialogare e rivelare nuove prospettive, con la possibilità di costruire modelli di intelligenza artificiale specifici per compiere analisi linguistiche avanzate, uno straordinario osservatorio sulla massa dei dati digitali, sia testuali che lessicali, per la lingua italiana: questo e molto altro è il cuore del progetto LiITA (Linking Italian), che si concentra sulla creazione di una base di conoscenza (Knowledge Base, KB) interoperabile per le risorse linguistiche italiane (dai dizionari ai testi, antichi e moderni), seguendo i principi dei dati collegati (Linked Data) utilizzati nel Web Semantico.


Il progetto LiITA sarà presentato alla conferenza “CLiC-it 2024 – Tenth Italian Conference on Computational Linguistics”, la decima conferenza italiana sulla linguistica computazionale che si terrà a Pisa dal 4 al 6 dicembre 2024. Il progetto sarà anche oggetto di una pubblicazione dal titolo The Lemma Bank of the LiITA Knowledge Base of Interoperable Resources for Italian, che apparirà sui Proceedings della conferenza CLiC-it. Supportato dal Ministero dell’Università e Ricerca con un finanziamento PRIN-2022 PNRR per un ammontare complessivo di 237.695 euro, il progetto LiITA è condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Milano, con la coordinazione della dottoressa Eleonora Litta e in collaborazione con l’Università di Torino.


“L’architettura della Knowledge Base di LiITA è molto semplice e trasferibile a ogni lingua – spiega Marco Passarotti, professore ordinario di Linguistica Computazionale presso la Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere della Cattolica -. Il cuore di LiITA è una grande raccolta di lemmi, ovvero forme canoniche di citazione delle parole (come i nomi delle entrate lessicali nei dizionari): a ciascun lemma saranno connesse sul web le sue occorrenze nei vari corpora testuali dell’italiano linkati alla Knowledge Base, così come le sue entrate nei vari lessici e dizionari. Il risultato sarà un grande grafo di conoscenza fatto di nodi (come, ad esempio, i lemmi e le loro occorrenze) e di relazioni tra essi”, precisa l’esperto. “Questo grafo potrà, quindi, essere utilizzato non solo per estrarre informazione dalle risorse linguistiche rese interoperabili da LiITA, ma anche per raffinare (fine-tuning) la conoscenza dei modelli di intelligenza artificiale, supportando lo sviluppo di applicazioni specifiche per l’analisi della lingua italiana utili in diversi campi: dalla ricerca all’editoria, dalla medicina al mondo del web. Con progetti di questo tipo, che fanno incontrare dati e tecnologia – sottolinea il professor Passarotti – facciamo fronte a una svolta nella linguistica resa evidente e inevitabile dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale, che è fondata proprio su modelli del funzionamento del linguaggio naturale: stiamo assistendo alla prima rivoluzione industriale-tecnologica che tocca l’oggetto più umanistico di sempre, il linguaggio. La disciplina che lo studia non può ignorarla”.


Il progenitore di LiITA è stato LiLa (Linking Latin), un progetto analogo ma basato su risorse per la lingua latina. Coordinato dal professor Passarotti, grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro da parte del Consiglio Europeo della Ricerca, LiLa ha sviluppato una raccolta di più di 200 mila lemmi e ha reso interoperabili decine di risorse linguistiche per il latino. La Knowledge Base di LiLa è tuttora in continua espansione. Le risorse linguistiche distribuite per il latino (corpora, dizionari, risorse lessicali) sono state integrate da LiLa in una struttura unificata, utilizzando i lemmi come nodo centrale per collegare dati provenienti da fonti diverse. “A ogni lemma – spiega il professore – occorrenza di parola nei testi ed entrata lessicale nei dizionari è assegnato un identificatore unico e persistente, consentendo così la loro interazione sulla base di relazioni il cui significato è processabile dalle macchine. L’architettura di LiLa è indipendente dalla lingua e può essere adottata per qualsiasi idioma, tutto è fatto a triple: un soggetto un oggetto e una relazione- La bellezza di basi di conoscenza come LiLa o LiITA -precisa Passarotti – è che possono essere usate come fonte di dati, metadati e relazioni esplicite tra essi per raffinare modelli di intelligenza artificiale”.

