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Iveco, accordo con Ford su sviluppo congiunto cabina camion pesanti

Iveco, accordo con Ford su sviluppo congiunto cabina camion pesantiRoma, 11 mar. (askanews) – Iveco ha annunciato la firma di un accordo vincolante con Ford sullo sviluppo congiunto per una nuova cabina per camion pesanti. Secondo quanto riporta un comunicato, l’accordo vincolante (Joint Development Agreement) segue il Memorandum of Understanding esclusivo e non vincolante annunciato dalle due aziende il 14 marzo 2024, trasformandolo in un progetto operativo.


L’accordo fornisce un quadro contrattuale per lo sviluppo congiunto di una nuova cabina per camion pesanti e per l’approvvigionamento comune, ove applicabile. Entrambe le aziende produrranno e assembleranno la cabina nei propri stabilimenti, personalizzando specifici concetti di design e vendendo i prodotti sotto i rispettivi marchi, Ford Trucks e Iveco. La nuova cabina migliorerà la competitività di entrambi i marchi, offrendo una soluzione conforme al prossimo Standard per la Visione Diretta dell’Unione Europea (EU DVS – Direct Vision Standard), migliorando l’aerodinamica dei veicoli a beneficio della riduzione delle emissioni di CO2. L’attenzione sarà rivolta al comfort della cabina, alla sicurezza, all’aerodinamica e alla modularità, dando priorità all’efficienza dei costi e alla piena compatibilità con tutti i propulsori.


Si prevede che le prime cabine saranno pronte per la produzione entro il 2028. Per mezzo di questo accordo e grazie al loro sforzo congiunto, le due aziende realizzeranno una nuova famiglia di cabine modulari di alta gamma, con tecnologia all’avanguardia, di gran lunga superiori a quelle precedentemente programmate, favorendo al contempo significativi risparmi sugli investimenti. La spesa totale stimata che le parti sosterranno insieme nell’ambito dell’accordo, riporta iol comunicato, è di 343 milioni di euro.

Borse Asia in calo, Tokyo -0,80%, possibile assestamento Wall Street

Borse Asia in calo, Tokyo -0,80%, possibile assestamento Wall StreetRoma, 11 mar. (askanews) – Borse dell’Asia in ribasso, ma senza strappi dopo il crollo di ieri a Wall Street, proseguito sulla scia dei timori legati alle tensioni commerciali su scala globale. Oggi tuttavia i contratti futures sull’azionario statunitense fanno sperare, almeno per ora, in una stabilizzazione, mostrando leggeri recuperi. A tarda seduta Tokyo si attesta al meno 0,80%, mentre lo yen cede leggermente con il dollaro che sale al 147,34 sulla valuta giapponese.


La cinese Shanghai segna un marginale 0,15%, Hong Kong cala dello 0,86% e Shenzhen perde lo 0,20%. La sudcoreana Seul è in calo dell’1,14%, la borsa di Taiwan perde l’1,73% mentre l’azionario malesiano cala dello 0,90%.

Filippine, arrestato l’ex presidente Duterte per crimini contro umanità

Filippine, arrestato l’ex presidente Duterte per crimini contro umanitàRoma, 11 mar. (askanews) – L’ex presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, è stato arrestato all’aeroporto di Manila, al suo rientro da Hong Kong, sulla base del mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale (Cpi) per presunti crimini contro l’umanità.


“Questa mattina, l’Interpol Manila ha ricevuto la copia ufficiale del mandato di arresto dalla Cpi – recita la dichiarazione dell’Ufficio per le comunicazioni presidenziali – al momento è sotto la custodia delle autorità”. Come ricorda il quotidiano locale Manila Bulletin, la Cpi ha messo sotto inchiesta l’ex presidente, insieme ad altre persone, per le presunte esecuzioni extragiudiziali e le violazioni dei diritti umani commesse nell’ambito della lotta alla droga condotta durante il suo mandato, dal 2016 al 2022. Duterte ritirò le Filippine dalla Cpi, ma in base al meccanismo di ritiro della Cpi, la corte mantiene la giurisdizione sui crimini commessi durante il periodo di appartenenza di uno Stato, in questo caso tra il 2016 e il 2019, quando il ritiro delle Filippine divenne ufficiale.

Ucraina, Difesa russa: abbattuti la scorsa notte 337 droni

Ucraina, Difesa russa: abbattuti la scorsa notte 337 droniRoma, 11 mar. (askanews) – I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e abbattuto 337 droni ucraini lanciati la scorsa notte in territorio russo, tra cui 91 nella regione di Mosca. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, sottolineando in un comunicato che si è trattato del maggior attacco messo a segno dall’inizio dell’anno.


“Durante la scorsa notte, i sistemi di difesa aerea hanno intercettato e distrutto 337 veicoli aerei senza pilota ucraini: 91 Uav sul territorio della regione di Mosca, 126 UAV sul territorio della regione di Kursk, 38 Uav sul territorio della regione di Bryansk, 25 Uav sul territorio della regione di Belgorod, 22 Uav sul territorio della regione di Ryazan, 10 Uav sul territorio della regione di Kaluga, otto Uav sul territorio della regione di Lipetsk, otto Uav sul territorio della regione di Oryol, sei Uav sul territorio della regione di Voronezh e tre Uav sul territorio della regione di Nizhny Novgorod”, recita la nota riportata dalle agenzie di stampa russe.

