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Cina, da domani “Due Sessioni”: l’appuntamento politico più importante

Cina, da domani “Due Sessioni”: l’appuntamento politico più importanteRoma, 3 mar. (askanews) – Il Congresso nazionale del popolo (Cnp) e la Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc) si riuniscono a Pechino questa settimana per le cosiddette “Due Sessioni”, l’appuntamento politico più importante dell’anno, che definisce l’agenda economico-politica cinese nell’anno in cui, col ritorno alla Casa bianca di Donald Trump, è in vista un inasprimento della guerra commerciale con gli Stati uniti.


Una delle priorità per i policy-maker cinesi, che compongono il massimo organo legislativo e il massimo organo consultivo, sarà quello di definire le politiche per stimolare il consumo interno, partendo dagli sforzi per arginare il calo dei prezzi delle abitazioni e per affrontare la crisi di liquidità dei governi locali, oberati da un pesante indebitamento in chiaro e in occulto. Tutto questo, in un contesto globale che rischia di comprimere le esportazioni cinesi alla luce delle decisioni di Trump, che ha messo già sul tavolo dazi doganali del 20% totali. Domani, proprio nel giorno in cui iniziano le Due Sessioni, dovrebbero partire tariffe aggiuntive del 10%.


Nello stesso tempo, però, Pechino mostra una forte propensione a spingere sul fronte della tecnologia e della possibile rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Dopo il lancio di DeepSeek, un modello di linguaggio su larga scala basato sull’Ia generativa considerato rivoluzionario in termini di contenimento dei costi e del consumo energetico, il presidente Xi Jinping ha dato segnali di sostegno alle aziende tech, dopo anni in cui ha fatto pesare su queste entità una forte pressione regolatoria. UN RITUALE CHE SI RIPETE OGNI ANNO


Circa 5mila delegati si riuniscono a Pechino per le Due Sessioni, che di solito durano da una a due settimane. I media di stato hanno annunciato che la Ccppc avrà inizio domani (discussioni tra il 4 marzo e il 10 marzo), seguita dal Cnp che esordirà mercoledì. Il primo giorno del Cnp – 3mila delegati – è quello solitamente più atteso: il premier Li Qiang presenterà il rapporto sul lavoro del governo, in cui sono illustrate le priorità politiche per il 2025. E’ in quell’occasione che vengono svelati i target di crescita del Pil, dell’inflazione, del deficit di bilancio.