Esselunga apre a Cortina un temporary store Le eccellenze

Esselunga apre a Cortina un temporary store Le eccellenzeMilano, 4 dic. (askanews) – Esselunga apre i battenti, come da tradizione di mercoledì, a Cortina D’Ampezzo, in via Cesare Battisti 11, a pochi passi da una delle vie principali della città, con vista sulle Tofane. La catena della gdo si prepara all’evento olimpico di Milano Cortina 2026, forte della partnership – come prima azienda – siglata a luglio del 2022 con la Fondazione dei giochi.


Il format scelto è quello de “Le eccellenze”, nuova interpretazione dell’omonimo negozio inaugurato nel 2022 nel centro di Milano, con spazi e arredi pensati in linea coi codici stilistici del territorio. Il punto vendita nasce come temporary store e sarà aperto per questa stagione fino al 16 marzo 2025. Esselunga, nella duplice veste di produttore e retailer, nei 250 metri quadrati nel negozio di Cortina coniuga una nuova esperienza di spesa sposa con quello di ospitalità, perché oltre al market con prodotti freschi, la gastronomia, la pasticceria e l’enoteca, grande spazio è riservato alla caffetteria con cucina per un servizio di ristorazione veloce. Non solo esperienza di acquisto ma anche intrattenimento poiché adiacente al negozio, dove si trova la Galleria Farsettiarte, nel 2025 sarà inaugurata Casa Esselunga, spazio polifunzionale di eventi e comunicazione che accompagnerà la città alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026.


Nel negozio la gastronomia avrà un ruolo centrale con oltre 60 tipologie di formaggi provenienti dal territorio con referenze selezionate dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Grecia; più di 50 specialità gastronomiche conservate, 25 tipologie di salumi tra i più rappresentativi del patrimonio della salumeria italiana. A libero servizio anche la linea “Cucina Esselunga”, con ricette locali come canederli, gulash, spatzle alla tirolese, casunziei all’ampezzana tra i piatti pronti. Presente anche l’offerta dolce con Elisenda, l’alta pasticceria di Esselunga nata in collaborazione con il ristorante stellato Da Vittorio dei fratelli Cerea. L’enoteca propone, invece, una selezione di circa 400 etichette, un caveau per i vini più pregiati e per guidare i clienti nella scelta un esperto sommelier. Peculiarità del negozio è la caffetteria con cucina, che prevede più di 40 posti a sedere e il servizio ai tavoli, per accogliere i clienti in diversi momenti della giornata dalla colazione, al pranzo e per l’aperitivo. La proposta coniuga le ricette iconiche della Cucina Esselunga con proposte locali, un’ampia carta dei vini e una selezione di cocktail. I menù cambieranno mensilmente, nel rispetto delle stagioni.

Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania per migranti

Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania per migrantiRoma, 4 dic. (askanews) – Nel giorno in cui il Parlamento approva definitivamente il decreto flussi (che contiene anche le norme sui Paesi sicuri), ma arrivano due nuovi stop al governo sui centri in Albania, Giorgia Meloni incassa l’”appoggio” di Viktor Orban in tema di migranti. Il primo ministro ungherese, ricevuto questa mattina dal Papa, è stato a colloquio per oltre un’ora nel pomeriggio con la presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.


Orban sta per chiudere il semestre di presidenza ungherese, un mandato che è stato contestato (anche con il ‘boicottaggio’ di riunioni) per alcune decisioni del premier, in particolare sul rispetto dello stato di diritto, e di cui alcuni avevano ipotizzato lo ‘slittamento’. Una richiesta che non era stata poi raccolta dalle istituzioni comunitarie, anche perchè in realtà il semestre è caduto in un periodo – con le elezioni e le nomine dei nuovi top jobs – in cui il ruolo della Presidenza è stato assai limitato. Meloni, da parte sua, ha invece espresso le “congratulazioni” all’amico Orban “per la riuscita della Presidenza semestrale di turno del Consiglio dell’Unione europea, in particolare per l’adozione della dichiarazione di Budapest sulla competitività, oltre all’apertura del primo capitolo dei negoziati di adesione con l’Albania e i progressi fatti con Bulgaria e Romania per quanto riguarda l’ampliamento dell’area Schengen”. I due hanno quindi ribadito la volontà di “continuare a rafforzare il dialogo politico” e di “coordinarsi reciprocamente sui principali temi internazionali”, oltre all’intenzione di rafforzare ulteriormente i rapporti commerciali ed economici tra i due Paesi.


