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Import agroalimentare Ue a 15,5 mld a novembre 2024, +18% su 2023

Import agroalimentare Ue a 15,5 mld a novembre 2024, +18% su 2023Roma, 24 feb. (askanews) – Le importazioni agroalimentari dell’UE sono rimaste forti a novembre 2024, a quota 15,5 miliardi di euro, ovvero il 5% in meno rispetto a ottobre 2024 ma con un aumento del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni cumulative per l’anno sono aumentate del 7%, spinte da prezzi elevati e volumi di importazione in crescita. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare pubblicato oggi dalla Commissione europea.


La Costa d’Avorio ha registrato il maggiore aumento delle importazioni dell’UE (+2,3 miliardi di euro, +61%), trainato dall’aumento dei prezzi del cacao. L’Ucraina ha registrato il secondo maggiore aumento (+1,3 miliardi di euro, +13%), trainato da maggiori importazioni di oli vegetali (+858 milioni di euro) e semi oleosi (+684 milioni di euro). Le importazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono aumentate complessivamente di 8,4 miliardi di euro (+44%) da gennaio a novembre 2024, trainate da prezzi più elevati di cacao e caffè e volumi in aumento. D’altro canto, le importazioni cumulative di cereali hanno registrato la riduzione maggiore, con un calo di 1,9 miliardi di euro rispetto al 2023 (-17%), dovuto principalmente alla riduzione dei prezzi (-14%), mentre i volumi importati sono diminuiti del 3%.

Tajani al summit di Kiev: non c’è pace senza l’Europa e l’Ucraina

Tajani al summit di Kiev: non c’è pace senza l’Europa e l’UcrainaRoma, 24 feb. (askanews) – “Il governo italiano guidato dal primo ministro Giorgia Meloni è stato al vostro fianco nello sforzo per una pace giusta. Questa non può essere la resa dell’Ucraina. L’Italia sta lavorando con i suoi amici e partner per la pace. La pace è il nostro obiettivo”, ma “non ci saranno negoziati senza l’Ucraina e l’Europa”: “è impossibile raggiungere un accordo per la pace senza l’Ucraina e l’Europa, questo è molto importante per noi”. E’ quanto ha detto oggi il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il suo intervento in videocollegamento al summit di Supporto all’Ucraina, organizzato a Kiev dal presidente Volodymyr Zelensky, in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa.


“Sono già trascorsi tre anni dall’inizio della guerra lanciata dalla Russia per invadere l’Ucraina”, ha ricordato Tajani, spiegando che sono stati “tre anni di resistenza del popolo ucraino sui campi di battaglia e nelle città. “Il popolo ucraino ha dimostrato coraggio in prima linea, ma anche nella vita di tutti i giorni”, ha detto il ministro, precisando che ora “la pace deve arrivare con forti garanzie di sicurezza per l’Ucraina”. “Deve essere reale, forte e duratura, per impedire all’Europa di affrontare di nuovo la guerra”, ha commentato.

Export agroalimentare Ue 20,1 mld a novembre 2024, stabile su 2023

Export agroalimentare Ue 20,1 mld a novembre 2024, stabile su 2023Roma, 24 feb. (askanews) – A novembre 2024, le esportazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 20,1 miliardi di euro, in calo del 7% rispetto al picco di ottobre, ma in linea con i livelli di novembre 2023. Le esportazioni cumulative tra gennaio e novembre 2024 sono aumentate del 3% a 217,2 miliardi di euro. Anche le importazioni sono cresciute in modo significativo (+7%), raggiungendo i 156,6 miliardi di euro nel periodo gennaio-novembre, spinte dalla crescente domanda e dai prezzi più elevati per prodotti come cacao e caffè.


