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Podere Vito Cardinali: arrivano Verdicchio Riserva e Lacrima Superiore

Podere Vito Cardinali: arrivano Verdicchio Riserva e Lacrima SuperioreMilano, 12 mar. (askanews) – A metà di quest’anno Podere Vito Cardinali lancerà due nuove etichette: il “Castelli di Jesi Veridicchio Riserva Docg Classico” e il “Lacrima di Morro d’Alba Doc Superiore”. A più o meno un anno dall’inaugurazione, avvenuta il 29 giugno 2024, la Cantina di Morro d’Alba (Ancona) si prepara dunque a raddoppiare le sue etichette, sempre percorrendo la strada della qualità in una immediata godibilità distante dai cliché. Il percorso è quello tracciato dai primi due prodotti realizzati: il piacevolissimo “Vito – Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2023” e il “Costa Lisiano Marche Rosso Igt 2023”, un Lacrima in purezza pensata in chiave moderna e dunque tutt’altro che stucchevole ma agile e sorprendente, tanto da farsi già notare da diverse guide enologiche.


Se è vero che un anno di vita nel mondo del vino è nulla, è altrettanto vero che può lasciare intravedere la direzione che il produttore intende prendere, come struttura il progetto e a cosa punta. E qui l’idea è molto chiara, e cioè la valorizzazione dei vitigni autoctoni attraverso idee mai banali che lascino spazio al terroir, puntando ad una crescita nei prossimi anni che porti la produzione ad attestarsi intorno alle 100mila bottiglie, grazie agli attuali 35 ettari di vigneto coltivati per il 77% a Verdicchio e il restante a Lacrima di Morro d’Alba e Trebbiano. Per fare tutto questo, il bravo e giovane enologo residente Enrico Simonini, attraverso una collaborazione con l’Istituto Isvea ha realizzato prima di tutto un’analisi di microzonazione per capire, partendo dalle potenzialità del terreno, quali potessero essere le soluzioni migliori. Negli ultimi anni sono stati quindi realizzati ingenti investimenti agronomici per ampliare e migliorare la produzione, e nel 2023 sono stati impianti altri 1,5 ettari di Verdicchio, e l’anno successivo altri tre di Lacrima, a cui si sono aggiunte 200 nuove piante di ulivo che hanno portato il totale a 1.500 piante che danno vita all’olio Evo “Morro”, e che si sommano ai cereali, nocciole, visciole e melograno sparsi nei circa cento ettari in contrada Sant’Amico. Ma al centro del progetto c’è prima di tutto l’inscindibile legame e l’amore per la sua terra di Vito Cardinali, industriale 85enne che dopo una vita passata a Milano dice orgoglioso di non aver mai spostato la sua residenza da Morro d’Alba: “La mia casa è rimasta quella dove sono nato io e dove è nato e morto mio padre”. “Ama la terra, pianta le viti e impara a fare il viticoltore” racconta di lui l’amico Emilio Pedron, una vita spesa per il vino, raccontando che “noi ci siamo incontrati 6 o 7 anni fa proprio perché produceva e vendeva l’uva e, visto l’amore per la sua terra, gli ho detto che per completare il suo lavoro doveva mettere in bottiglia qualcosa, perché solo così poteva far sentire agli altri l’espressione, non solo della sua passione ma anche di quello che la sua terra produceva. La terra è bellissima, la vigna è in un anfiteatro a 360 gradi che ha tutte e tre le esposizioni, e la casa sorge al margine di questo anfiteatro facendo quasi da palcoscenico – prosegue – e sotto a questa casa due anni fa ha costruito una cantina importante, perché continua a dirmi che la sua terra è molto bella e che tutte le cose che si fanno là devono essere molto belle”.


