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Leo: tempi maturi per una riforma strutturale del Fisco

Leo: tempi maturi per una riforma strutturale del FiscoMilano, 6 mar. (askanews) – Il fisco può essere una leva per accelerare la ripresa, per attivarla serve una riforma strutturale che riordini e in alcuni casi superi le attuali nome non più coerenti con i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni. E’ il senso delle parole pronunciante dal viceministro per l’Economia Maurizio Leo nel corso del suo intervento all’incontro “Ripresa economica e crescita sociale: un’unica ricetta con molti ingredienti” organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano – presieduto da Marcella Caradonna – e che si è svolto in Cattolica.
“Stiamo cercando di cambiare l’impostazione del sistema tributario che oramai è datato: la vera riforma fu fatta negli anni 70, poi ci sono stati degli interventi manutentivi. Quello che vogliamo fare adesso è riordinare tutto il sistema tributario – ha detto il viceministro parlando a margine dell’incontro – Innanzitutto vogliamo rendere il nostro ordinamento coerente con quelle che sono le regole dell’Unione europea e internazionali. E poi intervenire sui singoli tributi: l’Irpef, l’Ires, l’Iva; ma anche gli altri tributi minori, alcuni dei quali si possono anche eliminare. E poi intervenire anche sui procedimenti di accertamento. Bisogna cambiare il rapporto tra fisco e contribuente. Bisogna semplificare e cercare di ridurre ilil tax gap che c’è stato dagli anni 2000 ad oggi e che si è attestato tra i 75 e i 100 miliardi. Una cosa del genere non è pensabile, bisogna ridurlo in una logica di collaborazione fisco-contribuente”.
Ma il fisco come leva delle ripresa – ha poi aggiunto il ministro – deve prevedere anche dei meccanismi che stimolino le imprese a creare occupazione e innovazione. “La riforma deve essere inquadrata anche con incentivi alle imprese per le assunzioni – ha spiegato Leo – Per esempio ridurre la tassazione dell’Ires laddove l’impresa assuma chi percepiva il reddito di cittadinanza, ultra cinquantenni, donne. O che facci investimenti innovativi come il 4.0, il patent box, e la ricerca e sviluppo. Quindi ridurre le tasse per creare nuova occupazione e fare investimenti”.
Il ministro ha poi confermato che la legge delega sulla riforma del fisco sarà presentata entro metà marzo in Consiglio dei ministri. E che è allo studio la riduzione delle aliquote. “Dovremo vedere come coordinare la riduzione delle aliquote con la revisione delle tax expenditures – ha confermato il viceministro – Abbiamo circa 600 tax expenditure che cubano 156 miliardi, se si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote”.

“Il futuro dell’Occidente”, un incontro al Centro Studi Americani

“Il futuro dell’Occidente”, un incontro al Centro Studi AmericaniRoma, 6 mar. (askanews) – Il Centro Studi Americani e Aspen Institute Italia, in collaborazione con European Council on Foreign Relations e Ambasciata Usa in Italia, organizzano il Transatlantic Forum: the future of the West.
Il dibattito si svolgerà nel pomeriggio di oggi presso la sede del Centro Studi Americani in via Michelangelo Caetani 32, Roma. L’evento è aperto alla stampa ed è realizzato anche grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Partecipano tra gli altri Gianni De Gennaro, Presidente CSA, Giulio Tremonti, Presidente di Aspen Institute Italia, Shawn Crowley, Chargé d’Affaires, U.S. Embassy to Italy, Paula J. Dobriansky, former Under Secretary of State for Global Affairs, Kurt Volker, Distinguished Fellow, Center for European Policy Analysis; Founding Partner, American University of Kyiv, Hanna Halchenko, Consigliere dell’Ambasciata ucraina in Italia, Viktor Elbling, Ambasciatore della Germania in Italia e Ian Lesser, Vice President, German Marshall Fund of the United States.
Ad un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, le implicazioni globali del conflitto hanno portato all’ulteriore rafforzamento del ruolo della NATO e dell’Unione Europea nell’ambito dei rapporti transatlantici. Il dibattito affronterà le possibili ripercussioni e i futuri scenari interni ed esterni per l’Occidente sul lungo termine.

