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Cortei studenti,Schlein: superato limite, Meloni si esprima

Cortei studenti,Schlein: superato limite, Meloni si esprimaRoma, 24 feb. (askanews) – “Le parole di Mattarella hanno detto tutto che si doveva dire” sui fatti di Pisa. “Ma colpisce il silenzio del governo e di Piantedosi, Meloni si esprima su quanto accaduto ieri, sulle manganellate agli studenti, sui minori ammanettati a terra, si esprima sulla gestione dell’ordine pubblico e su un clima di repressione che ha superato nettamente il limite”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, dal palco di un convegno Pd sulla sanità a Milano.

Virginia Bocelli debutta al cinema in Usa

Virginia Bocelli debutta al cinema in UsaRoma, 24 feb. (askanews) – Virginia Bocelli, la terzogenita del grande tenore Andrea Bocelli, debutta sul grande schermo. Undici anni, la piccola ha già recitato come attrice in tv due anni fa, apparendo in un piccolo ruolo nella serie “Doc – Nelle tue mani”, ora apparirà anche nel film “Cabrini” in uscita in America l’8 marzo, Giornata internazionale della donna.


Nel cast John Lithgow (vincitore di 6 Emmy Awards, 2 Golden Globe e insignito della Stella sulla Walk of Fame), Giancarlo Giannini, David Morse e Cristiana dell’Anna. La pellicola descrive in dettaglio la vita della famosa missionaria cattolica romana e futura santa Francesca Cabrini e il suo lavoro negli Stati Uniti. Virginia è anche protagonista insieme al padre della colonna sonora del film, con il brano portante ‘Dare To Be’ (Capital/Universal Music), un inno al potere della fede e della perseveranza. La traccia è disponibile da oggi, 23 febbraio, su tutte le piattaforme digitali. Cantante, musicista (è diplomata in pianoforte), ginnasta (è campionessa regionale di ginnastica ritmica), studentessa (fa la seconda media) Virginia è sempre più richiesta a livello internazionale, dove si è fatta amare e apprezzare accompagnando il padre in alcuni dei suoi concerti. Ha debuttato in discografia lo scorso anno nell’album di Natale (con release mondiale) “The Christmas Family” insieme al papà Andrea e al fratello Matteo.

Meloni al G7:la Russia non sta vincendo come dice sua propaganda

Meloni al G7:la Russia non sta vincendo come dice sua propagandaRoma, 24 feb. (askanews) – “Penso che dobbiamo fare molto meglio nello spiegare che l’attuale situazione del conflitto è la nostra vittoria, una vittoria ucraina, e non una vittoria per la Russia come la sua propaganda cerca di affermare”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, introducendo i lavori della riunione del G7 in video conferenza.


“E dobbiamo – ha aggiunto – essere più efficaci nello spiegare come il nostro impegno sia fondamentale non solo per noi, ma per tutti. Perché pochi trarrebbero vantaggio da un mondo senza regole, un mondo governato solo dalla forza militare e dove ogni Stato potrebbe rischiare di essere invaso dal suo vicino. In Ucraina si decide se il futuro del mondo si baserà sulla forza del diritto sancito dalla Carta delle Nazioni Unite o sul caos. Questo è il punto chiave, perché tutti possiamo vedere le conseguenze che questa guerra sta avendo su altri scenari e fonti di conflitto. Caro Volodymyr – ha proseguito rivolgendosi a Zelensky – sappi che l’Ucraina può contare su tutte le nazioni del G7 e sull’Unione Europea. Non ci siamo mai tirati indietro e non intendiamo farlo adesso, nonostante quello che dice certa propaganda. Lo dimostrano i progressi compiuti nel cammino verso l’adesione dell’Ucraina all’Ue e alla Nato e l’accordo raggiunto dal Consiglio europeo, con il quale abbiamo stanziato 50 miliardi di euro per sostenere Kiev nei prossimi 4 anni. Volodymyr, siamo qui e continueremo a fornire all’Ucraina tutto l’aiuto di cui hai bisogno per tutto il tempo necessario. Perché il futuro dell’Ucraina deve essere di pace, libertà e prosperità. Non ci sono altre opzioni”. “Credo – ha concluso – che sia un segnale molto importante la presenza qui oggi dell’attuale Presidenza del G7, della futura Presidenza del G7 e delle massime istituzioni europee. È un segno inequivocabile della nostra ferma intenzione di continuare a sostenere l’Ucraina nella sua battaglia per la libertà, in difesa della democrazia e del diritto internazionale”.

