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Mattarella a Hiroshima: narrativa nucleare Russia è pericolosa, Italia la condanna

Mattarella a Hiroshima: narrativa nucleare Russia è pericolosa, Italia la condannaRoma, 8 mar. (askanews) – “Le minacce rivolte all’Ucraina instillando l’inaccettabile idea che ordigni nucleari possano divenire strumento ordinario nella gestione dei conflitti, come se non conducessero inevitabilmente alla distruzione totale” rappresentano “una rinnovata pericolosa narrativa nucleare” di cui la Russia “si è fatta promotrice” laddove invece “la Repubblica italiana condanna fermamente queste derive pericolose” . E al contrario “Roma riconosce l’urgenza di un’azione condivisa che coinvolga necessariamente tutte le potenze nucleari” in direzione della pace. Lo ha sottolineato, fra l’altro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un discorso ad Hiroshima incontrando l’associaione di superstiti dell’olocausto nucleare del 1945, subito dopo aver reso omaggio al Memoriale per la Pace in ricordo delle vittime della bomba atomica.


“Con profonda consapevolezza – ha sottolineato Mattarella ricordando l’impegno contro ogni guerra e per la promozione della pace contenuto nella Costituzione italiana- continuiamo a sostenere questi processi e le attività delle organizzazioni internazionale”. E d’altra parte “il contributo alla vicenda internazionale che Giappone e Italia continuano ad offrire è tanto più prezioso nel momento in cui assistiamo a pulsioni di dominio che ruotano intorno a concetti di potenza e a logiche di spartizione in cui i popoli altrui diventano oggetti” “Non si tratta affatto come qualcuno vorrebbe pretendere – ha scandito Mattarella- di un confronto tra illuse anime belle e realisti bensì tra ragioni della vita e della morte, tra ragioni di pace e quelle di scontro”. Di contro “non è immaginabile essere oggi corresponsabili di un ritorno a criteri di scontri imperialistici che contraddicono il faticoso cammino compiuto dall’umanita’ negli ultimi ottant’anni” .


Al contrario, “siamo chiamati a sostenere le nostre civiltò e gli ordinamenti che hanno consentito loro di risollevarsi e crescere”. Ed in questo compito, si è rivolto il Presidente ai sopravvissuti alla strage nucleare di Hiroshima,”la memoria è resistenza contro l’ignoranza. Ed è educazione a pace, dignità umana, a consapevolezza della fragilita’ della nostra esistenza”. Fino ad oggi “il vostro insegnamento è stato e rappresenta – ha concluso Mattarella- un messaggio di speranza in un’umanità capace di apprendere dai propri errori e di costruire un mondo in cui nessuno debba più sperimentare cio’ che voi avete vissuto. Ora tocca a noi”. Lo ha detto il capo dello Stato, Sergio Mattarella ringraziando a Hiroshima l’Associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari – la Nihon Hadankyo – per continuare a tramandare l’esperienza di quegli eventi drammatici alle future generazioni “affinche’ non cadano nell’illusione che il passato sia un’ombra lontana, priva di insegnamenti”. “La memoria e’ resistenza contro l’ignoranza – ha evidenziato Mattarella – ” E ancora, rivolgendosi all’associazione insignita l’anno scorso del Nobel per la pace, ” ha concluso Mattarella. (AGI)Sub 081126 MAR 25 .

Riarmo Ue, Metsola: se Europa vuole essere protagonista investa in Difesa

Riarmo Ue, Metsola: se Europa vuole essere protagonista investa in DifesaAncona, 8 mar. (askanews) – “La pace e la libertà sono valori fondamentali per la nostra unione, e dobbiamo difenderli perché sono la chiave del nostro futuro. Durante i miei recenti interventi a Kyev e a Washington ho ribadito che l’obiettivo di tutti è porre fine alla guerra” in Ucraina “con una stabilità duratura, tuttavia una vera pace non può esistere senza libertà. Avremmo voluto un esito diverso per l’incontro tra i presidenti Zelenskyj e Trump, ma ho imparato a non sottovalutare tre cose: il coraggio e la determinazione dell’Ucraina, la capacità degli Stati Uniti di chiudere un accordo e la ferma volontà dell’Europa di non permettere mai più una divisione del continente e che una generazione venga sacrificata dietro a una cortina di ferro”. Lo ha detto la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola in un videomessaggio inviato alla convention di Fi “Le radici cristiane, il futuro dell’Europa, Forza Italia verso il congresso del Ppe”.