Turismo: dal 16 marzo la BMT per 3 giorni a Napoli

Turismo: dal 16 marzo la BMT per 3 giorni a NapoliNapoli, 6 mar. (askanews) – Prende forma il programma dell’edizione 2023 della Borsa Mediterranea del Turismo che si prepara ad aprire le porte per il 26esimo anno alla Mostra d’Oltremare di Napoli il 16, il 17 ed il 18 marzo. Tutti presenti nel polo fieristico di Fuorigrotta: dai tour operator alle compagnie aeree e di navigazione, dai giganti delle crociere agli enti del turismo internazionale e alle Regioni d’Italia, dagli hotel alle catene alberghiere. “La seconda partecipazione di ITA Airways alla Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli conferma – ha dichiarato Emiliana Limosani, Chief Commercial Officer di ITA Airways e CEO Volare – il nostro interesse all’ulteriore sviluppo della collaborazione commerciale con il Trade del Sud Italia al quale ITA Airways offre, oltre alla costante presenza e supporto di un team commerciale competente e dinamico, grandissime opportunità di business grazie alla capillare e rilevante offerta di collegamenti diretti e via Roma Fiumicino per l’Italia e il mondo. Il nostro Network, che ci porta ad esempio a operare fino a 22 voli giornalieri da Napoli a Roma Fiumicino e Milano Linate, è inoltre un potente abilitatore di attività ricettiva e di servizi per il turismo incoming. Per testimoniare e valorizzare il nostro investimento e la nostra naturale vocazione di vettore di riferimento di questo territorio ricco di straordinarie bellezze, quest’anno abbiamo deciso di far partire dal Sud Italia, proprio da Napoli, il road show ITA Airways di presentazione delle opportunità di crescita congiunta, dedicato alle aziende e alle agenzie di viaggio italiane che proseguirà con 5 ulteriori tappe a Roma, Venezia, Milano e nelle due principali isole italiane”.
Tra gli appuntamenti salienti della tre giorni napoletana la conferenza stampa organizzata dalla Regione Emilia-Romagna (giovedì 16 marzo alle 14:30 nella Sala Tirreno, padiglione 6) dal titolo “Il 2023 in sella dell’Emilia-Romagna, aspettando il Tour de France”. Per la prima volta in oltre un secolo di storia, infatti, la Grande Boucle nel 2024 prenderà il via dall’Italia, con ben tre tappe in Emilia-Romagna per 600 km complessivi (la prima, Firenze-Rimini, quindi Cesenatico-Bologna e Piacenza-Torino). È la consacrazione dell’impegno che la Regione da anni infonde nella bici e nel cicloturismo, e gli operatori sono già al lavoro per accogliere la carovana del Tour e le migliaia di appassionati che la seguiranno dal vivo. In attesa della Grand Départ Florence Émilie-Romagne 2024, sono tanti gli appuntamenti e le opportunità dedicati quest’anno agli amanti delle due ruote a pedali, dalle numerose Granfondo alle Ciclovie che attraversano la Regione collegandone le numerose meraviglie paesaggistiche e artistiche. Alla conferenza saranno presenti l’assessore Regionale al Turismo dell’Emilia-Romagna, Andrea Corsini, e il direttore di Apt Servizi Emilia-Romagna, Emanuele Burioni.
(segue)

Cryptoart e oncologia: al via “#Makeitvisible”