Animali uccisi e torturati, domani Roma si mobilita: pene più severe

Animali uccisi e torturati, domani Roma si mobilita: pene più severeRoma, 24 feb. (askanews) – Domani, domenica 25 febbraio a Roma una nuova mobilitazione per chiedere pene più severe e certe per chi commette violenza sugli animali. “Leone chiama, Roma risponde”, l’appuntamento è a Piazza Santi Apostoli, ore 14.00. Gli ultimi casi di cronaca, vittime animali inermi, uccisi e anche torturati, hanno scosso profondamente le coscienze di tutti i cittadini, non solo degli animalisti, e dato vita ad un vero e proprio movimento per chiedere giustizia per gli animali, che non possono difendersi da soli, e l’introduzione di pene più severe per chi uccide, tortura, maltratta gli animali.


Il gatto Leone di Angri, scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada, Leone 2 di San Ferdinando di Puglia, il gatto ucciso da un petardo messo nella bocca, Aron, il cane legato ad un palo e bruciato vivo a Palermo, e ancora i gatti Oil di Latina, morto per dell’olio bollente gettatogli addosso, e Grey, di Alberobello, buttato a calci in una fontana e morto congelato, “sono vittime innocenti che chiedono giustizia, nessuno può più restare a guardare senza fare nulla”, sottolineano gli organizzatori, che aggiungono: “Confidiamo nella capacità delle persone di impegnarsi per cambiare le cose ed a loro abbiamo fiduciosamente rivolto il nostro appello a partecipare numerosi a questo evento”. Aderiscono: Animalisti Italiani, Partito Animalista Europeo Centopercentoanimalisti, Stoplastica, Le Leonesse di Roma, Rifugio italiano KJ2, Associazione Fondazione Jigen, ENPA sezione Barletta, Partito Animalista ecologisti 2050, D.A.I.N.O. Fratellanza Animalista, R.C.I. Tutela Diritti Animali, Gatti Non Parole, Animali in famiglia, A.S.D. Olimpus Roma, Chana for Pets ODV.

Meloni e Zelensky firmano Accordo di cooperazione su sicurezza. La premier: noi accanto per tutto il tempo necessario

Meloni e Zelensky firmano Accordo di cooperazione su sicurezza. La premier: noi accanto per tutto il tempo necessarioRoma, 24 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi a Kiev un incontro bilaterale con il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyj, con al centro l’andamento del conflitto in Ucraina. L’incontro – afferma Palazzo Chigi – ha anche “permesso di ribadire la centralità ucraina nell’agenda della Presidenza italiana del G7 e di valorizzare l’assistenza italiana a 360 gradi in favore di Kiev, a partire dalla ricostruzione e dalla cooperazione in materia di sicurezza”. Al termine del colloquio, è stato firmato un Accordo di cooperazione in materia di sicurezza, come previsto dagli impegni assunti in ambito G7 in occasione del Vertice NATO di Vilnius del luglio 2023.