“Se l’Europa vuole essere protagonista – ha sottolineato Metsola -, deve agire con unità e determinazione, questo significa investire in difesa, potenziarne la spesa per puntare a mobilitare risorse che rafforzeranno la nostra sicurezza e la collaborazione con la Nato”.

Usa, Bessent: spese militari Germania vittoria per America First

Usa, Bessent: spese militari Germania vittoria per America FirstRoma, 8 mar. (askanews) – Con i dazi commerciali, per ora in alcuni casi solo annunciati, e i possibili cambi di rotta sull’impegno militare all’estero, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump “ha iniziato una campagna per riequilibrare il sistema economico internazionale. E forse stiamo assistendo ai primi segni di una grande vittoria con le discussioni in Germania per aumentare in maniera drastica la spesa militare”. Lo ha rilevato il segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent nel suo discorso ieri in serata all’Economic Club di New York.


Si è trattato di uno dei primi interventi di ampio respiro del massimo responsabile sulle materie economiche e finanziarie dell’amministrazione Trump. Ha affrontato tre temi chiave nella sua prolusione. Il primo è quello delle semplificazioni burocratiche, in cui fondamentalmente ha spiegato che l’obiettivo è di riportare baricentro dell’economia verso il settore privato – e le imprese medie e piccole, a cui dice di essere particolarmente legato, per quanto sia molto inserito nella finanza speculativa – sottraendolo invece all’apparato pubblico. Ma questo senza compromettere la solidità e la sicurezza del sistema bancario: “le regole devono servire ad assicurare la tenuta delle banche, a garantire l’accessibilità a beni e servizi e a facilitare la crescita economica. Lo faremo migliorando l’efficienza e l’efficacia del nostro settore finanziario nel sostenere l’attività economica interna – ha detto -. Dobbiamo ridurre la leva nel settore pubblico e riaumentare la leva nel settore privato” in modo da ridare vigore alle istituzioni finanziarie sottoposte a vigilanza.


Il secondo “pilastro” riguarda relazioni internazionali, dazi commerciali e gli impegni militari Usa, su cui l’amministrazione Trump vuole appunto un riequilibrio. “Il sistema commerciale internazionale consiste in una rete di relazioni, militari, economiche e politiche. Non si può intervenire su un singolo aspetto in isolamento. Questo è come la vede il presidente Trump, non un mondo ‘a somma zero’ ma un sistema interconnesso che può essere in riordinato in modo da sostenere gli interessi degli americani. Questo è l’opposto di quanto accaduto negli ultimi decenni – ha proseguito Bessent – quando altri Paesi hanno agito a vantaggio dei loro interessi, mentre i nostri policy maker si sono ampiamente scordati delle ricadute dei disallineamenti sul commercio”. “Il risultato è stato che gli Stati Uniti hanno assicurato una massiccia fonte di domanda, hanno agito come arbitro della pace globale ma non hanno ricevuto alcuna adeguata compensazione” per tutto questo. “Per esempio – ha notato il capo del Tesoro Usa – oggi gli Stati Uniti si trovano a sussidiare le carenze di spese in difesa del resto del mondo”.


Questa “non è solo una questione di sicurezza. Gli Usa forniscono anche gli asset di riserva, fungono da consumatore di prima e ultima istanza: assorbono gli eccessi di offerta rispetto a domande interne insufficienti delle economie di altri paesi. Questo sistema non è sostenibile”, ha avvertito. Interessante rilevare come il capo del Tesoro Usa chiarisca che l’accesso a beni a basso costo non sia una questione così cruciale del “Sogno americano”. Piuttosto “il Sogno americano è radicato nel concetto che ogni cittadino può raggiungere prosperità, mobilità al rialzo e sicurezza economica”. Mentre “per troppo tempo coloro che hanno disegnato gli accordi commerciali multilaterali hanno perso questo riferimento. E le relazioni economiche internazionali che non funzionano per gli americani devono essere riviste”.