“Il nostro obiettivo è creare vini che siano un’autentica espressione del territorio, mantenendo sempre un equilibrio tra tradizione e innovazione” conferma Cardinali, spiegando che “ogni scelta è guidata dalla volontà di lasciare un’eredità sostenibile e di qualità alle future generazioni. Questa non è solo una Cantina ma un progetto che racchiude storia, passione e innovazione, con un solo obiettivo: produrre vini che raccontino l’anima autentica delle Marche. I primi ettari – prosegue Cardinali – li abbiamo acquistati nel 1972 mentre nel 1977 nasce ufficialmente il Podere. All’inizio si trattava di pochi ettari poi la mia passione per queste zone, la volontà di fare qualcosa di più per il territorio e per preservarne le antiche colture, mi hanno spinto ad investire ancora più risorse ed energie in questo progetto”. Un altro elemento che vuole essere centrale dell’identità della Cantina è l’enoturismo, che con il tempo sta attirando un numero sempre crescente di visitatori. L’obiettivo per quest’anno è quello di offrire esperienze personalizzate, costruite sulle preferenze di ogni visitatore: dagli aspetti tecnici della produzione, all’esperienza degustativa guidata, al momento di relax con un calice di vino per contemplare il paesaggio. L’impegno per la sostenibilità e la qualità della Cantina di questo brillante e schietto marchigiano che ha costruito un impero nell’industria dell’acciaio (oggi riunito nella Cardinali Holding), ha portato ad un rafforzamento dei processi produttivi, con l’inerbimento e il sovescio nei vigneti, e recentemente ha ottenuto la certificazione Sqnpi.

Franco Battiato, esce la grande biografia “Sacre Sinfonie”

Franco Battiato, esce la grande biografia “Sacre Sinfonie”Roma, 12 mar. (askanews) – “Sacre Sinfonie, Battiato: Tutta la storia”, di Fabio Zuffanti è il titolo della più recente e completa biografia pubblicata finora su Franco Battiato, in uscita per Il Castello collana Chinaski Edizioni nell’anno e nel mese in cui il musicista siciliano, nato il 23 marzo 1945 a Ionia, avrebbe compiuto 80 anni.


Disponibile dal 12 marzo, il volume raccoglie in quasi 500 pagine la vita e le opere del cantante, dalla nascita fino agli ultimi giorni di vita nel 2021. Attraverso testimonianze dirette, interviste e articoli, Zuffanti ricostruisce la vita personale e la carriera di un artista fondamentale per la musica italiana e oltre. Accanto a una dettagliata cronistoria delle tappe artistiche e biografiche di Battiato, l’autore arricchisce la narrazione con suggestioni personali che evocano la dimensione del romanzo, integrando quegli eventi storici che hanno influenzato profondamente la vita e le opere del protagonista. Nel piccolo paesino siciliano degli anni ’40, già si percepisce il suo carattere visionario sognatore. Dai primi approcci con la musica, all’infortunio che gli causò il celebre naso importante (La sua carriera calcistica sembrava promettente, ma un impatto con il palo della porta cambiò tutto). Finalmente a Milano nel ’64 per cercare fortuna, tra impieghi occasionali, nuove conoscenze musicali (La prima incisione arrivò grazie a un lavoretto da fattorino) e l’amicizia con Giorgio Gaber (Gli suggerì di chiamarsi Franco per non confondersi con l’altro Francesco, Guccini, ospite insieme a lui in un programma TV). L’amore per la sperimentazione (Durante il servizio militare si recò a Londra per acquistare un sintetizzatore rischiando gravi provvedimenti disciplinari), prende poi piede in una fusione tra elettronica, prog e psichedelia (Dopo aver provato la mescalina, decise che poteva ottenere gli stessi effetti grazie alla meditazione), fino alla consapevolezza di volere uscire dalla nicchia e diventare una popstar (Al primo incontro con la EMI disse: sono venuto qui per avere successo, ditemi come devo fare e lo faccio). Le declinazioni del pop che ha sviluppato negli ’80 dimostrano che con Battiato fruibilità non per forza doveva significare banalità.