Ma il ‘piatto forte’ è stato il tema dei migranti, su cui Orban e Meloni si trovano allineati per “contrastare la migrazione irregolare”. In particolare, hanno condiviso “l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri”. Un tema particolarmente sensibile per Meloni, che deve fronteggiare lo stop all’operatività dei centri in Albania. Proprio oggi il Parlamento ha dato via libera definitivo al decreto flussi (con l’indicazione della lista dei Paesi sicuri), ma il Csm ha detto “no” all’assegnazione alle Corti d’Appello della competenza sui procedimenti di trattenimento dei migranti richiedenti asilo e la Cassazione ha rinviato la decisione sul ricorso del governo contro le prime mancate convalide del trattenimento di migranti emesse dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma il 18 ottobre scorso. Il pg ha chiesto di sospendere il giudizio in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia dell’Unione europea e la decisione arriverà nelle prossime settimane. I centri di Gjader e Shengjin resteranno dunque ancora vuoti, anche se come detto da Meloni nei giorni scorsi e ribadito oggi dal ministro Matteo Piantedosi, il governo è “al lavoro per mettere a punto soluzioni in grado di superare gli ostacoli incontrati”. Per la premier e per Orban, però, quello albanese resta un ‘modello’ da “esplorare” nell’ambito di “nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto Ue e internazionale”. Magari – è questo il progetto – riuscendo ad anticipare l’entrata in funzione del Patto sulla migrazione e l’asilo, attualmente prevista a giugno 2026.


A margine della visita di Orban va registrata la contestazione di +Europa. In piazza Colonna si sono presentati il segretario Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e alcuni militanti, esponendo cartelli con scritte come “No ai servi di Putin in Europa” e “No al modello Ungheria”. “Diciamo no al modello ungherese, un modello liberticida, contro la libertà di stampa, contro le libertà individuali, contro i diritti civili. E’ il modello della democrazia illiberale e di coloro che vogliono disgregare e distruggere l’Ue nel momento in cui invece ne abbiamo più bisogno”, ha detto Della Vedova.

Migranti, Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania

Migranti, Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” AlbaniaRoma, 4 dic. (askanews) – Nel giorno in cui il Parlamento approva definitivamente il decreto flussi (che contiene anche le norme sui Paesi sicuri), ma arrivano due nuovi stop al governo sui centri in Albania, Giorgia Meloni incassa l’”appoggio” di Viktor Orban in tema di migranti. Il primo ministro ungherese, ricevuto questa mattina dal Papa, è stato a colloquio per oltre un’ora nel pomeriggio con la presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.


Orban sta per chiudere il semestre di presidenza ungherese, un mandato che è stato contestato (anche con il ‘boicottaggio’ di riunioni) per alcune decisioni del premier, in particolare sul rispetto dello stato di diritto, e di cui alcuni avevano ipotizzato lo ‘slittamento’. Una richiesta che non era stata poi raccolta dalle istituzioni comunitarie, anche perchè in realtà il semestre è caduto in un periodo – con le elezioni e le nomine dei nuovi top jobs – in cui il ruolo della Presidenza è stato assai limitato. Meloni, da parte sua, ha invece espresso le “congratulazioni” all’amico Orban “per la riuscita della Presidenza semestrale di turno del Consiglio dell’Unione europea, in particolare per l’adozione della dichiarazione di Budapest sulla competitività, oltre all’apertura del primo capitolo dei negoziati di adesione con l’Albania e i progressi fatti con Bulgaria e Romania per quanto riguarda l’ampliamento dell’area Schengen”. I due hanno quindi ribadito la volontà di “continuare a rafforzare il dialogo politico” e di “coordinarsi reciprocamente sui principali temi internazionali”, oltre all’intenzione di rafforzare ulteriormente i rapporti commerciali ed economici tra i due Paesi.