Cryptoart e oncologia: al via “#Makeitvisible”Roma, 6 mar. (askanews) – Affidarsi al linguaggio innovativo della cryptoart per sensibilizzare i più giovani su temi complessi come la prevenzione dei tumori e la ricerca scientifica in questa area. È da qui che parte #Makeitvisible” iniziativa digitale promossa da Amgen Italia, leader nelle biotecnologie farmaceutiche, in collaborazione con IED e con il patrocinio di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Punto di intersezione tra la Cryptoart e l’Oncologia il codice identificativo; nella cryptoart il codice è la chiave d’accesso all’opera digitale Non Fungible Tokens (NFT), che la rende unica e non replicabile. Anche in Oncologia possiamo parlare di codice identificativo e ci riferiamo alla specifica mutazione genetica all’origine del tumore, che si può scoprire con diagnosi approfondite e avanzate e che permette ai pazienti di accedere a terapie mirate e più efficaci.
«Andiamo verso l’oncologia di precisione, che ci impone di scoprire la ‘carta d’identità’ del tumore che trattiamo ovvero la mutazione genetica all’origine, così da impostare terapie mirate e più efficaci», spiega Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia Università Politecnica delle Marche. È da qui che sono partiti i giovani illustratori dell’Istituto Europeo del Design per realizzare i propri lavori; attuali i temi che li hanno ispirati: dalle più avanzate tecniche per diagnosticare e combattere i tumori, ai riflessi che il cambiamento climatico ha sull’incidenza dei tumori e alla prevenzione da mettere in atto.
In particolare, ciò che ha ispirato i giovani dello IED sono le nuove possibilità di identificare i tumori, grazie alle più moderne tecniche diagnostiche, come ad esempio la biopsia liquida. “La biopsia liquida è un esame poco invasivo, perché basato sul semplice prelievo di sangue, dall’enorme potenziale diagnostico per decifrare quel “codice segreto” – lo stesso richiesto appunto dalle opere NFT – che apre la porta alle cure – sottolinea Berardi – . Considerando poi che il profilo biomolecolare può cambiare nel corso della malattia, la biopsia liquida, eseguita periodicamente, permette di cogliere la biodinamicità del tumore e mettere rapidamente in atto le contromosse”.
L’altro tema che ha ispirato gli illustratori di IED è la correlazione tra cambiamento climatico e incidenza dei tumori, tema per il quale le generazioni più giovani mostrano maggiore sensibilità e apertura. Anche al recente congresso europeo di oncologia Esmo (European Society For Medical Oncology) è stata molto seguita la relazione di alcuni ricercatori britannici sul ruolo giocato dall’inquinamento atmosferico nell’insorgenza di cancro al polmone in soggetti non fumatori. Interviene la professoressa Berardi: “Il rischio indotto dalla presenza di possibili agenti cancerogeni in determinati ambienti di lavoro è noto da tempo, ma in questo caso stiamo parlando dell’ambiente in cui viviamo e dell’aria che tutti respiriamo: studiare queste correlazioni per giocare d’anticipo nella prevenzione è una delle maggiori e inderogabili sfide future dell’oncologia e iniziative come queste che utilizzano codici di comunicazione innovativi, possono sensibilizzare anche le nuove generazioni a mettere in atto comportamenti virtuosi”.
“Crediamo nell’importanza di creare, sin dalle più giovani generazioni, la cultura dei corretti stili di vita, della prevenzione di patologie come, per esempio, quelle oncologiche e del valore del progresso scientifico – aggiunge Maria Luce Vegna, Direttore Medico di Amgen Italia – ecco perché con #makeitvisible abbiamo esplorato come il linguaggio originale e molto attuale della cryptoart possa raccontare i temi complessi legati alle patologie oncologiche da cui spesso si rifugge. Contaminando il linguaggio scientifico con i codici di quello artistico e digitale, vogliamo avvicinare i più giovani al mondo della Ricerca”.
L’iniziativa #makeitvisibile parte oggi e prosegue sulla rete: il sito nft-makeitvisible.com ospiterà i lavori digitali nell’apposita sezione. Nuove release verranno rilasciate in particolare il prossimo 7 aprile in occasione della Giornata mondiale della Salute e il prossimo 2 giugno, per l’apertura del Congresso ASCO 2023, il più grande congresso internazionale in ambito oncologico.

