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A Ferrara nasce la serra idroponica a energia e acqua zero

A Ferrara nasce la serra idroponica a energia e acqua zeroRoma, 13 mar. (askanews) – Nasce a Ferrare la prima serra idroponica a energia zero, consumo idrico zero e contaminazione controllata rispetto ai patogeni. Il progetto è del Centro Ricerche CIAS dell’Università di Ferrara e nasce con l’obiettivo di rivoluzionare l’agricoltura con un sistema capace di garantire una produzione ortofrutticola di altissima qualità.


La serra semisferica, una cupola geodetica di ultima generazione, e il “cubo” tecnologico, di 5 metri di lato, pur privi di fondazioni tradizionali, sono progettati per resistere a venti di 200 km/h e a terremoti di elevata intensità. L’energia annuale necessaria per il suo funzionamento viene interamente prodotta da un sistema fotovoltaico avanzato, che, oltre a generare corrente, funge da centro di controllo per tutte le funzioni della serra (temperatura, umidità, CO2, caratteristiche fisico chimiche dell’acqua, illuminazione), completamente controllate da remoto grazie a un sistema di supervisione appositamente progettato, che fa uso anche di tecniche di intelligenza artificiale. Uno degli aspetti più rivoluzionari riguarda il consumo idrico: la serra è in grado di recuperare le acque meteoriche (in un prossimo futuro estrarre acqua direttamente dall’aria), riducendo a zero il fabbisogno idrico proveniente da fonti tradizionali. Questo, unito alla tecnologia idroponica (ovvero la coltivazione senza suolo o fuori suolo), permette una resa elevatissima, con una produzione stimata tra i 100 e i 150 kg di ortaggi e frutta per metro quadrato all’anno.


Inoltre, grazie all’impiego sperimentale di batteri probiotici selezionati, innocui per l’uomo, le piante e gli animali, il sistema elimina la necessità di fitofarmaci, garantendo coltivazioni più sicure, naturali e prive di contaminazioni. Attualmente, nell’innovativa serra del Tecnopolo di Ferrara, si sta sperimentando la coltivazione di insalate e di undici varietà di basilico.

Referendum, Magi: scelta data dimostra la paura del governo

Referendum, Magi: scelta data dimostra la paura del governoRoma, 13 mar. (askanews) – “I referendum si terranno l’8 e il 9 giugno e la scelta di questa data da parte del governo dimostra tutta la paura che l’esecutivo ha per il voto perché tra le due possibilità è stata scelta quella più sfavorevole alla partecipazione popolare”. Lo ha detto Riccardo Magi, segretario di +Europa, nel corso di un flash mob del comitato referendario davanti a Palazzo Chigi.


“Noi – ha aggiunto – avevamo richiesto che fosse in abbinamento con il primo turno delle amministrative, il 25 e 26 maggio. La strada è in salita ma noi sapremo difendere il voto degli elettori, anche degli elettori fuori sede perché una notizia positiva c’è ed è un successo parziale rispetto alle nostre richieste. Il voto per i fuori sede da quello che abbiamo letto sarà garantito anche ai lavoratori e non solo agli studenti: è un importante passo in avanti che noi salutiamo”. “Abbiamo poco più di ottanta giorni – ha detto ancora – per rompere il muro del silenzio. Il prossimo appuntamento è lunedì prossimo quando incontreremo l’amministratore delegato della Rai per cominciare a porre la gravissima questione dell’informazione ai cittadini sul referendum. C’è una situazione di paralisi della Commissione di vigilanza Rai per responsabilità della maggioranza, la commissione deve approvare il regolamento per gli spazi durante la campagna referendaria. Sono tutte cose che non sono tecniche, sono esattamente il modo con cui si neutralizza la volontà popolare e pensare che questo è un governo che vorrebbe talmente esaltarla da fare eleggere direttamente il presidente del consiglio e poi però hanno paura del voto referendario”.


