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Viminale: da inizio 2023 in Italia sono arrivati 48.837 migranti

Viminale: da inizio 2023 in Italia sono arrivati 48.837 migrantiRoma, 30 mag. (askanews) – Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 48.837 migranti contro i 19.392 sbarchi registrati nello stesso periodo del 2022. E’ il dato aggiornato alle ore 08.00 di oggi del ministero dell’Interno.

I minori accompagnati arrivati nel nostro Paese dall’inizio del 2023 sono stati 5.504 (nel 2022, 14.014). Per quanto riguarda la nazionalità dei migranti giunti in Itala al primo posto come Paese d’origine c’è la Costa d’Avorio (7.380). Seguono poi la Guinea (5.596), l’Egitto (5.409), il Bangladesh (4.626). Dalla Tunisia sono 3.361 i migranti arrivati nei primi cinque mesi del 2023. Dalla Siria, 2.743.

Migranti, Viminale: 48.837 arrivi in Italia da inizio 2023

Migranti, Viminale: 48.837 arrivi in Italia da inizio 2023Roma, 30 mag. (askanews) – Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 48.837 migranti contro i 19.392 sbarchi registrati nello stesso periodo del 2022. E’ il dato aggiornato alle ore 08.00 di oggi del ministero dell’Interno.

I minori accompagnati arrivati nel nostro Paese dall’inizio del 2023 sono stati 5.504 (nel 2022, 14.014). Per quanto riguarda la nazionalità dei migranti giunti in Itala al primo posto come Paese d’origine c’è la Costa d’Avorio (7.380). Seguono poi la Guinea (5.596), l’Egitto (5.409), il Bangladesh (4.626). Dalla Tunisia sono 3.361 i migranti arrivati nei primi cinque mesi del 2023. Dalla Siria, 2.743.

Giappone, Camera bassa approva innalzamento età consenso a 16 anni

Giappone, Camera bassa approva innalzamento età consenso a 16 anniRoma, 30 mag. (askanews) – La Camera bassa del Giappone ha approvato oggi una proposta di legge per innalzare l’età del consenso sessuale dai 13 ai 16 anni, al fine di proteggere i minori dagli abusi sessuali, nell’ambito della riforma del Codice penale. Lo scrive l’agenzia di stampa Kyodo.

Secondo i sostenitori delle vittime, l’età attuale è una delle più basse al mondo. Il disegno di legge, che criminalizzerà i rapporti sessuali anche in assenza di violenza fisica o coercizione, sarà inviato alla Camera alta dopo aver ricevuto il consenso unanime della Camera dei rappresentanti. Gli emendamenti renderanno punibili ai sensi del Codice penale anche l’upskirting e la cattura di immagini surrettizie dei genitali, nonché l’adescamento attraverso offerte di denaro a minori di 16 anni.

Inoltre il termine di prescrizione per l’azione penale sarà esteso a 15 anni da 10 anni per i rapporti sessuali non consensuali. Le modifiche renderanno illegali i rapporti sessuali con una persona di età inferiore ai 16 anni, indipendentemente dal consenso, è prevista un’eccezione per i casi in cui un individuo di 17 anni o più abbia rapporti sessuali con una persona di quattro o meno anni più giovane.

La nuova legislazione arriva dopo che una serie di ex performer adolescenti (idol) hanno raccontato di abusi che avrebbero subito dall’impresario giapponese Johnny Kitagawa. Kitagawa, il magnate delle “boy band”, ha plasmato l’industria degli “idol pop” in Giappone, costruendo una serie di gruppi tra cui Hikaru Genji, SMAP, Arashi e Sexy Zone. Le star della sua azienda hanno dominato il panorama mediatico per decenni e hanno pubblicizzato qualsiasi cosa, dai fast food alle automobili e alle borse firmate.

Roma, Associazioni: battuto Comune in tribunale su spazi sociali

Roma, Associazioni: battuto Comune in tribunale su spazi socialiRoma, 30 mag. (askanews) – Campidoglio battuto in tribunale dalla rete di associazioni che a Roma da anni si batte contro lo sfratto delle realtà sociali dagli immobili del patrimonio comunale. “Oggi per noi è arrivata l’ennesima vittoria in tribunale che accerta come Roma capitale abbia agito in carenza assoluta di potere quando ha riacquisito illegittimamente il patrimonio pubblico che in questi anni abbiamo custodito, evitando il degrado degli spazi ed offrendo opportunità per i nostri quartieri”, raccontano sui propri social le associazioni della rete Caio.