IIC Marsiglia: dal 16 marzo la personale di Marco Angelini

IIC Marsiglia: dal 16 marzo la personale di Marco AngeliniRoma, 6 mar. (askanews) – S’inaugura giovedì 16 marzo 2023 a Marsiglia l’esposizione personale dell’artista romano Marco Angelini, a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci.
Il sodalizio artistico tra Angelini e Nidiaci prosegue in quanto l’artista e la curatrice vantano all’attivo diverse collaborazioni, in particolare le mostre personali dell’artista nel 2019 in collaborazione, rispettivamente, con l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia e con l’Istituto Italiano di Cultura di Algeri.
In questa occasione, la collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia si traduce nell’ospitare direttamente presso le sale espositive dell’Istituto le opere di Angelini, fungendo da habitat ideale delle stesse.
Il corpus di opere, composto per esattezza da 30 lavori ad acrilico su tela (che vedono, misto al colore, l’impiego ora di elementi seriali, ora della foglia oro) e 6 sculture a dimensione naturale, racconta le emozioni dell’artista sotto forma di ricordi che si intrecciano con quelle della storia e cultura marsigliese, intercettando idealmente delle trame emozionali come vere e proprie radici, diramazioni.
Marco Angelini è nato a Roma nel 1971, vive e lavora tra Roma e Varsavia.
Ha realizzato, dal 2006 ad oggi, varie mostre personali a Roma, Milano, Varsavia, Cracovia, Londra, Bratislava, Algeri, Santiago del Cile, Bologna e partecipato a collettive, presso spazi pubblici e gallerie private, a New York, Washington DC, Tel Aviv, Abu Dhabi, Varsavia, Zamosc, Stettino, Monaco di Baviera, Essen, Londra, Bruxelles, Roma, Lucca.
Le opere di Marco Angelini fanno parte di diverse collezioni private, tra cui quella della Fondazione Roma.
Laureato in Sociologia studia il fenomeno urbano ed è interessato alle culture e subculture che si creano nelle metropoli del mondo.
Le città sono lo scenario in cui le pulsioni inconsce sopravvivono interagendo con le nuove possibilità offerte dalla tecnologia, per questo esse diventano il nucleo e l’habitat ideale di tutti i paradossi e le contraddizioni umane.
La sua ricerca espressiva è dominata dalla materia. A volte i materiali diventano la superficie pittorica al posto della tela, altre volte diversi oggetti, spesso di riciclo, entrano a far parte dell’opera.
La forma astratta interpreta perfettamente la sua poetica fluida e mutevole che suggerisce l’esistenza di molteplici realtà.
Affronta diverse tematiche di ricerca: natura e tecnologia, tempo e memoria, dialogo interreligioso e dimensione del “sacro”, arte e scienza, energia e sostenibilità.
Così la curatrice della mostra Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci scrive nel testo critico del catalogo posto a corredo dell’esposizione: “Marsiglia possiede un centro storico rimasto lo scrigno di una certa anima popolare, crogiolo di culture. Tale capillarità è minuziosamente ma non didascalicamente descritta dalle tele toccate dal colore acrilico di Marco Angelini, artista sociologo di formazione, che, completamente scevre da forzature e obblighi interpretativi e adempiendo perfettamente alla logica astrattista, raccontano una commistione visiva e ideologica al contempo, la coesistenza e la coesione di culture e sottoculture differenti”.
“La capillarità è, per scientifica definizione, l’insieme di fenomeni dovuti alle interazioni fra le molecole di un liquido e un solido sulla loro superficie di separazione. Le forze in gioco che si manifestano in tale fenomeno sono la coesione, l’adesione e la tensione superficiale. Le campiture piatte di Angelini accolgono, divenendo habitat colorati, macchie che tendono alla circolarità benché informi, fluide, in un continuo divenire; questi elementi coabitano con elementi più netti, forme più precise, che rimandano ad un infinitesimo rapporto spazio-temporale tra macro e micro, tra la collettività e l’individuo, tra le collettività stesse e vicendevoli”.
L’esposizione sarà visitabile sino al 3 maggio 2023.