Ed è per questo, ha proseguito, che vengono disegnati i dazi commerciali, per riportare il commercio internazionale su un campo di concorrenza paritetica “in modo tale che inizino ad essere ripagate sicurezza, stato di diritto e stabilità. E non ad essere retribuite soppressione dei salari, manipolazione delle valute, furti di proprietà intellettuale e barriere non tariffarie o regole draconiane”. Bessent ha promesso di “rispondere, nella misura in cui un altro Paese pratica danni alla nostra economia e al popolo degli Stati Uniti. Questa è la politica America First”. E non si tratta appunto solo di agire sugli scambi commerciali, nel mirino dell’amministrazione Usa ci sta anche questo aspetto della difesa: “i dollari delle tasse degli americani, i sistemi militari americani e, in alcuni casi, le vite degli americani non potranno più essere gli unici a sostenere la sicurezza e gli scambi commerciali liberi. La condivisione di questo fardello non è una questione di scaricare i rischi, ma quella di fare in modo che tutti beneficiari abbiano un interesse nel sistema. L’interesse condiviso rafforza il sistema internazionale”. L’ultimo aspetto chiave citato dal capo del tesoro Usa è quello di “esercitare la massima pressione sull’Iran in modo da far collassare la sua già disastrata economia”. In particolare Washington vuole colpire le persistenti esportazioni di petrolio iraniane che proseguono grazie “a un complessa rete di facilitatori internazionali, operatori del mercato nero e tramite una flotta fantasma”. “Questi tre pilastri che ho delineato oggi sono la visione di questa amministrazione e ogni decisione politica del governo degli Stati Uniti servirà all’interesse del popolo americano”, ha concluso. Cofondatore di un hedge fund, un veicolo di investimenti speculativo, e consigliere economico di Trump, Bessent – 62 anni – è stato nominato a capo del Tesoro dopo che ha finanziato la campagna per la rielezione del tycoon alle presidenziali. Prima di unirsi al movimento che supporta Trump (Maga) ha avuto una lunga esperienza presso il fondo del finanziere ultra liberal George Soros, ritenuto all’opposto forte sostenitore dei democratici. (fonte immagine: U.S. Department of the Treasury).

Abruzzo, Santangelo e Marsilio: cultura è nostra priorità

Abruzzo, Santangelo e Marsilio: cultura è nostra prioritàMilano, 8 mar. (askanews) – In merito alla riduzione dei fondi destinati ai Grandi Eventi secondo la legge regionale 55, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e l’Assessore alla Cultura, Roberto Santangelo, precisano che il taglio del 30% ha riguardato tutti i settori e non esclusivamente il capitolo destinato ai grandi eventi.


“Con la riduzione delle risorse di bilancio – spiega l’Assessore Santangelo- in maniera ineludibile abbiamo dovuto procedere ad una rideterminazione della graduatoria che, vedendo un numero di associazioni a parimerito di punteggio superiore alle risorse necessarie a finanziare tutti, prevede per legge l’estrazione di quella non ammessa a contributo non potendo scegliere in maniera arbitraria chi escludere o rideterminare l’importo del contributo determinato sulla base di criteri oggettivi valutati dalla commissione tecnica. Comprendiamo le preoccupazioni delle associazioni culturali ma abbiamo già individuato soluzioni che permettano di ripristinare il contributo originario e procedere con lo scorrimento delle realtà escluse”. La copertura necessaria per ripristinare la dotazione originaria del fondo sarà garantita attraverso un emendamento di legge che sarà depositato lunedì ed approvato nel primo consiglio utile. Si è trattato esclusivamente di una questione tecnica e temporanea, e l’allarmismo lanciato dell’associazione Harmonia Novissima è risultato infondato, dal momento che sarebbe bastato confrontarsi con l’Assessorato per avere rassicurazioni sulle soluzioni già in corso di definizione.


Sulla questione interviene anche il Presidente Marsilio: “La cultura rappresenta un valore fondamentale per la nostra Regione. L’impegno dell’amministrazione resta quello di sostenere le manifestazioni che arricchiscono il nostro territorio, compatibilmente con le esigenze di bilancio e con le priorità di spesa che la Regione è chiamata a gestire”.