“Ovviamente ennesima condanna nei confronti di Roma Capitale, che saremo costretti a pagare noi tutti romani con i nostri soldi – lamentano le associazioni -. Risale ad ormai al 2017 la prima causa che abbiamo vinto contro Roma Capitale”, quando, ricordano “il capogruppo del partito democratico in Campidoglio Giulio Pelonzi intervenne in conferenza stampa e chiese a gran voce alla sindaca Raggi di ritirare le richieste di sgombero ed economiche. Ora al governo di Roma c’è il Partito democratico che non ha né ritirato gli sgomberi né le richieste economiche; quindi, ancora una volta le nostre sorti sono affidate ai Tribunali ed agli avvocati, che ormai da anni ci assistono”. Questa sentenza, spiegano da Caio “ci dà anche l’occasione per ribadire l’erroneo impianto della delibera 104 voluta dall’assessore Zevi ed approvata dal Consiglio comunale, con i soliti grandi proclami”. La delibera approvata, denuncia Caio, “contrariamente ai proclami, produce un ‘canale di ingresso’ per il privato commerciale nella gestione del patrimonio indisponibile. Cosa assolutamente vietata nel nostro ordinamento. Singolare, nella presa in giro verso i cittadini, è che esponenti della maggioranza se ne vadano in giro a parlare di patrimonio pubblico e delle opportunità della delibera 104 quando, nella realtà, è stata approvata una delibera che, anziché premiare la funzione sociale, si ferma alla dimensione catastale degli immobili”.

“Altrettanto singolare – continuano le associazioni – ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, è che alcuni spazi parlino delle presunte opportunità della nuova delibera 104, anche nello stesso giorno in cui si sono verificati sgomberi in città di importanti presidi urbani come è accaduto in occasione dello sgombero di Berta Caceres”. In realtà, aggiungono, “da quando si è insediata questa amministrazione si è manifestata in maniera diametralmente opposta ai proclami effettuati: ‘l teatro piccolo di Pietralata è stato sgomberato e non si è riusciti a trovare una ‘casa’ per il l’associazione Scup. Questi i risultati che possono vantare”. “La nostra battaglia non sì è mai arrestata e non si arresterà neanche ora che questa amministrazione, con l’aiuto di qualche associazione, vola spedita versa un percorso di privatizzazione del patrimonio pubblico – concludono -. Stay tuned! Seguiranno novità”.

Innovazione sociale per sviluppo sostenibile, proposte ripresa economica

Innovazione sociale per sviluppo sostenibile, proposte ripresa economicaRoma, 30 mag. (askanews) – Un nuovo modello di economia degli impatti come via d’uscita dalla crisi, che coinvolga non solo il terzo settore o la Pubblica amministrazione, ma che si integri con tutti gli attori del sistema economico, pubblico e privato. Questo il messaggio lanciato nel dibattito promosso a Roma, all’interno dello spazio multimediale Europa Experience – David Sassoli, a margine della presentazione del libro “Governare l’incertezza” di Marco De Giorgi e Aurelio Lupo, edito da Franco Angeli, che ha visto la partecipazione di esponenti parlamentari di maggioranza ed opposizione, politologi e rappresentanti della Pubblica amministrazione. L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Aidr in collaborazione con gli Uffici del Parlamento e Commissione europea e si inserisce nel Programma dell’Anno europeo delle competenze.

“La strada dell’innovazione sociale proposta nel libro – ha evidenziato durante l’intervento Marco De Giorgi – richiede la costruzione di un sistema di regolazione e incentivi strettamente collegati alla misurazione e valutazione degli impatti. Occorre fare riferimento a un concetto ampio di innovazione, che coinvolga le migliori forze, le principali risorse della società, per convogliarle verso la soddisfazione di vecchi e nuovi bisogni sociali”. “L’incertazza può essere un’opportunità per ripensare il futuro – ha sottolineato il deputato Claudio Stefanazzi -. L’amministrazione pubblica, che in Italia ha una fortissima tradizione, può rappresentare in quest’ottica uno strumento di supporto al nuovo modello di sviluppo per guidare il Paese in una nuova fase di crescita”.

