Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Sociale, ok da Giunta Roma a aumento rette case famiglia

Sociale, ok da Giunta Roma a aumento rette case famigliaRoma, 9 giu. (askanews) – “È senza dubbio una boccata d’ossigeno, ma per continuare a respirare anche nei prossimi anni, ovvero per continuare a garantire una vita degna di essere vissuta alle persone con disabilità di cui ci prendiamo cura ogni giorno, avremmo bisogno ben più di un aumento annuale di 7 euro”. E’ il commento a caldo del presidente di Casa al Plurale, Luigi Vittorio Berliri, alla notizia dell’approvazione da parte della Giunta capitolina del provvedimento che ha come oggetto “Incremento rette delle Strutture Residenziali socioassistenziali per Persone Adulte con Disabilità, accreditate e in convenzione con Roma Capitale”.

“I conti li abbiamo fatti da tempo e sono sotto gli occhi di tutti, disponibili nel nostro report ‘Quanto costa una casa famiglia?’, costantemente aggiornato sul nostro sito www.casaalplurale.org. Dunque ben venga, finalmente, quest’incremento ma è del tutto insufficiente: basti pensare che non tiene conto nemmeno dell’aumento Istat obbligatorio. Chiediamo con urgenza un incontro con il Sindaco di Roma”, aggiunge Berliri. “Senza un adeguamento immediato delle tariffe al costo che realmente le strutture devono sostenere, queste strutture, che ospitano oltre 400 persone con disabilità e centinaia tra minori e mamme in difficoltà, sono infatti destinate alla chiusura; il caro bollette dei mesi scorsi è stato l’ennesimo colpo inflitto a queste comunità in sofferenza da anni”, ha poi detto Berliri.

L’Associazione, che dal 2006 rappresenta le organizzazioni che operano sul territorio capitolino a sostegno delle persone con disabilità, dei minori in stato di abbandono e delle donne con figli che vivono in situazioni di grave fragilità, torna a sollecitare un aumento per le rette in casa famiglia corrispondente ai reali e concreti costi sostenuti, anche chiedendo di tener fede alla promessa fatta oltre un anno fa, quando l’Assemblea Capitolina approvò la mozione n. 111 del 19 maggio 2022 che andava verso “l’adeguamento delle rette per le case famiglia”. Attualmente, infatti, le risorse stanziate dal Comune coprono circa la metà del fabbisogno quotidiano di queste strutture.

Sirmax Group, nominata la nuova governance

Sirmax Group, nominata la nuova governancePadova, 9 giu. (askanews) – Nuova governance e nuovo consiglio di amministrazione per Sirmax Group, l’azienda di Cittadella specializzata nella produzione di resine termoplastiche, guidata dal presidente e amministratore delegato Massimo Pavin. Il nuovo organo esecutivo, composto da 5 elementi, vede tra i suoi componenti, oltre a Massimo Pavin e al fratello Roberto, Chief financial officer (CFO), anche il fratello Vittorio, già direttore commerciale del settore Elettrodomestici, e due consiglieri esterni: Alessandro Minichilli, professore ordinario al Dipartimento di Management e Tecnologia dell’Università Bocconi di Milano, esperto nei processi di successione, transizione e managerializzazione delle imprese familiari, e Mauro Fenzi, attuale General manager della Sacmi di Imola, che vanta una solida esperienza tecnologica, maturata nel campo dell’automotive e dello sviluppo di sistemi di automazione industriale.

L’ingresso di Sirmax delle due figure esterne segna, da un lato, la volontà di programmare e organizzare il passaggio di consegne tra le figure apicali di Sirmax e la seconda generazione della famiglia nonché i manager attualmente già in azienda; dall’altro manifesta la maggiore attenzione che il gruppo rivolge al settore dell’automotive, in forte crescita, dove Fenzi ha operato per molto tempo. “Il passaggio generazionale è un percorso lungo e complesso che va preparato – dichiara Massimo Pavin, presidente e amministratore delegato di Sirmax Group -. Un Cda più strutturato ci permetterà di avere gli strumenti più adatti per preparare la nostra azienda, che resta familiare, alla successione. Ringrazio di cuore il professor Alessandro Minichilli e l’Ingegner Mauro Fenzi per aver accettato di entrare a far parte della governance di Sirmax; sono certo che con il loro apporto e grazie agli investimenti programmati nel piano industriale 2023/25 affronteremo il futuro con gli strumenti giusti per crescere ancora”.