WWf: in Groenlandia 280 gigatonnellate di ghiaccio in meno l’anno

WWf: in Groenlandia 280 gigatonnellate di ghiaccio in meno l’annoRoma, 6 mar. (askanews) – Il Pianeta è sotto gli effetti del cambiamento climatico e, se lo sentiamo in maniera ormai evidente a casa nostra (con un aumento delle temperature medie di quasi 1,2 °C), nelle zone dei poli questo cambiamento si sta manifestando addirittura 3 volte più intensamente. Ogni anno in Groenlandia perdiamo circa 280 gigatonnellate di ghiaccio, che equivalgono alla dimensione di 50mila grandi piramidi egizie.
Per conoscere e comprendere l’entità della crisi climatica in atto, il WWF è andato proprio dove il riscaldamento globale manifesta in maniera più drammatica i suoi impatti. È nata così “Missione Artico”, spedizione esplorativa di un team di esperti lungo la costa orientale della Groenlandia e diventata un cortometraggio in 5 episodi (il primo episodio è stato pubblicato oggi sul canale YouTube del WWF Italia. Sarà online un episodio al giorno, il cortometraggio completo sarà visibile da venerdì 10 marzo) a testimonianza di come cambiano i luoghi più estremi della terra. È seguendo l’esperienza di questa missione esplorativa che si può veramente comprendere quanto il destino delle nostre vite e dei luoghi in cui abitiamo siano connessi tra loro e con le sorti del Pianeta.
“Missione Artico” è una spedizione esplorativa di testimonianza di come cambiano i luoghi più estremi della terra e, con essi, anche i luoghi più vicini a noi. Di quanto sia fondamentale fare qualcosa oggi, scegliendo di eliminare i combustibili fossili dalla nostra vita e avviando processi di adattamento verso un pianeta che ha intrapreso un cambiamento ormai inevitabile. Nel cortometraggio di 5 episodi è presente l’importante contributo dell’ESA (European Space Agency) che conferma sulle basi scientifiche fornite della precisione dei monitoraggi satellitari, quello che il WWF è andato a scoprire fisicamente e da qui la necessità che le istituzioni tengano sempre con grande importanza conto del contributo scientifico per la definizione delle giuste scelte per una transizione ecologica.
“I ghiacci artici hanno un ruolo cruciale negli equilibri climatici: contribuiscono alla formazione delle correnti marine e alla redistribuzione del calore tra Nord e Sud del Pianeta, impediscono, riflettendo il sole, che le acque marine si riscaldino troppo. Il veloce riscaldamento globale non lascia scampo a questa terra grande e fragile – racconta Isabella Pratesi, direttrice del programma di Conservazione del WWF Italia, al suo ritorno dalla Groenlandia -. Orsi e popolazioni indigene non hanno più ghiaccio dove cacciare, beluga, trichechi e narvali stanno migrando verso Nord in cerca di rifugi climatici dove sopravvivere e riprodursi, comunità umane stanno perdendo le loro certezze e il senso del vivere in uno dei luoghi più difficili e straordinari del mondo”.
Fra le testimonianze del video, girato e diretto da Claudia Amico, anche quelle dei cittadini di Ittoqqortormiit, dove tutte le abitudini di vita più tradizionali si stanno lentamente perdendo. Rischiamo di raggiungere presto un punto di non ritorno, – avverte il Wwf – se non facciamo qualcosa di incisivo oggi, entro il 2060 il ghiaccio marino estivo presente in Groenlandia sarà completamente scomparso e di conseguenza il livello degli oceani potrebbe innalzarsi di oltre 7 metri.