I delegati discuteranno il rapporto sul lavoro, le proposte di legge e altri documenti, e voteranno per la loro approvazione. Si tratta di decisioni che vengono approvate solitamente in maniera unanime, perché frutto del lavoro nel Partito comunista cinese (Pcc) che controlla saldamente il Cnp. Solitamente, l’organo legislativo è chiamato ad avallare decisioni che sono prese nelle strutture di vertice del Pcc, dal Politburo – sancta sanctorum del potere cinese – alla Conferenza centrale del lavoro economico, oltre che dal Plenum del Comitato centrale. QUALE SARA’ L’OBIETTIVO DI CRESCITA? La maggior parte degli analisti prevede che Pechino confermerà l’obiettivo di crescita del Pil che è stato già fissato (e raggiunto) nel 2024. Si tratta di una crescita “intorno al 5 per cento”, utile per stabilizzare l’economia e dimostrare impegno nel sostegno all’economia. Tuttavia, questo target è visto da alcuni osservatori come ambizioso, alla luce dei venti geopolitici contrari, in particolare con l’arrivo di Trump alla Casa bianca, e delle fragilità strutturali dell’economia cinese, a partire dalla crisi del settore immobiliare e dall’indebitamento dei veicoli d’investimento degli enti locali cinesi. Per Pechino sarà però fondamentale rispettare l’obiettivo, anche perché questo è l’ultimo anno d’applicazione del XIV Piano quinquennale. La banca svizzera UBS, in una nota diffusa alla fine del mese scorso, ha fissato una previsione di crescita del Pil del 4% per il 2025. Sul fronte dell’inflazione, molti si aspettano che Pechino abbassi il target di crescita dell’indice dei prezzi al consumo a “intorno al 2 per cento”. Sarebbe la prima volta che scende al di sotto del 3 per cento dal 2004, segnalando una pressione deflazionistica. COME FUNZIONA IL CNP Nonostante l’evento sembri sostanzialmente simbolico, in realtà offre spunti importanti per capire come il secondo paese più popoloso del mondo (dopo l’India) e la seconda economia del mondo (dopo gli Usa) intende muoversi. L’anno scorso, Li Qiang si è discostato dalla tradizione non tenendo la consueta conferenza stampa conclusiva delle Due Sessioni.Il Cnp ha inoltre approvato una revisione di una legge che conferisce al Pcc un maggiore controllo sul Consiglio di Stato, il governo della Cina, sottolineando così un potere sempre più “partitocentrico” e, quindi, una maggiore concentrazione del potere nelle mani di Xi, che sta svolgendo un terzo mandato quinquennale come presidente, derogando a una regola non scritta, oltre a essere segretario generale del Partito e presidente della Commissione militare centrale. La Conferenza centrale sul lavoro economico del Pcc, tenutasi a dicembre, ha posto le basi del dibattito per le “Due Sessioni”, indicando che Pechino dovrà impegnarsi nel sostenere il mercato interno dando priorità ai consumi. Uno degli elementi che si attendono gli analisti è un aumento del deficit in relazione al Pil, che dovrebbe passare da circa il 3% al 4% negli obiettivi del governo. Già nel 2024 il governo ha iniziato a introdurre alcune misure per affrontare le preoccupazioni relative alle prospettive occupazionali deboli e al calo del patrimonio familiare, quali sussidi per l’acquisto di auto ed elettronica e incentivi per le istituzioni finanziarie a comprare azioni cinesi. Secondo gli economisti, questi provvedimenti hanno contribuito a raggiungere il target di crescita del 5%. LA “PACE” COL SETTORE PRIVATO Il Cnp potrebbe approvare anche una legge per la promozione dell’economia privata, per riequilibrare la situazione col settore statale, dopo che Xi ha avuto un incontro con le più importanti aziende cinesi assicurando il sostegno del governo. In quell’occasione si è rivisto tra i protagonisti il fondatore di Alibaba, Jack Ma, che si era eclissato negli ultimi anni a fronte del pesante attacco regolatorio del governo sulle sue compagnie, che ha costretto a una ristrutturazione interna il gruppo, a partire dalla sua fintech. L’INCOGNITA TRUMP Un tema da tenere particolarmente d’occhio sarà quello della direzione di politica estera cinese, che verrà spiegata dal ministro degli Esteri Wang Yi. Non è escluso anche che possano esservi interventi diretti di Xi sui rapporti con gli Stati uniti. Sarà comunque da osservare quali decisioni verranno prese in termini di aumento della spesa militare. Di certo, la questione Trump è al centro dell’attenzione, dopo l’annuncio del raddoppio dei dazi doganali a partire da domani. Oggi il Global Times, una fonte ufficiale del Pcc, ha riferito che Pechino sta studiando ulteriori, forti misure ritorsive. L’intensificarsi del conflitto commerciale minaccia le esportazioni e rende ancora più urgente per il governo stimolare il consumo interno. Il governo cinese potrebbe anche aumentare le pensioni o le tutele assicurative sanitarie, mentre la Banca del popolo cinese si è impegnata a tagliare i tassi di interesse. Tuttavia, queste misure incrementali non affrontano le sfide a lungo termine, come l’invecchiamento rapido della popolazione, il debito in espansione e la necessità di costruire nuove industrie in grado di sostituire i posti di lavoro persi nei settori legati al mercato immobiliare.