Sardegna, la pizza di Franco Pepe al 7Pines Resort Sardinia

Sardegna, la pizza di Franco Pepe al 7Pines Resort SardiniaRoma, 8 mar. (askanews) – Il 7Pines Resort Sardinia, resort situato sulla costa nord-orientale della Sardegna, incastonato in una baia mozzafiato con vista sul mare cristallino e sulla natura incontaminata circostante, riconferma per questa stagione la collaborazione con il maestro pizzaiolo Franco Pepe per “Spazio by Franco Pepe”, il concept dedicato alla sua visione della pizza.


In concomitanza con la riapertura del resort, prevista per il 16 aprile 2025, il locale tornerà ad accogliere gli ospiti all’interno dell’Hub Gastronomico del 7Pines, punto di riferimento gourmet sull’isola. La ristorazione del resort è un viaggio sensoriale che celebra la sostenibilità, l’eccellenza locale e la creatività culinaria. Ogni piatto è pensato per raccontare il territorio, catturando l’essenza del tempo e del luogo. Un’offerta che spazia dal Capogiro, ristorante fine dining segnalato nella Guida Michelin e guidato dall’Executive Chef Pasquale D’Ambrosio, al Cone Club, esclusivo beach club pieds dans l’eau. In questo contesto, “Spazio by Franco Pepe” propone pizze d’autore, realizzate in collaborazione con lo Chef D’Ambrosio, seguendo una filosofia che esalta il legame con il territorio e l’utilizzo di ingredienti locali d’eccellenza. “Siamo entusiasti di rinnovare questa collaborazione con Franco Pepe, un nome che rappresenta l’eccellenza della pizza a livello internazionale – commenta Vito Spalluto, Managing Director del 7Pines Resort Sardinia -. La sua capacità di valorizzare il territorio attraverso la sua arte si sposa perfettamente con la nostra filosofia di ospitalità, che punta a offrire esperienze autentiche e di alta qualità ai nostri ospiti”. Il menu per la stagione 2025 riproporrà due creazioni che hanno conquistato gli ospiti lo scorso anno: Senti-menti di Gallura, con una base di fior di latte affumicato, carciofo spinoso sardo DOP, carpaccio di bue rosso, olive scabecciu, olio al finocchio di mare e un’eterea aria di pecorino sardo DOP; e Spazio Mare, una pizza fritta con stracciata di Bufala DOP, gambero rosso, misticanza e lime. A queste si aggiungerà una nuova creazione con ingredienti ispirati al territorio sardo e pensati per esaltare la biodiversità locale. “Tornare al 7Pines Resort Sardinia per questa nuova stagione è un’occasione preziosa per continuare il viaggio iniziato lo scorso anno alla scoperta della Sardegna e dei suoi straordinari prodotti – commenta Franco Pepe -. Con Chef D’Ambrosio condivido la stessa visione: creare un’esperienza gastronomica che valorizzi il territorio, nel rispetto della sua tradizione e con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione”. Il 7Pines Resort Sardinia, immerso in un promontorio di 15 ettari di macchia mediterranea con vista sulle isole dell’arcipelago di La Maddalena, si conferma così come destinazione d’eccellenza che unisce la buona cucina e l’ospitalità raffinata.

Sci, Paris sesto a Kvitfjell, è tripletta svizzera

Sci, Paris sesto a Kvitfjell, è tripletta svizzeraRoma, 8 mar. (askanews) – Dopo aver incassato il sorpasso di Dominik Paris, ieri, la Svizzera torna a ruggire a Kvitfjell e confeziona la seconda tripletta stagionale in discesa. Trionfa il campione del mondo Franjo Von Allmen (1’45″46) davanti a Marco Odermatt (a 28/100), abbastanza per tenere aperta fino alla gara delle finali di Sun Valley l’assegnazione della Coppa di specialità. Terzo posto per Rogentin (a 38/100). Niente bis per il carabiniere di Moena, che è passato con luce verde al primo intermedio (in vantaggio di 2 centesimi) ma ha poi accumulato ritardo per finire sesto a 59/100, alle spalle di Hrobat (43/100) e Sejersted (51/100).