La sua musica attraversa i decenni, perennemente in movimento tra cantautorato, pop, rock, elettronica, classica e avanguardia. Con sempre nuovi cambi di rotta inaspettati, solo apparentemente in contraddizione con quanto aveva cristallizzato fino a quel momento. Battiato è stato forse il primo in Italia, a produrre un pop di qualità che potesse essere di largo consumo. Questo merito è emerso anche in Europa dove ha trovato una sponda nel suo mentore Karlheinz Stockhausen (Il musicista tedesco lo convinse a studiare la teoria musicale); e perfino negli USA, dove Frank Zappa ne aveva pubblicamente riconosciuto il valore (Il chitarrista gli regalò un paio di stivaletti alati per spronarlo a perseguire i suoi traguardi). Così tra hit, sperimentazione, colonne sonore, opere sacre e musica d’autore, si arriva alla sferzata rock, e poi di nuovo alla musica da camera, mescolando sempre stili e culture disparate. Un moto di incertezze, cambi di prospettiva, ammiccamenti al grande pubblico e imprevedibili virate artistiche, sempre frutto dei suoi inquieti viaggi esistenziali. Ma oltre la musica c’è di più: la meditazione, l’impegno sociale, il rapporto con le religioni (Primo artista pop ad esibirsi in Vaticano), le idee politiche (È stato un sostenitore del Partito Radicale), le filosofie, le mutazioni estetiche (Nel ’71, con il volto coperto di bianco, fu testimonial di una massiccia campagna pubblicitaria di divani a sua insaputa), il vegetarianismo (Diventò vegetariano dopo aver comunicato con un pesce) il cinema, la letteratura e la pittura. Sfide sempre nuove che lo portano a confrontarsi con le arti in senso lato, delineando i contorni di una figura complessa, dall’adolescenza fino alla malattia e agli ultimi anni della sua esistenza.


“Sacre Sinfonie” è rivolto a tutti quelli che per la prima volta si vogliono affacciare all’universo Battiato, ma anche per i fan che possono riscoprire in modo completo tutte le tappe che lo hanno reso un artista immortale.

Difesa, Crosetto a Parigi per il summit per una forza comune

Difesa, Crosetto a Parigi per il summit per una forza comuneParigi, 12 mar. (askanews) – Gli aiuti all’Ucraina e la creazione di una difesa comune europea. Sono due le riunioni in programma oggi a Parigi, a Val de Grace, che vedono coinvolti cinque ministri della difesa: italiano, francese, britannico, polacco, tedesco. Un summit che si tiene a margine del Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, a l’Ecole militaire, in programma fino a domani 13 marzo.


Sebastien Lecornu, ministro della difesa francese, Boris Pistorius, ministro della difesa tedesca, Guido Crosetto, ministro della difesa italiana, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz, vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro della difesa polacca, e John Healey, segretario di Stato alla Difesa britannica si ritrovano al Summit oggi pomeriggio. L’arrivo a Val de Grace è previsto alle 14.55, mentre la prima riunione del format E5 si svolge alle 15.15, alla presenza anche dei rappresentanti dell’Unione europea e della Nato. Si discute degli aiuti all’Ucraina, con la partecipazione in videocollegamento del ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. Successivamente, alle 16.45, si tiene il secondo incontro, quello sulla costruzione della difesa europea. A conclusione della giornata si tiene una conferenza stampa, alle 18.30.


Un summit, su invito francese, per “coordinare l’azione in sostegno a Kiev”, ha riferito l’entourage del ministro della Difesa francese Lecornu. E’ la terza volta che i ministri della Difesa dei cinque stati si riuniscono, dopo gli incontri in Germania a novembre e in Polonia a gennaio. L’obiettivo è ora quello di trovare una intesa nell’organizzare l’aiuto all’Ucraina nella fase in cui gli Stati Uniti stanno attuando un cambio di rotta. “In un momento in cui i capi di Stato europei hanno ripetutamente affermato che la pace in Ucraina dovrebbe essere imposta con la forza e alla luce della recente decisione americana di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina, i ministri discuteranno di come coordinare l’azione dei nostri Paesi a sostegno di Kiev”, ha dichiarato l’entourage di Lecornu all’Agence France Presse. “Discuteranno anche del necessario riarmo dell’Europa e dei nostri rispettivi Paesi, essenziale per garantire la nostra sicurezza collettiva a lungo termine”.


(Di Serena Sartini)

Il voto in Groenlandia: a sorpresa in testa l’opposizione indipendentista di centrodestra

Il voto in Groenlandia: a sorpresa in testa l’opposizione indipendentista di centrodestraRoma, 12 mar. (askanews) – A sorpresa, il partito indipendentista di centrodestra Demokraatit è in testa alle elezioni parlamentari in Groenlandia con il 29,9% dei voti, secondo i dati ufficiali della commissione elettorale centrale dell’isola danese mentre seconda si piazza l’altra forza di opposizione, il partito Narelak, il più favorevole a un immediato ‘divorzio’ dalla Danimarca. Netta sembra la sconfitta del governo uscente del premier Egede.