Ponte stretto, Salvini: cantieri aperti nell’estate del 2024

Ponte stretto, Salvini: cantieri aperti nell’estate del 2024Roma, 9 giu. (askanews) – “I cantieri del Ponte verranno aperti nell’estate del 2024”. Lo afferma il vicepremier e ministro di Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini in un colloquio con Il Giornale.

“Ho avuto le conferme dall’amministratore delegato Piero Ciucci e dal presidente Giuseppe Recchi. Naturalmente per raggiungere questo obiettivo ambizioso ci sono tutta una serie di passi da compiere. Il primo speriamo di realizzarlo entro questo mese di giugno – prosegue -: nomineremo i nove esperti, scienziati di altissimo livello, che seguiranno lo sviluppo di questa meraviglia della tecnica, lavorando naturalmente d’intesa con tutti gli ingegneri e i tecnici delle società coinvolte nell’impresa”. “Io credo che sarà il ponte più monitorato, studiato e controllato del mondo. Aggiungo che, sempre secondo gli esperti, il primo treno potrebbe sfrecciare nel 2032”, dice ancora il vicepremier.

Quanto al Pnrr, “leggo su alcuni giornali che io guiderei la pattuglia dei ritardatari e allora voglio tranquillizzare tutti. Spenderemo i quasi 40 miliardi a nostra disposizione fino all’ultimo centesimo. Anzi, ho detto a Fitto che se dovessero avanzare fondi da altri capitoli di spesa, sono pronto a impiegarli subito. Ho una lista lunghissima di interventi possibili: case popolari, studentati, poi oltre un miliardo contro la dispersione idrica e una serie di dighe che attendono il finanziamento giusto”. Infine, sui monopattini “stiamo preparando un disegno di legge per mettere ordine. Il far west deve finire: ci saranno limiti di velocità da rispettare, assicurazione, casco e chiamerò alle loro responsabilità le società di noleggio. Abbiamo avuto troppi incidenti e troppi morti – avverte il ministro – ora è il momento di intervenire”.

Ministro Esteri di Taiwan la prossima settimana in Europa

Ministro Esteri di Taiwan la prossima settimana in EuropaRoma, 9 giu. (askanews) – Il ministro degli Esteri di Taiwan Joseph Wu farà una visita in Europa la prossima settimana, partecipando anche a un evento con il presidente ceco. Lo scrive oggi l’agenzia di stampa Reuters, che ne ha avuto conferma da quattro fonti.

La mossa potrebbe provocare una reazione cinese. Taiwan non ha relazioni diplomatiche con alcun paese dell’Europa, tranne che con la Città del Vaticano. Non è ancora chiaro quali paesi toccherà il viaggio. Secondo le fonti dovrebbe andare a Praga, dove parteciperà il 14 giugno a una conferenza sulla sicurezza parlando immediatamente dopo il presidente ceco Petr Pavel, ma anche al quartier generale dell’Unione europea.

Patto stabilità, secondo Lindner le trattative sono in stallo

Patto stabilità, secondo Lindner le trattative sono in stalloRoma, 9 giu. (askanews) – Il ministro delle Finanze della Germania, Christian Leander afferma che le trattative sulla riforma delle regole del Patto di stabilità e di crescita sono sostanzialmente allo stallo. In una intervista al Financial Times, ribadisce la richiesta di una regola automatica sul taglio del debito-Pil, che per Paesi con livelli elevati chiede dell’1% l’anno e avverte che al momento manca “una soluzione che convinca tutti”.

Lindner sostiene di aver già fatto passi verso un compromesso. E di non voler uno scontro con Bruxelles. “Si tratta di convincere tutti che gli attuali livelli di debito sono semplicemente troppo alti”. Il ministro tedesco sostiene inoltre che la Germania non è sola su queste posizioni. “Anche se altri sono più silenziosi non bisogna fraintenderlo come un segnale che non siano d’accordo con noi. Abbiamo tanti altri paesi dalla nostra parte”, dice.