Ma il ‘piatto forte’ è stato il tema dei migranti, su cui Orban e Meloni si trovano allineati per “contrastare la migrazione irregolare”. In particolare, hanno condiviso “l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri”. Un tema particolarmente sensibile per Meloni, che deve fronteggiare lo stop all’operatività dei centri in Albania. Proprio oggi il Parlamento ha dato via libera definitivo al decreto flussi (con l’indicazione della lista dei Paesi sicuri), ma il Csm ha detto “no” all’assegnazione alle Corti d’Appello della competenza sui procedimenti di trattenimento dei migranti richiedenti asilo e la Cassazione ha rinviato la decisione sul ricorso del governo contro le prime mancate convalide del trattenimento di migranti emesse dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma il 18 ottobre scorso. Il pg ha chiesto di sospendere il giudizio in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia dell’Unione europea e la decisione arriverà nelle prossime settimane. I centri di Gjader e Shengjin resteranno dunque ancora vuoti, anche se come detto da Meloni nei giorni scorsi e ribadito oggi dal ministro Matteo Piantedosi, il governo è “al lavoro per mettere a punto soluzioni in grado di superare gli ostacoli incontrati”. Per la premier e per Orban, però, quello albanese resta un ‘modello’ da “esplorare” nell’ambito di “nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto Ue e internazionale”. Magari – è questo il progetto – riuscendo ad anticipare l’entrata in funzione del Patto sulla migrazione e l’asilo, attualmente prevista a giugno 2026.


A margine della visita di Orban va registrata la contestazione di +Europa. In piazza Colonna si sono presentati il segretario Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e alcuni militanti, esponendo cartelli con scritte come “No ai servi di Putin in Europa” e “No al modello Ungheria”. “Diciamo no al modello ungherese, un modello liberticida, contro la libertà di stampa, contro le libertà individuali, contro i diritti civili. E’ il modello della democrazia illiberale e di coloro che vogliono disgregare e distruggere l’Ue nel momento in cui invece ne abbiamo più bisogno”, ha detto Della Vedova.

Al via stagione invernale La Skiarea Alpe Cimbra-Folgaria-Lavarone

Al via stagione invernale La Skiarea Alpe Cimbra-Folgaria-LavaroneRoma, 4 dic. (askanews) – La Skiarea Alpe Cimbra-Folgaria&Lavarone, uno tra i comprensori sciistici più estesi del Trentino, è uno scrigno ricco di tesori per un’esperienza in montagna indimenticabile e accessibile. Una proposta turistica completa che coniuga tradizione ed innovazione con una particolare attenzione alla creazione di vacanze su misura per ogni ospite.


Dopo la preapertura dello scorso weekend, da venerdì 6 dicembre gli impianti del comprensorio saranno operativi senza interruzioni fino a fine marzo. Alpe Cimbra-Folgaria&Lavarone accoglierà appassionati di sci alpino, sci di fondo e snowboard fino a coloro che cercano +opzioni più avventurose come il free-ride. Le skiaree di Folgaria & Lavarone con oltre 10 differenti punti di accesso alle piste, offrono più di 100 km di piste per ogni livello di difficoltà, dalle 5 piste nere per i più esperti, alle 25 piste rosse per chi è già ad un buon livello e 54 blu per chi è alle prime armi. Dotata di innevamento artificiale grazie ai suoi 380 generatori di neve, la Skiarea Alpe Cimbra-Folgaria&Lavarone dispone di 4 scuole di sci e oltre 200 maestri altamente qualificati, pronti a offrire lezioni personalizzate.


“La scorsa stagione invernale è stata decisamente positiva, abbiamo accolto oltre 500.000 sciatori, di cui il 55% provenienti dall’estero e il 45% dall’Italia, generando un fatturato di oltre 14 milioni di euro per la vendita degli skipass e circa 100 milioni di euro considerando l’indotto sull’intero comprensorio” dichiara Ivan Pergher, Responsabile Commerciale di Folgariaski. “Riteniamo che la nostra Skiarea sia decisamente competitiva, tanto che la numero uno al mondo, l’americana Mikaela Shiffrin pluricampionessa olimpica, si è allenata con grande soddisfazione qui a Fondo Grande negli anni scorsi. Quest’anno, a partire da dicembre, avremo l’onore di ospitare anche la Nazionale Maschile Americana di Coppa del Mondo di Sci Alpin, che ha scelto proprio Folgaria come base europea per i suoi allenamenti”. Motivo di orgoglio della Skiarea è la Scuola Scie di Passione, con sede a Passo Coe, che da quasi 15 anni si distingue come centro di eccellenza – fra i primi in Italia – specializzato nell’insegnamento dello sci a persone con disabilità fisiche e cognitive. “Grazie all’esperienza di oltre 20 maestri, Scie di Passione – i cui servizi sono rivolti anche a normodotati – ha sviluppato un approccio didattico inclusivo, mettendo a disposizione attrezzature e ausili specializzati, che permettono a tutti, di vivere l’emozione dello sci e della montagna”, afferma il Direttore Tecnico della scuola, Stefano Carbone.