“Il messaggio a Zelensky e a tutto il popolo ucraino è che non sono soli: siamo profondamente grati per la lotta che portate avanti per la sicurezza dell’Europa, perché la sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa coincidono. L’Ucraina sta combattendo con tutta l’Europa, per tutta l’Europa, e vi saremo accanto per tutto il tempo necessario”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni congiunte a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Continuiamo a sostenere l’Ucraina in quello che ho sempre ritenuto il giusto diritto a difendersi, questo presuppone anche il sostegno militare perchè confondere la tanto sbandierata pace con la resa è un approccio ipocrita”, ha sottolineato Meloni, spiegando: “Abbiamo firmato l’accordo sulla garanzia per la sicurezza dell’Ucraina. E’ un accordo che declina l’impegno assunto insieme agli altri membri del G7 nel luglio scorso”. L’Italia ha “un approccio a 360 gradi che vuole anche aiutare l’Ucraina a guardare al futuro: penso alla cooperazione in ambito industriale, economico, sulle infrastrutture critiche ed energetiche, al sostegno umanitario. Con la firma di oggi riaffermiamo che l’Italia continuerà ad assicurare il necessario sostegno alla libertà e all’indipendenza di una nazione aggredita, aiutandola a costruire il suo futuro e siamo pronti a svolgere un ruolo da protagonisti anche in materia di ricostruzione. Lo faremo durante la presidenza del G7 e lo faremo nel 2025 quando ospiteremo la Ukraine recovery conference perchè parlare di ricostruzione significa scommettere sulla vittoria dell’Ucraina, un futuro di pace e un futuro europeo. Le imprese italiane sono pronte a fare la loro parte, stiamo già dando il nostro contributo alla ricostruzione di Odessa”. “Con grande concretezza e convinzione – ha rivendicato – abbiamo sostenuto la decisione di aprire i negoziati di adesione all’Ue così come una revisione del bilancio pluriennale dell’Unione che ci consentisse di garantire sostegno duraturo per i prossimi 4 anni”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al fianco del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Kiev, in conferenza stampa ha dichiarato: oggi “abbiamo avuto negoziati con la premier Meloni per una cooperazione bilaterale” ed è stato firmato un accordo “sulla sicurezza” e nel settore della “difesa anche a livello europeo ed euroatlantici”, per questo “apprezziamo la decisione dell’Italia di continuare il sostegno al nostro popolo, ai nostri eroi, fino alla fine del 2024”. “Sono grato che la sicurezza dell’Ucraina continuerà a essere una priorità delle più grandi democrazie del G7”, ha sottolineato Zelensky nel corso della conferenza stampa congiunta con la premier Giorgia Meloni che si trova a Kiev per il primo vertice della presidenza italiana del G7.


“Dobbiamo fare di tutto affinché il 2024 diventi l’anno decisivo per ripristinare la sicurezza a lungo termine per l’Ucraina e per il mondo intero, perché l’invasione russa ha portato a cascata conseguenze nefaste e dobbiamo ripristinare questa stabilità insieme”. Alla conferenza stampa Kiev anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il presidente di turno dell’Ue Alexander de Croo e il premier canadese Justin Trudeau. “Voi ucraini – ha sottolineato Von der Leyen – avete dimostrato al mondo il vostro coraggio e proseguirete la vostra lotta per la libertà fino al risultato finale: avete conseguito risultati straordinari e vi rendiamo omaggio, combattete per la sicurezza dell’intero continente e per questo avete tutta l’Ue al vostro fianco”. “Siamo vicini all’Ucraina – ha concluso – militarmente, finanziariamente economicamente e soprattutto moralmente, fino a che il vostro Paese non sarà libero”.

PiùEuropa lancia lista scopo per Stati Uniti Ue, ok Renzi e Schlein rassicura

PiùEuropa lancia lista scopo per Stati Uniti Ue, ok Renzi e Schlein rassicuraRoma, 24 feb. (askanews) – Sullo scopo, gli Stati uniti d’Europa, sono tutti d’accordo, sulla lista di scopo la strada, al di là dell’entusiasmo dei promotori, e’ in salita. Ai “riformisti, europeisti, di centrosinistra” che si sono ritrovati stamani allo spazio eventi di un hotel all’Esquilino e che hanno salutato Emma Bonino, convalescente su sedia a rotelle per una frattura al femore, con vari appellativi, da “combattente” a “papessa” (nessuno dei quali troppo gradito alla diretta interessata), gli Stati Uniti d’Europa piacciono parecchio. Anzi sono l’unica alternativa possibile, lo “scopo” da perseguire alle prossime elezioni europee. Ma il passo per fare una “lista di scopo” tutti insieme è tutt’altro scontato.


