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Il Papa sceglie il tema della “libertà di non migrare” per la Giornata del rifugiato

Il Papa sceglie il tema della “libertà di non migrare” per la Giornata del rifugiato


Il Papa sceglie il tema della “libertà di non migrare” per la Giornata del rifugiato – askanews.it



Il Papa sceglie il tema della “libertà di non migrare” per la Giornata del rifugiato – askanews.it



















Città del Vaticano, 21 mar. (askanews) – “Liberi di scegliere se migrare o restare”. Questo il tema scelto da Papa Francesco per il suo tradizionale Messaggio in occasione della 109.ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà domenica 24 settembre prossimo.

Un tema, spiega in una nota il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che vuole promuovere “una rinnovata riflessione su un diritto non ancora codificato a livello internazionale: il diritto a non dover emigrare ossia, in altre parole, il diritto a poter rimanere nella propria terra”. “La natura forzata di molti flussi migratori attuali obbliga ad una considerazione attenta delle cause delle migrazioni contemporanee. – spiega il Dicastero vaticano – Il diritto a rimanere è precedente, più profondo e più ampio del diritto ad emigrare. Esso include la possibilità di essere partecipi del bene comune, il diritto a vivere in dignità e l’accesso allo sviluppo sostenibile, tutti diritti che dovrebbero essere effettivamente garantiti nelle nazioni d’origine attraverso un esercizio reale di corresponsabilità da parte della comunità internazionale”. Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale annuncia, quindi, che avvierà una campagna di comunicazione per favorire una “comprensione approfondita” del tema del Messaggio attraverso sussidi multimediali, materiale informativo e riflessioni teologiche.

Mattarella: lotta alla mafia è una priorità, batterla è possibile

Mattarella: lotta alla mafia è una priorità, batterla è possibile


Mattarella: lotta alla mafia è una priorità, batterla è possibile – askanews.it



Mattarella: lotta alla mafia è una priorità, batterla è possibile – askanews.it



















Casal di Principe (Ce), 21 mar. (askanews) – “Battere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone: ‘La mafia non è affatto invincibile. E’ un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine’. Casal di Principe lo ha dimostrato”. E’ il messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato proprio da Casal di Principe nella Giornata in ricordo delle vittime innnocenti delle mafie e nell’annniversario della morte di Don Diana.

“Cari ragazzi – ha detto il capo dello Stato rivolgendosi agli studenti delle scuole di Casal di Principe -, la lotta alle mafie riguarda tutti, ciascuno di noi. Non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventarne complici”. “La Repubblica Italiana considera prioritaria la lotta a tutte le mafie”, ha ribadito Mattarella, sottolineando: “Con leggi e strumenti avanzati, grazie all’impegno di inquirenti e forze dell’ordine – ai quali dobbiamo sempre esprimere la nostra vicinanza e la nostra riconoscenza – sono state disarticolate organizzazioni potenti e minacciose, capi arroganti sono stati assicurati alla giustizia, intere aree sono state liberate dalla oppressione mafiosa. Grazie anche al lavoro prezioso di associazioni di volontariato, la cultura dell’antimafia, il rigetto dei metodi criminali si sono diffusi in modo straordinario, specialmente tra i giovani, spezzando le catene dell’omertà e della paura”.

“L’efferato omicidio di don Peppino Diana è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto – ha sottolineato il capo dello Stato -. Ha prodotto un’ondata di sdegno, di partecipazione civile, una vera battaglia di promozione della legalità. Lo ha ricordato il Sindaco, rammentando la grande partecipazione popolare che 29 anni fa ha accompagnato il feretro di don Diana”.

Milano-Cortina, Fontana: Giochi occasione unica dei prossimi anni

Milano-Cortina, Fontana: Giochi occasione unica dei prossimi anni


Milano-Cortina, Fontana: Giochi occasione unica dei prossimi anni – askanews.it



Milano-Cortina, Fontana: Giochi occasione unica dei prossimi anni – askanews.it



















Milano, 21 mar. (askanews) – La “grande partita” della dodicesima legislatura del Consiglio regionale della Lombardia “ed un’occasione unica per la nostra regione e per tutto il paese, è il grande evento delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante la presentazione in Consiglio regionale del programma di governo per la nuova legislatura al Pirellone.