Alluvione, Musumeci: commissario ricostruzione? “Serve un manager”

Alluvione, Musumeci: commissario ricostruzione? “Serve un manager”Roma, 9 giu. (askanews) – “Il presidente di una Regione deve fare il presidente della Regione. Per fare il commissario straordinario di una ricostruzione, che può durare anche fino a 9-10 anni e gestire denaro pubblico, serve un manager, una persona che possa dedicarsi esclusivamente a questo, notte e giorno”. Lo afferma Nello Musumeci, ministro per le Politiche del Mare e per la Protezione Civile in una intervista a La Repubblica.

“Il presidente di una Regione non può mai essere totalmente escluso da un processo di ricostruzione, questo non significa però che debba fare il commissario straordinario”, prosegue in riferimento al presidemnte dell’Emilia romagna, Stefano Bonaccini. “Sono solo il coordinatore nella fase post-alluvione, visto che sono il ministro alla Protezione civile. La fase dell’emergenza durerà un anno e sono stati stanziati 2 miliardi di euro. Poi ci sarà la fase della ricostruzione e lì di miliardi ce ne vorranno molti di più, ma verranno gestiti dal commissario straordinario”. “Potrebbe essere, certo” l’attuale governatore ma “immagino una figura più manageriale. Il governo – conclude Musumeci – ha diritto di gestire questa fase secondo la sua visione”.

Bressanone, dove la sostenibilità è una questione di gusto

Bressanone, dove la sostenibilità è una questione di gustoRoma, 9 giu. (askanews) – Bressanone, la città più antica dell’Alto Adige, vanta palazzi storici, chiese e portici. Da aprile, Bressanone vanta una certificazione importante per il futuro: è l’unica città dell’Alto Adige con la certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council). Inoltre, Bressanone ha ottenuto quasi contemporaneamente anche il più alto marchio di sostenibilità altoatesino. “Il nostro compito è quello di incoraggiare le imprese della nostra zona a diventare più sostenibili. Dobbiamo essere in grado di portare con noi tutti i nostri soci, dalla più piccola struttura ricettiva al più grande hotel, dal più piccolo bar al più grande ristorante. Abbiamo fatto il primo passo ottenendo il marchio di sostenibilità, ora dobbiamo portare con noi le nostre imprese”, afferma Werner Zanotti, direttore di Bressanone Turismo.

Una prima occasione per dimostrarlo è il 18 giugno, in occasione della Giornata Internazionale della Gastronomia Sostenibile. A Bressanone e dintorni sono ben attrezzati per questo. Da molti anni la Naturbackstube Profanter si dedica alla produzione di pane biologico. Dal grano di produzione propria alla segale e al lievito naturale, diversi pani tipici dell’Alto Adige, come lo Schüttelbrot, nonché pani vegani e biologici sono prodotti artigianalmente freschi ogni giorno in forni in pietra naturale. Dove c’è pane, la birra non può essere lontana. L’unico birrificio biologico certificato dell’Alto Adige si trova vicino a Franzensfeste. La birra AH (acronimo di Andreas Hofer) è prodotta esclusivamente con materie prime biologiche. I piccoli caseifici sono i fornitori del famoso affinatore di formaggi dell’Alto Adige, Hansi Baumgartner. Erbe, fiori, fieno e vino sono solo alcuni dei tanti ingredienti locali che rendono ogni formaggio di Degust un’esperienza speciale. Sostenibilità in gastronomia significa prodotti locali, vie di approvvigionamento brevi o nulle, cicli regionali, stagionalità, particolare attenzione agli ingredienti autentici e, perché no, un tocco di innovazione e creatività anche nella preparazione dei piatti tradizionali. Questi principi rendono ogni pasto una delizia. Le 29 locande altoatesine sono proprio questo. Due di queste, situate a Bressanone e dintorni, preparano piatti tradizionali che fanno palpitare i cuori dei buongustai, come il brasato di vitello con orzotto del Gasthof Kircherhof, con proprio maso ad Albes, e uova in camicia su insalata di erbe aromatiche e di manzo del Gasthof Sunnegg di Bressanone.