Ucraina, almeno un morto in un attacco con droni nella regione di Mosca

Ucraina, almeno un morto in un attacco con droni nella regione di MoscaRoma, 11 mar. (askanews) – Una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite in un attacco con droni lanciato dall’Ucraina nella regione di Mosca. Lo hanno riferito i servizi di emergenza citati dalle agenzie di stampa russe.


“Stando alle prime informazioni, sei persone sono rimaste ferite in un attacco di droni ucraini nella regione di Mosca, una di loro è morta”, hanno dichiarato le autorità. Su Telegram il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobyov, ha riferito di “un massiccio attacco con droni su Mosca e sulla regione di Mosca”.

Crolla Wall Street su timori economia Usa ma per Casa Bianca realtà è altra

Crolla Wall Street su timori economia Usa ma per Casa Bianca realtà è altraMilano, 10 mar. (askanews) – I timori legati agli effetti della politica economica di Donald Trump hanno scosso la piazza finanziaria di Wall Street generando un crollo dei principali indici di riferimento. La caduta libera è iniziata presto, con tutti e tre i principali indici che hanno aperto in profondo rosso. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso del 2,08%. Anche l’S&P 500 è crollato, lasciando sul terreno il 2,7%, mentre il Nasdaq, l’indice di riferimento per i titoli tecnologici, è andato in caduta libera a -4%, registrando il suo più grande calo giornaliero da settembre 2022.


E’ stato un mese difficile per i mercati, con i tre principali indici che hanno azzerato i guadagni registrati dopo le elezioni presidenziali americane di novembre. Le vendite diffuse sono state generate principalmente dai timori per l’impatto dei dazi di Trump che, in un’intervista domenica ha detto che l’economia statunitense avrebbe vissuto “un periodo di transizione”, senza escludere il rischio di una recessione. I titoli tecnologici hanno guidato le perdite con i cosiddetti “Magnifici sette”, Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla tutti in profondo ribasso. In particolare è l’azienda di auto elettriche di Elon Musk ad aver accusato il colpo più pesante con un tonfo del 15,43%.


La Casa Bianca al termine di questo lunedì nero ha affermato, tramite il suo portavoce, Kush Desai, che “stiamo assistendo a una forte divergenza tra gli spiriti animali del mercato azionario e ciò che stiamo effettivamente vedendo accadere da parte delle aziende e dei leader aziendali, e quest’ultimo è ovviamente più significativo del primo perchè riguarda ciò che riserva l’economia nel medio e lungo termine”.

”Cutro, Calabria, Italia”, Calopresti: il racconto della solidarietà

”Cutro, Calabria, Italia”, Calopresti: il racconto della solidarietàMilano, 10 mar. (askanews) – “Cutro Calabria Italia non è solo un documentario che non vuole far dimenticare, ma anche la straordinaria partecipazione dei calabresi a cercare di dare solidarietà a quella povera gente che arrivava dalla Turchia. Cutro Calabria Italia è il cinema che si fa realtà, per poter condividere il bisogno delle persone di un’umanità che nessuno può spegnere”. Il regista Mimmo Calopresti commenta così il Nastro d’argento 2025, sezione “Cinema del reale”, ottenuto dal documentario da lui diretto, “Cutro, Calabria, Italia”


Prodotto da Alfa Multimedia per la Calabria Film Commission, il documentario racconta la tragedia di Cutro e la capacità dei calabresi di accogliere e mostrare umanità dinanzi al bisogno. Il documentario racconta i fatti del 26 febbraio 2023, quando un vecchio caicco di legno, con 180 migranti a bordo, è naufragato a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone.


“Davanti all’immane tragedia, i cutresi e tutta la popolazione locale non sono rimasti indifferenti – si legge in un comunicato della Calabria Film Commission – hanno aperto le loro case e i loro cuori, come da fratello a fratello. Il regista ha raccontato e documentato le conseguenze del naufragio e la solidarietà e il senso di responsabilità fattiva delle istituzioni calabresi e della gente di Calabria”.

Ucraina, Zelensky: la pace è Il nostro “obiettivo comune”

Ucraina, Zelensky: la pace è Il nostro “obiettivo comune”Roma, 10 mar. (askanews) – Alla vigilia dei colloqui tra Ucraina e Stati Uniti in Arabia Saudita, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto su X che la pace è un “obiettivo comune”.


“Posizioni forti sulla linea del fronte e una diplomazia forte devono concorrere per raggiungere una pace giusta e duratura. Sotto la guida degli Stati Uniti e in cooperazione con tutta l’Europa, questo è assolutamente realizzabile. La pace è il nostro obiettivo comune”, ha affermato Zelensky.Il presidente ucraino è volato oggi in Arabia Saudita per incontrare il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Non è previsto che partecipi all’incontro di domani tra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina.