Difesa: titoli europei volano in Borsa dopo vertice Londra, Leonardo +15%

Difesa: titoli europei volano in Borsa dopo vertice Londra, Leonardo +15%Milano, 3 mar. (askanews) – Titoli della Difesa sugli scudi in Borsa all’indomani del vertice a Londra dei leader europei sul futuro dell’Ucraina e sulla sicurezza, in cui si è raggiunto un accordo generale sulla necessità di aumentare la spesa per la difesa e le capacità militari. A Milano, in avvio di seduta, le azioni Leonardo volano del 15%, con un nuovo massimo toccato a 45,50 euro. In Germania Rheinmetal balza del 15%, Renk non riesce a fare prezzo per eccesso di rialzo, la britannica Bae System segna un +17%, la svedese Saab +14%.


La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato che presenterà al Consiglio europeo di giovedì prossimo un “piano completo” su come riarmare l’Europa, un tema “urgente”, secondo la numero uno dell’esecutivo europeo. Ci dovrà essere “un’impennata nella difesa” e si dovrà “veramente aumentare in modo massiccio la spesa per la difesa”, ha spiegato.

Vino, quattro incontri per esplorare le menzioni comunali del Barolo

Vino, quattro incontri per esplorare le menzioni comunali del BaroloMilano, 3 mar. (askanews) – Sabato 8 marzo alle 15 all’Enoteca Regionale del Barolo è in programma il primo appuntamento di “Oltre l’annata”, il programma di ‘master experiences’ dedicato alle menzioni comunali del Barolo 2021 curato Cristiana Grimaldi, direttrice dell’Enoteca Regionale del Barolo di Barolo (Cuneo), e dall’esperto Michele Longo. Il primo appuntamento vedrà un focus sui territori di Cherasco, La Morra, Roddi e Verduno. Gli altri tre appuntamenti si terranno sabato 12 aprile, 10 maggio e 14 giugno sempre alla stessa ora e ogni appuntamento prevede la degustazione guidata alla cieca di sei Barolo 2021 .


“Le condizioni climatiche ottimali dell’annata 2021 hanno favorito una maturazione progressiva e bilanciata delle uve, garantendo vini con ottima struttura, acidità vibrante e tannini ben definiti – affermano Grimaldi e Longo, aggiungendo che “la storia del Barolo 2021 è una narrazione fatta di complessità, unicità e sfumature: vogliamo offrire una sorta di racconto per far scoprire le menzioni comunali, preziose indicazioni geografiche che delineano i contorni di un’annata e ne scolpiscono l’essenza più profonda. Attraverso un percorso – concludono – che unisce analisi tecniche, storie radicate nel territorio e degustazioni guidate alla cieca, offriremo l’opportunità di esplorare il vero cuore del Barolo”. Ogni partecipante alle “master” riceverà in omaggio una copia di “Barolo Terroir”, la guida più completa mai scritta sul Barolo, scritta da Ian D’Agata e Michele Longo, vincitore del premio “Best in the World 2023-European Wine Book”.


Il primo dei quattro incontri di “Oltre l’annata” anticipa la data di riapertura al pubblico dell’Enoteca, in calendario venerdì 14 marzo.

Fiera dei vini di Piacenza cresce e investe nell’offerta per espositori

Fiera dei vini di Piacenza cresce e investe nell’offerta per espositoriMilano, 3 mar. (askanews) – Piacenza Expo annuncia l’apertura delle preiscrizioni per la terza edizione della “Fiera dei Vini”, in programma dal 22 al 24 novembre. Dopo il successo dell’edizione 2024, che ha visto oltre 200 espositori e un aumento del 10% dei visitatori, l’evento conferma il format della mostra mercato, con la giornata conclusiva dedicata al B2B. La fiera mantiene un numero limitato di espositori “per garantire visibilità ottimale ai partecipanti e un ambiente favorevole agli incontri tra produttori e operatori del settore”.