L’innovazione e la sostenibilità si riflettono anche in quei locali gastronomici che danno nuova vita alle vecchie mura con un nuovo design e un’architettura speciale realizzata da architetti locali. La locanda Decantei ne è un esempio. Gli architetti Pedevilla, conosciuti oltre i confini dell’Alto Adige, hanno coniugato modernità e tradizione, come dimostrano anche i piatti, quando il tris di pecora “Villnösser Brillenschaf” viene servito con polenta integrale e broccoletti selvatici. All’Alter Schlachthof, l’arredamento moderno e alla moda sottolinea il concetto di una cucina semplice, naturale e innovativa. L’attenzione si concentra sui prodotti provenienti da fornitori delle immediate vicinanze, garantendo freschezza, regionalità e stagionalità. Antiche mura e la vecchia cucina monastica reinterpretate? Da luglio, lo storico ristorante Fink sotto i portici di Bressanone apre con un progetto completamente nuovo: ingredienti di stagione che crescono nei monasteri e nei giardini di Bressanone. Caratteristico e tradizionale, semplice e autentico è il maso di montagna Gostnerhof a Spelonca sopra Varna, dove, secondo molti buongustai locali, si trovano i migliori Schlutzkrapfen. Dalla città alla montagna per abbandonarsi alla forma di trasporto più sostenibile che l’uomo conosca: l’escursionismo. Sentieri accoglienti, percorsi avventurosi e tematici in Alto Adige portano sempre a un rifugio dove non solo ci si può fortificare, ma anche lasciarsi viziare e tentare dalle prelibatezze culinarie. Ai piedi della Plose, appena sopra Sant’Andrea, si trova il rifugio Trametschhütte con vista sulla conca di Bressanone. La specialità della casa è il brunch con specialità altoatesine. Si può godere di una splendida vista panoramica sulla terrazza della Rossalm dopo una facile escursione sulla Plose, ma un picnic può essere gustato più comodamente. Tutto il necessario è fornito dalla “Rossalm Kraxe” (gerla) con coperta, pane, pancetta, salsiccia, formaggio, uova, burro, insalata, mela, succo di frutta e vino (eventualmente c’è anche la variante vegetariana). Sul lato sud della Plose, proprio di fronte alle Odle di Eores e al Sass de Putia, si trova il rifugio Schatzerhütte. Qui sarete viziati dal padrone di casa Franz Pernthaler con piatti che cambiano ogni giorno, preparati con ingredienti freschi provenienti dal suo orto o dalla foresta circostante. Non lontano dalla Schatzerhütte si trova la Halslhütte. Erbe, verdure e insalate sono coltivate nel proprio orto, i contadini vicini forniscono carne, frutta, pane e uova, mentre funghi porcini e finferli provengono dal bosco. Una piacevole escursione dal parcheggio di Ackerboden sopra San Leonardo, sopra a Bressanone, fino al rifugio Ackerboden. In un’ampia radura si entra nel caratteristico rifugio Ackerboden e si gusta il formaggio di capra di produzione propria.

Il modo migliore per entrare in contatto diretto con produttori, coltivatori e agricoltori di Bressanone è il mercato dei contadini settimanale in piazza Artmanno. Ogni sabato è possibile acquistare prodotti freschi e ricevere informazioni, ricette e consigli su cosa comprare. Non perdete l’occasione di acquistare le erbe coltivate biologicamente dallo Schmiedthof. Alcune aziende agricole di Bressanone e dintorni vendono i loro prodotti nei propri negozi di fattoria. Pane, frutta, vino, burro, formaggio, latte e molto altro possono essere acquistati direttamente dal produttore. Al Blaseggerhof di Varna, anche il delizioso “gelato della fattoria” viene prodotto con latte fresco e frutta della fattoria. Il 25 e 26 agosto 2023, Bressanone sarà teatro delle “Giornate del miele dell’Alto Adige”. Apicoltori provenienti da tutto il Paese daranno informazioni sulla vita delle api, vi faranno assaggiare diversi mieli di qualità e vi mostreranno cosa può fare il miele. Dal 29 settembre al 1° ottobre 2023, la Piazza del Duomo di Bressanone si trasformerà in un grande panificio: il Mercato del Pane e dello Strudel dell’Alto Adige riunirà i migliori panettieri e strumentisti del Paese per mostrare come si preparano e si cuociono il pane e lo strudel.