Quanto al ministro Foti, secondo cui la partecipazione dipende dai quesiti e non dalle date, Magi replica che “non so dove il ministro Foti ha vissuto, è anche un politico di lunga esperienza. Storicamente i referendum nel nostro Paese sono stati ‘fottuti’ esattamente con la scelta estiva, al termine dell’anno scolastico quindi quando c’è una maggiore mobilità delle famiglie. Questa è la storia di questo Paese”.

Confagri Bologna: serve confronto urgente su fauna selvatica

Confagri Bologna: serve confronto urgente su fauna selvaticaRoma, 13 mar. (askanews) – Aprire un tavolo di confronto per definire strategie di gestione della fauna selvatica adeguate, che consentano di proteggere le imprese agricole senza rinunciare alla tutela della biodiversità, perché “il problema della fauna selvatica non può più essere ignorato: servono misure urgenti e un sistema di ristori equo ed efficace per garantire la sostenibilità delle attività agricole”. Così in una nota Davide Venturi, presidente di Confagricoltura Bologna, sottolineando la necessità di un piano di gestione efficace per contenere l’impatto della fauna selvatica. Nel corso del 2024 sono state diverse centinaia le domande di indennizzo per danni da fauna selvatica presentate dagli agricoltori bolognesi, con ungulati e volatili tra la specie maggiormente responsabile dei danni in agricoltura.


“La proliferazione incontrollata della fauna selvatica sta mettendo a dura prova le aziende agricole del nostro territorio – spiega in una nota – Ungulati, fagiani, oche selvatiche, nutrie, lepri, corvi, colombacci e persino pappagalli, come i parrocchetti dal collare, stanno causando danni sempre più ingenti alle coltivazioni. A questo si aggiunge la presenza sempre più diffusa dei lupi, che dalle zone collinari e montane stanno scendendo in pianura”. Affrontare la problematica del lupo sta diventando sempre più urgente perché la sua presenza, un tempo limitata alle aree collinari e montane dove si sono registrati attacchi ad allevamenti bovini e ovini, si sta espandendo anche in pianura. “La situazione non può essere sottovalutata – sottolinea Venturi – Servono piani di controllo adeguati per tutelare le aziende agricole e zootecniche, che non possono essere lasciate sole a fronteggiare il problema”.


Un ulteriore nodo da sciogliere è la complessità delle procedure per ottenere i risarcimenti per i danni subiti. “Oggi gli agricoltori devono affrontare un iter burocratico lungo e farraginoso, con un ritorno economico minimo rispetto ai danni effettivamente subiti – aggiunge il presidente di Confagricoltura Bologna – Il risultato è che le imprese si trovano a sopportare da sole le conseguenze economiche di un problema che andrebbe invece affrontato con strumenti più efficaci e tempestivi. Se non si interviene in modo concreto, il rischio è la tenuta stessa delle aziende agricole, già messe a dura prova da altre criticità”.

Coldiretti: stima consumi mondiali olio Evo +10% in 2024-25

Coldiretti: stima consumi mondiali olio Evo +10% in 2024-25Roma, 13 mar. (askanews) – Le proprietà benefiche dell’olio extravergine d’oliva, uno dei simboli della Dieta Mediterranea e della cucina italiana candidata a patrimonio dell’Unesco, trainano i consumi mondiali che per l’annata 204/2025 indicano una previsione di aumento del 10%, superando i 3 milioni di tonnellate. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Coi diffusa in occasione della presentazione della campagna della Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, e di Unaprol Consorzio Olivicolo Italiano che hanno siglato un protocollo d’intesa finalizzato a promuovere il valore curativo dell’Olio Evo, in occasione della “Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica”, che si terrà dal 16 al 24 marzo 2025 in tutte le maggiori piazze italiane.


Oltre che un prezioso alleato per la salute l’olio extravergine d’oliva, ricorda Coldiretti, rappresenta un comparto strategico per il Made in Italy agroalimentare, grazie all’impegno delle circa 400mila aziende agricole nazionali per garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo, secondo l’analisi Coldiretti. L’Italia ha la leadership in Europa per il maggior numero di oli extravergini a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp).