“L’innovazione tecnologica sta già traghettando la nostra società in una nuova era – ha spiegato Rosangela Cesareo, Responsabile delle Relazioni Istituzionali della Fondazione Aidr -. L’innovazione però deve essere accompagnata da un adeguato processo di alfabetizzazione e di diffusione delle competenze digitali, affinché i benefici possano essere realmente di tutta la popolazione. In questa direzione si inserisce il programma dell’Anno europeo delle competenze, che la fondazione ha inaugurato proprio da questa sede nello scorso mese di febbraio e che sta coinvolgendo non solo gli studenti, ma anche aziende private e dipendenti della Pubblica amministrazione”. Il dibattito è stato moderato dalla giornalista Mediaset Ida Molaro e ha visto la partecipazione di Giovanni Orsina, politologo e Direttore della School of Government della Università Luiss – Guido Carli, Antonio Naddeo, Presidente Aran, della sociologa e scrittrice Maria Frega. Sono intervenuti inoltre i parlamentari Saverio Congedo, Vittoria Baldino e Paolo Ciani.

Alluvione, big della musica a Campovolo: al via la prevendita

Alluvione, big della musica a Campovolo: al via la prevenditaRoma, 30 mag. (askanews) – 15 grandi protagonisti della musica italiana insieme in unico grande momento di solidarietà. È questo lo spirito che anima “Italia Loves Romagna”, il grande concerto-evento per sostenere le popolazioni colpite dalla terribile alluvione che si è abbattuta sul territorio romagnolo, che si terrà il 24 giugno 2023 alla RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo).

Sul palco: Blanco, Elisa, Elodie, Emma, Giorgia, Ligabue, Madame, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Negramaro, Laura Pausini, Max Pezzali, Salmo, Tananai, Zucchero. I biglietti per “ITALIA LOVES ROMAGNA” sono disponibili in prevendita da ora sui circuiti TicketOne, Ticketmaster e Vivaticket.

Wartsila, Fedriga: percepisco maggiore senso di responsabilità

Wartsila, Fedriga: percepisco maggiore senso di responsabilitàTrieste, 30 mag. (askanews) – “Mi sembra di percepire un maggiore senso di responsabilità per quanto riguarda le attività di Wartsila che rimangono in Italia”. Così Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, all’indomani del confronto con azienda e sindacati. Wartsila ha confermato un piano di investimenti da 50 milioni nella ricerca e nello sviluppo, precisando che tutto quello che non è legato alla produzione rimane a Trieste almeno fino alla fine del 2025.

“Ovviamente rimane aperta la vertenza – prosegue Fedriga -. Per quanto riguarda invece la chiusura dell’area produttiva, siamo insieme al Governo molto attenti a valutare nuove ipotesi di investimenti perché quelle palesate fino ad ora non rientrano all’interno dell’accordo siglato a novembre che aveva delle caratteristiche ben precise. Su questo non possiamo assolutamente iniziare un discorso con queste premesse”. Le organizzazioni sindacali si sono dichiarate soddisfatte ma non del tutto. Fedriga precisa che si tratta di due tavoli diversi. “Una cosa sono le attività che permangono in Italia e sulle quali c’è maggior senso di responsabilità e apertura, altra cosa è invece il tavolo sulla chiusura dell’area produttiva per la quale ci sono fortissime criticità”.

Fedriga: a Trieste l’economia del mare è un valore aggiunto

Fedriga: a Trieste l’economia del mare è un valore aggiuntoTrieste, 30 mag. (askanews) – “Il sistema dell’economia del mare del Friuli Venezia Giulia sicuramente è un valore aggiunto. Un valore enorme per le opportunità occupazionali, ma anche per quelle di crescita. Basta vedere i dati che abbiamo sulla crescita in Friuli Venezia Giulia, una crescita straordinaria. E una parte rilevante è data da tutta l’economia del mare, ovviamente partendo dal porto ma anche di tutti quelli che vi lavorano”. Così stamani a Trieste Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.