Progetto “Ti ricordi”, ogni storia familiare può diventare un libro

Progetto “Ti ricordi”, ogni storia familiare può diventare un libroRoma, 8 mar. (askanews) – “Un giorno scriverò le mie memorie!”: a chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di accarezzare l’idea di fissare la propria vicenda umana e riordinare il proprio vissuto nelle pagine di un libro? O magari di farlo per un proprio caro, dai genitori ai nonni agli amici, coloro che nel corso della nostra esistenza ci hanno affidato ricordi, magari di altre epoche e generazioni, affinché li custodissimo nella nostra memoria? È da questa constatazione che Margherita Bianchini, reggiana di nascita e romana di adozione, editor e autrice con un’esperienza di oltre 15 anni nel mondo dell’editoria, è partita per concepire il suo progetto editoriale: “Ti Ricordi. La vita in un libro” nasce nel 2024 – anche grazie a un bando per l’imprenditoria femminile della Regione Lazio – come servizio editoriale a 360 gradi per permettere alle persone, alle famiglie, ma anche alle imprese e alle comunità, di ricostruire la propria storia e preservarla, trasformandola in qualcosa di concreto e duraturo come un libro.


“Nello scorrere della vita e delle attività di ogni giorno è difficile fermarsi e concedersi il tempo per raccogliere il materiale della propria storia, per riordinare carte, memorie, documenti, fotografie: ancora più difficile è trasmettere questo lavoro di raccolta e riordino, trasformandolo in una storia. Le memorie sono affidate ad aneddoti, racconti sparsi, ritrovamenti casuali di oggetti; per le aziende è lo stesso, poiché a volte accade che gli archivi di azienda si disperdano durante i traslochi, che gli eventi si confondano”, spiega Margherita Bianchini. Per questo Bianchini ha messo insieme un team di professionisti che si occupano di tutto, a partire dall’individuazione delle idee alla base della narrazione, passando per interviste, selezione delle fotografie e dei documenti, ricerche e naturalmente la scrittura o l’editing e revisione di storie già scritte. L’ultimo passaggio è quello della composizione grafica, con la digitalizzazione delle immagini e la creazione della copertina, e la stampa nel numero di copie desiderate dal committente.


“In un presente sempre più dematerializzato, dove le nostre memorie, immagini, scritti sono affidati al digitale – continua Bianchini – l’oggetto libro conserva ancora un fascino che a prima vista potrebbe apparire anacronistico. Così non è: i lettori continuano ad apprezzare la ritualità ad esso legata, l’esperienza multisensoriale che esso attiva, e la condivisione. Il libro è l’unico mezzo che rende un contenuto sempre accessibile: non teme obsolescenza e non dipende da password e abbonamenti. Per questo credo che regalarsi, o regalare, il libro di un’esistenza, rivendicare l’irriducibile unicità di ogni vita, e allo stesso tempo la sua esemplarità, sia un dono di grande bellezza e un gesto di grande amore, per sé e per gli altri”.

Riarmo Ue,Tajani:linea ufficiale governo è quella indicata da Meloni e me

Riarmo Ue,Tajani:linea ufficiale governo è quella indicata da Meloni e meAncona, 8 mar. (askanews) – “Guardare alle forze armate come se fossero soltanto bombe e armi è un errore gravissimo, la linea del governo è molto chiara e l’ha indicata la presidente del Consiglio. Il ministro degli Esteri condivide le posizioni del presidente del Consiglio e quindi questa è la linea ufficiale del governo italiano”. Lo ha ribadito il vice premier e ministro degli esteri Antonio Tajani, rispondendo ad Ancona, a margine dell’evento “Le radici cristiane, il futuro dell’Europa, Forza Italia verso il congresso del Ppe”, a una domanda sulla manifestazione indetta in questa fine settimana dalla Lega per dire No al riarmo deciso dall’Unione europea.


“Quello dell’Europa – ha proseguito Tajani – non è un piano di riarmo, è una scelta per garantire la sicurezza. Le nostre forze armate dovranno essere rinforzate, come quelle di tutta Europa, anche per rispettare gli impegni che abbiamo preso con la Nato e per garantire anche in futuro la sicurezza di ogni cittadino. Servono anche per le operazioni strade sicure, cioè per garantire la sicurezza nelle nostre stazioni, per garantire la sicurezza delle donne, visto che oggi è la festa delle donne, permettendo loro di viaggiare tranquillamente, di poter potersi muovere nelle città senza preoccupazioni. Le nostre forze armate sono quelle che garantiscono il nostro export, pensiamo a quello che stanno facendo con la missione Aspide le navi della marina militare che proteggono i nostri mercantili che portano in estremo oriente i prodotti italiani” e “pensiamo – ha concluso Tajani – a quello che fanno i nostri militari per garantire la pace in medio oriente”.