Secondo i dati del seggio elettorale, con 28.600 dei 40.300 voti scrutinati, il partito di opposizione Demokraatit è in testa con il 29,9% dei voti, con un guadagno di circa 20 punti rispetto alla precedente tornata elettorale. Il partito al potere Inuit Ataqatigiit, guidato dal primo ministro Múte Bourup Egede, ha ottenuto il 21,4% dei voti. Nelle precedenti elezioni del 2021, la sua formazione aveva vinto 12 dei 31 seggi del Parlamento groenlandese, il che le aveva consentito di formare un governo con il partito Siumut. L’altra forza di opposizione partito Narelak è la seconda forza politica con il 24,5% dei voti.


Martedì i groenlandesi si sono recati alle urne per eleggere i membri del parlamento che formeranno la nuova legislatura. Il Parlamento rinnovato potrebbe proporre di indire un referendum sull’indipendenza della Groenlandia, che resta sotto il dominio danese. La Groenlandia è stata una colonia della Danimarca fino al 1953 e, sebbene faccia ancora parte del regno danese, nel 2009 le è stata concessa l’autonomia con possibilità di autogoverno e politica interna indipendente. La Danimarca è membro dell’Unione Europea dal 1973 e membro della NATO dal 1949.

Groenlandia, l’opposizione indipendentista in testa

Groenlandia, l’opposizione indipendentista in testaRoma, 12 mar. (askanews) – A sorpresa, il partito indipendentista di centrodestra Demokraatit è in testa alle elezioni parlamentari in Groenlandia con il 29,9% dei voti, secondo i dati ufficiali della commissione elettorale centrale dell’isola danese mentre seconda si piazza l’altra forza di opposizione, il partito Narelak, il più favorevole a un immediato ‘divorzio’ dalla Danimarca. Netta sembra la sconfitta del governo uscente del premier Egede.


Secondo i dati del seggio elettorale, con 28.600 dei 40.300 voti scrutinati, il partito di opposizione Demokraatit è in testa con il 29,9% dei voti, con un guadagno di circa 20 punti rispetto alla precedente tornata elettorale. Il partito al potere Inuit Ataqatigiit, guidato dal primo ministro Múte Bourup Egede, ha ottenuto il 21,4% dei voti. Nelle precedenti elezioni del 2021, la sua formazione aveva vinto 12 dei 31 seggi del Parlamento groenlandese, il che le aveva consentito di formare un governo con il partito Siumut.


L’altra forza di opposizione partito Narelak è la seconda forza politica con il 24,5% dei voti. Martedì i groenlandesi si sono recati alle urne per eleggere i membri del parlamento che formeranno la nuova legislatura. Il Parlamento rinnovato potrebbe proporre di indire un referendum sull’indipendenza della Groenlandia, che resta sotto il dominio danese.


La Groenlandia è stata una colonia della Danimarca fino al 1953 e, sebbene faccia ancora parte del regno danese, nel 2009 le è stata concessa l’autonomia con possibilità di autogoverno e politica interna indipendente. La Danimarca è membro dell’Unione Europea dal 1973 e membro della NATO dal 1949.

Ue annuncia contromisure da 26 miliardi ai dazi Usa. Von der Leyen: risposta “forte ma proporzionata”

Ue annuncia contromisure da 26 miliardi ai dazi Usa. Von der Leyen: risposta “forte ma proporzionata”Roma, 12 mar. (askanews) – La Commissione europea ha annunciato contromisure “rapide e proporzionate” sulle importazioni americane nell’Unione europea (Ue), definendo “ingiustificati i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’Ue” decisi dal presidente americano Donald Trump ed entrati in vigore oggi.


“Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate – ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in una nota – mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, noi stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Questo corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1 aprile e pienamente operative dal 13 aprile”.

Ucraina, P. Chigi: soddisfazione Meloni per proposta cessate fuoco

Ucraina, P. Chigi: soddisfazione Meloni per proposta cessate fuocoRoma, 11 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “accoglie con soddisfazione l’esito dei colloqui tenutisi a Gedda tra gli Stati Uniti e l’Ucraina, con particolare riferimento alla proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni e alla ripresa dell’assistenza americana a Kiev”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.


“L’Italia – prosegue il comunicato – sostiene pienamente gli sforzi degli Stati Uniti, sotto la guida del Presidente Trump, a favore di una pace giusta che garantisca la sicurezza di lungo periodo dell’Ucraina. Ora la decisione spetta alla Russia”.