Boem, l’hard seltzer di Fedez e Lazza che piace a Leonardo Del Vecchio jr

Boem, l’hard seltzer di Fedez e Lazza che piace a Leonardo Del Vecchio jrMilano, 30 mag. (askanews) – Si annuncia come la novità dell’estate, pronta da essere sorseggiata in purezza, per far scoprire agli italiani un modo di bere, frizzante e leggermente alcolico, che nel mondo è già un fenomeno da oltre 10 miliardi di dollari. E’ Boem, l’hard seltzer in lattina su cui hanno scommesso Lazza e Fedez insieme a Camillo Bernabei, rappresentante della quarta geenrazione del gruppo di riferimento per il beverage in Italia, e all’erede dell’impero Luxottica, Leonardo Maria Del Vecchio. Gli abbiamo chiesto come è nata l’idea di investire in questo progetto, presentato non a caso in uno dei suoi ristoranti a Milano, il Vesta di via Fiori Chiari: “L’abbiamo deciso sulle scale di questo ristorante. Fedez è venuto qui da Vesta come cliente, mi ha parlato di questa idea in maniera veloce, poi il giorno dopo ci siamo visti a casa: mi ha fatto vivere il progetto, mi è piaciuta molto la sua italianità, la cura che avremmo avuto sul cliente perchè alla fine io ho investito nel food and beverage: col food ci siamo, mi mancava solo il beverage”.

In Italia quello degli hard seltzer è un mercato praticamente inesistente: secondo una ricerca tra i giovani tra i 18 e i 25 anni solo uno su sette sa cosa siano. Toccherà a Boem fare da apripista, che nella sua versione allo zenzero debutterà a metà giugno nell’horeca per poi sbarcare nella grande distribuzione nel 2024. Puntando su due elementi: tasso alcolico ridotto, 4,5% di volumetria e basso apporto calorico, 91 calorie per una lattina da 330 ml. In linea con le attuali esigenze dei consumatori, come ci ha spiegato l’amministratore delegato di Lmdv Capital, Marco Talarico: “L’idea nasce proprio dalla volontà di aggredire il mercato con qualcosa che non esiste perchè parliamo di un drink leggermente alcolico e a bassissimo contenuto calorico che è una novità se pensiamo al mondo degli alcolici, delle birre che hanno un numero di calorie piuttosto elevato”. Per il lancio di questo soft drink è stata costituita la Tubo Srl, che riunisce la joint venture tra Fedez e Bernabei, azionista di maggioranza, la Lmdv Capital di Leonardo Maria Del Vecchio e la J project Srl di Lazza. Ma Fedez e Lazza, oltre a essere soci, sono anche i testimonial della nuova bevanda, partecipando in prima persona alla sua promozione:

“E’ una grande sfida perchè non stiamo andando a conquistare una fetta di mercato ma andiamo a cercare qualcosa di totalmente nuovo – ha detto Fedez che insieme a Bernabei è partito col progetto iniziale a cui si sono poi uniti Lazza e Leonardo Del vecchio jr – Gli hard seltzer sono un impero in America mentre in Italia sono una realtà quasi inesistente ed è bello perchè è un prodotto che non esiste finora. La sfida sarà cercare di farlo entrare nella vita quotidiana delle persone”. Per ora, nessuno si sbilancia sugli obiettivi di mercato di questa impresa, neanche l’amministratore delegato di Tubo Srl, Massimo Benetello. “Credo che il periodo finestra per tirare le somme siano i tre anni – ha detto Fedez – la grande sfida sarà il prossimo anno”. La bevanda, per la quale sono allo studio anche altri gusti – “Abbiamo già un altro gusto pronto, la gamma si amplierà ma non arriveremo a 20-30 referenze come negli Stati Uniti” – viene prodotta nello stabilimento di Ormea di acqua San Bernardo e per ora è destinata al mercato italiano: “Per noi – ha detto Benetello – in questo momento la sfida è qui. L’Italia è molto tradizionale ma Boem ha tutte le caratteristiche per sfondare”. “Ne incentiveremo il consumo in purezza dall’ora dell’aperitivo in poi” ha sottolineato precisando che è pensato per un mercato di giovani adulti ma non solo, interessati a un consumo moderato di alcol e zuccheri.