Lollobrigida: ok cdm a regime speciale accise gasolio agricolo

Lollobrigida: ok cdm a regime speciale accise gasolio agricoloRoma, 13 mar. (askanews) – “Oggi in Consiglio dei ministri, il Governo ha confermato, come da me proposto, l’impegno a garantire il regime speciale sulle accise per il gasolio agricolo, indispensabile per non aumentare i costi di produzione e, di conseguenza, i prezzi al consumo, evitando così nuovi oneri per agricoltori e pescatori”. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.


“Una scelta – conclude il ministro – che ribadisce il sostegno concreto a chi garantisce cibo di qualità, tutela la sovranità alimentare e la competitività delle imprese. Ringrazio il viceministro Leo, la Presidente Meloni e i colleghi per aver compreso l’importanza di questa scelta”.

Ciclismo, festival olandese alla Tirreno-Adriatico: esulta Kooij

Ciclismo, festival olandese alla Tirreno-Adriatico: esulta KooijRoma, 13 mar. (askanews) – Olav Kooij conquista il suo primo successo alla Tirreno Adriatico Crédit Agricole regolando sul traguardo di Trasacco i connazionali Pluimers e Van der Poel e portando il Team Visma | Lease a Bike sul gradino più alto del podio per la prima volta in questa edizione. Il vincitore della tappa di Napoli allo scorso Giro d’Italia era rimasto inizialmente tagliato fuori dai giochi a causa dei ventagli che avevano spezzato il gruppo dopo il Valico della Crocetta. Con lui anche uomini di classifica come Derek Gee, Eddie Dunbar, Simon Yates e, a seguito di una foratura, anche Mikel Landa. Il ricongiungimento avveniva a 14 km dall’arrivo, mentre in testa resistevano gli ultimi superstiti della fuga di giornata, Mirco Maestri e William Blume Levy. I due venivano ripresi a 4 km dall’arrivo da Ben Healy e, all’interno dell’ultimo km, dal gruppo Maglia Azzurra, allungato in vista dello sprint finale. Era Mathieu Van der Poel a lanciare la volata, ma il campione del mondo di Glasgow 2023 non poteva nulla contro la rimonta dei connazionali Pluimers e Kooij, quest’ultimo bravo a trovare il corridoio giusto e ad imporsi in volata.


“Mi piace molto questa corsa e non volevo tornare a casa a mani vuote – le parole del vincitore – quindi la frazione di oggi era una di quelle che ho puntato fin dal primo giorno. Sapevo che la tappa era divisa in due parti e che avrei dovuto soffrire nella prima per poter avere delle chances nel finale. Sulla salita più lunga di giornata la squadra si è messa in testa al gruppo per fare un ritmo che non fosse troppo esigente però mi sono fatto sorprendere nel tratto successivo. Avere dei compagni di squadra adatti a percorsi più pianeggianti come qua alla Tirreno è stato molto utile, mi hanno detto di non andare in panico e che saremmo rientrati, anche se io non sempre ne ero troppo coinvinto. Nel finale volevo ripagare il loro lavoro e ci sono riuscito. Il mio programma di avvicinamento al Giro d’Italia, dove voglio essere protagonista, prevede alcune gare di un giorno e poi un breve periodo di stop”.

Sindacati a Ue: su pesca tutelare sia ambiente sia lavoratori

Sindacati a Ue: su pesca tutelare sia ambiente sia lavoratoriRoma, 13 mar. (askanews) – L’Unione Europea deve adottare nei confronti della pesca un approccio “che tuteli sia l’ambiente sia i lavoratori, garantendo un equilibrio tra sostenibilità e giustizia sociale. I lavoratori del settore vivono condizioni di lavoro massacranti, con turni estenuanti, fronteggiando continuamente l’incertezza di un domani che rischia di vedere cancellato ‘per decreto’ un mestiere al quale non viene nemmeno riconosciuto, da un punto di vista previdenziale, lo status di ‘lavoro usurante’”. Così Fai, Flai e Uila Pesca: oggi il segretario nazionale della Fai-Cisl Patrizio Giorni è intervenuto in rappresentanza dei sindacati all’incontro “Il settore della pesca in Italia e l’Unione Europea: sfide ed opportunità”, svoltosi a Roma e organizzato dal Masaf in occasione della prima visita in Italia del commissario Ue alla Pesca e agli Oceani, Costas Kadis.