“II ruolo di Regione Lombardia sarà fondamentale nella predisposizione degli impianti e nel potenziamento dell’accessibilità ai siti olimpici attraverso la realizzazione delle opere infrastrutturali, così come l’impegno nella promozione e nella cura della legacy, ma sarà indubbiamente anche un’opportunità di crescita e rilancio per i territori coinvolti” ha aggiunto. “Fin da subito, sotto la nostra regia, abbiamo voluto coinvolgere gli stakeholder locali nella costruzione di un Masterplan socioeconomico, che metta a fattor comune le tante risorse ed eccellenze presenti” ha continuato Fontana.

Wwf: domani la Giornata mondiale dell’Acqua

Wwf: domani la Giornata mondiale dell’Acqua


Wwf: domani la Giornata mondiale dell’Acqua – askanews.it



Wwf: domani la Giornata mondiale dell’Acqua – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Acqua e clima – sottolinea il Wwf – rappresentano due crisi correlate. I problemi legati all’acqua, da un lato la siccità – con il relativo aumento degli incendi – dall’altro alluvioni e inondazioni, sono destinati a peggiorare in tutto il mondo con la crisi climatica. A rischio ci sono milioni di specie animali e vegetali, inclusa la specie umana che già vede oltre due miliardi di persone in situazione di precarietà o sofferenza idrica. Non a caso proprio domani si apre a New York la seconda Conferenza Mondiale sull’Acqua, a 45 anni dalla prima (1977).

Quando si pensa all’azione sull’acqua da parte della popolazione, spesso ci si limita ai consigli elementari come quello di chiudere i rubinetti. Per il WWF, si può fare molto di più. Per questo l’Associazione, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), fornisce dati e strumenti per conoscere meglio la quantità d’acqua reale che consumiamo, non solo dunque quella che esce dai rubinetti delle case, ma quella presente nel cibo e negli oggetti della nostra vita quotidiana, e quindi come ridurre il suo consumo. L’ACQUA NASCOSTA

L’acqua che beviamo è solo una piccola parte di quella che consumiamo ogni giorno. Al consumo diretto (per lavarsi, cucinare, pulire o innaffiare le nostre piante) che in Italia è di 236 litri al giorno a persona contro una media europea di 165 litri, va aggiunto quello indiretto, legato all’ “acqua nascosta”, ossia quell’acqua necessaria per produrre i beni e i servizi che utilizziamo e il cibo che mangiamo. Se compriamo una t-shirt in cotone, mangiamo una bistecca o beviamo una birra stiamo consumando acqua. Ogni fase produttiva per realizzare un prodotto finito può consumare acqua. La somma di tutti questi consumi rappresenta l’impronta idrica quotidiana. In Italia consumiamo in media circa 130 miliardi di m³ all’anno – una delle impronte idriche più alte d’Europa, con una media di 6.300 litri a persona al giorno. Consumi non più sostenibili e allarmanti considerando che secondo il World Resources Institute nel 2040 l’Italia sarà in un serio stress idrico. Sarebbe importante che sui prodotti venisse indicata la loro impronta idrica (e altrettanto per la CO2) in modo da indirizzare il consumatore verso scelte più sostenibili premiando le aziende che maggiormente si impegnano in una gestione sostenibile delle risorse idriche.

Il 90% dell’impronta idrica di ciascuno di noi è determinata dal cibo che porta in tavola. È stato stimato che ogni persona “mangi” in media 5.000 litri di acqua al giorno: mangiamo assai più acqua di quella che beviamo (da 1.500 a 10.000 litri al giorno, a seconda di dove si vive e di cosa si mangia). La carne è l’alimento maggiormente “idrovoro”. La sua impronta idrica è legata principalmente all’acqua necessaria per l’alimentazione del bestiame ed è influenzata da diversi fattori, che vanno dal sistema di produzione impiegato alla composizione e origine del mangime utilizzato.