Sono i principali risultati dell’ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare pubblicato oggi dalla Commissione europea. A registrate i maggiori incrementi nelle esportazioni dell’UE tra gennaio e novembre 2024 sono stati Stati Uniti e il Regno Unito, spinti dalla forte domanda di prodotti come l’olio d’oliva e una varietà di beni. Le esportazioni di caffè, tè, cacao e spezie hanno registrato il maggiore aumento in valore (+2,4 miliardi di euro, +32%), guidate da pasta di cacao, burro e polvere (+1,6 miliardi di euro, +84%), spinte da prezzi più elevati (+62%) e volumi.


Anche le esportazioni di olio d’oliva sono aumentate di 2,1 miliardi di euro (+45%), principalmente a causa dei prezzi elevati sostenuti, che hanno recentemente iniziato a tornare ai livelli del 2023. D’altro canto, le esportazioni di cereali dell’UE hanno avuto la maggiore riduzione in valore, con un calo di 2,4 miliardi di euro in valore (-18%), spiegato principalmente da una riduzione dei prezzi (-14%).

Lollobrigida incontro omologo irlandese: preoccupazione su vino

Lollobrigida incontro omologo irlandese: preoccupazione su vinoRoma, 24 feb. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha incontrato oggi, a margine dell’Agrifish di Bruxelles, il ministro dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e della Pesca della Repubblica d’Irlanda, Martin Heydon.


Durante l’incontro, spiega il Masaf in una nota, i ministri hann discusso delle principali sfide del settore agricolo, con particolare attenzione alla questione delle etichettature delle bevande alcoliche introdotte dalla normativa irlandese. Il ministro Lollobrigida, in particolare, ha espresso “forte preoccupazione” per l’impatto che tale normativa potrebbe avere sul mercato unico europeo, evidenziando il rischio di penalizzazione per i produttori vinicoli italiani. Il ministro Heydon ha preso atto delle osservazioni italiane, evidenziando che la questione rientra nella competenza del ministero della Salute irlandese.


L’Irlanda, invitata a partecipare al G20 in Sudafrica dalla presidenza sudafricana – conclude il Masaf – condivide con l’Italia l’impegno per un’agricoltura sostenibile e sicura. I due Paesi collaboreranno per portare avanti posizioni comuni in quella sede su temi chiave come la sicurezza alimentare, la transizione ecologica e il sostegno agli agricoltori.

Vino, “L’Altra Toscana”: successo per evento 13 Denominazioni a Firenze

Vino, “L’Altra Toscana”: successo per evento 13 Denominazioni a FirenzeMilano, 24 feb. (askanews) – La quarta edizione de “L’Altra Toscana”, collocata all’interno della grande settimana delle Anteprime toscane che ha accolto giornalisti da tutto il mondo e moltissimi operatori del settore, ha visto a Firenze la partecipazione di stampa, enotecari, ristoratori, buyer e opinion leader del mondo vitivinicolo sempre più interessati alle Denominazioni Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Cortona, Chianti Rufina, Terre di Casole, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Igt Toscana.


“Siamo soddisfatti del riscontro ottenuto, a conferma del fatto che vi è grande interesse nei confronti delle nostre proposte enologiche che si prestano a rispondere ad un settore in continua fase di cambiamento” spiega Francesco Mazzei alla guida dell’Associazione L’Altra Toscana che ha promosso l’evento nonché presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, che fa da capofila, spiegando che con questa Anteprima “raccontiamo vini e territori piccoli o meno conosciuti, Denominazioni che attraggono perché rappresentano qualcosa di nuovo e che nascono in luoghi magnifici che hanno molto da offrire: tutti assieme rappresentiamo circa il 40% dell’intera produzione toscana, una cifra importante”. Tredici Dop e Igp con i rispettivi Consorzi uniti per mostrare una Toscana del vino diversa. Dai bianchi da vitigni autoctoni come il Vermentino e internazionali (bollicine comprese), ai vini rossi e rosati a base di Sangiovese (minimo 85%), passando per i blend fino a quelli prodotti con varietà internazionali e agli autoctoni come, ad esempio, il Ciliegiolo e l’Alicante. La compagine di Consorzi che ha realizzato l’evento, alla luce dei bei riscontri ottenuti e consapevole che vi sia ancora molto da fare per tenere alta l’attenzione su questi territori, è già al lavoro per la prossima edizione, che si terrà a febbraio 2026.