La scuola è un punto di riferimento per chi cerca non solo un insegnamento tecnico, ma un’esperienza emozionante, sicura e accessibile. Gli ospiti possono viverla in autonomia, grazie al supporto dei professionisti, o condividerla con amici e familiari in un ambiente accogliente e inclusivo. “Ogni anno dedichiamo oltre 14.000 ore di lezioni a bambini e adulti, adattando i nostri corsi alle diverse esigenze per chiunque desideri vivere l’emozione della montagna. Che si tratti di corsi di 5-10 giorni o lezioni giornaliere, i preziosi feedback dei nostri ospiti ci permettono di migliorare costantemente l’esperienza offerta, rendendola accessibile e inclusiva per tutti. In particolare, per gli ospiti con disabilità, offriamo un contatto personalizzato one-to-one prima delle lezioni, per organizzare ogni dettaglio e garantire un’esperienza su misura”. La Scuola Scie di Passione è completamente accessibile, un luogo dove ogni persona, con il supporto adeguato, può affrontare la sfida delle piste e sentire il piacere di far parte di un’avventura condivisa.

Milano, Coca-Cola conferma il sostegno al Banco Alimentare

Milano, Coca-Cola conferma il sostegno al Banco AlimentareMilano, 4 dic. (askanews) – Dopo il supporto alla 28esima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, Coca-Cola conferma il proprio sostegno a Banco Alimentare portando un messaggio di solidarietà anche al Coca-Cola Christmas Village, un luogo magico in cui divertirsi e, al contempo, fare del bene.


Cuore del villaggio allestito dal 7 dicembre al 6 gennaio in Piazza del Duomo a Milano, sarà l’Albero dei Giochi dedicato ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. Il legame tra Coca-Cola e le Olimpiadi nasce da lontano e rappresenta una delle collaborazioni più longeve e iconiche nella storia degli eventi sportivi mondiali, che non solo riflette l’impegno nel promuovere lo sport e i suoi valori, ma incarna una visione condivisa di inclusione, aggregazione e rispetto. Il viaggio di Coca-Cola con il Movimento Olimpico inizia nel 1928 ad Amsterdam, affiancando gli atleti e diventando così il partner più duraturo nella storia delle Olimpiadi. Ai piedi dell’Albero dei Giochi ci sarà il Mercatino di Natale di Coca-Cola: uno spazio dove poter acquistare gadget e prodotti esclusivi del brand, trasformando un semplice gesto in un contributo concreto per le persone in difficoltà. L’intero ricavato del Mercatino, che vedrà coinvolti volontari di Banco Alimentare affiancati da dipendenti di Coca-Cola, sarà infatti devoluto all’associazione. Una collaborazione storica quella tra Coca-Cola e Banco Alimentare che quest’anno ha permesso di distribuire generi alimentari per oltre 1 milione e 400 mila pasti e negli ultimi otto anni si è tradotta in un sostegno pari alla distribuzione di circa 15 milioni di pasti, confermando l’impegno dell’Azienda a favore della sostenibilità sociale e della comunità. “Siamo felici che Coca-Cola abbia nuovamente scelto Banco Alimentare come partner per la campagna natalizia, sicuramente la più importante dell’anno. In una situazione difficile e complessa come quella attuale, è importante il messaggio lanciato da Coca-Cola: un semplice gesto di gentilezza, generosità, e di concreta solidarietà, ha sempre un positivo effetto anche su chi lo compie provocando una reazione a catena di bene. Il nostro obiettivo è da sempre quello di ridare fiducia e speranza alle persone in difficoltà e possiamo raggiungerlo solo facendo squadra con chi realmente si mette in gioco con noi e ci resta vicino” – così Giovanni Bruno, Presidente Fondazione Banco Alimentare ETS.


“In questo periodo speciale dell’anno è importante ricordarsi quanto i più piccoli gesti di gentilezza e generosità possano fare la differenza per le persone in difficoltà, per questo siamo orgogliosi di sostenere ancora una volta Banco Alimentare e i suoi volontari. Abbiamo deciso di portare questo messaggio di condivisione e solidarietà anche all’interno del Coca-Cola Christmas Village, nel quale ciascuno di noi potrà celebrare lo spirito e la tradizione del Natale, riscoprendo l’importanza del donare” – dichiara Cristina Camilli, Direttore Comunicazione, Relazioni Istituzionali e Sostenibilità Coca-Cola Italia.