NON SOLO CIBO I vestiti che indossiamo, i tessili che abbiamo e utilizziamo in casa hanno una lunga filiera alle spalle che inizia dai campi dove si coltiva il cotone e dalle piattaforme dove si estrae il petrolio per le fibre sintetiche. Ogni passaggio del processo di produzione dei tessili comporta un enorme utilizzo di acqua, dalla tinteggiatura al trattamento delle fibre. Questo fa sì che l’industria tessile sia la seconda industria ad alta intensità di consumo idrico al mondo, con circa 93 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, pari al 4% di tutta l’acqua dolce estratta a livello globale. Per produrre tutti i tessili acquistati dalle famiglie europee sono necessari ogni anno circa 24.000 milioni di m³ di acqua. L’acqua è una risorsa rinnovabile ma finita. Impariamo ad usarla con parsimonia, senza sprechi e senza inquinarla. Per ridurre la propria impronta idrica basta poco. È importante preferire tessuti biologici e certificati, lavare e preferire il riciclo all’acquisto. A tavola, invece, è fondamentale che ognuno di noi segua un’alimentazione sana ed equilibrata, basata su alimenti prevalentemente vegetali, di stagione, locali e biologici. Limitando la frequenza degli ingredienti più “idrovori” potremmo ridurre l’impronta idrica europea del 23% ed essere tutti parte di un cambiamento globale. Per quanto riguarda gli usi produttivi, in Italia l’agricoltura è il settore economico più assetato, con l’85% dell’impronta idrica della produzione, comprendendo l’uso di acqua per la produzione di colture destinate all’alimentazione umana e al mangime per il bestiame (75%), e per pascolo e allevamento (10%). È evidente quindi che l’attenzione principale nella gestione dell’acqua debba essere posta sul settore agricolo, promuovendo il risparmio idrico in agricoltura. LA SICCITA’ AVANZA Secondo il Gruppo intergovernativo di esperti ONU sul cambiamento climatico (IPCC), l’aumento della temperatura in atto sarà accompagnato da grandi cambiamenti nel ciclo dell’acqua in tutto il Pianeta, con aree umide che diventeranno molto più umide e aree aride che saranno soggette a siccità più intense e per periodi più lunghi. In questi ultimi due anni anche zone che non conoscevano la siccità stanno affrontando nuovi problemi, si pensi (per l’Europa) alla Francia, alla Gran Bretagna e al Nord Italia. Dobbiamo anche fare i conti con una riduzione di disponibilità idrica del 19% registrata negli ultimi trent’anni rispetto al precedente periodo (ISPRA 2022), che dovrebbe indurci a rivedere la distribuzione dell’acqua per i diversi usi. GLI ITALIANI E LA CARENZA D’ACQUA Il mondo è riunito dal 22 al 24 marzo a New York per la Conferenza Onu sull’acqua (UN 2023 water Conference). Per questa occasione è stata pubblicata pochi giorni fa una nuova ricerca di GlobeScan che evidenzia la percezione a livello globale della scarsità di acqua. Il dato principale che è emerso è che il 58% delle persone a livello globale ritiene che la carenza di acqua dolce sia un problema “molto serio”. Per quanto riguarda i risultati del sondaggio in Italia, emerge che il 56% degli italiani dichiara di essere “fortemente” colpito sul piano personale dalla scarsità d’acqua, mentre un altro 37% ne è “moderatamente” colpito, in totale ben il 93%; il 72% degli italiani ritiene la carenza di acqua dolce “molto grave” (nel complesso, il 96% la ritiene molto o abbastanza grave); il 97% degli italiani considera l’inquinamento delle acque di fiumi, laghi e oceani è un problema serio (69%) o molto serio (28%). Infine, un dato significativo è che tra le persone interessate dagli effetti del cambiamento climatico, il 62% afferma di essere stato colpito dalla siccità. COSA FARE È imperativo abbattere le emissioni climalteranti, onde evitare gli scenari più preoccupanti e ingestibili della crisi climatica, affrancandosi dall’uso dei combustibili fossili, fermando la deforestazione e la cementificazione, proteggendo la salute degli ecosistemi. Ma è altrettanto indifferibile l’adattamento, vale a dire cercare un nuovo modello di benessere che affronti con lungimiranza i cambiamenti già in atto: per l’acqua, vuol dire anche abbatterne lo spreco, ridurne e razionalizzarne l’uso, assicurare la salute della natura e ripristinare il territorio, garantire un’equa distribuzione della risorsa. Le persone possono essere parte attiva in questo cambiamento di paradigma, generando un beneficio evidente all’ambiente e costringendo governi e aziende ad agire subito. EARTH HOUR Sabato 25 marzo torna Earth Hour, l’Ora della Terra del WWF: dalle 20 e 30 per un’ora, in tutto il mondo milioni di persone saranno chiamate alla mobilitazione, verranno spente le luci di abitazioni, piazze e monumenti iconici per il futuro del Pianeta.

Ue, Meloni: nuovo patto entro 2023, priorità sia la crescita

Ue, Meloni: nuovo patto entro 2023, priorità sia la crescita


Ue, Meloni: nuovo patto entro 2023, priorità sia la crescita – askanews.it



Ue, Meloni: nuovo patto entro 2023, priorità sia la crescita – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Sulla “revisione del Patto di stabilità e crescita, c’è ancora del lavoro da fare ma è fondamentale avere entro il 2023 nuove regole, con principi credibili, realistici e coerenti. Stabilità e crescita meritano finalmente di avere un equilibrio effettivo” mentre il Patto “era molto più attento al tema stabilità”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.