“Il nostro evento si caratterizza sempre più per la presenza di un pubblico altamente selezionato di appassionati ma anche di ristoratori, enotecari e sommelier, guidati da un forte interesse all’acquisto diretto ma anche alla qualità delle interazioni” spiega Sergio Copelli, coordinatore generale di Piacenza Expo, aggiungendo che “saranno implementate le sezioni dedicate al vino biologico, mercato in crescita che secondo le previsioni della società di consulenza ‘InsightAce Analytic’ varrà 25 miliardi di dollari entro il 2030, e all’enoturismo in collaborazione con le Strade del Vino e dei Sapori regionali, mettendo al centro l’importanza del territorio”. Quest’anno la Fiera punta a rafforzare ulteriormente il suo ruolo di vetrina strategica per il settore: verrà potenziata la giornata del lunedì, offrendo nuove opportunità di incontro tra produttori e operatori Horeca, e saranno attivate iniziative per agevolare le relazioni con i distributori esteri, con particolare attenzione ai mercati europei, così da ampliare le occasioni di business.

La Cina minaccia misure ritorsive contro i dazi Usa

La Cina minaccia misure ritorsive contro i dazi UsaRoma, 3 mar. (askanews) – La Cina sta valutando misure di ritorsione contro la decisione del presidente Usa Donald Trump di raddoppiare i dazi contro Pechino, imponendo un’ulteriore tariffa aggiuntiva del 10%, che porterebbe il totale al 20%. Lo scrive oggi il Global Times, una delle voci ufficiali di Pechino, citando una “fonte affidabile”.


Le contromisure di Pechino, secondo quanto scrive il Global Times, includeranno dazi ritorsivi e altre restrizioni commerciali, mirati ai prodotti agricoli e alimentari statunitensi. Trump ha annunciato la scorsa settimana che dal 4 marzo saranno in vigore dazi aggiuntivi del 10% contro Pechino, oltre a potenziali dazi del 25% contro Canada e Messico in modo da fare pressione contro questi tre paesi affinché fermino il flusso di fentanyl, l’oppioide sintetico del quale, in America, si afferma vi sia una vera e propria epidemia.


Pechino, dal canto suo, sostiene di avere la politica più rigida al mondo nella lotta agli stupefacenti.

Cina minaccia misure ritorsive contro i dazi Usa

Cina minaccia misure ritorsive contro i dazi UsaRoma, 3 mar. (askanews) – La Cina sta valutando misure di ritorsione contro la decisione del presidente Usa Donald Trump di raddoppiare i dazi contro Pechino, imponendo un’ulteriore tariffa aggiuntiva del 10%, che porterebbe il totale al 20%. Lo scrive oggi il Global Times, una delle voci ufficiali di Pechino, citando una “fonte affidabile”.


Le contromisure di Pechino, secondo quanto scrive il Global Times, includeranno dazi ritorsivi e altre restrizioni commerciali, mirati ai prodotti agricoli e alimentari statunitensi. Trump ha annunciato la scorsa settimana che dal 4 marzo saranno in vigore dazi aggiuntivi del 10% contro Pechino, oltre a potenziali dazi del 25% contro Canada e Messico in modo da fare pressione contro questi tre paesi affinché fermino il flusso di fentanyl, l’oppioide sintetico del quale, in America, si afferma vi sia una vera e propria epidemia.


Pechino, dal canto suo, sostiene di avere la politica più rigida al mondo nella lotta agli stupefacenti.

Macron: con Starmer abbiamo proposto un cessate fuoco d’un mese in Ucraina

Macron: con Starmer abbiamo proposto un cessate fuoco d’un mese in UcrainaRoma, 3 mar. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato in un’intervista a Le Figaro che, lui e il primo ministro britannico Keir Starmer, hanno presentato una proposta per un cessate il fuoco di un mese aereo, marittimo e per quanto riguarda le infrastrutture energetiche in Ucraina.


Macron ha spiegato che la proposta non copre la situazione sul terreno, poiché la lunghezza del fronte rende difficile verificare il rispetto del cessate il fuoco. “Non sappiamo come misurarlo. Dobbiamo pensare che il fronte attuale sia l’equivalente della linea Parigi-Budapest. In caso di cessate il fuoco, sarà molto difficile verificarne il rispetto lungo questa linea”, ha dichiarato Macron. Il presidente francese ha affermato che nelle prossime settimane non compariranno truppe occidentali in Ucraina. “Non ci saranno truppe europee sul suolo ucraino nelle prossime settimane. La questione è come utilizzeremo questo tempo per cercare di ottenere un cessate il fuoco a un costo accessibile, con negoziati che richiederanno diverse settimane e, solo dopo la firma della pace, il dispiegamento delle forze”, ha aggiunto, sottolineando che “non vuole una pace senza garanzie e a tutti i costi”.