Culatello Zibello: fatturato 2024 cala a 18,5 mln, oltre 50% è preaffettato

Culatello Zibello: fatturato 2024 cala a 18,5 mln, oltre 50% è preaffettatoMilano, 24 feb. (askanews) – Il 2024 per il Culatello di Zibello Dop si è chiuso con un fatturato al consumo di 18,5 milioni di euro, in calo rispetto al 2023 quando aveva superato i 20 milioni di euro. Per la prima volta più della metà del valore arriva dal pre-affettato. Il valore delle vaschette, infatti, non ha mai raggiunto questo libello nei 15 anni dalla fondazione del Consorzio: nel 2024, su 73.550 culatelli sigillati (erano 81.351 nel 2023), 38.004 sono stati destinati al preaffettato, toccando così il 51,6% del totale. Guardando ai dati storici, a volume, solo nell’anno record del 2022 (con 102.591 culatelli marchiati quando la produzione ripartì completamente post Covid) ne erano stati destinati di più, con 40.171. Complessivamente, su un fatturato al consumo di 18,5 milioni di euro, 10,2 arrivano proprio dal preaffettato (nel 2019 erano 7,3) con 1,07 milioni di vaschette immesse sul mercato.


Il 2024 è stato un anno in cui il reperimento di materia prima per il prodotto certificato è stata quantomai difficoltosa, sottolinea il Consorzio. Rispetto al 2023, il calo nelle marchiature è del 9,5%, con 294 chilogrammi destinati rispetto ai 325mila dell’anno precedente. Una contrazione che risente soprattutto dell’aumento dei costi: “Nel 2020, il prezzo medio della coscia di suino con osso era di 3,73 euro al chilo; attualmente, dato 2024, siamo arrivati a 6,08: quasi il doppio – ribadisce Romeo Gualerzi, presidente del Consorzio di tutela del Culatello di Zibello Dop -. Sono quotazioni stratosferiche che si traducono in un inevitabile riduzione dei consumi dovuta a un minor potere di acquisto. Inoltre come Consorzio abbiamo applicato regole ancora più stringenti sul disciplinare, con controlli moderni in grado di garantire maggiori garanzie; applicazioni che in parte riducono la disponibilità di cosce sul mercato”. In ogni caso, secondo Gualerzi, “siamo ben oltre la media storica di 60mila culatelli marchiati: il 2022 ha rappresentato una eccezione, visto che dopo lo stop dovuto dal Covid avevamo esaurito le scorte, e da quest’anno puntiamo a raggiungere gli 80mila. Ma la cosa più importante sarà stabilizzare il mercato. Oltre a intensificare sempre di più l’attività promozionale in Canada, Cina, Giappone e Usa dove il consumo di suini è molto elevato”. Il Consorzio racchiude tutte e 21 le aziende produttrici della Dop (nel 2023 erano 23 stando ai dati del Consorzio) per un comparto da oltre 250 addetti e un fatturato alla produzione di 11,5 milioni di euro, anch’esso in calo rispetto ai 12 milioni di un anno prima. Nei dati economici 2024 inoltre la quota export si attesta su un 25%: i Paesi dell’area UE (in primis Francia e Germania), insieme con la Svizzera, rappresentano l’88% della quota estero, ma cresce anche il Nord America, con Canada e Stati Uniti (6% complessivo), oltre ai paesi asiatici (4%). Infine per quanto riguarda il canale di commercializzazione, il normal trade si conferma quello principale con una quota pari al 60% del comparto, mentre la grande distribuzione organizzata rappresenta il restante 40%.