Il ddl ‘Valorizzazione risorsa mare’, ha ricordato Giorni, ha esteso al comparto pesca l’applicazione dell’integrazione salariale prevista per i lavoratori agricoli sospesi temporaneamente dal lavoro, “ma ancora mancano i decreti attuativi, per questo motivo è urgente un confronto tra le parti”. “Non possiamo lasciare affondare diritti e tutele: la pesca in Italia non è solo un comparto produttivo, è un pezzo della nostra storia, della nostra cultura e della nostra identità, eppure i lavoratori del mare sono sempre più soli di fronte a difficoltà enormi, tra normative stringenti, costi insostenibili, concorrenza sleale e condizioni di lavoro sempre più dure”.


Per questo Fai, Flai e Uila Pesca chiedono “di rafforzare il coordinamento tra le parti sociali, promuovere un dialogo ancora più costruttivo con le istituzioni europee e sostenere iniziative che valorizzino il ruolo delle comunità locali nella gestione responsabile delle risorse”. Tra le rivendicazioni dei sindacati, sottolineate nell’incontro, e che saranno esaminate con attenzione dall’Unione Europea, come ha garantito il commissario Kadis, un sistema di tutele adeguato per i lavoratori della pesca, “con contratti dignitosi e un sistema di previdenza che tenga conto della durezza del mestiere; un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nei tavoli decisionali, sia nazionali che europei; un fondo di sostegno strutturato per i pescatori penalizzati dalle riduzioni di attività dovute ai piani di gestione e da decisioni dell’Unione; politiche di contrasto alla concorrenza sleale, con un’etichettatura chiara sull’origine del pescato e controlli più rigidi sulle importazioni; investimenti in innovazione e sicurezza per ridurre i rischi sul lavoro e migliorare la qualità della vita a bordo”.

Asiago Dop e Jre per promuovere sostenibilità in cucina d’autore

Asiago Dop e Jre per promuovere sostenibilità in cucina d’autoreRoma, 13 mar. (askanews) – Promuovere la sostenibilità e l’importanza di fare scelte responsabili nella cucina d’autore. E’ l’obiettivo della partnership tra il Consorzio Tutela Formaggio Asiago e JRE-Italia, l’associazione che riunisce i più qualificati rappresentanti dell’alta ristorazione.


Il progetto vuole far conoscere l’importanza di una filiera corta e tracciabile mettendo in risalto la trasparenza e la qualità in cucina dell’Asiago DOP incoraggiandone un uso più consapevole e creativo. L’attività è iniziata nelle terre d’origine del formaggio Asiago, dove un gruppo di chef JRE-Italia, arrivati da tutta Italia, ha vissuto un’esperienza immersiva. Gli chef hanno partecipato alle varie fasi di produzione del formaggio, scoprendo da vicino il valore della manualità artigianale e di una produzione legata a una biodiversità unica, con più di 700 specie diverse di erbe e fiori. Durante l’evento è stata realizzata una selezione speciale di Asiago DOP Prodotto della Montagna, prodotto sopra i 600 metri nella zona della Denominazione d’Origine in poche migliaia di forme ogni anno. Ogni chef ha firmato personalmente le proprie forme che matureranno per 24 mesi e saranno successivamente marchiate a fuoco col logo dell’associazione JRE. Una volta giunte a perfetta maturazione, le forme verranno consegnate agli chef e saranno disponibili esclusivamente nei ristoranti JRE.


“Crediamo fermamente nell’importanza di consolidare il legame tra il territorio e la cucina d’autore contribuendo a portare in tavola non solo un formaggio d’eccellenza, ma anche il racconto di un prodotto che valorizza l’autenticità e la sostenibilità”, ha detto Flavio Innocenzi, direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago.