Più Europa, organizzatrice della convention, li ha invitati tutti, dal Pd a Italia Viva, da Azione ai Radicali, a parlare di Ue – per una volta in termini non negativi, osserva il segretario Riccardo Magi – e soprattutto a incontrarsi per capire se ci sono le condizioni per stare insieme o se possono essere costruite. Di “screzi”, ricorda sempre Magi ce ne sono stati tanti e per tutti, ma è l’ora di superarli, di “buttarli nel cestino”, gli fa eco Benedetto Della Vedova, per contrastare l’avanzata delle destre in Ue e per fare in modo che l’Europa non cada nell’irrilevanza. Chi ci sta? Elly Schlein scandisce dal palco: “Uniamo le forze per l’Europa federale, noi cara Emma ci siamo” perché “non ci può essere futuro per l’Ue senza un passo avanti deciso su l’integrazione”. Parole molto rassicuranti che piacciono alla platea di Più Europa ma che tradurre in concreto non è al momento possibile. Matteo Renzi che, ascoltate proprio queste parole si chiede come faccia la segretaria Dem a stare con Conte, si dice pronto alla lista di scopo, si presenta con lo stato maggiore del partito (in platea Boschi, Borghi, Danti, Faraone, Nobili, Paita) e all’indirizzo di Calenda dice di “non accettare lezioni da nessuno”. Calenda a sua volta apprezza il progetto ma non scioglie la riserva ne’ il veto a qualsiasi alleanza con l’ex collega del Terzo polo. In platea nessun esponente di spicco di Azione, solo il segretario in video collegamento da Kiev.


Del resto il cammino per presentarsi insieme all’appuntamento dell’8 e 9 giugno e’ così fitto di ostacoli che dopo tre ore di discussione, moderate da Alessandro Cecchi Paone, in pochi pronunciano la parola magica: lista. Lo fa Emma Bonino. Dal palco, mentre accenna ai suoi problemi di salute a testimonianza di quanto, ancora una volta, il personale sia politico, e mentre ricorda quanto le disse l’ex presidente Giorgio Napolitano a proposito delle convalescenze (con tanto tempo libero restano due cose da fare: annoiarsi e pensare), striglia tutti. Si sta discutendo di una lista? Ma mica si parte da questo – e’ il nucleo del suo ragionamento – bensì dalla constatazione, che deve essere condivisa nella sua sostanza e nella sua urgenza, che a questo giro o “ci attrezziamo a fare gli Stati Uniti d’Europa o siamo morti”. Renzi non ha paura di usare la parola e, anzi, la trasforma avvertimento: “Ma questa lista la volete fare si o no? Parliamo di tutto ma c’è una domanda secca: siete disponibili o no? La mia risposta e quella di Iv è si, noi ci siamo”. E aggiunge: “Siamo pronti a votare una lista con il logo Stati Uniti d’Europa ma se deciderete di stare con Azione che ha posto veti inspiegabili su di noi o con il Pd noi vi rispetteremo”.


Tocca a Magi tirare le fila, “fermando gli orologi” e offrendo agli interlocutori un “extra time” di pochi giorni – al massimo un paio di settimane – per capire cosa vogliono fare. Così si potrà verificare se la “non risposta” di oggi di Calenda è un no o un forse. E cosa faranno gli altri.

Il portavoce: il corpo di Navalny è stato restituito alla madre Lyudmila

Il portavoce: il corpo di Navalny è stato restituito alla madre LyudmilaRoma, 24 feb. (askanews) – Il corpo di Alexei Navalny è stata restituito alla madre. Lo scrive su X Kira Yarmysh, portavoce dell’organizzazione dell’attivista d’opposizione russo morto in un carcere siberiano la scorsa settimana. “Il corpo di Alexei è stato consegnato a sua madre. Grazie mille a tutti coloro che insieme a noi hanno chiesto questo” ha scritto Yarmysh.


Lyudmila Ivanovna Navalnaya “è ancora a Salechard” ha aggiunto Yarmysh. “I funerali sono ancora in sospeso. Non sappiamo se le autorità interferiranno per portare a termine la cosa come vuole la famiglia e come merita Alexey. Vi informeremo non appena ci saranno novità” ha concluso.

Cinema, “Indelebile”: terminate riprese del film di Simone Valentini

Cinema, “Indelebile”: terminate riprese del film di Simone ValentiniRoma, 24 feb. (askanews) – Terminate le riprese di “Indelebile”, opera prima diretta da Simone Valentini e prodotta da Giovanni Amico e Twister Film. Le riprese, concluse sabato 17 febbraio, si sono svolte interamente in Sicilia, in particolare nella zona di Castelbuono e delle Madonie. Il cast è interamente siciliano e annovera Fabrizio Ferracane e Giulia Dragotto nei ruoli dei protagonisti.