 

I medici sciolgono la prognosi: il Papa non è più in imminente pericolo di vita

I medici sciolgono la prognosi: il Papa non è più in imminente pericolo di vitaCittà del Vaticano, 10 mar. (askanews) – Le condizioni cliniche di Papa Francesco “continuano ad essere stabili. I miglioramenti registrati nei giorni precedenti si sono ulteriormente consolidati, come confermato sia dagli esami del sangue che dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica. Per tali motivi i medici nella giornata di oggi hanno deciso di sciogliere la prognosi”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulla salute di Papa Francesco, dal 14 febbraio scorso ricoverato al Policlinico A. Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.


Tuttavia, in considerazione della complessità del quadro clinico e dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero, si precisa, “sarà necessario continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero”. Lo scioglimento dei pericolo di vita per Papa Francesco, stabilito oggi dai medici del Policlinico Gemelli significa che il Pontefice “non è più in imminente pericolo di vita in conseguenza della infiammazione e del quadro clinico specifico”, hanno poi precisato fonti vaticane dopo l’ultimo bollettino medico. Papa Francesco, malgrado
dei miglioramenti, proseguirà però ad essere aiutato, “in una stabilità del quadro clinico”, nel tipo di sostegno all’ossigenazione utilizzata in questi giorni di ricovero al Policlinico A. Gemelli di Roma (meccanica nella notte e ad alti flussi per il resto della giornata), spiegano fonti vaticane che sottolineano, comunque, la “prudenza dei sanitari”, visto che il “quadro clinico nel suo complesso resta complesso” tanto da non consentire ancora di calendarizzare una possibile dimissione
del Pontefice dal nosocomio romano per far rientro in Vaticano.Questa mattina, intanto, il Papa ha potuto seguire gli Esercizi spirituali in collegamento con l’Aula Paolo VI, ha poi ricevuto l’Eucarestia e si è recato nella Cappellina dell’appartamento privato per un momento di preghiera. Nel pomeriggio si è nuovamente unito agli Esercizi spirituali della Curia, seguendo in collegamento video. Durante la giornata ha alternato la preghiera al riposo”.


  

Ue, il commissario Dombrovskis: per Rearm EU valutiamo Bei, fondi di coesione e Mes

Ue, il commissario Dombrovskis: per Rearm EU valutiamo Bei, fondi di coesione e MesRoma, 10 mar. (askanews) – L’attivazione delle clausole nazionali di sospensione del Patto di stabilità e un nuovo strumento comune (da 150 miliardi di euro) per finanziarie prestiti agli Stati membri, garantiti dal bilancio comunitario, ma non solo: per raggiungere gli 800 miliardi annunciati per finanziare l’aumento delle capacità nazionali di difesa, la Commissione europea sta valutando una molteplicità di strumenti con cui poter facilitare gli investimenti nel settore militare da parte dei paesi membri. Lo ha spiegato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis che ha citato anche la possibilità di una “flessibilità aggiuntiva nell’uso dei fondi di coesione Ue”, che sarebbero re-indirizzati sempre verso la spesa in difesa e sicurezza.


“E stiamo anche valutando un ruolo della Banca europea degli investimenti, la Bei che sta già lavorando su piani di azione per difesa e sicurezza”, ma che dovrà modificare per questo il suo statuto. Inoltre, a Bruxelles “stiamo valutando cosa possa essere fatto per mobilitare capitale privato, e non ci dobbiamo dimenticare delle capacità che ci sono nel Meccanismo europeo di stabilità”, ha detto nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo. Quindi il “famigerato” Mes, il “fondo salva Stati” su cui si è creato un caso nell’Ue per la mancata ratifica della sua riforma da parte dell’Italia. Secondo Dombrovskis le dotazioni del Mes “potrebbero essere utilizzate in questo ambito”.


L’unica strada che la Commissione europea esclude, almeno per ora, è quella di una nuova revisione delle regole comuni sui conti pubblici: “non lo stiamo suggerendo, perché abbiamo concluso questa revisione” del Patto di stabilità “da meno di un anno, e poi perché richiederebbe più tempo per la discussione e per il processo legislativo, mentre è adesso che dobbiamo reagire. Per questo proponiamo di usare la flessibilità che c’è già nelle regole”. “Sulla flessibilità addizionale attivando le clausole nazionali di sospensione del Patto faremo una comunicazione per i Paesi membri, perché spetterà agli Stati richiederne l’attivazione. Noi auspichiamo che avvenga con un coordinamento su tempi e modalità”, ha proseguito. “E stiamo indicando i termini su tempistica e modalità anche per includere delle considerazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici”.


Mentre per il nuovo strumento comune di finanziamento da 150 miliardi di euro “la nostra proposta sarà di stabilirlo in base all’Articolo 122 del Trattato” sul funzionamento dell’Unione, “fornendo agli Stati membri prestiti garantiti dal bilancio Ue”. (fonte immagine: European Union).