Su mozione difesa Ue tensioni Pd, in bilico tra sì e astensione

Su mozione difesa Ue tensioni Pd, in bilico tra sì e astensioneRoma, 11 mar. (askanews) – Il Pd proverà fino all’ultimo ad evitare la spaccatura sulla risoluzione del Parlamento europeo che fissa la linea sui temi della difesa e del riarmo. Il gruppo S&D si è riunito lunedì sera, poi in giornata si sono visti gli europarlamentari della delegazione dem e stasera ci sarà un’altra riunione, ma solo mercoledì mattina – assicurano in molti – si arriverà a fissare la linea. La discussione, spiega un dirigente Pd, è tra astensione e voto a favore a Strasburgo, ma il confronto durante i colloqui di queste ore è stato assai teso, racconta chi ha partecipato. Per questo il capo delegazione Nicola Zingaretti userà tutto il tempo a disposizione per cercare di portare il partito sulla posizione che riesce a tenere dentro il maggior numero di eurodeputati dem.


Le posizioni sono distanti, in parecchi vorrebbero votare no: oltre a Marco Tarquinio e Cecilia Strada, questa sarebbe la scelta anche di un bel pezzo di sinistra Pd, cioè quasi tutta la maggioranza che sostiene Elly Schlein. La stessa segretaria nei giorni scorsi ha usato parole nette contro il piano di riarmo presentato da Ursula von der Leyen, mentre adesso si deve votare un testo che esprime un apprezzamento esplicito per quel progetto, pur aggiungendo una serie di critiche e richieste di modifica. Il voto, va precisato, non sarà sul piano della von der Leyen, ma appunto su una risoluzione che definirà gli indirizzi in materia di difesa e riarmo. Ma nella bozza di risoluzione di S&D – che confluirà nel testo di maggioranza scritto insieme a Ppe e Liberali – si legge appunto che il Parlamento europeo “accoglie con favore l’iniziativa ‘Rearm Eu’ della Commissione come un primo passo importante per un’azione rapida”. Un passaggio che sarà anche nella risoluzione di maggioranza e che è difficile da accettare anche per la Schlein, che ha definito la proposta come un “piano che va nella direzione sbagliata”, quella del “riarmo nazionale dei 27 stati” anziché verso una “vera difesa europea”.


Ma di fatto il Pd è solo, anche tra i socialisti europei, a sostenere questa linea. Sono per il voto a favore non solo il britannico Starmer, ma anche lo spagnolo Sanchez, i socialisti della Spd e tutti gli altri. E l’ìdea di un Pd isolato a livello europeo, “che si schiera sulla posizione di Salvini e Conte anziché su quella dei socialisti” ha fatto scattare l’allarme nell’ala ‘di governo’ del partito. In questi giorni sono cresciute le pressioni dell’ala riformista dem, supportate anche da interventi ‘pesanti’ come quelli degli ex premier Paolo Gentiloni, Romano Prodi, Enrico Letta, e del primo segretario Pd Walter Veltroni. Tutti, sostanzialmente, d’accordo nel ritenere il “Rearm Europe” comunque un “primo passo” che va in ogni caso sostenuto.


Una bella fetta del gruppo dem – l’area “riformista”, a cominciare da Pina Picierno – è già decisa a votare sì, spiega uno degli esponenti Pd a Bruxelles. Sull’altro fronte, d’altro canto, c’è Marco Tarquinio che voterà sicuramente no, come probabilmente anche Cecilia Strada. Ma i “Pd per il sì” potrebbero essere parecchi, nel caso in cui si scegliesse l’astensione, di fatto il gruppo apparirebbe spaccato in tre : circa 8-9 per il sì (ma Stefano Bonaccini dovrebbe seguire comunque le indicazioni del partito), più o meno altrettanti per l’astensione e un paio per il no. Per questo Zingaretti sta lavorando per trovare il modo di tenere il partito unito. Spiega ancora il dirigente Pd: “E’ complicato, nel testo c’è quell’apprezzamento per il piano von der Leyen, ma anche l’invito a portare le spese militari al 3% del Pilà Non possiamo accettarlo. Vediamo se riusciamo a correggere questi ed altri passaggi”. Lavoro non facile, perché appunto il testo viene scritto insieme al Ppe e anche parecchi dei socialisti sono a favore.