Tra gli altri interpreti figurano Ester Vinci, Miriam Dalmazio, Susanna Piraino, Federica De Cola e Goffredo Maria Bruno. Il film è una produzione di Giovanni Amico e Twister Film, con il sostegno della Sicilia Film Commission e della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. La sceneggiatura è opera di Francesca Scanu, Laura Chiossone, Francesca Tassini e Luca Di Molfetta, basata su un soggetto di Laura Chiossone e Paolo Bernardelli. Il regista Simone Valentini è uno sceneggiatore e regista di diversi spot, programmi e docu per Twister Film dove collabora con il reparto cretivo nello sviluppo di nuovi progetti.

Arriva in Italia l’Orchestra del Mozarteum con Piovano sul podio

Arriva in Italia l’Orchestra del Mozarteum con Piovano sul podioRoma, 24 feb. (askanews) – Arriva in Italia dal 4 al 10 marzo per quattro rarissime date la celebre Orchestra del Mozarteum con il podio di Luigi Piovano: dopo le due date a Salisburgo del 29 febbraio e 1 marzo, comincia la tournée italiana: il 4 marzo a Bologna al Teatro Manzoni; il 5 marzo a Torino, il 7 marzo al Teatro Mercadante di Napoli e il 10 marzo al Teatro Comunale di Carpi.


Il programma prevede il Concerto n. 1 in mi bemolle minore per violoncello e orchestra op. 107 di Shostakovich, la Sinfonia in do maggiore K. 551 “Jupiter” di Mozart e la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Beethoven. Considerato in tutto il mondo uno dei migliori violoncellisti della sua generazione, nonché colonna portante di un’eccellenza europea come l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, Luigi Piovano ha aperto il 2024 con una serie di appuntamenti di grande intensità artistica e naturale eclettismo, che lo vedrà cimentarsi come solista, camerista e direttore d’orchestra su impaginati di grande densità e con musicisti di chiara fama e prestigio, fino alla tournée austriaca ed italiana sul podio dell’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo dal 29 febbraio in doppia data austriaca e poi dal 4 al 10 marzo in Italia.


Pescarese, con padre pianista, compositore e direttore d’orchestra, dunque avviato precocemente agli studi musicali, a tre anni, nascosto sotto il pianoforte del padre durante le prove in trio con violino e violoncello, si innamora perdutamente del suono del suo futuro strumento. Ma all’epoca ancora non si reperivano facilmente strumenti per bambini, quindi coltiva la sua passione tentando caparbiamente di suonare una chitarra giocattolo con un arco da tiro, finchè finalmente da un rigattiere i genitori gli trovano un violoncello non di sua taglia, ma abbastanza ridotto da poter iniziare davvero: da quel momento inizia la corsa instancabile di Luigi Piovano verso l’eccellenza, a partire dalla precocissima entrata in conservatorio con ammissione speciale per ‘talento eccezionale’, al desiderio già a 15 anni di trovare la sua ‘scuola’ ideale, finalmente individuata nella conoscenza del grande maestro rumeno Radu Aldulesco. “Non solo un maestro di musica, ma anche un maestro di vita, un secondo padre per me”, ha spiegato Piovano, “a lui devo l’appartenenza a quella scuola d’arco di nobile ascendenza che oggi rischia purtroppo di andare perduta”. Infine l’ammissione con borsa di studio per merito alla Menuhin Academy di Gstaad, centro nevralgico che gli consente di entrare in contatto con la grande generazione dei Maestri novecenteschi, da Menuhin a Lysy, Rostropovich, Magalov e Stern, mentre già dall’età di 12 anni si esibisce in concerti da solista e in formazione cameristica.