“Il nostro obiettivo è promuovere il prodotto in una maniera interessante, Federico è bravissimo in questo, però ovviamente vogliamo indurre il nostro pubblico che sono ragazzi giovani a bere in una maniera responsabile, a non sfasciarsi e a fare i bravi”, è stato il messaggio lanciato da Lazza che ha “invitato gli amici a casa per testarlo come quando faccio ascoltare un disco nuovo”. Ultima curiosità, il nome: secondo la versione ufficiale sembra si ispiri al termine francese Bohème usato per la prima volta nel XIX secolo per descrivere lo stile di vita non convenzionale dei cosiddetti bohémien. Nei fatti i due artisti non lo hanno confermato, “dividendosi” sulla pronuncia. “E’ a libera interpretazione – ha concesso Fedez – lui (Lazza) lo chiama Boèm, io Bòem. Siamo aperti”.

”Festa delle Rose”, Fiasconaro celebra biodiversità territorio madonita

”Festa delle Rose”, Fiasconaro celebra biodiversità territorio madonitaRoma, 30 mag. (askanews) – Si è conclusa alla Tenuta Fiasconaro di Contrada Piano Monaci, a Castelbuono (PA), la tradizionale Festa delle Rose, “un cammino di innamoramento verso la campagna”, come ama definirla Nicola Fiasconaro, ideatore e regista dell’evento che celebra la cultura, la biodiversità e l’artigianalità che rendono unico il territorio madonita. Un appuntamento che ha coinvolto più di cento alunni delle Scuole Elementari e dell’Istituto Agrario I.I.S. Luigi Failla Tedaldi, che hanno partecipato con entusiasmo a Laboratori Sensoriali e di Educazione Alimentare, ma anche a momenti di gioco e intrattenimento.

“La festa delle rose è un atto di testimonianza per mostrare alle nuove generazioni quel percorso virtuoso fatto di un’agricoltura fiorente, tecnologica e futuristica, capace al contempo di mantenere uno stretto legame con il passato. Non è un caso se in quest’area, dove un tempo si separava il grano dalla pula, ogni anno raduniamo centinaia di bambini per farli innamorare di un mestiere che, oggi più che mai, torna ad avere quella dignità e quella bellezza che nei decenni scorsi, con la fuga dalle campagne, aveva perduto”, ha commentato con soddisfazione il Maestro Nicola Fiasconaro, aggiungendo: “Colgo l’occasione per ringraziare il Dottor Vincenzo Barreca, Agronomo e tecnico della Tenuta, ed il Professore Rosario Schicchi, botanico italiano, per la preziosa collaborazione nel selezionare le varietà botaniche oggi protagoniste della nostra festa”. Laboratori speciali: dall’Arte dell’innesto al riconoscimento delle Erbe Aromatiche.

È proprio ai bambini, che il Maestro Fiasconaro celebra come “il lievito fresco dal quale crescerà la Comunità di domani”, che sono stati dedicati i fantastici laboratori dell’antica arte dell’innesto e del riconoscimento delle erbe aromatiche, in collaborazione con il progetto “Aromatiche Madonie”. Dall’ebanista allo scalpellino alle ricamatrici: Artigianato protagonista, fra presente e futuro.

Ampio spazio non solo all’agricoltura, ma anche all’artigianato, con gli antichi mestieri che diventano mestieri ultramoderni. “Abbiamo messo l’uno accanto all’altro l’ebanista, lo scalpellino, le ricamatrici che continuano a lavorare con i loro strumenti che raccontano una meravigliosa storia del passato, e l’ingegnere che sviluppa stampe in 3D o i professionisti che hanno realizzato a Castelbuono quel gioiello di esperienza e condivisione che è il South Working. Passato remoto e terzo millennio che a Castelbuono si incontrano e si fondono. Un modo – ha concluso Fiasconaro – per dimostrare alle nuove generazioni che queste terre, che hanno avuto un grande passato, hanno davanti anche un grande futuro”.