Cia: bene dati su agricoltura bio ma settore va sostenuto

Cia: bene dati su agricoltura bio ma settore va sostenutoRoma, 24 feb. (askanews) – “I dati dall’analisi sul biologico dall’Osservatorio Sana 2025 sono sicuramente positivi sia in termini di superfici bio che di operatori coinvolti, ma non dobbiamo sederci sugli allori. Il settore va sostenuto e tutelato sia nelle politiche che nelle risorse dedicate alla ricerca e all’innovazione per arrivare ad una Sau (superficie agricola utilizzata) del 25% in tutto il Paese. Penso soprattutto ad alcune filiere nelle quali dobbiamo implementare le quote produttive, riducendone l’import”. Lo ha detto il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al convegno Rivoluzione Bio, momento di incontro e dibattito sui temi più caldi per la filiera del biologico italiano al Sana Food 2025.


“Le aziende biologiche sono più grandi e più giovani rispetto a quelle convenzionali – sottolinea Fini – la superficie media nazionale delle aziende bio (29 ettari) è quasi il doppio di quella media delle aziende agricole italiane; anche rispetto al tema del ricambio generazionale, la percentuale di aziende bio condotte da giovani è molto più alta rispetto a quella che si registra nel panorama nazionale, anche se ancora molto da fare nelle aree interne perché non c’è omogeneità su tutto il territorio”. Cia sottolinea anche la necessità di una maggiore semplificazione burocratica, come per l’iter autorizzativo delle tecniche di bio-controllo. Tra i tanti indicatori gli positivi c’è anche il consumo fuori casa, rileva Fini, una tendenza che va dunque “consolidata e incoraggiata. Per Cia bisogna, ora, trovare risposte adeguate da un rinnovato quadro di sostegno finanziario da parte dell’Ue e con la contestuale piena attuazione di quanto previsto nel Piano di Azione Nazionale sul Biologico.

Speck Alto Adige Igp, in 2024 +12,8% di produzione certificata

Speck Alto Adige Igp, in 2024 +12,8% di produzione certificataRoma, 24 feb. (askanews) – Un 2024 positivo per lo Speck Alto Adige IGP, che ha visto un incremento del 12,8% della produzione certificata e un’espansione sui mercati internazionali, con il 32,7% della produzione destinata all’export. Germania, Stati Uniti e Francia si confermano i principali mercati esteri, mentre in Italia lo Speck Alto Adige IGP continua ad affermarsi come uno dei salumi più esportati. Inoltre, nel 2024 è stato registrato un aumento delle vendite dello Speck Alto Adige IGP del 3,4% (a volume) rispetto all’anno precedente. E il formato preaffettato cresce del 7,3% rispetto al 2023 con un totale di 46.146.223 confezioni prodotte: nel 2024 il 47% della produzione di Speck Alto Adige IGP è costituito da confezioni preaffettate.


A livello di export, il mercato estero più importante è la Germania, che assorbe il 23,2 % della produzione. Altri mercati di rilievo sono gli Stati Uniti (4,75 %), dove la domanda è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, la Francia (2,0 %), la Svizzera (0,9 %) e l’Austria (0,6 %). Inoltre, lo Speck Alto Adige viene commercializzato in oltre venti altri Paesi, tra cui Belgio, Slovenia, Svezia, Paesi Bassi e Canada, che insieme rappresentano circa lo 0,7 % della produzione totale. Il presidente del Consorzio Tutela Speck Alto Adige Paul Recla, spiega in una nota che “l’aumento della produzione IGP e l’espansione nei mercati internazionali confermano l’eccellenza che lo Speck Alto Adige IGP rappresenta oggi, ed è frutto del lavoro e degli investimenti portati avanti dal Consorzio”.


Lo scorso anno un totale di 2.815.390 prosciutti ha ottenuto il marchio di qualità ‘Speck Alto Adige IGP’, ovvero il 42,6% della produzione totale dei produttori riconosciuti dal consorzio, che rappresenta un aumento del 12,8% rispetto al 2023. Ogni anno vengono prodotti circa 2,8 milioni di Speck Alto Adige IGP, per un valore stimato tra i 160 e i 170 milioni di euro. La produzione dello Speck Alto Adige IGP ha mostrato negli ultimi anni una tendenza costante al rialzo. Dopo un significativo aumento tra il 1997 e il 2003, la produzione è rimasta stagnante nei successivi dieci anni. Tra il 2003 e il 2013, la quantità è rimasta pressoché invariata. Negli ultimi anni, tuttavia, si è registrata una crescita continua, ad eccezione del calo nel 2023, che è proseguita anche nel 2024.