“Oggi – ha aggiunto – abbiamo bisogno di maggiore attenzione alla crescita, questa è la priorità. Le vecchie regole sarebbero oggi assolutamente irrealistiche e quelle nuove devono sostenere gli investimenti pubblici necessari”.

Meloni: aumentare spese militari, la libertà ha un prezzo

Meloni: aumentare spese militari, la libertà ha un prezzo


Meloni: aumentare spese militari, la libertà ha un prezzo – askanews.it



Meloni: aumentare spese militari, la libertà ha un prezzo – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – “Questo governo non ha mai fatto mistero, neanche quando era all’opposizione, di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come hanno fatto governi precedenti un po’ di soppiatto, senza metterci la faccia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.

“Rispettare gli impegni assunti – ha aggiunto – è vitale per la credibilità e la sovranità nazionale: la libertà ha un prezzo, se non saremo in grado di difenderci qualcuno lo farà per noi ma non lo farà gratuitamente, imporrà i suoi interessi”.

Ucraina, Meloni: sostegno a Kiev continua, non guardo a sondaggi

Ucraina, Meloni: sostegno a Kiev continua, non guardo a sondaggi


Ucraina, Meloni: sostegno a Kiev continua, non guardo a sondaggi – askanews.it



Ucraina, Meloni: sostegno a Kiev continua, non guardo a sondaggi – askanews.it



















Milano, 21 mar. (askanews) – “Il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione sarà assicurato in ogni ambito: politico, umanitario, civile, militare, e finchè sarà necessario, in coordinamento con partner e alleati. Lo continueremo a fare senza badare alll’impatto che queste scelte potranno avere nel breve periodo sul gradimento o sul consenso della sottoscritta, del governo, delle forze politiche di maggioranza. Continueremo a farlo semplicemente perchè è giusto farlo sul piano dei valori e sul piano della difesa dell’interesse nazionale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue.

“Il popolo ucraino sta difendedo i valori su cui si fonda il progetto europeo e le fondamenta stesse del diritto internazionale, senza cui sostituiremmo la forza del diritto al diritto del più forte”, ha ribadito Meloni.

Alcune delle cose che ha detto Meloni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo

Alcune delle cose che ha detto Meloni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo


Alcune delle cose che ha detto Meloni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo – askanews.it



Alcune delle cose che ha detto Meloni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – “Il prossimo Consiglio ha nella sua agenda sfide prioritarie per l’Ue, sfide che sono state anche al centro del dibattito dell’ultimo Consiglio: l’Ucraina, il mercato unico, l’energia, la competitività, le migrazioni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. In Europa “l’Italia ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista e non da comprimario”. “In una fase complessa l’Ue ha il compito più arduo da decenni: garantire la sicurezza del continente di fronte alla minaccia della guerra, proteggere e sostenere il tessuto socio-economico, predisporsi a cambiamenti radicali che possono profilarsi negli equilibri globali” ha detto Meloni.

Questo “nel rispetto dei valori di democrazia e libertà che ispirano il nostro percorso ma che questo tempo ci ha insegnato a non dare per scontato. Servono visione, strategia, efficacia e tempestività”. Parlando quindi di immigrazione, Meloni ha sottolineato che “il primo banco di prova è il tema dell’immigrazione su cui abbiamo ottenuto venisse dedicata buona parte del Consiglio di febbraio”, “è una emergenza che sta diventando strutturale, e questa definizione che potrebbe sembrare un ossimoro è realistica. Noi stiamo assistendo a una pressione senza precedenti”. “Non possiamo attendere oltre, non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio che è inevitabilemtne un pericolo insito nei viaggi organizzati da cirminali”. “Le frontiere marittime dell’Italia sono frontiere dell’Europa, e l’Europa è chiamata a difendere quelle frontiere, perchè la posta in gioco è la vita di migliaia di persone vittime di una tratta ignobile e al tempo stesso la sicurezza dell’intero continente”.

Il piano della Commissione europea sui migranti “va nella giusta direzione, è un cambio di paradigma, ma non possiamo ancora dirci soddisfatti” ha detto Meloni. “La presidenza svedese e la Commissione Ue presenteranno in Consiglio – ha aggiunto – lo stato di attuazione degli accordi presi e l’Italia in quella sede intende ribadire che non c’è più un solo minuto da perdere, è ora di agire, tradurre in fatti concreti quelle soluzioni e vigileremo perchè sia un processo effettivo, rapido e inciviso”.