Sostenibilità e costi in bolletta: gli italiani scelgono il solare

Sostenibilità e costi in bolletta: gli italiani scelgono il solareRoma, 9 giu. (askanews) – Sostenibilità è la parola chiave per chi sta partecipando alla rivoluzione solare sposando il passaggio all’energia rinnovabile. Sostenibilità (49,7%) che va a braccetto con la necessità di contenere i costi delle bollette (69,5%). Queste sono solo alcune delle esigenze dei consumatori emerse dalla survey condotta nelle scorse settimane su un campione di oltre 800 utenti in Italia da Otovo, marketplace dedicato alla vendita online e installazione di pannelli fotovoltaici per il mercato residenziale.

Tra gli intervistati solo il 33,4% è già in possesso di un impianto fotovoltaico; tra le motivazioni che hanno spinto all’installazione, oltre alla sostenibilità e all’abbattimento dei costi, troviamo anche il desiderio di indipendenza energetica (58,4%). Ma a guidare la scelta dell’azienda a cui affidarsi emerge su tutti la possibilità di usufruire di incentivi statali e detrazioni fiscali (77,9%), il poter delegare le questioni burocratiche e ingegneristiche (60,4%) e la qualità delle componenti (37,6%) affiancata dalla reputazione dell’azienda (35,9%). A fronte delle scelte fatte e dell’attuale situazione relativa agli incentivi, il 72,5% degli intervistati ripeterebbe la propria scelta di installare un impianto fotovoltaico. Al contrario, chi ancora non è passato al solare ha trovato resistenza in merito all’incertezza sulla situazione relativa ai bonus statali (39,2%), alla difficoltà a scegliere l’azienda giusta a cui affidarsi (33,3%) e alla mancanza di sopralluogo prima dell’installazione (17,2%). A queste motivazioni va aggiunta anche l’impossibilità, riscontrata in molti casi, di procedere con l’implementazione di pannelli solari a causa di vincoli paesaggistici (15%), elemento attualmente risolvibile in Otovo grazie alla sua rinnovata disponibilità nella gestione di pratiche sottoposte a questo vincolo.

Differentemente da quello che si possa pensare, la fine del Superbonus e dello sconto in fattura hanno fatto sì che il fotovoltaico diventasse ancora più conveniente di prima: non dovendo più sostenere gli oneri verso la banca, il preventivo oggi non risulta più rincarato dal costo della cessione. Viene poi applicato lo sconto detraibile in 10 anni dell’effettivo 50% grazie alla detrazione fiscale. Come conseguenza di tutto ciò, anche i prezzi dei fornitori si sono ridotti notevolmente, perché in precedenza si erano tarati su una domanda superiore. “In Italia siamo ancora indietro nell’implementazione dell’energia solare rispetto agli altri paesi europei, e questo è un peccato perchè le ore di sole e la nostra posizione geografica ci offrono un grande potenziale di utilizzo – commenta Fabio Stefanini, Managing Director di Otovo Italia, Svizzera, Austria e Germania. “L’indagine che abbiamo svolto ha evidenziato anche come le potenzialità di un impianto solare non siano ancora ben comprese; basti pensare che solo il 37% dei rispondenti ha indicato correttamente 4/5 anni come tempo di rientro dell’investimento mentre il 61% ha scelto 10 anni, quasi il doppio. Il nostro obiettivo, come Otovo, è anche quello di svolgere educazione al riguardo e di semplificare il più possibile l’accesso al solare, rendendo l’acquisto dei pannelli solari semplice come comprare di un paio di scarpe online”. Viene invece riservata grande attenzione all’ambiente, che resta una delle motivazioni principali anche per chi ancora non ha installato un impianto (49,5%). C’è infatti più consapevolezza per quanto riguarda l’impatto ambientale, dove il 64% degli intervistati ha indicato un risparmio di CO2 di 2.000kg l’anno. Un ascolto attento alle esigenze dei consumatori che ha portato l’azienda ad attivare la Summer Campaign, ovvero uno sconto fino al 10% sul costo dell’installazione di un impianto fotovoltaico e all’adesione al progetto europeo Save Bees and Farmers, dedicato alla tutela delle api, al quale Otovo donerà 50 euro per ogni progetto solare venduto. Il programma nasce da un’ampia alleanza di ONG, iniziative agricole, movimenti dal basso, associazioni scientifiche e di apicoltori con l’obiettivo di promuovere un modello agricolo europeo che protegga le api e gli agricoltori.