Biopsia virtuale lesioni pelle. Al Gemelli un assaggio di futuro

Biopsia virtuale lesioni pelle. Al Gemelli un assaggio di futuroRoma, 6 mar. (askanews) – Si chiama LC-OCT (Line-field Confocal Optical Coherence Tomography) ed è uno strumento altamente innovativo per la diagnosi precoce dei tumori della pelle, di recente acquisito dalla UOC di Dermatologia del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, diretta dalla professoressa Ketty Peris, Ordinario di Dermatologia all’Università Cattolica, campus di Roma. L’esame si effettua in ambulatorio su soggetti di tutte le età e anche in gravidanza e può essere ripetuto nel tempo. Il manipolo dello strumento può essere appoggiato su tutte le aree del corpo (tranne cuoio capelluto, pianta del piede e palmo delle mani) e servono 15 minuti per analizzare ogni singola lesione (nevo o altra formazione). L’interpretazione della natura (benigna o maligna) della lesione sospetta è immediata e il paziente esce dall’ambulatorio con la diagnosi. “Siamo tra i pochissimi In Italia – afferma la professoressa Ketty Peris – a disporre di questo apparecchio in Italia e al momento siamo gli unici nel Lazio. La LC-OCT consente di effettuare, in maniera del tutto indolore e non invasiva, una vera e propria biopsia virtuale. Ma questa metodica è ancora oggetto di ricerca e, come tale, non è ancora entrata appieno nella pratica clinica. Si tratta di una metodologia che si sta definendo, soprattutto per quanto riguarda i criteri utilizzati per la diagnosi e noi facciamo parte di un ristretto gruppo europeo, un network di collaborazione, che sta lavorando alla standardizzazione dei criteri diagnostici di una serie di tumori della pelle, attraverso questa metodica. Siamo insomma tra i pionieri della LC-OCT, come lo siamo stati anche della dermatoscopia”. I vantaggi offerti da questa metodica di indagine, rispetto allo standard attuale (l’epiluminescenza), sono moltissimi. “La LC-OCT – spiega la professoressa Peris – consente di ‘vedere’ le lesioni più in profondità e di osservare tutti gli ‘strati’ della lesione (come se facessimo una TAC). In questo modo si ottiene dunque un’immagine ad elevata risoluzione che permette di portare l’esame fin quasi al livello delle singole cellule (‘biopsia virtuale’). Con l’epiluminescenza si studia la forma, il colore e le strutture della lesione; con la LC-OCT riusciamo a vediamo l’architettura (citomorfologia), la disposizione delle cellule al suo interno”. La LC-OCT permette di studiare le lesioni cutanee dall’alto verso basso, in proiezione frontale e in 3D; ha in più il vantaggio (rispetto alla OCT semplice) di avere una risoluzione altissima e di poter estendere l’esame ad una profondità tale, impossibile con le metodiche precedenti. “In futuro – prosegue la professoressa Peris – con questa metodica studieremo anche le malattie infiammatorie della cute (es. malattie bollose, come pemfigo e pemfigoide), mentre sul fronte delle lesioni tumorali la stiamo utilizzando per la diagnosi di melanoma, carcinoma basocellulare, squamocellulare e cheratosi attiniche. Sarà molto utile non solo per fare diagnosi, ma anche per monitorare l’effetto delle terapie. Stiamo inoltre valutando se, attraverso questo esame, sia possibile anche stabilire precisamente l’infitrazione e i margini delle lesioni tumorali prima dell’asportazione chirurgica. La ‘biopsia virtuale’ ottenuta con la LC-OCT, colloca insomma a pieno titolo questa metodica d’indagine nel capitolo sempre più ampio della medicina di precisione e personalizzata”.