Ma Schlein deve anche guardare al suo fianco, il leader M5s Giuseppe Conte è andato a Strasburgo per dire “ci opporremo con tutte le nostre forze, in tutte le sedi. Oggi al Parlamento europeo di Strasburgo per dire basta a miliardi” spesi per le armi. Si vedrà domattina se il Pd riuscirà a strappare qualche correzione alla risoluzione che permetta il sì – dal quale comunque si sfileranno almeno Tarquinio e Strada – o se si arriverà a dare indicazione per l’astensione, sapendo che in tanti voteranno comunque sì.

Ucraina, Trump: Usa auspicano che la Russia accetti la tregua. Inviterò di nuovo Zelensky alla Casa Bianca

Ucraina, Trump: Usa auspicano che la Russia accetti la tregua. Inviterò di nuovo Zelensky alla Casa BiancaRoma, 11 mar. (askanews) – Pochi minuti dopo la fine dei colloqui di Gedda tra Stati Uniti e Ucraina, il presidente americano Donald Trump ha espresso la sua speranza che la Russia “accetti la proposta di cessate-il-fuoco” negoziata con Kiev.


Trump ha dichiarato, inoltre, che inviterà di nuovo Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, meno di due settimane dopo il durissimo scontro verbale con il presidente ucraino nello Studio Ovale.Dopo l’annuncio dell’ accordo tra i diplomatici di Kiev e Washington, gli Stati Uniti avranno colloqui con la Russia “durante la giornata” o domani, riguardo alla proposta di cessate-il-fuoco di trenta giorni nel conflitto in Ucraina, ha spiegato Trump. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha precisato che la proposta non prevedeva “una scadenza”, anche se avrebbe voluto
vedere il cessate il fuoco firmato “il prima possibile”.


 

Consorzio Vino Nobile di Montepulciano torna a Dusseldorf per ProWein

Consorzio Vino Nobile di Montepulciano torna a Dusseldorf per ProWeinMilano, 11 mar. (askanews) – Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, dopo la prima uscita internazionale con la fiera di Parigi, torna alla ProWein di Dusseldorf dal 16 al 18 marzo e nei padiglioni della fiera tedesca dove sarà presente con uno stand collettivo (Halle 15 Stand E41) con decine di etichette in degustazione al banco consortile e numerose aziende presenti in forma diretta. La grande novità di questa edizione saranno già le prime etichette del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”, il nuovo Disciplinare in commercio da questo mese già presentato in anteprima alla stampa internazionale in occasione della recente Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano.


“Se Parigi è stata per il Consorzio una gradita novità nel panorama fieristico internazionale, torniamo a Dusseldorf forti di una quota di mercato importante su questo Paese” afferma il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Rossi, ricordando che ” tuttavia la Germania nel 2024 ha perso lievemente rispetto all’anno precedente, e a maggior ragione dobbiamo puntare su questo storico appuntamento”. Quelli di ProWein saranno tre giorni di contatti diretti pronti a scoprire le ultime annate in commercio, il Nobile 2022 e la Riserva 2021. Inoltre, grazie ad un intervento dell’Istituto per il commercio estero (Ice), una delegazione di buyer internazionali sarà accompagnata in due momenti da due esperti di vino italiano, il giornalista Filippo Bartolotta e il Master of Wine Gabriele Gorelli. Obiettivo dell’iniziativa è quella di avvicinare la Denominazione attraverso il Consorzio.


La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 37% della quota esportazioni anche se rispetto al 2023 ha perso un punto percentuale. In crescita continua, anche rispetto al 2023, è il mercato degli Stati Uniti arrivato a rappresentare il 28% dell’export complessivo, così come quello del Canada che da solo vale circa il 5%. Il 2024 in generale è stato un anno positivo in valore per il mercato del Vino Nobile di Montepulciano: per quanto riguarda l’export lo scorso anno ha rappresentato il 65,5% (nel 2023 era stato il 66%), mentre il restante 34,5% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2024 ha ormai superato il 35%. Per quanto riguarda il mercato nazionale, inoltre, le principali vendite sono registrate in Centro Italia (62%) e in particolare in Toscana per il 42%. Al Nord viene venduto il 33% e al Sud il 5,30%. Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 44,7% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta oltre il 50%.