“Le api sono alla base del nostro ecosistema e per noi di Otovo sostenere un progetto simile è parte dei nostri valori. La rivoluzione solare che stiamo portando avanti è parte di un obiettivo più grande: contribuire alla salvaguardia del nostro Pianeta” conclude Stefanini.

Romagna, 120 psicoterapeute EMDR in prima linea nell’emergenza tra la popolazione

Romagna, 120 psicoterapeute EMDR in prima linea nell’emergenza tra la popolazioneRoma, 8 giu. (askanews) – Dal 2 maggio e successivamente dal 16 maggio, 23 fiumi e corsi d’acqua sono esondati in ben 44 Comuni, le piogge torrenziali hanno creato più di 290 frane in 58 comuni, oltre 500 strade sono state interrotte, 36.000 persone sono state evacuate e 100 scuole e infrastrutture pubbliche sono state interessate dagli effetti dell’alluvione in Emilia-Romagna. L’Associazione EMDR Italia ha oltre 20 anni di esperienza di lavoro in contesti d’emergenza e conosce bene le procedure per meglio coordinarsi con le Istituzioni in contesti complessi ed instabili. In soli 3 giorni, precisamente dal 17 al 20 Maggio l’Associazione EMDR Italia, attivata dalla Regione Emilia-Romagna, è riuscita a costruire una rete operativa capace di fornire supporto e sostegno continuativo agendo in sinergia con le ASL del territorio. In questo momento più di 120 terapeuti volontari stanno intervenendo su vari fronti, rendendosi disponibili- a titolo gratuito-ad implementare vari tipi di supporto con attività di psicoeducazione e sostegno psicologico per la stabilizzazione delle situazioni più acute di stress, dei sintomi ansiosi legati alla paura e per l’elaborazione del trauma. Al momento la rete è composta da terapeuti in loco, che coprono fisicamente tutte le province colpite dall’emergenza, ed altri che lavorano on line per fornire supporto anche a distanza e per coordinare le varie richieste. In particolare gli aiuti sono rivolti soprattutto a:

1. Alle figure dei terapeuti: ogni giorno vengono organizzati gruppi di supporto ai terapeuti dell’Associazione colpiti in maniera diretta e indiretta della catastrofe e che a loro volta stanno intervenendo attivamente per supportare i loro pazienti e gli stessi cittadini. Questo sta permettendo loro di elaborare ciò che stanno vivendo ed essere un sostegno e risorsa sempre più solida ed efficace anche per le persone più vicine. In queste occasioni prendersi cura del benessere psicologico dello psicoterapeuta è il primo passo per metterlo in condizioni di poter aiutare efficacemente gli altri. L’Associazione ha quindi organizzato degli incontri EMDR come gruppi di supporto e di supervisione specifica alle colleghe 2. Alla popolazione: i terapeuti EMDR stanno dando da 3 settimane in forma volontaria il proprio aiuto alla popolazione che ha vissuto e sta ancora vivendo questa catastrofe. La macchina dell’emergenza psicologica EMDR, coordinata dalle varie ASL del territorio e dalla stessa Regione Emilia-Romagna ha più target di riferimento: verso le istituzioni che devono prendere decisioni, verdo le persone che stanno lavorando come soccorritori e volontari ma anche interessando i semplici cittadini. Le maggiori richieste al momento arrivano dalle insegnanti che chiedono sostegno per aiutare i bambini che sono scossi dalla paura ed anche per assistete la popolazione anziana che è isolata. La rete degli psicoterapeuti sta contestualmente entrando nelle aziende e nelle amministrazioni pubbliche e nei prossimi giorni le attività cresceranno per organizzare anche attività di sostegno a piccoli gruppi.