Nel 2024 è stato anche lanciato il nuovo portale di certificazione dell’organismo di controllo che consente un monitoraggio preciso della produzione, garantendo trasparenza nella gestione delle certificazioni.

Vino, Consorzio Asti Docg lancia la sua prima app per smartphone

Vino, Consorzio Asti Docg lancia la sua prima app per smartphoneMilano, 24 feb. (askanews) – Favorire i processi di digitalizzazione per semplificare e gestire in modo efficace la comunicazione con tutti gli attori della filiera. È l’obiettivo dell’app per smartphone lanciata dal Consorzio Asti Docg, uno strumento, realizzato in collaborazione con Credemtel (società tecnologica del Gruppo Credem) e la sua Partecipata Mynet Srl-Società Benefit, dedicato ai soci per restare aggiornati su tutte le attività dell’ente consortile e al tempo stesso avere a disposizione uno spazio virtuale per la gestione dei documenti.


“Siamo il primo Consorzio in Italia a mettere a disposizione dei propri associati un’applicazione intuitiva e funzionale per facilitare le comunicazioni interne, informare in tempo reale in merito alle nostre iniziative promozionali e contemporaneamente garantire una gestione sempre più efficiente di tutta la modulistica” dichiara Giacomo Pondini, direttore del Consorzio Asti Docg, evidenziando che “con questo strumento siamo inoltre in grado di limitare l’invio delle mail e ridurre lo spreco di carta in ottica di una gestione sempre più sostenibile anche della nostra organizzazione consortile”. “Dotarsi di un’applicazione ad hoc per i soci è un passo fondamentale che ci permette di coinvolgere in tempo reale e attivamente tutta la nostra filiera, a partire dagli attori della produzione viticola e vitivinicola fino alle case spumantiere, le aziende vinificatrici e le Cantine cooperative” aggiunge Stefano Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg, spiegando che “è proprio la filiera che rappresenta al meglio le istanze del nostro territorio, per questo ci è sembrato non solo importante ma anche opportuno costruire un canale di comunicazione sempre più diretto e al passo coi tempi”.


L’applicazione si compone di due moduli: “Bacheca” e “Armadietto”. Con il primo sarà possibile per i soci ricevere le principali notizie interne inerenti il Consorzio fino alle comunicazioni relative alle iniziative e gli eventi promozionali in programma. Il secondo modulo faciliterà la consultazione, la condivisione e l’archiviazione dei documenti, permettendo inoltre anche la compilazione della modulistica interna direttamente dalla app.

Von der Leyen: crediamo in un’Ucraina libera e sovrana

Von der Leyen: crediamo in un’Ucraina libera e sovranaRoma, 24 feb. (askanews) – Intervenendo a Kiev al vertice “Support Ukraine” nel terzo anniversario dell’aggressione russa, la presidente della commissione Ue Ursula von Der Leyn ha detto: “Caro Volodymyr, Il 24 febbraio 2022 è un giorno che vivrà per sempre nell’infamia. Oggi ci uniamo a voi in ricordo degli eroi caduti dell’Ucraina, e di coloro che ancora combattono in prima linea. Una nazione pacifica è stata invasa, senza motivo se non l’ossessione imperialista di Putin. Ma noi crediamo in un’Ucraina libera e sovrana nel suo cammino verso l’Unione Europea. E ci uniamo a voi per dare forma a questo futuro insieme”.