Al via “Più libri, più liberi”, Giuli: Libri motivo di consapevolezza

Al via “Più libri, più liberi”, Giuli: Libri motivo di consapevolezzaRoma, 4 dic. (askanews) – È iniziata oggi la nuova edizione di Più libri più liberi, la fiera nazionale interamente dedicata alla Piccola e Media Editoria, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), al Roma Convention Center La Nuvola dell’Eur. La fiera, articolata in cinque intense giornate, si propone come una vetrina di eccellenza che offre spazio a nuove voci, sperimentazioni editoriali e autori emergenti.


L’evento ha registrato un’affluenza straordinaria già nella prima giornata, con migliaia di visitatori in fila fin dal mattino. Tra i presenti oltre seimila giovani provenienti da istituti scolastici di tutto il territorio nazionale, che hanno gremito gli spazi della fiera. Alle 10.30 si è svolta l’inaugurazione della fiera nello Spazio Rai. “I libri sono fonti di ispirazione, motivo di consapevolezza”, ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli. “Nel Decreto Cultura interverremo con 30 milioni per finanziare le biblioteche. Quello che chiamiamo Piano Olivetti per la cultura deve essere riempito di contenuti che accorcino la distanza tra centro e periferia e diano capacità di spesa e lettura a chi è più svantaggiato. Un piano per la diffusione delle librerie che dà voce e capacità di spesa e di lettura a chi finora è stato escluso. La salute della filiera dell’editoria nasce con una sana educazione alla lettura, che genera un ulteriore fabbisogno di libri in un circuito virtuoso”.


Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE, ha sottolineato che “la piccola e media editoria è parte rilevante del nostro settore, rappresenta quasi il 50% del mercato trade e va tutelata perché sostiene la libertà di poter scegliere quello che vogliamo leggere. Leggere è importante, ci rende empatici e riduce il livello di violenza che nella nostra società ha raggiunto livelli importanti. Per questo crediamo fermamente ci debba essere una politica per il libro e ringraziamo il ministro Alessandro Giuli che ha aperto con noi un dialogo, speriamo di poter discutere presto una nuova legge di sistema per il settore che permetta la programmazione di interventi specifici e incrementi i finanziamenti per il Centro per il libro e la lettura”. Lorenzo Armando, presidente del Gruppo Piccoli editori di AIE, ha sottolineato: “In questa Fiera trova spazio tutto il meglio della produzione della piccola e media editoria. È un contributo che come piccoli editori di AIE diamo a tutti, soci e non soci, e all’intera filiera, perché di un’offerta plurale beneficiano tutti. Abbiamo bisogno di un sistema che funzioni, ci sono fondi da sbloccare, una legge di sistema che aspettiamo da tempo. Ma prima di ogni cosa vorrei rivolgere un grande grazie a tutti i visitatori, essere qui in Fiera, visitare gli stand, prendere in mano i nostri libri, è il primo e più importante aiuto che ci potete dare”.


Il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, accompagnato dall’Assessore alla Cultura Simona Renata Baldassarre, ha dichiarato: “Ho provato un senso di gioia nel vedere alla Nuvola tanti giovani. La misura del mondo che vogliamo passa dalla capacità della cultura – e quindi dei libri – di far conoscere l’altro da sé. Perché se i giovani si appassionano meno alla lettura significa che abbiamo perso la capacità di raccontare la bellezza e la meraviglia. La Regione Lazio sostiene e sosterrà con convinzione Più libri più liberi e la piccola e media editoria del nostro territorio e non solo. Perché il futuro e la tenuta delle nostre radici, della nostra civiltà e identità, passa dalla capacità di sostenere e fare cultura, a partire dai giovani e per i giovani”. “Più libri Più liberi è una sfida vinta che muove idee ed economia – ha affermato Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura Roma Capitale – e non succede spesso nel nostro Paese. Un evento unico per la città di Roma e mi sembra assolutamente centrata l’idea di dedicare la fiera a ‘La misura del mondo’ in un mondo che la misura l’ha persa. C’è chi lavora su faglie di rottura, noi invece qui lavoriamo tutti insieme a meccanismi di ricucitura, di dialogo, di ponti, di scambio che non è solo culturale”.