Gli interventi dell’Associazione EMDR Italia sono rafforzati anche dalla diffusione sul territorio di volantini di psicoeducazione che indicano i numeri dell’emergenza utili e le linee guida di comportamento in caso di emergenza. Fondamentali sono i colloqui terapeutici per la gestione dei casi più critici, come i traumi legati alla perdita di una persona cara o all’abbandono della propria abitazione, nel dare assistenza agli sfollati, ma anche a supportare chi, pur non costretto a lasciare la propria casa, ha bisogno di un supporto psicologico per gestire l’impatto emotivo di questo disastro collettivo. “In questa emergenza dobbiamo considerare che anche la maggior parte dei nostri colleghi stanno vivendo situazioni drammatiche sia sul fronte personale che sul fronte lavorativo e allo stesso tempo stanno comunque continuando a dare supporto ai cittadini” afferma Isabel Fernandez Presidente dell’Associazione EMDR Italia.” Da parte dell’Associazione voglio ringraziare tutte le terapeute che si sono immediatamente rese disponibili a dare il proprio contributo professionale alle persone in grave difficoltà. La perdita di una casa ad esempio può portare nell’immediato all’insorgenza di un disturbo post traumatico da stress, caratterizzato dalla continua riesperienza del trauma, come se la nostra mente fosse rimasta lì, congelata, costretta a rivivere l’evento. Questo è spesso causa di patologie come l’insonnia, ansia costante e paura”.

Per rispondere alle esigenze della popolazione è attivo un numero verde che tutti possono chiamare che chiedere aiuto ed assistenza psicologica. Questo numero poi coordina tutte le richieste sul territorio emiliano romagnolo il numero verde è 800024662.

Il Consiglio Ue ha approvato il Patto su Immigrazione e Asilo

Il Consiglio Ue ha approvato il Patto su Immigrazione e AsiloLussemburgo, 8 giu. (askanews) – Il Consiglio Affari interni dell’Ue ha approvato a maggioranza qualificata il testo di compromesso proposto dalla presidenza di turno svedese sul Patto Ue sull’immigrazione e asilo.

L’Italia ha votato a favore, mentre Polonia e Ungheria si sono espresse contro il compromesso e contro il principio stesso del voto a maggioranza qualificata su una materia che secondo loro avrebbe dovuto essere decisa all’unanimità dai capi di stato e di governo nel Consiglio europeo. Solo quattro Paesi (Malta, Bulgaria, Slovacchia e Lituania) si sono astenuti, gli altri hanno votato tutti a favore.Il testo approvato costituisce ora la posizione comune del Consiglio, che ora su questa base dovrà negoziare con il Parlamento europeo, per arrivare al testo definitivo dei due regolamenti, che riguardano le procedure d’asilo (Apr) e la gestione dell’asilo e dell’immigrazione (Ammr).  Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha sottolineato dopo il voto che “l’Italia ha ottenuto il consenso su tutte le proposte avanzate nel corso del Consiglio odierno”.  “In primis – ha affermato il ministro -, abbiamo scongiurato l’ipotesi che l’Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori. L’Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell’Europa”.  “Abbiamo ottenuto – ha continuato Piantedosi – la creazione di un nuovo fondo europeo per i Paesi terzi di origine e transito dei flussi (dimensione esterna)”.  Inoltre, “nel sistema, come misura di solidarietà obbligatoria complementare ai ricollocamenti, è prevista anche la compensazione dei ‘dublinanti’”.
“Siamo riusciti a ottenere – ha sottolineato ancora il ministro – un quadro giuridico di riferimento per possibili intese con Paesi terzi sicuri. Abbiamo, altresì, evitato che venissero poste delle limitazioni che avrebbero escluso alcuni Paesi”.
“Anche i termini di responsabilità del Paese di primo ingresso per i casi Sar (ovvero per i migranti sbarcati dopo il soccorso in mare, ndr) sono stati ridotti grazie al nostro intervento. Per la prima volta i casi Sar sono considerati sotto la responsabilità dell’Unione europea”.
“Per quanto riguarda le procedure alle frontiere, su cui l’Italia, a livello nazionale, ha precorso i tempi europei, con le misure introdotte dal Decreto Cutro, siamo riusciti a ottenere la creazione di un sistema efficace di controllo europeo delle frontiere esterne”, ha rilevato ancora Piantedosi.
“Abbiamo anche ottenuto una clausola di revisione del sistema dopo un primo test di sostenibilità”, ha aggiunto il ministro, e ha concluso: “È stata, infine, raggiunta anche l’intesa su misure di sostegno finanziario per la realizzazione operativa (anche mediante infrastrutture) delle procedure di frontiera”.