“La guerra in Ucraina – ha proseguito – rimane la crisi più centrale e consequenziale per il futuro dell’Europa. Putin sta cercando più che mai di vincere questa guerra sul campo. Il suo obiettivo rimane la capitolazione dell’Ucraina. E poi sappiamo cosa potrebbe succedere dopo. Perché è già successo prima. Non è solo il destino dell’Ucraina che è in gioco. È il destino dell’Europa. Quindi la nostra prima priorità rimane quella di rafforzare la resistenza dell’Ucraina”. La von der Leyen ha quindi osservato: “Finora, la nostra Unione e gli Stati membri hanno sostenuto l’Ucraina con 134 miliardi di euro. Più di chiunque altro. Grazie al nostro strumento per l’Ucraina e al prestito del G7, abbiamo colmato il divario di bilancio dell’Ucraina per l’intero anno 2025.


Parallelamente, dobbiamo accelerare la consegna immediata di armi e munizioni. E questo sarà al centro del nostro lavoro nelle prossime settimane. Oggi sono qui con il Collegio della Commissione europea. Un’Ucraina libera e sovrana non è solo nell’interesse europeo, ma anche nell’interesse del mondo intero. Gli autocrati di tutto il mondo stanno osservando molto attentamente, se c’è impunità, se invadi il tuo vicino e violi i confini internazionali, o se c’è una vera deterrenza. Questo non è solo fondamentale per l’Europa. E’ importante anche per l’Asia, per l’Africa ed entrambe le sponde dell’Atlantico.


Un investimento nella sovranità dell’Ucraina è un investimento nella prevenzione di guerre future. E c’è di più per l’Europa e il mondo. L’Ucraina ha un’industria della difesa altamente innovativa e fiorente. Questo non dovrebbe mai alimentare gli arsenali di una potenza aggressiva, ma rafforzare la resilienza di un’Unione Europea che si sta assumendo maggiori responsabilità per la propria sicurezza.


L’Ucraina ha una vivace scena di start-up con molta competenza in settori emergenti come l’intelligenza artificiale e i droni. L’atteggiamento positivo e lo spirito imprenditoriale delle giovani e dinamiche aziende ucraine possono fornire importanti impulsi alla competitività dell’Europa L’Europa è qui per rafforzare l’Ucraina in questo momento critico. Posso annunciare che un nuovo pagamento da 3,5 miliardi di euro per l’Ucraina arriverà già a marzo. E come ha appena detto il Presidente Costa, c’è uno speciale Consiglio europeo. Presenterò un piano completo su come aumentare la nostra produzione di armi e le capacità di difesa europee. E anche l’Ucraina ne trarrà beneficio. Quando parliamo di sicurezza, non parliamo solo della dimensione militare. La gente qui in Ucraina lo sa molto bene. Per tre anni, la Russia ha cercato di far sprofondare l’Ucraina nell’oscurità prendendo di mira incessantemente l’infrastruttura energetica. Abbiamo preparato un ambizioso pacchetto sulla sicurezza energetica. L’obiettivo è garantire un sistema energetico resiliente, sicuro e competitivo per l’Ucraina. Entro la fine dell’anno prossimo integreremo completamente il mercato elettrico ucraino e moldavo con il nostro mercato elettrico. E coglieremo il pieno potenziale dei vasti depositi di gas dell’Ucraina di cui l’80% si trova vicino agli stati membri dell’Ue. Questo genera entrate per l’Ucraina. E accelereremo gli investimenti nelle energie rinnovabili dell’Ucraina. Tutti questi sforzi si tradurranno in una maggiore sicurezza energetica per entrambi: l’Ucraina e l’Unione Europea. Infine, nessuno desidera più pace del popolo ucraino. Ma una pace giusta e duratura arriva solo attraverso la forza. Ecco perché rafforziamo la vostra economia. Ecco perché aumentiamo la resilienza del vostro approvvigionamento energetico. Ecco perché continueremo ad addestrare ed equipaggiare le vostre truppe. Pensate all’importanza delle munizioni di artiglieria, per esempio. Oggi -ha concluso la Von der Leyen – stiamo adottando il nostro 16esimo pacchetto di sanzioni. Aumenteremo le sanzioni punitive contro la Russia, a meno che non dimostrino una vera volontà di raggiungere un accordo di pace duraturo”.