“Non vogliamo più piangere vittime innocenti nel Mediterraneo, non vogliamo che la selezione la facciano scafisti e mafie, vogliamo una immigrazione regolare e compatibile, l’imigrazione di massa penalizza chi avrebbe diritto alla protezione internazionale e a volte non trova aiuto perchè le quote sono occupate” da chi non avrebbe diritto. Quindi, rivolgendosi alle opposizioni, Meloni ha detto: “Criticate ferocemente me, il governo, ma vi prego fermatevi un minuto prima di danneggiare l’Italia perchè questo fa la differenza”. “C’è un limite da non oltrepassare – ha ammonito riferendosi ai migranti – quello che per colpire l’avversario si mette in cattiva luce l’intera nazione e si attaccano le forze dell’ordine e si finisce per danneggiare anche la posizione negoziale dell’Italia ai tavoli”.

Migranti, Meloni: passo avanti Ue ma ancora non siamo soddisfatti

Migranti, Meloni: passo avanti Ue ma ancora non siamo soddisfatti


Migranti, Meloni: passo avanti Ue ma ancora non siamo soddisfatti – askanews.it



Migranti, Meloni: passo avanti Ue ma ancora non siamo soddisfatti – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Il piano della Commissione europea sui migranti “va nella giusta direzione, è un cambio di paradigma, ma non possiamo ancora dirci soddisfatti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.

“La presidenza svedese e la Commissione Ue presenteranno in Consiglio – ha aggiunto – lo stato di attuazione degli accordi presi e l’Italia in quella sede intende ribadire che non c’è più un solo minuto da perdere, è ora di agire, tradurre in fatti concreti quelle soluzioni e vigileremo perchè sia un processo effettivo, rapido e inciviso”.

Mattarella: la lotta alle mafie è una priorità per la Repubblica

Mattarella: la lotta alle mafie è una priorità per la Repubblica


Mattarella: la lotta alle mafie è una priorità per la Repubblica – askanews.it



Mattarella: la lotta alle mafie è una priorità per la Repubblica – askanews.it



















Casal di Principe (Ce), 21 mar. (askanews) – “La Repubblica Italiana considera prioritaria la lotta a tutte le mafie”. Lo ribadisce il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da Casal di Principe dove ha voluto celebrare la giornata nazionale delle vittime innocenti delle mafie e l’anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana.

“Con leggi e strumenti avanzati, grazie all’impegno di inquirenti e forze dell’ordine – ai quali dobbiamo sempre esprimere la nostra vicinanza e la nostra riconoscenza – sono state disarticolate organizzazioni potenti e minacciose, capi arroganti sono stati assicurati alla giustizia, intere aree sono state liberate dalla oppressione mafiosa – ha ricordato il capo dello Stato -. Grazie anche al lavoro prezioso di associazioni di volontariato, la cultura dell’antimafia, il rigetto dei metodi criminali si sono diffusi in modo straordinario, specialmente tra i giovani, spezzando le catene dell’omertà e della paura”. “Battere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone: ‘La mafia non è affatto invincibile. E’ un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine’. Casal di Principe lo ha dimostrato” ha detto il presidente Mattarella. “L’efferato omicidio di don Peppino Diana è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto – ha sottolineato il capo dello Stato -. Ha prodotto un’ondata di sdegno, di partecipazione civile, una vera battaglia di promozione della legalità. Lo ha ricordato il Sindaco, rammentando la grande partecipazione popolare che 29 anni fa ha accompagnato il feretro di don Diana”.

Poco prima il Capo dello Stato aveva detto “cari ragazzi – ha detto rivolgendosi agli studenti delle scuole di Casal di Principe -, la lotta alle mafie riguarda tutti, ciascuno di noi. Non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventarne complici”. Infine, parlando di don Diana, Mattarella ha detto che “Don Peppino era un uomo coraggioso, un pastore esemplare, un figlio della sua terra, un eroe dei nostri tempi, che ha pagato il prezzo più alto, quello della propria vita, per aver denunciato il cancro della camorra e per aver invitato le coscienze alla ribellione”.

“Don Diana aveva capito – ha proseguito -, nella sua esperienza quotidiana, che la criminalità organizzata è una presenza che uccide persone, distrugge speranze, alimenta la paura, semina odio e ruba il futuro dei giovani”.