A soli 20 anni inizia a lavorare come primo violoncello in orchestra, prima al San Carlo, poi a Barcellona, alla Coruna, quindi di ritorno in patria il tuffo nella musica antica con strumenti originali con Concerto Italiano e Rinaldo Alessandrini, infine a 27 anni nel 1996 entra nell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Da ben 27 anni è la sua seconda casa ed il luogo in cui, a strettissimo contatto con direttori d’orchestra come Gatti, Chung, Pappano, Sawallisch, Temirkanov , Giulini, Maazel, ritorna a ripercorrere i fortissimi stimoli ricevuti dal padre durante l’infanzia, le precoci letture di partiture complesse, la direzione dell’orchestra d’archi nel salotto di casa col padre alla spinetta, ma ovviamente dall’alto di una ben diversa consapevolezza intellettuale, culturale e professionale. “È stato il lavoro a fianco di questi grandi direttori a spingermi ad aprire le partiture con un nuovo spirito, con la voglia di approfondirle come vedevo fare a loro, alla ricerca di qualche cosa che non è immediatamente evidente. Ma ero consapevole che per iniziare dovevo trovarmi una palestra e se la palestra non c’era, dovevo crearmela io. Così ho fondato, da direttore e mecenate di me stesso e dei miei ragazzi e con l’aiuto di qualche amico e mecenate, un’orchestra giovanile d’archi a Pompei, dove sapevo esserci tanti giovani talenti che però andavano curati e fatti crescere”.


Un’apparente follia e da un punto di vista finanziario un confessato fallimento, ma artisticamente, umanamente ed eticamente ha funzionato: “I ‘miei ragazzi’ ora lavorano tutti da professionisti e già questo sarebbe di per sé sufficiente a farmi dire che ne è valsa la pena, ma devo anche aggiungere che questa esperienza mi ha veramente concesso di crescere come direttore senza fretta, senza presunzione, senza mai fare il passo più lunga della gamba, dandomi il tempo corretto per poter ambire ad altro nel momento giusto.” Oggi Piovano raccoglie i frutti di una carriera costruita su un talento naturale coltivato con millimetrica precisione ed inesausta passione per decenni, senza mai cedimenti né pericolose tentazioni personalistiche, all’ombra della Musica e per la Musica.

Cortei studenti, Conte: Meloni muta su manganelli ennesima retromarcia

Cortei studenti, Conte: Meloni muta su manganelli ennesima retromarciaRoma, 24 feb. (askanews) – “Presidente Meloni, ancora una volta sei rimasta silente senza proferire parola, ignorando le violente manganellate che ieri hanno provato a silenziare i giovani scesi pacificamente per le strade di Pisa e Firenze. Non si tratta di un caso isolato: sono episodi che si stanno ripetendo da Torino a Milano, da Vicenza a Catania. E tu, Giorgia Meloni, continui a tacere, a nascondere la testa sotto la sabbia. Che fine ha fatto quel tuo “moto di simpatia”? Dov’è oggi il riconoscimento del legittimo diritto al dissenso? Hai incitato i nostri ragazzi a credere alle proprie idee, ad agire di conseguenza, a non rinunciare alla libertà. È bastato un anno e mezzo di Governo, di giornate rinserrate nel palazzo, per cambiare totalmente idea: la retorica dell’ardore giovanile scompare sotto i ruvidi colpi di manganello. Un’altra abiura, l’ennesima retromarcia”. Lo dichiara via social il presidente M5s Giuseppe Conte.


“Abbiamo chiesto al Ministro dell’Interno Piantedosi – dice Conte- di riferire urgentemente in Parlamento, sulla preannunciata “riflessione e verifica sugli aspetti organizzativi e operativi”. La questione però coinvolge più ampiamente le responsabilità dell’intero Governo sulla gestione delle manifestazioni di protesta e si ricollega anche all’inasprimento delle norme che il Governo sta perseguendo per reprimere il dissenso.Presidente Meloni, ricordi le parole che hai pronunciato quando in Parlamento hai chiesto e ottenuto la fiducia? Allora dichiarasti solennemente: «Difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza per contestare le politiche del nostro Governo, perché inevitabilmente tornerà nella mia mente una storia che è stata anche la mia. Io ho partecipato a tantissime manifestazioni nella mia vita». Aggiungesti anche un’esortazione: “Siate liberi!”. A rileggerla oggi quella esortazione si rivela una presa in giro”.