Il Papa: liberare le donne da condizionamenti che ne impediscono la maternità

Il Papa: liberare le donne da condizionamenti che ne impediscono la maternitàCittà del Vaticano, 8 mar. (askanews) – Nella giornata della festa della donna, il Papa invia un messaggio al Movimento della Vita, riunito a San Pietro per il cinquantesimo anniversario e per la messa presieduta dal cardinale Pietro Parolin.


“Care sorelle e cari fratelli, siete venuti da tante parti d’Italia per rinnovare ancora una volta il vostro ‘sì’ alla civiltà dell’amore – sottolinea il Papa – consapevoli che liberare le donne dai condizionamenti che le spingono a non dare alla luce il proprio figlio è un principio di rinnovamento della società civile. È sotto gli occhi di tutti, infatti, come oggi la società sia strutturata sulle categorie del possedere, del fare, del produrre, dell’apparire. Il vostro impegno, in armonia con quello di tutta la Chiesa – prosegue – indica una progettualità diversa, che pone al centro la dignità della persona e privilegia chi è più debole. Il concepito rappresenta, per eccellenza, ogni uomo e donna che non conta, che non ha voce. Mettersi dalla sua parte – conclude il Papa – significa farsi solidali con tutti gli scartati del mondo. E lo sguardo del cuore che lo riconosce come uno o una di noi è la leva che muove questa progettualità”. “Continuate a scommettere sulle donne, sulla loro capacità di accoglienza, di generosità e di coraggio. Le donne – conclude – devono poter contare sul sostegno dell’intera comunità civile ed ecclesiale, e i Centri di Aiuto alla Vita possono diventare un punto di riferimento per tutti”. In conclusione, il Papa ribadisce: “E non dimenticatevi di pregare per me. Grazie”.

Papa: accogliere vita in ogni fase, no eliminare bimbi indesiderati

Papa: accogliere vita in ogni fase, no eliminare bimbi indesideratiCittà del Vaticano, 8 mar. (askanews) – Il Papa ringrazia “per la preghiera” per la sua salute, e invia un messaggio al Movimento per la Vita, in occasione della messa presieduta dal cardinale Pietro Parolin nella Basilica di San Pietro. “Vi incoraggio a portare avanti la tutela sociale della maternità e l’accoglienza della vita umana in ogni sua fase”, scrive il Pontefice.


“In questo mezzo secolo, mentre sono diminuiti alcuni pregiudizi ideologici ed è cresciuta tra i giovani la sensibilità per la cura del creato, purtroppo si è diffusa la cultura dello scarto. Pertanto – aggiunge – c’è ancora e più che mai bisogno di persone di ogni età che si spendano concretamente al servizio della vita umana, soprattutto quando è più fragile e vulnerabile; perché essa è sacra, creata da Dio per un destino grande e bello; e perché una società giusta non si costruisce eliminando i nascituri indesiderati, gli anziani non più autonomi o i malati incurabili”. “Conosco il valore del servizio che rendete alla Chiesa e alla società. Insieme alla solidarietà concreta, vissuta con lo stile della vicinanza e della prossimità alle mamme in difficoltà per una gravidanza difficile o inattesa – scrive il Pontefice – voi promuovete la cultura della vita in senso ampio. E cercate di farlo con franchezza, amore e tenacia, tenendo strettamente unita la verità alla carità verso tutti”.


“Vi guidano in questo gli esempi e gli insegnamenti di Carlo Casini – prosegue il Pontefice – che aveva fatto del servizio alla vita il centro del suo apostolato laicale e del suo impegno politico”. Francesco ricorda il “cinquantesimo anniversario del Movimento per la Vita, il cui primo germoglio è stato il Centro di Aiuto alla Vita nato a Firenze nel 1975”. “Da allora – prosegue nel testo letto dal segretario di Stato vaticano – in tutta Italia, i Centri di Aiuto alla Vita si sono moltiplicati. E ad essi si sono aggiunti le Case di Accoglienza, i servizi SOS Vita, il Progetto Gemma e le Culle per la vita. Innumerevoli iniziative sono state intraprese per promuovere a tutti i livelli della società la cultura dell’accoglienza e dei diritti dell’uomo”.