Sla, nasce Aisla Lazio: impegno mettere al centro le persone

Sla, nasce Aisla Lazio: impegno mettere al centro le personeRoma, 6 mar. (askanews) – Dalla paura nasce il coraggio. Ed è così che, dopo due anni di lavoro, si è costituita la sezione AISLA Lazio. Una conquista che vale l’impegno preso, quello cioè di portare avanti la battaglia per la dignità di Vita e per i diritti delle famiglie SLA, affinché nessuno venga lasciato indietro. Lì dove l’assistenza e l’informazione su una regione così vasta sono spesso frammentate e disomogenee, AISLA Lazio si pone come interlocutore nei confronti dei decisori politici e riferimento per le oltre 600 famiglie che abitano la regione. Un momento ufficiale e celebrativo che ha identificato, grazie all’assemblea dei soci, il Consiglio Direttivo territoriale. L’assemblea ha quindi eletto come Presidente l’Avvocato Paola Rizzitano, che dichiara: “Un orgoglio ed un cammino che prosegue e che, pezzo dopo pezzo, compone un puzzle. Al fianco di una battaglia, quella contro la SLA, che si fa oltre la paura e la rabbia. Un lavoro di squadra lì dove l’impossibile diventa realtà concreta. Un impegno preso che mette al centro le persone.” Il neonato Consiglio Direttivo che sarà in carica per i prossimi tre anni vede: Stefano Litta come Segretario, Irene Cipriani come vicepresidente; Andrea Pitton come tesoriere e i consiglieri Claudio Cresta, Enzo Proietti, Stefano Rossi e Donatella Serafini. Per rimanere aggiornati sulle attività della sezione è possibile seguire la pagina Facebook (facebook.com/aislalazio/) mentre, per fissare un colloquio, è suggerito inviare una e-mail all’indirizzo lazio@aisla.it. “Nell’anno delle celebrazioni per il nostro quarantesimo non poteva esserci dono più speciale che quello di rendere ufficiale la presenza dell’Associazione nel Lazio e nella nostra Capitale” – ha commentato la presidente nazionale Fulvia Massimelli, che continua: “Oggi ho visto un gruppo coeso di giovani volontari, decisi e determinati. Questo è “il senso” della storia stessa di AISLA. Una storia che da sempre ha fatto della comunità un metodo di pensiero e di azione.” Presente all’Assemblea anche il Centro Clinico NeMO Roma situato al Policlinico Gemelli, nato proprio per volontà delle associazioni dei pazienti. Il Centro, con il suo team multidisciplinare è altamente specializzato nella cura delle malattie neuromuscolari. Sotto la direzione del prof. Mario Sabatelli, in particolare, l’area adulti è da sempre al fianco di AISLA: basti pensare che solo nell’ultimo anno sono stati oltre 600 i pazienti SLA seguiti, tra questi anche molti extra-regione. Le famiglie accolgono il Professore, anche presidente della Commissione Medico-Scientifica dell’associazione, con un lungo applauso e ascoltano l’appassionato intervento della neurologa dott.ssa Amelia Conte: “In questi anni si sono fatti grandi passi avanti nella presa in carico clinica. Non solo, la ricerca scientifica può contare su due preziosi strumenti fortemente voluti da AISLA: Il Registro Nazionale SLA e la Biobanca. Una gioia essere qui oggi, a condividere i sorrisi di tutti.” Rivolgendosi alle famiglie che li hanno definiti nel dibattito “colonne di riferimento nella cura”, la dott.ssa Conte conclude l’intervento con una riflessione che ha commosso la platea: “Noi vogliamo essere le mani che vi raggiungono e contrastano, insieme alle vostre, la malattia”. Una giornata, quella di ieri, che pone non solo il primo mattone di una nuova storia per l’associazione ma che diventa testimonianza di come – dentro un orizzonte di comunità – sia possibile sperimentare risposte ai problemi della vita, delle persone, e persino della società. Presenti all’incontro anche il Segretario Nazionale di AISLA Pina Esposito; la Consigliera Nazionale Francesca Genovese ed il comitato di Direzione Nazionale dell’associazione. Tutti insieme hanno applaudito al coraggio dei volontari, dei professionisti e della neonata sezione laziale. AISLA è convinta che questo sia il vero patrimonio per la società e che solo così, tutti insieme, sia possibile affrontare la malattia, senza mai abbassare lo sguardo, per tracciare la rotta del nostro “domani”.