Tennis, Alcaraz: Sento la pressione se penso di tornare numero 1

Tennis, Alcaraz: Sento la pressione se penso di tornare numero 1Roma, 13 mar. (askanews) – Carlos Alcaraz si sta rendendo protagonista di una bella cavalcata al Masters 1000 di Indian Wells, dove ha sconfitto nell’ordine il francese Quentin Halys, il canadese Denis Shapovalov e il bulgaro Grigor Dimitrov in due rapidi set. Il fuoriclasse spagnolo prosegue la rincorsa al terzo sigillo consecutivo sul cemento della località statunitense ed è ora atteso dal confronto con l’argentino Francisco Cerundolo ai quarti di finale, partendo con tutti i favori del pronostico. Il fuoriclasse iberico non ha fatto mistero di volere tornare numero 1 del mondo, approfittando anche della squalifica di tre mesi che il fuoriclasse altoatesino sta scontando, e su questo aspetto si è soffermato al termine della netta vittoria contro Dimitrov: “Se pensassi solo a tornare in cima al ranking mi sentirei più sotto pressione. Cerco solo di rimanere concentrato su ogni giorno e su ogni torneo. Facendo le cose giuste e pensando solo a ciò che devo migliorare, il risultato arriverà, così come la prima posizione del ranking”. Il 21enne, che è il naturale favorito per la vittoria a Indian Wells e che poi cercherà di farsi strada anche a Miami per provare ad avvicinare Jannik Sinner in graduatoria, ha poi proseguito: “Per il momento penso solo a Indian Wells e voglio continuare a giocare un buon tennis. Spero di arrivare in finale o di sollevare il trofeo. È questo il mio obiettivo”.

R. Toscana a Ue: collegare finanziamenti a esigenze territorio

R. Toscana a Ue: collegare finanziamenti a esigenze territorioRoma, 13 mar. (askanews) – Finanziamenti collegati alle diverse esigenze territoriali e ai bisogni di produzione alimentare, preservazione dell’ambiente e prosperità delle aree rurali, sostegno al ricambio generazionale, autonomia delle risorse destinate all’agricoltura nel Quadro finanziario pluriennale e, soprattutto, maggiori risorse a vantaggio del contrasto allo spopolamento delle aree rurali.


Questi e altri temi sono stati approfonditi dalla Regione Toscana nell’ambito dell’incontro della Coalizione delle AgriRegioni (di cui la Toscana fa parte) con il Commissario per l’Agricoltura e l’Alimentazione, Christophe Hansen, e sette eurodeputati della Commissione agricoltura del Parlamento europeo: il vicepresidente Eric Sargiacomo (FR, S&D), Stefano Bonaccini (IT, S&D), David Cormand (FR, Verdi), Maria Carmen Crespo Diaz (ES, PPE), Herbert Dorfmann (IT, PPE), Paulo Do Nascimento Cabral (PT, PPE), Thomas Waitz (AT, Verdi). “Le politiche agricole europee – ha detto il presidente della regione Eugenio Giani – sono fondamentali per l’integrazione al reddito degli agricoltori, per la loro competitività e per la permanenza di un’agricoltura diffusa”. “Per questo la Pac – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – deve essere ambiziosa con risorse specifiche e adeguate e deve prevedere un dialogo rafforzato con le Regioni. Abbiamo bisogno di incrementare le opportunità offerte dalla bioeconomia, per esempio anche attraverso l’innovazione e l’adozione di modelli di produzione intelligenti”.


Il dibattito in corso sul futuro del Quadro Finanziario Pluriennale e della PAC è stato un’opportunità per le 19 regioni della Coalizione per spiegare la loro visione per una futura PAC ambiziosa. È stata anche un’occasione per ricordare il ruolo chiave che esse devono svolgere per garantire che gli interventi della PAC siano in linea con le esigenze locali evidenziando, tra l’altro, attraverso esempi concreti, la necessità di tenere conto degli impatti della PAC a livello locale e regionale.