Macron ha espresso fiducia anche nella ripresa del dialogo tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo la loro lite in diretta venerdì, durante la visita di Zelenskyy alla Casa Bianca. Il presidente francese ha inoltre affermato che l’investimento iniziale nel “fondo di difesa comune dell’Ue”, che si dovrebbe essere concordato durante il Consiglio europeo di giovedì, sarà di “200 miliardi di euro”.


Macron ha anche dichiarato di voler avviare le discussioni sull’”aspetto europeo” dell’uso delle armi nucleari francesi. “Chi desidera approfondire il dialogo con noi può, se necessario, essere coinvolto in esercitazioni di deterrenza. Questi scambi contribuiranno allo sviluppo di una vera cultura strategica tra gli europei”, ha osservato. Secondo Macron, l’esercito francese “potrebbe arrivare a dispiegare armi nucleari in paesi partner in cooperazione con i loro eserciti”.

Macron: l’Europa fornisca garanzie di sicurezza credibili all’Ucraina

Macron: l’Europa fornisca garanzie di sicurezza credibili all’UcrainaRoma, 3 mar. (askanews) – Gli europei devono essere “credibili” nel sostegno a lungo termine all’Ucraina e, per farlo, devono “fornire garanzie di sicurezza solide”, che è quello che “ci chiede il presidente americano Donald Trump”. L’ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista pubblicata oggi sul Foglio.


“Se vogliamo essere credibili come europei nel nostro sostegno a lungo termine all’Ucraina, dobbiamo essere in grado di fornire delle garanzie di sicurezza solide. Questo è esattamente ciò che ci chiede il presidente americano, Donald Trump, ed è nel nostro interesse”, ha detto Macron. “Poi – ha aggiunto – degli aspetti tecnici delle garanzie di sicurezza ne discuteremo, che si tratti di assicurare un sostegno all’esercito ucraino per mantenere il suo formato attuale o di dare la no-tra disponibilità a fornire truppe per garantire la sicurezza. Sarà necessario? Lo vedremo. Ma se diciamo che non siamo pronti a farlo, non c’è alcuna possibilità che gli americani ci prendano sul serio”.

Trump: dovremmo preoccuparci meno di Putin, più di migranti e stupratori

Trump: dovremmo preoccuparci meno di Putin, più di migranti e stupratoriRoma, 3 mar. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha affermato, in un post sul suo social network Truth Social, che ci sarebbe bisogno di passare meno tempo a preoccuparsi di problemi interni, in particolare dei migranti e dei trafficanti di droga, piuttosto che del presidente russo Vladimir Putin.


“Avremmo bisogno di passare meno tempo a preoccuparci di Putin e più tempo a preoccuparci delle bande di migranti stupratori, dei trafficanti di droga, degli assassini e delle persone provenienti da istituti psichiatrici che entrano nel nostro paese, così da non finire come l’Europa!” ha scritto Trump.

Ucraina, Orban: al Summit di Londra decisioni sbagliate e pericolose

Ucraina, Orban: al Summit di Londra decisioni sbagliate e pericoloseRoma, 3 mar. (askanews) – Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha definito “sbagliate e pericolose” le decisioni dei leader prese ieri durante il Summit di Londra sull’Ucraina e sulla difesa dell’Europa, al quale hanno preso anche molti leader Ue.


“A Londra, i leader europei hanno deciso che è necessaria la guerra, non la pace. Hanno deciso che l’Ucraina debba continuare la guerra. Questo è male, sbagliato e pericoloso. L’Ungheria resta dalla parte della pace”, ha dichiarato Orban in un post su Facebook.