Maurizio Forte, direttore Centrale per i settori dell’export dell’ICE, ha evidenziato che “fin dal lancio di Più libri più liberi l’Agenzia ha sempre collaborato con AIE per accompagnare l’editoria italiana all’estero. Per l’edizione 2024 di Più libri più liberi abbiamo selezionato d’intesa con AIE una delegazione internazionale di 45 operatori, provenienti da 27 mercati strategici per l’editoria italiana (oltre all’Europa, anche Tunisia, Algeria, Argentina, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Brasile e India per citarne alcuni), che avranno l’opportunità di conoscere o ritrovare i nostri editori, grazie ad un programma di oltre 600 incontri pre-agendati a cui se ne aggiungeranno molti altri spontanei”. Enrico Gasbarra, Presidente EUR SPA ricorda come “Per EUR SpA, Più libri più liberi non è solo una degli appuntamenti più importanti che ospitiamo ma è anche quello che ha il valore simbolico più alto: riappropriarsi della Cultura come cardine di un modello di società diversa, nuova, più inclusiva, in cui la violenza, in tutte le sue forme, si affievolisca fino a sparire, lasciando il posto all’accettazione dell’altro, della diversità come arricchimento. Riprendendo le significative parole di Giulio Cecchettin, crediamo che Iniziative come Più libri più liberi traccino il percorso perché si torni a vincere come società”. La Presidente di Più libri più liberi, Annamaria Malato, evidenzia come “i protagonisti della nostra manifestazione sono e devono rimanere i libri, che sono spazio di conoscenza, di approfondimento e, talvolta, di discussione. E questo è anche un segno di vitalità. Ma tengo a ribadire che la nostra fiera dedica da sempre particolare attenzione nel suo programma a temi come la violenza di genere, i diritti delle donne e la parità, ben prima che diventassero attuali nel dibattito pubblico”. Più libri più liberi si è impegnata nel promuovere il dialogo e la riflessione su temi di grande rilevanza sociale, mettendo a disposizione tre sale della fiera per iniziative legate al contrasto alla violenza di genere, che si aggiungono a tutti gli altri eventi già in programma. Gli spazi sono stati aperti ai centri antiviolenza, alle realtà collettive e a chiunque desideri contribuire attivamente a questo importante dibattito. Il primo incontro con letture, dal titolo “Il morso della farfalla”, si terrà il 5 dicembre alle 15.30 in Sala Vega, in collaborazione con Associazione Venere e Promoit Ets, con l’intervento di Maurizio Milazzo, Maria Chiara Parmiggiani e Daniela Rocchi e le letture di Giorgia Palermo. Nel secondo incontro interverranno Valeria Parrella, Linda Laura Sabbadini e Paola Tavella (venerdì 6 dicembre, 18.30, Sala Sirio). Dai Libri ai Corpi: scardinare la violenza di genere è il titolo della terza tavola rotonda e dibattito in cui interverranno Giulia Cavallini, Sofia Mattioli, Lilith Moscon, Greta Olivo e Alberto Leiss, moderato da Olga Campofreda (sabato 7 dicembre alle 13, Sala Aldus).

Lo chef Fontana: “Il mio panettone porta Made in Italy nel mondo”

Lo chef Fontana: “Il mio panettone porta Made in Italy nel mondo”Roma, 4 dic. (askanews) – Anche per questo Natale 2024, lo chef Nazareno Fontana celebra il legame profondo con la sua terra, presentando il suo panettone , una creazione che incarna l’essenza del territorio e la passione per l’artigianalità. Una proposta che nasce nel ristorante Il Caminetto, da più di quarant’anni il simbolo della famiglia Fontana e un punto di riferimento della cucina laziale.


Il panettone all’uva moscato di Terracina si distingue come un’eccellenza unica, in cui l’aromaticità del vitigno autoctono si sposa alla perfezione con la morbidezza del lievitato natalizio. “Ho voluto realizzare un panettone che racconti una storia, quella della mia terra e delle sue tradizioni – spiega lo Chef Fontana – usare il moscato di Terracina è stato il modo più autentico per rappresentare il Lazio, un territorio ricco di sapori straordinari, di cui mi sento profondamente parte. È un lievitato che ci rappresenta: genuino, semplice e vero.” La produzione del panettone inizia con l’immersione dell’uvetta nel pregiato Moscato di Terracina, un vino dolce e aromatico che le conferisce morbidezza e un bouquet di profumi floreali e fruttati. Questo passaggio non solo esalta il sapore dell’uvetta, ma crea una base armoniosa che caratterizza il dolce finale. Successivamente, l’uvetta viene incorporata in un impasto preparato con cura e passione, utilizzando ingredienti di altissima qualità, selezionati meticolosamente dallo chef Fontana. La lavorazione dell’impasto segue metodi tradizionali, unendo precisione e artigianalità, per garantire una consistenza soffice e uniforme. Dopo un’attenta lavorazione, l’impasto viene sottoposto a una lievitazione naturale in più fasi, un processo fondamentale che permette di sviluppare una texture leggera e ariosa, mentre assorbe e amplifica i profumi unici del Moscato. Il risultato finale è un panettone che racconta la tradizione e l’innovazione, capace di conquistare i palati più esigenti con il suo equilibrio tra dolcezza, morbidezza e aromi intensi.