Francia, domani “martedì nero”, nuovo sciopero riforma pensioni

Francia, domani “martedì nero”, nuovo sciopero riforma pensioniRoma, 6 mar. (askanews) – Domani 7 marzo in Francia scatta la sesta giornata di manifestazioni e scioperi contro la riforma delle pensioni che si preannuncia molto calda. Questo è almeno l’auspicio dei principali sindacati che domani chiedono di “fermare la Francia” per cercare di far arretrare l’esecutivo che vuole portare l’età pensionabile dai 62 anni attuali a 64.
Nessun sindacato è in grado di prevedere con precisione l’entità degli scioperi, ma tutti si aspettano un “giorno nero” in molti settori. Molti disagi riguarderanno i trasporti. Al punto che il ministro delegato ai Trasporti, Clement Beaune, ha invitato “tutti coloro che hanno la possibilità di ricorrere al telelavoro”, avvertendo che sarà “uno dei giorni più duri che abbiamo mai avuto”. Secondo fonti della polizia, sono attesi tra 1.1 e 1.4 milioni di manifestanti, di cui 60-90.000 a Parigi.
L’altro punto controverso della trattativa sono i regimi pensionistici speciali, che riguardano intere categorie di lavoratori tra cui i dipendenti della Ratp (la rete di trasporti di Parigi), della Banca di Francia e del Consiglio economico, sociale e ambientale, dei dipendenti delle aziende energetiche.
Entrando nei dettagli lo sciopero di domani interesserà soprattutto il traffico ferroviario. Sncf, operatore nazionale, e Ratp e Rer, linee metro urbana e suburbana di Parigi, saranno quasi bloccati. Circolerà solo un Tgv su cinque e nessun Intercity. Per quanto riguarda il settore aereo, dovrebbero incrociare le braccia gli uomini radar. L’ente dell’aviazione civile ha chiesto alle compagnie di ridurre i voli dal 20 al 30 per cento. In sciopero di nuovo anche gli insegnanti.
La Cgt, principale confederazione sindacale di Francia, si attende che altre categorie si astengano dal lavoro, in particolare i dipendenti delle raffinerie. Il sindacato spera di riuscire a bloccare gli impianti e creare carenze di benzina nelle stazioni di servizio.

Roma, al via dibattito pubblico su chiusura anello ferroviario

Roma, al via dibattito pubblico su chiusura anello ferroviarioRoma, 6 mar. (askanews) – Presentato in Campidoglio l’avvio del Dibattito Pubblico sul progetto “Chiusura Anello ferroviario di Roma”. L’obiettivo del dibattito è quello di informare e illustrare il programma di intervento finalizzato all’aumento dei treni passeggeri nel nodo di Roma, a creare un itinerario alternativo per il traffico merci e a migliorare la mobilità collettiva. Il progetto prevede di realizzare il collegamento tra le stazioni di Vigna Clara e di Val d’Ala, attraverso la nuova fermata di Tor di Quinto, nonché alcune puntuali modifiche del Piano Regolatore Generale a Roma Tiburtina: in questo modo le linee ferroviarie esistenti disposte come raggi dal centro verso l’esterno verranno collegate tra loro permettendo di offrire un sistema di mobilità integrato.
I lotti sottoposti a Dibattito Pubblico sono due: la tratta Vigna Clara-Tor di Quinto (Lotto 1B) e la tratta Tor di Quinto-Val d’Ala con modifiche al PRG di Tiburtina (Lotto 2). Il tracciato complessivo dei Lotti 1B e 2 si sviluppa tra la stazione di Vigna Clara, prosegue per Tor di Quinto e, oltrepassato il Tevere, si innesta in direzione est sulla linea merci in corrispondenza di Val d’Ala.
Il nuovo collegamento ferroviario si integrerà con le reti ferroviarie nazionali, regionali e con quelle del trasporto pubblico locale di Roma Capitale, rappresentando, inoltre, un concreto contributo in termini di rigenerazione urbana. In particolare, in una prospettiva di nuove occasioni per la mobilità sostenibile e di riconnessione delle trame ambientali, il progetto può rappresentare un’opportunità per realizzare, in sinergia con l’Amministrazione locale, la continuità della rete ciclabile comunale, attraverso ulteriori tratti per il collegamento delle nuove stazioni e l’integrazione con quelle esistenti. L’opera contribuisce al conseguimento dei principali obiettivi di sostenibilità, dalla neutralità climatica spinta dal Green Deal Europeo, all’Agenda ONU 2020 per lo Sviluppo Sostenibile, alla Politica di Coesione territoriale EU 2021-2027.
“L’istituto del Dibattito Pubblico – ha dichiarto Caterina Cittadino, presidente Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico – si ricava dal princicpio costituzionale di democrazia partecipativa. Sempre di più ci si è resi conto di quanto sia fondamentale il confronto con quei territori dove queste grandi opere impattano. La ‘Chiusura Anello ferroviario di Roma’ renderà maggiormente sostenibile la mobilità nella Capitale, per i cittadini e per le persone che arrivano in città, e dunque deve essere conosciuta e compresa”. (segue)