“In questi anni, il nostro panettone – continua Fontana – è diventato anche un modo per far conoscere il nostro territorio soprattutto al di fuori dei confini italiani. Grazie al nostro shop online, oggi i nostri prodotti viaggiano in tutto il mondo, raggiungendo clienti che apprezzano la qualità e la storia che racchiudono. È una soddisfazione immensa sapere che, grazie al web, il nostro impegno e i nostri sapori arrivano ovunque – conclude Nazareno Fontana”.

Vino, Uiv: l’Italia è il Paese più esposto in caso di dazi Usa

Vino, Uiv: l’Italia è il Paese più esposto in caso di dazi UsaMilano, 4 dic. (askanews) – “Gli annunciati dazi Usa rischiano di aggravare una congiuntura già difficile se non si diversifica il mercato e soprattutto se si perseguono politiche di chiusura commerciale. Per questo Unione italiana vini (Uiv) sostiene fermamente l’accordo Mercosur e condivide il via libera dell’Italia ai vini dealcolati, una nicchia che potrebbe comunque aprire le porte a nuovi target e Paesi”. Lo ha detto oggi il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi, aprendo i lavori dell’ultimo consiglio nazionale 2024 dell’associazione di riferimento per il settore.


“Il 60% dell’export italiano è concentrato su cinque mercati, con gli Stati Uniti che da soli valgono quasi un quarto delle nostre spedizioni” ha spiegato Frescobaldi, aggiungendo che “non possiamo chiuderci anche verso mercati, come il Brasile e l’America Latina, che per radici culturali potrebbero ampliare i nostri orizzonti commerciali”. Secondo un focus dell’Osservatorio Uiv presentato oggi, l’Italia sarebbe il Paese fornitore europeo maggiormente esposto in caso di nuovi dazi aggiuntivi statunitensi. Dall’analisi delle importazioni nei primi 9 mesi di quest’anno emerge infatti come gli Usa siano oggi la “stampella commerciale” delle vendite italiane (+4,4% nel periodo), con una domanda che ha contribuito a limitare il calo a valore delle spedizioni verso 11 Paesi top buyer a -1,5%. Al netto del mercato Usa, la perdita salirebbe infatti a -4,9%. Meno traumatico l’effetto sulla Francia, che passerebbe dall’attuale -7,3% a -8,5%.


Commercio internazionale, vino e salute, dealcolati, nuova politica Ue sono i temi affrontati dall’Associazione, che ha fornito i numeri della propria rappresentatività: sono 812 i soci Uiv, che complessivamente esprimono un fatturato di 10,6 miliardi di euro, se si considera anche gli iscritti Anformape (macchine e prodotti per l’enologia). In aumento anche i giovani di Agivi, che conta oramai 134 soci (+10% solo nell’ultimo anno).

Migranti, Meloni-Orban: nuovo quadro giudiridico Ue Paesi sicuri

Migranti, Meloni-Orban: nuovo quadro giudiridico Ue Paesi sicuriRoma, 4 dic. (askanews) – “L’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri”. E’ quanto hanno condiviso la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban, nell’incontro di oggi a Palazzo Chigi.


L’incontro ha “permesso di riaffermare l’importanza di contrastare la migrazione irregolare. I due Capi di Governo hanno auspicato un rafforzamento della cooperazione con i Paesi di origine e di transito, per affrontare le cause profonde e per combattere il traffico e la tratta di essere umani al fine di prevenire perdite di vite e le partenze irregolari. In particolare, hanno condiviso l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri. Infine, hanno sottolineato l’importanza di esplorare nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto UE e internazionale, sulla base del percorso avviato dall’accordo Italia-Albania”.